Utente
9 novembre, 2015
pazzoreality ha detto
Ma questo forum non ha sottovalutato Irama perché così gli andava. Ci siamo attenuti alle classifiche, al crollo rispetto alla sua precedente era, all'immane promozione avuta senza per questo fare sfracelli e alla strombazzata liason con la De Lellis per tornare alla ribalta.Ci siamo basati sui dati oggettivi e su una storia che si ripete ogni anno da 5 anni a questa parte col vincitore di Amici
Poi lo abbiamo detto dal primo momento che sarebbe stato da podio. Se un Einar riesce ad essere votatissimo, non oso immaginare lui e le giurie han smesso di affossare quelli di Amici da 4 anni.
sottovalutato intendo dal punto di vista artistico, sulle cose da te menzionate ci sta e sono agli occhi di tutti.
Utente
7 agosto, 2013
Già un Dondoni che non lo esalta è strano.
Io poi nemmeno conosco bene Irama... dal vivo rende bene? Sa cantare? Ho ovviamente sentito Nera quest'estate e mi è da subito piaciuto il suo timbro, ma ovviamente dal vivo è tutta un'altra cosa.
Che strano uomo avevo io, con gli occhi dolci quanto basta...
Utente
6 agosto, 2015
pazzoreality ha detto
Già un Dondoni che non lo esalta è strano.Io poi nemmeno conosco bene Irama... dal vivo rende bene? Sa cantare? Ho ovviamente sentito Nera quest'estate e mi è da subito piaciuto il suo timbro, ma ovviamente dal vivo è tutta un'altra cosa.
Di cantare sa cantare e sa tenere il palco perchè è già esperto.....non è il Riki della situazione.
Di Irama c'è da dire che forse a livello di stampa viene vissuto meno come concorrente di Amici perchè lui ad Amici è arrivato che era già noto avendo fatto un Sanremo, un Summer festival ed essendosi fatto conoscere nel mondo musicale quindi Amici per lui è stato un lavoro come un altro quindi non viene visto come il ragazzo che dal nulla arriva a Sanremo come Einar.
Per me sarà interessante vedere come si suddividerà il televoto perchè tra Irama-Ultimo-Il Volo rischiano veramente di lasciare le briciole agli altri 20 o al contrario soprattutto lui, Ultimo e Einar potrebbero attingere allo stesso bacino di votanti togliendosi voti a vicenda.
Utente
25 giugno, 2018
Questi commenti mi fanno essere sempre più curioso. Non vedo l'ora di riascoltare/rivedere Cristicchi su quel palco. Non potrei sopportare di vedere di nuovo Il Volo sul podio, ma ahimè temo nella realizzazione dei miei incubi.
Che Irama commercialmente abbia fatto un tonfo è sotto gli occhi di tutti ma se si commentano i giudizi sul brano e si aggiunge che qui viene sottovalutato, non credo si parli di risultati ma di proposte. Lo avevo apprezzato molto al suo esordio a Sanremo Giovani, da Amici invece ho apprezzato i suoi pezzi in maniera altalenante ma trovo abbia potenziale.
Ultimo pare sia rimasto nella sua comfort zone, secondo me va per la vittoria. Sembra inarrestabile. Mi incuriosisce la nuova Arisa, il duetto Pravo/Briga e il pezzo di Nigiotti (se ha convinto Monina ma anche i meno critici deve avere davvero un bel pezzo).
Dispiace che su 400 pezzi che sono stati presentati, siano arrivati pochi brani interpretati da Donne e che neanche uno di questi si sia già imposto tra le preferenze dei giornalisti.
Utente
6 agosto, 2015
Gennj931 ha detto
Il volo ha un target televoto completamente diverso da irama e ultimo.
Infatti intendevo che loro, Ultimo e Irama (e direi forse pure Einar) rischiano di prendersi tutto il televoto perchè Il Volo potrebbe puntare più sul pubblico da Rai1 mentre gli altri 2-3 sul voto dei giovani e dei fans dei talent lasciando le briciole agli altri.
Leggendo queste recensioni invece chi pensate possa passare inosservato?
Utente
2 marzo, 2014
Vacalebre su Il Mattino
Festival di Sanremo, le pagelle in anteprima: D'Angelo-Cori e Zen Circus i migliori
«È solo musica da fanteria», spiega Claudio Baglioni nella saletta Rai di corso Sempione in cui presenta alla stampa le canzoni del suo secondo, e già discussissimo, Sanremo: «Musica povera, per tutti, ma in movimento, sempre pronta - oggi più che mai - a darsi un futuro, piuttosto che finire in un museo, un un conservatorio». Ed eccola la musica da fanteria di questo sessantanovesimo Festival. Canzone dopo canzone, il giudizio al primo ascolto è poco più di un'impressione, ci sono brani che cresceranno grazie alle prove sul palco dell'Ariston, altri che ne usciranno con le ossa rotte. Sia come sia, ecco la prima pagella.
Arisa: «Mi sento bene»
Voce, violini e melodia, ma è solo l'inizio, nel frullatore arrivano gli Abba e i Matia Bazar, la Carrà e Giuni Russo. Pop bipolare cantato benissimo. Frase clou: «Guardo una serie alla tv e mi sento bene». Voto: 6 e mezzo
Loredana Bertè: «Cosa ti aspetti da me»
Gaetano Curreri tra gli autori, l'arrangiamento neobanale spreca un po' l'occasione, ma Loredana c'è, ed è sempre una bella notizia. Frase clou: «Ti aspetti tutta una vita per essere un attimo». Voto: 5 e mezzo.
Boomdabash: «Per un milione»
Rocco Hunt, Federica Abbate e Cheope tra gli auturi del reggaettino che viene dal Salento. Frase clou: «Ti aspetto come il gol che sblocca la partita». Voto: 5 e mezzo.
Federica Carta-Shade: «Senza farlo apposta»
Canzone neosanremese con pseudorap d'ordinanza. Frase clou: «E ti ho detto ti amo, non eri il regalo che immaginavo». Voto: 4.
Simone Cristicchi: «Abbi cura di me»
Talkin' pantetista e francescano, buonista e lennoniano. Tante parole, forse troppe per essere messe in canzone. Frase clou: «Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso». Voto: 5 e mezzo.
Nino D'Angelo-Livio Cori: «Un'altra luce»
Trap neomelodica, incontro verace tra due generazioni così vicine, così lontane, che sanno alternare dialetto e italiano. Frase clou: «Te pozzo da' cient'uocchie che t'appicciano 'a vita/ ma sarà sempe cchiù scuro si nun ce crire». Voto: 7.
Einar: «Parole nuove»
La promozione da Giovane a Big non gli rende facile la vita. Alle prese con un pezzo di Antonio Maiello s'impantana tra luoghi comuni liricomelodici. Frase clou: «Riscriverò l'amore con parole nuove». Voto: 4.
Ex Otago: «Solo una canzone»
La ballata indie pop dell'amore che non strappa i capelli, ammesso che te ne siano rimasti. Frase clou: «Non semplice scoprire nuove tenebre tra le tue cosce dietro le orecchie». Voto: 5 e mezzo.
Ghemon: «Rose viole»
Il rapper si fa sempre più soulman, seguendo la lezione di Neffa. Il testo non è granchè, ma il pezzo c'è e la voce è da blackman d'Irpinia, sa di Taurasi. Frase clou: «Tu sei il pensiero nero che mi culla». Voto: 6.
Il Volo: «Musica che resta»
Fotoromanza (c'è la Nannini tra gli autori) pop con licenza di urlare forte. «Stanotte stringimi, baciamo l'anima, siamo musica vera, che resta». Voto: 4 e mezzo
Irama: «La ragazza con il cuore di latta»
Una storia vera. Linda è nata con un cuore «che non batte a tempo» e con un padre che tornava a casa sbronzo e le lasciava lividi. Lui è pronto a sognare un mondo nuovo con lei, nel nome del bimbo che aspetta, non si sa da chi (dal padre o da lui). Frase clou: «Linda è cresciuta così in fretta da truccarsi presto. Talmente in fretta che suo padre non fu più lo stesso». Voto: 5 e mezzo.
Achille Lauro: «Rolls Royce»
Addio alla trap nel nome di Vasco Rossi, che non è citato ma evocato, e di Amy Winehouse, Jimi Hendrix, Elvis Presley, tutti chiamati in ballo tra champagne e macchinone, Axl Rose e Rolling Stones. Poco più di un rockettino, che all'Ariston è comunque qualcosa. Frase clou: «Voglio una vita così, voglio una fine così». Voto: 5 e mezzo.
Mahmood: «Soldi»
«In periferia fa molto caldo», dice il ragazzo italo-egiziano, che, a differenza di Einar, la sua chance se la gioca bene, anche perché in console di produzione c'è Charlie Charles. Qui c'è chi beve champagne sotto Ramadan e arriva in Italia pensando solo ai «soldi, soldi, soldi». Trap come cronaca di ordinaria dis/integrazione metropolitana. Frase clou: «Lasci la città, ma nessuno lo sa, ieri eri qua, dove sei papà. Mi chiedi come va, come va, come va. Sai già come va, come va, come va». Voto: 6.
Motta: «Dov'è l'Italia»
L'inizio è da folksinger vecchia scuola, poi il sound indie pop non lascia scampo. L'Italia si è persa, come l'ultima luna vista dai migranti sbarcando. Frase clou: «Dov'è l'Italia, amore mio». Mi sono perso anch'io». Voto: 5 e mezzo.
Negrita: «I ragazzi stanno bene»
Il titolo cita gli Who, il pezzo vola molto più basso, sia pur restando fedele alla retorica rock, tra fischi morriconiani e chitarre elettriche in evidenza. Frase clou: «Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene. Non ascoltano in consigli e hanno il fuoco nelle vene». Voto: 5 e mezzo.
Nek: «Mi farò trovare pronto»
Galleggiare pallido e assorto in una forma di autoplagio electro con Paolo Antonacci, figlio di Biagio, tra gli autori. Frase clou: «Sono pronto, sono pronto, a non esser pronto mai per essere all'altezza dell'amore». Voto: 5.
Enrico Nigiotti: «Nonno Hollywood»
Un pianoforte saluta il piccolo mondo antico del nonno che non c'è più, rimpiange il tempo speso in campagna e a bere vino, la bellezza-semplicità perduta. Frase clou (e sovranista): «Si parla più l'inglese dei dialetti nostri». Voto: 5.
Patty Pravo-Briga: «Un po' come la vita»
C'è Zibba tra gli autori, ma il pezzo latita, sia sul fronte testuale che su quello melodico. Nicoletta è la solita signora della canzone italiana, Briga un puntello rap di cui non si sarebbe sentita la mancanza. Frase clou: «Ma intanto dimmi almeno dove il cielo va a finire». Voto: 5.
Francesco Renga: «Aspetto che torni»
Baglioni ha trovato questa canzone di Bungaro sugli affetti familiari e l'ha portata all'ex Timoria, che ci ha messo la bella voce, ma poco di più. Frase clou (rivolta al padre): «Io aspetto che torni stasera, aspetto che torni». Voto: 5 e mezzo.
Daniele Silvestri-Rancore: «Argento vivo»
Sedici anni e sentirsi in galera. La musica al massimo per non sentire quel che blaterano mamma e papà, un plasma per amico, la scuola per galera, ma anche la casa. Lui era argento vivo, ma lo stanno «curando». Un brano dolente e feroce, ancor di più quanto entra il rap di Rancore. Frase clou: «Ho sedici anni, ma è già da più di dieci che vivo in un carcere, nessun reato commesso là fuori, fui condannato ben prima di nascere». Voto: 7.
Anna Tatangelo: «Le nostre anime di notte»
Non graffia e non colpisce, nel Festival rinnovato avrebbe dovuto osare di più. Frase clou: «Quante parole da dimenticare». Voto: 4.
Paola Turci: «L'ultimo ostacolo»
Deve tanto a Sanremo e torna volentieri, ma forse stavolta la canzone, di cui è coautrice, non rende giustizia al suo talento, forse per colpa dell'arrangiamento. Frase clou: «Piove, però siamo fuori pericolo, riusciremo a respirare nel diluvio universale. Voto: 5 e mezzo
Ultimo: «I tuoi particolari»
Lo danno per favorito, ma lui gioca sul classico, guardando al Venditti delle canzoni d'amore. Frase clou: «Se solamente Dio inventasse nuove parole potrei dirti che siamo soltanto bagagli, viaggiamo in ordine sparsi». Voto: 5 e mezzo.
Zen Circus: «L'amore è una dittatura»
Un rock distopico, come certi «nightmare» dylaniani e dylaniati. Ci sono uomini in acque alte, topi, zanzare, porte aperte e porti chiusi. Roba da premi della critica, certo, più che da vittoria finale, ma almeno loro osano e, al primo ascolto, ci regalano la cosa più bella di questa edizione, poi vedremo dal vivo come andrà. Frase clou: «Hai la democrazia dentro il cuore, ma l'amore è una dittatura fatta di imperativi categorici, ma nessuna esecuzione, mentre invece l'anarchia la trovi dentro ogni emozione». Voto: 7 e mezzo.
Ps. Come d'abitudine i voti sono espressi in media sanremese, nel resto dell'anno andrebbero abbassati ognuno di due punti.
Utente
7 agosto, 2013
Insomma pare essere il festival dei cantautori quest'anno, dove invece gli artisti più specificatamente "pop" (Nek, Turci, Renga, Tatangelo) passeranno in secondo piano per non aver portato niente di davvero forte e potenzialmente da podio.
Sto pensando adesso che un Festival vinto da Silvestri mi piacerebbe tantissimo
Utente
2 marzo, 2014
Gino Castaldo su La Repubblica
Sanremo, gli ascolti delle 24 canzoni in gara: quest’anno ci si annoierà di meno
L'impressione a caldo, dopo la maratona di ascolto, è quella di un'aria di rinnovamento grazie a Nino D'Angelo, Achille Lauro, Daniele Silvestri, Motta. Annunciati anche alcuni dei duetti: Neri Marcorè con Nek, Brunori Sas con Zen Circus, Manuel Agnelli con Silvestri, Beppe Fiorello con Paola Turci. Baglioni: "I temi del presente emergono nelle canzoni"
Non siamo alla rivoluzione, e mai potrebbe esserlo, oltre certi ragionevoli limiti, ma un'aria di rinnovamento è indiscutibile e lo ha sottolineato lo stesso Claudio Baglioni quando alla fine dell'ascolto per la stampa delle 24 canzoni in gara al prossimo festival di Sanremo, ha auspicato che questo processo di cambiamento possa continuare. Intendendo, per chi voleva capire, anche nei prossimi anni, anche quando la direzione artistica passerà a chissà chi altro, immaginando possibili venti di restaurazione all'orizzonte
L'impressione a caldo, dopo la maratona di ascolto, è quella di una discreta ricchezza, di maggiore varietà, di maggiore rispetto dell'esistente, ovvero del panorama oggettivo della musica italiana. Insomma quest'anno ci si annoierà di meno con le canzoni in gara. Grazie a Nino D'Angelo che con Livio Cori si tuffa in oniriche sonorità in chiave autotune, grazie a Achille Lauro, spavaldo e rock'n'roll, grazie all'impatto da pugno nello stomaco che ci arriverà dalla bellissima e angosciosa canzone di Daniele Silvestri, dal senso di perdita di Motta, dalla teatralità marcata e appassionata di Simone Cristicchi, e dal frastagliato panorama contemporaneo degli Zen Circus. Ci divertiremo con le voci di Patty Pravo che duetta con Briga, e con quelle storiche e coinvolgenti di Paola Turci e Loredana Berté. E poi Mahmood, gli Ex-Otago, i Boomdabash, il disneyano svolazzare di Arisa, il torbido soul di Ghemon.
C'è quasi il rischio che quandò canterà Anna Tatangelo possa sembrare un'oasi rassicurante, per non perdersi in un mare di incertezze poco sanremesi. A lei il compito di ricordare stili più convenzionali, per non dire di Enrico Nigiottiche col suo ricordo del nonno livornese è nostalgico neanche cantasse Vecchio Scarpone. Perfino uno come Irama, non senza eccessi di retorica, tenta la strada della canzone d'impegno raccontando di una violenza padre-figlia, e Il Volo sembra messo lì appositamente per irritare quelli che della canzone amano l'eleganza, l'umanità pacata e condivisibile, gli slanci emotivi che potrebbero sembrare verosimili.
Tutto fa pensare che stiamo correndo un rischio molto serio: potrebbe perfino accadere che una parte non secondaria dell'interesse del pubblico possa andare alla competizione dei cantanti in gara, quella che dovrebbe essere l'oggetto principale del festival di Sanremo, ma che poi di fatto sembra tutte le volte il convitato di pietra, oscurato da tanti altri elementi di spettacolo. Annunciati anche alcuni dei duetti che vedremo nella serata del venerdì. Tra i più singolari: Neri Marcoré conNek, Brunori Sas con Zen Circus, Manuel Agnelli con Silvestri, Beppe Fiorello con Paola Turci, Rocco Hunt con Boomdabash.
In coda Claudio Baglioni ha spiegato i pensieri guida della scelta dei pezzi: "Abbiamo cercato di cogliere il senso di bellezza e guardare al risultato finale, abbiamo cercato bizzarria, vitalità, sincerità e verità". In alcuni pezzi si intravedono anche temi scottanti. Nel pezzo di Motta c'è un sentore di migranti. Preoccupato? "Ma no, è solo uno dei temi del presente, normale che finisca nelle canzoni" .
Utente
9 novembre, 2015
Olimpico85 ha detto
Di cantare sa cantare e sa tenere il palco perchè è già esperto.....non è il Riki della situazione.
Di Irama c'è da dire che forse a livello di stampa viene vissuto meno come concorrente di Amici perchè lui ad Amici è arrivato che era già noto avendo fatto un Sanremo, un Summer festival ed essendosi fatto conoscere nel mondo musicale quindi Amici per lui è stato un lavoro come un altro quindi non viene visto come il ragazzo che dal nulla arriva a Sanremo come Einar.
Per me sarà interessante vedere come si suddividerà il televoto perchè tra Irama-Ultimo-Il Volo rischiano veramente di lasciare le briciole agli altri 20 o al contrario soprattutto lui, Ultimo e Einar potrebbero attingere allo stesso bacino di votanti togliendosi voti a vicenda.
Secondo me invece a livello di pubblico, Irama ed Einar sono quelli che hanno più pubblico in comune, però tra i due è inutile dire chi la spunta. il Volo ha un target completamente diverso. Mentre Irama e Ultimo, anche loro hanno un pubblico che segue entrambi.
Thomas ha detto
Questi commenti mi fanno essere sempre più curioso. Non vedo l'ora di riascoltare/rivedere Cristicchi su quel palco. Non potrei sopportare di vedere di nuovo Il Volo sul podio, ma ahimè temo nella realizzazione dei miei incubi.Che Irama commercialmente abbia fatto un tonfo è sotto gli occhi di tutti ma se si commentano i giudizi sul brano e si aggiunge che qui viene sottovalutato, non credo si parli di risultati ma di proposte. Lo avevo apprezzato molto al suo esordio a Sanremo Giovani, da Amici invece ho apprezzato i suoi pezzi in maniera altalenante ma trovo abbia potenziale.
Ultimo pare sia rimasto nella sua comfort zone, secondo me va per la vittoria. Sembra inarrestabile. Mi incuriosisce la nuova Arisa, il duetto Pravo/Briga e il pezzo di Nigiotti (se ha convinto Monina ma anche i meno critici deve avere davvero un bel pezzo).
Dispiace che su 400 pezzi che sono stati presentati, siano arrivati pochi brani interpretati da Donne e che neanche uno di questi si sia già imposto tra le preferenze dei giornalisti.
Il problema in realtà è che prima di ascoltare il brano non possiamo farci avanti, quindi dire sopravvalutato o sottovalutato capisco che non abbia senso attualmente. Però dire che i giornalisti sopravvalutano, mi sembra un attimino esagerato. Il mio commento è rivolto principalmente ai vari commenti lasciati in precedenza, e tutti erano " sconvolti" dalla partecipazione di Irama, come se non fosse all'altezza. E non mi sorprende che il brano possa essere forte, sia nell'arrangiamento che nel testo, per il semplice fatto che reputo Irama un artista che sa il fatto suo.
Utente
11 novembre, 2015
Waves of Music ha detto
Di fantasmi sulle barche e di barche senza un porto come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco
Io di Irama non ho apprezzato alcuni pezzi dell'ultimo lavoro, ho pensato che sarebbe andato a Sanremo con un pezzo alla Bella e Rovinata, mentre il pezzo sanremese a quanto pare tratta un tema molto delicato, bisogna vedere come.
Non ho pregiudizi nei suoi confronti, avevo puri e semplici giudizi dopo aver sentito alcune cose, e sensazioni dovute ad alcune sue scelte. Ma forse sta prendendo la strada giusta, vedremo, me lo auguro!
Utente
24 agosto, 2015
Si, la curiosità è se possibile ancora più alta dopo questi ascolti, in generale mi sembra sarà un Sanremone.
Dispiace, ma me ne ero in parte già fatto una ragione, che le poche donne sembrano anche tra i nomi più deboli. Uffa.
Rancore è un feat. di tutto rispetto, come mai salta fuori solo ora?
Dalle impressioni, curiosissimo per Silvestri, Lauro, D'Angelo, oltre che per chi già aspettavo.
Banned
29 settembre, 2016
Paola Gallo (Onde Funky)
C’è un brano che non riesco a valutare con gli altri ed è Argento Vivo che Daniele Silvestri condividerà con Rancore: Un vero pugno nello stomaco, un linguaggio e un suono a parte. Una storia dura di isolamento trattata con un racconto in prima persona: “Ho 16 anni, ma è già da più di dieci che vivo in un carcere…” e il rap di Rancore a rendere il tutto ancora più efficace e affilato. Silvestri, ancora una volta, va nella direzione in cui meno te lo aspetti. Geniale.
ACHILLE LAURO – ROLLS ROYCE
Semplice e divertente con unz unz e Rolls Royce a tutto spiano, questa canzone è una Vita spericolata 2.0: “No non è vita è rock’n’roll“. Outsider a tutti gli effetti Lauro se la gioca con molta leggerezza e non nella sua trap-comfort zone. Mah.
ARISA – MI SENTO BENE
La canzone parte e chiude lirica ma racchiude nel cuore il mondo di Sincerità e di Lelio Luttazzi. Rimane la sorpresa e il profumo di uno show d’altri tempi. Penombra e luce si alternano come gli stili e i battiti e “Se non ci penso più mi sento bene“. Piacerà.
LOREDANA BERTE’ – COSA TI ASPETTI DA ME
In forma e con una gran voce, Loredana tiene su con grande tensione una canzone fatta di domande, bilanci e riflessioni sull’amore: “Ma io non posso credere che esista un altro amore come te….” ma nulla di nostalgico o passatista. La Bertè si è sicuramente ritrovata e i suoi fan non avranno delusioni. Coerente.
BOOMDABASH – PER UN MILIONE
Suono caldo ed estivo ma non troppo. Ottima per ingannare l’inverno (anche della vita): “Ti aspetterò perché sei tu che porti il sole”. La salvezza nei rapporti, le attese e il guizzo della quotidianità. Radiofonica senza strafare.
FEDERICA CARTA E SHADE – SENZA FARLO APPOSTA
Canzone teen e onesta con un buon impasto delle voci. Lui sfrutta le doti recitative, lei porta la melodia. Il brano è orecchiabile anche se prevedibile come il tema dell’amore a senso unico “E sono qui stasera ancora un’altra volta” ma loro profumano di buono. Quota bravi ragazzi.
SIMONE CRISTICCHI – ABBI CURA DI ME
Con Simone è arrivata la prima lacrima: “Il tempo ti cambia fuori, dentro ti cambia l’amore”. Manuale di psicologia applicata alla vita e un’apertura orchestrale commovente verso la fine. Cristicchi guarda negli occhi le canzoni e le fa entrare nell’anima. Curativa.
NINO D’ANGELO E LIVIO CORI – UN’ALTRA LUCE
Due voci e due generazioni che si incrociano attraversando la lingua italiana e napoletana. “Mai nessuno ha mai capito come scaldarmi…” incalza ipnotico e coinvolgente Livio Cori. Suoni che allontanano tutti le tentazioni neomelodiche. Inaspettata e affascinante.
EINAR – PAROLE NUOVE
A dispetto del titolo e della giovane età, Einar propone una delle canzoni più canonicamente sanremesi: “Se te ne vai scriverò l’amore con parole nuove”. Avrei rischiato un percorso più attuale. Stantio.
EX OTAGO – SOLO UNA CANZONE
Cantare l’amore adulto non è semplice, soprattutto se si ha un’età che gira attorno ai 30 anni, ma gli Ex Otago ce la fanno benissimo. Con voce seducente accarezzata da luce e malinconia, arriva finalmente una canzone che tratta il lato scomodo dell’amore: “Non è semplice restare complici…quando l’amore non è giovane”. Intrigante.
GHEMON – ROSE VIOLA
La voce di Ghemon è speciale, ma non per tutti. “Com’è difficile salvarsi…” dalla solitudine e dalle spine sulle lenzuola recita un brano che porta rose viola alle orecchie di tutti. Come in un museo, servirà attenzione. Elegante.
IL VOLO – MUSICA CHE RESTA
Super classici come sempre e con un’età anagrafica lontana da quella delle loro canzoni: “Amore abbracciami e proteggimi…siamo musica che resta”. Riscuoteranno consensi, ma sono molto lontani dal mio gusto. Epica.
IRAMA – LA RAGAZZA CON IL CUORE DI LATTA
La violenza domestica è un tema difficilissimo da affrontare. Irama ci riesce con credibilità senza diventare retorico. “Linda è cresciuta con un cuore che non batte a tempo…”. Penso a Mary e ai Gemelli Diversi perché anche il pop può dire la sua su temi così spinosi. Funzionerà.
MAHMOOD – SOLDI
Charlie Charles firma in assoluto il suono più contemporaneo del Festival. E, all’interno, un testo nel quale Mahmood racconta un rapporto duro e irrisolto con il padre. “Tu da me volevi solo soldi” suona liberatorio. Curerà il suo autore, coinvolgerà soprattutto i più giovani. Iconica.
MOTTA – DOV’E’ L’ITALIA
Una delle voci più riconoscibili e intense poggia come sempre sulla chitarra per poi volare inaspettatamente altrove. All’inizio del brano si sente il mare, prologo di un viaggio, forse della speranza, con una domanda che oggi si fanno in molti: “Dov’è l’Italia amore mio, mi sono perso”. Intenso e riconoscibile.
NEGRITA – I RAGAZZI STANNO BENE
Tra le mie preferite. Ha un’indole rock e riesce a mettere gli occhi sulla vita interiore e sul nostro tempo: “Voglio esplodere che la vita è una poesia” ma anche “far pace con i fantasmi sulle barche”. Nel mio podio.
NEK – MI FARO’ TROVARE PRONTO
“Sono pronto come non ho fatto mai per essere all’altezza dell’amore”. Nek ha energia da vendere in una canzone che sottolinea il suo percorso. Sincopata e orecchiabile lascia una bella parentesi ai violini e all’orchestra. Tonica.
ENRICO NIGIOTTI – NONNO HOLLYWOOD
“Ma quand’è che passa che non mi passa”. Dedica intensa al nonno che non c’è più. Parte sussurrata e poi sale. In sottofondo Livorno e un tempo che sembra perduto. Arriverà al cuore. Cartolina di buoni sentimenti.
PATTY PRAVO CON BRIGA – UN PO’ COME LA VITA
Parte Patty: “Un po’ come la vita senza più sognare”e poi arriva Briga a portare il suo tempo. Ricorda di giocare dice Patty in una ballata che resta. Un confronto convincente.
FRANCESCO RENGA – ASPETTO CHE TORNI
Canzone di Bungaro affidata a Francesco. Ballata pop che indaga sentimenti e attese. Cresce e mette in evidenza la voce di Francesco. Ritorna il ricordo della madre (“mi manca da trent’anni”) e uno sguardo rivolto verso l’alto. Sono certa che con l’orchestra volerà. Un porto sicuro.
ANNA TATANGELO – LE NOSTRE ANIME DI NOTTE
Canzone d’amore. Voce intonata che abbandona gli stilemi più classici. Anna sembra cresciuta e soprattutto più consapevole. Il dolore e le traversie spesso servono. La ragazza si è impegnata.
PAOLA TURCI – L’ULTIMO OSTACOLO
Pianoforte e partenza intensa. “Fragili ma sempre in verticale…Ma è bellissimo pensare di cadere insieme”. Canzone che trascina e cambia tono come la voce di Paola. Non facile e per questo molto interessante. Una certezza.
ULTIMO – I TUOI PARTICOLARI
Una storia che finisce e lascia ovunque I TUOI PARTICOLARI: “Siamo soltanto bagagli viaggiamo in ordini sparsi”. Ballata semplice ma molto efficace.
THE ZEN CIRCUS – L’AMORE E’ DITTATURA
L’inizio è subito uno schiaffo in faccia dato da una voce provocante. Bello e accattivante l’incedere ma molto oscuro il testo “Ma non hai paura di nessuno se non della tua statura”. Esplode di strofa in strofa anche se non fa capire bene la destinazione. Oscura
Utente
24 ottobre, 2013
Dalle recensioni mi sembra di capire che ci sia un buon livello medio, nessuno spicca in negativo ma allo stesso tempo non si raggiungono grandi vette in positivo. Mi è venuta un po' di paura per Arisa quando ho letto chi parlava di canzone disney(i'm not here for a carola campagna mess) e mi chiedo perché ho presa Briga e Patty al YT
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