La fame di Eurovision Song Contest non può farci fermare un solo giorno, quindi dopo aver concluso la prima manche e con un sondaggio ancora attivo (che verrà chiuso Martedì), cominciamo senza indugi ad addentrarci nella seconda semifinale presentando le prime 5 canzoni che saliranno sul palco del B&W Hallerme di Copenhagen (in foto) che fa da sfondo alla rinomatissima statua della Sirenetta.
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1. MALTA – Coming home – Firelight
Primi a salire sul palco l’8 Maggio, saranno quattro musicisti maltesi che si sono uniti in questo sodalizio aritistico appena un anno fa e che hanno pubblicato il loro primo CD a Febbraio di quest’anno. Il brano è un buon esempio di come il folk incontrandosi con la musica country possa produrre una buona musicalità. La voce del frontman poi si coniuga bene a quella corale della pianista rendendo il pezzo molto piacevole e facilmente apprezzabile. Per quanto il video possa ricordare i tanti video patriottici americani che esaltano il ritorno in patria dei reduci, il brano di per se sembra avere buone possibilità di arrivare in finale essendo molto apprezzato dal pubblico europeo.
2. ISRAELE – Same heart – Mei Feingold
La scelta israeliana è ricaduta per la quarta volta su un artista uscita dal locale Pop Idol, nel quale Meital (o solo Mei), attuale cantante del gruppo rock Disiac, è arrivata terza. La canzone è un brano pop-rock tra i più interessanti e accattivanti della gara grazie soprattutto alla voce graffiata della cantante e al connubio con un ritmo potente e incalzante. Inoltre il brano è per metà in israeliano e la cosa non può che far piacere dato lo scarso numero di idiomi presenti quest’anno oltre all’inglese, tra l’altro Israele è una delle poche ad aver sempre portato la propria lingua sul palco. Il pezzo guadagna consensi ad ogni ascolto e sembra ben quotato per la finale che manca dal 2010, nonostante gli ottimi ma sfortunati pezzi degli ultimi anni.
3. NORVEGIA – Silent storm – Carl Espen
L’anno scorso la canzone norvegese sembrava il più serio competitor per il titolo insieme alla Danimarca, ma arrivò “solamente” quarta. Anche quest’anno il pezzo è tra i più quotati alla vittoria finale ed è il favorito assoluto di questa seminfinale. Il cantante è un 31enne che dopo esser stato in guerra in Kossovo negli anni ’90 e dopo aver fatto il carpentiere, ha esordito nel panorama musicale nazionale solo quest’anno spinto dalla cugina anch’ella cantautrice nonché autrice del pezzo. Il brano è una lenta ballad in cui il suono del piano è predominante e ne conferisce introspezione e fascino. Il ritornello è molto interessante e richiama la musicalità nordica. La vicinanza spingerà a Copenaghen moltissimi sostenitori norvegesi e l’eventuale vittoria renderebbe la Scandinavia, l’assoluta dominatrice di questo lustro.
4. GEORGIA – Three minutes to earth – The Shin & Mariko Ebralidze
Quest’anno il Caucaso ha il suo punto debole in Georgia. Gli interpreti sono un quartetto, in stile Tazenda, che unisce le sonorità folk georgiane con il Jazz e riporta lo stile scat del genere. Sono anche molto noti e apprezzati nell’ambiente jazzistico caucasico a differenza della cantante che li accompagna che non ha ancora la notorietà in patria. Il brano sembra avere gli unici elementi interessanti nel richiamo alla musica tradizionale ma la mancanza di un ritornello accattivante sembra averlo reso poco apprezzato dal pubblico europeo, cosa che rende l’accesso in finale molto complicato.
5. POLONIA – My slowianie/We are slavic – Donatan & Cleo
Al ritorno, dopo due anni di assenza, la Polonia ha scelto di partecipare spinta dai tanti fan eurovisivi polacchi che hanno fortemente sostenuto non solo il ritorno ma anche la scelta di questa canzone, prima in classifica da qualche mese. Il brano è musicato da Donata, dj polacco molto noto in patria e cantato da Cleo, una voce hip-hop con influenze gospel facilmente rintracciabili nel tono di voce che può ricordare quello della Amoroso. Il brano esalta la bellezza e il fascino delle donne slave (dove per slavi si intende quelli “orientali” e non quelli più noti dell’area dell’ex-jugoslavia definiti “meridionali”), per quanto il video ne esalti più il lato provocante e sessuale tanto da farlo sembrare più un preludio ad un porno. Comunque il pezzo, stando ai pronostici, dovrebbe centrare la finale senza troppi problemi.
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