Pupi87 ha detto

@alessandrino e @JoJo che ci snobbano così   

Scusami Pupiiii non avevo visto 

In realtà il tema è molto libero per quanto riguarda le triplette, quindi sbizzarritevi, sempre mettendo in pratica gli appunti che vi abbiamo fatto fino ad ora. Personalmente vorrei respirare arteh, a 360 gradi. 

Perdonami Pupi, anche io mi ero perso il tuo post  curioso di ascoltare le triplette di questo turno 

Si vede che il gioco si sta avvicinando alla conclusione perché i brani sono sempre meno e questo, in qualche modo influisce sugli ascolti, che iniziano ad essere più agevoli. Infatti, diversamente dal solito, partirò con commenti già stasera. Vedremo se riuscirò a postare tutto quanto entro oggi o se il resto lo condividerò domani 😏

Team Bemolle

Patti Smith: Patti si cala perfettamente nei panni della poetessa maledetta tra tutti questi riferimenti a personaggi realmente esistiti, testi poetici e arrangiamenti psichedelici e ipnotici. Non ero al corrente della poliedricità di questa artista ma non ho fatto fatica ad immaginarla dopo essermi calato nell'ascolto di questa tripletta. I primi due brani sono veramente il top! La BOP è stupenda, non solo per la tematica trattata ma soprattutto per l'arrangiamento, rappresentativo degli anni di riferimento ma allo stesso tempo particolare, coinvolgente, seducente. Della perla ho apprezzato tanto la costruzione del brano; è una canzone lunga ma che in tutta la sua durata è in continua evoluzione, come se fosse diretta fino ad un culmine che viene raggiunto sia musicalmente che vocalmente intorno al quinto minuto, per poi ritornare a placarsi verso la fine. Questo andamento in crescita fa si che il brano non risulti ripetitivo nonostante la sua lunga durata, rendendolo un esperimento interessante e un'ottima pensata per una perla. Il Jolly non mi ha coinvolto tanto come i primi due brani ma ammetto sia altrettanto interessante, in linea con l'artista e in grado di fornirci una sfaccettatura di Patti più malinconica e struggente, che era mancata con i primi due pezzi. Un altro tassello che permette di avere una visione a tutto tondo di Patti, che nonostante la varietà della proposta rimane sempre riconoscibile.

Woodkid: appena ho letto il nome di Woodkid sono rimasto 😯 non avrei mai pensato a lui come artista per questa categoria tant'è che sono andato a vedermi la sua biografia su Wikipedia, scoprendolo regista anche di alcuni videoclip tipo Teenage Dream e Born to Die

👁️👄👁️ Ero molto gasato alla lettura della BOP! Run Boy Run è un'ottima apertura, un brano pazzesco, energico, dove è la musica a farla da padrone ed essendo un fan degli arrangiamenti nei brani che ascolto non posso che rimanerne coinvolto. Il mio entusiasmo è stato un po' smorzato dal brano successivo. Ho apprezzato un cambio di rotta per la perla, ideale per mostrare un lato differente di questo artista e ho colto anche la profondità del testo ma il brano lo trovo un po' monotono. Il problema della lunghezza che non ho riscontrato con Patti lo ritrovo in questa canzone che mi è sembrata ancor più lunga della sua durata effettiva, proprio perché eccessivamente lineare, senza guizzi particolari. C'è una ripresa col Jolly, grazie soprattutto alla particolarità dell'arrangiamento e della strumentazione utilizzata, che richiama un po' al mondo orientale. Al primo ascolto mi aveva lasciato le stesse perplessità della perla ma riascoltandolo, grazie proprio alla produzione, mi sono ritrovato un po' più coinvolto. Per gusto personale avrei preferito una proposta che magari richiamasse un a BOP o comunque un brano con un andamento un po' più articolato. In ogni caso, anche in questa tripletta, ho avuto modo di farmi un'idea di chi sia Woodkid e di quale sia il suo stile e questa è una cosa positiva.

RuPaul: Al nome di RuPaul ho letteralmente urlato! Solo tu penso avresti potuto giocare quest'artista, che rappresenta perfettamente il concetto di poliedricità. Ero un po' perplesso però rispetto alla proposta musicale che avresti potuto offrire visto che molti brani di Ru possono essere ricondotti sotto lo stesso filone. Anche qui la BOP è stata un'ottima scelta. Penso sia la canzone perfetta per far conoscere RuPaul, forse una delle più rappresentative, sia per il testo che per l'arrangiamento: la canzone è energica, motivante, perfetta per un lip Sync e anche per introdurre al mondo del Drag (almeno per me è stato così). La Perla è stata una giocata molto intelligente: serviva un brano che potesse presentare un lato differente di RuPaul, non così semplice secondo me. Si è scelto di puntare di un brano in perfetto stile anni 90, un po' alla Mariah, da diva insomma. La canzone è molto piacevole e come la maggior parte dei brani di Ru, ha la capacità di entrarti in testa già dal primo ascolto. Il Jolly è carino, ci regala delle sonorità ancora diverse dai due brani ascoltati in precedenza. L'ho dovuta ascoltare più volte per capire se mi piacesse o se mi lasciasse indifferente e alla fine mi piace. La trovo catchy e piacevole. In definitiva una buona tripletta, non so se più forte di altre proposte in questa manche, ma è stato fatto un buon lavoro con un'artista che, ripeto, poteva risultare spinoso.

Team Diesis

P!nk è fra tutti senza dubbio l'artista scelta più vicina al mio mondo musicale. Ciò che più mi ha colpito di questa tripletta è stata la capacità di costruire, tramite 3 brani, un percorso che descrivesse il cambiamento di questa artista nel corso del tempo. Si parte con la BOP che è un must della discografia di P!nk; la tipica canzoni anni 2000 che ce la mostra nella sua essenza casinara, quella per cui si è fatta conoscere a livello internazionale. È senza dubbio uno dei brani più rappresentativi della sua carriera, ci sta che sia stata scelta per aprire la sua playlist perchè in qualche modo è come un biglietto da visita della P!nk degli albori. La Perla l'ho amata nella sua drammaticitá, centrata per descrivere l'argomento del testo. L'arrangiamento mi è piaciuto tantissimo, è uno di quei brani che non necessita delle percussioni in tutta la sua durata per avere ritmo;  molto bello inoltre il climax finale. Pensavo fosse più recente, del periodo Blow me invece ho visto che è del 2006 che già comunque ci presenta una P!nk diversa da quella degli inizi. Con il Jolly entriamo nella contemporaneità, grazie ad un brano del 2019 che si spoglia quasi completamente dell'arrangiamento giocando molto sulle vocalità dei due artisti che si combinano perfettamente e che costituiscono la canzone quasi nella sua interezza. Sono contento che sia sia deciso di puntare su un duetto perché è un opzione Jolly non molto sfruttata e soprattutto mi fa piacere tu abbia deciso di puntare su un brano così particolare evitando di cadere su qualcosa di scontato o già sentito. Tripletta interessante, in grado di descrivere le diverse anime dell'artista da te scelta. 

Ho davvero poco da integrare allo speech che ha elargito il mio compagno d'avventura, assertivo e specifico as usual. In questo turno non potrei non citare il fantomatico unicorno, che è stato un po' il trademark di Poppy nella nostra chat. 🦄

C'era un po' nell'aria l'idea di immetterla in gioco dall'inizio, si trattava di attendere l'occasione idonea e il contesto più rappresentativo e abbiamo pensato che nulla aderisse e si confacesse al proposito come una manche a tema poliedricità. Quando penso a Poppy, automaticamente quello della poliedricità è un concetto che balena in mente in maniera nitida, sia in relazione alla sua poetica e al suo stile che in relazione alle sue facoltà di espressione artistiche extra-musicali. 

Benché sia un'avviata musicista, Poppy è anche una ballerina, un'attrice e una youtuber, pur avendo mosso i primi passi come volto di una collezione d'abbigliamento giapponese, rompendo le tappe all'epoca col nome d'arte That Poppy. Ha lavorato dunque nell'ambito della moda, ha bazzicato grazie all'influenza del padre nel mondo del ballo, ma è partita caricando video astratti sul proprio canale, a scopo promozionale. La definizione di un'artista completa, che non si è preclusa nulla nel suo percorso. Curiosità: la sua carriera musicale è partita con cover caricate su internet, tra cui una degli Of Monsters And Men, già portati da Casadelvino per One Hit Wonder, creando un inconsapevole innesto, un bel punto di raccordo all'interno del suo percorso. 

Per farla breve, un'artista così sfaccettata nelle varie fasi della sua produzione, anche e soprattutto da un punto di vista sonoro, non poteva che essere portata in un contest che individua nell'eterogeneità uno dei suoi moventi principali, ma ciò che più mi ha conquistato, al di là della proverbiale stravaganza che non è sfuggita al buon alessandrino, è la sua estrema attualità, dovuta anche ai mezzi di comunicazione mediatici con cui ha accresciuto la sua popolarità.

Il mio superstite del team color rosa ha deciso di presentarvela con una canzone in cui lei stessa decide a sua volta di fare le presentazioni già per intrinseca demarcazione del titolo. I'm Poppy è Poppy al rush di partenza: giovane, ispirata dalla cultura giapponese, desiderosa di applicare in campo musicale le conoscenze fino ad allora acquisite ed è per questo che sin da subito si percepisce un suono digitale, tecnologico, che ricollega fortemente le due professioni cardine della sua poliedrica essenza. La playlist prosegue con Bite your teeth, in cui il suono di matrice informatica si fonde con spiazzante originalità con un tessuto musicale deathcore, realizzando una commistione sorprendente e ricca di saliscendi emotivi. Chiudiamo con la title track dell'ultimo dei tre dischi che mancava all'appello, Am I a girl?, in cui, oltre ad indagare la sua fluidità nel periodo in cui ha messo in discussione la propria identità di genere, chiude idealmente il cerchio sulla stilistica, proclamando di essere sia la kawaii barbie della bop che il maschiaccio ineluttabile della perla, e riassumendo entrambe le influenze in un brano che mostra come possano convivere armoniosamente tra accorgimenti e dettagli riconducibili ad entrambi i filoni. 

Ciao a tutti, scusate per il ritardo, sarò un pò più breve e sintetico del solito, ma queste giornate sono state emotivamente intense e sono un pò frastornato e scombussolato  perchè con il cuore e con la mente sono un pò altrove.

DIESIS

PINK

“Get The Party Started” non è forse il miglior singolo della carriera discografica di Pink, lo penso citando brani come “Family Portait” o “Just Like A Pill”, però è un piacevole inizio e rappresenta il suo lato più ironico, divertente e spensierato. La PERLA comprendo appieno il motivo per il quale è stata giocata ed è un brano, davvero ben interpretato, con un bel crescendo ed arrangiamento di archi che la contraddistingue rispetto a tante altre ballad proposte da Pink nel corso degli anni. “90 Days”, è un feat riuscitissimo con Wrabel, e sin dai primi ascolti di “Hurts2BHuman”, svetta rispetto agli altri brani proposti in quel CD, una ballad più contemporanea rispetto a quella presentata come Perla. Se devo trovare una pecca in questa tripletta forse non emerge il suo lato più rock e graffiante che comunque la contraddistingue rispetto a tante pop stars odierne.

CROMA

POPPY

I'm Poppy, possiamo definirlo un vero e proprio biglietto di visita, una dichiarazione d'intenti, e da un punto di vista musicale si muove su quelle coordinate elettroniche che la hanno contraddistinta nei suoi esordi.

Bite Your Teeth arriviamo all'ultima Poppy, che abbandona in parte gli effetti elettronici mentre si sentono marcatamente influenze rock, metal, industrial per poi sfociare in outro orchestrale che dona serenità.

Am I Girl? Concludi con un brano più dance e ballabile rispetto ai due pezzi precedenti, per certi versi un brano dalla struttura più standard.

All'inizio, non ho ben compreso la scelta di perchè scegliere questo brano come Jolly però aiutato anche dalla tua presentazione, ho compreso il fil rouge con il quale hai collegato le varie scelte e perchè hai scelto di giocare quel singolo brano come BOP, PERLA e JOLLY.

BEMOLLE

PATTI SMITH

La prima cosa che ho notato nella costruzione della tripletta è l'assenza da un brano tratto da Easter, che è di sicuro uno dei CD di maggior riscontro della Sacerdotessa del rock grazie anche al successo di “Because The Night” ma “Dancing Barefoot” comunque svolge bene il suo lavoro come BOP, “Ain't It Strange” ti prende, ti stravolge e ti porta in un'altra dimensione e mi ha fatto piacere vederla giocata, le atmosfere si fanno più dilatate e languida in “Maria”, trovo il brano di un romantico decadentismo mentre ci si interroga sulla caducità della vita. Forse “Maria” come Jolly non lo trovo così forte ed incisivo per concludere la tripletta però è un'altra sfaccettatura dell'artista da te giocata.

WOODKID

“Run Boy Run” è effettivamente il brano che sin dal primo ascolto si distingue da tutte le altre BOP giocate con i suoi accenni industrial e rappresenta appieno le basi più dinamiche e forte presenti presenti nel suo CD di debutto. Con la perla e il jolly invece ti sei spostato sul suo secondo album “S16” dove le atmosfere si fanno più dilatate. “In Your Likeness”, come avevo pure scritto nel topic dell'album, mi distrusse emotivamente, certo attualmente la sento un po' meno(meglio così) però è un brano ben scritto, arrangiato ed interpretato. Ecco che arriva il Jolly “So Handsome Hello” che con quelle leggere percussioni e l'iconico “amore mio” si contraddistingue per la sua passionalità, e difficilmente se non la conoscessi, avrei mai immaginato un brano così languido e sensuale nella discografia di Woodkid: potrebbe essere una perfetta soundtrack di una scena di sesso tra due protagonisti in un film. Forse la brevità della discografia non ti ha permesso di dare tre sfaccettature ben diverse dell'artista.

RU PAUL

Sissy That Walk è un INNO che rappresenta appieno il mondo delle drag queens, Falling è una mid tempo dove si sentono tutte le influenze anni'90 del periodo e concludiamo con Ruby is Red Hot una piacevole up tempo vintage con un bell'assolo di sax dalle forti influenze 80's. Se devo trovare una pecca nella tripletta mi pare che ricalchi un po' la struttura della tripletta precedente: BOP moderna, contemporanea, PERLA mid-tempo ballad dove sottolinei le capacità vocali dell'artista, JOLLY brano uptempo dal sound vintage.