Non sono troppo d’accordo con le parole di Amadeus, un conto è mettere alle strette quelli che hanno bisogno di promo, ma che non hanno il coraggio di andare in gara, un conto è escludere anche quelli che di primo non ne hanno minimamente bisogno che “pagano” una scelta fatta per fare un dispetto ai primi, uno come Marracash ad esempio non ha alcun bisogno di farsi la promo da ospite, ma per la sua carriera e quello che fa ancora oggi secondo me potrebbe benissimo essere un super ospite

AjejeBrazorf ha detto
Non sono troppo d’accordo con le parole di Amadeus, un conto è mettere alle strette quelli che hanno bisogno di promo, ma che non hanno il coraggio di andare in gara, un conto è escludere anche quelli che di primo non ne hanno minimamente bisogno che “pagano” una scelta fatta per fare un dispetto ai primi, uno come Marracash ad esempio non ha alcun bisogno di farsi la promo da ospite, ma per la sua carriera e quello che fa ancora oggi secondo me potrebbe benissimo essere un super ospite  

Beh ma se Marracash non è mai andato a fare l’ospite a Sanremo è perché non è mai coinciso con momenti in cui doveva fare della promo. Se uno tra gli ultimi album fosse uscito in “zona Festival” (diciamo da dicembre a fine febbraio) sicuramente lo avrebbero chiamato per come funzionavano le cose prima di questa affermazione di Amadeus. Il suo ragionamento è: ben vengano ospiti con 50 anni e passa di carriera; sono persone che quello che dovevano dare lo hanno dato e da cui possiamo accettare discorsi del tipo “non ho lo spirito per mettermi in gioco”, ma non SuperBig che sono ancora parte attiva della fruizione musicale odierna. Perché se vuoi far conoscere il tuo progetto lo fai conoscere alla pari di tutti gli altri che sono in gara esattamente con lo stesso scopo. 

Invece per i “settantenni” che Ama cita, Sanremo non è una vetrina “accalappia-vendite”, oramai non ne hanno più bisogno, sebbene siano “artisticamente attivi” sono di certo discograficamente parlando “in pensione”. Sono quelli che io chiamo “santoni”: Vanoni, Renato Zero, De Gregori, Morandi, Baglioni.. sono tutti artisti che nel mercato discografico odierno funzionano più per quello che sono stati che per quello che sono ora. Quindi è giusto ospitarli e rendere omaggio alle loro carriere. Per tutti gli altri c’è la gara.

Poi, riflessione personalissima, è un discorso a parte invitare una Pausini perché ha vinto il Golden Globe o i Maneskin perché continuano a vincere premi importantissimi all’estero. Lì parliamo proprio di riconoscimenti mondiali che per chi fa musica sono dei traguardi così importanti che è impossibile non rendere merito. Però parliamo appunto di 2 casi in 72 anni di Festival