Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Complimenti a tutti i concorrenti arrivati in finale!
Come sempre, i complimenti vanno estesi anche ai concorrenti che non hanno superato il turno, perché siete stati veramente molto bravi a farci approfondire i vostri artisti preferiti. Allo stesso tempo, però, leggendo i vostri commenti, trovo doveroso soffermarmi su alcuni punti, che purtroppo un po' sono sempre i soliti.
Ves, secondo me tu hai fatto un lavoro eccezionale con Stromae. Rischiava di essere un percorso piatto, invece ci hai permesso di conoscere tante sfumature diverse di questo artista, ma anche la sua interiorità. Alcune volte, nel confronto generale, è capitato che non emergesse più di altri, ma ciò non vuol dire che il messaggio non sia arrivato efficacemente. Non pensare che sia un discorso di qualità lessicali di uno o di un altro utente, così come non pensare che sia questo ad aver avuto peso piuttosto che la forza delle canzoni. La forza delle canzoni resta determinante, e la vittoria di Silence a mio parere resta un esempio lampante di quanto davanti ad una canzone potente non ci sia storia per nessuno. Tra l'altro, parere personale, io ho trovato molte tue presentazioni davvero bellissime e scritte benissimo, magari non sofisticatissime, ma comunque ottime nel far comprendere il tuo sincero legame con Stromae.
Passo all'affaire Chanel. Parto col dire che a me dispiace da morire per il ritiro e che per me quello con Macklemore era uno dei percorsi più forti di questa stagione. In qualità di giudice, ma mi permetto di parlare anche per i prof poiché bazzicando il dietro le quinte so come la pensano, trovo giusto smentire le motivazioni addotte. Come detto più volte, nessuno di noi ha usato come parametro l'abilità formale che voi concorrenti mettete nella scrittura. Le presentazioni sono considerate soltanto nella misura in cui ci aiutano a comprendere il senso delle vostre scelte (e questo ti garantisco che può funzionare con parole semplicissime e può non funzionare con discorsi sontuosi, articolati e fortemente connotati emotivamente). Fermo restando che alla fine contano le canzoni, io trovo che anche dal punto di vista stilistico, le tue presentazioni le ho trovate sempre tra le più forti e convincenti.
Discorso canzoni famose. Trovo che questo panel, più di ogni altro, sia quello maggiormente aperto verso brani meno noti. Anzi, sia quello che maggiormente richiede (soprattutto in questo tipo di contest) brani meno noti. In diversi contest siamo sempre stati quelli che non solo hanno portato brani sconosciuti, ma che si sono anche sempre battuti contro la tendenza del premiare sempre i brani più noti. Mi permetto quindi di ipotizzare che, nella costruzione del panel, ci sia stata proprio la volontà di dare questa impronta a MFS2. Ed è un'impronta che secondo me si è vista molto, poiché in un gioco come questo nulla è stato più pericolo dello schierare pezzi notissimi. I vari Mia Martini, Coldplay, Billie Eilish giocavano sempre in bilico poiché il pezzo strafamoso o veniva giocato dandogli un grandissimo senso, o finiva per essere un boomerang letale. In questa gara, guardando un po' chi è fuori, chi ha rischiato il ballottaggio e chi si è trovato sul podio, penso sia evidente che non esista nessuna discriminazione tra canzoni e cantanti famosi e canzoni e cantanti meno famosi. Anzi, credo che finora ci sia stata una grande omogeneità e che tutti abbiano avuto lo stesso trattamento.
Discorso commenti. Lo scorso anno ero tra i concorrenti e anche io aspettavo i commenti con molta ansia e quando non arrivavano ci restavo un po' male e pensavo "mah, 'sto qua manco i commenti si è degnato di scrivere". Lo capisco. Passando da quest'altra parte, devo dire che a volte riesce davvero difficile incastrare tutto con gli impegni quotidiani. Qualche volta ci sono state sessioni di voto aperte per sole 24 ore e magari ci si è concentrati meglio sull'ascolto dei brani. Ci tenevo a dire che l'assenza di commenti non è automaticamente assenza di interesse o snobbismo. Ovviamente è giusto che ciascun concorrente abbia un riscontro circa ciò che ha proposto, ma sicuramente l'occasione per parlarne si trova anche dopo la scadenza.
Perdonami la pignoleria su questi punti, ma essendo stati chiamati in causa qui sul topic, è anche giusto che trovino risposta qui sul topic. Per me il tuo ritiro è un grandissimo peccato, come ho avuto modo di dirti. Innanzitutto la cosa migliore è sempre giocarsela, come sicuramente sarebbe piaciuto anche ad Amers. Io sono uno dei tanti (compresi anche gli altri giudici e prof) che in queste settimane ha amato il percorso di Macklemore, le sue canzoni, le tue presentazioni. Io sono tra quelli che tendenzialmente parte con "oddio, un rapper" e pezzo dopo pezzo mi sono ritrovato ad amare queste canzoni e addirittura a farle ascoltare ad altri, quindi per me lasciamo un concorrente fortissimo e anche un candidato alla vittoria. In più quello che mi dispiace di più veder lasciare è proprio Chanel. Sei uno di quelli che, attraverso il suo cantante preferito, si è messo più in gioco di tutti e ha dimostrato di avere davvero un legame viscerale con lui. Ho davvero amato il modo in cui ti sei raccontato e in cui ti sei presentato a quelli che magari di te conoscevano poco e si fermavano soltanto alla superficie. Sono stato davvero felice di questo e quindi questo ritiro mi dispiace mille volte di più.
Complimenti a tutti i finalisti! Per motivi diversi, penso che vi siate tutti quanti meritati la finale
Quoto il discorso di Alby e mi scuso anch'io, ovviamente per la finale non mancheranno i miei commenti
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
Utente
7 ottobre, 2018
Chiedo scusa per essere stato INV in questo Gala, ho passato sabato ad ascoltare e leggere le vostre proposte pensando di formulare i commenti ieri, ma un contrattempo mi ha tenuto fuori casa fino a ieri sera. D'altro canto, come ricordato da Alby, anche l'anno scorso è capitato qualche volta e nessun percorso è stato rovinato a causa di questo.
Faccio i complimenti ai quattro finalisti i primi tre classificati erano anche la mia top3 quindi sono molto contento. Ammetto di avere avuto qualche difficoltà nel valutare il lavoro di Salvatore perché personalmente faccio un po' fatica a comprendere come una carriera artistica possa avere inizio con delle cover, chiedendomi se non sarebbe stato meglio, e più interessante, mostrare l'inizio della carriera di Melanie Martinez come cantautrice (con tutta la difficoltà che riconosco avrebbe comportato il mostrare una evoluzione muovendosi tra due soli dischi). Alla fine, un po' perché riconosco che la tua scelta fosse quasi obbligata, un po' perché ho trovato convincente il discorso di Casadelvino (che sicuramente ne sa più di me per quanto riguarda i processi artistici musicali) sull'importanza delle influenze esterne nella formazione delle identità artistiche dei singoli cantanti, ho deciso di preferire Melanie a Macklemore. Cosa che sono lieto di avere fatto anche alla luce dello pseudo-drama al quale abbiamo assistito.
Per quanto riguarda Vesuvius, sinceramente non concordo con il fatto che Stromae sarebbe potuto arrivato in finale se tu avessi avuto qualità lessicali e narrative più elevate perché, per quanto mi riguarda, il tuo punto debole è spesso coinciso con una messa a fuoco poco incisiva dei temi di volta in volta proposti, e questo non necessariamente ha a che vedere con qualità e capacità stilistiche. Visto che alludi al 'valore puro' delle canzoni, io penso che Silence sia un pezzo fortissimo e di alto livello, nettamente migliore di una Artpop; ma in quel duello - e qui mi trovo in disaccordo con Alby - ho avuto pochi dubbi sul dover premiare la contestualizzazione, per me, più riuscita, con motivazioni più incisive, del brano di GaGa. D'altro canto, 'le abilità lessicali e narrative di un emm' non hanno salvato quest'ultimo quando, in un Gala come Music first, ho trovato il suo lavoro davvero poco centrato rispetto al tema (e vale lo stesso per un'altra buona penna come Salvatore, o in altri momenti per DGS e Krishoes). Personalmente sento di avere comunque avuto modo di apprezzare un artista che sinceramente non ho mai avuto interesse ad approfondire, semplicemente avrei forse preferito conoscerlo di più anche tramite un tuo punto di vista più on point. Comunque complimenti per avere raggiunto un buon traguardo senza mai mollare nonostante un percorso un po' impervio .
Utente
19 febbraio, 2018
Ringrazio tutti quelli che mi hanno permesso di arrivare in finale
Partecipare con Melanie rappresentava un po' una scommessa per me ed essere arrivato in finale mi riempie di gioia.
Complimenti a Krishoes, Emm e Amers
Saluto anche Chanel e Vesuvius (che ha fatto un percorso pazzesco)
Utente
22 febbraio, 2018
vike ha detto
Complimenti a tutti i finalisti! Per motivi diversi, penso che vi siate tutti quanti meritati la finaleQuoto il discorso di Alby e mi scuso anch'io, ovviamente per la finale non mancheranno i miei commenti
Che commento esaustivo sul gala
Oltre ciò ringrazio i vari commenti dei giudici , si lo so che probabilmente non era un percorso facile quello di portare Stromae in finale, però come ho visto in salvatore , amers, emm la capacità di far conoscere meglio (in modo più efficace) un artista non molto main-stream , penso sarebbe potuto accadere lo stesso con Stromae se anche io avessi avuto quella maggior abilità nel focalizzare meglio le varie presentazioni, perchè a mio parare sia musicalmente che concettualmente è tra i migliori in assoluto.
Utente
7 agosto, 2013
Situazione attuale prima della finale...
Playlist della semifinale
https://open.spotify.com/user/1191510531/playlist/1XUs0S22uTX6BCyujBt5Qz?si=U3IMtDvOShOu0-CN5UeWOg
Utente
7 agosto, 2013
Buonasera a tutti!
Scusate il ritardo, ma ovviamente gli imprevisti non si fanno mai mancare
Siamo dunque arrivati alla conclusione di questo viaggio (un po' lungo forse ) carico di emozioni e buona musica.
I nostri quattro campioni hanno tirato fuori le loro ultime cartucce... Chi la spunterà alla fine?
Lo scopriremo presto.. ma ora orecchie aperte all'ascolto, siamo pronti per dare il via a questa finale di MY FAVORITE SINGER 2!
Utente
7 agosto, 2013
MY FAVORITE SINGER - LA FINALE
LADY GAGA E @Krishoes - HAIR/GYPSY/JOANNE
Siamo arrivati al capitolo finale di questa avventura. Fino ad oggi non avevo ancora pensato alle canzoni da schierare in caso avessi raggiunto questo obiettivo. E probabilmente se ci avessi ragionato su prima della partenza del gioco, non avrei scelto gli stessi pezzi.
Credo però che questa triade vada a chiudere in maniera coerente il mio percorso. Ho voluto presentarvi un brano che racconti in maniera chiara Lady Gaga, uno che sento mio, come fosse autobiografico, e infine, una canzone che penso leghi i nostri due mondi.
Se chiedessero a Gaga di selezionare un brano della sua discografia in grado di descrivere se stessa e la prima parte della sua carriera, probabilmente la scelta cadrebbe su "Hair".
Definita da Gaga la sua traccia preferita dell'album nel corso del tour di supporto a "Born this way", il brano è stato uno dei punti fissi dell'era, presentato in diverse performance televisive, con un buon riscontro in classifica.
Nel testo, i capelli diventano una metafora di libertà. Corti, lunghi, ingellati, tinti, decolorati, ognuno dev'essere libero di portarli come meglio crede. Questa dichiarazione in musica spiega in maniera eloquente la stravaganza alla quale Gaga ci ha sempre abituati, con i mille cambi di parrucche e colori.
Nel presentare "Hair", via Twitter, Gaga ha rivelato: "Quando ero ragazzina e scendevo le scale di casa, i miei genitori mi dicevano di tornare indietro, spazzolarmi i capelli, cambiarmi i vestiti e non uscire con quella roba addosso. Mi sentivo come se stessero soffocando la mia identità. I capelli erano la mia gloria. Erano l'unica cosa che avrei potuto cambiare di me stessa".
Whenever I'm dressed cool my parents put up a fight
And if I'm hot shot, mom will cut my hair at night
And in the morning I'm short of my identity
I scream Mom and Dad, why can't I be who I wanna be?
Va da sé che questo brano sia stato accolto come un inno dai Little Monsters. Come scrivevo nel primissimo gala, Gaga è diventata la "mamma" artistica di un esercito di ragazzi che, negli anni, ascoltando le sue canzoni, e le sue interviste, hanno trovato il coraggio di essere loro stessi, senza farsi schiacciare dalle imposizioni sociali.
I've had enough, this is my prayer
That I'll die livin' just as free as my hair
I've had enough, I'm not a freak
I just keep fightin' to stay cool on the streets
"Hair" parte da episodi autobiografici legati alla sfera familiare, ma diventa poi una preghiera universale per celebrare la propria unicità. Tra i commenti al brano, ritroviamo quelli di molti ragazzi e ragazze transgender che esprimono il proprio amore per la canzone, ritenendola perfetta per descrivere la loro natura e la voglia di rivalsa.
I just want to be free, I just want to be me
Don't wanna change, and I don't wanna be ashamed
I'm the spirit of my hair, it's all the glory that I bare
Ad "Hair" è inoltre legato uno dei momenti più toccanti della carriera di Gaga. Il 24 settembre 2011, durante l'iHeartRadio Music Festival di Las Vegas, la cantante ha dedicato una versione acustica del pezzo a Jamey Rodemeyer, un ragazzo 14enne che solo pochi giorni prima si era suicidato, impiccandosi, in quanto vittima di cyberbullismo omofobico.
Prima di compiere il tragico gesto, Jamey aveva scritto un tweet taggando Lady Gaga, la sua cantante preferita: "bye mother monster, thank you for all you have done, paws up forever".
"Da dove vieni? Dove vivi?". Prima di rispondere a queste domande, ci penso sempre un po' su. In trent'anni di vita ho abitato in varie parti d'Italia e Germania, sballottato da Nord a Sud, da Est a Ovest.
Sono nato in Puglia. Quando avevo quattordici anni i miei genitori e mio fratello si spostarono in Germania. Io decisi di rimanere in Italia per completare il liceo, dopodiché mi trasferii a Brescia per l'università.
Sono rimasto lì per circa otto anni, vivendo due storie d'amore, la crescita da ragazzo a uomo, poi, nel 2017, sono arrivato anche io in Germania, prima a Jena, poi a Freiburg. Durante l'anno, per questioni di lavoro, faccio la spola fra le due città, agli antipodi, divise da circa 600 km, costretto a rimanere per mesi da una parte o dall'altra.
Dov'è casa mia, quindi? Non lo so. Sento di non avere una fissa dimora, a volte mi sembra di avere il cuore frantumato, con i pezzi lasciati un po' dappertutto. Ho dovuto rimettere tutto in discussione più di una volta, abbandonare abitudini e compagnie, chiudere relazioni per paura della distanza. È come mettere perennemente in stand by la propria vita.
"I'm a man without a home" canta Lady Gaga in "Gypsy".
Basti pensare che le mie valigie, ormai da anni, non vengono mai riposte. Le ho sempre davanti, in bella vista, perché da un momento all'altro sarò costretto a riprenderle, salire su un treno o su un aereo, che sia per necessità o per svago.
I just packed my baggage and
Said goodbye to family and friends
And took the road to nowhere on my own
Like Dorothy on a yellow brick
Hope my ruby shoes get us there quick
'Cause I left everyone I love at home
Forse è questo che ha creato in me un profondo senso di solitudine, con cui però ho imparato a convivere. Ormai sento il bisogno fisico di non stare sempre nello stesso posto, viaggiare mi piace, spezza la monotonia, e anche se a volte è pesante, sia fisicamente che emotivamente, rimane quella sensazione di chiudere un capitolo ma aprirne un altro.
I don't wanna be alone forever
But I can be tonight
I don't wanna be alone forever
But I love gypsy life
Circa due anni fa ho deciso di chiudere una storia durata sei anni perché ormai la mia vita e quella del mio ex avevano preso due strade diverse. Lui a Brescia, io in Germania, con prospettive di vita e di carriera differenti, dovute anche alla differenza d'età. Ho preso la decisione con fermezza, ragionando con la testa e non col cuore, ma non è stato facile, anche se per fortuna siamo rimasti in contatto e ci sentiamo di tanto in tanto.
Sometimes a story has no end
Sometimes I think that we could just be friends
"'Cause I'm a wandering man" he said to me.
And what about our future plans?
Does this thing we have even make sense?
Per qualche tempo ho sofferto e pianto, ripensando a una cosa in particolare: i nostri viaggi. Parigi, Berlino, Lisbona, Barcellona, Valencia... le foto scattate, le camminate chilometriche, i musei visti, i piatti mangiati, gli acquisti fatti, gli alberghi in cui abbiamo alloggiato, le giornate al mare e tanto altro. Ci penso e ancora adesso mi si stringe un nodo in gola. Quando volavamo via, mi sentivo libero. Lasciavo problemi e pensieri a casa e mi sembrava di rinascere.
Quello che mi manca è senza dubbio un uomo al mio fianco. Le farfalle nello stomaco, gli occhi che brillano, la certezza di avere qualcuno che creda in te, che ti aiuti a superare i periodi bui, qualcuno con cui condividere emozioni, conservare ricordi, costruire una vita in comune, e partire alla scoperta di mondi nuovi, la vera essenza dell'esistenza a mio parere.
Ascoltando "Gypsy" sogno di vivere una nuova storia come quella cantata da Gaga, che mi faccia fuggire da quel senso di solitudine che oggi mi attanaglia.
I don't wanna be alone forever
Maybe we can see the world together
I think with you I can spend my life
Pack your bags and we can chase the sunset
Bust the rearview and fire up the jets
'Cause it's you and me, baby, for life
Arriverà un giorno l'uomo a cui potrò dire, di nuovo: "Would you go with me? See the world with me".
A chiudere questa lunga analisi su me stesso e la mia cantante preferita, "Joanne", il brano che preferisco fra quelli giocati nelle scorse settimane.
Della canzone sapete già tutto, credo di averla sviscerata per bene nel galà delle affinità. Ho voluto sceglierla perché idealmente prende per mano sia "Hair" che "Gypsy".
Tutti i brani sono legati al tema della famiglia. In "Hair" c'è una Gaga adolescente che protesta e chiede ai genitori di rispettare la sua libertà, in "Gypsy" vengono citate le persone che amiamo, che lasciamo a casa e che ci aspettano, quando ci allontaniamo, "Joanne" è quanto di più intimo e personale ci sia nella discografia di Gaga, che ormai adulta non ha più bisogno di scontri con i propri cari, ma li ama e li rispetta, arrivando a comporre un brano che li rappresenti tutti e lenisca il loro dolore.
La famiglia è, sia per me che per Gaga, un faro. Anche nella più burrascosa delle tempeste, c'è una luce che guida il nostro cammino. È quella di chi ci ha dato la vita, di chi l'ha vissuta con noi, che siano fratelli, zii, cugini o nonni, di chi ci ha scelti aprendo il suo cuore a noi, amici e partner amorosi.
Nel salutare "My Favorite Singer", permettetemi di dedicare "Joanne" a un ragazzo speciale, una delle persone più importanti per me qui su Reality House, che ci segue e che proprio in questi giorni sta vivendo un grande dolore, dovuto alla perdita di una persona cara. Questa è per te, Edo.
IL PERCORSO
https://open.spotify.com/user/1191510531/playlist/1w1Fb4kD7m63TMMU5M0RsY?si=W3bWumgXS7O6mdk-utqF4A
Utente
7 agosto, 2013
MY FAVORITE SINGER - LA FINALE
GIANLUCA GRIGNANI E @amers - LA MIA STORIA TRA LE DITA/SOLO CIELO/LA CANZONE
Ho deciso di portare Grignani nel gioco principalmente perché l'ho sempre visto un cantante sottovalutato e tenevo a far conoscere alcuni aspetti della sua discografia che spesso vengono ignorati. Il cammino discografico di Grignani per tanti è in discesa, da promessa a una copia sbiadita di Vasco, per me invece è un sali e scendi, con album interamente bellissimi, altri dimenticabili, altri decisamente da riscoprire.
Per tanti Grignani è solo quello de L'aiuola, quello che sale sul palco ubriaco o quello che si fa arrestare, per me è anche altro, è un cantautore con uno stile proprio e che quando decide di fare solamente il cantante lo fa decisamente bene.
L'ho conosciuto nel 1995 grazie a mio fratello. Nel 2000, invece, smisi di ascoltarlo, mi ferivano le sue canzoni e ci sono voluti tanti anni affinché ritornassi a premere play o non cambiare stazione quando passava una sua canzone. Lo feci principalmente per sentire più vicino mio fratello, anche attraverso canzoni che non poteva conoscere e mi domandavo se potessero piacergli.
Un anno prima partecipa a Sanremo Giovani con La mia storia tra le dita e viene poi scelto per partecipare come Nuova Proposta l'anno successivo. Forse il pezzo più conosciuto insieme a Destinazione Paradiso. Durante il mio percorso ho voluto evitare i brani troppo noti, però questo è un pezzo fondamentale per la sua discografia, per il suo nome e lo è anche per me.
La mia storia tra le dita parla di un amore finito, tematica presente tantissimo nella sua discografia, il testo è un racconto, accompagnato dalla sua chitarra possiamo vedere come le immagini di un film, la fine di una storia, lei che vuole restare amica ma l'amore è diverso.
Ma questa volta abbassi gli occhi e dici
Noi resteremo sempre buoni amici
Ma quali buoni amici maledetti
Io un amico lo perdono
Mentre a te ti amo
Può sembrarti anche banale
Ma è un istinto naturale
Quello che amo di questo pezzo è la lucidità di Grignani di escludere l'amicizia tra ex, l'ho ritenuta sempre folle e distruttiva. Anche se a volte la trasformazione dell'amore in affetto è naturale, questo non vuol dire che dobbiamo accettarlo.
Il testo è dolce e malinconico, come la musica che l'accompagna. Se uno l'ascolta distrattamente magari non pensa subito a una storia finita, la malinconia però è palese che alla fine del pezzo non può lasciarti.
E se davvero non vuoi dirmi che ho sbagliato
Ricorda a volte un uomo
Va anche perdonato
E invece tu
Tu non mi lasci via d'uscita
E te ne vai con la mia storia fra le dita
La solitudine, la paura dell'abbandono, la consapevolezza di amare ancora. Sensazioni che quasi tutti abbiamo affrontato, e quando le proviamo da adolescenti il tutto viene amplificato. E il pubblico di Grignani all'epoca era formato sopratutto da adolescenti, era facile riconoscersi in quelle parole, semplici ma estremamente vere.
Non è il mio pezzo preferito del suo disco d'esordio ma è il pezzo che in venticinque anni ho sentito più mio. Da adolescente per le cotte non ricambiate, da ragazza per le storie finite, da donna per gli amori terminati.
Ed era fondamentale portarlo perché segna la nascita artistica di Grignani, mette le basi per per uno stile riconoscibile, che dopo più di vent'anni possiamo ancora trovare nei suoi pezzi, seppur maturato, e con la sua bella faccia inizia il suo percorso nel mondo della musica.
Nel 1996 invece pubblica il suo secondo album, La Fabbrica di Plastica, e tutti rimangono spiazzati. Grignani sceglie la via più difficile per continuare il suo cammino nel mondo musicale, il disco è totalmente diverso da Destinazione Paradiso, dai suoni pop passa a quelli decisi del rock in salse diverse. I temi invece non sono tanto diversi dal primo lavoro, troviamo l'amore, la solitudine, l'introspezione, musicalmente però era un altro mondo.
Grignani dirà “Mah... non lo so, io volevo solamente rifare The Bends” ma l'album purtroppo fu un flop. Paradossalmente è il disco che preferiscono i non fan di Grignani e i fan l'hanno rivalutato solo con il passare degli anni, per me rappresenta solo una delle tante sfaccettature del suo modo di interpretare la musica.
Uno dei pezzi più belli e meglio rappresentativi del disco è Solo cielo, dove Gianluca parla della fede, della mancanza di essa visto che oltre il cielo non c'è altro. Come dissi questo pezzo mise in crisi la mia di fede, all'epoca pensavo anche di farmi suora e per qualche tempo sono stata catechista. Fu solo la miccia che fece accendere in me mille dubbi, che con gli anni si amplificarono. Pensare che il Dio cui credevo potesse non esserci, che quello che facevo non avesse un senso mi faceva sentire sola e smarrita. Con gli anni mi sono allontanata quasi definitivamente dalla religione e soprattutto dalla chiesa. E in questi giorni mentre rileggevo la presentazione che feci del pezzo e mentre ascoltavo la voce di Grignani mi sono cullata in un pensiero. Quel è solo cielo e niente più lo sento sempre più vero ma allo stesso tempo fa anche tanta paura, soprattutto perché se è solo cielo Lui non vedrebbe che ho fatto questo gioco nel suo ricordo e non potrebbe ridere e prendermi ancora in giro.
Se per i primi due brani non ho avuto dubbi, la scelta del terzo mi ha messo in crisi. Ho ascoltato più volte i pezzi che amo, dai vecchi ai più recenti, e mi sono resa conto che ho parlato quasi sempre di amore finiti ma Grignani è anche capace di parlare di amore in senso più ampio. Ed è per questo che chiudo la triade con La Canzone, contenuta in Campi di Popcorn del 1998.
Campi di popcorn per me è solo mezzo gradino sotto La fabbrica ma è un disco più sottovalutato del predecessore, perché musicalmente è più soft e i testi sono meno immediati e incisivi. Anche in questo disco però Grignani esprime totalmente se stesso e nel brano più lungo dell'album racconta la nascita di una canzone d'amore.
Il brano inizia lentamente, Gianluca quasi bisbiglia i suoi intenti all'amata
Lo so a che stai pensando
Ah già! che stai dormendo
Però se fossi sveglia
Tu penseresti che
è strano che lui scriva
Una canzone così
Non è il suo stile questo qui
Ne La fabbrica e in Destinazione ci sono bellissime canzoni d'amore, però sono più dirette e mettono sempre in primo piano l'autore rispetto alla donna che ama (+ famoso di Gesù e Testa sulla luna sono esempi). Qui Gianluca inizia col fare lo stesso ma poi si accorge che sarebbe solo un egoista.
Ma quello che volevo
è scriver la canzone più bella anche di te
Stupende le parole
Bellissima la musica
Per far piacere a me
Non sarebbe giusto sarei un egoista
In fondo una canzone in fondo che cos'è
è solo un'impressione
E allora è troppo poco per una come te
L'egoismo sta nello scrivere una canzone d'amore per il nostro piacere e non per esprimere realmente il sentimento. E ho pensato a tutte le volte che ho scritto racconti, poesie, o pseudo tali, per chi amavo, erano davvero uno sfogo ma erano per piacere principalmente a me. Era un mio modo per parlare di me stessa fingendo di parlare di loro. L'amore molto spesso è egoismo. Ma non sempre ne sono stata consapevole.
Tu sei per me il supericordo
Tu sei quella che ora c'è, c'è stata e ci sarà
Dimmi non sai che un viaggiatore ha
Sempre quel ricordo che tornare fa
E scusa se non fermo qui
Ma vivo a modo mio
E vivo d'emozioni son così
E non ridere se poi torno sempre qui
E sai perché
Perché tu sei per me
Si tu sei per me il supericordo
Nel ritornello la voce di Gianluca esplode ed esplode anche la musica. Grida tutto il suo amore, puro e sincero, con frasi forse banali ma dannatamente vere. Lei è come un ricordo, il più bello, dove Gianluca vuole sempre tornare anche se magari la vita li ha allontanati per un po'. E queste parole riesco a capirle a trent'anni suonati quando ho capito che non si deve amare egoisticamente ma in maniera sana. E anche se a volte la vita ci allontana da chi amiamo non vuol dire che non si possa trovare la strada del ritorno. E guardarla negli occhi e capire che c'era anche quando ancora ancora non c'eravamo incontrate.
Questa è la tua canzone
La prima senza un nome
E non la canterò solo per far capire agli altri
Che son capace anch'io poi d'amore
E nei versi finali è lei in risalto, non vuole che la canzone sia superiore, deve essere solo un mezzo per dirle che l'ama, non deve sovrastare il sentimento. Lui resta dietro, canta per lei, solo per lei. E questi versi racchiudono amore, senza parole ricercate, senza troppi giri. Solo amore e niente più.
IL PERCORSO
https://open.spotify.com/user/1191510531/playlist/7rEy0Klozq7xyrLx8O0lsV?si=8GrN-GCOQB6Av7ZBhRKQBg
Utente
7 agosto, 2013
MY FAVORITE SINGER - LA FINALE
MELANIE MARTINEZ E @Salva - SOAP/MRS. POTATO HEAD/CRY BABY
Giunto in finale sento un po' di dover tirare le somme di questo percorso intrapreso insieme a Melanie. Personalmente ero già orientato verso di lei, però ammetto che la sua "poca fama" era una delle cose che inizialmente mi preoccupava di più. Non sapevo come sarebbe stata recepita e soprattutto avevo paura di non essere in grado di raccontare lei e la sua musica in maniera adeguata. Fortunatamente credo di aver trovato una buona chiave per permettere ai giudici, tutor e al pubblico di avvicinarsi a lei nonostante la poca conoscenza del suo personaggio e della sua discografia. Nei Gala ho cercato in tutti i modi di mostrare le varie sfaccettature di Melanie, proponendo ogni volta qualcosa di diverso, sia musicalmente che a livello testuale. Nonostante Melanie abbia all'attivo solo due album in studio credo di essere riuscito a pescare dei brani in grado di ricomporre perfettamente questo personaggio. Un po' come un puzzle, ogni canzone ha rappresentato un pezzo della sua storia. La fine ormai vicina e il puzzle è quasi composto, manca davvero poco.
Questa finale è un traguardo che inizialmente sembrava impossibile e fatico ancora a crederci in realtà. Però questo risultato dimostra quanto la determinazione possa essere importante. Non ho mai mollato un solo istante. Ciò che rende questo gioco così speciale è che dà la possibilità ai concorrenti di innamorarsi nuovamente dei propri cantanti. Attraverso le canzoni di Melanie è come se avessi fatto un tuffo nel passato, immergendomi negli anni in cui è nata la mia passione per lei. Ho rivissuto gli ultimi 5 anni in un mese, e da quest'esperienza il mio rapporto con lei ne esce ulteriormente rafforzato.
Per questo ho deciso di giocare, indipendentemente da quali brani potessero essere più forti in ottica finale, quelli che sono i miei brani preferiti di Melanie. Quelli che in qualche modo sento come se mi fossero tatuati addosso, che sento miei, che al primo secondo riescono a farmi emozionare o semplicemente darmi la carica.
Sono tre brani tutti molto diversi tra loro. C'è un'esplosione di melodie, colori e immagini diverse. C'è la rabbia, la forza, la paura, il coraggio, l'insicurezza. Racchiudono la vera essenza di Melanie. Melanie è tutto questo, e in ognuno di questi brani scopriamo qualcosa di diverso, che la definisce e la rende speciale.
La mia prima scelta è Soap. Inutile ripetere ciò che ho detto durante il primo Gala, risulterei solo eccessivamente ripetitivo, mi limiterò quindi a spiegare il perché di questa scelta. Innanzitutto, è il mio brano preferito di Melanie. Può sembrare una risposta scontata ma per me non lo è. Al suo interno racchiude tutto ciò che amo di lei, partendo dalla parte musicale fino ad arrivare a quella visiva. Ha per me un valore affettivo immenso, decisamente superiore a tutti gli altri suoi brani. È stato ciò che mi ha permesso di conoscerla e di avvicinarmi a lei, e mi ricorda perché è diventata una delle mie artiste preferite. Immaginarmi perciò una finale senza Soap sarebbe stato impossibile. È diventato un po' un classico (almeno per me) della sua discografia, che chiunque dovrebbe ascoltare per primo se vuole approcciarsi a Melanie e al suo straordinario immaginario. Inoltre, è diventato una sorta di guida per le questioni amorose, grazie al suo testo. Mi ha insegnato come affrontare i problemi di cuore e come agire nelle situazioni più complesse. È il pezzo che mostra la Melanie più fragile e insicura, la malinconia fa da protagonista e ci svela il suo lato più oscuro.
Il secondo brano è Mrs. Potato Head. Una delle tracce più intense e dure mai scritte da Melanie.
Nella canzone Melanie Martinez si rivolge semplicemente alle donne che si sottopongono a interventi di chirurgia plastica. Suggerisce che gli è stato fatto il lavaggio del cervello per accettare ciò che i media e la società definiscono bellezza senza pensare. Lei consiglia loro di prestare attenzione nel primo verso, poiché queste tendenze cambiano molto spesso e si potrebbe non essere in grado di tenere il passo con loro. Melanie fa riferimento al giocattolo degli anni '90 "Mrs Potatohead" che ha diverse caratteristiche adesive per rappresentare le donne che alterano le loro parti del corpo con interventi di chirurgia plastica. Nel fare ciò, si domanda se si sentono felici sapendo che tali azioni non possono essere annullate. La ragione per cui crede che queste donne cambino il loro aspetto naturale è quella di sentirsi più sicure e in forma nella rappresentazione mediatica della bellezza. Tuttavia, il risultato finale è una permanente sensazione di incertezza sul proprio aspetto e se un altra persona sarà ancora con loro quando le loro parti alterate inizieranno a deteriorarsi. Spiegando il messaggio dietro la canzone, Melanie ha menzionato che in "Mrs. Potato Head ”, il suo alter ego, Cry Baby è più sicuro di sé e forma le sue opinioni sulla bellezza. Spiegò che la canzone non parlava delle sue critiche alle donne che subivano un intervento di chirurgia plastica, ma piuttosto di interrogarle sul perché lo facessero quando in realtà erano più belle naturalmente. Melanie ha successivamente rivelato che il processo di creazione della canzone è durato circa due anni e ha vista la sua forma finale solo dopo una visita fatta da Melanie in un'ospedale di Los Angeles, dove ha conosciuto diverse persone che hanno subito degli sfortunati interventi di chirurgia plastica, che hanno compromesso per sempre la la loro forma fisica.
Rispetto alle scorse volte ho deciso di non fare un'analisi specifica dei vari momenti della canzone. È un brano da ascoltare nella sua interezza, senza interruzioni. È come un flusso che bisogna seguire senza sosta. Ogni parola si lega perfettamente alla precedente .
Il brano arriva dritto come un pugno allo stomaco, capace di far riflettere ed emozionare.
If you weren't born with it
You can buy a couple ornaments
Just be sure to read the warning, kids
'Cause pretty soon you'll be bored of it
Sexual, hey girl if you wanna feel sexual
You can always call up a professional
They stick pins in you like a vegetable
Kids forever, kids forever
Baby soft skin turns into leather
Don't be dramatic it's only some plastic
No one will love you if you're unattractive
Oh Mrs. Potato Head tell me
Is it true that pain is beauty?
Does a new face come with a warranty?
Will a pretty face make it better?
Oh Mr. Potato Head tell me
How did you afford her surgery?
Do you swear you'll stay forever
Even if her face don't stay together
Even if her face don't stay together
If you want a little more confidence
Potatoes turn to french fries, yeah it's common sense
All you need's a couple more condiments
And a hundred thousand dollars for some compliments
It's such a waste
When little girls grow into their mother's face
But little girls are learning how to cut and paste
And pucker up their lips until they suffocate
Kids forever kids forever
Baby soft skin turns into leather
Don't be dramatic it's only some plastic
No one will love you if you're unattractive
Oh Mrs. Potato Head tell me
Is it true that pain is beauty?
Does a new face come with a warranty?
Will a pretty face make it better?
Oh Mr. potato head tell me
How did you afford her surgery?
Do you swear you'll stay forever
Even if her face don't stay together
Stay forever, stay forever
Even if her face don't stay together
Stay forever, stay forever
Even if her face don't stay together
Oh Mrs. Potato Head tell me
Is it true that pain is beauty?
Does a new face come with a warranty?
Will a pretty face make it better?
Oh Mr. Potato Head tell me
How did you afford her surgery?
Do you swear you'll stay forever
Even if her face don't stay together
Stay forever, stay forever
Even if her face don't stay together
Stay forever, stay forever
Even if her face don't stay together
Stay forever, stay forever
Even if her face don't stay together
Stay forever, stay forever
Even if her face don't stay together
Il lavoro in questo caso è accompagnato da un videoclip meraviglioso, nella quale una giovanissima Cry Baby si ritrova delusa dal suo aspetto fisico che non sembra soddisfare i canoni di bellezza riconosciuti universalmente dalla società, eppure un'inaspettata "storia" trasmessa in tv susciterà in lei un cambiamento.
Grazie a questo brano riusciamo a intravedere la parte più riflessiva e profonda di Melanie.
Sono stato catturato sin dal primo ascolto da questo pezzo. È un brano che mi smuove qualcosa dentro, è una critica sociale che mi tocca e riesce a scavare fino in profondità. Ho sempre vissuto un rapporto d'amore-odio con il mio corpo. Non sono mai riuscito ad apprezzarmi del tutto, nonostante io sia fisicamente in forma. Molto spesso mi sono fatto mille pare mentali, senza che ce ne fosse il motivo. Per molto tempo ho rifiutato di postare foto che mi ritraevano sui social, proprio per la paura di essere giudicato negativamente. Con il tempo però ho imparato ad apprezzare tutto il mio corpo, e probabilmente non ci sarei riuscito senza l'appoggio di molti miei cari. Ripensandoci mi rendo conto di aver agito per molto tempo in maniera completamente insensata, ma mi considero fortunato perché sono riuscito a uscire da questo tunnel, nel quale ero entrato solo per mano mia.
L'ultimo pezzo è Cry Baby. Il brano è quello che più di tutti è in grado di dirci chi è realmente Melanie Martinez. È un emblema della sua discografia, un po' il suo cavallo di battaglia, nel quale Melanie può urlare a gran voce tutto ciò che vuole.
"Cry Baby" spiega nei suoi versi le sfide dell'essere una persona dal cuore aperto ed emotivo. In questa canzone, Melanie esprime con profonda passione e conoscenza, cosa significa essere diversi dagli altri, specialmente quando la società non comprende appieno la tua personalità. Descrive il suo alter ego "Cry Baby" e inizia un dialogo con esso, mentre indica il fatto che ha un grande cuore ed è facilmente consumata dalle emozioni (che di solito esprime attraverso le lacrime).
Melanie, ha rivelato di essere Cry Baby, aggiungendo che trova difficile separarsi dal personaggio che ha creato nella canzone. E perché? Perché è stata presa in giro da bambina per essere estremamente emotiva. Quindi, in un certo senso, questa è una canzone con un forte contenuto autobiografico.
Cry Baby abita dentro Melanie e se all'inizio ha provato in qualche modo a liberarsene, alla fine ha capito che ormai fa parte di lei. Sono diventate un'unica cosa e insieme convivono in maniera estremamente equilibrata.
È come se Cry Baby vivesse in ognuno di noi, ed è la stessa cosa che provo anche io. Riesco a collegare con grande facilità la storia di Melanie alla mia e le sue sofferenze le sento anche un po' mie, perché so come ci si sente, essendo io, sin da quando ero piccolo, una persona estremamente emotiva e piuttosto piagnucolona.
Ho scelto questo live perché è uno dei Live emotivamente più potenti di Melanie. Nella sua voce si sente tutto il vissuto che la lega a questa canzone e quando arriva il ritornello sprigiona tutta la sua sofferenza e voglia di riscatto.
Spero un giorno di poter assistere a un live di Melanie e poter cantare insieme questa canzone e urlare tutto quello che non ho mai avuto il coraggio di dire.
Se il Salvatore di un tempo si preoccupava di ciò che potessero pensare gli altri, quello di oggi invece si rispecchia nelle parole di Melanie :
They call you cry baby, cry baby
But you don't fucking care
Cry baby, cry baby
So you laugh through your tears
IL PERCORSO
https://open.spotify.com/user/1191510531/playlist/4vYjVIGsYAhOEekP3KZMhi?si=hVkzdivrQRCxR9XgYvrnvQ
Utente
7 agosto, 2013
MY FAVORITE SINGER - LA FINALE
FABRIZIO DE ANDRE' E @Emm - ANDREA/DOLCENERA/HOTEL SUPRAMONTE
Journey to Victory per me non è l'ultimo rettilineo prima dell'arrivo, ma è un'ansa tondeggiante che dolcemente mi riporta al punto di partenza. Perché questo è il momento per me di chiudere il cerchio, fare i conti con me stesso, con Faber, con quanto aleggia sospeso e ancora deve venire fuori. E so che verrà.
Quando ho scelto Faber mi sentivo sicuro e preparato per affrontare un viaggio tra canzoni che amo di un artista che amo; dopo queste settimane Faber è diventato come un amico di famiglia, il compagno ideale per una passeggiata dove lo stare con te stesso non vuol dire più essere solo.
E Faber mi accompagna attraverso i suoi personaggi, no, le sue persone, perché sono troppo vere ed autentiche per rimanere confinate ad una partitura.
È il caso di Andrea, ad esempio. Andrea é stato ed è tante cose. È il nome di una persona che era ingombrante e ora non è più che un'ombra fugace, è una delle canzoni preferite di una persona cui voglio un gran bene, è il pezzo con cui nel secondo Galà mi sono aperto un po' di più, è diventato un amico immaginario, che già dissi avrei voluto abbracciare.
Perché se a un amico vero sono abituato a dire il vero, a non edulcorare una brutta situazione o indorare la pillola con frasette fatte, io so che ad Andrea non avrei mai detto, dopo la morte di Riccioli Neri, "vedrai che ti passerà", "il tempo è la miglior medicina". Perché certe cose non passano. Se avessi scritto una storia d'amore con questo svolgimento, l'avrei scritta uguale a Fabrizio De Andrè, per come declina l'amore con dolcezza, per come l'amore tra due ragazzi è amore e non necessita di spiegazioni o aggettivi, perché non trovo nulla di immorale o fuori posto nel così forte desiderio di ricongiungersi all'amato da sacrificare la propria vita per accelerare i tempi.
Perché sono, o potrei essere, Andrea.
Se Andrea potrei averlo scritto io, o quasi potrei essere io, il legame che ho sviluppato nel tempo con Faber mi porta a mettere in luce un altro risvolto, un altro scambio per cosi dire sensoriale che ha il nome di Dolcenera. Ecco, Dolcenera io l'ho vissuta direttamente. É una pagina della mia vita che non rileggo quasi mai, ma ora sento che è venuto il momento.
Dolcenera fa parte dell’ultimo album di inediti di Fabrizio De Andrè, ma a differenza delle sonorità sudamericane festanti di Princesa qui la fanno da padrona cori in genovese e un’atmosfera grave e di crescente pathos e inquietudine.
Il racconto si svolge su due piani differenti; De Andrè racconta l’alluvione che colpì Genova nel 1970 e per farlo “alla sua maniera” inframmezza il racconto con la storia di un uomo che aspetta la sua amante che non arriva per via appunto del cataclisma, ma a lui, in un folle sogno amoroso, pare comunque di far l’amore con lei.
Al netto della didascalia, in questo caso non posso che raccontarvi il pezzo secondo il mio vissuto.
"Amìala ch'â l'arìa amìa cum'â l'è (Guardala he arriva, guarda com’è)
Nera che porta via, che porta via la via
Nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera nera
Nera che picchia forte, che butta giù le porte
4 Novembre 2011
Piove, ma non ho lezione, ozio a casa, sveglia tardi e latte caldo. Cazzo come piove forte, sembra venga giù il mondo. Sembra.
Arriva un messaggio, accendo la tv: è esondato il Ferregiano, pare stia tracimando anche il Bisagno, non è stata data l’allerta, ci sono dei dispersi, sta succedendo il finimondo. Vedo in tv la discesa perpendicolare alla mia via, una cascata, un uomo che finisce sotto le macchine posteggiate e un altro che gli tiene la testa fuori per non farlo affogare, e lo aiuta a liberarsi.
Chiamo mia mamma in ufficio, deve uscire di lì a pochi minuti per venire a casa, voglio dirle non farlo, piuttosto resta lì, non stare a prendere un bus, per favore. Mi risponde la Vicky della scrivania di fronte, mi dice che è già uscita.
Ottimo.
La chiamo sul cellulare, suona a vuoto. Chiamo papà in ufficio anche lui, ma lo allarmo e basta perché non sa nulla.
Nera di malasorte che ammazza e passa oltre
Nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c'è luna luna
Nera di falde amare che passano le bare
Qual è il confine tra la normale preoccupazione e la paura cieca e irrazionale? Quella che ti fa fare un numero di telefono venti volte pure se sai che quel telefono potrebbe essere silenzioso? Quella che ti fa chiamare la compagnia dei bus per sapere se le corse sono regolari, pur nel mezzo di un casino inenarrabile?
Acqua che non si aspetta altro che benedetta
Acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale
Acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte
Mamma arriva a casa, ha preso un taxi, non ha pensato di avvisarmi perché era presa dal far presto, Sì, ma anche vaffanculo, mamy, cioè. Tempo pochi minuti e arriva anche papà, l’autostrada non era interessata ed è arrivato senza problemi, preoccupazione a parte. Ora si può seguire le notizie senza ulteriori timori.
Acqua di spilli fitti dal cielo e dai soffitti
Acqua per fotografie per cercare I complici da maledire
Acqua che stringe I fianchi tonnara di passanti
La tv parla di sei morti, mamme che sono andate a scuola a prendere i bambini, pure due bambine decedute. Questa canzone mi martella le orecchie, non riesco a togliermela dalla testa. E non si può far nulla che non sia tenersi informati, e sperare. È il momento di aspettare. Pregare, per chi crede.
Nel mio quartiere nessun danno alle case, solo tanta acqua, acqua dappertutto, fuori. Dentro solo freddo, e senso di impotenza. Poi, anche se sono solo le quattro, è il buio. Salta la corrente e non ritorna, fuori piove, il cielo inizia a scurirsi. Non lo dico, ma ho un po' paura.
Oltre il muro dei vetri si risveglia la vita
Che si prende per mano
A battaglia finita
So di fare una cazzata, ma non posso stare in casa senza corrente, con il 30% di batteria nel cellulare, fino a chissà quando. Non posso non sapere che succede fuori. Esco e vado dalla Alessandra a caricare tutti i cellulari, sono solo quindici minuti a piedi, su. Fuori pioviggina, sarà finita? Paesaggio extraterrestre, un pezzo di strada è letteralmente sprofondato e si vede il fiume tombato, io cammino in due dita di fango, occhio a non scivolare. Carico i telefoni, non parliamo quasi, per lo shock. Torno a casa, compro della focaccia, perché saltando tutto non si potrà cucinare. Ceniamo a lume di candela, ma sembra più un funerale che un momento romantico. Leggo un po’ con una torcia, mi corico, ma anziché dormire piango come un cretino, perché non c’è come l’ineluttabile che mi fa male, pensare che a volte non bastano gli sforzi, non serve combattere, siamo in balia di forze più potenti di ogni nostro volere. E io per carattere non accetto di non poter fare nulla.
Acqua che ha fatto sera che adesso si ritira
Bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente
Fredda come un dolore Dolcenera senza cuore
La corrente tornerà la sera del giorno seguente, verrà il sole, nel mio immediato futuro ci sarà fango da spalare in centro e una quotidianità cui ritornare il più presto possibile. In fondo, a noi non è successo nulla. Sì, fuori. Ma dentro?
Non sentirò Dolcenera per anni, dovrà prima venire un altro alluvione nel 2014 (ma non ero a Genova in quei giorni), e ancora oggi non riesco a fermare quelle cazzo di lacrime quando arrivano. Le sento salire, non le riesco a fermare. Come l’acqua che invase Genova nel 2011.
Quando dico che Fabrizio De Andrè è il mio Favourite Singer perché fa parte della mia vita, e mi chiedono “in che modo?” questo è l’esempio più chiaro che io possa fare.
Ma se l'obiettivo è la chiusura del cerchio, c'è un tassello del puzzle che manca, gli ultimi passi su quell'area tondeggiante che mi porta alla base. Forse pecco di superbia a dire che me l'ha indicato Faber, ma quando ho letto la richiesta di schierare un live ho pensato ad un dettaglio, su cui tornerò in ultimo, e ripensando a quel che avevo intenzione di raccontare a proposito di Dolcenera sentivo dentro che l'incastro perfetto non poteva che essere la narrazione di un'esperienza forte e segnante anche per il mio Favourite Singer. Quindi, per chiudere ho scelto Hotel Supramonte.
Hotel Supramonte è una ballata che racconta un momento molto duro nella vita di De Andrè, quando nel 1979 fu sequestrato insieme alla compagna Dori Ghezzi; furono tenuti prigionieri nei boschi della Sardegna (che qui diventa un resort che li ospita) per quattro mesi prima del pagamento del riscatto.
Il brano è una delicata dedica al suo grande amore: la vede fiera e combattiva, ardente ("una donna in fiamme"), con cui bisticcia e fa la pace, si rimprovera del fatto che lei è li per colpa della di lui fama, vorrebbe proteggerla ma non può. Ed ecco che torna l'orrore per l'ineluttabilità, che non é più solo mio ma mio e di Faber, perché davvero tutto torna.
Quel suo nuovo amore, il grande amore della sua vita, ormai è il suo tutto, vive per lui, vive per lei, e quell'incantevole tappeto di violini che accompagna il brano (e live è ancora più incantevole) é la carezza di lui che la rassicura, la abbraccia quando non sono ammanettati, le dice passerà anche questa notte, anche questo tempo, domani sarà un altro giorno difficile, incerto, e non sappiamo neanche dove siamo, ma passerà. Lo supereremo insieme.
Tra me e te sono già undici anni di amore, dico a me stesso come lo dicessi al mio compagno, e di difficoltà quotidiane piccole e grandi, ma tutto passa, tutto passerà, diamoci la mano, anche un solo minuto prima di addormentarci. Perché cosa conta se non l'amore? Cosa conta se non l'essere insieme, qui ed ora?
E Faber è la nostra colonna sonora, la sua opera omnia sta lì sulla credenza del soggiorno, ed il cerchio sta per chiudersi anche se oggi vorrei che il gioco non finisse mai.
E l'incastro finale, perfetto, è che il concerto da cui è estratto il brano si é tenuto a Sarzana, ultimo avamposto orientale della Liguria, esattamente a 5 minuti da dove vivo oggi che ho lasciato la mia città, e da cui vi scrivo ora.
Sì, ora è davvero tutto.
IL PERCORSO
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Utente
7 agosto, 2013
Cari prof. giudici e pubblico, arrivati al clou della competizione vi chiedo l'ultimo sforzo:
per questa finale dovrete comporre 2 classifiche, dal 1° al 4° posto:
- Con una giudicherete le performance della finale;
- Con l'altra giudicherete il percorso generale dei finalisti.
Per favore, quando inviate il messaggio, specificate quale sia l'una e quale sia l'altra classifica, altrimenti impazzisco Buon voto e grazie in anticipo per essere rimasti con noi fino alla fine Voto aperto fino alle 19:00 di giovedì 20/02!
@Alby @vike @NotturnoManto @Casadelvino @Edre @mrnace
@FiumediNy @Targaryen @KassaD1 @Juventino95 @xello @melrose. @bilirubina @pesca @edorf @cionfy @Evil @DGS @chanel @Vesuvius21 e chiunque voglia aggiungersi
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Sarà durissima venire a capo di queste due classifiche
Gaga e Krishoes - Partecipare con Gaga sulla carta era qualcosa di molto rischioso e sebbene sia un'artista familiare a molti, pochissimi avrebbero potuto farlo alla luce di un legame così forte e con una conoscenza profonda quanto la tua. Ciò che ti unisce a lei è unico e va certamente oltre la semplice ammirazione. Il tuo racconto è stato ricco di informazioni poco note, mai banale e soprattutto molto personale. Notavo che oltre a parlarci di lei, di te e del vostro legame, hai spostato spesso il discorso su un aspetto quasi mai esplorato in questo contest e che Gaga, da icona, richiedeva. Parlo di ciò che universalmente rappresenta, sia agli occhi della sua fandom che nella cultura contemporanea. Oltre a meritarti questa finale, sono felice che sia arrivata perché con la manche di stasera ho avuto proprio la sensazione di un puzzle che si completa.
Nella manche finale ho ritrovato tutti e tre questi piani di racconto. Non hai scelto canzoni particolarmente clamorose dal punti di vista musicale, tuttavia trovo che tu abbia fatto delle scelte molto calzanti rispetto al modo in cui hai impostato la tua performance finale. Hair riprende certamente alcuni dei temi più cari a Gaga e che meglio incarna nell'immaginario. Ci sono forse pezzi più iconici in questo senso, ma ho apprezzato l'idea di presentare il pezzo che Gaga stessa avrebbe probabilmente presentato. Gipsy mi ha colpito di più come ascolto e sei riuscito a farmi entrare perfettamente nel tuo modo di approcciarti alla canzone e di sentirtela cucita addosso. Quando senti che il tuo cantante preferito sta cantando di te è davvero qualcosa di molto forte e me lo hai trasmesso. Joanne l'avevo già apprezzata molto e nella cifra emotiva di questo terzetto (in cui hai anche abbastanza riproposto le varie sfumature musicali di cui ci hai parlato in queste settimane), riascoltarla è stata una chiosa più che calzante.
Gianluca e Amers - Durante il tuo racconto di Gianluca mi sono più volte ritrovato nella tua concezione di gioco, in particolare nella volontà di far conoscere il tuo artista quanto più è possibile, di far andare gli altri oltre la loro conoscenza superficiale e di vedere in lui qualcosa di ulteriore. Se le intenzioni erano nobili, il risultato è stato un successo. Azzardo nel dire che mi sono rivisto anche nell'effetto che questo contest ha sortito rapporto tra te e il tuo cantante preferito. La mia impressione è che sia servito ad accrescere ancora di più la tua passione, a conoscerlo tu stessa meglio mentre cercavi di farcelo conoscere meglio. E noi non abbiamo conosciuto (e apprezzato!) meglio soltanto Gianluca, ma abbiamo conosciuto meglio anche te, che ti sei raccontata a cuore aperto in un modo che ho amato tantissimo. Ricorderai di sicuro l'osservazione sul tentennamento della prima settimana e non mi sarei mai aspettato un percorso così profondo e personale fino ad oggi.
Passiamo alle canzoni. Vero che in questo gioco abbiamo rotto sulla voglia di veder schierare pezzi meno conosciuti. A questo punto della gara, però, credo che giocare un pezzo tra i più conosciuti sia più che giusto e, nel caso de La mia storia tra le dite, alquanto doveroso. Credo che sia un pezzo che si sentirebbe addosso chiunque, figuriamoci un fan. Personalmente ho soltanto qualche riserva su questo live, un po' per l'arrangiamento e un po' per l'interpretazione, dove non ritrovo così tanta potenza e profondità emotiva rispetto agli ascolti del pezzo inciso. Sono felice che tu abbia scelto di riproporre Solo Cielo, innanzitutto perché forse è davvero il pezzo più bello che tu abbia schierato (e dire che ho canticchiato Rimani acqua di mare fino a stamattina), ma anche perché attraverso le tue parole mi aveva emozionato ancora di più, così come stavolta. Brano effettivamente molto particolare il terzo, con un Gianluca diverso e un testo molto interessante, come tutti quelli che hai analizzato con noi. Il tuo riflettere sui testi, e con essi riflettere in generale sulla vita, è un'altra componente che mi ha aiutato a delineare la connessione con Gianluca e che mi ha fatto appassionare al tuo percorso in MFS.
Melanie e Salvatore - Il cammino di Melanie in MFS è stato brillante. Forse uno dei nomi meno altisonanti, sicuramente uno dei nomi con meno repertorio da cui poter attingere, ma anche uno dei più stilosi e più vicini a ciò che amo ascoltare (il che può sembrare un vantaggio, ma era di fatto uno svantaggio perché personalmente avevo aspettative molto alte). Non ne hai delusa neanche una, dimostrando man mano molto gusto musicale ma, soprattutto, una grande competenza nel raccontare nella loro complessità l'universo, il messaggio e la personalità di un'artista come Melanie. Non ti sei risparmiato, sia nel promuoverla efficacemente nella sua non immediatezza, sia nel dimostrare quanto Melanie sia presente e fondamentale per te. Mi è piaciuto tantissimo il Salvatore che è venuto fuori in questo contest, sia per la puntualità e la passione nel raccontare il progetto musicale della tua favorite singer, sia per l'umanità che è emersa dal modo in cui ti sei raccontato di riflesso parlandoci di Melanie e di ciò che la sua musica significa per te. Mi fa molto piacere leggere che questa esperienza abbia rafforzato il tuo amore per Melanie, vuol dire che l'hai affrontata nel modo in cui andava affrontata.
Mi piace anche il fatto che tu te la stia giocando con i tuoi pezzi preferiti (e quindi ti perdono di non aver giocato nemmeno stavolta il MIO brano di Melanie preferito ). Tu non puoi saperlo, ma subito dopo la prima manche sono corso a postare Soap, sia perché lo trovo un brano stupendo e potentissimo, sia perché all'epoca mi sono ritrovato precisamente nelle parole di Melanie e nella situazione che hai raccontato nel presentarle. Il secondo pezzo incarna molto bene due caratteristiche ricorrenti, e a mio parere vincenti, della produzione di Melanie, che sono le sonorità e il coraggio di lanciare messaggi in modo diretto, di affrontare tematiche anche molto forti con grande personalità. Anche in questo caso, poi, canzone stilosa che entra subito in testa. Infine, finalmente ascolto Cry Baby, la canzone manifesto di Melanie, il cardine di un progetto così ben curato e così consapevole. Riprese del live non perfette, tuttavia si percepisce una bella padronanza del palco e un grande senso della performance.
Faber ed Emm - Un percorso personalissimo, oserei dire viscerale. Non c'è dubbio che, se Faber significa qualcosa per ciascuno di noi, per te significa qualcosa di più e in mille modi diversi. Cioè si evince, ad esempio, dalla ricerca raffinatissima dei brani proposti, ma anche dalla padronanza con cui riesci con le tue parole a trasportarci nel mondo di Faber e passo passo anche nel tuo. Non si tratta di scrivere bene (accidenti se lo sai fare!), ma i tuoi racconti mi hanno colpito in particolar modo perché mi parlano di una connessione così sentita tra un ragazzo dei giorni nostri e un cantautore di altri tempi, ma moderno in un modo in cui forse oggi non ce ne sono. Mi è piaciuto da morire il modo in cui un po' tutte le varie tappe della tua vita, ma anche il modo in cui guardi il mondo, siano vuoi o non vuoi riconducibili ad uno spaccato musicale creato da De André. Un artista di riferimento, ma anche un po' un punto di riferimento nell'approcciarsi alla vita. Da qui, dal puro apprezzamento musicale, appassionarsi e cercare per tenere viva costantemente questa sintonia che evidentemente vi unisce. Una passione che ti ha permesso di presentarci un artista così complesso illuminando punti del suo profilo che nonostante tutto restano nascosti ai più.
La conferma di quanto appena scritto la ritrovo nella scelta dei brani per questo Gala finale. Poco importa se si tratta di brani poco famosi (ce ne hai fatti ascoltare tanti) o molto famosi, poco importa se si tratta di scelte furbe per la finale o meno. Hai scelto i brani per te più significativi, quelli che fanno da sottofondo ai momenti più o meno belli della tua vita, quelli con cui Faber, nel raccontare delle storie, racconta anche pezzi della tua storia. (Ri)ascoltarli è stata davvero un'emozione forte e in qualche modo mi sono sentito connesso anche con la tua emozione.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Prima di tutto Alby ti ringrazio per il commento, questo gioco è stato molto pesante a livello emotivo e sono contenta che comunque sia passato sia Grignani sia amers 🙂
Sul live capisco la perplessità, purtroppo Grignani non ha tanti live con registrazioni buone, però l’ho scelto perché a me emoziona vederlo suonare così 🙂 grazie ancora per le critiche (e sono contenta ti sia piaciuta Solo cielo, ora recupera tutta La fabbrica )
Utente
5 aprile, 2018
alessandrino ha detto
Nel salutare "My Favorite Singer", permettetemi di dedicare "Joanne" a un ragazzo speciale, una delle persone più importanti per me qui su Reality House, che ci segue e che proprio in questi giorni sta vivendo un grande dolore, dovuto alla perdita di una persona cara. Questa è per te, Edo.
Ti dico semplicemente GRAZIE perché in queste situazioni vorrei sapere dire 3000 cose ma mi impappino
Per correttezza nei confronti della gara e degli altri concorrenti non voterò durante la finale perché sarei emotivamente troppo coinvolto e di parte. In bocca al lupo a tutti!!!
Utente
4 febbraio, 2018
Devo dire che ai primi ascolti/letture , avete tutti meritato pienamente la finale. Sinceramente non so ancora che farò, però sono molto contento di poter vedere in serie questi quattro artisti così diversi e unici a contendersi la coppa e a deliziarci con dei percorsi intrisi di emozione.
Personalmente per quanto mi riguarda non vedo nessuno fuori gara, forse uno dal mio pdv è mezzo passo indietro, mentre un altro lo davo mezzo spacciato per quanto riguarda la mia classificazione e invece ha presentato una prova finale con i fiocchi.
Entro la giornata presenterò i commenti più dettagliati, scusate ma sono ogni giorno chiuso 10 ore in università
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