Aiuto, non riesco a tenere il passo 

Il pane è sempre stato la mia rovina. Il mio paese è famoso per il pane, e per vent'anni non ne ho mai fatto a meno. Si tratta di un tipo di pane dalla crosta rigida e la mollica non troppo morbida ma saporita, perfetto per accompagnare i cibi. Ancor più rovinosa, la pitta, di cui allego sotto una foto trovata sul web perché ho scoperto tipo oggi che non sia una forma di pane diffusa nel resto d'italia  È un pane dalla crosta e mollica morbida.

Una volta andato via per l'università, ne ho ridotto drasticamente il consumo, comunque. Sono abituato al pane con cui sono cresciuto. Quando serve qualche accompagnamento, uso principalmente pane di segale e fresine. Mi piacciono molto anche i pani tipici dell'estremo nord Italia/nord Europa ai semi vari, mentre non ho mai compreso e tollerato il pane senza sale.

Capitolo pasta, da PESSIMO italiano medio, ne mangio davvero poca. Quando la cucino è perché ho ospiti e/o mi va di provare piatti un po' più particolari. Quando sono solo, mi limito alle classiche pasta e tonno o pasta e olio e calo giusto una settantina di grammi. I formati che preferisco sono le caserecce, le trofie, i rigatoni e i radiatori; non tollero per niente i formati di pasta lunghi, a meno che non siano pasta all'uovo. Non sono un grande fan di ravioli e tortelli/tortellini (di questi ultimi mangio solo quelli secchi della Barilla, che invece amo, ma sono una delle cose più lontane dai veri tortelli di sempre), mentre venero gli gnocchi di patate.

Per quanto riguarda lo scatolame, anche io faccio parte del club tonno, mentre lo scorso anno ho scoperto un improvviso e inspiegabile amore per le olive, che prima di allora non mangiavo quasi mai. Fortunatamente, non devo mai comprare la passata di pomodoro, in famiglia la prepariamo in estate e preferisco sempre cucinare tutti gli altri sughi a base di pomodoro partendo da lì. Compro molto raramente i legumi, non mangiando molta pasta (e nemmeno zuppe), non mi servono spesso, e in generale non li amo, salvo giusto i ceci. Una cosa che non comprenderò mai è la carne in scatola, l'ho sempre trovata tremenda. 

Per dolci e biscotti, invece (e stranamente, perché essendo sempre stato un po' grosso la gente tende a pensare male), non mangio quasi nulla. Preferisco preparare dolci, mi piace molto farlo e credo di cavarmela piuttosto bene, ma non li compro mai. Ho provato la prima "merendina cicciona da frigo" della mia vita al quarto anno di liceo, in famiglia non me le hanno mai comprate, e il massimo che si trovava in giro erano i classici cornetti scialbi del supermercato da accompagnare al latte o al caffè. Anche una volta andato a vivere da solo, non ho mai comprato niente di troppo pesante, mi limito giusto a biscotti neutri (in questo periodo sto comprando spesso i digestive). Ad esempio, vado matto per gli Oreo, ma li prendo al massimo due volte l'anno, amo le Gocciole, ma non le mangio da quando avevo tipo diciotto anni. Non è sempre stata una scelta legata alla salute, lo è diventata solo più di recente, più che altro un blocco mentale. L'unica cosa che mi concedo, a volte, è di comprare i classici dolci da distributore automatico, ma lì è più che altro questione di sopravvivenza.

L'unico dolce "da acquistare" a cui non rinuncerei mai, e lo scrivo perché ne ho mangiato una fetta proprio dopo cena, è il panettone nel periodo natalizio, rigorosamente senza canditi ma sempre rigorosamente con l'uvetta, quando vedo quelli ripieni di creme e così via li scanso subito.