[img align=left]http://imageshack.us/a/img411/7193/theapprenticematteofran.jpg[/img] Quest’anno abbiamo voluto sperimentare un nuovo progetto di analisi dei reality e, visto il fiorire del genere "registrato", che ha fatto proseliti tra Pechino Express e The Apprentice (partendo da MasterChef), abbiamo cominciato a parlare di [b]Edgic[/b]. Siamo giunti a poche ore dalla messa in onda della finalissima di [b]The Apprentice Italia[/b] al termine della quale uno tra [b]Francesco Menegazzo[/b] e [b]Matteo Gatti[/b] sarà incoronato vincitore di questa prima edizione; [url=http://realityhouse.altervista.org/modules/newbb_plus/viewforum.php?forum=178]Con un topic dedicato, [/url]abbiamo monitorato, episodio dopo episodio, statisticamente e logicamente l’editing dei concorrenti ancora in gara in maniera da selezionare in anticipo i principali candidati al podio e alla vittoria da una parte e coloro che non avevano alcuna speranza di successo dall’altra. E’ giunto il momento di fare un rapido riepilogo (la consueta tabella è in fondo all’articolo) e scoprire, in base al numero di confessionali e alle categorie assegnate nelle nove precedenti puntate, quale dei due finalisti si presenterà alla sfida finale con maggiori probabilità di avere la meglio.

Tutto sembra abbastanza facile da decifrare, almeno rispetto all’Edgic leggermente più “complicato” relativo ai concorrenti di Pechino Express: abbiamo inserito [b]Matteo[/b] nel gruppo dei favoriti sin dal primissimo episodio; gruppo che andava ad assottigliarsi sempre di più, mantenendo come unica costante la sua presenza. Andando ad analizzare il suo editing, risulta chiara l’intenzione da parte di chi ha montato i vari episodi di far emergere sin da subito la figura di Matteo rispetto a quella di tutti gli altri concorrenti, scelta che trova una possibile giustificazione nelle pochissime settimane di programmazione e nell’esigenza, dunque, di fare in modo che il telespettatore si affezionasse immediatamente ad alcuni dei protagonisti. Il primo episodio, che lo vede spiccare per un editing [b][color=00CCCC]CP[/color][/b] (l’editing che, ricordiamo, ripetuto più volte nel corso di un reality, contribuisce spesso a fare di un concorrente un vincitore apprezzato e accettato dal pubblico, specie se arricchito da toni positivi) è un chiaro esempio di come si sia voluto fare in modo che il pubblico lo riconoscesse e si ricordasse di lui e dei tratti distintivi della sua personalità. Altro elemento che contribuisce a fare di Matteo il favorito d’obbligo è la totale mancanza di episodi con editing [b][color=666666]INV[/color][/b] (editing che si materializza nel momento in cui uno dei personaggi non ha confessionali e non interagisce con gli altri) che quasi sempre (specie se ripetuto in più episodi) consente di escludere un concorrente dalla corsa per la vittoria; ricordiamo che, ragionando in base al conteggio degli INV, siamo riusciti a prevedere la “non vittoria” di concorrenti abbastanza quotati come Silvia e Martina. Infine si segnala, sempre per quanto riguarda Gatti, l’improvviso virare dell’editing verso l’[b][color=009900]OTT[/color][/b], associato a chi, in un determinato episodio, viene caratterizzato in modo monotono e sempre uguale dall’inizio alla fine della puntata; volendo, si può spiegare questa scelta con l’intenzione di chi ci mostra le immagini di caratterizzare dettagliatamente il venditore bresciano e rendere ancora più forte nel telespettatore l’idea che anche una persona non colta, non istruita, può arrivare ad eccellere in un mondo come quello degli affari. Tutto ciò ha contribuito a stereotipare la figura di Matteo in positivo, in maniera tale che il pubblico potesse riconoscersi in qualche modo in lui, volendone quindi la vittoria. [b]Francesco[/b] è, un po’ a sorpresa, il secondo finalista. Editing che si caratterizza per la notevole differenza di categorie, toni e numero di confessionali, rispetto a quelli dell’avversario. Chi ha seguito il sito puntata dopo puntata sa che per lui si era addirittura prevista un’imminente eliminazione già nella prima parte del gioco, previsione fatta dopo una prima puntata in cui un solo confessionale aveva evitato a Menegazzo di risultare invisibile per ben due volte consecutive. C’è di positivo il fatto che il suo percorso sia di costante crescita, a partire dai diversi editing [b][color=FFCC99]UTR[/color][/b] (Under the radar) fino al “clamoroso” [b][color=0000CC]CPP[/color][/b] che lo ha visto spiccare su tutti in semifinale, passando per vari [b][color=FFCC00]MOR[/color][/b]. Quello che si nota è anche una puntuale mancanza di toni (ad eccezione di un N e di un tono positivo che arriva, però, al nono episodio) nella descrizione di Francesco rispetto a quella di Matteo, dettaglio che, ad una puntata dal termine, si rivela da non trascurare perché, in teoria, va a contrastare con i diversi P che troviamo nel percorso dell’altro finalista. Per quale motivo il telespettatore avrebbe dovuto parteggiare per lui prima della semifinale? Semifinale che, inoltre, lo vede protagonista con un CPP che, in realtà, ci ha dato l’impressione di essere stato messo apposta per giustificare un suo non previsto ingresso in finale più che un’eventuale vittoria. Andando, infine a confrontare le visibilità dei due concorrenti ci si rende conto di una situazione che sembra far pendere ancora di più la bilancia verso Matteo: 26 confessionali contro i 19 di Francesco nel corso di tutta l’edizione, con Gatti che esce vincitore anche nel confronto tra gli interventi in boardroom (29 a 27, ricordando anche che Francesco è rimasto sicuramente più tempo in boardroom rispetto a Matteo, viste le numerose sconfitte nelle varie sfide). Non perdetevi quindi la finalissima (alle 21 e 15 su Cielo) per scoprire se le nostre sensazioni avranno conferma o se assisteremo ad un colpo di scena inatteso, con la vittoria di Francesco. (cliccare per ingradire): <a href="http://i.imgur.com/85jQu.png"><img src="http://i.imgur.com/U293K.png"></a>

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