Casadelvino ha detto

Oddio sì scusami, in realtà non avevo quotato il tuo commento perchè non concordavo, l'avevo quotato perchè appunto mi trovavo in una concezione simile alla tua, solo che aggiungevo che premierò chi è uscito bene da questa difficile manche. Sorryy ho fatto un casino  

No problem! 

Al di là della preferenza di base, mi ha fatto piacere trovare proposte interessanti in tutti i team coinvolti nel ripescaggio. Mi soffermo commentando alcuni brani tra quelli che ho maggiormente apprezzato.

Loreena McKennitt - Stolen Child: Loreena riesce sempre a creare una magia incredibile grazie al connubio tra l'arpa e la sua splendida voce. In più, in questo brano devo dire che l'aggiunta dei synth in alcune parti, ad esempio nell'intro, è particolarmente funzionale a creare un'atmosfera misteriosa, al di là del racconto vero e proprio.

Annalisa - Alice e il blu: ho sempre trovato questo brano tra i più interessanti della discografia di Annalisa. Il testo è enigmatico e il brano ha un arrangiamento non banale. Apprezzo molto anche il video, che riflette l'ermeticità del testo. Non so se l'intento fosse quello di trasmettere incomunicabilità, ma è la prima cosa che mi viene in mente ascoltando il brano e guardando le immagini.

Giusy Ferreri - La bevanda ha un retrogusto amaro: Dark e onirica, Giusy affronta un tema tratto dalla realtà in un contesto sonoro che richiama darkwave e alternative rock. Interessante la regia del video e l'ambientazione altrettanto cupa.

Francesca Michielin - Bolivia: apprezzo il concept del testo, la ricerca di evasione dalla nostra realtà per tornare a un’esistenza più essenziale e trovo questo brano gradevole anche dal punto di vista musicale.

Lita Ford - Lisa: se ballad deve essere, devo dire che ho una predilezione per le rock ballad e questa vi rientra a pieno titolo, tra l'altro con un riuscitissimo assolo di chitarra elettrica. Nonostante il testo contenga non pochi luoghi comuni, questo brano dedicato alla madre riesce, a suo modo, a esprimere anche una certa emotività.

Françoise Hardy - Des ronds dans l'eau: è uno dei brani con cui speravo di ritrovare in gara l'artista in questione. Che dire… un arrangiamento stupendo tipicamente anni ’60, un testo poetico e l’interpretazione di Françoise Hardy iconica per la classe del suo minimalismo. Tra l’altro, trovo che la semplicità del video rispecchi perfettamente questo concept anche da un punto di vista di estetica visiva.