Uncover our heads and reveal our souls

Il concetto alla base di questo lavoro è quello di orgoglio, di fierezza. Sentirsi fieri di essere se stessi, della propria diversità e della propria unicità. Marciare a testa alta, senza nascondersi. Un messaggio che va oltre la moda, moda che non può che partire da noi e da chi siamo. 

Ad incarnare questo messaggio è Thando Hopa, modella e attivista sudafricana, prima donna albina ad apparire sulla copertina di Vogue e prima donna sudafricana di colore ad apparire sulle pagine del Calendario Pirelli. 

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There is room in my lap 
For bruises, asses, hand claps
I will never disappear
Forever, I'll be here 

Whispering

Morning, keep the streets empty for me 

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C'è spazio nel mio grembo 
Per i lividi, i cretini, gli applausi 
Non scomparirò mai 
Per sempre, sarò qui 

Sussurrando 

Giorno, tieni le strade vuote per me

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Troppo spesso, quando ci sentiamo diversi, tendiamo a nasconderci e a voler scomparire. Mettiamo un velo di distanza tra noi e il mondo, dove c'è sempre chi è pronto a giudicare e a puntare il dito. 

Lasciamo che la nostra anima si riveli, che inondi le strade. 
È proprio sotto quel velo, nella nostra diversità, che c'è anche la nostra bellezza. 

FOREST CRY

Fin da subito, nell'intento di concepire un progetto valido, mi sono posto l'obiettivo di trasmettere qualcosa attraverso l'editoriale. La moda, soprattutto la fotografia di moda, in tempi recenti ha assunto un nuovo ruolo nel veicolare messaggi che possano stimolare le persone da un punto di vista etico.

Per questo, ho scelto una foto di uno dei miei fotografi di moda preferiti, Tim Walker, che potesse dire qualcosa non soltanto da un punto di vista dell'appagamento estetico, dando una mia personale interpretazione all'immagine.

L'idea alla base del progetto è quella di sensibilizzare sul tema dell'ambientalismo, in particolare, in questo caso, sul problema della deforestazione. Si tratta di un tema caldo, che ad alcuni potrebbe esser venuto a noia, ma che a parer mio si sposa bene con quello che potrebbe essere un progetto digitale.

Lo scatto vede infatti protagonista non tanto la modella, che ha comunque un ruolo centrale, ma che è confinata al margine della fotografia, ma piuttosto l'ambiente. Come si può vedere, quella rappresentata, è una foresta invasa dal fumo, che sta pian piano morendo; un ambiente desolante che non rassicura lo spettatore. Il "Forest Cry" del titolo è il grido che la foresta lancia come monito all'uomo. E' un grido disperato, ma anche un pianto (giocando sul doppio significato del termine inglese "cry") di una vittima, di un essere agonizzante, che sta pian piano scomparendo. L'uomo, infatti, si è macchiato di questo omicidio nei confronti del pianeta e ciò è rappresentato dalla modella, che impatta sull'ambiente circostante col colore rosso fuoco del suo abito, segno del sangue versato per colpa di questo crimine. La foresta, la natura, il nostro pianeta stanno sanguinando e noi siamo i responsabili di questa ferita causata dalle pratiche di disboscamento e inquinamento.

Anche il brano scelto vuole rappresentare il grido della foresta. Mi sono immaginato come se la foresta si rivolgesse direttamente all'uomo (l' "he" del testo), chiedendo a lui di amarla, di rispettare la natura che lo ospita. Il ritornello "Water me, I promise I can grow tall" è un messaggio lanciato a noi per darle sostentamento, un allarme disperato che vorrebbe farci aprire gli occhi sul mondo che ci circonda.

Inoltre, a parer mio, il brano si sposa bene con lo scatto. L'utilizzo dell'elettronica si addice alla costruzione futurista dell'abito, mentre il senso di etereo della canzone combacia con l'ampio spazio raffigurato e l'effetto sonoro che si sente dal secondo 34 ricorda invece degli spari, così da riprendere l'idea di omicidio dell'uomo nei confronti del nostro ecosistema. 

Nella mia mente la fotografia potrebbe far parte di un progetto più ampio, in cui ogni scatto andrebbe a sensibilizzare su un aspetto diverso della questione ambientale, attraverso l'utilizzo di diversi spazi esterni, in cui modella e ambiente divengono tutt'uno nel veicolare un messaggio potente e attuale, e in cui la moda si presta a una nuova e doppia funzione. 

Complimenti a Casa, Ala e Mone, che erano anche nella mia top3