[img align=left]http://img683.imageshack.us/img683/3940/pattypravo.jpg[/img] [img align=right]http://img201.imageshack.us/img201/318/al20bano.jpg[/img] È ancora il traino del pacco da un milione di euro (per la cronaca rimasto fino alla fine e non vinto) ad Affari Tuoi a inaugurare il Festival di Sanremo. E, a giudicare dagli ascolti, ieri non è stata un’idea così brutta: quasi dodici milioni di persone, in media, hanno seguito la (brutta) serata inaugurale di ieri. E così eccoci, ancora frastornati dall’eliminazione della talentuosissima Anna nazionale e anche da quella di Anna Oxa, ad un nuovo round di ascolti delle 12 canzoni rimaste, in attesa che cali di nuovo la mannaia. Si comincia con tanta musica classica e 10 ballerini vestiti come Marco Mengoni l’anno scorso. Da uno scivolo scende una palla con, al suo interno, l’immancabile Morandi. Ingessato ancora più di ieri, emette un suono confuso ogni tre minuti e, arrancando, manda qualche secondo delle due canzoni eliminate ieri. E così, tra un ‘bastardooooo’ e un ‘vdmnmdfndsdemonidelmaleeeee’ possiamo rinnovare la nostra commozione per questa precoce perdita. Anche stasera tutto è in mano alla giuria demoscopica, almeno per quanto riguarda i Big. Morandi sembra assurdamente demoralizzato, tra una frase e l’altra c’è un silenzio inquietante. Sembra sia appena successa una catastrofe su quel palco. Arriva Belen, trasportata da un ascensore di cristallo che, in un mondo ideale, si sarebbe dovuto fermare a mezz’aria, penzolando su una corda mezza rotta a strapiombo su un vulcano attivo. E cosa dovremo mai chiedere a Belen? Ma che domande, le facciamo indicare i parenti tra il pubblico. Guarda, la mamma. Guarda, il papà. “E a volte ci litigavo, poi facevamo pace”, ma che format è? Arriva anche Elisabetta Canalis di bianco vestita. La Canalis bacia teneramente Belen sulla guancia. Non litigano nemmeno a pagarle, ma a questo punto diversi italiani han pensato a una variante ugualmente interessante.

Comincia [b]Nathalie[/b], con la sua “Vivo sospesa”. I capelli sfoggiano un’elettrostatica da 3000 Watt, mentre il solito raffinato trucco blu marine sulle palpebre (praticamente dei lividi) arricchisce ulteriormente questo look da escort timida. La consueta presenza scenica di un sasso e una voce particolarmente incerta. La canzone è bella, lei, oggi, l’ha fatta malissimo. Ieri aveva chiuso la serata, oggi prova a darci il colpo di grazia ancora prima di cominciare: [b]Al Bano[/b] e la sua “Amanda è libera”. Che è un po’ quello che ha gridato il primario che aveva in cura la Lear dopo un’importante operazione. Inspiegabilmente gonfio come un cadavere nel Tevere, sembra sempre sul punto di esplodere ad ogni acuto. Tenero, lui ci crede veramente tanto. Momento Luca & Paolo, la cui acclamazione a eroi e salvatori della serata di ieri la dice lunga sulla qualità di questo Festival. Presentano un medley di Gianni Morandi e vengono raggiunti, alla fine, proprio dall’omaggiato. Non si sa davvero cosa dire, quest’anno: Luca parla della vittoria del Genoa nel derby, per dire. I [b]Modà con Emma[/b], secondo tentativo. Per carità, vincerete e venderete e passerete in radio (bella forza, i Modà son prodotti da Rds, Rtl e Radio Italia), ma non mi convincete mica… non so se è la femminilità di Emma Marrone portata all’eccesso o la per-nulla-evidente somiglianza con un qualsiasi pezzo dei Negramaro, ma su un pezzo così il duetto di due voci così diverse non c’entra nulla e serve solo per acchiappare voti. [b]Patty Pravo[/b], che ieri ci ha deliziato con una sequenza di stecche da record, sfoggia un look più sportivo, con una giacca di pelle sfilacciata mentre è intenta a indicare gente a caso tra il pubblico. Probabilmente i genitori di Belen. Meno peggio di ieri, ma è davvero una magra consolazione. In una spirale del male senza fine, ecco[b]Tricarico[/b]. Non ci avevo fatto caso, la base di “Tre colori” ricorda particolarmente “Un passo indietro” dei Negramaro. Alle spalle di Tricarico un fagotto. O un controfagotto. Quello che è. Come trasmette allegria lui, comunque, nessuno. Forse solo Morandi quando è da solo sul palco. [b]Luca Madonia con Franco Battiato[/b], che ieri non hanno entusiasmato, tornano con “L’alieno”. ‘Suggestiva’, secondo Morandi. Nel senso che ti suggerisce di cambiare canale, forse, sì. Ma passiamo a [b]Max Pezzali[/b], che dopo una cura veloce a base di Enzo e Carla di “Ma come ti vesti”, ha scoperto l’esistenza di una giacca. Con la toppa, ma poteva andare peggio. La canzone rimane in testa, ma il suo sorriso ipnotico anni ’80 riciclato e spacciato per attuale non si può davvero vedere. La canzone puzza di plagio anche senza esserlo. I [b]La Crus[/b], il cui cantante ha subito una terribile involuzione che l’ha fatto passare da Yuri Chechi a Paolo Limiti in meno di 24 ore. Insisto, la loro canzone non è malvagia. Quindi me la elimineranno stasera. E poi quella scelta di dire “possibìlita” senza accento fa così straniero che prova a cantare in italiano. Chiosa finale della soprano di turno (che è diversa da quella di ieri) e tutti a casa. Il primo ospite internazionale non della serata, ma dell’intero Festival, è [b]Andy Garcia[/b]. Ed esattamente l’interesse per la sua intervista dovrebbe nascermi da dove? Morandi fa domande intelligenti: “lunedì era San Valentino… anche in America era la festa degli innamorati?”. Gianni, è l’America, non Plutone. Poi si parla del nulla per una decina di minuti finchè sul palco compare un pianoforte e Garcia si mette a suonarlo. Perché lui è anche un compositore. Figurati, a noi basterebbero dei conduttori. Compaiono le due vallette, che si accozzano al pianoforte come Jessica Rabbit, piegate a cammello. La Canalis fa subito pesare il suo inglese: “Aiii, nais tu mit iuur”. Il pezzo al piano, della durata di due ore, si fa cubano/sudamericano; Garcia ipnotizza Morandi e gli fa ripetere meccanicamente “Cuba Libre”. Praticamente è il Gioca Jouer. Tocca al duetto [b]Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario[/b]. Ieri mi erano piaciuti, ma mi ero evidentemente perso il verso “respirare il tuo respiro”, da denuncia penale. Il cerchietto della moglie di Alonso comunque lo danno in mazzi da otto a un euro e cinquanta da Coin. Se non escono stasera io li vedo possibili outsider. Momento Lega Nord, con lo “Yanez” di [b]Davide Van De Sfroos[/b]. Per non incanalare ulteriori stereotipi Van De Sfroos ha rubato il gilet infeltrito di Pezzali arricchendolo con qualche capo d’abbigliamento smesso da Morgan. Non si capisce una parola, ma in effetti capitava anche con la Oxa, Giusy e Patty Pravo. Domani, minaccia Morandi, si parte prima, alle 20.40, con la serata dedicata all’Unità d’Italia e con l’ospitata di Benigni. Ma non illudiamoci, per stasera dobbiamo accontentarci di Luca & Paolo. Dato che la satira politica deve essere bipartisan (ma perché esattamente?), oggi si prendono in giro Saviano e Santoro. Notoriamente politici di sinistra. E soprattutto satira sopraffina. [b]Roberto Vecchioni[/b], uno dei pochi universalmente apprezzato sia dai giovani che dai critici che affollano la laguna in questi giorni. E confermo il mio giudizio: è uno dei pezzi più belli del Festival, e dato che fino a prova contraria bisogna premiare la canzone e non le prospettive di vendita, merita lui. Boato del pubblico. Si chiude con [b]Giusy Ferreri[/b], “Il mare immenso”, scritta da lei stessa e da Bungaro. C’è da dire che vista così, quando si gira e saltella panza all’aria ha un qualcosa di Gemma Del Sud. E ciò non gioca a suo favore. Poi non è precisa, e la sua forza sta nelle canzoni che rimangono in testa. E questa non ci riesce neppure dopo 8 ascolti. In attesa del verdetto (e dell’esibizione dei giovani, ahimè), Belen Rodriguez canta “Malo” di Bebe scatenando la frenesia danzereccia di Valerio Pino, riscopertosi eterosessuale per la settimana sanremese, che la coinvolge pure in un paio di passi. Fossimo alle prime edizioni di Amici la definiremmo artista completa. Facendone rivoltare dieci nella tomba. Ma passiamo ai [b]giovani[/b]. 4 oggi, ma ne rimarranno solo 2. I giovani saranno votati dall’orchestra e dal televoto. Pippone sul televoto (come quello di ieri, ma più mortificato) e si parte. Comincia [b]Serena Abrami[/b], la reduce di X Factor 2 in forze alla Ventura, con una canzone scritta da Nicolò Fabi. Serena, oltre a portare una canzone carina, vanta un bel primato: è andata in onda con un errore nei codici di televoto. Paolo e Luca intervengono dopo la sua esibizione e correggono il tutto. Tocca ad [b]Anansi[/b], senza Skunk, il rasta che ha già convinto, sulla fiducia, chiunque. La canzone si chiama “Il sole dentro”: è indubbiamente una canzone particolare e diversa dai canoni sanremesi, ma in sé è molto stereotipica. Nell’andarsene riceve una pacca da Morandi, è fatta. Se non sputa i polmoni è fatta. Sale sul palco [b]Gabriella Ferrone[/b], una sorta di figlia illegittima di una notte d’amore tra Alessandra Amoroso e Emma Marrone, nonostante l’outfit sia piuttosto femminile. Sa di già sentito, ma ha una buona capacità di tenere il palco. Oh, mal che vada un Amici 12 non glielo toglie nessuno. Chiude [b]Raphael Gualazzi[/b], scuderia Caselli con origini jazz, allegro e rubicondo. Una sorta di pianista di pianobar leggermente alticcio e con la barba sfatta. Sonorità da musica neomelodica napoletana, ma non è malvagissimo. Un po’ troppo ‘Aristogatti’, forse… Nuovo pezzo di Luca & Paolo che è una sorta di omaggio a Ric e Gian. Se ne sentiva il bisogno? Domanda retorica, visto che è passata la mezzanotte. Tempo di un’altra ospite internazionale: è [b]Eliza Doolitle[/b]. Lei è bellissima e una delle poche cose belle che il mondo della musica ha tossito negli ultimi anni. La Canalis sfoggia il suo inglese che non sa, ma la gran parte del lavoro la fa il traduttore. La cosa più comica rimane il viso tronfio della Canalis dopo aver partorito, con fatica, una frase piena di acca. Coraggiosa nel cantare dal vivo. Morandi richiama i quattro giovani sul palco per sbrigare le pratiche del risultato del televoto (sommato al voto dell’orchestra). Due rimangono, due vanno a casa. Arriva la busta: [b]vanno in finale SERENA ABRAMI E RAPHAEL GUALAZZI, fuori Anansi e la Ferrone.[/b] Veloce esibizione di Pole Dance di cui davvero non si capisce il senso, ma oramai abbiamo finito quindi stringiamo i denti. Verdetto. [b]Passano alla quarta serata: – Davide Van De Sfroos – La Crus – Nathalie – Tricarico – Luca Madonia con Franco Battiato – Giusy Ferreri – Roberto Vecchioni – Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario – Max Pezzali – Modà con Emma Eliminati: PATTY PRAVO e AL BANO. [/b]Tra le eliminazioni di ieri e di oggi una chiara caccia al vecchio (perché non vorrete dirmi che la Tatangelo ha davvero 23 anni), nonostante Vecchioni continui ad ogni apparizione a ricevere boati. Come la prenderanno i due, notoriamente persone tutt’altro che accomodanti? E chi verrà ripescato tra Anna Tatangelo, Anna Oxa, Patty Pravo e Al Bano? Lo scopriremo domani sera, oltre ad incoronare, in un concorso speciale, la miglior esibizione sul pezzo celebrativo dell’unità d’Italia. Insomma, si canta cover. Pippone su quanto sia sbagliato scaricare illegalmente la musica. Talmente inadatto e raffazzonato che ha detto "troppa pirateria non fa bene alla musica". Troppa? Non fa bene? Morandi, torna a cantare. A domani.

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