Utente
7 agosto, 2013
C’è poi chi si rivolge a Dio, chi nel cielo vede solo piogge e tempeste, chi come Morgan porta a pisciare il cane in riva al fiume. Poca rabbia sociale: la rivolta è invocata allegramente da Rocco Hunt (voto 7+) che con la scarica di energia di «Wake up» e versi come «parlate di futuro e intanto cade un’autostrada e nei programmi del pomeriggio imbambolate quest'Italia» (presumibilmente dedicato alla D’Urso, si attende chiarimento da Campo Dall’Orto) vince a mani basse il derby campano con il più moscio-neomelodico-rap Clementino.
A giocare un campionato a parte sono, of course, Elio e le Storie Tese (voto 8-): infilano sette ritornelli in tre minuti in «Vincere l’odio», che è un carosello di citazioni, di stili, di canzonissime, e un omaggio-sberleffo pure a «Perdere l’amore». Elio se la prende persino con San Paolo folgorato sulla via di Damasco. «Per fortuna che il signore ti è apparso perché tu perseguitavi i cristiani e giustamente lui ti ha detto stop». L’ennesima, geniale, prova d'autore degli Elii, comica e folgorante, ma un filino meno epocale del «Pippero», della «Terra dei cachi» o della «Canzone mononota».
Parlavamo di canzoni di grana fine: la più bella del lotto è quella di Noemi (voto 8+), che come tutte le più riuscite immersioni nei misteri dell'animo femminile è stata realizzata da uomini. Qui, nel trio di autori di «La borsa di una donna» spicca la firma di Marco Masini: la Rossa si avvolge con intima partecipazione nel sontuoso testo in cui si dice che «la borsa di una donna pesa come se ci fosse la sua vita dentro, tra un libro che non vuole mai finire ed altri trucchi per fermare il tempo, c'è la sua foto di un anno fa che ha messo via perché non si piaceva ma a riguardarla adesso si accorge che era bella, ma non lo capiva».
Sofisticata la proposta di Annalisa (voto 7): «Il diluvio universale» le consente di salire un altro gradino della sua credibilità artistica. Da lontano si nota la silhouette di Bjork, e qui la ragazza ligure si permette qualche cinismo narrativo. Dice al suo amante di una notte che «io non tornerò perchè non hai futuro e ho già poco tempo per me stessa, figuriamoci per gente come te». Così torna a casa in metro, dove «l'unica che sorride è una puttana». Leone ha garantito che la parola non verrà censurata in diretta: dopo Capodanno è acqua fresca.
Pronti a spiccare il volo verso la zona podio sembrano pure Giovanni Caccamo e Deborah Iurato (voto 7), nel duetto «Via da qui», regalato loro da Sangiorgi, con il vincitore delle Nuove Proposte del 2015 che cavallerescamente lavora per sottrazione di fronte all'esuberanza vocale della trionfatrice di Amici 2014.
Lorenzo Fragola (voto 6) si gioca la carta dell'ambizione, ma "Infinite volte" è pezzo dal respiro largo, decifrabile dopo ripetuti ascolti.
Fonte: iltempo
Utente
24 ottobre, 2013
Lo stesso dicasi per l'eterea Francesca Michielin (voto 6): il suo «Nessun grado di separazione» potrebbe non affondare nel gorgo infernale dei network radiofonici, anzi.
E a proposito: la sfida tra ex sodali di Maria è vinta da Alessio Bernabei (voto 6 1/2) che in «Noi siamo infinito» giura che la sua pelle «è una corteccia», ma astutamente si stacca dal suo passato prossimo e si rifugia in una zona techno-dance alla Nek, mentre i Dear Jack (voto 6--) affrontano la loro traversata del deserto, ma questo «Mezzo respiro» cofirmato dal nuovo cantante Leiner non è un viatico ideale
Utente
7 agosto, 2013
Noemi - La borsa di una donna
Se sentimento deve essere, questo è il testo più bello, firmato anche da Masini: si fruga nella borsa di una donna fra scontrini abbandonati, foto e altri reperti e segreti. Orchestra elegante, brano non immediato - VOTO 7
Giovanni Caccamo e Deborah Iurato - Via da qui
La firma di Giuliano Sangiorgi (un po' troppo presente di questi tempi) è una garanzia. Parte che sembra un pezzo elettronico poi si passa all'orchestra per arrivare all'elettrico. Il pezzo c'è, lui anche, lei un po' meno - VOTO 7
Lorenzo Fragola - Infinite volte
A 20 anni gli mettono in bocca un testo per chi guarda l'amore con i rimpianti di chi ha il doppio dei suoi anni. Suona moderno ma impersonale nonostante i cinque autori cinque - VOTO 5
Rocco Hunt - Wake up
Il vincitore delle Nuove proposte 2014 mischia hip hop e il funk della Napoli in cui è cresciuto Pino Daniele: se azzecca anche un balletto diventa un tormentone. Un difetto? Va bene parlare del degrado e del disinteresse delo Stato per il sud ma geolocalizzarsi così può essere un limite - VOTO 8
Elio e le Storie Tese - Vincere l'odio
Prendere sette ritornelli di canzoni (forse) mai finite o mal riuscite legandoli con testi che partono dall'ultima parola del precedente e fanno un viaggio dall'apostolo san Paolo ai femminielli alle televendite di vino calabrese e chiudere con il messaggio che sembra impegnato come vincere l'odio ma che è solo il contrario di «perdere l'amore» di Ranieri: genialità e divertimento - VOTO 9
Utente
24 ottobre, 2013
Dolcenera: Ora o mai più (le cose cambiano)
Non basta un ascolto per seguire il percorso tortuoso che accompagna la voce graffiata della cantautrice. Ma il coro gospel ha classe - VOTO 5,5
Francesca Michielin: Nessun grado di separazione
La malinconia della canzone italiana anni 70 filtrata con i suoni contemporanei. E un testo che si adatta ai 20anni di chi prova certe emozioni per la prima volta - VOTO 7,5
Dear Jack: Mezzo respiro
Se ne è andato Alessio Bernabei e al suo posto c'è Leiner Riflessi. Loro arrivano da Amici e lui è un ex X Factor: corto circuito mediatico. Una ballad muscolare che però non arriva al bersaglio - VOTO 4,5
Arisa: Guardando il Cielo
Mollare la città per la campagna, pensare alla dimensione sprituale. La ballad non è irresistibile, ma l'interpretazione può fare la differenza. Mezzo punto in più per aver evitato cuore e lacrime - VOTO 6,5
Annalisa: Il diluvio universale
Bene il ritorno all'eleganza dopo la parentesi ultrapop con Kekko dei Modà come autore, ma tutti questi cambiamenti disorientano. Apre che sembra "Sei bellissima" della Bertè, ma poi non decolla. Si salva con l'interpretazione - VOTO 6,5
Utente
24 ottobre, 2013
Cambia registro Annalisa, cantautrice intimista con parolaccia («Prendo la metropolitana/L’unica che sorride è una puttana») in Il diluvio universale. La voce di Dolcenera ruggisce e poi s’immerge con il suo pianoforte in un mare di effetti sonori (perfino gospel, c’è) in una consolatoria Ora o mai più. Francesca Michielin filosofeggia in Nessun grado di separazione, testo lodevole ma il tutto è poco comunicativo.
Lorenzo Fragola guida la pattuglia declinando il dolore in sapienti variazioni vocali nella tristissima Infinite volte. Sono in crisi anche i Dear Jack in Mezzo respiro, ballad antica e sempreverde. Giovanni Caccamo e Deborah Iurato sono come yin e yang: lui è elegantissimo, lei un po’ su di giri in Via da qui di Giuliano Sangiorgi, e in fondo non si convincono mai a vicenda.
Utente
7 agosto, 2013
Ci sono uragani di amori disperati, si filosofeggia e spesso a vanvera, si balla poco e si sorriderebbe pochissimo se non fosse per Elio e le Storie Tese, veri tiramisù con i loro calembour e gli accostamenti di epoche e musiche in Vincere l’odio (l’opposto di Perdere l’amore), che ha sette ritornelli. Conti ha fatto bene i suoi conti, senza rinunciare alle proprie debolezze.
Noemi ha trovato in Masini l’autore della sfiziosa La borsa di una donna («...pesa come se ci fosse la sua vita dentro»), adatta alla sua voce.
Fonte: LaStampa
Utente
24 ottobre, 2013
http://realityshow.blogosfere......um=twitter
Sanremo 2016. La settimana scorsa, presso il teatro 4 di Cinecittà in Roma, si sono svolte le prime prove generali dei concorrenti con l'orchestra del Festival. Francesca Michielin ha potuto provare Nessun grado di separazione, il brano scritto dall'ex vincitrice di X Factor con Federica Abbate e Cheope. "Manca pochissimo al Festival di Sanremo, è il mio primo Festival e sono super-super emozionata. Non vedo l'ora di portare il mio brano su quel palco così importante per la nostra tradizione musicale italiana. Proprio non vedo l'ora".
La ragazze classe 1995 continua: "Il mio brano si chiama Nessun grado di separazione, gli autori sono Federica Abbate, me Francesca e Cheope. E' un brano che parla della voglia di aprirsi al mondo, alla vita e all'amore per la vita... è un uscire dalla scatola in tutti i sensi. E' ispirato alla teoria dei sei gradi di separazione, porta un messaggio positivo, molto solare ed è quello che porterò su palco diSanremo".
Ma cosa si aspetta Francesca da questo suo primo Festival? "Cosa mi aspetto? Non lo so. Credo che sarà una bellissima opportunità per portare avanti il mio progetto iniziato già con di20. Spero di portare la mia musica ed il mio progetto di diventare grande, ventenne. Porterò anche la freschezza della mia età"
Utente
7 agosto, 2013
Piuttosto, c'è da celebrare la resurrezione di Valerio Scanu (voto 7+) cui Fabrizio Moro offre una delle sue cose più riuscite: e «Finalmente piove» è affrontato da Valerio con una misura mai trovata prima, nell'autobiografismo di «Qualcuno è andato avanti e poi è tornato al punto di partenza, perché si è accorto in tempo che non aveva resistenza».
IlTempo
Su Scanu: Non ci sarà il tiro al piccione della critica, ma la ballad voce e pianoforte del vincitore del 2010 non ha personalità - VOTO 5,5
Corriere
Utente
7 agosto, 2013
Non è una pesca miracolosa, ma quest'anno nella rete sanremese di Carletto Conti è rimasta impigliata qualche preda ghiotta. Un evento clamoroso, se pensiamo che alla tradizionale session di preascolto dei brani in gara, riservata ai critici della Sala Stampa dell'Ariston, dodici mesi fa era tutto un florilegio di sbadigli, conditi dalla certezza che la scorsa edizione fosse un vertiginoso toboga per assicurare la vittoria al lirico-trash de Il Volo, con corollario dell'Eurofestival (sì è visto poi quale culata a terra abbiano dato i tre tenorini nella kermesse viennese). Stavolta si possono contare, con legittima sorpresa, almeno quattro o cinque gran belle canzoni, non necessariamente quelle che vinceranno o si assicureranno il primato nella landa ben vigilata dei grandi network radiofonici. E molte delle altre sono ascoltabili, più che discrete: poca la paccottiglia da buttare subito nel secchio dell'umido. Intendiamoci, nel crollo dei valori dell'Occidente sempre più minacciato, Sanremo resta il bastione dei sentimenti, declinati in tutte le variabili: gli amori che fanno giri immensi e poi ritornano, le strane amiche di una sera dalla pelle sconosciuta e sincera, la nostalgia canaglia e le signore solitudini.
Clementino (voto 5), che in «Quando sono lontano» celebra anche lui il disagio dell'hinterland ma con spirito troppo cazzeggione. A giocare un campionato a parte sono, of course, Dolcenera (voto 7 1/2), che finalmente potrà dispensare all'Ariston tutta la sua potenza emotiva e la sua classe con questo «Ora o mai più (le cose cambiano)», un crescendo soul-gospel tagliato su misura per la «canna» della cantautrice pugliese.
Attenzione anche a Patty Pravo (voto 7): con «Cieli immensi» Zampaglione le ha tagliato addosso una ballata da Nicoletta Doc, un po' alla «dimmi che non vuoi morire». Frase cult: «oggi che il passato è migliore di quello che poteva sembrare allora».
L'unico problema per la signora sarà garantire un'esecuzione senza inciampi vocali, sullo scivoloso palco di Sanremo.
molto celentanesca, di «Sogni e nostalgia», Arisa (voto 6 1/2) giura in «Guardando il cielo» di «aver preso tutto da mia nonna» e prega quando vien la sera, gli Zero Assoluto (voto 4 1/2) bruciano il motore su «Di me e ti te». Pronostico incertissimo.
Quel che è certo è il nome del superospite straniero, Elton John, «sempre che non dia forfait all'ultimo come con Baudo», si gratta Conti. E poi la popstar delle 50 sfumature di grigio, Ellie Goulding, mentre Elisa si aggiunge al pattuglione dei Big italiani. Si tratta per Nicole Kidman, Zalone ha detto "quo vado?" e non ci sarà. Per ora può bastare.
Cacciatore
Utente
13 marzo, 2014
Dal TV sorrisi e canzoni di stamattina , bello profumato e fresco di stampa
Utente
13 marzo, 2014
Intervista esclusiva a Patty
Utente
2 aprile, 2015
interviste dall'ariston
Fragola http://www.rai.tv/dl/RaiTV/pro.....emo15.html
cacciamo durato http://www.rai.tv/dl/RaiTV/pro.....emo15.html
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
"Ruscirò a realizzare il mio sogno di vivere di musica, anche da solo": Alessio Bernabei, intervistato da Vanity Fair, sogna un futuro "alla Robbie Williams o Justin Timberlake".
E aggiunge: "Voglio ricominciare da tre cose: dalla musica, con un nuovo disco e nuova carriera; dall’amore, che magari presto troverò, e dalla famiglia. Ho un nipotino di un anno che adoro e un 'fratello' artistico, Fedez, che mi segue come manager e che stimo molto".
Lo attende il Festival di Sanremo con il brano Noi siamo infinito: "L’anno scorso fu bello, ma fa più effetto sentire il tuo nome 'vero' tra i concorrenti". È questo che gli mancava nei Dear Jack? "No, perché in quel nome mi ci ritrovavo, l’avevo scelto io. I Dear Jack sono una mia creazione e spero possano andare avanti bene. C’è tanto sacrificio dietro. A me Sanremo dà l’opportunità di far vedere chi è veramente Alessio senza band. E sono certo che Carlo Conti abbia scelto la canzone, che non ci sia stata alcuna strategia (nel metterlo contro la ex band, ndB). Siamo stati una famiglia per tanto tempo, c’è ancora affetto. Ci siamo rivisti sul palco ai concerti di Natale e Capodanno: ci siamo dati il cinque, come stai, e ci siamo fatti un grosso in bocca al lupo. Stando a contatto così tanto tempo, abbiamo visto che le cose tra noi non funzionavano: io dicevo una cosa e loro l’opposto. L’idea di distaccarci sollevava entrambi".
E sul nuovo arrivato Leiner Riflessi commenta: "È come quando una ex si mette con un altro, ma se lui riesce a farla felice io sono felice. I Dear Jack non potevano continuare senza frontman, se hanno scelto lui lo reputano all’altezza. A me però fa strano sentire una mia canzone interpretata da un altro".
Ma lui sottolinea: "Essere cantante di una band era il mio sogno. Col tempo ho capito che era meglio fare di testa mia. Ma non mi sento mai solo: quando suono davanti al pubblico, quelle fan sono la mia band".
Quanto al look e al successo con le ragazze racconta: "Ho tolto il piercing perché dava fastidio. Ma a tagliare il ciuffo non ci penso, le fan mi ucciderebbero. E poi sono come Sansone: perdo potere con un taglio di capelli. Sono stato io il primo col ciuffo! Quello di Stash è più estremo, ma il ciuffo originale di Amici resta il mio. La lacca è la mia vita. A scuola sono sempre stato il bonazzo. Leggere oggi 'Alessio Bernabei, idolo delle ragazzine' non mi fa tanto effetto: io sono sempre piaciuto".
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