[img align=right]http://www.latalpa.mediaset.it/bin/31.$plit/C_38_foto_2601_fotogrande.jpg[/img] In Italia è lunedì… a Durban siamo ancora a venerdì. La mattina post-puntata, la boria aleggia, e l’argomento più interessante della sveglia sono … le sopracciglia di Franco Trentalance. Immaginiamo che dopo 45 giorni siano terminati anche gli argomenti di discussione. La scena più emozionante è quella di un catino pieno d’acqua, colmo di insetti annegati… un’emozione! E mentre Melita dorme beata…beata lei, gli altri 4 superstiti intorno al tavolo della colazione, si confrontano sulla puntata appena trascorsa.

Pasquale ci regala una delle sue perle: “ se io mi rasavo i capelli, restavo calvo fino al 2010!”, Karina presenta i 2 ragazzi, Clemente e Pasquale, come poco coraggiosi per non aver accettato di rinunciare alla chioma fluente, la replica arriva celere, Clemente le domanda cosa avrebbe fatto trovandosi nella situazione opposta. Ricordiamo ai ragazzi che sono capelli e ricrescono… prima o poi. Il sacrificio non è stato inferiore, ben 5 grammi di sopracciglia sono una perdita terrificante. Ci uniamo al dolore di Franco. Intanto nel pomeriggio la produzione comunica che la famiglia Ndelu, per festeggiare la dipartita dei concorrenti, ha organizzato una festa in loro (dis) onore. E la capanna presto si trasforma in una allegra festa, con una confortante atmosfera familiare. L’invito è esteso a tutti, anche a Pasquale che per redimersi annuncia di volersi scusa ufficialmente con tutta la famiglia, col Nonno Vi, con le mogli, con i figli, con tutte le specie presenti in Sudafrica, con la flora e con la fauna… speriamo che si riappacifichi presto anche col suo omino del cervello. Birra che scorre, risate, firzzi e lazzi; ma il momento “corteggiamento dell’ultimo minuto” arriva presto. Tabhiso, cotto e biscotto di Melita, prendendola per mano la porta in capanna e senza giri di parole, la invita a restare con lui e ad accettare la proposta di matrimonio. Qualcuno in Italia sarebbe felice di non veder tornare la diavolita, e si agura affidandosi al proprio santo in paradiso che la ragazza accetti; A complicare la situazione arriva anche Mami, madre di Tabhiso, che le rinnova la proposta e le dice anche di accoppiarsi al più presto col figlio, per dar vita ad una cospicua progenie. La risposta di Melita, ovviamente, è un due di picche, e con le lacrime agli occhi (per le grasse risate) esce dalla capanna e torna col resto della cricca. L’atmosfera si surriscalda, sarà per i litri di birra, sarà per il caldo focolare, ma la situazione si fa hot! Mentre Nonno Vi, affonda con tutta la testa dentro la boccia della birra, Melita cerca di spiegare agli Zulu il mestiere di Franco. L’interpretazione non è difficile da tradurre, e una delle zulu approfitta della virilità del Trentalance e anche lei affonda… si con tutta la lingua dentro le fauci di Franco, che non sembra rifiutare. Anche per Clemente arriva l’ultima proposta, la giovane Lindhi tenta di convincere Clemente, che ha preso sempre più le sembianze del Re leone. Ma anche qui la risposta è negativa, il 31 dicembre è sempre più vicino. Il pranzo è pronto, se la carne è davvero invitante soprattutto all’orario in cui vengono trasmesse le immagini, il semolino bianco ha l’aspetto di calcestruzzo, ma nessuno rifiuta il pasto umilmente offerto. Le immagini di due civiltà lontane tra loro nello spazio e nel tempo, ci riempono veramente il cuore; la calma del fiume fa da contorno all’atmosfera che si colora del rosso del tramonto. All’imbrunire i concorrenti si ritrovano riuniti in capanna con Nonno Vi, che si trasforma in veggente, e con l’aiuto di conchiglie e pietre comunica ad ognuno un messaggio. Il fascino che la situazione suscita è quasi palpabile. Per Franco il messaggio è: “ il tuo esempio darà forza a mio nipote Tabhiso.” evidentemente si riferisce alla verve che mette per conquistare le donne. Il messaggio di Melita sembra essere quasi una profezia: “Un giorno questa capanna ti vedrà tornare…” chissà se si avvererà. Per Karina il messaggio è quanto di più dolce potrebbe dire l’affezionatissimo nonno alla ragazza: “mia piccola bambina zulu, il mio cuore sarà sempre con te…” A sera con la consapevolezza che la giornata trascorsa insieme sta per terminare, con i sorrisi sulle labbra e con un pizzico di malinconia nel cuore, è tempo di salutarsi a ritmo di musica. I ringraziamenti volano da destra a manca. Le parole restano sospese sul fiume e quello che sembra essere un addio, potrebbe rivelarsi un arrivederci?!. Sulla barca che riporta tutti sulla chiatta galleggiante, le emozioni sono contrastanti; la felicità di tornare a casa, si mischia alla malinconia di un’avventura che sta per terminare e dell’abbandono di un luogo quasi magico, scenario di mille sensazioni, emozioni, paure e rivincite. Con le immagini appena passate, riesce difficile dar spazio alle solite battute e alle frecciatine che ci fanno sorridere. Una fusione è avvenuta, un programma televisivo è riuscito a riportare alle origini un gruppo di persone e a farle convivere con una civiltà che fino a qualche mese fa era da tutti noi sconosciuta. Ciò che resterà oltre al divertimento del gioco, probabilmente sarà l’esperienza del contatto con la realtà e la semplicità della vita. Tornati al bell’ovile, i concorrenti rilassati sul pontile, con le cicale che cantano, si confrontano sulle proprie esperienze amorose. Se Melita è del partito del “carpe diem”, dicendo che potrebbe trovare l’uomo della propria vita appena uscita dal gioco, i ragazzi sembrano essere i più romantici. Pasquale ricorda i pomeriggi sul lungomare pugliese in compagnia dei “guaglioni”, a caccia di giovani pulzelle da corteggiare; Franco esperto di seduzione, dice di amare il momento del corteggiamento e della seduzione, ritenendolo il momento più magico di un rapporto. Discorso a parte per Clemente, che malinconico dei tempo che furono, denuncia i facili costumi dei ragazzi di oggigiorno. “Se prima dovevi penare per corteggiare una ragazza ed avere un rapporto con lei, oggi le cose sono più facili, la sera la conosci e dopo qualche ora la porti a letto!”, come dargli torto. Tutti però concordano sul fatto che la vecchia maniera sia la migliore, la caccia, il corteggiamento, la frequentazione e pian piano arrivare alla “fusione delle anime”. Chi gli altri conosce è erudito, chi conosce se stesso è saggio… Miei cari indagatori a voi… l’ultimo week-end della talpa è passato… è storia. La talpa… potresti essere anche tu… think about! <a href="http://it.tinypic.com" target="_blank"><img src="http://i38.tinypic.com/29wrjp.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic"></a> <a href="http://it.tinypic.com" target="_blank"><img src="http://i35.tinypic.com/dlm5uw.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic"></a>

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