In risposta a certe affermazioni, vi volevo proporre questa riflessione su una certa tipologia di politici italiani di oggi: i più ignoranti o i più furbi al mondo? È un post di Tommaso Monacelli, direttore del dipartimento di Economics in Bocconi e uno degli economisti italiani più famosi. 

Questa "campagna elettorale" ha già prodromi da brivido". Flat tax, abolizione tasse universitarie, reddito minimo garantito, dentiere per tutti. Banana Republic sembra la Scandinavia. L'istinto immediato e' quello di mettere un argine. Discutere colpo su colpo. Usare dati, filamenti di logica, banali conoscenze di economia, per smascherare ognuna di queste pietose proposte. Mettere alla berlina politici così insipienti, questo populismo così banale. 

Poi capisci che e' inutile: come arginare il mare con le mani. Perché proposte così ridicole non capitano, in Italia, per caso. Non sono il frutto di politici di serie B, che Marte ci ha spedito con un meteorite, e che sono per puro accidente capitati sul suolo italiano.

No. Proposte così ridicole sono perfettamente razionali in un paese come il nostro. Il problema siamo noi (meravigliosi cittadini italiani). Che votiamo, ma non leggiamo. Che ci istruiamo "nella scuola migliore del mondo", ma abbiamo tassi di literacy tra gli adulti tra i peggiori dei paesi OCSE.

Molto semplicemente, in altri paesi, proposte così non verrebbero fatte, o avrebbero il fiato cortissimo, perché non passerebbero il filtro di un'opinione pubblica mediamente istruita. 

E non mi si dica che anche negli altri paesi dilaga il populismo. Vero. Ma Berlusconi per vent'anni l'ha avuto un paese solo. E quello e' il paese "con la scuola e l'università migliore del mondo".

Il problema siamo noi. Cittadini di Banana Republic. Un mare da fermare con le mani ben più grande del "mare". 

Alla fine, non e' vero che abbiamo i peggiori politici del mondo. Noi abbiamo, nel mondo, semplicemente, i politici più furbi.