semota ha detto
Posso chiedere a Alabama e Edorf perché non hanno distribuito tutti i soldi? Tanto non servono più, no? Ok che gli artisti non li avrebbero presi gli altri però boh visto che li avevate io li avrei distribuiti   

Come ho scritto ad Emm, avrei voluto giocare 250000 artisti diversi e quindi se qualcuno/a era interessato  ad averli, non era un problema perchè avevo la fila

C'è un brano di PJ Harvey, che tuttora dovrebbe essere l'unica artista britannica ad aver vinto 2 volte i Mercury Prize( i Grammy Awards britannici), che è da anni che voglio giocare un su brano ma non trovo mai l'occasione di giocarlo o per limiti temporali(vedi The Phoenix) o per altre ragioni.

Martedì mi era capitato di leggere un'intervista di Skin dove si lamentava che il brit pop avevano un pò fagocitato a posteriori tutta la scena musicale britannica degli anni'90 perchè vi erano anche rock( vedi i Skunk Anansie, Pj Harvey ecc..), il trip hop dei Portishead ecc... Oltre al fatto che la mia migliore amica in macchina aveva una sorta di raccolta masterizzata fatta dalla sorella e quindi è stata colonna sonora di tanti nostri viaggi e chiacchierate. E i SA che sono più conosciuti per il loro lato più melodico hanno delle album track decisamente caxxute che trattano temi socio-politici che sono ancora così attuali 25 anni dopo.

Chelsea Wolfe e Zola Jesus, sono 2 leve degli anni 2010 del cantautoriato femminile indie alternativo ed entrambe sono un pò dannate come Cat Power. Oltre al fatto che il mese scorso, Zola, così come altri numerosi artisti, ha spillato some tea contro Daniel Ek, CEO di Spotify

[Impossibile trovare l'immagine]

Gli Oceans Of Slumber, sono un gruppo doom metal, e sono capitanati dal secondo CD, da una cantante afro-americana, Cammie Gilbert. Nella loro proposta  c'è proprio questa unione tra le atmosfere cupe e dilatate, classiche del doom metal, con interpretazioni più soul e blues, decisamente più in linea a vocalità come quelle di Skin o Noemi. Hanno appena pubblicato il quarto album, intitolato Oceans Of Slumber, come il nome del gruppo dato che nel frattempo vi è stato un corposo cambio di line up, ed è l'ennesimo CAPOLAVORO!!!

 E con questo primo turno inauguro la mia presenza alla nuova stagione dei giochi (perlopiù musicali) di RH, non vedevo l'ora!  Ne approfitto per stendere qualche breve considerazione sulle mie scelte.

Twinkle song: Miley non è certamente la popstar più dotata della sua generazione, non ha una voce neanche lontanamente pirotecnica o camaleotonica. Individuo in lei però un'urgenza espressiva e un carisma che in altre colleghe non percepisco, di poche lo penso: secondo me lei è una vera. Non ha necessità di incasellarsi in un genere specifico, ha la capacità di disarmarmi con le ballad e, al contempo, di allietarmi con le uptempo, risultando una spada con ambedue le frequenze ritmiche. In entrambi i casi sa lasciarmi qualcosa che vada al di là di un motivetto orecchiabile da canticchiare fino al rimpiazzo con il successivo. Nonostante il tempo passi, le sue canzoni mi restano sottopelle e nel suo repertorio denoto un profilo psicologico sopra la media. Nella struggente Twinkle song ha sperimentato un'esperienza terapeutica: il gatto della sua amica le appare in sogno la notte stessa in cui passa a miglior vita e utilizza Miley come medium per tornare in contatto con la sua disgiunta, aiutandola a superare la sua perdita. Una canzone profondamente onirica, in cui si parte con una nitida immagine di David Bowie per arrivare a porsi domande di senso e a interrogarsi sul significato che si cela dietro le nostre azioni.

Missing U: beh, Robyn è la tipica artista che ci si potrebbe aspettare da me e che incarna ciò che cerco nella musica, una perfetta simbiosi tra voce morbida e sonorità sinuose e cristallizzate. Così come gli ONUKA e Sophie and the Giants, appartiene a quella scuola artistica di voci raffinate che si fondono a tappeti sonori elettronici, tutti elementi che, messi assieme, personalmente trovo sopraffini in ambito musicale. Robyn è la mia quota synthpop nordica, la giuggiola sull'amaretto della mia label. Anche Missing U, come la canzone di Miley, parla di perdita con un approccio concettuale, ma più che porsi delle domande, snocciola le sue risposte, con colori tenui che alternano note taglienti a note di incoraggiamento: "Ho trasformato tutto il mio dolore in vetro / Non lascia ombra / Tutto l'amore che mi hai dato, mi definisce ancora." Insomma, questa è Robyn, intensa e delicata, con la sua vena sottilmente martellante coadiuvata da degli scintillanti sintetizzatori.

Hold on: mi preme constatare che essere producer nel 2020 non voglia dire soltanto lanciare delle hit sul mercato, ma soprattutto condividere suggestioni sonore personali. Ho pensato a SBTRKT perché sintetizza nella sua estetica sonora dei riferimenti poco sdoganati, la sua è una house molto contaminata che definirei "ambient house post-moderna" e si ispira al future garage, all'alternative R&B e alla post-dubstep. Mi piace pensare che tutti questi tasselli si incastrino e creino un marchio riconoscibile e riconducibile soltanto a lui, a Subtract (scritto come si pronuncia). In Hold on il sound etereo e notturno del producer si adagia al soul e alla vulnerabilità di Sampha, in una risultante enigmatica ed ipnotica che mi porta alla mente un eventuale James Blake in una veste inedita.

Di Pj Harvey e degli Oceans Of Slumber volevo schierare sin da subito questi due brani per collegarli ho reputata perfetta "We Hit A Wall" di Chelsea Wolfe

The Dancer

traccia che chiude "To Bring You My Love", quarto album di inediti di PJ Harvey, considerato uno dei suoi migliori CD ed inserito tra i 500 miglior album secondo Rolling Stone.

"The Dancer" è  un affascinante valzer dalle tinte dark ed oscure che tratta il tema dell'amore e della fede unendo così sacro e profano e parla di questo he come se fosse un segno divino

He came bathed in light and splendor and glory
I can't believe what the Lord has finally sent me

Un uso della voce decisamente esuberante e stravagante con riferimenti a grandissime artiste come Diamanda Galas( i bei tempi andati quando si osava con le linee vocali Si vede che non era ancora arrivato Spotify e company bella)

We Hit A Wall

Se il movimento dark negli anni'80 aveva eletto Siouxsie Sioux come loro regina, negli anni 2010 questo titolo spetta di sicuro alla californiana Chelsea Wolfe.

Chelsea Wolfe si è fatta amare da una large parte di pubblico(ovviamente dai gusti più alternativi e meno mainstream) perchè la sua proposta musicale è ricca di influenze di vario genere e per identificarla le hanno coniato il termine di "drone-metal-art-folk"

"We Hit A Wall"è tratta dal suo CD più romantico, a livello di lyrics, intitolato "Pain Is Beauty".

"We Hit A Wall" riassume un pò tutti i temi principali contenuti nell'album: amore, natura, superare i propri limiti. Si è ispirata vedendo la montagna vicino casa sua, strimpellando per caso un paio di accordi che ha voluto ripetere per tutta la canzone per dare un effetto di trance. Lei in un'intervista la ha definita una canzone felice e rimane sempre perplessa da quelli che la trovano una canzone triste. Alla fine, è l'amore che ti permetta di lancire e buttarti senza remore alcuna dopo magari si rimane delusi

it was so cold
we were never warned
we never were

però vale la pena buttarsi anche solo per quello che si è vissuto all'inizio.

E proprio l'immagine di "We Hit a Wall" che è così concreta, down to earth  sottolinea l'aspetto più corporeo dell'amore

I showed you how to hold my hand
and kiss me slow and unending

I'll show you how to love
(an endless war)

To The Sea (A Tolling Of The Bells)

E' attualmente la mia canzone preferita di tutto il 2020!!!

E' una canzone che parla di amore però legata alla perdita di una persona cara.

Sarà che quest'anno ho vissuto un lutto decisamente provante per tutta la mia famiglia però questo brano mi tocca delle corde interne che faccio fatica a spiegare a parole. Arrivati ad un certo punto è giusto lasciarla andare e continuare a vivere la propria vita senza domandarsi su cosa sarebbe successo se...

Let me go
Say no more, say no more
(Say no more, say no more)
Let me go… into the sea

Let me go… into the sea
Say no more, say no more
(Say no more, say no more)
Let me go… just let me go