La sezione non poteva che aprirsi con loro. Stiamo parlando di una delle band che hanno aperto la strada alla New Wave che ha imperato negli 80's, stiamo parlando di una delle più fighe e carismatiche cantanti di sempre (la stra-amo ) e stiamo parlando di una canzone che è stata inserita nella colonna sonora di uno dei film simbolo del decennio: 'American Gigolo'. E proprio Richard Gere compare nel video della canzone, uscita nel febbraio del 1980. Prodotta dal guru della Disco-Dance - l'italiano Giorgio Moroder - e scritta dalla stessa Debbie Harry, la canzone fu il maggior successo commerciale della band newyorchese e fu anche nominata ai Golden Globe del 1981.

Il lead dell'album di maggior successo della band australiana - il settimo, 'Back in Black' - uscì nell'agosto del 1980, contribuendone al grande riscontro. Scritta in una mezz'oretta circa, la canzone fu molto ben accolta dalle radio ed ebbe il pregio di rendere più mainstream l'Hard Rock. Non mancarono le controversie: il brano contiene riferimenti sessuali molto espliciti e una versione del video ufficiale pertanto fu anche parzialmente censurata. Grandissimo successo commerciale soprattutto negli Stati Uniti, dove il singolo ha venduto oltre tre milioni di copie. Oggi è un evergreen.

Un tema atipico invece per la più famosa canzone della band londinese: il gioco d'azzardo . Siamo nell'ottobre del 1980 ed esce il lead dell'omonimo, quarto, album del gruppo. In patria il riscontro commerciale fu ottimo - circa mezzo milione le copie vendute -, ma ancor di più l'impatto nella cultura popolare. La canzone è considerata infatti una pietra miliare dell'Heavy Metal ed è stata utilizzata fantastiliardi di volte in pubblicità, programmi televisivi e più recentemente videogiochi di vario genere.

Uno dei riff di chitarra più famosi di sempre vide la luce - come terzo singolo dell'omonimo settimo album - nel dicembre del 1980. Grandissimo il successo commerciale - svariati Dischi di platino in giro per il mondo, due solo in Italia - e ancor più ampio se possibile il riscontro avuto dalla critica, che piazza puntualmente il pezzo ai vertici delle classifiche delle canzoni Hard Rock più significative di sempre. La canzone è stata coverizzata da svariati artisti, e con i Beastie Boys c'è stata anche una polemica, sull'utilizzo di un sample di 'Back in Black' da parte dei newyorchesi. Ma il Rock è anche questo

Spazio anche all'amore romantico e poetico nella categoria, grazie al lead single del terzo album 'Making Movies' della band britannica. La canzone, uscita nel gennaio del 1981, è stata scritta dal frontman Mark Knopfler e s'ispira a una sua relazione terminata. A differenza del poema shakespeariano al quale fa riferimento, si tratta infatti di un amore perduto (o non corrisposto) e tragico quindi per questi motivi. La bellissima canzone ebbe un ottimo riscontro commerciale in Europa - Disco di platino in Italia - e nei Paesi anglofoni.

Torniamo ad atmosfere più soft con con il singolo di lancio - siamo nel marzo del 1981 - del sesto album ('Mistaken Identity') della biondissima cantante californiana. Il pezzo in realtà fu scritto nel 1974 e inserito nell'album 'New Arrangement' della stessa autrice Jackie DeShannon. La canzone passò inosservata, finché non le fu dato un vestito New Wave e a interpretarla in chiave Pop-Rock non arrivò la roca e grintosa voce della Carnes. Ispirato all'espressività degli occhi della celebre attrice hollywoodiana, il pezzo è un tributo a una forte e complessa figura femminile. Stranamente escluso il Regno Unito (dove si fermò alla #10), il singolo raggiunse la #1 in una trentina di Paesi e solo negli States ha venduto più di un milione di copie.

Restiamo negli Stati Uniti e arriviamo all'82. A maggio uscì il singolo di lancio del terzo ed eponimo album della rockband di Chicago, che tratta il tema del riscatto e della lotta. Una canzone motivazionale energica e potente che è diventata iconica - nonché una delle più vendute di sempre con oltre nove milioni di copie smerciate nel mondo - grazie all'inserimento nella colonna sonora di Rocky III, film culto degli 80's con Sylvester Stallone. Fu proprio quest'ultimo a richiedere che la canzone fosse scritta, non essendo riuscito a ottenere il permesso di utilizzare 'Another One Bites the Dust' dei Queen per il film.

Del loro fortunatissimo quinto album 'The Joshua Tree' abbiamo già parlato. Nel marzo del 1987 a preannunciarne l'uscita ci pensò questo primo singolo, una potente - e atipica per il decennio - ballatona Rock. Quella che a prima vista è una struggente canzone sulla fine di un amore sembrerebbe in realtà avere un doppio significato ed essere una riflessione dell'autore (il frontman Bono Vox) sulla spiritualità e sulla fede, temi presenti anche in altri pezzi del disco. Pur avendo raggiunto la #1 negli Stati Uniti, il maggior successo commerciale il singolo lo ottenne nei Paesi europei.

Non poteva mancare un Rock più alternativo, già Indie avremmo detto nei 90's. E lo dobbiamo grazie alla preziosa 'Brithday', il lead - siamo nell'agosto del 1987 - di 'Life's Too Good', l'album di debutto della band islandese che ad oggi ha avuto il maggior successo commerciale. Un riscontro dovuto in larga parte a questo brano, che grazie al fiuto di un dj britannico - che per primo lo trasmette al di fuori dell'Islanda - riesce a entrare nelle classifiche di diversi Paesi europei. A caratterizzare il pezzo è la riconoscibile e caratteristica voce della leader del gruppo, un'ancora sconosciuta Björk.

Nel marzo dell'88 toccava invece a una delle più note band Heavy Metal britanniche (e mondiali) proporre il primo singolo del loro settimo album, che non a caso si chiama 'Seventh Son of a Seventh Son'. Il brano parla di un giovane ossessionato da visioni che si rivolge a un profeta, che a sua volta gli dà dei consigli che lui però non segue essendo un ragazzaccio. Ambientato in un contesto scolastico, nel video fa una delle sue ultime apparizioni Graham Chapman dei Monty Python, prima di morire di cancro di lì a pochi mesi. Visto il genere, si può dire che in classifica la canzone fu decisamente un successo nelle Isole Britanniche e in Nord Europa.

Altra interprete femminile, è la Poetessa del Rock. Dopo quasi un decennio di assenza dalle scene e senza pubblicazioni discografiche, nel giugno del 1988 uscì il primo singolo del suo quinto album 'Dream of Life'. Restando fedeli ai propri ideali pacifisti - anche in un'epoca apparentemente votata ad altri interessi -, Patty pubblica una canzone destinata a diventare un inno alla democrazia, alla responsabilità e all'impegno civile. La cover del singolo è una foto scattatale dall'amico Robert Mapplethorpe, amico di una vita ed ex compagno che meno di un anno dopo morirà a causa dell'Aids.

Arriviamo ora alla fine dell'estate (agosto) del 1988, quando uscì nelle radio e nei negozi il terzo singolo estratto da 'Appetite for Destruction', l'album d'esordio della band. Il pezzo - scritto dal frontman Axl Rose - è sostanzialmente una lettera d'amore per Erin Everly, l'allora fidanzata. Quel che diventerà poi un marchio di fabbrica della rockband losangelina che dominerà la scena a cavallo fra gli 80's e i 90's - l'intreccio fra un testo romantico e una musica potente e aggressiva - fa breccia e diventa il primo brano a raggiungere la vetta della classifica negli States. Il video della canzone è stato inoltre il primo degli 80's, nel 2019, a superare il miliardo di visualizzazioni su YouTube.

Atmosfere decisamente più soft, ma contenuti simili per questo pezzo pubblicato nel giugno del 1989, quale secondo estratto dell'altrettanto secondo album 'Repeat Offender' del cantautore statunitense. Si tratta infatti anche in questo caso di una lettera d'amore per una donna, la moglie di Marx Cynthia Rhodes. Mentre quest'ultima, un'attrice, si trovava in Sudafrica per le riprese di un film, l'artista scrisse il pezzo durante un tour. Voce e (quasi) solo pianoforte: questo il successo di una delle canzoni più romantiche del contest e del decennio, che toccò naturalmente la vetta della Billboard Hot 100.

Nelle loro serate reunion Cassandra e Roberta di Amici 7 probabilmente ancora discutono su chi l'abbia interpretata meglio - la prima ovviamente . Pur essendo uscita alla fine del decennio - nel settembre del 1989, quale lead del settimo album 'Foreign Affair' - è sicuramente una delle canzoni simbolo del decennio, oltre che dell'energica cantante. Non tutti sanno che si tratta di una cover: la versione originale fu incisa l'anno precedente dalla britannica Bonnie Tyler, ma fu solo grazie all'interpretazione di Tina che è entrata nella cultura di massa, diventando un inno di fatto di svariati sportivi (e politici, durante le campagne) in tutto il mondo.