È la festa della donna nella casa del Grande Fratello, almeno nella metà in cui le donne e i fratelli Armenise passano il loro tempo ad oziare e a cambiarsi d’abito. La ricorrenza non sembra essere meno sentita in cantina, dove Mirco è tutto friccicarello.
Armando sveglia Modestina regalandole un uccello gigante di peluche probabilmente scroccato dalla sua imbarazzante cameretta papillon. Anche i ragazzi della cantina fanno un omaggio a distanza alle ragazze regalando loro dei fiori. Mia protesta perché, a differenza dei panini che le ragazze hanno regalato ai ragazzi, le mimose “nun se ponno magnà”.
Non è la festa della donna senza uno spogliarello, ed Armando ritiene sia opportuno iniziarsi a denudare per le sue coinquiline, rimanendo in papillon e mutande a forma di smoking. L’effetto dovrebbe essere quello di un maggiordomo sexy, di fatto sembra il pinguino tonto di Madagascar.
Angela apprezza la performance rotolandosi dalle risate come un cane che si spulcia sulla moquette.
La mattina successiva è tempo di riprendersi dai postumi della festa con un po’ di ginnastica, dopo la quale Francesca deve essere raccolta con il cucchiaino.
La Lucia Mondella del nuovo millennio, insieme a Mia, forma il famigerato gruppo delle “malefiche”, dove contano di ospitare presto anche Chicca. Il rito di iniziazione per quest’ultima è quello di nascondere dei biscotti all’affamato Armando, ormai zimbello di casa a pieno titolo. Chicca non riesce a commettere tali nefandezze senza avere rimorso e viene derisa dalle altre due come se essere buoni di cuore fosse una cosa di cui vergognarsi a morte.
In cantina Mirco lava i piatti solo come un cane, mentre i ragazzi sono fuori in giardino, occupatissimi ad evitarlo. In confessionale il ruspante concorrente ammette di non sentirsi molto coinvolto ed integrato dai discorsi dei suoi compagni. Roberto lo raggiunge e cerca di attaccare bottone ipotizzando di tatuare un pappagallo gigante sulla schiena di Mirco, che racconta del pappagallo parlante che aveva un tempo. Bah, io mi sentirei onorato di non essere coinvolto in certi discorsi.
La mattinata prende una brutta piega su dalle ragazze, che cominciano a litigare sulle pulizie. Gli Armenise in confessionale criticano le ragazze perché credono di essere in vacanza e non vogliono pulire. I due si vantano inoltre che dove vivono loro, nel medioevo, madre e moglie si occupano di tutto mentre lor signori mangiano e dormono.
Durante la lite la più animata sembra essere Angela, che ce l’ha in particolare con Modestina. In onore al suo nome quest’ultima rimprovera ad Angela un tono di voce troppo alto, e la lombarda sbraita ancora di più sostenendo che “lo schiamazzo è il mio modo di essere, anche a me dà fastidio che tu parli lenta”.
In effetti non è la sola a dare della modesta a Modestina, secondo Greta la siciliana dovrebbe uscire fuori dal suo guscio. Francesca e Mia prendono in giro la povera Modì per essersi definita “la più simpatica della sua comitiva”, deducendo che i suoi compagni di uscite debbano essere delle salme. In effetti “malefiche” mi sembra un nome appropriato.
Per conoscere meglio gli abitanti della cantina le ragazze potranno inviare loro due domande a testa ed attenderne risposta. A tenere banco è Francesca, che sembra intenta a condividere uno di quei test adolescenziali ed ormonosi del Cioè. Ad uscirne bene è Roberto, che si descrive come un ragazzo curioso ed attento ai dettagli, che non cerca l’amore perché l’amore non si cerca. Talmente efficace che pure gli Armenise sembrano farci un pensierino. Chi il pensierino lo sta facendo sul serio, facciamo anche due pensierini, è Chicca, che fino all’altro ieri sbavava per Andrea. Pensa ora che li incontra!
Sempre dalle risposte dei ragazzi scopriamo che Giovanni usa “anyway”, vezzo esterofilo che lascia alquanto perplessa Mia, che non ricorda niente di simile nei suoi dizionari di romanesco applicato.
Infine veniamo a conoscenza che il desiderio di Samba è quello di aiutare i bambini e di far sorridere il prossimo. Beh, dopo il Grande Fratello potrai sempre provare con i frati franscescani.
In chiusura Armando si dice geloso se Modestina dovesse smettere di calcolarlo dopo l’arrivo in casa degli altri uomini.