Utente
12 aprile, 2015
L'ASCOLTO DEI BRANI DEI CAMPIONI
Patty Pravo - Cieli immensi: festeggia sul palco i 50 anni di carriera con un brano che Fortunato Zampaglione ha cucito su di lei. Elegante, suadente, con atmosfere vagamente 70's, riporta il marchio di fabbrica di Patty. Classica
Clementino - Quando sono lontano: per lui un pezzo costruito con il manuale del bravo rapper al Festival: testo "stradaiolo" quanto basta sul ricordo di una adolescenza difficile, strofe rappate e ritornello in napoletano con melodia che entra subito in testa. Il problema è che va a parare esattamente dove ti aspetti che vada.
Dolcenera - Ora o mai più (le cose cambiano): un pezzo profondamente black, con attacco quasi solo piano e voce è un crescendo che sfocia con grandi cori che appoggiano la voce di Dolcenera nel ritornello. Momenti di virtuosismo vocale, arrangiamento curatissimo e di grande effetto.
Alessio Bernabei - Noi siamo infinito: se la definizione "radiofonico" ha un senso, il brano dell'ex cantante dei Dear Jack ci rientra in pieno. Un pop trascinante con tastieroni dance sulla scia di quello che ha portato tanto bene a Nek l'anno scorso. Però questa volta non c'è l'impatto della voce di Nek.
Stadio - Un giorno mi dirai: un padre che parla alla figlia guardando al futuro tra momenti di difficoltà e commozione. Una partenza quasi acustica che sfocia in un wall of sound che strizza l'occhio al pop rock di grande successo (qualcuno ha detto Coldplay?). Brano che gioca facile facendo leva sulle emozioni.
Annalisa - Il diluvio universale: da Kekko (l'anno scorso "Una finestra tra le stelle") a Diego Calvetti significa cambiare universo di riferimento. Pezzo con grandi aperture ma senza facili solleticamenti al gusto più facile. Annalisa continua a crescere e lo dimostra con un pezzo dall'atmosfera vagamente onirica e dalla melodia raffinata e non banale. Ha però bisogno di tempo per entrare nella testa.
Neffa - Sogni e nostalgia: simpatica parentesi canzone fuori dal tempo, tra sezioni fiati e spinette. Marcetta tipica di Pellino con melodia nostalgica di anni perduti, perfettamente in linea con il testo.
Valerio Scanu - Finalmente piove: dopo le imitazioni di "Tale e quale show" e "L'isola dei famosi" Scanu torna a Sanremo. Non è più tempo di far l'amore in tutti i luoghi e tutti i laghi, ma piuttosto di rivendicare il fatto di non essere stato capito. Fabrizio Moro firma un pezzo in linea con la scena pop italiana, dove la cosa più efficace è il doppio ritornello con l'accelerata nella seconda metà.
Noemi - La borsa di una donna: la borsa è la metafora per il bagaglio di esperienze, amori, dolori e contraddizioni che una donna si porta dietro. E Noemi la canta con un pezzo d'atmosfera che prende l'ascoltatore per mano piuttosto che colpirlo con il colpo a effetto.
Zero Assoluto - Di me e di te: il duo jovanotteggia non poco con un "uptempo" leggero leggero che sembra guardare avanti, più alle radio che al palco dell'Ariston. Ma anche come stagione: una melodia più adatta alla prossima estate che alle frizzanti giornate di febbraio.
Giovanni Caccamo e Deborah Iurato - Via di qui: duo inedito per un autore di peso: Giuliano Sangiorgi. La canzone, con un testo che racconta dell'incertezza di fronte a un amore che finisce, dà il meglio di sé nella parte iniziale, piano e voce. Stupisce meno una volta che si è messa in moto, con il ritornello a più voci. Ma è di quelle che richiedono tempo per arrivare.
Dear Jack - Mezzo respiro: vocalist nuovo di zecca e coordinate stilistiche che rispetto al passato sembrano riallinearsi in un altro brano che racconta di una storia d'amore che finisce. Toni da ballata acustica all'inizio e un ritornello di impatto che ricorda il Mengoni più recente.
Bluvertigo - Semplicemente: una delle presenza che suscitano maggiore curiosità. In questo brano c'è tante carne al fuoco, persino troppa. Armonie ardite nella strofa d'apertura, un inciso che riporta ai classici del gruppo e un ritornello che si inserisce nella migliore tradizione melodica italiana. Elettronica ridotta al minimo, profusione di archi e un assolo di sax. Ricorda più il Morgan solista che i vecchi Bluvertigo.
Lorenzo Fragola - Infinite volte: il pezzo detiene il primato per il maggior numero di volte in cui viene usata la parola amore. Con il suo impasto di romanticismo e nostalgia può funzionare, pur senza eccessi di originalità.
Irene Fornaciari - Blu: la figlia di Zucchero affronta in forma poetica la storia di una donna che sembra intrecciarsi con il tema dell'immigrazione, in una delle poche canzoni che non parlano classicamente di amore. Niente blues o echi anni 60 per lei. Una strofa solida (Mannoia) con un ritornello che purtroppo sembra non alla stessa altezza. A metà del guado
Enrico Ruggeri - Il primo amore non si scorda mai: Ruggeri fa Ruggeri. Per questo brano ha messo insieme alcune delle sue forme più riconoscibili di scrittura, andando a riascoltarsi soprattutto il periodo di "Peter Pan". Tra assoli di hammond, chitarre pesanti e un ritornello azzeccato, il brano funziona. Rock da cantautore.
Francesca Michielin - Nessun grado di separazione: esempio di canzone che si muove in maniera autonoma rispetto agli schemi richiesti. La strofa si apre nel ritornello in modo naturale ma non scontato, sfociando in una melodia contagiosa, con qualche virtuosismo vocale. Arrangiamento interessante, con atmosfere sognanti, un pizzico di elettronica e tappeti che ricordano influenze internazionali.
Rocco Hunt - Wake Up: il rapper più che all'hip hop nostrano sembra essersi ripassato a memoria il canzoniere di Pino Daniele. Alza i beat dell'Ariston, e mette in fila un diluvio di parole non banali per raccontare il presente del nostro Paese (con un passaggio dedicato alla sua terra, che non manca mai). Forse il meno sanremese di tutti.
Arisa - Guardando il cielo: arrangiamento delicato, una strofa con il giusto tocco di nostalgia che viene spazzato via da un ritornello sorprendemente solare che porta su un terreno che non ti aspetti. E su tutto l'interpretazione di Arisa, in questi casi valore aggiunto a un brano già di per sé sopra la media.
Elio e le storie tese - Vincere l'odio: se l'ultima volta avevano presentato la canzone con una nota sola questa volta hanno lasciato da parte le strofe mettendo insieme solo ritornelli che si susseguono in maniera vorticosa. Un medley folle che riassume 50 anni di melodia italiana, praticamente impossibile da memorizzare al primo colpo. E quel "vincere l'odio" del titolo è il ribaltamento di un classico sanremese... Perdere l'amore.
TGCOM
Banned
Utente
7 agosto, 2013
OttoMusic ha detto
Insomma leggendo questi Elio e le storie tese all'eurovision sicuri
L'Europa non è pronta.
Utente
22 gennaio, 2016
http://www.melty.it/sanremo-20.....88661.html
ANNALISA - 'IL DILUVIO UNIVERSALE'
Con il brano ‘Il diluvio universale’ Annalisa affronta il suo quarto ‘Festival di Sanremo’ con un tocco di classe in più. Caratterizzata dalla sua voce precisa e potente, la canzone - firmata da Diego Calvetti e dalla stessa cantautrice - risulta, fin dal primo ascolto, essere un singolo allo stesso tempo ambizioso e imprevedibile. Una vera piccola sorpresa per l’edizione 2016 del Festival.
ARISA - 'GUARDANDO IL CIELO'
Firmato, ancora una volta, dal suo storico autore Giuseppe Anastasi, ‘Guardando il cielo’ non poteva che non essere un brano ‘alla Arisa’. L’arrangiamento orchestrale e la voce cristallina della cantante rendono, sempre più, la canzone raffinata e pulita, e, per la prima volta, l’artista cerca di esprimere la sua idea su cosa ci sia al di là della vita.
ALESSIO BERNABEI - 'NOI SIAMO INFINITO'
Dopo aver lasciato all’improvviso i Dear Jack, Alessio Bernabei debutta nel panorama musicale italiano con ‘Noi siamo infinito’, un brano veloce e molto radiofonico (lo stile ricorda vagamente il Nek della passata edizione) caratterizzato da un arrangiamento pop elettronico.
BLUVERTIGO - 'SEMPLICEMENTE'
Scritto interamente da Morgan, ‘Semplicemente’ dei Bluvertigo è forse uno dei brani più complessi del Festival. Non solo dal punto di vista autorale, ma anche dal punto di vista musicale: infatti, il singolo coniuga sia la sperimentazione che la tradizione della canzone italiana in un unico pezzo.
GIOVANNI CACCAMO E DEBORAH IURATO - 'VIA DA QUI'
Giovanni Caccamo e Deborah Iurato saranno i perfetti eredi della grande tradizione sanremese (il loro singolo racconta una storia d’amore in crisi terminale). Il loro brano, ‘Via da qui’ – firmato da Giuliano Sangiorgi, è, senza alcun dubbio, una canzone in vecchio stile che riesce ad incrociare magicamente le due voci.
CLEMENTINO - 'QUANDO SONO LONTANO'
Al suo primo ‘Festival di Sanremo’ Clementino cercherà di conquistare il pubblico italiano con ‘Quando sono lontano’, una canzone rap immediata e incalzante con la quale l’artista narrerà i sogni e il passato di un emigrante che si è lontanato da casa per la sua musica.
DEAR JACK - 'MEZZO RESPIRO'
Amore, amore e ancora amore. I Dear Jack, senza Alessio Bernabei, ma con Leiner Riflessi, portano a Sanremo una ballata pop rock incentrata su una storia al capolinea. La nuova formazione della band risulta essere riuscita e ben amalgata, il brano invece uno dei più radiofonici di questa edizione.
DOLCENERA - 'ORA O MAI PIÙ (LE COSE CAMBIANO)'
Dolcenera, dopo diversi anni, torna finalmente all’Ariston con un brano ambizioso e molto interessante. ‘Ora o mai più (le cose cambiano)’ non è una semplice ballad, ma la perfetta alchimia tra jazz e gospel in cui la voce dell’artista risulta essere, ancor più, potente e dinamica. Una vera sorpresa di questa 66esima edizione del ‘Festival di Sanremo’.
ELIO E LE STORIE TESE - 'VINCERE L'ODIO'
Ovviamente la canzone più esilarante di Sanremo è firmata dagli Elio e le Storie Tese. ‘Vincere l’odio’, oltre ad essere un gioco di parole e di provocazioni allo stato puro, è una vera e propria macedonia di stili. Dal twist alla ballad, dal pezzo partenopeo alla marcia, il tutto per un brano in cui la band cerca di prendere in giro la musica italiana nel suo complesso.
IRENE FORNACIARI - 'BLU'
Irene Fornaciari è pronta a ‘lanciarsi’ nel suo quarto Sanremo con un brano ricco di forti suggestioni e dal sapore classico. ‘Blu’, scritta assieme a Giuseppe Dati, è infatti una canzone molto semplice che cerca di affrontare indirettamente il tema dei migranti.
LORENZO FRAGOLA - 'INFINITE VOLTE'
Reduce dal successo dello scorso anno, Lorenzo Fragola ci riprova e porta a Sanremo una ballata allo stesso tempo romantica e triste (la voce narrante riflette sugli errori e sui sogni perduti dopo la fine di un amore). Pronta a gareggiare per le prime posizioni, la canzone, già dal primo ascolto, è estremamente efficace e radiofonica.
FRANCESCA MICHIELIN - 'NESSUN GRADO DI SEPARAZIONE'
Scritta da Federica Abbate e da Cheope (ma al testo collabora la stessa cantautrice), ‘Nessun grado di separazione’ è il debutto sanremese di Francesca Michielin. Grazie al suo arrangiamento dal sapore contemporaneo, il brano risulta essere uno dei più originali e uno dei più internazionali. Non è una semplice canzone d’amore, ma un vero e proprio inno a lasciarsi trasportare dalle emozioni. Una conferma da una voce unica nel suo genere.
NEFFA - 'SOGNI E NOSTALGIA'
Ritornare al Festival dopo 12 anni non è da tutti. Neffa lo fa portando con sé ‘Sogni e nostalgia’, un brano assolutamente in ‘stile Neffa’ che prende spunto indubbiamente da qualche classico di Adriano Celentano. Da riascoltare.
NOEMI - 'LA BORSA DI UNA DONNA'
Habemus vincitrice? Forse. Noemi, al suo quarto Sanremo, stupisce, ancora una volta, con ‘La borsa di una donna’. Firmata da Marco Masini, la canzone sfugge dalla struttura tradizionale e descrive i desideri, le paure e i segreti che si possono trovare nella borsa di una donna. Un piccolo gioiello che l’artista, con la sua voce, lo ha reso inconfondibile e ambizioso.
PATTY PRAVO - 'CIELI IMMENSI'
Nulla di nuovo sul fronte Patty Pravo. Una delle artiste italiane più versatili di sempre torna a Sanremo con una canzone poco convincente (solo il ritornello è abbastanza forte) e, in alcuni tratti, un po’ banale. Da riascoltare.
ROCCO HUNT - 'WAKE UP'
Vincitore due anni fa tra le Nuove Proposte, Rocco Hunt ritorna a Sanremo con ‘Wake up’, un brano, senza alcun dubbio, energico (forse uno dei più forti radiofonicamente parlando), ma di poco spessore. Da riascoltare, in particolare il ritornello in napoletano.
ENRICO RUGGERI - 'IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI'
Come Patty Pravo, anche Enrico Ruggeri è pronto a tornare al Festival. ‘Il primo amore non si scorda mai’ è una ballata elettronica (vecchio stile, però) con sfumature – soprattutto nel ritornello – rock. Originale quanto basta.
VALERIO SCANU - 'FINALMENTE PIOVE'
Con Noemi è, senza alcun dubbio, l’artista che ha colpito di più. Valerio Scanu, dopo aver vinto sei anni fa il Festival, torna alla grande e stupisce, fin dal primo ascolto, con la sua ‘Finalmente piove’. Scritta da Fabrizio Moro, la canzone è una ballata pop sentita e intensa che sfocia nell’elettronico in alcuni punti. Una vera e propria sorpresa, pronta a conquistarsi il podio di Sanremo.
STADIO - 'UN GIORNO MI DIRAI'
Uno dei brani più delicati e commoventi del ‘Festival di Sanremo 2016’ è sicuramente la canzone degli Stadio. ‘Un giorno mi dirai’ è una lettera di un padre alla figlia che si pone l’obbiettivo di spiegare come lei sia la cosa più importante della sua vita. Una ballata rock molto classica e a dir poco struggente.
ZERO ASSOLUTO - 'DI ME E DI TE'
Anche loro tornano a Sanremo. Dopo nove anni, gli Zero Assoluto si presentano all’Ariston con un brano pop rock che si rifà allo stile per cui Matteo e Thomas sono saliti alla ribalta. Caratterizzato da un ritmo incalzante e veloce, il brano è uno dei pochi a raccontare di un amore trionfale. Da tenere sottocchio.
Utente
18 gennaio, 2016
Ecco le canzoni del girone Campioni del Festival di Sanremo nell'ordine in cui sono state ascoltate dalla stampa alla Rai di Milano.
Patty Pravo – “Cieli Immensi” – Giusto che salga sul palco del festival per celebrare i 50 anni di carriera. Il brano è una ballata melodica, con tonalità basse e un “Bridge” impegnativo che terrà col fiato sospeso i fan della Patty (e non solo). 6
Clementino – “Quando sono lontano”. Assecondando le nuove tendenze, anche Clementino vira verso il pop, puntando più sulla melodia che sull'energia. 5
Dolcenera - “Ora o mai più” (le cose cambiano) – Un 6/8 dalle radici blues tipico del repertorio di una cantante che esibisce il suo temperamento e che qui usa il Soul per poter sfoderare gli acuti. 5
Alessio Bernabei - “Noi siamo infinito” - L'ex cantante dei Dear Jack va da solo e può contare sulla frase “la mia pelle è corteccia” che può rivaleggiare con l'indimenticabile “in tutti luoghi e in tutti i laghi” di Scanu. Squisitezze linguistiche a parte, il brano è un pop dance che ricorda da vicino Nek. 5
Stadio - “Un giorno mi dirai” - Una bella canzone elegante, come sempre interpretata con elegante intensità da Gaetano Curreri. Il testo è il toccante racconto di un rapporto padre-figlia. 7
Annalisa - “Il diluvio universale” - Annalisa è uno dei talenti più sicuri del nuovo pop italiano. Qui veste di elettronica una ballata che segue alcuni schemi tipici dei cantanti della sua generazione. In più nel testo, il cui clima è riassunto in “stasera rimango a casa a cucinare la vita come un piatto del buffet”, compare la parola “puttana”, un segno del tempo che passa (in 4/3/1943 i ladri e le puttane divennero la gente del porto ...). 6
Neffa - “Sogni e nostalgia” - Ci sono anche la sabbia e i cieli blu in questa ballata dal sapore quasi folk che deve tantissimo a Celentano. 5
Valerio Scanu - “Finalmente piove” - Rivitalizzato da “Tale e Quale Show”, Scanu torna al festival e dal suo nuovo mentore Carlo Conti. Nel brano, che segue le regole della nuova melodia sanremese, si sente lo stile arrabbiato del suo autore, Fabrizio Moro. 5
Noemi – “La borsa di una donna” - Al primo ascolto il pezzo migliore, pieno di sfumature, con una struttura originale priva del classico ritornello e una tessitura cucita su misura sui toni rugosi della voce di Noemi. Scritto da Marco Masini, il testo è un bel ritratto dell'universo al femminile visto attraverso gli oggetti che riempiono le borse. 8
Zero Assoluto - “Di me e di te” - C'è “l'amore che fa a pugni senza guanti” in questa canzone leggera e innocua con qualche accenno dance. 5
Giovanni Caccamo e Deborah Iurato - “Via da qui” - Il pezzo lo ha scritto Giuliano Sangiorgi che, è difficile dire se la cosa sia voluta, in certi passaggi, nella ripetizione di “via da qui” ricorda addirittura “Stormy Weather”. Dal punto di vista vocale è piuttosto difficile: c'è solo da sperare che i due ragazzi non lo trasformino in un combattimento di ugole. 6
Dear Jack - “Mezzo respiro” - C'è un chiaro debito nei confronti di Tiziano Ferro. Nella ricerca del pop ad alta intensità si avverte lo sforzo di prendere strade diverse rispetto al passato con cui comunque, (per una coincidenza?) fanno i conti subito, visto che in gara c'è Alessio Bernabei. 5
Bluvertigo - “Semplicemente” - Morgan (che è l'autore) ha resistito alla tentazione del “famolo strano”. C'è un curioso mix di Progressive classico ed elettro pop che nasconde dissonanze non banali. “Anche un fatto da niente attraversato dalla corrente nello spazio e nel tempo nasce piccolo infinitamente poi diventa troppo importante” è il refrain con cui Morgan affronta il ritorno a Sanremo dopo la clamorosa esclusione di qualche anno fa. 6
Lorenzo Fragola - “Infinite volte” - E' tutto costruito su quel concetto di cantabilità che negli ultimi anni ha portato alla vittoria al festival. E per non sbagliare c'è anche il cambio di tonalità finale. Tra i favoriti della vigilia. 6
Irene Fornaciari - “Blu” - Ennesimo tentativo di lanciare una carriera mai decollata. Blu non sembra avere un'identità spiccata rispetto all'atmosfera generale: si nota nel testo “una donna in mezzo al mare vestita di blu, la prende in braccio un pescatore bello come Gesù e nel suo sguardo si arrende l'amore purissimo”. 5
Enrico Ruggeri - “Il primo amore non si scorda mai” - Per il suo ritorno al festival, come rappresentante della canzone d'autore, Ruggeri presenta un curioso mix tra pop elettro sinfonico e un ritornello con qualche eco di “It's The End Of The World” dei REM. 6
Francesca Michielin - “Nessun grado di separazione” - La Michielin è una delle nuove realtà del pop italiano, un'artista in crescita che cerca soluzioni non banali anche se punta molto sull'orecchiabilità. 6
Rocco Hunt - “Wake Up” - Una hit annunciata, una scossa di energia, destinata a risaltare ancora di più in confronto al clima generale. Un testo con incursioni nel “napolitanenglish” per descrivere la rabbia giovanile cantato da un ragazzo che genera empatia con la naturalezza con cui improvvisa il free style. 7
Arisa – “Guardando il cielo” - “Prima di dormire io che ho preso tutto da mia nonna faccio una preghiera a Dio” canta Arisa che applica alle canzoni lo schema dei franchise cinematografici: dividere in più capitoli lo stesso racconto. 5
Elio e le storie tese – “Vincere l'odio” - Le canzoni che portano al Festival sono cura per difendersi dalla banalità. Si dice che per vincere a Sanremo (loro hanno “quasi vinto” con “La Terra dei cachi”) ci vuole il ritornello? E gli “Eli” portano un brano fatto solo da ritornelli, completamente diversi l'uno dall'altro. E solo l'acuto finale, che cita “Perdere l'amore” è la chiave per capire che anche il titolo è tutto da ridere. Irresistibile. 8
Ansa
Moderatore Junior
28 novembre, 2015
Utente
7 agosto, 2013
Per ora mi sembra ci siano commenti positivi per Fragola - Noemi - Scanu..
L'anno scorso ricordo che Il Volo furono bocciati, molto apprezzata Malika, Nek piaciuto ma non troppo, Annalisa e Chiara un po' sottovalutate..
I giornalisti più che servire a capire quanto può piacerti la canzone, ti danno un'idea di che tipo di canzone ci si aspetta.. Anche se tipo di Annalisa, Michielin, Dolcenera non ho capito granché ..
Utente
12 aprile, 2015
salvatore92 ha detto
Capo Horn ha detto
Io vedo male Bernabei, cioè TUTTI stanno praticamente dicendo che ricorda il Nek dell'anno scorso.Non un buon segnoMa come fa a ricordare Nek? Nemmeno ci arriva con la voce. O intendono come sonorità musicale?
sonorità. sarà qualcosa di pop-dance elettronico che pompa bene in cassa
Utente
6 agosto, 2015
Capo Horn ha detto
Io vedo male Bernabei, cioè TUTTI stanno praticamente dicendo che ricorda il Nek dell'anno scorso.Non un buon segno
si praticamente gli stanno dicendo che si è buttato su una canzone simile a quella di Nek solo per avere successo radiofonico, ma per il resto non è un granchè, prevedo voti bassissimi per lui dalla giuria dei giornalisti come per la Fornaciari.
Utente
7 agosto, 2013
Da quando Tvblog fa testo? non riesce ad essere credibile quando parla di tv (l'anno scorso le anteprime bocciate non si contano su 2 mani), figuriamoci quando si occupa di musica.
In linea di massima, leggo che quelli più quotati sono Arisa, Noemi ( QUEENS ), Fragola, Elii da tenere d'occhio, così come Pravo, Scanu (perché nessuno di quei 30 si aspettava una BELLA canzone da lui) e il duetto. Michielin e Annalisa la noia.
Qualcuno pensava il contrario?
Che strano uomo avevo io, con gli occhi dolci quanto basta...
Utente
19 ottobre, 2015
Recupero ora commenti dei giornalisti e vostri commenti, dovrei quotare una decina di questi utlimi con i quali sono d'accordo
Riassumendo: al di là dello snobismo di alcuni giornalisti, secondo me Fragola e Annalisa porteranno belle canzoni. E visto che a me piacciono molto entrambi..sono contento.
Tante aspettative per Arisa e Noemi, ma questo si sapeva già.
Anzi, un post da quotare più degli altri ci sarebbe: quello di @Bumbalabee sulla prevedibilità di questi commenti.
Utente
6 agosto, 2015
pazzoreality ha detto
Da quando Tvblog fa testo? non riesce ad essere credibile quando parla di tv (l'anno scorso le anteprime bocciate non si contano su 2 mani), figuriamoci quando si occupa di musica.
In linea di massima, leggo che quelli più quotati sono Arisa, Noemi ( QUEENS ), Fragola, Elii da tenere d'occhio, così come Pravo, Scanu (perché nessuno di quei 30 si aspettava una BELLA canzone da lui) e il duetto. Michielin e Annalisa la noia.
Qualcuno pensava il contrario?
Praticamente tutti quelli annunciati come favoriti alla vigilia, e io ci aggiungerei Dolcenera e Rocco Hunt (soprattutto quest'ultimo). Ora sono curioso di Scanu perché almeno io non lo ritenevo da podio perché lo credevo penalizzato dai giornalisti, ma vedendo i commenti inizia a riprendere quota in ottica ottimo piazzamento visto che al televoto è comunque forte e la sua base di fan forse tra tutti i talent è quella più solida nel tempo e non più legata a fenomeno del momento come può essere ancora un Fragola.
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