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Selezioni Nazionali: ultimo a presentare l'Azerbaigian 🇦🇿 (40/40)
ge_aldrig_upp
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20 febbraio, 2022 - 13:45
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Eccoci a riassumere gli accadimenti di ieri sera lmao c'è davvero molto da dire e ancora a 12 ore di distanza non sono sicuro di aver completamente digerito tutto quanto, ma la cosa che mi preme di dire è che ho proprio avuto l'impressione che la serata di ieri abbia rappresentanto un punto di svolta nella storia dell'Italia all'ESC - il passaggio da partecipante competitiva a nazione che traina da sola praticamente ogni aspetto del contest, sia esso tecnico, grafico e pure musicale.

Vedremo cosa ci riserverà il futuro, ma se questa è la strada che si profila io mi aspetto davvero un'egemonia dell'Italia nel futuro pari a quella dell'Irlanda negli anni '90 - semplicemente perché tre quarti dei paesi in gara non hanno la voglia o le possibilità di competere al nostro livello, sia dal punto di vista logistico che soprattutto con lo standard delle nostre proposte in gara (e quelle di San Marino che in futuro potrà diventare un'Italia B, come lo era ai tempi Monaco per la Francia). Se è una cosa buona o cattiva per il contest non lo so, però ce lo dirà il tempo e saremo qui a raccontarlo sadida

That said...

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La selezione slovena EMA (Evrovizijska Melodija) è tornata in auge quest'anno dopo lo stop forzato del 2021 - in cui fu riproposta Ana Soklič, vincitrice del 2020 bloccata dalla cancellazione del contest causa COVID e non finalista all'ESC di Rotterdam con Amen.

Il contest è stato un po' allargato rispetto all'ultima edizione: già a novembre è partito lo spin-off EMA Freš, una selezione riservata ad artisti esordienti con meno di 30 anni che qualificava ben quattro proposte (e non più due) all'EMA vero e proprio. Questa del Freš è una selezione particolare e diversa da tutte le altre, perché consiste nel voto online dei brani in gara presentati in video snippet da 1:00 girati con mezzi amatorialissimi (microfoni da 10 euro, strumenti accordati male, video girati in cameretta o in location improbabili ecc.). É un esperimento particolare perché è basato sul trovare un ipotetico diamante da sgrezzare in un brano che riarrangiato possa sopravvivere e funzionare sul palco dell'ESC, con risultati che considerato da dove si era partiti mi hanno decisamente sorpreso (anche se alcuni pezzi hanno cambiato proprio il GENERE musicale nel corso della competizione lol )

Dico questo perché tutti e 4 i brani del Freš che sono sopravvissuti sono riusciti a superare lo scoglio delle semifinali e qualificarsi per la finalissima di ieri sera, in una selezione con un livello medio decisamente basso e poco interesse da parte dei casual (anche perché mancava alla conduzione il solito mattatore Klemen Slakonja). C'era invece Bojan Cvjetićanin, che assieme a Maja Keuc rappresentante slovena del 2011 si è esibito in una versione memorabile di Zitti e buoni clap2

Il voto delle cinque giurie (OGAE, autori, stampa radio, stampa TV, artisti in gara) ha premiato i Batista Cadillac, che conducevano con 50 punti davanti ai LPS con 43 e ai LUMA con 33 (questi ultimi due entrambi qualificati dal Freš). Il pubblico ha tagliato le gambe ai LUMA, favoriti della vigilia, assegnando loro soltanto la quarta posizione mentre i Batista Cadillac si prendevano la terza e i BQL (boyband popolarissima in Slovenia, già seconda nel 2017 e 2018) la seconda. A sorpresa sono stati proprio i LPS a conquistare il massimo dei punti del televoto, strappando il biglietto per Torino in uno dei verdetti più inattesi della stagione: per loro 103 punti totali, mentre la prima avversaria (i Batista Cadillac con Mim pravil (Le mie regole)) si ferma a 90 e i BQL portano a casa un'altra medaglia di bronzo con 69.

I Last Pizza Slice, o LPS, sono un gruppo funk/pop originario di Celje e composto da Filip Vidušin, Gašper Hlupič, Mark Semeja, Zala Velenšek e Žiga Žvižej: sono attivi in questa formazione dal 2018 e nascono in un contesto scolastico, essendosi formati nella music room del loro liceo. Il brano che portano all'Eurovision si intitola Disko (Discoteca) ed è scritto da loro cinque assieme a Jakob Korošec.

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In Croazia si è riproposto il tradizionale Dora, una delle poche selezioni che è sopravvissuta alle cancellazioni del 2021. La finale vedeva in gara quattordici brani nella solita e familiare cornice del palazzetto dello sport "Marino Cvetković" di Opatija, che ha recentemente chiuso un accordo per continuare ad ospitare il Dora fino al 2024. Non era presente pubblico (in ossequio ai protocolli di sicurezza legati al COVID) e alla conduzione c'erano Duško Ćurlić, Elizabeta Brodić e la rappresentante croata del 2018 Franka Batelić.

Il risultato finale si decideva con una composizione di giurie regionali (50%) e televoto (50%). Non c'è stata grande competizione perché Mia Dimšić, favoritissima della vigilia, ha portato a casa il primo posto in entrambe le categorie: per lei 257 punti contro i 179 di Marko Bošnjak e la sua Moli za nas (Prega per noi). In terza posizione troviamo Mia Negovetić, a cui sembra sempre mancare un centesimo per fare un euro (già seconda nel 2020 e 2021) con Forgive Me (Oprosti); per lei soltanto 141 punti dopo un secondo posto con le giurie che sembrava promettere qualcosa in più.

A rappresentare la Croazia a Torino sarà quindi Mia Dimšić, 29enne cantante country/pop originaria della città di Osijek. Il brano che porta in gara si intitola Guilty Pleasure ed è scritto da lei stessa assieme a Vjekoslav Dimter e Damir Bačić.

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Riassunto delle puntate precedenti visto che ne abbiamo già parlato un sacco: la Norvegia ha organizzato il Melodi Grand Prix nella nuova formula con semifinali, ripescaggio e finali, 21 erano i brani in gara e 10 ne sono rimasti in corsa dopo un percorso di avvicinamento durato un mese e mezzo. Per la finale è tornato dopo due anni il pubblico, con lo spettacolo che si è tenuto come al solito H3 Arena di Fornebu (il sobborgo di Oslo che ospita il vecchio aeroporto).

Lo show era strutturato in due fasi: un primo round di votazioni in cui emergeva una top4 tra i 10 brani in corsa, che poi sarebbero stati ridotti a due per il tradizionale "duello d'oro" finale dove i voti vengono annunciati in base alle cinque regioni norvegesi (uno dei climax più tensivi della TV mondiale, che IMHO andrebbe recuperato anche altrove perché funziona ogni anno). La "sòla" quest'anno è stata che il voto non si riapriva in top4, ma accedevano alla top2 le canzoni più votate al primo turno: questo ha ovviamente penalizzato Elsie Bay e Sofie Fjellvang, che si sono pestate i piedi a vicenda con due ballate analoghe (e c'era pure quella di Farida Benounis che non ha superato il turno) lasciando campo libero allo scontro finale fra i Subwoolfer e i Northkid, due proposte che facevano parte del gruppo di cinque prequalificate alla finale.

L'annuncio dei voti ha portato a un mezzo brivido quando il Nord-Norge, la regione dei Northkid ("boyband con strumenti" originaria di Bergen), ha restituito loro un vantaggio di oltre 50k voti che annullava il tesoretto costruito dai Subwoolfer tra Sud e Centro. L'Ovest permetteva a questi ultimi di recuperare un buon 25k, portando tutto lo scontro ad Est (la regione più popolosa) con i Northkid ancora in vantaggio per circa tredicimila voti: questo non è bastato per salvare la vittoria in quanto i Subwoolfer hanno conquistato 176k preferenze contro le 107k degli avversari, compiendo all'ultimo il sorpasso che li ha portati alla vittoria con 368 106 voti a 312 223.

(É un casino, lo so, ma da questa immagine si capisce di più lmao)

I Subwoolfer sono un nuovo progetto musicale che si identifica con le maschere di due canidi antropomorfi dall'identità ignota (c'è chi dice siano gli Ylvis, quelli di "What Does The Fox Say?", ma la teoria più in voga sostiene si tratti di Ben Adams degli A1 e Gaute Ormåsen). In questo gioco investigativo à la Cantante Mascherato, sappiamo soltanto che i due personaggi si identificano con il nome di "Keith" e "Jim" e appaiono sul palco assieme a un terzo componente che si chiama "DJ Astronaut": questi sono anche i nomi con cui sono accreditati gli autori del pezzo, che si intitola Give That Wolf A Banana ed è una rivisitazione moderna della fiaba di Cappuccetto Rosso dietro la quale molti hanno voluto rivedere un appello pro-vaccini (il "lupo" di cui parlano sarebbe il COVID e la "banana" il vaccino che dovrebbe impedirgli di "mangiare la nonna")

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Dopo il flop di Rafał Brzozowski a Rotterdam, la Polonia aveva annunciato che si sarebbe dedicata anche per il 2022 a una selezione interna - salvo poi cambiare idea e mettere insieme una nuova finale nazionale, Tu bije serce Europy! Wybieramy hit na Eurowizję, dal livello pure discreto. Visto che si può?

Dieci erano i brani in gara, tre i qualificati alla superfinale, due i round di voto, 50/50 lo split fra il televoto e una giuria nazionale. A vincere è stato Krystian Ochman, favorito della vigilia e sostenutissimo dagli eurofan con una campagna promozionale martellante perché TVP lo scegliesse - che però ha dovuto sudare più del previsto, portando a casa il 51% contro il 39% della seconda classificata Daria Marcinkowska con Paranoia. Chiude la superfinale con il 10% il gruppo Unmute con Głośniej niż decybele (Più rumoroso dei decibel), un brano portato in gara da un gruppo di ragazzi sordi e composto interamente in lingua dei segni su una base elettronica/techno.

Krystian Ochman, conosciuto anche come Ochman, ha 22 anni ed è un cantante polacco nato in Massachusetts: è diventato popolare vincendo nel 2020 l'undicesima edizione di The Voice of Poland, dove aveva come mentore Michał Szpak (8° classificato per la Polonia all'ESC 2016 con Colors Of Your Life). Il brano che presenta a Torino si intitola River ed è scritto da lui stesso assieme ad Ashley Hicklin (già autore di ben cinque entry eurovisive, la più famosa sicuramente Me And My Guitar di Tom Dice con cui il Belgio arrivò sesto nel 2010), Mikolaj Trybulec (che ha scritto Friend Of A Friend dei Lake Malawi e Universo di Blas Cantó) e Adam Wiśniewski.

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Sì, San Marino ha davvero organizzato una finale nazionale e sì, ha avuto un interesse mediatico spropositato arrivando addirittura alla #1 dei trending topic su Twitter.

Su Una Voce per San Marino si possono dire mille cose (alcune non necessariamente piacevoli) ma è indubbio che il successo della serata di ieri sera sia un grandissimo biglietto da visita che assicura la sopravvivenza del Titano all'ESC per molti anni a venire. C'è sicuramente bisogno di una maggiore trasparenza a livello di gestione e regolamento - e magari di un format meno cervellotico e più lineare e coinvolgente - però davvero ieri sera ho avuto l'impressione che si siano buttate le basi per quello che gli eurofan chiedevano da tanti anni, ovvero una San Marino che diventa un po' una "Italia 2" attirando quei cantanti e quelle proposte musicali che non riuscirebbero ad accedere all'Eurovision tramite Sanremo. Per l'anno prossimo, specie se il vincitore di quest'anno otterrà buoni riscontri, mi aspetto una bagarre per parteciparci anche maggiore di quella del Festival (e nomi di livello assoluto ed interesse anche qui su RH talpa )

Non riassumo tutti gli avvenimenti precedenti perché c'è già il topic apposito e ne abbiamo già parlato lì. Diciotto erano i brani in gara (nove Emergenti, venuti fuori da un processo di selezione durato due mesi, e nove Big della musica italiana ed internazionale). All'ultimo minuto è stato annunciato in gara Achille Lauro, già in gara a Sanremo con Domenica, il che ha portato sul contest un'attenzione mediatica senza precedenti per la Repubblica (dovuta anche alla presenza di altri has-beens della musica italiana, come Valerio Scanu, Francesco Monte e Ivana Spagna). Molti hanno espresso dubbi sul fatto che Lauro si sarebbe davvero presentato sul palco di un teatro di San Marino, ma c'è da dire che lui stesso ha gestito la cosa in modo molto furbo - non facendone alcuna menzione sui social, sia in merito alla partecipazione che al nuovo brano che intendeva proporre, con l'obiettivo di non passare come disperato in cerca dei suoi 15 minuti di fama e lasciare alla stampa specializzata il compito di costruire l'hype attorno alla sua presenza nella competizione.

Ovviamente era difficile immaginare che la giuria di Una Voce premiasse chiunque altro fra i 18 finalisti a suo discapito, e infatti è andata esattamente come ci si poteva aspettare. La vittoria di Lauro arriva davanti a Burak Yeter, artista turco di base in Olanda che vanta un curriculum di tutto rispetto e si presentava in gara accompagnato dal vocalist Alessandro Coli; al terzo posto si è invece classificato Aaron Sibley, cantautore britannico vincitore della sezione Emergenti nella serata di venerdì.

Achille Lauro, al secolo Lauro De Marinis, si presenterà sul palco di Torino con il brano Stripper - un pezzo inedito e lasciato fuori dall'album Achille Idol Superstar appena uscito. Gli autori del brano sono Lauro stesso, Davide Petrella, Francesco Viscovo, Simon Pietro Manzari, Daniele Dezi, Daniele Mungai, Mattia Cutolo, Marco Lanciotti, Gregorio Calculli e Mattia Ciceroni.

Vi lascio il reprise perché nessuno si è ancora degnato di caricare la performance completa mess

https://youtu.be/HJr7OcGAhAc

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Chiudiamo la carrellata con Malta, che dopo tre anni di selezioni legate a X Factor (due + il recupero di Destiny dovuto alla cancellazione del 2020) è tornata a produrre il Malta Eurovision Song Contest. Il programma si svolgeva sulla distanza di tre serate: una semifinale in cui i 22 brani in corsa sono stati ridotti a 16 + una wildcard, con annuncio nella serata seguente dove non cantava nessuno ma sono state celebrate praticamente TUTTE le canzoni della storia maltese all'Eurovision, tranne quelle di Destiny che era ospite d'onore della finalissima.

La finale si è tenuta ieri sera presso il Malta Fairs and Conventions Centre di Ta' Qali, la stessa venue dei live show di X Factor Malta e Malta's Got Talent. La classifica finale era decisa dal voto di sei giurati e dal televoto, che valevano 1/7 ciascuno; il risultato è stato che hanno provato a fare una conversione delle percentuali in punti dividendo un solo set di 58 (12-10-8-7-ecc.), ottenendo il prevedibilissimo e imbarazzante risultato di ben dieci canzoni su 17 che hanno ricevuto 0 o 1 punti dal televoto, non cambiando minimamente la classifica stilata dai giurati.

I sei membri della giuria hanno votato tutti nello stesso modo per quanto riguarda le prime due posizioni: 72 punti e bottino pieno per Emma Muscat, 60 per il primo inseguitore Aidan Cassar (che cercava di riportare dopo 50 anni un brano interamente in maltese a rappresentare l'isola). Anche il pubblico si è orientato principalmente su queste due proposte: 20 punti e circa il 35% del televoto in favore di Emma, mentre Aidan si fermava a 12 punti (21%) e rimaneva ovviamente in seconda posizione. Terza e staccatissima Nicole Azzopardi, già Zecchino d'Oro e rappresentante maltese al Junior Eurovision 2010, con il brano scritto e prodotto in Svezia Into The Fire.

Emma Muscat la conosciamo tutti: 22enne di St Julian's, arrivata alla popolarità in Italia con il quarto posto ottenuto ad Amici 17, nome discretamente rilevante nel panorama musicale italiano. Il brano che porta in gara si chiama Out Of Sight ed è una ballata scritta assieme a un team completamente italiano (Antonio Caputo, Gabriel Rossi, Lorenzo Santarelli, Marco Salvaderi); non è da escludere però che venga cambiato in ottica Eurovision, magari con una proposta uptempo in lingua italiana per sfruttare l'onda lunga dell'estate e cercare di rilanciarsi anche da noi.

Latinista
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20 febbraio, 2022 - 14:20
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Eccola in buona definizione:

t=24s

Edre
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20 febbraio, 2022 - 14:21
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A me piacerebbe pure articolare dei pensieri più complicati come detto ieri, ma francamente sono solo deluso dal mancato rispetto di ciò che sarebbe stato lecito aspettarsi dopo gli ultimi due anni.

Ancora una volta, i brani scelti non sono terribili ed eventuali cambi o revamp possono risollevare la situazione. Ci sono delle cose carine, ma al contempo pochissime cose originali o che possano lasciare un segno a livello di critica musicale o di classifiche.

Quest'anno avremo l'ESC interamente su Rai 1, e per ora il livello è paragonabile al 2011, come molti dicono già in giro (e, per quanto i fan dell'ESC siano dramatic di natura, in questa situazione per me è un confronto lecito). Non credo che questo ESC, per come appare adesso, sarà un buon passaporto per conquistare il pubblico italiano su scala più ampia. Sembra un ritorno a quegli anni di transizione tra l'ESC campy dei 2000 e l'ESC più rispettabile dei 2010. E spero non sia un preludio ad un ritorno a una manifestazione che vede nelle joke entries la sua cifra più riconoscibile. Anche perché non ha proprio alcun senso logico visti gli ultimi anni. Boh, un po' deluso, ngl.

fool
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20 febbraio, 2022 - 14:28
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Mattia ha detto
Prossima settimana ospite al pomeridiano?   

No noparty

ge_aldrig_upp
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20 febbraio, 2022 - 14:30
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Latinista ha detto
Eccola in buona definizione:

t=24s  

Grazie, mi sa che hanno dei problemi di indicizzazione perché quando ho cercato prima non mi usciva sadida

BlueBlau
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20 febbraio, 2022 - 14:45
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ripeto mi sembra di essere di nuovo nel 2018; tanti brani che mi piacciono tanto nelle varie selezioni (Madara, Tayanna, gli ungheresi, qualcun altro che sicuro mi dimentico) e poi a Lisbona ne arrivarono meno della metàplsnot dopo Alina si aggiungono Luma e Elsie.

per Death of us me l'aspettavo, per quanto era il tipo che avrei tenuto anche con l'esibizione underwhelming. Alla fine comunque una buona finale, ho apprezzato tutte le superfinaliste e un paio delle altre (Su tutte Fly e Hammer of Thor, mie guilty pleasure). Alla fine i vincitori non mi dispiacciono, anzi mi piace pure per quanto è l'esibizioni a valorizzare il tutto, senza penso perda parecchiosadida. La prima semifinale si sta riempiendo di proposte di simili che rischiano di pestarsi i piedi, soprattutto se Kalush riescono a firmare, e forse la pagherà la Moldavia. Comunque già vedo Mika o Cattelan portare loro una banana in green room durante uno stacco pubblicitariomess almeno noi non lo vedremo in tv

Per la Slovenia invece fa molto malealessandra_png ma se proprio non doveva essere Luma speravo almeno in qualcuna più interessante, andavano bene pure i BQL con la loro proposta più debole. alla fine è ok, piacevole e basta, e lui per quanto cucciolo non mi coinvolge per niente. più che altro spero non danneggi la Lituania

Croazia sulla stessa riga, selezione discreta che sceglie una proposta ok, piacevole ma che non mi lascia niente. no veramente per quanto l'ascolto non ricordo come fa. preferivo nettamente l'altra Mia, niente di che ma mancano quest'anno cose del genere, No War che live mi ha colpito e Marko Bosnjak, la migliore del lotto e credo che non sia il mio debole per il genere a parlareplsnot

la Polonia l'unica scelta che per cui sono veramente contento. Anche se non mi dispiacevano Daria, Carolina Lizer e Ania. Unmute interessanti e qualcosa di nuovo anche se un po' fuori gara clap2clap2 River come detto mi piace e farà bene però ecco non è la vincitrice tanto decantatasadida già la immagino a Torino davanti la cascata

comunque direi che ormai it's not a Sekret per nessuno che l'Albania aprirà la semifinale, giusto?

Matrix0300
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20 febbraio, 2022 - 15:09
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Mirton ha detto

No noparty  

Ci spero

thatdamngigi
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20 febbraio, 2022 - 21:57
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Io sono scioccato da queste due qualificazioni - la vittoria di Achille Lauro significa che San Marino possa diventare un' "Italia B", anche se ho visto qualche commento che si lamentava del fatto che lui stia "copiando" i Maneskin (nonostante sia salito alla ribalta italiana prima di loro)... comunque è stato intelligentissimo a far mantenere l'hype su partecipazione e canzone, riuscendo a non apparire come un "disperato".

Per quanto riguarda Malta... assurdo, Emma ce l'ha fatta!

Sinceramente, credo che il vostro ottimismo sul raggiungere più pubblico italiano sia ingiustificato. Non sono sicuro della sua qualificazione in finale (che le darebbe un boost non indifferente), e siamo sicuri che l'Eurovision in Italia porterà molta più gente a guardarlo? Le variabili sono troppe e dovrebbero allinearsi tutte per portare Emma ad avere la visibilità che si merita. Potrebbe però usarlo come biglietto da visita per presentarsi a Sanremo, in qualche modo...

Per quanto riguarda le altre, la proposta dei Subwoolfer è particolare, però è una joke entry, seppur abbia il suo perchè. Ochman, invece, lo vedo come un tentativo di copiare l'operazione Arcade, però potrebbe avere il suo perchè.

Scio16
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20 febbraio, 2022 - 23:48
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Gigi ha detto

Sinceramente, credo che il vostro ottimismo sul raggiungere più pubblico italiano sia ingiustificato. Non sono sicuro della sua qualificazione in finale (che le darebbe un boost non indifferente), e siamo sicuri che l'Eurovision in Italia porterà molta più gente a guardarlo? Le variabili sono troppe e dovrebbero allinearsi tutte per portare Emma ad avere la visibilità che si merita. Potrebbe però usarlo come biglietto da visita per presentarsi a Sanremo, in qualche modo...

Il punto non è tanto guardarla all'esc ma il suo approdo in finale (che è la vera serata che conta) è una medaglietta non indifferente per lei, soprattutto in ottica ospitate/prossimo Sanremo. Vuoi mettere "Chi, quella che ha fatto amici e un paio di hit estive?" con "la rappresentante maltese all'esc"? È più che altro una questione di "curriculum" secondo me.

Non mi ero espresso sulla Polonia che a me, sinceramente, non piace per niente. Trovo il pezzo datatissimo, classica ballad eurovisiva che mette in mostra due corde vocali così, ma di scarsissimo respiro al di là del contest.

La proposta dei Subwolfer invece è caruccia, joke entry ma comunque solida e orecchiabile.

calacolo
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22 febbraio, 2022 - 14:16
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Dopo il ritiro di Alina Pash, ecco i nuovi rappresentanti ucraini ad Eurovision 2022 (almeno per ora):

ge_aldrig_upp
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22 febbraio, 2022 - 17:02
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Ne avevamo già parlato parecchio e giunge ora la conferma definitiva: dopo la squalifica di Alina Pash e del suo brano Shadows Of Forgotten Ancestors per violazione del regolamento del Vidbir, UA:PBC ha deciso di ingoiare l'amaro calice ed inviare a Torino i secondi classificati Kalush Orchestra (rei di averli accusati di brogli e manipolazione del risultato della finale nazionale).

L'ufficializzazione ovviamente resta tale al netto di possibili sviluppi sulla crisi diplomatica tra Russia e Ucraina che sta monopolizzando in questi giorni i notiziari di tutto il mondo. A rappresentare la bandiera gialloblù a Torino saranno i Kalush Orchestra, un gruppo hip hop con influenze etniche formato da Oleh Psiuk, Ihor Didenchuk, Ivan Klimenko, Tymofii Muzychuk e Vitalii Duzhyk; il brano che portano in gara si intitola Stefania ed è scritto e composto dai membri stessi della band.

La performance della finale nazionale:

Oblivion.
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24 febbraio, 2022 - 15:57
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Condivido un po' il sentiment generale di disappunto e defezione delle aspettative: il dietrofront è abbastanza netto rispetto agli ultimi anni, e non sempre motivato da carenza di materiale, molte volte il materiale c'è eccome, ciò che manca la lungimiranza nel crederci.

Dopo il venir meno a scelte come quelle di GIUDI, Lolita Zero (che avrebbero mantenuto anche alta la bandiera dei nuovi standard musicali sposati dall'ESC nell'ultimo decennio), i miei personali disappointments Aminata, Jaguar Jonze e le Tanxugueiras e il ritiro imposto di Alina Pash, l'ennesimo fail della stagione delle selezioni nazionali proviene dalla Slovenia ed è l'aver escluso i Luma, che con All in è vero che rimanevano un po' nel solco dei zalagasper, ma neanche tanto secondo me. Manca nel mucchio una traccia puramente indie, minimal synth, e questa non solo è un'occasione persa per confermarsi un ottimo mercato in tal senso, ma anche di portare qualcosa che si differenziasse dal resto dei contenders e che potesse anche strappare una qualificazione. La materia prima non mancava, ma si è puntato ancora una volta sulla simpatia e questi sono i risultati, nientemeno che una formazione liceale senza velleità. sadida 

Personalmente per quanto riguarda la Norvegia mi faccio contagiare dall'entusiasmo di ge per la selezione, trovo che il format sia davvero realizzato con criterio e l'intuizione dei voti per aree geografiche del paese sgrezza molto il tutto, mi sembra uno show super godibile da un punto di vista meramente tecnico. Ciò che un po' mi lascia perplesso è il livello medio delle proposte, che trovo decente ma mai troppo esaltante, cioè mi prende di più lo show in sé che la ciccia, ossia le canzoni, e non so quanto sia un bene. Al Melodifestivalen trovo ogni anno una o due canzoni solide, che vedo bene in una dimensione extra-gara, qui un po' si arranca. La miglior scelta IMHO sarebbe stata Hammer of Thor, nulla di particolarmente nuovo ma ben inquadrata nel suo. Tra le quattro superfinaliste, boh, anche a me veniva voglia di tifare i Subwoolfer, ma più per demerito altrui che per altro. Tutto sommato tra le joke entries trovo anche che sia tra le più dignitose quest'anno, e mi auguro possa prevalere sulla Lettonia.

Per la Croazia preferivo easily Moli za nas di Marko Bošnjak, la canzone scelta è abbastanza dimenticabilina, il segno lo lascia più il ballerino di lei, e temo che non basti la pur centrale performance di lui per salvare il cucuzzaro. Ma Franka invece di darsi alla conduzione perché non torna con una bop che possa in qualche modo spiccare?

Scelta abbastanza safe ma obbligata per la Polonia, che effettivamente ha optato per il meglio a cui poteva attingere. Gli abbiamo servito anche su un piatto d'argento lo staging acquatico, quindi sono sicuro che la delegazione effettuerà un upgrade a livello visivo. Il brano si fa ascoltare, e secondo me sbancherà con le giurie, per via dell'esecuzione vocale on point. Tralasciando questo, la canzone non la trovo da vittoria e non mi vien voglia di riascoltarla, però colgo il potenziale, è sicuramente materiale captivating per il tipico eurofan, tuttavia la sensazione è che manchi qualcosa o che comunque tutto ciò sia già stato fatto meglio da chi l'ha preceduto. In ogni caso non sono neanche troppo d'accordo che sia la scelta migliore ever per la Polonia, io le Tulia le amavo. lol

Molto bene San Marino: sicuramente la selezione era la più dozzinale dell'intero lotto, con un livello a dir poco dilettantistico (anche da parte dei cosiddetti artisti internazionali), per cui al di là della scelta inevitabile di ripiegare sul candidato con maggiori opportunità di hype e ritorno pubblicitario, trovo proprio che Achille fosse l'unico contender serio in un ventaglio di proposte amatoriali, cringe o troppo decontestualizzate per un progetto così ambizioso come rappresentare un paese in un festival di rilevanza continentale. Ho trovato surreale la competizione stessa, perché è stato come vedere un capolista di Serie A giocare con la nazionale under-21, più o meno questa la sensazione che mi ha trasmesso la selezione. Fanno benissimo tutti a provarci, è comunque un'esperienza, per carità, ma il divario percepito è stato bello potente. Forse è stata una sorta di selezione fittizia per evitare le inevitabili polemiche che si sarebbero riversate nel caso si fosse optato per una scelta interna da parte dell'emittente, in questo senso capisco e condivido le tappe dell'operazione e soprattutto l'impatto che ciò avrà nel futuro della selezione. Detto ciò Stripper per quel che è mi piace, è la tinta punk dell'edizione e in quanto tale non ha vere finalità competitive, ma è un'ottima occasione per farsi conoscere e per poter finalmente osare da un punto di vista scenico e performativo, perché io questo mi aspetto da Achille, che crei un momento di puro istrionismo sul palco, che sfidi le convenzioni, che alzi l'asticella del live. La canzone non impatterà i canali tradizionali di ascolto, ha fatto anche di meglio, but who cares, I live for the impact of the full package. 

Mi spiace constatarlo, ma un sonoro downgrande per Malta. Non pensavo di dirlo, ma la formula "X Factor per la scelta dell'artista + selezione interna per la canzone" si è rivelata più proficua e remunerativa del MESC. Ho trovato la competizione neanche troppo scarsa, il livello era passabile, ma mi ha proprio trasmesso la sensazione di STANTIO. Erano tutte proposte, Aidan compreso, da Eurovision di un ventennio fa. E mi spiace perché Malta aveva appena ritrovato un suo perché con Michela e Destiny, speravo proseguisse imboccando la medesima direzione. Emma è dotata, e canta benissimo una canzone anonima e debole, copia di mille altre. Non voglio tirargliela ma nella sua semifinale, in cui all'Italia non sarà arrogato il diritto di voto, già vedo molto più avanti di lei Polonia, Repubblica Ceca e San Marino, senza contare che devono ancora essere ufficializzate le entry di alcuni paesi temibili che non sono soliti sfigurare, come la Svezia, l'Australia, il Cipro, l'Azerbaigian e la Finlandia. Non so, ad oggi la vedo onestamente fuori dalla finale, a meno di qualche stravolgimento importante nella canzone.

Per l'Ucraina il discorso è molto labile perché per quanto si sia trovato un sostituto che abbia accettato, direi che è ancora da ritenere in bilico la partecipazione per ovvie ragioni. Sui Kalush Orchestra sono molto combattuto: da una parte dopo tutto il polverone che hanno imbandito e le accuse di brogli (quando si dice aver fair play), di certo non li avrei premiati con il biglietto del volo aereo per Torino, però dall'altra parte trovo che siano, tra i superstiti, la entry più sensata. Roxolana e Wellboy avrebbero secondo me svilito un po' le potenzialità del paese mentre nella proposta dei KO comunque si percepisce una certa impronta etnica, capace di coniugare avanguardie locali e modernità. La parte moderna mi convince meno di quella tradizionale. Trovo che Stefania nel complesso sia un po' troppo caciarona e dispersiva (in un'edizione dell'ESC con diverse entry che percorrono questo filone, meh), però al netto di tutto apprezzo il cantato, l'apporto del flauto di Ihor e altri dettagli. Niente riempirà il vuoto lasciato da Alina, però dai, questa entry se tutto va bene può ambire anche ad un piazzamento di prestigio, poteva andare peggio dando un'occhiata al cast di Vidbir.

ge_aldrig_upp
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Dopo l'anno di pausa dovuto al COVID e alla riproposizione di Montaigne (prima rappresentante australiana a mancare la qualificazione alla finale dell'Eurovision con Technicolour) SBS è tornata a produrre Eurovision - Australia Decides per quella che a tutti gli effetti è stata una terza edizione. I più attenti ricorderanno che proprio nel corso della finale di due anni fa era stata Dami Im, all'epoca ospite d'onore, a lanciare un vero e proprio proclama di rivalsa promettendo di ripresentarsi in gara nel 2021: così non è stato per ragioni ovvie, ma invece di aspettare il 2022 l'artista di origini coreane ha deciso di rilasciare il brano (Paper Dragon) ad inizio autunno 2020 e rinunciare ai suoi propositi almeno nel futuro prossimo.

Il festival si è svolto nella solita cornice del Gold Coast Convention and Exhibition Centre, con alla conduzione il tandem che ben conosciamo formato da Joel Creasey e Myf Warhurst: dieci i brani in gara, a cui si è aggiunta in corso d'opera una wildcard scelta tramite TikTok.

Sarà un'opinione impopolare e passibile di cancellazione, però ho trovato sia nella scelta del cast che nel taglio del programma quel solito anelito all'inclusività e alla rappresentatività FORZATA di cui già avevamo parlato a tempo debito - una mossa che non è altro che puro marketing da parte del broadcaster SBS, che già tempo addietro ha deciso che l'Eurovision è un programma che può essere marketizzato soltanto verso la comunità LGBT e le minoranze etniche che compongono il melting pot culturale della nazione. Entrambi punti sacrosanti, ma serve davvero inserire in un cast già ridotto almeno tre o quattro artisti queer che declinano lo stesso tema del coming out e dell'essere sé stessi nella stessa ballad lacrimevole?

Non mi lamento tanto di questo, quanto del fatto che spesso comporre il cast in questo modo preclude la possibilità di competere a proposte che davvero potrebbero esprimere tutti i sapori del panorama musicale australiano. L'abbiamo visto con il tradizionale segmento dove vengono proposte delle clip di vari pezzi esclusi dalla competizione all'ultimo step - nel 2020 questo ci aveva permesso di scoprire i Voyager, una band progressive metal di Perth che è stata recuperata quest'anno ed entrata nel cast definitivo (con una canzone a mio avviso molto più debole di Runaway, quella presentata due anni fa).

É abbastanza naturale che il pubblico abbia gravitato da subito attorno alla loro proposta come contraltare al fenomeno già visto prima, quello dei tanti brani generici e "da talent show" inseriti a tutti costi nella line-up. La giuria ha deciso invece di sostenere Jaguar Jonze (sesta classificata e fan favorite dell'edizione 2020 con Rabbit Hole), che vinceva il voto dei cinque esperti con 51 punti davanti ai 50 di Sheldon Riley, ex concorrente di X Factor Australia, The Voice Australia e America's Got Talent. Per i Voyager arrivava un terzo posto con soli 37 punti, due in più di Isaiah Firebrace (rappresentante australiano nel 2017) in gara in duetto con la cantautrice Evie Irie.

Una nuova regola aggiunta da SBS prevedeva la conversione della graduatoria del televoto in una classifica a distacchi fissi (60 punti al primo, 50 punti al secondo, 45 al terzo, 40 al quarto e così via fino all'undicesimo, a prescindere dalla percentuale di voti ricevuti). Questo ha tagliato le gambe ai Voyager, vincitori del televoto, che riuscivano a recuperare soltanto 10 punti al secondo classificato Sheldon Riley: la classifica finale premiava quest'ultimo con 100 punti totali davanti ai 97 della band, mentre Jaguar Jonze (solo quarta al televoto) perdeva due posizioni e si fermava a 91.

La vittoria è quindi andata a Sheldon Hernandez in arte Sheldon Riley, 22enne artista di origini filippine ma nato a Sydney e cresciuto sulla Gold Coast. Il brano che Riley presenterà all'Eurovision si intitola Not The Same, è scritto da Sheldon stesso assieme a Cam Nacson e Timi Temple ed è un racconto autobiografico legato alla discriminazione ed esclusione sofferta dall'artista (gay dichiarato e affetto dalla sindrome di Asperger) durante l'adolescenza.

https://youtu.be/pa8vJqhRFNs

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Dopo il sesto posto dei Blind Channel a Rotterdam, la Finlandia si è buttata con ancora più entusiasmo nella produzione di un'altra edizione di Uuden Musiikin Kilpailu e i risultati hanno dato loro ragione, perlomeno se stiamo a guardare le reazioni degli eurofan. Ovviamente io voglio fare un po' il guastafeste e interrompere tutto 'sto fiume di miele che si legge in giro, perché se pure YLE ha trovato un format particolare, iconico e che si adatta alle loro necessità (finale a 7 canzoni, presentazione dei pezzi in modalità "stillicidio" giorno per giorno in diretta YouTube con più audience dell'Angelus domenicale in Piazza San Pietro, produzione di lyric video particolari e ben costruiti a complementare ogni singolo artista in gara) io non ho trovato né un livello particolarmente esagerato rispetto a quello di altre selezioni né una sola proposta che URLASSE top10 sicura a Torino sadida

Come già detto, i brani in gara erano sette: due proposte rock per cavalcare l'onda dell'ultimo vincitore, un epigono di The Weeknd, una Billie Eilish wannabe, una quota over, un pezzo schlager moderno in finlandese e una band indie. Il nome che ha fatto più sensazione è stato quello dei The Rasmus, rock band di Helsinki nota in tutto il mondo per la hit del 2003 In The Shadows (#2 in FIMI e disco d'oro in almeno cinque nazioni). Alla vigilia della competizione la loro Jezebel figurava come principale favorita, con le classifiche delle scommesse che li accreditavano di una possibilità di vittoria pari al 57% contro il 18% del primo inseguitore.

Il tutto si è scontrato con l'opposizione degli eurofan, che però a differenza di altre occasioni non hanno fatto fronte comune su un'altra proposta (il che, almeno a mio avviso, sottolinea come tutti i brani in gara non fossero così competitivi alla prova del nove). Il pubblico finlandese ha però rispettato il pronostico della vigilia, assegnando ben 242 punti ai The Rasmus contro i 169 dei Cyan Kicks - l'altra proposta rock in gara - e i 148 di Essi "Bess" Launimo, che con Ram pam pam aveva spopolato in lungo e in largo su Spotify. Anche le giurie hanno confermato questo risultato (con tanto di 12 a Jezebel dell'Italia, rappresentata ancora una volta dalla giornalista Marta Cagnola) per una vittoria che a conti fatti non è mai stata messa davvero in discussione.

All'Eurovision la Finlandia continua a giocare nel segno del rock e lo fa con i The Rasmus, band di Helsinki formata dal cantante Lauri Ylönen, dal bassista Eero Heinonen, dal batterista Aki Hakala e dalla chitarrista Emilia "Emppu" Suhonen che proprio a inizio 2022 ha sostituito Pauli Rantasalmi. Il pezzo si intitola Jezebel ed è scritto da Ylönen assieme a Desmond Child, autore americano con quasi cinquant'anni di successi alle spalle: tra questi anche titoli LEGGENDARI come I Was Made For Lovin' You dei KISS, Livin' On A Prayer di Bon Jovi e l'accoppiata La copa de la vida e Livin' la Vida Loca di Ricky Martin.

E niente, so che a inizio stagione avevo detto che portare il rock all'Eurovision a solo un anno di distanza dalla vittoria dei Måneskin sarebbe stato un suicidio a prescindere - però devo ammettere che la presenza dei The Rasmus, una band nota in tutta Europa e che si inserisce a pieno titolo in quel revival degli anni '00 che coinvolge i trend della musica mondiale, può sicuramente dare una marcia in più in tal senso e dare soddisfazioni alla Finlandia (specie in un'edizione apparentemente carente di contenuto come si sta profilando quella attuale). Ovviamente sarà fondamentale lavorare sullo staging e sulla performance vocale del cantante, però credo che una top15 sia un risultato totalmente alla loro portata sadida

🇮🇸 Islanda

A due anni di distanza dalla finale del 2020, sabato scorso i cuori di tutto il mondo si sono riuniti in un unico afflato per celebrare il ritorno del Söngvakeppnin, la tradizionale selezione islandese organizzata da RÚV.

Tra i cinque brani in gara hanno staccato il pass per la finale Stefán Óli Magnússon con la ballata Ljósið (La luce) e il trio country formato dalle sorelle Sigga, Beta ed Elín Eyþórsdóttir con Með hækkandi sól (Con il sole che sorge). I tre concorrenti che non hanno passato il turno (il duo Amarosis, Haffi Haff e Stefanía Svavarsdóttir) hanno ancora una speranza: al termine della seconda semifinale verrà assegnata a una wildcard speciale della giuria, che determinerà la canzone che si unirà ai quattro già qualificati componendo la cinquina che si disputerà la finalissima del Söngvakeppnin 2022.

Casadelvino
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ge_aldrig_upp ha detto

Sarà un'opinione impopolare e passibile di cancellazione, però ho trovato sia nella scelta del cast che nel taglio del programma quel solito anelito all'inclusività e alla rappresentatività FORZATA di cui già avevamo parlato a tempo debito - una mossa che non è altro che puro marketing da parte del broadcaster SBS, che già tempo addietro ha deciso che l'Eurovision è un programma che può essere marketizzato soltanto verso la comunità LGBT e le minoranze etniche che compongono il melting pot culturale della nazione. Entrambi punti sacrosanti, ma serve davvero inserire in un cast già ridotto almeno tre o quattro artisti queer che declinano lo stesso tema del coming out e dell'essere sé stessi nella stessa ballad lacrimevole?

Permettimi di rispondere a questo discorso, di cui più che impopolarità su questi schermi mi sento di dirti che lo trovo abbastanza gratuito in generale. Definire forzata una selezione di 3/4 artisti lgbtq+ su 11 mi sembra un'esasperazione e una presa di posizione bella forte, ma che non trova reale sostegno già solo in termini numerici.

Applicare il discorso di marketing sulla rappresentazione per una tematica come l'essere sé stessi/co perchè presenti in questa percentuale, che comunque se pur in tal caso collegati già sono due argomenti a sé stanti e potrebbero essere trattati coem tali, non ne trovo reale bisogno; né coerenza dal momento in cui notoriamente in contesti canori pop di competizione televisiva, medesimi temi si ripropongono anche in più della metà dei contendenti a volte e il dubbio non viene posto; e infine né collegamenti sul pensiero di costruzione ad hoc in termini eurovisivi, visto che forse solo uno di questi richiamava il tipico europop queer stereotipato.

ge_aldrig_upp ha detto

Non mi lamento tanto di questo, quanto del fatto che spesso comporre il cast in questo modo preclude la possibilità di competere a proposte che davvero potrebbero esprimere tutti i sapori del panorama musicale australiano. 

Se posso aggiungere devo dire che non trovo proprio riscontro e necessità di andare a virare su un discorso di preclusione dal cast di proposte non lgbtq+ addicted (a seguire il tuo discorso), che suona molto di insinuazione - infondata - di un privilegio che non esiste nemmeno in questi termini, visti i numeri e seguito della fanbase e non, industria musicale e televisiva anche del macromondo eurovisivo stesso e che crea un fantasma che non credo proprio esista. 

Infine nell'intavolare tali discussioni ci potrebbe essere anche spazio per ragionare sulla situazione dell' argomento in società e televisione - in questo caso australiana, rispetto america o alcuni stati europei - e dell'offerta dei punti di vista su di esso da parte degli artisti stessi che ne hanno la possibilità, e che potrebbero dare risposta alla tua domanda posta in maniera retorica alla fine del discorso senza doverli vedere come un fascio unico e indifferenziato, ma non vorrei scardinare troppo i confini dell' OT.

Casadelvino
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2 marzo, 2022 - 18:28
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Comunque Sheldon lo trovo una delle voci maschili più belle presenti a livello mondiale, come avevo già riferito a VogueRH un paio di anni fa mi pare. Ero proprio in attesa per lui di un'opportunità come questa, quindi sono davvero contento, per me ha presentato una performance pazzesca e per ora potrebbe essere uno dei cavalli migliori conoscendo anche la capacità scenografica delle entrance australiane.

ge_aldrig_upp
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2 marzo, 2022 - 21:48
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Casadelvino ha detto

Permettimi di rispondere a questo discorso, di cui più che impopolarità su questi schermi mi sento di dirti che lo trovo abbastanza gratuito in generale. Definire forzata una selezione di 3/4 artisti lgbtq+ su 11 mi sembra un'esasperazione e una presa di posizione bella forte, ma che non trova reale sostegno già solo in termini numerici.

Applicare il discorso di marketing sulla rappresentazione per una tematica come l'essere sé stessi/co perchè presenti in questa percentuale, che comunque se pur in tal caso collegati già sono due argomenti a sé stanti e potrebbero essere trattati coem tali, non ne trovo reale bisogno; né coerenza dal momento in cui notoriamente in contesti canori pop di competizione televisiva, medesimi temi si ripropongono anche in più della metà dei contendenti a volte e il dubbio non viene posto; e infine né collegamenti sul pensiero di costruzione ad hoc in termini eurovisivi, visto che forse solo uno di questi richiamava il tipico europop queer stereotipato.

Prima di passare come il Vittorio Sgarbi dell'Eurovision rip mi limito a precisare che la mia critica non era sulla presenza di un determinato numero di artisti LGBTQ+, ma sul fatto che in una selezione che conta un numero limitato di proposte (11) ne vengano selezionate tre che portano in gara una variazione sul tema dello stesso argomento e dallo stesso sapore (tra l'altro facendo anche un disservizio a Sheldon Riley, perché mettergli contro Seann Miley Moore e Jude York gli ha sicuramente tolto dei voti mentre appunto i Voyager hanno vinto il televoto perché rappresentavano l'unico mondo davvero "diverso" fra quelli che ci sono stati proposti). Tra l'altro è un tema che ritorna davvero all'infinito in questa selezione, perché due anni fa l'aveva già portato Jack Vidgen e tre anni fa era stata la volta di Alfie Arcuri sadida

Ma poi succede in altre selezioni con altre tipologie di brani: il Melodifestivalen viene preso di mira ogni anno per la quantità di pezzi pop generici, il MESC per le ballate femminili col vocione e così via. Sanremo stesso è stato criticato per tanti anni perché la direzione artistica includeva solo determinate proposte (tant'è che ancora oggi affibbiamo l'aggettivo "sanremese" alle canzoni d'amore con arrangiamento orchestrale). Non capisco perché associare questo concetto ad Australia Decides venga equiparato a sostenere che gli artisti queer risentano di un privilegio su quelli eterosessuali (cosa che non ho detto né mai mi sono permesso di pensare).

La mia opinione è che l'inclusione vera passi anche dall'abbattere ogni tipo di stereotipo, senza doverlo prima ripetere all'infinito e nella stessa formula - come peraltro hanno dimostrato i Festival di Amadeus, dove l'aspetto queer è stato coniugato in tante sfaccettature e non messo al centro di una narrativa particolare come token fine a sé stesso sadida

BlueBlau
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2 marzo, 2022 - 23:03
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aspettavo con ansia l'UMK visto che mi piacevano tutte e sette, anche Tommi per quanto poco competitivo quindi da un lato sarei stato soddisfatto chiunque vinceva, dall'altro sarei rimasto deluso per chiunque sarebbe rimasto a casa. Alla fine Jezebel mi piace tanto e si unisce al trio Italia Lituania Spagna in cima alla mia classifica anche se non era la mia prima scelta e speravo in una vittoria meno scontata

ho amato dal primo ascolto Olivera e Cyan Kicks e felice si siano confermate come le migliori esibizioni della serata, il testo di Olivera una delle cose più belle della stagione. Ma pure Bess non mi sarebbe dispiaciuta sadida

alla fine ha vinto il nome e ci sta e come detto mi piacciono anche molto quindi va bene così e speriamo che venga messo tutto in ordine per maggio mi aspetto comunque un buon risultato sulla riga delle altre band degli ultimi anni, anche se più da Softengine che BlindChannel. almeno sono sicuro che andrà meglio degli Hooverphonics

per l'Australia ero rimasto un po' freddo quando le ho ascoltate tutte e speravo che qualche esibizione migliorasse le cose. alla fine quelle che mi avevano convinto sono finite sul podio tranne il vincitore che ho dovuto recuperare in seguito che si era interrotto il video proprio su di luilol comunque alla fine la vincitrice mi piace per quanto non è nulla di eccezionale, più o meno è la stessa sensazione che mi da la Polonia anche se tra le due preferisco l'Australia a River

Casadelvino
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3 marzo, 2022 - 0:29
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ge_aldrig_upp ha detto

Prima di passare come il Vittorio Sgarbi dell'Eurovision rip mi limito a precisare che la mia critica non era sulla presenza di un determinato numero di artisti LGBTQ+, ma sul fatto che in una selezione che conta un numero limitato di proposte (11) ne vengano selezionate tre che portano in gara una variazione sul tema dello stesso argomento e dallo stesso sapore (tra l'altro facendo anche un disservizio a Sheldon Riley, perché mettergli contro Seann Miley Moore e Jude York gli ha sicuramente tolto dei voti mentre appunto i Voyager hanno vinto il televoto perché rappresentavano l'unico mondo davvero "diverso" fra quelli che ci sono stati proposti). Tra l'altro è un tema che ritorna davvero all'infinito in questa selezione, perché due anni fa l'aveva già portato Jack Vidgen e tre anni fa era stata la volta di Alfie Arcuri sadida

Ma poi succede in altre selezioni con altre tipologie di brani: il Melodifestivalen viene preso di mira ogni anno per la quantità di pezzi pop generici, il MESC per le ballate femminili col vocione e così via. Sanremo stesso è stato criticato per tanti anni perché la direzione artistica includeva solo determinate proposte (tant'è che ancora oggi affibbiamo l'aggettivo "sanremese" alle canzoni d'amore con arrangiamento orchestrale). Non capisco perché associare questo concetto ad Australia Decides venga equiparato a sostenere che gli artisti queer risentano di un privilegio su quelli eterosessuali (cosa che non ho detto né mai mi sono permesso di pensare).

La mia opinione è che l'inclusione vera passi anche dall'abbattere ogni tipo di stereotipo, senza doverlo prima ripetere all'infinito e nella stessa formula - come peraltro hanno dimostrato i Festival di Amadeus, dove l'aspetto queer è stato coniugato in tante sfaccettature e non messo al centro di una narrativa particolare come token fine a sé stesso sadida

Questa spiegazione rende il tuo discorso in un'ottica più generica: un tema piuttosto che un tipo di canzone, riproposto in maggioranza rispetto ad altri, secondo te smuove male i voti e rischia di creare uno stereotipo nella manifestazione. E lo anche capisco e condivido. Ma non è questo il caso. 

Il tuo discorso precedente non era in un'ottica generale, quanto più specifica, che partiva con un'allusione a una  rappresentatività forzata, e faceva un po' di tutte le canzoni sul co/orgoglio di se stessi di artisti queer un unico fascio, e ci tenevo a dire che secondo me ci sono degli aspetti abbastanza importanti che confutano entrambi i discorsi in questa specificità, e ciò me li fa sembrare gratuiti e che spingono a creare un fantasma che non c'è, per questo ti ho risposto.

Onestamente quindi ripeto che non trovo quest'esempio paragonabile agli altri da te riportati, visto che 3 act su 11 o altri 2 nel corso degli anni precedenti possano portare a definire la selezione complice di una rappresentatività "FORZATA" e non la metterei neanche lontanamente sul piano di altri esempi da te riportati sia in termini sempre statistici (già solo per dire, il concetto di "brano sanremese" nasce perchè è una competizione che per decine di anni ha visto cast composti per i 2/3 almeno di proposte di questo tipo, le percentuali contano eccome), che anche nella sostanza degli esempi.

Secondo me è importante notare che il tema 1. è sviscerato in diverse sfacettature 2. rappresenta un vissuto degli artisti, che essendo lgbtq+ per ovvi motivi data la società in cui vivono, sentono loro più di ogni altra cosa prob. Questi due motivi uniti ai termini numerici mi portano a sottolineare quanto in realtà ho trovato la tua analisi un po' esasperata, e l'appunto sul forse pure gratuita.

In ogni caso riconosco benissimo che tu non abbia detto una cosa del genere, ma il tuo discorso iniziato con " serve davvero inserire in un cast già ridotto almeno tre o quattro artisti queer che declinano lo stesso tema del coming out e dell'essere sé stessi nella stessa ballad lacrimevole?" e continuato con "Non mi lamento tanto di questo, quanto del fatto che spesso comporre il cast in questo modo preclude la possibilità di competere a proposte che davvero potrebbero esprimere tutti i sapori del panorama musicale australiano" ovviamente - in maniera involontaria, perchè lo immagino - non credo lanci un messaggio diverso da quello che ti ho fatto notare, e per questo ho aperto la discussione.

Abbattere la narrazione stereotipata non vuol dire scordare che alcune sue componenti in realtà la prescindono, pride e co per me sono due ottimi esempi di ciò.

ge_aldrig_upp
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3 marzo, 2022 - 12:14
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Ancora lo scorso 7 dicembre i Paesi Bassi hanno annunciato come propria rappresentante S10, cantante e rapper 21enne nota in patria soprattutto per il brano Adem je in (Ti respiro dentro) con cui ha conquistato le classifiche di vendita nel corso del 2021. Fin dall'inizio si era posto l'accento sul fatto che questa partecipazione avrebbe segnato il ritorno all'Eurovision della lingua olandese (che i Paesi Bassi non portavano dal 2010) e che il brano si sarebbe inserito nella tradizione indie/alternativa che in questi ultimi anni ha caratterizzato le proposte sia olandesi che belghe.

La canzone è stata svelata stamattina alle ore 11:15 tramite diretta streaming su YouTube. Il titolo è De diepte (Il fondo) e a firmarla sono la stessa S10 ed Arno Krabman, cantautore e produttore di Amsterdam che appare su Twitter come apologeta di posizioni controverse sul COVID, la guerra in Ucraina, la bolla delle criptovalute e praticamente qualsiasi altro argomento delicato dell'ultimo periodo.

S10 è il nome d'arte di Stien den Hollander, 21enne cantautrice e rapper di Hoorn che si muove principalmente nell'ambito dell'alternative pop e del Nederhop (l'hip hop olandese). Alle spalle ha un disturbo legato al bipolarismo e problemi di depressione e allucinazioni auditive, che costituiscono alcuni dei temi principali della sua produzione artistica.

Il video ufficiale:

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3 marzo, 2022 - 12:51
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A un primo ascolto mi era sembrata carina e niente di più, ma De Diepte mi sta prendendo un sacco già dai primi riascolti. Una delle proposte più carine degli ultimi anni per i Paesi Bassi a fare il paio con Arcade, a mio parere. Perfettamente nel filone più autentico che mi aspettavo per quest'anno da più nazioni; non credo vincerà o possa ambire a chissà che posti, ma potrebbe tranquillamente stazionare nella mia top 5 delle versioni incise. Poi si vedrà con live e staging.

Per il resto, proposte abbastanza attese sia da Australia che Finlandia, trovo la proposta australiana molto forte e d'impatto, sia visivo che vocale. Non amo i vocioni, di solito, ma Sheldon ha un vocione molto gradevole e la canzone è nelle mie corde quanto a mood e strumentazione. I The Rasmus fanno i The Rasmus, la canzone è sicuramente bella ma ne preferivo almeno altre cinque nella selezione finlandese. Immagino avranno comunque un bel risultato perché non è una proposta solo trainata dal nome, ma da un brano che tutto sommato è valido.

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