Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Utente
23 dicembre, 2015
Le vere vincitrici per me rimangono le Tanxugueiras, scusatele se hanno vinto sia per il televoto che per la demoscopica. Vero che nella semifinale avevano portato un'esibizione leggermente caotica, ma in finale hanno sistemato e tutto sembrava più bello e potente.
Adesso che 5 persone debbano decidere così tanto sul voto totale mi pare una cosa fuori luogo. Per di più due erano di altri paesi e non capivano una mazza di spagnolo. Il televoto ti dava al max 30 punti così come la demoscopica, mentre la somma dei voti della giuria esperti dava 51 voti a Chanel, mi pare ovvio che poi il dislivello è tanto.
Che poi 30 punti da una giuria esperti non me li aspetto per 3 ragazze che hanno cantato tutto dal vivo senza voci pre registrate, coreografie senza cantare, luci e sbattimento di capelli. Per di più se poi dai 30 punti anche ad un altro con un brano acquistato in Svezia.
Detto ciò meglio Chanel di Rigoberta per me, ma le Tanxu potevano essere un ottimo acquisto sia per la Spagna che per l'Eurovision. Le canzoni come quella di Chanel ad Eurovision sono presenti ogni anno.
Utente
9 settembre, 2013
VARIE ED EVENTUALI/4
🇳🇴 Norvegia
Terza semifinale in Norvegia che continua a risentire degli effetti del COVID: è tornata la conduttrice Annika Momrak ma in compenso si sono presi positivi sia Kåre Magnus Bergh che diversi membri del team di produzione.
Come settimana scorsa, il meccanismo di gara a "duelli" ha messo contro in semifinale le due proposte oggettivamente più forti, togliendo la suspense di un duello finale che era abbastanza già scritto a priori. A spuntarla è stata Oda Gondrosen con il brano Hammer Of Thor, scritto e composto da lei stessa assieme a Morten Franck, Elsa Søllesvik e Torgeir Ryssevik. Al round di ripescaggio troveremo Vilde Johannessen (eliminata in finale), Mari Bølla e Sturla Fagerli Larsen.
Attenzione perché il team di compositori "The Woods" (quello di Franck, Ryssevik, Timberlid Jensen, Äkräs ecc.), in gara con sei canzoni, è riuscito a piazzarne in finalissima ben quattro
Questa settimana doveva segnare anche la prima performance pubblica dei favoritissimi SubWoolfer, sennonché uno dei due "lupi" si è preso il COVID e quindi ci si riaggiorna settimana prossima se tutto va bene. Si sono esibiti invece i NorthKid con il brano Someone (scritto e composto da Helge Moen, Alex Charles, Sandra Lyng e Jim Bergsted): un po' volevo credere in loro come potenziali outsider e la canzone gira bene, ma la performance non mi ha fatto impazzire e loro più che una boyband sembrano il gruppo di supporto del cantante Bilal
🇱🇹 Lituania
Prima semifinale di Pabandom iš naujo! (la più debole delle due) in archivio. Passano il turno Justė Kraujelytė con How To Get My Life Back (22 punti), seguita da Lolita Zero (20), Gebrasy (18) e il gruppo Queens of Roses (18), mentre saluta definitivamente la competizione una delle favorite della prima ora e cioè Erica Jennings.
🇲🇰 Macedonia del Nord
Dopo sette anni dall'ultimo Skopje Fest, la Macedonia del Nord torna a organizzare una finale nazionale (a questo giro ribattezzata Za Evrosong) in programma per venerdì 4 febbraio prossimo. Il risultato finale sarà deciso al 50% da un voto online aperto tutta la settimana e al 50% da una giuria di esperti.
Si sfideranno le seguenti sei canzoni (che potete ascoltare qui):
Andrea Koevska, Circles
Kaly, Love And Light
Lara Ivanova, Flower Of Sorrow
Ris Flower, Flying To Berlin
Viktor Apostolovski, Superman
Yon Idy, Dreams
Utente
8 febbraio, 2020
Beh sì, di certo sarebbe stato straniante concretizzare una entry etnica per la Spagna, che è storicamente poco avvezza a questo filone, però già mi sorprende che ci sia andata vicina. Noto che quest'anno anche lei si è avvalsa della giuria più nonsense della storia delle competizioni, la demoscopica, privandoci di un primato che declamavamo con orgoglio , però lo show è stato indubbiamente ben confezionato.
La buona notizia è che Rigoberta Bandini si sia sgonfiata prima di nascere, al di là del meme avrebbe apportato davvero poco alla lineup. Tra le altre due sono combattuto, perché ammetto che SloMo non sia propriamente la mia cup of tea, è quel tipo di canzone che skipperei alla terza nota, e sicuramente non andrei a riascoltare di mia volontà, mentre Terra, al di là del fatto di essere perfetta come soundtrack di un historical drama, incisa è davvero godibile, specie con quei cori che trovo deliziosi nella loro forza evocativa, cori che però non ho trovato altrettanto rimarcati nel live. In generale trovo che sia stata una performance un po' depotenziante, che non ha davvero aggiunto nulla, mi è mancato l'effetto Tulia 2019. Non è solo un discorso di staging e di effetti sonori non resi bene in live, ho visto anche il trio troppo enfatico nell'interpretazione in certi passaggi, e questo ha sottratto charme al pezzo. Davvero un peccato, perché erano le mie favorite alla vigilia.
Io continuo tra le canzoni up a voler trasgredire con l'Albania, che trovo più centrata, però Chanel individua la sua ragion d'essere sul palco, seguendo quel filone puttanlatin che in questo momento spopola nel mainstream mondiale, e che un minimo mi aspetto sempre che sia rappresentato. L'unico neo è che, appunto, al di là dell'essere un qualcosa di funzionale a livello di show, resta poco da voler approfondire a sipario abbassato , detto ciò sono sicuro che porterà nuovamente lustro alla Spagna nello scongiurare posizionamenti poco lusinghieri.
Per quanto riguarda la Moldavia non mi dispiacque il pezzo ska punk degli Zdob și Zdub nel 2011 (sono serio), nel senso che So lucky come divertissement credo che sia stato forse tra i punti più alti mai proposti da questa nazione, che per me sforna perlopiù quintali di trash act evitabili. Ecco, diciamo anche che avrei preferito mantenere quel ricordo di questa band, perché Trenulețul al di là di una dignitosa anima folkloristica ha poco altro da offrire.
Utente
9 settembre, 2013
Recap scelte del fine settimana scorso, arriva ora perché nelle ultime 72 ore è successo tipo di tutto. Parto con Sanremo di cui abbiamo già discusso abbondantemente, molto via il dente via il dolore
Dopo la conclusione del 72° Festival di Sanremo, l'Italia conferma la partecipazione all'Eurovision dei vincitori: Alessandro Mahmoud e Riccardo Fabbriconi, in arte Mahmood & Blanco, rappresenteranno la nazione ospitante all'ESC di Torino con il brano Brividi scritto e composto da Mahmood e Blanco stessi assieme al produttore Michelangelo.
Il video ufficiale, che al momento conta 14 milioni di views:
La Macedonia del Nord è una delle nazioni eurovisive che ha ottenuto il minore successo nel recente passato: si è qualificata alla finale solo due volte negli ultimi 14 anni, nel 2012 con Kaliopi Bukle (13°) e nel 2019 con Tamara Todevska (7°)
Quest'anno MRT ha deciso di organizzare una finale nazionale, per la prima volta dal 2015. La prima edizione di Za Evrosong si è tenuta nella serata di venerdì, con una votazione online e di una giuria internazionale sui live IN PLAYBACK delle sei canzoni partecipanti. Alla conduzione c'erano Jana Burčeska e Aleksandra Jovanovska, mentre hanno presenziato come interval act la succitata Tamara Todevska e i Dajte Muzika (rappresentanti macedoni allo Junior Eurovision 2021 con Green Forces).
Ha vinto Andrea Koevska, 21enne cantante pop al debutto assoluto nel mondo della musica. Il suo brano si intitola Circles, è scritto da lei stessa assieme al produttore Aleksandar Masevski ed ha conquistato la selezione vincendo uno spareggio con la gimmick Superman di Viktor Apostolovski - quest'ultima premiata dal televoto mentre Andrea aveva riscosso i favori della giuria. Al terzo posto si classifica invece Kaly con Love And Light.
La performance decisiva:
Altra nazione poco performante negli ultimi anni è stata l'Irlanda, che manca la top10 addirittura da undici anni (l'8° posto dei Jedward al debutto nel 2011). Quest'anno RTÉ ha deciso di tornare alla vecchia selezione nazionale integrata nel programma di intrattenimento The Late Late Show, con in gara sei brani votati al 33% dal televoto, al 33% da una giuria internazionale e al 33% da una giuria locale. Nella giuria internazionale c'erano William di Wiwibloggs, Árný Fjóla Ásmundsdóttir ovvero la moglie di Daði Freyr (rappresentante islandese nel 2020 e 2021), l'ex capodelegazione ceco Jan Bors e l'attuale capodelegazione russa Katerina Orlova.
Per un momento si è creduto al peggio quando la favorita della vigilia Brooke Scullion si è classificata soltanto quinta nel voto della giuria irlandese dopo aver vinto quella internazionale, riaprendo la gara al gruppo delle inseguitrici ed in particolare ad Ashes Of Yesterday della cantautrice Janet Grogan. Il pubblico ha però decretato un altro 12 per That's Rich, che ha quindi vinto il voto finale con 28 punti davanti ai 24 di Miles Graham con Yeah, We're Gonna Get Out Of It (un inno all'uscita dal COVID-19 - yawn, quando capirete che non è un'idea intelligente in ottica ESC?) e ai 24 di Janet Grogan.
Rappresenterà l'Irlanda a Torino Brooke Scullion, 22enne cantante di Bellaghy, Londonderry (Irlanda del Nord) già terza classificata alla nona edizione di The Voice UK. La canzone si intitola That's Rich ed è scritta da Brooke assieme ad Izzy Warner e Karl Zine.
La performance del Late Late Show:
Per l'ennesimo anno Israele ha deciso di cimentarsi in un tipo di finale nazionale che non amo, ovvero quello del talent show che elegge il vincitore come rappresentante ESC. Quest'anno però hanno mollato Rising Star (su cui si sono definitivamente arresi dopo aver provato a venderlo in praticamente ogni nazioni al mondo) e hanno riproposto X Factor Israel, in un formato un po' modificato che prevedeva cinque giudici alle selezioni per poi accorparne due in una categoria.
I quattro finalisti hanno ricevuto in dote due canzoni a testa, che sono state scremate a una tramite un tourbillon di televoto, comitato professionale e giudici. Si è svolta in seguito la finale vera e propria, che prevedeva un primo turno di cover, un ballottaggio per la bottom 2 e una finalissima a 3 con gli inediti ESC (insomma lo stesso meccanismo delle ultime edizioni di Rising Star, viva l'originalità)
I due uomini ancora in gara (Michael Ben David ed Eli Huli) hanno superato agevolmente il primo turno, relegando le donzelle Inbal Bibi e Sapir Shaban al primo ballottaggio della serata. Non c'è stata storia perché Inbal ha conquistato 69 punti contro i 31 di Sapir, sostenuta soltanto dal comitato professionale e costretta ad accontentarsi del quarto posto.
Il round ESC si apriva con il voto della giuria: 58 punti per Eli, 50 per Michael e 42 per Inbal. Eli faceva anche il pieno con il comitato professionale (60 lui, 46 Michael e 44 Inbal) ma il televoto sovvertiva la situazione regalando 118 punti a Michael e soli 95 ad Eli. Sommate tutte e 3 le categorie: il brano I.M di Michael Ben David vinceva su Blinded Dreamers di Eli Huli per un solo punto di vantaggio, 216 contro 215.
I.M, il brano che rappresenterà Israele a Torino, è scritto e composto da Asi Tal, Lidor Saadia e Chen Aharoni (che nel 2011 partecipò alle selezioni israeliane con questo brano pazzesco). Il vincitore del programma è Michael Ben David, di cui al momento si sa solo che è israeliano e ha 26 anni.
La performance vincitrice:
Utente
9 settembre, 2013
VARIE ED EVENTUALI/5
🇳🇴 Norvegia
Si chiude il giro delle quattro semifinali del Melodi Grand Prix: sabato scorso Sofie Fjellvang si è qualificata alla finalissima del 19 febbraio regolando la favorita Maria Mohn nel duello finale, mentre Kim Wigaard ed Alexandra Joner (già finalista nel 2015) ci hanno lasciati al primo turno. La canzone di Fjellvang si intitola Made Of Glass ed è scritta e composta da Kjetil Mørland (rappresentante norvegese all'Eurovision 2015 con Debrah Scarlett) e da Sofie stessa.
Sabato c'è stata anche la prima esibizione dei Subwoolfer, il misterioso duo di canidi antropomorfi dall'identità ignota che attualmente guida la classifica delle scommesse con Give A Wolf A Banana. La performance si è confermata all'altezza delle aspettative e il duo si approccia alla finale del 19 con mezza vittoria già abbondantemente in tasca.
Lunedì sera c'è stata invece la prima parte del round di ripescaggio Siste Sjansen ("Ultima chance"), che ha scremato le 12 canzoni non qualificate per giungere alle quattro che sabato sera si giocheranno l'ultimo posto in finale. Rimangono in gara i seguenti contendenti: dalla prima semifinale i Trollfest con Dance Like A Pink Flamingo, dalla terza semifinale Mari Bølla con Your Loss, dalla quarta semifinale Maria Mohn con Fly e Kim Wigaard con La melodia.
🇪🇪 Estonia
Si sono tenute giovedì e sabato scorso le due semifinali di Eesti Laul, che in qualche modo ci condurranno alla finalissima del Super Saturday baltico (Estonia, Lettonia, Lituania) di domani sera. 20 erano le canzoni rimaste in gara dopo la prima scrematura di novembre/dicembre: come negli anni scorsi, hanno passato il turno in ogni semifinale i quattro brani più votati da una combinazione di giuria e televoto più una wildcard scelta dal pubblico in un secondo round di voto in stile "o tutto o niente".
Nella prima semifinale (3 febbraio) passano il turno Elysa, Andrei Zevakin feat. Grete Paia, Stig Rästa (7° all'ESC 2015 con Goodbye To Yesterday, eseguita in duetto con Elina Born) e Ott Lepland (6° tre anni prima con Kuula (Ascolta)). Un'altra rappresentante estone del passato, Elina Nechayeva - ottava all'ESC 2018 con l'indimenticabile La forza - è rientrata in corsa come wildcard del pubblico, ma sembra avere poche chance a quattro anni di distanza da un'edizione in cui aveva giocato praticamente da sola.
Tutto facile per il favorito numero uno Stefan Airapetjan, che conquista il pass diretto della seconda semifinale (5 febbraio) assieme a Jaagup Tuisk, Anna Sahlene e il gruppo Black Velvet mentre rientra in corsa grazie al pubblico Minimal Wind feat. Elisabeth Tiffany. Al momento la vittoria sembra un affare a due tra Stefan e Ott, con le atmosfere western del primo attualmente in grande vantaggio.
🇱🇹 Lituania
Monika Liu, la vincitrice annunciata dell'edizione 2022 di Pabandom iš naujo!, passa il turno agevolmente con un altro en plein di 24 punti (12 giuria + 12 televoto). Assieme a lei si qualificano anche Augustė Vedrickaitė (18), Rūta Loop (15) e Ieva Zasimauskaitė (13), quest'ultima vincitrice del 2018 ma poco sostenuta sia dal pubblico che dai giurati. Lascia la gara anzitempo una delle regine delle SIM della prima ora, ovvero Urtė Šilagalytė che con Running Chords è la prima delle escluse.
🇱🇻 Latvia
Sabato si è tenuta anche la semifinale unica del Supernova, che quest'anno non ha brillato certamente quanto a qualità delle proposte ma almeno ha portato lo show a un livello tecnico e produttivo da mondo civilizzato. Sono passati davvero tutti i favoriti (c'erano solo 7 brani da tagliare sui 17 iscritti) ma la vera prova di forza è attesa per sabato questo con una situazione molto aperta anche se al ribasso.
I dieci finalisti sono: Raum, Linda Rušeniece, Bermudu Divstūris, Miks Galvanovskis, Bujāns, Elīna Gluzunova, Citi Zēni, INSPO, Mēs Jūs Mīlam e Aminata Savadogo. A questi si aggiunge Miks Dukurs che è stato ripescato per problemi tecnici indipendenti dalla sua volontà nell'esibizione della semifinale
🇸🇮 Slovenia
Ormai da un bel po' è anche cominciata l'EMA, prima con la serata dedicata alla sezione Freš (dedicata agli esordienti sotto i 26 anni) di cui non ho parlato settimana scorsa per le seguenti due ragioni: 1) streaming messo a disposizione che finora è stato a mani basse il peggiore della stagione e 2) eliminazione inspiegabile del mio favorito d'obbligo per la vittoria di TUTTO, ovvero Jon Vitezič con Jesus Style.
Sabato si è svolta la prima delle due semifinali, in ognuna delle quali gareggiano 8 brani "big" e 2 qualificati dalla categoria emergenti Freš. A staccare il pass per la finalissima sono stati in sei (July Jones, David Amaro, LUMA, Stela Sofia Tavzelj, Manouche, Batista Cadillac). Al momento i favoriti sembrano essere i LUMA - uno dei gruppi qualificati dal Freš, un duetto maschio/femmina un po' creepy che ricorda gli Zalagasper del 2019 - ma domani sera si presentano in gara i BQL, una boyband di Prevalje già seconda classificata nel 2017 e 2018.
🇺🇦 Ucraina
Chiudiamo con l'Ucraina che domani sera riporta in auge, dopo un anno di pausa, la selezione nazionale Vidbir (stavolta organizzata da UA:PBC e non più da STB). La finale si svolgerà a Kiev presso il Centro Culturale e Artistico "NAU", con Timur Miroshnichenko e Maryia Efrosinina alla conduzione; gli otto brani in gara saranno giudicati da una commistione di televoto (50%) e giuria di esperti (50%) formata da Tina Karol, Jamala e Yaroslav Lodygin in rappresentanza del broadcaster Suspilne (UA:PBC).
Cantanti e canzoni in gara (da ascoltare qui):
Alina Pash, Shadows Of Forgotten Ancestors
BARLEBEN, Hear My Words
Cloudless, All Be Alright
Kalush Orchestra, Stefania
Michael Soul, Demons
Our Atlantic, Moya lyubov (Amore mio)
ROXOLANA, Girlzzzz
Wellboy, Nozzy Bossy (A piedi nudi)
Utente
9 settembre, 2013
Primo Super Saturday della stagione con tutte e tre le nazioni del blocco baltico (Estonia, Lettonia e Lituania) più l'Ucraina. Risultati tutto sommato abbastanza prevedibili, ma mi mancavano queste serate con 300 show uno sopra l'altro
L'Ucraina non sta vivendo un momento esattamente positivo a livello politico, ma la situazione a Kiev è ancora stabile abbastanza da procedere con i piani per la selezione della loro entry all'ESC 2022. La selezione nazionale si chiama Yevrobachennia. Natsionalnyi Vidbir, meglio nota come Vidbir; per la prima volta quest'anno è stata mandata in onda dal broadcaster UA:PBC e non più tramite la partnership con STB.
Il programma si è svolto dal NAU Center of Culture and Arts di Kiev, con Timur Miroshnichenko e Maryia Efrosinina alla conduzione. Otto erano gli acts in gara, che sono stati votati al 50% da una giuria di tre membri (Jamala, vincitrice dell'ESC 2016; Tina Karol, rappresentante ucraina all'ESC 2006; Yaroslav Lodygin, membro del consiglio direttivo di Suspilne). Come interval act si sono esibite appunto Jamala e Tina Karol assieme ad alcuni ex partecipanti del JESC, su un medley che comprendeva ben quattro pezzi della tradizione ucraina eurovisiva (1944, Shum, Dancing Lasha Tumbai e Wild Dances). Shum è stata anche eseguita in apertura dai Go_A, con una Kateryna Pavlenko sempre in splendida forma dal punto di vista vocale ed espressivo.
Le voci dalla capitale ucraina parlavano di una corsa a due fra Alina Pash e Roxolana, con la prima leggermente favorita nei favori del pronostico. La giuria ha confermato questo risultato (Alina prima davanti a Wellboy e Kalush Orchestra, Roxolana solo sesta) mentre il pubblico ha deciso di premiare l'act ethno-folk della Kalush Orchestra, relegando Alina al secondo posto e Wellboy al terzo. La somma dei punteggi assegnava la vittoria ad Alina Pash e la sua Shadows Of Forgotten Ancestors con 15 punti, mentre Stefania di Kalush Orchestra si fermava a 14 e Nozzy Bossy (A piedi nudi) del pur bravo Wellboy a 13. Interessante come la giuria sia stata l'ago della bilancia: se Kalush avesse guadagnato il secondo posto con i giurati, sarebbero andati all'ESC al posto di Alina grazie al tiebreaker del televoto.
Alina Pash ha 28 anni, viene da Bushtyno in Transcarpazia ed è una cantante e rapper abbastanza nota nella scena post-sovietica. La canzone si chiama Shadows of Forgotten Ancestors (Tini zabutykh predkiv) ed è scritta e composta da Alina stessa assieme a Taras Bazeev.
Atto conclusivo per l'Eesti Laul: i 40 brani partiti dal primo round di novembre/dicembre sono stati scremati a 20 e poi a 10 dalle due semifinali di settimana scorsa. La finale si è tenuta, come da qualche anno a questa parte, alla Saku Suurhall Arena di Tallinn (già sede dell'Eurovision Song Contest 2002) e ha visto alla conduzione un trio formato da Maarja-Liis Ilus & Priit Loog con Jüri Pootsmann (rappresentante estone nel 2016) in green room.
Come di consueto, la gara si è svolta sulla distanza dei due round: un primo turno giudicato al 50% dal televoto e al 50% da una giuria internazionale (in cui figurava anche la nostra Marta Cagnola, giornalista di Radio24) e una superfinale a 3 decisa al 100% dal televoto.
Il primo turno ha riservato subito delle sorprese: non è riuscito a passare il turno Ott Lepland, che tornava in cerca di rivincita a 10 anni dal sesto posto del 2012 ed è stato fermato dal televoto (ma non era in top3 neanche per i giurati). Allo stesso modo sono stati eliminati altri ex vincitori di Eesti Laul, a partire dalla dominatrice del 2018 Elina Nechayeva per concludere con Stig Rästa, 7° all'ESC 2015 in coppia con Elina Born. Hanno invece staccato il biglietto Stefan Airapetjan (che tornava in superfinale dopo due terzi posti nel 2018 e 2019), Elisa Kolk in arte ELYSA (già terza nel 2015) e il gruppo Minimal Wind feat. Elisabeth Tiffany Lepik, che a sorpresa si è portato a casa il voto delle giurie.
Come prevedibile, la F3 non ha riservato sorprese: vittoria larghissima per Stefan Airapetjan con il brano country-western Hope, scritto e composto assieme a Karl-Ander Reismann. Stefan ha 24 anni, viene da Viljandi ma ha chiare origini armene, ed è salito alla ribalta con la vittoria a Maskis Laulja (il Cantante Mascherato estone) nei panni dell'Ariete.
Niente sorprese nemmeno in Lituania, dove la finale di Pabandom iš naujo! ha seguito un copione abbastanza prestabilito (con un piccolo brivido finale). Otto i finalisti giunti al termine della competizione sui 36 da cui eravamo partiti; tutto lo show si è tenuto agli studi LRT di Vilnius con Giedrius Masalskis, Ieva Stasiulevičiūtė
e Richardas Jonaitis alla conduzione.
Sembrava tutto apparecchiato per la vittoria di Monika Liu, che aveva vinto con un en plein dietro l'altro tutte le fasi eliminatorie. Il voto delle giurie ha confermato questa sensazione, con Monika che ha ottenuto il primo posto da ognuno dei sette componenti; l'ampio margine previsto anche per il televoto non si è però materializzato grazie alla drag queen Lolita Zero, terza per i giurati, che ha sfiorato la vittoria nel voto popolare con 20 929 preferenze contro le 23 604.
La somma delle componenti non avrebbe comunque lasciato scampo agli avversari di Monika, anche per la tradizione lituana di risolvere i pareggi in favore del concorrente più votato dalla giuria: questo permette alla PAZZESCA Augustė Vedrickaitė, cresciuta settimana dopo settimana con Before You're 6ft Under, di conquistare la medaglia d'argento grazie al secondo posto ottenuto coi giurati e il terzo al televoto. Lolita Zero e la sua Not Your Mother si fermano invece al terzo posto finale (dopo il quarto del 2017).
Monika Liubinaitė, in arte Monika Liu, ha 34 anni ed è originaria di Klaipėda. É una cantante famosissima in patria, al punto da aver partecipato come giudice sia a The Voice che al Masked Singer lituano. Sentimentai (Sentimenti), il brano che porta in gara a Torino, è scritto e composto interamente da lei stessa: si tratta del secondo brano interamente in lituano portato dalla nazione baltica in 23 partecipazioni, dopo il nul points di Ovidijus Vyšniauskas al debutto nel 1994.
Ultima a chiudere è stata la Lettonia con la finale del Supernova, terminata attorno alle 22:15 con la proclamazione del vincitore. Undici erano i brani superstiti, giudicati da una giuria professionale di cinque membri anonimi e dal televoto; lo show si è tenuto a Riga presso gli studi di LTV e lo conducevano Ketija Šēnberga e Lauris Reiniks (quest'ultimo già rappresentante lettone, all'Eurovision in casa, come membro del gruppo F.L.Y. nel 2003).
La gara, sulla carta incerta, ha premiato un vincitore a sorpresa ovvero il gruppo pop rap Citi Zēni, che ha regolato la competizione con l'irriverente Eat Your Salad. Piazza d'onore e grande delusione per Aminata Savadogo, già rappresentante lettone nel 2015, che non riesce a replicare lo stesso hype con I'm Letting You Go; bronzo invece per He, She, You & Me del duo Bujāns, una joke entry sulla carta anche da vittoria ma inciampata al momento decisivo.
I Citi Zēni si sono formati nel 2020 e constano di sei componenti (Jānis Pētersons, Dagnis Roziņš, Reinis Višķeris, Krišjānis Ozols, Roberts Memmēns e Toms Kagainis). Eat Your Salad, il brano con cui rappresenteranno la Lettonia a Torino, è già in rampa di lancio per una potenziale esplosione su TikTok - e a mio avviso potrebbe davvero rappresentare la sorpresa impronosticabile di questa edizione 2022
Utente
9 settembre, 2013
VARIE ED EVENTUALI/6
🇳🇴 Norvegia
La serata di ripescaggio Siste Sjansen ("Ultima chance") completa il quadro delle dieci finaliste dell'edizione 2022 del Melodi Grand Prix: a centrare la finale è Maria Mohn, che con il brano ethnopop Fly (scritto per il figlio maggiore Johannes costretto per mesi in ospedale per colpa di una malattia congenita, l'anemia di Diamond-Blackfan) riesce ad aver ragione dei Trollfest con Dance Like A Pink Flamingo e stacca l'ultimo biglietto per la serata conclusiva di sabato 19 febbraio. Il brano è scritto da Maria assieme ad Einar Kristiansen Five e Jan-Tore Saltnes, che compaiono nella performance come coristi.
Altra canzone che troveremo in finale (già prequalificata assieme ad altre quattro) è Queen Bees di Anna-Lisa Kumoji, artista che torna in gara a tre anni di distanza dal quarto posto conquistato nel 2019 con Holla (vincendo in quell'occasione i 12 punti della giuria italiana). La canzone è scritta dal team di compositori "The Woods" che quest'anno sta spopolando al MGP con ben quattro canzoni qualificate alla finalissima: nella fattispecie parliamo di Olli Äkräs, Alan Roy Scott, Elsbeth Rehder, Anna-Lisa Kumoji.
🇸🇮 Slovenia
La seconda semifinale di EMA qualifica altri sei brani alla serata finale di sabato 19: passano il turno i BQL (già secondi nel 2017 e 2018) e assieme a loro anche Gušti feat. Leyre, Anabel, Leya Leanne, Hauptman e la band Last Pizza Slice.
Finale appunto tra sette giorni, con un livello medio rivisto al ribasso e tanti scenari da valutare. La vera sorpresa è che tutte e quattro le canzoni provenienti da EMA Freš, il circuito di selezione riservato agli artisti esordienti con meno di 26 anni, sono ancora in corsa per la vittoria - e che proprio una di queste, All In del duo LUMA, sembra al momento la favorita per conquistare il biglietto per Torino.
🇷🇴 Romania
Dopo un round di selezione online che ha scremato le 46 candidate a un gruppo di 20 (15 scelte da una giuria, 5 selezionate dal pubblico fra le restanti) ieri sera si è tenuta la semifinale della Selecția Națională 2022. I brani ancora in gioco sono stati riascoltati da una giuria "professionale" e ridotti a 10, ovviamente non senza polemiche vista l'esclusione di alcuni beniamini del pubblico (in particolare gli E-an-na, che avevano stravinto il voto online con oltre diecimila preferenze). Non è entrato nemmeno Cezar Ouatu, rappresentante romeno nel 2013 che a questo giro sembrava godere dell'appoggio di alcuni dei giurati.
Ecco i 10 finalisti che si affronteranno il 5 marzo prossimo, in una finale giudicata per 5/6 da una giuria e 1/6 dal televoto (un po' come la controversa finale del 2019):
Alex Parker & Bastien, All This Love
Andrei Petruș, Take Me
Cream, Minodora and Diana Bucșă, România mea (Romania mia)
Dora Gaitanovici, Ana
Gabriel Basco, One Night
Kyrie Mendél, Hurricane
MØISE, Guilty
Petra Donciu, Ireligios (Non religioso)
Vanu, Never Give Up
WRS, Llámame (Chiamami)
Utente
2 maggio, 2016
Tanto contento della scelta dell'Ucraina Avevo già beccato qualcosa di Alina, anche più interessante di questa, quindi mi fa tanto piacere vederla a Torino Era la più forte di una buona selezione e mi ricorda tanto 1944, che dal vivo guadagna tantissimo e il finale soprattutto può creare un momento memorabile, tipo a me la chiusura con la cartina ucraina ha colpito molto, da vedere se possono tenerla per maggio...
In Estonia vince una delle più memorabili quindi mi posso ritenere soddisfatto e credo possa fare bene. Preferivo Jaagup o Minimal Wind ma non ci credevo più di tanto. Del resto fa piacere che Elina sia riuscita a rimanere illesa dopo il sollevamento al contrario della semifinale
Supernova quest'anno era tanto tanto debole e salvavo solo Aminata perché è Aminata anche se si presentava con una delle sue proposte più deboli Non sono un fan della vincitrice ma ci sta, alla fine è una joke entry fatta bene e riesco proprio a vedere ripetere una Moldavia 2017 anche se in misura minore se non vengono distrutti dalle giurie tipo Danimarca 2021
Nessuna sorpresa in Lituania e anche qui non posso che essere soddisfatto, mi piace tantissimo e spero vada bene, dopo l'anno scorso sono molto più fiducioso
di quelle di settimana scorsa che dire... in Irlanda preferivo una qualsiasi delle ultime selezioni interne a tutte quelle in gara ma avrei preferito Rachel che credo avesse maggior potenziale a Torino. Brooke è ok ma c'è tanto da migliorare e non mi fido degli irlandesi
per la Macedonia contentissimo ci siamo scampati Superman anche se sarebbe stato un momento iconico. Alla fine Circles non mi fa impazzire ma la migliore del lotto, anche se avrei scelto Lara in macedone ma
Nessuna delle 8 israeliane mi aveva colpito più di tanto, forse avevo preferito una delle donne ma non ricordo bene. Alla fine non mi dispiace per quel che è e mi piacciono gli elementi etnici.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Mi sono reso conto ora di non aver mai espresso il mio disappunto su come si stia configurando quest'anno su queste pagine
Dire che le mie aspettative fossero alte dopo la qualità della Top 10 lo scorso anno è dire poco. Mi aspettavo che la diversità delle canzoni premiate nel 2021 si ripercuotesse anche su quest'anno, magari con brani lontani da alcuni canoni eurovisivi - non a livello di genere musicale, chiariamoci, proprio di costruzione. Insomma, Soldi e Arcade nel 2019 hanno sdoganato l'idea che l'evoluzione moderna dei generi in voga all'ESC possa funzionare, l'intera scoreboard dello scorso anno rivela che agli europei possano piacere stili diversi, purché personali e credibili per l'artista in gara e... Ci ritroviamo alcune di queste selezioni nazionali.
Vedremo, ovviamente, come si collocheranno le scelte interne (già quella bulgara non è proprio la cosa più imperdibile al mondo, il leak di Amanda invece ha potenziale), ma per ora nel complesso l'annata mi sembra più indirizzata verso un mood da 2017/2018 piuttosto che da 2019/2021.
Divido tra discorso sulle NF in corso e quelle concluse di recente:
NF In corso:
La Finlandia, per me, ha la miglior selezione di brani degli ultimi anni in una NF per qualità, varietà di generi ed equilibrio tra proposte moderne e classiche. Praticamente più della metà degli artisti in gara (Isaac Sene, Younghearted, BESS e Cyan Kicks) finirebbe prima in un mio eventuale ranking. Il Portogallo ha una selezione forte, a mio avviso, in linea con quelle degli ultimi anni nel non essere immediate, ma interessanti e ben rappresentative. Per ora "tengo per" Pongo, che conoscevo da prima grazie a ricerche in chiave Earthvision ed è pazzeschella. Aggiungo anche Croazia e Slovenia con delle selezioni classiche, ma qualche picco interessante. Non ho sentito necessariamente vincitori ma, soprattutto per quanto riguarda la Slovenia, una vittoria dei LUMO sarebbe carina imho. Una Sebi più inquietante, me piasa.
Tra quelle di cui non conosciamo tutti i brani, in Australia non vedo questi grossi picchi di cui si parla sui forum eurovisivi, anche se hanno delle scelte abbastanza forti come nomi. Mi "mancano i brani". Vedremo cosa farà chi deve ancora rivelarli. La Svezia invece mi interessa, devo dire. Un po' di cambiamento si nota, credo che Cornelia Jakobs possa fare molto, molto, molto bene all'ESC in caso venga selezionata. Non trovavo un brano che mi piacesse così tanto al Melodi da Statements (diciamo da Don't Stop Believing in termini di brani finalisti).
Per il resto davvero aiuto. Quella della Polonia sembra apprezzata, in generale, ma a me non prende più di tanto, River sarebbe probabilmente la migliore entry polacca degli ultimi anni, ma non la trovo forte come si dice in giro. La Danimarca ha una selezione che ho ricordato esistesse solo perché ho davanti la lista degli stati in gara, veramente poco interessante. L'Islanda ha canzoni che non mi hanno lasciato molto, e la cosa mi dispiace perché avevo davvero l'impressione fossero vicini al colpaccio. La selezione della Norvegia mi preoccupa. Già alcuni joke acts stanno iniziando a vincere, mi aspetto anche i Subwoolfer da lei. E questa cosa mi suona stranissima: perché tornare a joke acts dopo due anni in cui si affermano al top dell'ESC brani o artisti con effettive potenzialità discografiche? Cioè, mi sembra di seguire le selezioni nazionali per l'ESC 2008. Malta non ha brani di spicco, probabilmente è tra Emma e Aidan, ma entrambe le canzoni non sono al livello di ciò che Malta porta dal 2019. La selezione nazionale della Romania è probabilmente tra le più deboli che abbia mai ascoltato da quando seguo l'ESC. In Germania... Ci sono letteralmente sei brani da ultimo posto in classifica. Non hanno davvero niente di interessante. Non sono male, ma... Appunto, a volte è meglio essere male (?) che essere trasparenti, all'ESC. Mi mancano le selezioni che hanno avuto fino al 2015, c'erano sempre due o tre brani fantastici (che non vincevano mai, ma vabbé, ancora i Fahrenheidt e i Blitzkids.mvt gridano vendetta).
NF Concluse:
La Lituania si conferma lo stato baltico che osa di più ultimamente, secondo me, e mi fa proprio piacere perché ricordo come, appena ho iniziato a seguire l'ESC, fosse visto come quello un po' meno interessante (Estonia quelli bravi, Lettonia quelli tragici ma iconici). Sentimentai è una canzone che si colloca perfettamente nell'idea di ESC degli ultimi anni: è personale, è senza tempo, è tutto sommato molto carina. Ottima vincitrice, anche se a livello di brani preferivo Ruta Loop e Lolita Zero.
Per la Spagna sono contrastato, Chanel è una performer ALLUCINANTE, azzardo già il commento sul fatto che sia la migliore degli ultimi anni. La canzone, Slo Mo, però... No. Si colloca in un filone già percorso tante volte all'ESC e lo fa in modo un po' stantio, forse troppo per il fatto che stia rappresentando il paese che culturalmente, più di tutti, rappresenta il genere. Avrei preferito una delle tre favorite alla vigilia, Ay Mama, Terra o Calle de la Lloreria. In ogni caso sono felice che sia tornato questo festival, ha moltissimo potenziale e potrebbe essere una svolta enorme per la Spagna.
In Ucraina sono contento per la vittoria di Alina, ha un bel brano (a parte lo spoken word centrale che - per quanto intenso - mi fa accapponare la pelle per il cringe), ma come dicevo in apertura ho l'impressione di vedere nella selezione le crepe che, a suo tempo, si iniziarono a vedere nel Melodifestivalen post-2015. Tante proposte forti, ma al contempo su un certo filone che si è visto possa pagare. Potrebbe arrivare il momento in cui non pagherà più. Soprattutto dopo aver raggiunto un picco come Shum, che per me sta invecchiando come il miglior brano eurovisivo degli ultimi anni.
Per il resto, selezione che ho trovato mediocre in Estonia, dove ha vinto il mio brano preferito, ma sta già al quinto posto nella mia classifica e sono solo tredici artisti, quindi aiuto. In Lettonia selezione di livello bassino, purtroppo il risultato non mi ha soddisfatto, anzi, mi preoccupa un po'. Stesso discorso delle joke entries fatto prima con i Subwoolfer e che farò dopo con la Moldavia. Perché voler tornare a un'idea di ESC pre-2012 quando ultimamente ce ne stiamo finalmente affrancando anche a livello di immagine?
L'Irlanda ha messo su una selezione un po' mediocre, la vincitrice ci sta tutta per me. Potrebbe anche qualificarsi, nel pool attuale mi farebbe strano non vederla in finale, ma vedremo all'atto pratico.
Israele aveva una selezione deboluccia e lo è anche la vincitrice. Stesso discorso per la Macedonia del Nord dove almeno ci siamo scampati lo joke act di turno. Stesso discorso per la Moldavia solo che lì non ce lo siamo scampato.
Tornando alle prime selezioni fatte, che non avevo commentato, l'Albania porta la bop etnica dopo anni di meltdown da parte degli eurofan e pace. Riusciranno a non fare lo stesso discorso il prossimo anno? Si spera, intanto il brano è un po' disgiunto, ma con ottime potenzialità di revamp, a mio avviso. Tra tutti quelli che gli eurofan hanno pregato vincessero negli ultimi anni, meglio sia successo con questo qui.
La Repubblica Ceca aveva una selezione con due picchi, a mio avviso, ossia Giudi e i We Are Domi, quindi felice abbiano vinto i secondi. La canzone non è originalissima, e avrei decisamente preferito una vittoria di Giudi, ma è un genere che apprezzo molto e spero si piazzino bene.
tl;dr basandomi sulle sole finali nazionali, l'anno mi sembra meno forte degli ultimi due (tre contando il 2020). Hanno vinto in generale artisti sensati, ma manca proprio il materiale di partenza, e mi fa strano vedere, vista la qualità degli ultimi tre contest, come tanti si stiano buttando di nuovo su joke entries e brani molto safe.
Utente
9 settembre, 2013
Edre ha detto
tl;dr basandomi sulle sole finali nazionali, l'anno mi sembra meno forte degli ultimi due (tre contando il 2020). Hanno vinto in generale artisti sensati, ma manca proprio il materiale di partenza, e mi fa strano vedere, vista la qualità degli ultimi tre contest, come tanti si stiano buttando di nuovo su joke entries e brani molto safe.
Hai detto tutto tu e l'hai detto bene. Sono davvero shockato nel vedere come i trend che mi aspettavo emergere in questa annata stiano venendo soppiantati da un ritorno prepotente delle joke entries e un livellamento della qualità verso il basso (con alcune selezioni che riescono a presentare 20, 30 o 40 brani senza una canzone remotamente competitiva).
Il trend della lingua nazionale forse un po' c'è, sicuramente con la Lituania che torna a portare un brano in lingua dopo più di vent'anni, potenzialmente con Malta se sceglie Aidan Cassar, sicuramente ci saranno altri esempi che dimentico. Però anche a livello di ciò che sento nelle selezioni (e quest'anno sto provando davvero ad ascoltare tutto TUTTO) vedo come trend un ritorno alle sonorità anni '80 se va bene (The Weeknd e Dua Lipa hanno fatto da soli più danni di quanti già ne aveva arrecati Billie Eilish nell'ultimo biennio), alle poracciate da ESC dei primi '00 se va male. Anche il rock, che credevo avrebbe spopolato dopo il successo dei Måneskin, è sempre poco rappresentato e quando c'è spesso è a mò di quota, non per costituire qualcosa di davvero competitivo.
Giusta anche tutta la disamina che hai fatto sulle varie selezioni. A me l'Estonia non è dispiaciuta pur rimanendo nel solco della loro cifra safe/radiofonica, quanto alla Finlandia trovo abbiano fatto un bel lavoro con l'UMK nel renderlo credibile ma stanno IMHO venendo un po' sopravvalutati (e vorrei presentassero un po' più di soli sette brani, che per una finale con quei valori di produzione sono davvero pochini)
Utente
9 settembre, 2013
Alina Pash (vincitrice della selezione ucraina per l'Eurovision 2022) rischia la squalifica per un viaggio in Crimea, i Kalush Orchestra accusano gli organizzatori del Vidbir (il concorso di selezione) di falsificazione dei voti. https://t.co/vjjbQ9JYkO
— Eurofestival News (@escitalia) February 15, 2022
Notizia delle ultime ore è che Alina Pash, eletta sabato scorso come rappresentante ucraina all'Eurovision di Torino con il brano Shadows of Forgotten Ancestors (Тіні забутих предків), rischia la squalifica e la perdita del titolo essendo accusata di avere tenuto dei concerti in Crimea e Russia. Questa eventualità è proibita dal regolamento della selezione, e la situazione è aggravata dal fatto che apparentemente Alina avrebbe falsificato dei documenti che testimoniano il suo passaggio in Crimea nel 2015 per un matrimonio di amici a Yalta.
Va ricordato come questa situazione si riproponga a 3 anni di distanza dall'edizione 2019 di Vidbir, quando la vincitrice MARUV fu appunto squalificata per non aver accettato di firmare un contratto che le imponeva di cancellare i suoi concerti futuri in Russia. In quel caso l'Ucraina si ritirò dall'Eurovision dopo il rifiuto degli altri concorrenti della selezione di prendere il posto di MARUV.
In questo caso la situazione è complicata dal fatto che il gruppo Kalush Orchestra, secondo classificato sabato sera con Stefania, ha accusato UA:PBC di avere truccato la votazione finale a causa di un annuncio dei voti che è stato reputato "poco trasparente" per colpa di un problema tecnico.
Utente
25 novembre, 2017
Ricordiamoci che giovedì ci saranno le selezioni maltesi
MESC 2022 – Semi-final
Date | 17 February 2022, 21:00 - 23:30 CET |
Location | Malta Fairs and Conventions Centre |
City | Ta' Qali |
Livestream | TVM |
- 22 songs will compete in the Semi-final
- 16 songs will qualify for the Final
Troviamo un topic dove commentarle insieme
Utente
2 maggio, 2016
quando l'ho letto della storia di Alina non ci volevo credere che fossimo di nuovo in una situazione del genere ormai penso che Alina salti e mi spiace tanto, già il ritiro di Siren Song ancora non mi è andata giù del tutto, ora pure questa
vediamo se uno degli altri accetta o fanno come l'ultima volta...
Utente
8 febbraio, 2020
Neanche all'epoca di Soldi a quest'ora l'Italia occupava il 19% delle winning chance dei bookmakers con un primo posto abbondante, questa è la riprova che molti paesi ci stiano mettendo del proprio per mandare act poco competitivi, ripiegando più sull'eurotrash che sul valorizzare al meglio il proprio patrimonio nazionale.
Iniziando proprio dalle varie joke entries (che fanno sembrare il brano folkloristico della Moldavia da premio della critica), Israele ripiega su una proposta sassy giocata sulla self confidence, e sembra un minimo sopraelevata dal synth etnico israeliano che la rende meno macchietta e più caratteristica, non mi sento di stroncarla totalmente. Un grande, grandissimo no invece per la Lettonia, che nel blocco baltico in realtà trovavo fosse la più costante nel mio gradimento, un tempo. Dal 2017 in poi non si è mai qualificata ma dai Triana Park fino a Samanta Tina non mi era mai dispiaciuta più di tanto. Forse, dopo anni di proposte seriose passate inosservate, ha voluto provare a cambiare totalmente registro per provare a strappare l'agognata qualificazione, e probabilmente ci riuscirà, ma col peggior mezzo possibile: questo brano è so far in fondo alla mio ranking 2022, un'accozzaglia confusionaria di ammiccamenti, ridondanti platealità e suoni sconclusionati che non mi lasciano altro che una sensazione di euforia forzata e stucchevole, che nemmeno la Moldavia nei suoi picchi passati a momenti. Penso che grazie a questa entry arriverò addirittura ad apprezzare i Subwoolfer, e non era facile sulla carta. Sono d'accordo sul fatto che Aminata avrebbe raccolto le briciole con una canzone così inoffensiva, ma a volte è meglio portare una entry dignitosa, seppur innocua, che scendere a determinati compromessi. Un po' come hanno fatto la Macedonia del Nord e l'Ucraina, che avevano delle joke entries ma hanno avuto il polso di lasciarle in panchina.
Elegante e vezzosa la canzone della Lituania, che sta vivendo un nuovo decennio ispirato in chiave ESC e spero mantenga questo ritrovato equilibrio che le permette di essere distintiva e di osare, portando finalmente anche un brano con l'idioma locale con cui può destreggiarsi bene. Musicalmente preferivo Lolita Zero, ma anche qui si casca bene e senza troppi orpelli si coglie nel segno.
Come potete immaginare, non avrei lesinato entusiasmo per l'Ucraina. Amo questo paese, amo Vidbir, e amo profondamente Alina Pash, tanto da averla portata all'Earthvision 6 con Bosorkanya. Ho ascoltato la canzone praticamente dieci minuti dopo che è stato diffuso il suo audio online, e sinceramente non sono rimasto troppo estasiato, salvo poi ricredermi dopo averla vista performata on stage. Non mi spertico troppo in lodi, ma ho trovato il tutto davvero notevole, creava un momento ancestrale e si parlava attraverso questa canzone dell'importanza delle proprie radici con un testo ricco di citazioni letterarie, filologiche e pittoriche, tra l'altro senza sacrificare melodia o perdere quel retrogusto ucraino che permea le loro entries più etniche. Insomma, c'era e c'è tutto per entrare in empatia col mio taste, ma ovviamente per la legge del mai una gioia, non poteva mancare l'innesto politico proprio quest'anno, in questo momento ho il cuore spezzato e penso che tutto sfumerà ma signori, io sono comunque super soddisfatto di questa scelta e altro che urlo al complotto, fossi ucraino camminerei a testa altissima con questa candidata.
Le altre non mi hanno fatto urlare al miracolo, Estonia e Irlanda ci possono stare e forse, anzi, senza il forse davanti, effettuano un upgrade rispetto alle precedenti partecipazioni, sicuramente troveranno degli eurofan disposti a sostenerle. Irlanda pur essendo molto teen pop, la trovo sufficientemente appetibile per il contesto ed è giusto che ci sia anche una quota del genere, penso inoltre abbia buone chance di qualificazione. Trascurabile invece la Macedonia del Nord, senz'altro meglio lei che Viktor Apostolovski ma abbastanza dozzinale all'interno del genere anche se la vedo avanti in alcuni sondaggi, let's see.
Utente
9 settembre, 2013
Immediato tonfo ucraino nelle scommesse, al momento in cui scrivo è in linea per un nono posto con una fila infinita di rossi (quando ieri sera addirittura pareggiava Mahmood & Blanco per alcuni bookmaker)
Triste e anche fastidioso che debba finire così la partecipazione di Alina, per quanto la canzone non mi facesse impazzire. Spero soltanto che l'Ucraina abbia il buon senso di non ritirarsi di nuovo dopo tutto il circo del 2019 (ma temo che ripeteranno la saga di Maruv pari pari)
Utente
4 febbraio, 2018
Veramente un peccato che dopo MARUV anche Alina sia stata costretta al ritiro dopo aver conquistato meritatamente la possibilità di poter brillare eurotelevisivamente. Spero che questa situazione per gli artisti ucraini possa finire al più presto. La nazione comunque ha nomi su nomi validi da offrire per rimpiazzarla, ma anche io temo che aldrig finirà per avere ragione.
Utente
2 maggio, 2016
spiace tanto ma ormai me l'aspettavo. Spero che per Alina non ci siano altri problemi legati a questa storia
dall'anno prossimo però spero che i controlli su questi casi li facciano prima
fa una certa impressione che l'ultimo vincitore del Vidbir ad arrivare all'ESC sia Melovin poi Maruv, il 2020 che vabbè e Shum in pratica era una selezione interna
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