Utente
7 agosto, 2013
@CrYs
KHALID
BOP: Location
PERLA: Heaven
JOLLY: Suncity (feat. Empress Of)
@Casadelvino
070 SHAKE
BOP: Guilty Conscience
PERLA: I Laugh When I'm With Friends But Sad When I'm Alone
JOLLY: SCAR (feat. Jessie Reyez)
@robyfederer
H.E.R.
BOP: Hard Place
PERLA: Lights On
JOLLY: Lord Is Coming (feat. YBN Cordae)
@Alpha
TESSA DIXSON
BOP: Ignited
PERLA: My Mind
JOLLY: Promised Land
@melrose.
BAZZI
BOP: Mine
PERLA: Who Am I?
JOLLY: Caught in the Fire
@Pupi87
LOONA
BOP: So What
PERLA: Where you at
JOLLY: Voice
I giudici @alessandrino @edorf @JoJo e i membri del pubblico sono chiamati a inviare la propria classifica dal primo al sesto posto - via mp, su Telegram o Messenger - entro mercoledì 2 giugno alle 19:00.
Tutti possono commentare liberamente le triplette sul topic.
Utente
8 febbraio, 2020
Il futuro è adesso: su quest’assunto si sorregge l’impalcatura delle scelte del team brandizzato in rosa. Un artista troppo conosciuto o un totale sconosciuto? La generazione Z non bada alla fama o al prestigio raggiunto dalla carriera, bada alle proprie prospettive di ascolto: proprio per questo abbiamo optato per un artista mediamente conosciuto e per un’artista in procinto di diventarlo, perché volutamente non ci vogliamo far sfuggire né la scena dei nomi più blasonati, né quella dei nomi che non sono ancora saliti agli onori della cronaca globale. Questo per incoraggiare un ascolto più inclusivo, che non disdegni gli hit maker e non disdegni i newcomer meno inflazionati, ma che incoraggi entrambe le realtà a prosperare in un’unica grande scena in cui idealmente ognuno possa ritagliarsi un proprio spazio.
I nomi sono sorti in maniera spontanea, dopo il solito brainstorming di idee, e, oltre a dare un focus per entrambi i ragazzi su un ulteriore artista che rappresenta un elemento di continuità rispetto ai loro ascolti abituali, approfittiamo di quest’occasione per portare dei generi che entrambi non avevano ancora avuto la possibilità di introdurre nel loro percorso, aggiungendo un ulteriore tassello al loro variopinto mosaico da fruitori di musica versatili e sensibili alle più disparate suggestioni sonore. C’è un mondo infinito di generi da esplorare, e finché ne abbiamo la possibilità, spazieremo senza indugi, rimanendo strettamente fedele alle loro personali inclinazioni e ai rispettivi background.
Khalid è un giovane cantautore americano, che fa del continuo rinnovamento la propria medaglia. Un artista metodico, che sa guardarsi intorno e assorbire come una spugna gli stendardi musicali del momento, rielaborandoli nel proprio stile personale e senza far mai mancare il tocco della propria cifra. Partiamo con Location, la sua bop per eccellenza, in cui urban e minimal R&B trionfano, rimarcando il carattere più classy del suo debut album. Due anni dopo, nel 2019, raggiunge la maturazione con il suo attuale ultimo LP, Free Spirit, e le atmosfere si fanno più universali e struggenti con la ballad Heaven, la perla che ci traghetta verso la più sgargiante attualità della traccia in chiusura. I due album sono inframezzati dal rilascio di un EP, dal quale attingiamo alla title track Suncity, con Empress Of, per il jolly. Un featuring dal sapore reggaeton, in cui i cori di Rosalía fanno da cornice ad un pezzo che non sfigurerebbe come apripista di questa stagione estiva, e che soprattutto mette in luce un’ulteriore terza sfaccettatura della sua produzione. Tre facce di una stessa medaglia, condite da un timbro caldo che riconosceresti ad occhi chiusi, tre canzoni che rappresentano il ventaglio gustativo di CrYs a tutto tondo, one hundred percent.
070 Shake ha condotto tutt’altro percorso, non facendosi notare nei tipici canali di divulgazione musicale, le radio o le playlist con i più alti numeri di followers, ma è la tipica artista che scopri ascoltando per caso un album di Kanye West, mecenate di giovani promesse, o bazzicando nel mondo dei club e dei festival. Da sempre sfuggente alle definizioni più stringenti, 070 Shake fa delle contaminazioni e degli innesti dell’hip hop con altri generi il suo stemma. Nella bop Guilty conscience fa capolino la sua anima synthwave, dove l'emo rap che ricorre nella sua produzione si sposa con forti echi eighties. Un hip hop più nudo e crudo si fa largo nella perla, I Laugh When I'm With Friends But Sad When I'm Alone, un brano tanto essenziale e spoglio musicalmente quanto dominato da un’emotività potente e pregnante nell’iter espressivo. Qui l’estro della sua penna emerge con efficacia e ci restituisce la sensazione tipicamente “in your face” dell’hip hop più granitico. Il viaggio si chiude con un maestoso duetto tutto al femminile: nel jolly Scar la commistione tra l’identità R&B di Jessie Reyez e l’electro-psichedelia di 070 Shakes permette alle due anime di aderire e combaciare creando un momento di forte impatto artistico. Una playlist dal sapore casadelvinesco tutta da gustare nei suoi diversi accadimenti, spiazzante perché parti senza sapere in quale vortice successivo 070 Shake è pronta a risucchiarti, ma una cosa è certa: il punto fermo resta la sua personalità, e non mento quando dico che questa ragazza ne ha vendere.
Utente
12 novembre, 2014
Buongiorno a tutti, concorrenti e pubblico di jukebox.
Dopo la scorsa manche in cui avevo scelto di giocare “in casa”, a sto giro ho deciso di arricchirmi musicalmente e giocare con Un’artista per me totalmente nuova. Prima della full immersion di questa manche infatti, conoscevo h.e.r solo di nome. Posso dire che è stato un piacere scoprirla e spero possa essere lo stesso per voi se non la conoscete.
Bop: come bop ho scelto hard Place, secondo singolo estratto dalla sua seconda raccolta “I used to know Her”. Ho scelto questo brano perché la rappresenta in maniera perfetta. H.e.r racconta tantissimo della sua vita personale nelle sue canzoni, ed hard place parla infatti di una relazione tossica della cantante. È facile per molti ritrovarsi in un pezzo del genere e pensare a storie passate andate male. Dal punto di vista del sound siamo di fronte ad una rnb song senza tempo, dotata però di una produzione che fa riconoscere la modernità del sound.
Perla: come perla ho pescato invece dal primo omonimo album e la scelta è ricaduta su lights on. Di lights on amo tutto e la considero assolutamente un singolo mancato. La produzione, il sound sensuale, il testo diverso che parla di sesso, ma soprattutto il ritornello martellante. Appena è partita mi sono ritrovata a canticchiarla nell’immediato, come se la conoscessi da tantissimo.
Jolly: h.e.r negli ultimi anni si è dimostrata molto attiva dal punto di vista politico, firmando quello che possiamo ritenere a tutti gli effetti l’inno del Black Lives Matter. Non ho scelto di portare questo pezzo in questa categoria, ma ho pescato dal suo secondo album dove si inizia a vedere questo lato di h.e.r nuovo, che non parla più solo d’amore ma dimostra di essere una penna che può raccontare temi diversi e importanti. Lord is coming è, a mio modesto parere, un gioiellino di scrittura e musica. Una canzone che potrebbe essere la colonna sonora di un film (cosa che h.e.r ha fatto poi per ben 2 volte, quindi vedo questo brano come una sorta di trampolino). Per chi non è ferrato con l’inglese, vi invito ad ascoltare il brano con il testo davanti. Lo trovo davvero un pugno nello stomaco, l’immagine che un Dio arriverà per tutti per farci fare i conti con ciò che abbiamo fatto nella nostra vita mi piace tantissimo. Il pezzo viaggia su una musica di violoncello/contrabbasso e sembra quasi una poesia recitata, che poi si apre nel ritornello. Preziosissimo anche l’apporto di Ybn Cordae, altro artista giovanissimo che in pochissime barre dimostra la sua capacità di scrittura ed il suo flow.
Utente
4 febbraio, 2018
Per questa prova la scelta è ricaduta su 070 shake perchè si tratta di un’artista che in poco tempo si è riuscita a ritagliare una posizione notevole nell’industria musicale americana, cominciando a collaborare con artisti di calibro immenso (Kanye West, Nas, Beyoncé…) e soprattutto proponendo una realtà musicale ricca di contaminazioni, ma unica e riconoscibile nella resa, rendendola un unicum e questo è sicuramente la sua carta vincente nella sua ascesa, che continua imperterrita e speriamo possa raggiungere gli apici.
Con Danielle, l’intenzione principale era dimostrare come la generazione Z possa offrire contenuti nei testi, qualità nelle produzioni, contemporaneità nella proposta e maturità nelle interpretazioni. Tutto ciò per rappresentare al meglio il panorama musicale della nuova era di artisti, che grazie a produzioni contemporanee riescono ad affermarsi nei coetanei, ma lo sanno fare anche portando in gioco messaggi, battaglie e riflessioni di grande intelletto e coscienza, e questo anche per voler abbattere il ridondante stereotipo che da generazioni si trasporta sulla schiena degli artisti più giovani.
070 Shake ha iniziato il suo percorso dal New Jersey, da una famiglia dominicana, in una cresscita a braccetto con la scrittura e con il mondo dell’hip-hop, ha saputo poi incontrare nuove sfumature della sua personalità nell’elettronica e nel pop psichedelico, usandoli come mezzi per esprimere il suo essere, dall’identità queer, alla necessità di farsi portavoce di una comunità generazionale e non solo.
La bop che ho pensato è sicuramente il pezzo che ha permesso a Danielle di riscuotere maggiore successo, un brano che trovo calibrato dagli aspetti macroscopici a quelli microscopici, che riesce a raccogliere le varie sfumature di una personalità così ricca, con una resa che sa imprimersi nella memoria di chi l’ascolta.
Guilty Coscience è il singolo più simbolico dell’album Modus Vivendi targato 2020, il pezzo parte da una synthwave trascinante, che incontra il rap emo di Danielle e una composizione eterea e moderna, una produzione eccellente a condire il tutto e un significato non indifferente.
Il brano infatti ha la potenza di avere questa produzione incisiva e magnetica, ma anche un messaggio che non risulta inferiore: la canzone attraversa in maniera solenne un ragazzo che attraversa la fragilità, con l’ombra di una mascolinità estrema, intollerante alla debolezza, e ne esce in una battaglia contro una corazza imposta. Danielle pone subito il suo punto di vista dalla questione, affermando anche le sue splendide intenzioni dietro la nascita del brano:
Although I’m not a boy
I wanted to display a boy
Being broken
How he manages his sadness
When he is not allowed to cry
From young
A boy must create a shell
That protects him from
His own emotions
But when that shell cracks
It creates an intense amount of vulnerability
Where the boy must replace the shell with actions
That make him seem as if the shell never broke
He replaces this shell with Ego, Desire, and Pride
Questa infatti la dicitura in apertura del videoclip, che riesce a veicolare benissimo la storyline, amplificando quello smacco emotivo che il brano anche senza contributo visivo dona all’ascoltatore.
I don't wanna spend my life thinking what they'll think or what they might
Parte così questo secondo tassello del percorso di Danielle, con un brano che volesse affermare al meglio la capacità di scrittura della nuova generazione, che appunto non è solo superficie, musica spensierata, ma siamo persone che hanno qualcosa da dire, da esprimere, e lo sappiamo fare in maniera incredibile. Ho voluto mostrare l’anima hip-hop di 070 shake con un brano che si fonda magnificamente sulla sua capacità di creare barre, di volare con quella penna, e interpretare i suoi testi anche con una musicalità meno carica, una realtà più intimista, ma una capacità tecnica nel rapping e un’abilità comunicativa a cui non resti indifferente.
Incastonato come un gioiello nel suo EP di debutto del 2018, I laugh when i'm with friends but sad when i'm alone è un tracciato generazionale, affronta le paure della sua giovane età, della sua società di coetanei, su un piano sottile, ma con una timbrica profonda, con varie dimensioni di emotività, senza mezze misure:
Of every step we take is wrong, how could we ever see the mess?
And it's not just you and me, the whole youth is depressed
Living with the devil, constant battle every day
Wake up, gotta talk to people but I don't know what to say
And they tellin' me get off my ass, I was born on the wrong path
Una battaglia di cui vuole rendersi figura attiva, un sentimento comune di cui vuole farsi portavoce, per me questo brano è cruda sincerità, maturo nelle intenzioni, ma portavoce della gioventù che stiamo rappresentando con questo tema.
Ultimo ma non ultima, ho tentato di dare una chiusura colossale dopo l’appunto che per Branduardi il brano di chiusura fosse meno strong dei precedenti, quindi entriamo in una dimensione epica, dove Danielle si fonde in sinergia con Jessie, in un tripudio musicale dai caratteri maestosi.
SCAR è un brano tratto dalla colonna sonora di The Lion King: The Gift, un progetto total BLM coordinato da Beyoncè che trovo affascinante e iconico, oltre che splendido in questo essere espressivo di una community. In questo pezzo riusciamo a sentire le caratteristiche della personalità di 070 non spegnersi nonostante una composizione molto più maestosa che nei due precedenti brani, infatti ritroviamo le sfumature drammatiche della sua timbrica, l’aura psichedelica della sua produzione vocale e ovviamente sempre una scrittura on point. In questo caso l’ultima caratteristica a differenziare il brano dagli altri due è la capacità di collaborazione con Jessie, elevandosi a vicenda e non risultato preponderanti ma rimanendo riconoscibili. Il brano esplode infatti nel culmine di questo nostro percorso, come un terremoto, come un buco nero, sviscerando fino alla fine le nostre paure e la nostra voglia di cambiare il mondo, di farci ascoltare, di rimanere nella storia, della nostra generazione Z.
I want your world at my feet
I waited too long for this
I need this like oxygen
Utente
7 agosto, 2013
Al primo ascolto posso dire che seguono, quasi, tutti lo stesso filone e su 6 proposte questo è abbastanza sorprendente.
Non vedo trap, new emo, hyperpop, lo-fi e quegli altri generi che si sono affermati, che si stanno affermando o che si stanno facendo spazio negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani e giovanissimi.
TEMA 6: POLIEDRICI
Attraverso una mente poliedrica, anche la luce più pallida diventa arcobaleno.
Si procede spediti verso le fasi finali e il JUK3BOX decide che è ora di tirare fuori i suoi artisti migliori. E cosa c’è di meglio di personaggi poliedrici, la cui arte si esprime sotto svariate forme e rappresentazioni?
Ecco le caratteristiche che occorre rispettare per questo tema:
- Artisti di ogni genere, epoca e provenienza
- I protagonisti scelti dovranno essere noti per una prolifica produzione artistica che vada oltre la carriera musicale
- Tra le altre discipline, possono essere considerate la danza, il cinema, il teatro, la scrittura, la televisione, le arti figurative (pittura, scultura ecc.)
Tuttavia, non vorremmo che la poliedricità sia qualcosa di marginale.
Il tema è iconico, vogliamo che anche la prova lo sia.
Per questo, accetteremo soltanto figure che abbiano percorsi artistici secondari che siano significativi e contribuiscano a identificarli.
Ecco qualche esempio:
- La conduzione di uno show televisivo rientra nei criteri, la partecipazione nella giuria di un talent, no.
- Vanno bene artisti che abbiano recitato in uno o più film, non vanno bene artisti che abbiano occasionalmente doppiato dei film.
Ovviamente voi giocherete sempre con le classiche triplette, la versatilità artistica rappresenta soltanto il criterio principe di selezione degli artisti.
Per qualsiasi altra domanda, concorrenti, leader e giudici possono chiedere in privato alla produzione o, meglio ancora, domandare pubblicamente in topic.
I leader dovranno assegnare un artista a ogni concorrente rimasto in squadra.
Voteranno giudici e pubblico, entrambi con una classifica completa dal primo all’ultimo posto.
Le assegnazioni vanno consegnate entro Mercoledì 2 Giugno ore 15:00
Le triplette invece entro Sabato 5 Giugno ore 19:00
Utente
7 agosto, 2013
Per questo tema la mia scelta è ricaduta su Khalid, 22enne texano che in una manciata di anni è riuscito a dimostrare quanto la sua musica tra i più giovani può diventare importante.
Basti pensare alla BOP che ho deciso di presentare, quella famosissima (per chi la conosce, per chi non la conosce sicuramente sarà una gradevole scoperta) "Location" che tanto è suonata e risuonata nelle radio di tutto il mondo, compresa l'Italia che lo ha premiato con il disco d'oro. Una semplicissima storia d'amore adolescenziale che però con le giuste parole e la bellissima voce di Khalid ha fatto centro nei cuori di milioni di giovani.
Per la PERLA invece sono andato a prendere una canzone tratta dal suo secondo album del 2019, "Heaven" un pezzo dalle atmosfere un po' più intime, co-scritto assieme ad un cantante che mi piace molto e che ha scritto molte altre hits per grandi artisti, Father John Misty. Dicevo, una canzone più intima e personale dove in questo caso la differenza la fa veramente la voce di Khalid che riesce grazie ai suoi mille colori di regalare emozioni e a trasmettere il messaggio diritto al cuore.
Invece come JOLLY ho voluto puntare sulla canzone che da il titolo all'EP uscito nel 2018, tra il primo e il secondo album, "Suncity" cantata insieme ad un'altra grande cantante che adoro, Empress Of. Con questa canzone si punta al divertimento, un reggaeton che dimostra la inesauribile versatilità di questo giovane.
A mio avviso sentiremo molto parlare di questo ragazzo che a soli 17 anni è riuscito piano piano a scalare le più importanti classifiche della musica mondiale raggiungendo i numeri dei grandi artisti del music business.
Utente
30 aprile, 2020
Per il tema Generazione Z i primi nomi che mi erano venuti in mente appartengono ad artiste già piuttosto note, mentre mi sarebbe piaciuto cogliere l'occasione per esplorare qualche sentiero meno battuto. È venuto quindi in soccorso il nostro super leader (che ringrazio per avermi, come minimo, permesso di arricchire la mia playlist ) che ha suggerito alcuni nomi tra cui scegliere e sono andata ad ascoltarmi qualche brano su Spotify per farmi un'idea. Quando mi sono imbattuta in Tessa Dixson, giovanissima e promettente cantautrice belga di origini statunitensi, ho subito pensato "I want her!" perché ne ho apprezzato immediatamente sia le sonorità alt pop, sia l'espressività del timbro vocale.
Ho cercato, quindi, di creare una terzina dove questi elementi potessero essere messi in risalto, sperando possa coinvolgervi esattamente com'è accaduto a me. Aggiungo solo un breve accenno ai brani senza dilungarmi troppo, giusto per spiegare un attimo il motivo delle scelte, perché vorrei davvero che la musica e la voce di Tessa arrivassero a voi nel modo più diretto possibile, riducendo al minimo il filtro delle mie parole.
La BOP che ho scelto è Ignited, una proposta che ha una forte connotazione pop mantenendo, allo stesso tempo, un arrangiamento raffinato che si arricchisce di nuovi elementi con l’incedere del brano. Il tutto contribuisce a creare un’atmosfera sospesa, in un continuo crescendo di intensità sonora ed emotiva, creando, a mio avviso, un effetto molto coinvolgente.
Come Perla, ho pensato a My Mind, brano che si apre con un riff quasi dissonante, a denotare fin da subito, la peculiarità di questo brano. L’atmosfera è rallentata, psichedelica e sembra accompagnare l’ascoltatore in una sorta di viaggio onirico. A un certo punto, totalmente inattesa, arriva un’accelerazione ritmica improvvisa che dura una manciata di secondi, giusto qualche istante di risveglio prima di tornare ad immergersi nel sensualissimo torpore di questa proposta.
Per il Jolly ho optato per Promised Land per due motivi: innanzitutto un brano a cappella non era ancora stato portato nel Contest e mi piaceva l’idea di provare qualcosa di nuovo, inoltre lo trovo ideale per mettere in luce il bel timbro evocativo di Tessa Dixson, lasciandone emergere tutta la potenza espressiva.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Buonasera giudici, buonasera pubblico. Mi accingo a spiegarvi le scelte degli artisti del Team Bemolle per questo tema.
Le scelte derivano in parte da una serie di nomi che ho lanciato come proposta ai miei compagni di team, ma anche da proposte personali.
Intanto, l'obiettivo è sempre quello di portare una terzina di artisti il più variegata possibile, sia per genere che per area geografica, ma anche per fama. Abbiamo quindi deciso di coprire America, Europa e Asia e di puntare a tre stili differenti.
Con Tessa Dixson abbiamo puntato sul nuovo che deve ancora esplodere a livello mondiale, con il suo stile dark pop, come lo definisce lei stessa, che sfrutta l'elettronica in modo delicato e suadente. I tre brani permettono di scoprirne le diverse sfumature, oltre a far cogliere il suo innegabile talento.
Con Bazzi invece andiamo sul nuovo che ha avuto ottimi riscontri, sicuramente più noto. Il suo è un R&B di "nuova generazione", più tendente al pop e al rap, con varie sfumature. Difficile imbrigliare Bazzi, e spesso queste nuove generazioni musicali, in un unico genere, come si evince dai tre brani proposti.
Infine, con le Loona abbiamo pensato, o meglio Pupi ha pensato, di proporre un genere che effettivamente sta acquisendo sempre più consensi e sta contrassegnando le nuove generazioni in ambito musicale, il K-pop. Con la terzina proposta si vuole far conoscere le varie facce di questo genere.
Utente
7 agosto, 2013
Non mi è stato difficile scegliere le LOOΠΔ per rappresentare la Generazione Z. Ho voluto scegliere il K-pop per omaggiare il mio amico Ouro che purtroppo non fa più parte di questo forum ma so che ci legge spesso. Asc be proud of me!
Per questo round puntavo a stupire e riflettendo sulla musica del futuro ho subito pensato alle LOOΠΔ. Il tema era chiaro: artisti nati dal 1996. Se trovarne uno o due sembrava una cosa impegnativa io ho voluto esagerare e ve ne ho trovate DODICI. Tutte insieme.
Ebbene sì, il concept delle LOOΠΔ è decisamente futuristico e di un altro pianeta. Il nome del gruppo significa letteralmente "Ragazza del mese" e questo si è concretizzato in fase di predebutto. Infatti, a partire da settembre 2016, ogni mese - per 12 mesi - è stato rivelato un membro del gruppo con relativo album-singolo contenente 2-4 brani e video ufficiale.
Non solo, la formazione prevede anche dei sottogruppi da 3-4 ragazze (che si chiamano: LOONA 1/3, ODD EYE CIRCLE e yyxy) con relativo rilascio di ep e singoli. Il fandom ufficiale prende il nome di "Orbit".
Nel 2018 il gruppo debutta al completo con un evento chiamato LOONAbirth al quale segue il rilascio del loro primo mini-album "+ +" di 6 tracce, poi completato con il repackage "x x" l'anno successivo. Attualmente le LOOΠΔ hanno all'attivo 3 mini-album in totale ("+ +", "#" e "12:00" che si pronunciano "plus plus", "hash" e "midnight") e una serie di singoli tutti accompagnati da un video ufficiale. Ciascuna ragazza è associata ad un animale, un colore e occasionalmente ad una città, un superpotere o un frutto. Una delle ragazze è inattiva da un annetto a causa di problemi dovuti all'ansia.
Perchè possono essere considerate le rappresentanti della musica del futuro?
Perchè il loro punto forte è rilasciare musica sia come entità unica ma anche come sub-unità che cambiano ogni volta, infatti questo le ha portate a debuttare come gruppo con già all'attivo una discografia pienissima di singoli, video e merchandising vario, sviluppando un vero e proprio universo musicale che gravita intorno alle loro performance non solo vocali ma anche coreografiche e visuali
Le mie scelte:
So what - bop rappresentativa della urban dance per eccellenza [Album: #]
Where you at - pop ballad che strizza l'occhio al dream pop, una vera perla [Album: X X (repackage di + +)]
목소리 (voice) - il jolly pop dance elettronico, una energetic retro track che completa la visione futuristica delle LOOΠΔ. E' la versione coreana dell'originale Star, totalmente in inglese [Album: 12:00]
Utente
7 agosto, 2013
Scusate il megaritardo ma sono stati giochi di fuoco per me. Ne approfitto adesso per fare i complimenti ad @Alpha per essere riuscita a superare questo ballottaggio e al leader mone che mantiene compatta la squadra Bemolle, un grande traguardo a questo punto del gioco!
Saluto calorosamente @sparso che mi ha stupito moltissimo nell'ultima edizione di My Favorite Singer, tanto da prenderlo a cuore con il suo percorso con Anna Oxa. Porto sempre con me quello splendido racconto sulla figura di padre e figlio.
Mi ha fatto piacere leggere il tuo nome fra gli iscritti di JUK3BOX perché è stato come rivedere un vecchio amico e sapevo che ci avresti offerto altre tue sfaccettature, molto personali come sempre.
Devo dire che, al di là dei risultati, la sinergia creatasi con @Emm ci ha donato un punto di vista unico nel gioco. Roberto, la cosa più bella è che anche in questa occasione ti sei scrollato di dosso questa nomea del primo concorrente che va via, ormai sei una garanzia, alla prossima occasione ti vogliamo in finale!
Utente
19 febbraio, 2018
Se parliamo di musica delle nuove generazioni sicuramente non può mancare la quota social. Ormai basta prendere sottomano una classifica qualsiasi per rendersi conto di come questo filone abbia attecchito in modo massiccio, tanto da portare pure i nomi noti della scena musicale a cercare di adeguarsi ed entrarne a far parte. Che sia una challenge, un balletto o semplicemente il sottofondo che accompagna un video, l'elemento chiave per sfondare al giorno d'oggi è catturare l'attenzione dei più giovani.
Ma se da una parte troviamo prodotti creati a tavolino con il solo scopo di rimbalzare tra le varie app, dall'altra sono proprio i giovanissimi a scovare questi nuovi artisti che spuntano fuori come funghi (citofonare @JoJo che lo sa meglio di me). Come nel caso di Bazzi, che grazie alla spinta ricevuta è diventato un artista affermato a tutti gli effetti.
Il suo stile musicale è molto variegato ed è difficile incasellarlo sotto un genere soltanto, per questo motivo ho deciso di aprire le danze proprio con "Mine", la canzone che lo ha reso noto e lanciato a livello globale. Penso sia un'ottima introduzione per conoscerlo, una proposta vicina al mondo pop e alla portata di tutti. Inoltre si dice che il primo amore non si scorda mai e sarebbe stato stupido tenere nascosta una bombetta simile.
Con il secondo brano invece ho voluto mettere in mostra l'aspetto più introspettivo e vulnerabile del suo carattere. La mia scelta in questo caso è ricaduta sulla traccia che va a chiudere l'ultimo disco, "Who Am I?". Si tratta di un pezzo che indubbiamente spicca in mezzo alla folla e ci offre un tema inedito in questo ambiente, ovvero l'altra faccia della medaglia di ottenere successo in giovane età. Questo bellissimo spaccato di vita viene arricchito dalla presenza di cori gospel, che permettono di empatizzare insieme a lui.
Infine lasciamo da parte la sfera emotiva e le dichiarazioni d'amore del nuovo millennio, per concentrarci su uno stile più serrato, crudo e deciso, quello di "Caught in the Fire". Un brano che nasce in segno di protesta nei confronti del comportamento dell'uomo negli ultimi anni, con riferimenti espliciti alla situazione attuale americana. L'intera canzone gioca di contrasti, tra parti distese ed altre velocissime in cui emerge tutta la stoffa di Bazzi in quanto rapper. Il messaggio di fondo è quasi disturbante.
"I pray we save us from ourselves,
'Cause nobody else can do that for you."
Utente
7 agosto, 2013
In questi giorni frenetici non ho avuto modo di ringraziare chi pubblicamente e privatamente ha espresso supporto e solidarietà a me e al team Diesis tutto, grazie vvb
Per questa manche direi che ha già detto tutto Roby. Il team tutto, sebbene virtualmente decimato, sta lavorando a proposte che possano unire i mondi di concorrente e leader, arricchendo l'uno e l'altro. Dopo Pino Daniele ci sentivamo pronti a una sfida impegnativa ma esaltante, e speriamo di aver convinto anche voi. C'è l'rnb e la contaminazione, la sensualità e il testo impegnato, il ritmo che ti entra dentro e le parole che ti danno il brividino. Contiamo di averli miscelati sapientemente, insomma!
Utente
7 agosto, 2013
Buongiornoooooooo come promesso, questa volta arriveranno prima i commenti del team bemolle, da me ingiustamente sempre lasciato per ultimo gli altri li posterò nel pomeriggio
Team Bemolle
Tessa Dixson: Una proposta molto interessante per questa giovane cantautrice che anche solo con questi tre brani dimostra di avere molte frecce al suo arco. La BOP è un'ottima entrée perché colloca perfettamente l'artista nel genere che fa e in generale il brano è molto piacevole da ascoltare. La perla è ciò che non mi sarei mai aspettato. Un brano così dissonante nelle sonorità, così strano nella ritmica! Lo definirei quasi futuristico. Eppure nonostante la differenza dal primo brano non si perde secondo me l'essenza dell'artista giocata.
Anche l'occasione del Jolly non è stata a parer mio sprecata: ho apprezzato il rischio di voler giocare qualcosa che ancora non era stato proposto, come un brano a cappella. La voce di Tessa nel vuoto e nel silenzio fa un bellissimo effetto, credo sia stata un'ottima mossa per fare emergere non solo le qualità vocali della tua cantante ma anche la sua sensibilità e la capacità di emozionare.
Bazzi: Una proposta altrettanto variegata ma che allo stesso tempo mi fa capire chi sia l'artista che hai scelto. Le sonorità R&B percorrono tutti e tre i brani venendo declinate in modo differente. La tripletta è omogenea ma allo stesso tempo la canzone non è la copia carbone di quella successiva. La BOP è il biglietto da visita pop necessario per conquistare gli ascoltatori e, almeno con me, ci sei riuscito. Mine è coinvolgente, catchy, della giusta durata e per certi versi evocativa. Se dovessi trovare un difetto è forse troppo "generica", simile ad altri brani di altri artisti che fanno il medesimo genere. La perla mette in mostra le qualità vocali del tuo artista e tutta la sua sensibilità nel proporre un tema che lo riguarda da vicino e che dunque fa percepire la canzone come ancora più sentita. Ammetto di essere un fan di queste sonorità e l'introduzione del coro gospel mi ha dato la mazzata finale perché è un elemento che nei brani che ascolto è qualcosa che mi colpisce sempre. Bellissima canzone. Il Jolly ci conferisce un'altra sfaccettatura di questo artista e ci permette di fruire della sua abilità di rapper. Ho apprezzato che la frase "manifesto" che racchiude un po' il significato del brano sia proposta attraverso il cantato e non il rappato e con una linea melodica differente. Rende il messaggio ancor più efficace. La tripletta l'ho trovata piacevole e coinvolgente; l'artista in se non è forse così originale rispetto al panorama musicale odierno, anche se ne rappresenta comunque una sua sfaccettatura.
Loona: innanzitutto apprezzo sia stato scelte un gruppo per rappresentare il K-pop dato che è una tendenze musicali più in voga al momento e rappresentata perfettamente la generazione Z. La BOP è un'ottima introduzione al genere: proposta in lingua, sonorità super pop, un bel drop, fraseggi alternati a parti cantate e voci acute. Un bel pacchetto anche se l'ho trovato un po' ripetitivo verso la fine. La ballad della perla l'ho trovato un ottima per equilibrare la tripletta. Un pezzo che, almeno io, non sono sempre abituato a sentire fra le proposte K-pop che sono di solito più strong. Le sonorità votate al dream pop conferiscono al brano un retrogusto nostalgico senza che venga meno la modernità del brano. Il Jolly, se possibile, lo trovo ancor più bello e forte della BOP: sonorità più interessanti, ancor più legate al genere, molto catchy e più piacevole all'ascolto. Anche qui trovo che il genere sia stato rappresentato bene, proponendo tre brani diversi ma subito riconducibili alla musica K-pop.
Utente
7 agosto, 2013
Team Croma - Plasma. Mi è piaciuta l'idea di pescare un nome che si sta affermando anno dopo anno nel panorama musicale mondiale e un nome completamente sconosciuto, che potrebbe affermarsi nel futuro prossimo. In generale, trovo il team Croma quello che più sta lavorando per proporre sempre un buon ventaglio di proposte che riescono a cogliere l'eterogeneità dei temi.
Khalid - Crys. Khalid, come dicevo, è un nome che si è fatto notare sin dal suo primo album American Teen, del 2017, e che ha confermato con i progetti a venire di essere uno degli artisti da osservare attentamente.
Parliamo subito della playlist, su cui è stato fatto un buon lavoro perché risulta un buon compromesso tra eterogeneità e coesione. La BOP Location rappresenta il biglietto da visita, quello in cui Khalid è veramente un top di gamma; la PERLA Heaven è intimista al punto giusto, anche se personalmente avrei optato per una perla meno "pulita" e che potesse fare da intermezzo tra la BOP e il JOLLY. Dulcis in fundo Suncity che aggiunge quella sfumatura frizzante al repertorio dell'artista, dimostrando che la sua voce si fonde bene anche con produzioni più leggere ed upbeat.
Khalid è un'artista che nel suo repertorio vanta pezzi puramente rnb ma anche pezzi progressive rnb (il nuovo nome del genere che chiamiamo "urban"), come dimostrato dalla playlist proposta da Crys. E' un genere che è un po' un evergreen nel panorama musicale americano, e che qui in Italia non è mai diventato un genere particolarmente mainstream, nemmeno grazie a Khalid. E' anche vero che artisti rnb spuntano come funghi e per questo può essere considerato una buona rappresentazione di una fetta del panorama musicale giovane odierno.
Ecco, diciamo però che fossimo stati nel 2017 avrei colto meglio la sua presenza nella voce innovazione mentre ora, invece, mi pare già qualcosa di passato. E' una sfumatura lieve, Khalid non sa "di vecchio", però è un passo indietro se consideriamo l'innovazione dal punto di vista 2021.
070 Shake - Casadelvino. 070 Shake è un nome che non conoscevo ma che mi fa piacere aver scoperto: non mi aspettavo diversamente da Casa se non un nome poco conosciuto da farci scoprire.
Tuffiamoci subito in una tripletta di non facilissima digestione con una signora BOP Guilty Conscience suggestiva dal sapore alternative rnb, con questi richiami al pop anni '80 e con sfumature quasi hyperpop (mi ricorda molto Oklou come mondo, ciao Mone): un genere che raccoglie un sottobosco di artisti davvero fruttifero e che portano avanti una cultura musicale tutta loro. Con la PERLA I laugh when i'm with friends but sad when i'm alone si cambia completamente atmosfera e 070 Shake ci sbatte in faccia alcuni problemi della generazione Z (sono under 26 ancora per qualche mese, ne faccio parte?) come il sentirsi persi e senza una meta, l'ansia nel dover per forza e a tutti i costi "avere una personalità", la difficoltà di gestire i giudizi degli altri e un profondo senso di solitudine che "ci" accompagna. Arriviamo al JOLLY SCAR e rimango un po' spiazzato. E' una virata verso un mondo hip hop alternativo, soprattutto se sommata alla traccia precedente, e trovo la canzone esageratamente influenzata dal mondo di Jesse Reyez. Comprendo che sia una scelta che aggiunge un altro tassello al "tema sociale" (il brano fa parte della colonna sonora del progetto Black Lives Matter) ma mi rende confuso sull'identità di 070 Shake. Ascoltando il suo materiale, ritrovo dei sound sul filone della BOP: avrei dunque pescato una nuova sfumatura (ne ho trovate!) di quel mondo musicale perché avrebbe reso l'artista più riconoscibile e decisamente più mainstream - la consegna si apre parlando di streaming e la playlist risulta così difficile.
Ciò non toglie che la tripletta risulta un ottimo lavoro dal punto di vista di produzioni e di scelta dei temi; i pezzi presi singolarmente sono rappresentativi della generazione Z e sento quel pizzico di innovazione all'interno della playlist.
Team Diesis - Emm. Andiamo diretti da Roby direi!
H.E.R. - Robyfederer. Torniamo nel mondo dell'rnb con una delle artiste più apprezzate da quel mondo e spesso riconosciuta come un simbolo della qualità degli artisti degli ultimi anni che rappresentano quel genere.
La BOP Hard Place è un rnb, quasi pop per quanto sia di facile assimilazione, in cui i temi sono quelli classici e rappresentativi del genere. Con la PERLA si prende una svolta più alternativa, verso il progressive rnb. Il sound non è particolarmente innovativo, potrei ritrovare le stesse atmosfere nell'album di debutto di Tinashe del 2014, ma la commistione tra sensuale e classy la rende piuttosto attuale. Il JOLLY è quello che serviva per dare alla playlist quel tocco di awareness verso le problematiche sentite dalla generazione Z. Il testo è particolarmente forte: colpisce chi si gira dall'altra parte, chi non sente il problema perché non è il suo, chi guarda le cose con distacco non riuscendo ad empatizzare con chi è in difficoltà, non rendendosi conto che la ruota gira. Il testo tocca poi corde più personali, riportando i problemi intrinsechi all'America, terra natia della cantante, con riferimenti al voto, all'odio verso le minoranze che diventano il capro espiatorio dei problemi, all'ipocrisia americana che ti vende l'American Dream nascondendo tutto il marcio che negli ultimi anni è venuto fuori, grazie a voci come la sua.
La playlist è eterogenea quanto coesa: la trovo davvero assimilabile a quella di Khalid, con gli stessi problemi quando parliamo di innovazione da un punto di vista di sound e produzioni ma con gli stessi flaws quando parliamo di rappresentazione di una fetta del panorama musicale giovane odierno. Sicuramente l'aver inserito quel gioiellino come JOLLY è stata una mossa intelligente.
Team Bemolle - Mone. Anche qui ritrovo un bel lavoro di varietà nel coprire diverse caselle del tema generale. Come sarà andata dopo la bellissima perfomance, almeno ai miei occhi, dello scorso round?
Tessa Dixson - Alpha. Alpha decide di tornare in Belgio per sistemare quello che non era andato nel round dell'ESC! Non conoscevo Tessa Dixson ma ho ritrovato un'artista melodicamente pop ma che spazia verso suoni più alternativi, che riescono a coprire una categoria di artisti giovani che si rifanno molto a questo mondo.
La BOP Ignited porta con sé una bellissima produzione, ben costruita grazie ad alcuni dettagli che la rendono ricercata senza snaturare l'anima mainstream del brano. La trovo una giusta commistione tra il trascinante e il chill. Con la PERLA My Mind si entra a pieno nel mondo alternativo con una produzione più caotica e la voce alterata, come da usanza nelle produzioni di questo genere. L'opposto di quanto accade nel JOLLY dove la voce completamente nuda la fa da padrona. Ho trovato molto intelligente, nella costruzione della playlist, partire da una canzone cappello da cui far partire due rami: uno più estremo e rumoroso e l'altro più puro e pacifico.
Dal punto di vista musicale Tessa rappresenta abbastanza bene la sua generazione, pur non essendone un'esponente dalla grande personalità. Potrebbe rischiare di essere "una delle tante", anche se il modo in cui è stata giocata riesce a caratterizzarla e a renderla riconoscibile all'interno del parterre delle proposte. La trovo streammabile seppur non porti con sé un bagaglio innovativo degno di nota.
Bazzi - Melrose. Lui è il nome bedroom pop che ci voleva, visto che, soprattutto negli ultimi due anni, questo è un genere che sta diventando sempre più popolare. Come dice Mel, è un nome social, che viene fuori dai trend e trovo intelligente coprire questo tassello in un round come questo.
La BOP Mine è conosciuta, è la sua hit che lo rende riconoscibile e ci fa capire di che musica "si occupa". Parentesi: i suoi 2 minuti e 11 sono assolutamente rappresentativi della musica del 2021, creata per essere consumata e riconsumata, streammabile per l'appunto. Con la PERLA si ricorre ad una ballad che per produzione e musicalità non ha molto da dire. Apprezzo invece il volerci raccontare il lato oscuro del successo, che nel mondo dei social è ancora più reale: se prima la negatività del diventare popolari ce la si beccava solo quando si raggiungevano livelli di notorietà particolarmente elevati, oggi l'accessibilità a ricevere odio è disarmante. Per artisti che diventano famosi da un giorno all'altro, poi, gestirlo diventa una bella sfida. Con il JOLLY si cambiano atmosfere, che suonano quasi spiazzanti a questo punto della playlist. Tornano i riferimenti all'attualità, con un testo che non le manda a dire silurando Trump con un sonoro "razzista".
La playlist è ben costruita dal punto di vista dell'eterogeneità. Credo ci sia stato un ottimo lavoro dal punto di vista delle tematiche, piuttosto attuali e che ci dimostrano come sia importante, per un artista della generazione Z, esporsi su temi attuali. Dal punto di vista delle produzioni musicali sono un po' perplesso perché non le trovo riconoscibili e rappresentative della nuova generazione, escludendo la BOP.
Loona - Pupi. Trovo geniale il pescare dal KPOP che è un genere che si sta facendo sempre più spazio, seppur sia ancora una nicchia quella che va oltre i BTS e le BLACKPINK e pochi altri, nel panorama musicale mondiale. E' un genere che ancora viene stereotipato, ma questo perché ne conosciamo poche sfumature: è qualcosa che dobbiamo ancora scoprire e per questo è un ottimo simbolo di futuro ed innovazione. Bisogna anche dire che la scelta è intelligente perché in paragone a tutti gli altri artisti giocati nel round, le Loona riescono a caratterizzarsi in maniera estremamente semplice.
La BOP So What è sulla scia di Kill This Love, ma rappresenta bene il typical sound delle girlband coreane. Davvero, qualsiasi delle formazioni hanno canzoni del genere: le rende interscambiabili una con l'altra ma in un contesto del genere le rende delle ottime esponenti per rappresentare il mood. Con la PERLA Where you at si gioca la pop ballad alla coreana, di quelle che trovi come sigle dei drama asiatici. E' un pop dolce che approfondisce le sfumature che si trovano negli album delle KPOP star. Si chiude con il JOLLY VOICE che unisce l'orientale all'occidentale, con questa produzione fortemente euro-americana di quelle che vanno di moda ora nelle strofe ma con un rimando ai sound "anime" del ritornello. Trovo sia un'altra di quelle produzioni tipiche che si sentono nelle canzoni KPOP (vedi LA DI DA delle Everglow).
E' difficile giudicare: trovo sia stata centrata sia la casella innovazione, dal punto di vista di genere, e la casella streammabilità perché questo tipo di artisti sono e saranno fortemente mainstream. Trovo sia stata data anche una buona rappresentazione del mondo KPOP ma è anche particolarmente rilevante il fatto che una girlband sarebbe valuta l'altra. Ma è un discorso che potrebbe valere anche con altri artisti presentati, sovrapponibili ad altri esponenti del genere.
Utente
7 agosto, 2013
Team Croma
Khalid: e si torna al R&B con Khalid, genere percepibile fin dalle prime note della BOP. Un brano senza dubbio rappresentativo dell'artista e del genere; forse anche troppo del genere perché simile a decine di brani e produzioni del nuovo R&B che negli anni si sono succedute. Non così innovativo insomma. Heaven è una bella ballad! Anche qui, per la perla, si è voluto giocare con sonorità più delicate, che lasciano emergere la vocalità di Khalid. Un giusto intermezzo fra due proposte più ritmate e ottima per regalare un'ulteriore sfaccettatura dell'artista. Suncity è secondo me il pezzo vincente fra i tre. È il brano che mi riporta sicuramente più nel 2021, grazie alle sonorità un po' latineggianti che tanto vanno nelle produzioni di questo periodo. È stato un ottimo colpo per mostrare la versatilità del tuo artista; inoltre la sua voce si combina perfettamente con quelle di Empress Of. Era il brano che serviva per rinfrescare la proposta e renderla, a parer mio, più attuale.
070 Shake: le sonorità anni 80 della BOP mi hanno subito conquistato. Ritrovo un perfetto rimando alle sonorità di oggi visto questo proliferare di produzioni anni 80 in qualsiasi genere musicale. Tuttavia qui trovo sia stato rielaborato tutto in maniera intelligente per evitare di restituire la sensazione di "già sentito", equilibrando sonorità moderne con quelle passate. La perla ci riporta nel territorio della generazione Z non solo nelle tematiche ma anche nell'arrangiamento. È stato fatto un utilizzo interessante del suono, giocando con l'alternanza fra assenza di musica nella parte centrale del brano (dove forse l'artista voleva far porre maggior attenzione alle parole) e un accompagnamento musicale contemporaneo nella parte conclusiva, dove l'artista stessa accompagna col cantato. Bella la chiusura con solo il suono del pianoforte. Scar è un bel pugno allo stomaco, non solo per le tematiche trattate nel brano ma anche per la costruzione del brano in se, nell'approccio al cantato quasi disperato. Ammetto di aver trovato la proposta a primo impatto forse la più riconducibile alla generazione Z. Mi è mancata però un po' di organicità nella tripletta; sono state proposte tre sfaccettature diverse ma mi manca un po' il legame di fondo tra le tre proposte. Non so, rispetto ai tre brani ascoltati, cosa rappresenti maggiormente l'artista da te scelta.
Utente
7 agosto, 2013
Team Diesis
H.E.R.: la BOP è proprio bella. È uno di quei pezzi che per gusto personale ascolterei in continuazione. Forse non così attuale però, mi ha ricordato delle sonorità che andavano forte qualche anno fa. La perla era ciò che forse mi aspettavo dalla BOP, conoscendo anche un po' lo stile di H.E.R.; forse più in linea con la proposta musicale attuale, nonostante anche qui (come nel caso di Khalid e Bazzi) mi torna indietro sempre qualcosa di ripetitivo e già sentito. Il Jolly, anche qui, è il fulcro della tripletta. Un brano potentissimo nell'arrangiamento, interessante nella struttura musicale tanto quanto nel modo in cui l'artista si approccia nel cantato. È una canzone che fa emergere il mondo musicale dal quale proviene H.E.R. il quale viene presentato in maniera alternativa, non come la solita canzone R&B trita e ritrita. Un bel colpo.
Utente
4 febbraio, 2018
Arriviamo al JOLLY SCAR e rimango un po' spiazzato. E' una virata verso un mondo hip hop alternativo, soprattutto se sommata alla traccia precedente, e trovo la canzone esageratamente influenzata dal mondo di Jesse Reyez. Comprendo che sia una scelta che aggiunge un altro tassello al "tema sociale" (il brano fa parte della colonna sonora del progetto Black Lives Matter) ma mi rende confuso sull'identità di 070 Shake. Ascoltando il suo materiale, ritrovo dei sound sul filone della BOP: avrei dunque pescato una nuova sfumatura (ne ho trovate!) di quel mondo musicale perché avrebbe reso l'artista più riconoscibile e decisamente più mainstream - la consegna si apre parlando di streaming e la playlist risulta così difficile.
Il giocare un featuring era sicuramente un must per rappresentare Danielle, perchè nella sua giovane età e produzione, metà della discografia è composta da collaborazioni, ed era fondamentale quindi mostrare come si relaziona agli artisti con cui collabora. Quella con Jessie per me era la scelta, oltre che più coinvolgente dal lato musicale, anche quella che dava una nuova sfumatura (più colossale e oscura, in contrasto con l'anima spoglia della perla e quella eterea della bop) e in cui appunto si sentisse completamente l'identità di Danielle come quella di Jessie, e mi completasse la linea sulla rappresentazione della generazione Z, specialmente nei contenuti.
Non trovo che sia esageratamente influenzata da Jessie, poichè non troverai nella discografia di Jessie un'altro pezzo come questo, perchè c'è una forte impronta associabile solo e soltanto a Danielle.
La canzone rende capace l'ascoltatore di associare il brano sia a Jessie che a Danielle, e questo secondo me rende un duetto vincente, quando non c'è un duettante che aspira la personalità dell'altro, ma le riesci a evincere entrambi e vivono bene in comunione tra loro: la drammaticità della voce distorta nel ritornello, la produzione elettronica con accenni di psichedelia e la scrittura così giovane e impetuosa nella voglia di farsi strada, sono pura Danielle.
Mi è mancata però un po' di organicità nella tripletta; sono state proposte tre sfaccettature diverse ma mi manca un po' il legame di fondo tra le tre proposte. Non so, rispetto ai tre brani ascoltati, cosa rappresenti maggiormente l'artista da te scelta.
Le tematiche e i contenuti nei testi hanno il forte e vivido fil rouge nel rappresentare la generazione Z, dalla confusione giovanile, alla lotta alle imposizioni, alla voglia di riuscire a cambiare il futuro. Le musicalità comunque rappresentano eterogeneità nelle atmosfere, ma altrettanta omogeneità in una proposta avanguardistica che fa incontrare l'universo hip-hop a quello di un'elettronica ben sviluppata e carica emotivamente, che veicola i messaggi nei testi.
Due forti linee di demarcazione della sua proposta: temi e musica.
Utente
5 aprile, 2018
Eccomi, scusate il ritardo.
Faccio una premessa doverosa: sarò più sintetico e approssimativo perchè personalmente è stata la manche che mi è piaciuta di meno.
TEAM CROMA
Khalid: iniziamo con “Location”, il singolo che lo ha reso celebre, posso comprendere il successo nel suo target di riferimento con quel “Send Me Your Location” che mi ricorda “Manda la tua posizione” di Benji e Fede in “Dove e Quando”, ovviamente la produzione tra i due brani è completamente differente. In “Heaven”, metti in risalto il suo bel timbro e le sue capacità interpretative, mentre concludi con “Suncity”, feat con Empress Of, concludi con una sfumatura più reggaeton, più ballabile. Comprendo il motivo del suo successo ecc... però non posso negare che per gusto personale non riesco ad apprezzarlo in toto a causa delle produzioni così chill che non mi fanno impazzire.
070 Shake: che peccato che l'anno scorso al PuPOP ho partecipato con “Giubbottino” di Margherita Vicario perchè la mia seconda opzione era “Use me” dei PVRIS feat. 070 Shake, così Casa non la avrebbe potuta giocare qui.
Ammetto che all'inizio “Guilty Conscience” non mi aveva convinto anche per la produzione sempre così chill dopo la tripletta di Khalid però, con un paio di accortezze ed ascolti, ho incominciato ad apprezzarla.
In “I laugh when I'm with friends, but I'm sad when I'm alone” torniamo al rap old school, con una produzione più raw adatta a mettere in risalto la sua penna ( e che penna!!!) e non posso negare di essermi emozionato. Concludiamo pure qui con un feat, SCAR, questa volta in compagnia di Jessie Reyez, all'inizio partiamo come una classica canzone R'n'B ma dopo poco il primo minuto la canzone cambia decisamente, la struttura è imprevedibile, l'outro è stupendo. Davvero una bella conclusione!!!
TEAM DIESIS
H.E.R. È un nome acclamatissimo dalla critica internazionale e mi ha fatto piacere ritrovarmelo. “Hard Place” con la sua chitarra ci introduce in una canzone bella e sentita con gli “Oh, oh, oh, oh” che ti viene subito da cantarci sopra. Mi sono immaginato una sera di fine estate sulla spiaggia intorno ad un falò. “Lights On” è una slow jam dalle tinte sensuali, mi piace lo stacco tra le strofe e il ritornello. “Lord Is Coming”, anche qui è presente un feat, questa volta con il rapper YBN Cordae, iniziamo con un intro recitato, un po' stile sermone di chiesa, per poi sfociare in un brano contraddistinto dall'uso di un coro gospel per chiudere con un solo di violino che ti avvolge e ti culla.
TEAM BEMOLLE
Tessa Dixson: Ignited, ci muoviamo su territori più dark, amo i dettagli nella base strumentale del pezzo. La ripetizione di “Ignited” nel ritornello è decisamente catchy e apprezzo tantissimo il middle eight.
My Mind: che trip assurdo questo brano, un po' come è la mia mente!!! Risulta così imprevedibile: quando parte il bridge strumentale a 2,08 mi ha dato delle vibes da rave party e personalmente mi sarebbe piaciuto che fosse durato di più. Spero che la citazione al celebre pezzo dei Pixies “Where is My Mind” sia voluta.
Promised Land: una conclusione decisamente spiazzante ma molto da Alpha, da buona amante del minimalismo, portare un brano a cappella dove metti in risalto il suo timbro e le sue capacità interpretative. Una scoperta decisamente piacevole
Bazzi: Mine scelta citofonata ma giusta quella di Mine per presentarcelo e rappresenta tutto ciò che può essere apprezzato dalla generazione Z tra durata, produzione ecc...
Who am I? Ci mostra un lato più introspettivo, carine le influenze gospel. Mi sarebbe piaciuto se gli avesse dato un maggior risalto ma comprendo che forse non rappresenta ciò che cerca la generazione Z.
Caught In The Fire bello il testo, il messaggio e la produzione. Carino il coro di voci bianche.
LOONA Io di sicuro non sono un grande fan ed amante del K-Pop perchè ho una visione personale differente riguardo alla musica ma trovo giusto che questo genere sia stato rappresentato in questa manche.
So What è una BOP pazzesca e si distingue sin da subito da tutte le altre e non posso negare di essermi divertito ed aver ballato al suo ascolto.
Where you at è la ballad dove mostrano le loro capacità vocali, certo personalmente non mi emoziona particolarmente però è un'altra sfaccettatura diversa che fa parte del repertorio della girl band.
Voice è un brano ballabile e piacevole dai tocchi vintage- retrò. Nulla di particolarmente innovativo però si lascia ascoltare con piacere.
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