Le ultime tre canzoni sono state scritte dagli stessi interpreti, lasciando intravedere così interessanti scorci privati.
Io le vedo così e probabilmente sbaglierò pure. E' un monito, una presa di coscienza la canzone anni 2000 di Carmen Consoli, aiutata dall'orchestra e protetta dalla bellezza spudorata della sua Sicilia. Fra immagini simboliche nitidissime, un'insolita Giusy Ferreri propositiva aspetta l'amato nonostante, o forse proprio per questo, si affacci all'orizzonte un oscuro epilogo. Frank Ocean sostituisce al divano di Freud la seduta posteriore di un taxi confidando al conducente tutta la frustrazione per l'amore, non corrisposto, per un altro ragazzo. Ambivalente il titolo: cattiva religione intesa come una setta, quando non fai altro che rimuginare contorcendoti sulla situazione sentimentale in stallo e sei impossibilitato a uscirne; cattiva religione perché molti culti religiosi non accettano né l'omosessualità né la bisessualità.

Un terzo round con diverse proposte che ho trovato molto interessanti. As usual, inganno l'attesa con qualche commento random. 

Loreena McKennitt - Dante's Prayer: voce, piano, tappeto d'archi con uno splendido violoncello solista... che altro serve? Davvero molto suggestiva, come fosse sospesa in una dimensione parallela.

Kate Bush - Sat in your lap: icona di fine anni ’70/anni ’80, qui in Italia credo che molti la conoscano soprattutto per Wuthering Heights (che, tra l’altro, a me piace molto) ma, in realtà, è una musicista davvero versatile oltre a un’ottima ballerina. Apprezzo che la scelta di Alabama sia caduta su un brano poco noto, con sonorità avanguardistiche e, tra le altre cose, tratto dal suo album di minor successo, proprio perché più sperimentale rispetto alle sue proposte precedenti. Interessante anche il video surreale e sottilmente creepy.

Chelsea Wolfe - Survive: questi sono i brani che io definisco “da cottura a fuoco lento”. Adoro quando l’arrangiamento crea una tensione palpabile in grado di tenere l’ascoltatore sulla corda, per poi esplodere con una potenza tale da riuscire quasi a percepire una sensazione fisica, al di là del puro aspetto uditivo. Per me, un brano da brividi. Seguo questa artista dagli esordi e speravo davvero che Edorf potesse portare nel Contest uno dei miei brani preferiti della sua discografia.

Zola Jesus - Exhumed: la perfezione della tecnica e la passionalità dell’istinto. Se dovessi usare un solo aggettivo per definire questa performance direi “viscerale”. Non aggiungo altro perché descrivere sarebbe un po’ limitare qualcosa che, secondo me, raggiunge più che altro l’inconscio dello spettatore.

Lady Gaga - Applause: confesso che questo brano è un mio guilty pleasure! I bassi cosi definiti e powerful mi trasmettono una notevole energia, apprezzo molto anche l'estetica visiva del video per la capacità di "giocare" con i colori, bianco e nero inclusi, e di saper trasmettere anche con le immagini l'energia sonora.

Fabrizio DeAndrè -Crêuza de mä: il fascino mediterraneo che mi trasmette questo brano (e che potrei estendere all'intero album omonimo) è senza tempo. Ascoltando a occhi chiusi queste sonorità arricchite da strumenti etnici, ancora più accentuate nella versione live, sembra davvero di poter percepire l'odore del mare.

Calvin Harris/Sam Smith - Promises: Sam Smith ha un timbro molto bello e duttile con cui può cantare brani ben più impegnativi vocalmente di questo, però devo dire che si adatta davvero bene anche qui e messo al servizio di un brano easy listening gradevole e senza troppe pretese ne rappresenta un valore aggiunto.

Carmen Consoli - Equilibrio precario: noto che Mrnace ha attinto ancora dal repertorio meno recente di Carmen Consoli e, a mio avviso, anche questa è stata una scelta vincente. Oltre alla stupenda cornice del teatro greco di Taormina, la rilettura in chiave live nel 2001 di questo brano inciso nel disco edito l’anno precedente, Stato di necessità, lo arricchisce di ulteriori sfumature grazie all’orchestra, accentuandone il carattere di bossa nova. 

Giusy Ferreri - Neve porpora: la Giusy Ferreri di questo brano era ancora lontana dalla Giusy Ferreri delle hit estive che sarebbe arrivata qualche anno dopo. Queste ultime le hanno regalato un maggior successo complessivo ma, per quanto mi riguarda, trovo molto più interessante la Giusy del passato che scriveva testi come quello di Neve porpora. Apprezzo molto la malinconia noir che questo brano riesce a trasmettermi.

Franck Ocean - Bad Religion: Channel Orange e il successivo Blonde sono due album che adoro, perché è un urban ricco di contaminazioni sonore, tra l’altro con una produzione di altissimo livello, oltre ai contenuti e al timbro di Ocean. A gusto musicale, da Channel Orange probabilmente avrei scelto un altro brano, magari Pyramids, Thinkin Bout You o la jazzy Sweet Life, ma comprendo la scelta di Mrnace di puntare su un brano emotivamente più intenso per testo e interpretazione, con un arrangiamento che si adatta, fase per fase, al flusso emotivo di questa riflessione intimista. E, in quest’ottica, è certamente un brano in cui tutti gli elementi si incastrano alla perfezione.

Melissa auf der Maur - Taste you: direi che in questo brano ci sono un po' tutti i riferimenti musicali di Melissa, dalle Hole agli Smashing Pumpkins, ed è quel genere di pop rock che ascolto sempre volentieri. Anche in questo caso, nota di merito per il video in cui predominano i toni caldi della fotografia.

Florence and the Machine - Queen of Peace: uno dei timbri più evocativi del panorama musicale contemporaneo, che in questa performance live restituisce una delle sue migliori espressioni. Intensa e raffinata.

Mind Enterprises - Sister: uno degli aspetti più interessanti dei Contest musicali, per quanto mi riguarda, è scoprire artisti che prima mi erano sconosciuti. È il caso di Mind Enterprises di cui ignoravo totalmente l’esistenza. Ho recuperato alcuni suoi brani su Youtube e apprezzo molto che Plasma abbia optato per il brano magari meno immediato, ma musicalmente più complesso e ricco (almeno tra quelli che ho ascoltato), in grado di offrire diversi spunti di interesse.

Marianne Mirage - Excuse Moi: intanto premetto che, in generale, mi piace molto il contesto visivo minimal che fa da cornice alle performance live di Live Zero, poi aggiungo una nota di merito nello specifico per questa performance che trovo molto godibile (con una particolare preferenza soggettiva per le strofe musicalmente più "dilatate" rispetto agli incisi). Ulteriore plus è il testo in francese, uno degli idiomi per il quale ammetto di avere un debole.

Al termine di questi 3 round, posso dire che l'ascolto dei 72 brani in gara è stato un "tour de force" piacevolissimo con picchi emotivi notevoli e, com'è giusto che sia, molto soggettivi. Un plauso agli 8 competitor che si sono impegnati per far emergere i rispettivi team.  

Sono curiosissima di scoprire l'esito finale di questa prima fase.