Utente
16 gennaio, 2021
La tensione emotiva, quella sensazione di vuoto prima di cadere.
I piani per il futuro, le farfalle nello stomaco.
Tutto il supporto che posso darti, ovunque tu sia, e anche se lontani saremo quelle radici che si dividono per ricominciare a crescere.
Una persona necessaria, anche quando non si chiama più amore ma rimane un sentimento indissolubile che demarca il presente e il passato, e li separa.
Non ricordo come fosse il mondo prima del tuo arrivo ma so che, grazie a te, guarderò il futuro con due occhi diversi e migliori.
Utente
7 agosto, 2013
Puo’ sembrare strana questa scelta perché in questa canzone la luna è la destinataria di un grido di disperazione per la scomparsa di una persona amata. Molto probabilmente il “Lei” del testo si riferisce a Mimì.
Invece molte volte il distacco di una persona, è la molla che ti permette di scavare dentro te stesso. Possiamo scoprire anche parti di noi che non ci piacciono, sentimenti negativi e ferite che abbiamo preferito non guardare e curare. Avere il coraggio di guardarsi dentro ci conduce a prenderci la responsabilità della nostra vita, l’atto di maggior leggerezza e amore che possiamo regalarci.
(S.Tamaro)
E come si sta male
A stare così soli,
E navigare a vuoto
In mille direzioni.
E come si sta male
A ridere da soli
In queste notti luna
In cerca di altri voli.
E che fine ha fatto
Che fine ha fatto Dio?
Che fine!
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Hello ~
Per questa edizione, ho deciso di presentare brani che ho scoperto e mi hanno tenuto compagnia nell’ultimo anno, in modo da presentare un po’ la somma di alcuni stati d’animo vissuti nel 2021 in un Flusso di Coscienza che sento “vicino”.
Introspezione
Another Sky
"Was I Unkind?"
Il primo brano è “Was I Unkind?” degli Another Sky. L’album da cui è estratto il brano è una sorta di raccolta di temi e atmosfere legate all’inverno, basato sul mood da “bere una tisana alla mela e cannella davanti a una finestra mentre fuori nevica e improvvisamente ti ritrovi a riflettere sul fatto che vita stia andando a p*ttane ma tutto ok raggomitoliamoci in un piumone che cie la neva”. Cose così.
Discorsi un poco più frivoli a parte, l’album è pregno di temi riflessivi e in linea con le atmosfere della stagione invernale. Si potrebbe davvero giocare l’intero album in introspezione, ma ho deciso di portare il brano che ritengo più significativo.
"Was I Unkind?" è ispirato alla morte della pianta preferita della cantante. Nonostante le cure e le attenzioni, non c’è stato nulla da fare. Il testo del brano parte, appunto, dall’immagine della pianta stessa, e a partire da questa arriva a una riflessione più vasta sulla nostra capacità di relazionarci con gli altri e l’aleatorietà dei sentimenti che gli altri provano nei nostri confronti.
“A solitary angel grew on my windowsill
I've never seen something so alive, stay so still
Doesn't know it's only grows toward the sun in vain
I don't know how to show those I love I'm always in pain”
Il brano è accompagnato da un’atmosfera delicata, che lascia spazio spesso a intermezzi strumentali lunghi e relativamente scarni. Questo aspetto a me ha ricordato il “Ma” di Hayao Miyazaki. Il silenzio e la mancanza di azione in alcune scene chiave che caratterizzano i film di Miyazaki è ciò che permette di coinvolgere lo spettatore in maniera del tutto personale. Ritrovo questa caratteristica anche in questo brano, le parti strumentali della prima metà sono, a mio parere, un mezzo per metabolizzare ciò che viene raccontato e far riflettere al contempo. Da qui è nato, per me, il coinvolgimento emotivo col brano.
In poche linee di testo, gli Another Sky condensano sensazioni ed emozioni contrastanti. L'insieme di tutte queste rende il brano puramente introspettivo, poiché non si lega solo a un tema: è una breve ma significativa auto-analisi. La seconda strofa, a tal proposito, è il centro di tutta la riflessione:
“I don't know where I'm going or what to do with myself
Am I as free as I believe? Captive on someone's shelf
Do I know I've only grown because I was given love?
Maybe unwatered things sometimes have no choice but to die”
Nell’apparente negatività del testo, tuttavia, il messaggio che si lancia è una speranza per il futuro, la possibilità di analizzare sé stessi e comprendere come la propria sfera emotiva possa essere condizionata e condizionare ciò che ci circonda, con quel "be kind" ripetuto alla fine, che rende bene il concetto di speranza tramite il cambio di strumentazione in qualcosa di più "delicatamente potente".
Ciò che è accaduto è accaduto, forse non siamo stati in grado di trasmettere qualcosa di noi agli altri e resteranno sicuramente rimpianti a riguardo, possiamo darci la colpa di ciò che accade, e sicuramente c'è colpa da parte nostra. Ma, alla fine, alcune cose non possono essere cambiate, e l'esperienza può portare a qualcosa di diverso e migliore in futuro.
+++Allerta frase ad effetto conclusiva+++
“Una pianta che muore oggi ci insegna come coltivare un giardino domani”. – Sad Plant Gay, 2021.
Utente
7 agosto, 2013
Non so come può essere vista la scelta di Experience come scelta per l’introspezione ma proverò a spiegarvi il mio legame con essa.
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
- AMORE POSITIVO -
Per questo primo stato d'animo non volevo proporre qualcosa che rimandasse platealmente all'amore di coppia, soprattutto perchè è un periodo in cui preferisco star lontano da tutto ciò che è troppo sdolcinato, non fa per me.
Cercavo un brano che esprimesse l'amore in senso generale, quello per gli affetti più cari, gli amici e in particolare per se stessi. Hold U era la scelta giusta!
Indigo De Souza, giovane cantautrice americana, con la sua voce delicata sembra voglia tenerti per mano per farti entrare pian piano in un luogo accogliente, in cui puoi sentirti libero e avere il coraggio di essere te stesso senza insicurezze e senza timore di sentirti strano.
Si è liberi quando si scopre e si vive la migliore relazione con se stessi, con gli altri e con la vita. La libertà è un apprendimento, un percorso, una scelta...è amore!
La tranquilla, graziosa e intensa vocalità e lo stile di Indigo mi hanno catturato fin da subito, non solo per la trascinante Hold U ma per praticamente tutti i suoi lavori, infatti mi fa piacere consigliarvi il suo secondo album, Any Shape You Take, che secondo me è un gioiellino.
È la prima volta che partecipo a Stati d'animo (e lo faccio di mia spontanea volontà e senza alcuna pressione da @Casadelvino giuro) quindi penso che andrò un po' a braccio nelle presentazioni dei miei brani.
Piccola premessa: volevo che le mie cinque proposte fossero accumunate da un fil rouge. Per questo ho scelto brani pubblicati tutti per la stessa etichetta discografica.
Il primo è Piangi, di See Maw che ho scelto per esprimere il sentimento di Protesta.
Si tratta di un brano intriso di sofferta partecipazione, che suggerisce una protesta dolorosa, faticosa e - allo stesso tempo - titanica, tumultuosa e pacifica al contempo.
Un brano che, nelle strofe, propone immagini fotografiche che ben descrivono la realtà odierna mentre nel ritornello svela veri e propri canti di protesta. Per esempio:
In città la gente parla di onestà
Han bisogno di pulirsi l'anima
Fame per le strade, uomo, troverai
Il popolo risorge, batterà il tamburo
Solo quando bruceranno a loro tutto
Fame di vendetta allora troverai
Calma il fiato e respira!
L'odio non ti salverà!
Calma il fiato e respira!
L'odio non ti salverà!
Non solo parole ma anche note. La melodia innesca un climax ascendente colmo di pathos che infervora l'animo e commuove.
Che ne pensate?
Facciamoci ancora un piantino dai:
Utente
5 aprile, 2018
EMMA RUTH RANDLE
RETURN
[Impossibile trovare l'immagine]
Sono contento di essere capitato in INTROSPEZIONE perchè è stato un po' il mio leit motiv di questo 2021 e, in generale, tutte le scelte che ho portato sono delle emozione, dei spunti di riflessione che mi è capitato di vivere in prima persona quest'anno.
Non ho avuto dubbi a riguardo di scegliere un brano tratto dal recentissimo “Engine Of Hell”, album pubblicato il 5 novembre, è che dopo un solo ascolto ha scalato la vetta ed è diventato il mio ALBUM OF THE YEAR, un album di una bellezza devastante, di un' urgenza comunicativa travolgente.
L'album è stato composto in un periodo molto oscuro per l'artista, stava iniziando a cadere in un vortice di dipendenze, fatte a base di droga ed alcool, venendo successivamente ricoverata per una decina di giorni in una clinica specializzata, dal quale fortunatamente è uscita in tempi brevi.
“Return” è il primo singolo, nonché l'opener dell'album, è una riflessione sull'esistenza dove indaga su sé stessa, sul ruolo dell'arte e sulle cose meno tangibili cantando versi come The breath between things no one says e And all the things a pound of flesh can’t buy
“An examination of the existential. A fractured poem. Trying to quantify what something is definitely about or pontificating on it’s concrete meaning defeats the purpose of art making. I’m not a writer. I make music and images to express things that my words cannot convey or emote.” REVOLVER MAGAZINE
Il video ci mostra una Emma Ruth inedita, in versione di ballerina, dove ha creato lei stessa una coreografia, sul brano che grazie alla regia e al montaggio, lo spettatore capisce che è una coreografia seppure risultata frammentata.
“ I’ve been studying ballet and the practice of expression through movement, which I incorporated into the video. I choreographed a dance to the song — some of which you see. Pieces show through. Since completing Engine of Hell, I’ve stepped away from music more and more and into things like dance, painting and working on ideas for videos or little films. “Return” is the result of the efforts.” REVOLVER MAGAZINE
In questi mesi, oltre alle sedute di psicoterapia e mindfullness, ho avuto la fortuna di partecipare a 3 sedute legate alla danza creativa e lì la danza, che una persona crea da sé stessa, viene usata come metafora della vita e ti aiuta ad esplorare determinate sensazione ed emozioni, aiutando poi ad accrescere pure la percezione corporea spazio-temporale.
“Return” è l'inizio di un viaggio introspettivo che contiene quell'accorata supplica di tornare in sé stessi, dopo essersi persi per un periodo, per poter proseguire la propria vita nel presente, un passo alla volta.
Utente
8 febbraio, 2020
A M O R E N E G A T I V O
James Blake - Famous last words
Dopo Winona Oak, mi piaceva l'idea di riesplorare la stanza emotiva dell'amore negativo un anno dopo con una sensibilità e una prospettiva diverse, attingendo ai miei più ricorrenti ascolti odierni; è un po' ciò che mi sono prefissato di fare con le varie scelte: utilizzare il contest per portare miratamente artisti che sto divorando in questo frangente e non partire da una ricerca al buio, come mi muovo sovente.
Famous last words la voglio definire come un'urgenza di sfogo, classy ma intensa, dove i synth vanno a tempo con i battiti di un'interiorità infranta, in un'atmosfera incentrata sulla tossicità e sui riverberi negativi che un certo tipo di coinvolgimento irrazionale può far scaturire. Donarsi, mettere a nudo le proprie vulnerabilità, amare smisuratamente può innescare un livello di delusione alto, quando l'esperienza ti mette in guardia sulla caducità delle aspettative, sull'aver idealizzato un rapporto, e in realtà ti rendi conto che non ti è stato restituito ciò che hai provato. Non ne è valsa la pena, non ha prosperato, ma era necessario che ci provassi per poterlo realizzare, al limite restarci scottato, ma comunque sia esserti dato la chance di poterti sentire importante per qualcuno.
I can't believe I'm still holding out and seeing signs
I've truly lost it
(...)
You're the last of my old things
The cast from my broken limbs
Il titolo dell'album, Friends that break your heart, suggerisce che il cuore spezzato scaturisca da una profonda amicizia logorata, il video suggerisce che si tratti di un legame di natura di coppia, e quest'ambiguità la trovo calzante perché personalmente estenderei il sentimento ad un nucleo universale, senza incasellarlo in una casistica univoca: chiunque tu abbia amato, in qualsiasi accezione, è rivestito di un potere, quello di poterti prosciugare e ferire anche solo con un minimo gesto, che per te ha una valenza spropositata, mentre per chi lo compie è irrilevante. Quel gesto può essere l'inizio della fine, la genesi di un fallimento, ma può essere anche uno spunto di riflessione.
L'esito sta nel rielaborare quanto subìto, cicatrizzare l'anima e, dopo un reset emotivo, voltare pagina, ricominciando da capo, come James, ancora livido e sfiancato, prova a concedersi metaforicamente sul finale, con la determinazione di un uomo provato ma audace, pronto a risbocciare.
Utente
27 febbraio, 2020
YOU ARE THE PROBLEM HERE
First Aid Kit
You Are The Problem Here è un brano della band First Aid Kit (composta dalle sorelle svedesi Johanna e Klara Söderberg) che da quando l'ho conosciuto mi torna in mente di tanto in tanto, e infatti avevo già valutato più volte se portarlo in uno dei contest. Direi quindi che è stato un segno del destino essere finita nel girone di Protesta
Si tratta di un singolo rilasciato nel marzo 2017 in occasione della giornata internazionale della donna, e nasce da una notizia di cronaca che purtroppo ci è piuttosto familiare: una pena troppo indulgente di fronte a una violenza sessuale. Penso che detto questo e mostrato il testo (nel video sotto) ci sia ben poco da aggiungere in realtà, proprio perché la canzone parla da sola, ma volevo sottolineare un paio di punti:
- Il testo, che è sicuramente la parte centrale, è estremamente chiaro, quasi crudo: ribadisce la colpa senza attenuanti dell'aggressore, si scaglia con toni aspri contro il vittimismo di coloro che, dopo aver ferito, cercano giustificazioni.
- La canzone ribadisce anche che le donne non devono essere ridotte a un ruolo di sorella/figlia/madre, ma devono essere trattate semplicemente come esseri umani ("We don't need to be diminished / to sisters or daughters or mothers / I am a human being / that is how you relate to me")
- Mentre le strofe sono molto più discorsive, il ritornello "You are the problem here / No one made you do anything" è semplice ed entra subito in testa, rendendo questo il tipo di brano a cui il pubblico si può aggiungere facilmente.
- L'atmosfera di ribellione è data però anche dal modo di cantare delle sorelle, deciso e quasi rabbioso (per esempio quel "God damn it, I've had enough"), e anche dall'accompagnamento musicale, soprattutto della chitarra che ha un suono quasi martellante.
- Trovo molto suggestivo anche il video, in cui il testo della canzone viene inserito all'interno di cartelloni di cortei di protesta, accentuando l'aspetto di lotta sociale insito nel brano.
Utente
4 febbraio, 2018
Raga non so se essere più commosso da quello che scrivete o dal vostro impegno nel condividere e spiegare le scelte
o dalla spontaneità dell'iscrizione di @Fob92
Continuate così! E grazie
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
L'AMORE ESISTE - FRANCESCA MICHIELIN
L’amore esiste, singolo di Francesca Michielin, è stato pubblicato il 6 marzo 2015 come primo estratto dal secondo album in studio.
Il brano porta la firma di Fortunato Zampaglione e di Michele Canova, il quale figura anche come produttore. Nel 2017 la cantante statunitense Amy Lee, frontwoman degli Evanescence, ha realizzato una propria versione in lingua inglese del pezzo dal titolo “Love Exists“. Il videoclip del brano, girato a Paola (CS), in Calabria, vede la regia di Giacomo Triglia.
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Il testo rappresenta a chiare lettere un inno all’amore, un amore totalizzante, che cambia e migliora chi lo vive. Un amore universale che può nascere ovunque, scoppiare nei pochi istanti di uno sguardo.
Utente
22 febbraio, 2018
Ritenendo che associare le canzoni a un determinato stato d'animo è molto soggettivo, ho deciso di portare una canzone dove il tema dell'amore negativo non è propriamente centrale, ma è centrale l'effetto che esso può provocare alle persone circostanti, anche quelle non chiamate direttamente in causa. Questa canzone fa riferimento alla sofferenza che si prova quando i propri genitori vivono questo amore negativo che non può quindi non avere ripercussioni (spesso anche molto durature) sui vari componenti del nucleo familiare.
list=RDMMEswgdjXOSYw&start_radio=1
Utente
7 agosto, 2013
TI HO CREDUTO - GIORDANA ANGI
Ma mia madre ha cominciato ad urlare
Non ha avuto neanche il tempo di abbracciarmi
"La colazione è pronta, vado a lavorare"
A scuola le parole diventano botte
Perché tutti sanno solo giudicare
E i miei sentimenti sono ossa rotte
E comincio a stare bene
Quando all'uscita di scuola
C'è sempre quel signore che vuol giocare con me
Tanto mia madre non si accorge che sto male
Per lei sono uno dei tanti rimorsi
Per questo penso a te che mi sai ascoltare
Non vedo l'ora di compiere diciott'anni
Per scordare tutto questo mio dolore
Forse non so se riuscirò a guardarmi e se
Il tuo sudore andrà via col sapone
Ti ho creduto
Ti ho creduto e mi hai promesso che mi avresti preso un bel gelato
E ti ho creduto, ti ho creduto, ti ho creduto
E allora togli quella bocca che la barba mi fa male
E lasciami le gambe che da grande ci devo ballare
Ci devo ballare
Chissà a trent'anni cosa penserò di me
Se riuscirò ancora ad innamorarmi
O se qualcuno poi lo farà per me
Ma forse è colpa mia, colpa mia
Che piango da sola davanti a questo specchio
Chissà se riuscirai a diventare vecchio
E dove troverò il coraggio di sputarti addosso
Ti ho creduto
Ti ho creduto e mi hai promesso che mi avresti preso un bel gelato
E t'ho creduto
Ti ho creduto, ti ho creduto
E allora togli quella bocca che la barba mi fa male
Lasciami le gambe che da grande ci devo ballare
Ci devo ballare
Ci devo ballare
Ci devo ballare
Tanto nessuno qui si accorge che sta male
Utente
7 agosto, 2013
Per la categoria Amore Negativo ho voluto scegliere un brano che definirei autobiografico, perché racconta molto di me. Un periodo che ho lasciato ormai alle spalle ma che ha segnato profondamente la mia vita sentimentale e il modo in cui ho affrontato le relazioni con gli altri da lì in poi.
Nella mia prima esperienza amorosa ho ricoperto il ruolo dell'amante. Avevo 21 anni e lui 48, una storia che mi sembrava assurda e dalla quale ho cercato di scappare fin dal primo momento. Mi ha però travolto e incatenato nel momento in cui mi sono sentito, per la prima volta, innamorato.
In "Devo tornare a casa mia" è Mina che canta ma mi sembra di riascoltare me e il mio ex, Mauro, in alcune conversazioni deliranti, quando il nostro breve amore era già logoro, un tizzone ardente destinato a spegnersi, ma che cerchi in tutti i modi di tenere vivo.
Quando ci conoscemmo era assieme a un altro uomo da quindici lunghi anni, anche per questo inizialmente cercai di stargli lontano, al fine di non metterlo nella condizione di prendere una scelta.
La passione però sconvolse i nostri piani e dopo qualche mese di incontri segreti lui, quella decisione, si sentì di prenderla. Ero più che convinto che avrebbe messo la parola fine al nostro rapporto, che avrebbe fatto la scelta più saggia, da vari punti di vista.
Invece mi prese totalmente alla sprovvista, scegliendo me e troncando quella relazione che era pari a un matrimonio.
Da lì le cose però si fecero sempre più complicate. Entrare nella routine di un uomo con ventisette anni in più non si rivelò una passeggiata. Mi sembrava di compromettere la mia giovinezza. Tutti gli azzardi, la libidine e l'ebbrezza dell'essere amante avevano lasciato il posto a tutt'altro. Meno coinvolgente, meno trascinante.
Io mi sentivo sbagliato, insicuro, ansioso. Lui probabilmente aveva capito cosa contava di più nella sua vita. Il suo status sociale, i suoi rapporti familiari e d'amicizia, e per questo cercò presto di tornare sui suoi passi, riallacciando i rapporti con il suo compagno, alle mie spalle. La situazione, in pratica, si ribaltò.
In "Devo tornare a casa mia" c'è quello che io e Mauro ci siamo detti nel nostro ultimo incontro. Gli avevo scritto una lunga lettera per fargli capire che mi era tutto chiaro, che non ero sciocco e che era giusto separarsi e continuare per le nostre strade. Avevo capito che il vero amore per lui non era certo il nostro.
Tuttavia, quando ci vedemmo per sancire il termine della nostra fugace relazione, io calpestai la mia dignità, pregandolo di andare avanti, di riprovarci. L'ultima strofa cantata da Mina è la mia voce, quella della disperazione di un ragazzo alle prime armi che viene travolto dal terrore di rimanere solo.
Quella notte gli chiesi di portarmi a casa sua, dormimmo insieme ma la distanza che c'era tra noi all'interno di quel letto era possibile moltiplicarla all'infinito. Non ho passato notte peggiore in vita mia. La consapevolezza di condividere per l'ultima volta un momento intimo con una persona che non è già più tua e non lo sarà mai più.
Il giorno dopo ci dicemmo addio. Sono tornato a casa mia. Non l'ho più rivisto.
Utente
9 agosto, 2019
AUDREY NUNA - SPACE
Emos deen tsuj I
Ecaps, ecaps, ecaps
Per Introspezione ho voluto proporvi un'artista molto giovane ma che grazie al suo talento, alla sua voce e alla sua poliedricità è riuscita da tempo ad entrare con facilità tra i miei preferiti di Spotify.
Classe 1999, Audrey Nuna è una cantante statunitense che definisce il suo genere principalmente rap ma che non ha paura di mostrare tutto il suo range vocale. Nel suo repertorio possiamo infatti trovare bravi RnB e Pop in cui emerge l'eleganza e la sofisticatezza della sua voce. Tra questi vi è Space, canzone che racconta i problemi e le paturnie di un'adolescente che vive nei sobborghi di New York.
I'm undercover, I'm underwater
But I didn't notice, 'cause I was too focused
On all of the tokens, I wanted the bonus
Sick of the cinema, I'm burnin' Hollywood
I am the carpenter's daughter, you know I could
My heart is slowing 'cause all of the fast-food
I flush it down 'cause I know that I have to
I shot the valet, he parked in my space
Space, space
I just need some space, space
Don't make me the one to say it
Don't make me the one to say it
'Cause I can't come down
I'm only human now
Da subito, e per tutta la durata del brano, chi ascolta viene trasportato da una melodia dolce, di pace e tranquillità e da una voce soave e raffinata. Tutto ciò è in pieno contrasto con il significato profondo che cela il testo cantato.
In un momento di estraneazione e di riflessione, Audrey fa intendere di trovarsi finalmente alla fase risolutiva del processo introspettivo e afferma che la risposta ai suoi disagi è dovuta all’eccessiva esposizione di sé e a ciò che gli altri e la società si aspettano da lei.
Audrey conosce se stessa e sa che per star bene ha bisogno di stare sola, di ricaricarsi e scappare da ogni distrazione che non le permette di soddisfare la sua natura introversa. Ha bisogno solo di spazio.
Enjoy.
Utente
4 febbraio, 2018
Ciao amici, ricordo a tutti che avete ancora 48h piene per votare. Alcuni di voi hanno già votato, pochi, non vi ho risposto ma lo farò a breve lol scusate
Nel frattempo il mio egocentrismo tossico mi ha portato alla scelta di animare le pagine con il mio FLUSSO DI COSCIENZA, in cui le mie anime tristi e felici si incontrno
Per protesta contro il divieto che gli organizzatori possano giocare ai propri games
L'ho strutturato dopo di voi per evitare di prendere artisti da voi scelti e volevo scegliere le categorie obbligate. Amore Negativo però non l'ho preso perchè era troppo una canzone specifica, ma l'artista era scelta da voi con canzoni del medesimo progetto e non volevo rimanere imparzialissimo senza avvicinarmi a nessuno. Mi sento comunque rappresentato e molto happy xd so enjoy the listen se avete voglia <3
Carica - accelero ancora. - Holden (nonchè figliastro di regina Laura Pausini)
Introspezione - Toccaterra - Emma Nolde
Amore Positivo - Cannibal - Jònsi ft. Elizabeth Fraser (nonchè best pezzo del 2020)
Protesta - Burn - Lava La Rue
Delusione - Il Povero Cristo - Vinicio Capossela
Che ce frega? direte giustamente, lascio qui anyway
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
Giuni Russo
La Sua Figura
"Scopri la tua presenza / e mi uccida così la tua bellezza;
tu sai che sofferenza / di amore non si cura / se non con la presenza e la figura"
Era il lontano 1993 quando Giuni Russo prese ispirazione da questi versi di San Giovanni della Croce, co-fondatore assieme a Santa Teresa d’Avila dell’ordine delle Carmelitane Scalze, per scrivere una delle canzoni che più emozionano (e soprattutto MI emozionano) della sua carriera.
Nelle parole di questa vera e propria opera, Giuni racchiude quello che negli ultimi anni è stato il suo percorso, quello che l’ha avvicinata ad una spiritualità intensa e pura.
“Mettimi come segno sul tuo cuore
Ho bisogno di te
Sai che la sofferenza d'amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Baciami con la bocca dell'amore”
Una vera e propria dedica d’amore, un amore puro e trascendentale, che ho scelto di portare in una interpretazione dal vivo proprio per far capire quanto la voce di questa grandissima Artista riesce a toccare le corde dell’anima di chi l’ascolta.
Purtroppo si dice che questa fantastica canzone sia stata esclusa all’ultimo momento dalla lista finale di Sanremo 1994, continuando ad alimentare quella che è sempre stata una grande lotta tra Giuni e le major discografiche.
Utente
4 febbraio, 2018
Sono una persona orribile e nella frenesia della settimana non ho ancora avuto tempo di rispondere a nessuno dei votanti. Ma tra pomeriggio e domattina faccio tutto <3
Ricordo a chi non ha votato che ha tempo fino alle 12 di domani. Taggo tutti, chi lo ha già fatto mi ignori, vvtttb
@Oblivion. @Alby @sparso @NotturnoManto @edorf @Alpha @Emm @Krishoes @xello @Edre @Fob92 @Iry8 @Alabama Monroe @bilirubina @Foski @Pupi87 @vincy @lukeyyy @mrnace @JoJo @Vesuvius21 @L'indovino @semota @CrYs
Utente
6 dicembre, 2019
I
AMORE POSITIVO
I went to bed and i love you
Cosa succede se la persona che amiamo muore? Se il destino è spietato? Questo in supersintesi è un po' quel che si sviluppa nel brano che Tom trasforma in un inno iperpositivo all'amore incondizionato per chi ci ha lasciato.
Che succede dicevo. Si sta male, si soffre, ci si fa aiutare, si sta male, si spaccano oggetti contro la parete, ci si ubriaca, si spaccano ancora delle cose, ci si ubriaca di nuovo. Si piange tanto. Poi un giorno capisci che non c'è un on/off da pigiare, un prima e un dopo ma puoi continuare da dove avevi lasciato.
Capisci allora che continuerai ad amarlo alla stesso modo incontrandolo in sogno, e non importa se nel sogno siete in fila alla posta per pagare uno stupido bollettino, o incrociandolo per caso nella vita che è lì lì sempre pronta a sorprenderti. Per esempio quando al ristorante ti portano una salsina di accompagnamento che tu immagini sia sul dolciastro andante e invece è super spicy e ti fai una risata mentre ti ingozzi di pane per cercare di sopravvivere al 🔥 mentre lui probabilmente l'avrebbe divorata amando tutte quelle ciofeche con i jalapenos e schifezze piccanti varie.
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