Detto ciò sono pronto a soccombere alla bella triade dinamica alessandrina,.

Inviato ora i miei voti! È sicuramente una questione di gusto personale, ma devo dire che ho trovato alcune proposte di uno dei due gironi più entusiasmanti rispetto a quelle dell'altro girone. A diversi brani non mi è stato difficile assegnare voti anche molto alti. 

Aggiungo qualche commento sui singoli brani. 

Ionnalee/Zola Jesus - Matters: quando due artiste così particolari si riuniscono in un duetto, il risultato non può che portare all'ennesima potenza quello che già rappresentano se considerate singolarmente. Lo trovo un brano molto evocativo, i synth disegnano un’alternanza di luci e ombre sonore che mi trasmette un senso di attesa e, al contempo, di speranza. L’atmosfera, densa e tesa, che ha accompagnato l’intero brano si scioglie nell’applauso finale. Apprezzo molto anche il video, con il susseguirsi di immagini in b/n e a colori, alternando riprese esterne e tratte dal live. L’energia che si sviluppa durante un concerto e la potenza maestosa della natura.

Phoebe Bridgers - Chinese Satellite: Phoebe Bridgers la trovo una cantautrice interessante, ha un timbro espressivo e questo le conferisce una capacità narrativa efficace. Mi piace lo sviluppo in crescendo del brano: ha un avvio intimista voce e chitarra, poi l’arrangiamento si arricchisce di elementi inattesi (penso agli archi e alla struttura ritmica potente) rendendolo meno prevedibile di quanto avrei immaginato. 

Arctic Lake - Night Cries: Non conoscevo questa band, quando ho letto il nome sono andata ad ascoltare qualche loro brano su YouTube e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Night Cries è una di quelle tracce che, a mio avviso, vanno ascoltate in cuffia, magari a occhi chiusi, per cogliere ogni sfumatura. Una voce stupenda, accordi di piano, pochi altri elementi tra cui il rumore del mare… un brano minimal di notevole classe.

Caparezza - Non siete stato voi: Adoro la scrittura di Caparezza, la sua capacità di giocare con le parole in modo geniale e ironico, i riferimenti culturali che inserisce nei testi e la varietà musicale delle sue basi. Questo brano trovo che non sia tra i più efficaci a rappresentare tutti questi suoi punti di forza, però è un’invettiva potente e diretta che non lascia indifferenti.

Malika Ayane - Tre Cose: Malika Ayane ha un timbro molto particolare che, in genere, o si ama o si odia. Io appartengo al primo gruppo, lo trovo un timbro caldo, vellutato, “amaramente speziato” come l’ha definito Paolo Conte. Personalmente forse avrei scelto un altro brano per presentarla, in ogni caso è una traccia fresca, ironica ma che unisce anche una raffinatezza espressa da elementi non banali nell’arrangiamento (come l’uso dei fiati).

Skunk Anansie - Intellectualise my blackness: Ammetto che quando ho letto il nome degli Skunk Anansie ho temuto un attimo di ritrovarli in gara con i loro brani più famosi e "accessibili" che avrei trovato gradevoli, ma non così interessanti. Sono ben felice che, al contrario, Edorf mi abbia smentita subito andando a pescare questo brano dal loro album d'esordio, che alla sua uscita a metà anni '90 portò uno tsunami nel panorama musicale per la carica esplosiva sonora, ma soprattutto dei testi in esso contenuti. Skin selvaggia e istintiva, al meglio delle sue potenzialità interpretative, testo d'impatto scritto e interpretato da chi lo vive in prima persona, quindi autenticità ai massimi livelli. A questo aggiungo un arrangiamento hard rock che supporta, in musica, la forza delle parole.

Cat Power - Metal heart: Impossibile non perdersi in questi arpeggi di chitarra così perfetti, lasciandosi cullare dal pattern degli elementi ritmici e dalla voce rassicurante di Cat Power. E poi adoro i brani slowcore.

Annalisa - Posizione fetale: Annalisa ha una voce meravigliosa, purtroppo non sempre messa al servizio di brani altrettanto di valore. In questo caso, devo dire che trova un terreno fertile per potersi esprimere al meglio grazie a un concept non banale del testo e a un arrangiamento piuttosto articolato. L’onda emotiva arriva e, per quanto mi riguarda, non è affatto una cosa scontata.

Marianne Mirage - Game over: Piacevole questo pezzo a tinte blues con sfumature vintage. Marianne Mirage è un'artista carismatica e riesce a trasmettere questo aspetto anche nel video.

Joan Baez - Donna, donna: Joan Baez è una grande cantautrice, ma soprattutto un'attivista e questo brano, originariamente nato come canto yiddish, divenne un manifesto per la lotta dei diritti civili. Impossibile non ricordare tutto ciò ascoltando questo struggente brano.

Elodie - Andromeda: devo dire che prima dell’ultimo Sanremo, Elodie mi stava piuttosto indifferente come interprete. Andromeda è stato il suo punto di svolta e probabilmente queste sonorità “urban glamour” con un tocco di house anni ’80/primi ’90 negli incisi, rappresentano un genere in cui può essere valorizzata al meglio. Apprezzo anche il video, con le scene girate nella penombra alternate ad altre in cui predomina una fotografia calda, tendente al rosso. Elodie “regge” la scena con il giusto carisma.

Infine, una nota sui due brani di John Legend e il duetto John Mayer/Frank Ocean: Mrnace, mio avviso, ha proposto un concept di durata rischioso e intrigante, perché non è facile entrare in empatia con l'ascoltatore in pochissimo tempo, perciò ho trovato interessante la sua capacità di non esser banale e di ricercare soluzioni anche rischiose. Inoltre, a prescindere dalla durata, sono brani che riescono a mettere in luce e a valorizzare i timbri davvero molto belli dei rispettivi interpreti.