Io così dopo aver raccolto i voti di stasera

Taggo chi non ha ancora mandato i voti (anche se ho letto qui o su Facebook che li partorirete presto!).

Se qualcuno me li ha già mandati e mi è sfuggito mi contatti:

Austria @monechiapi 
Giappone @Foski 
Irlanda @Salva 
Serbia @Alpha 
Svezia @Evil 
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Argentina @edorf 
Italia @KassaD1 
Grecia @NotturnoManto 
Ucraina @Oblivion. 
Zimbabwe @antal 
Australia @smiley 
Marocco @vike 
Bosnia Erzegovina @amers 
Macedonia del Nord @BlueBlau
Trinidad & Tobago @ge_aldrig_upp 

LOL. Zorryyyyy. Me breaking my own rules.

Dev'essere stato qualche giornale marocchino.

Buongiorno! Mancano solo cinque voti:

Austria
Irlanda
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Zimbabwe
Bosnia Erzegovina
Trinidad & Tobago

ANTICIPAZIONI

L'Earthvision ha preso il via, tra l'entusiasmo dei paesi partecipanti e del pubblico a casa che ha premiato la prima semifinale con ottimi ascolti.

Dopo le belle performance delle prime nazioni in gara, oggi è tempo per le restanti. Lo Stadio Mohammed V di Casablanca è infuocato, tutti vogliono far bene.

"Non pensavo fosse possibile trovare altri sorprendenti generi dopo la grande varietà della prima serata" afferma Crystal Mullet di Earthvoix. Ecco le soffiate della stampa accreditata sulla seconda semifinale.

La Turchia sceglie per il debutto un pezzo in lingua nazionale nel quale il suono del tipico bağlama si mette al servizio di un arrangiamento occidentale che cattura al primo ascolto.

L'Islanda cambia radicalmente l'atmosfera in arena con un brano voce e chitarra di una dolcezza disarmante che promette commozione, mentre la Bielorussia fa tornare in scena la classica new wave, con sintetizzatori vintage e linee di basso post-punk.

Un'ipnotica e sensuale cumbia è la carta scelta dall'Argentina, in contrasto con la proposta dell'Italia, una traccia in francese che farà ballare e può stregare le radio.

Con un brano dalle venature jazz la Grecia esplora gli abissi del dolore interiore, il Regno Unito invece ci fa tornare ai mitici anni Ottanta con un trionfante pezzo synth-pop cesellato da una band indie rock.

Parola d'ordine sperimentazione per l'Ucraina con una traccia che parte dalla tradizione etnica degli strumenti del paese per esplorare soluzioni sonore futuristiche. Lo Zimbabwe canta il proprio appello all'autoaccettazione e alla libertà di espressione in stile funk retrò.

Le isole Far Oer riescono a trasformare l'aurora boreale in musica con un brano che si insinua nell'ascoltatore e infonde pace. La Corea del Sud, in antitesi, si presenta in quest'edizione con un'artista solista e un accattivante mix di EDM e tropical house.

La cantautrice del Kenya imbraccia la sua chitarra per celebrare le proprie origini e cantare la propria eredità. L'Australia gioca su due piani con una proposta urban pop nella quale le strofe dall'andamento folk sognante si scontrano con il vocoder e i synth pulsanti del refrain.

Dalla Palestina una traccia in lingua araba che ci presenta un lato inedito e moderno, ma sempre coinvolgente, della musica del Medio Oriente. La Francia porta sul palco una performance mistica pronta a far esplodere il pop-rock elettronico della band in gara.

Arrangiamento noir, quasi goth, e beat pop per il Canada con una canzone sui demoni interiori e le ferite di una relazione tossica. Il Marocco prova a difendere il titolo con un sensuale brano r'n'b dal sottile ritmo dancehall.

Se da un lato i Paesi Bassi puntano su un nome centrale della scena pop nazionale e il suo sound fiero, caratterizzato da un lirismo aperto e personale, la Bosnia Erzegovina ci invita tutti nei migliori club di Sarajevo per scatenarci sulle note del loro travolgente pezzo country-house alla Avicii.

Sorprendenti ritmi elettronici sincopati e potenti e melodia malinconica per il Singapore, mentre la Finlandia si mette in gioco con una traccia dark-pop dal ritornello impetuoso.

Avvolgente amore soul per la Macedonia del Nord che riesce a creare un'innovativa miscela di hip hop e jazz, con lontani richiama alla samba. La serata è chiusa dalla trascinante soca del Trinidad & Tobago, un'esplosiva danza caraibica.