[img align=right]http://www.mariadefilippi.mediaset.it/amici/bin/87.$plit/C_3_schedapersonaggio_79_foto.jpg[/img] [i]Perché amiamo la stessa persona?[/i] Con una domanda-bomba (volontaria?) inizia lo psicodramma: il mondo segue Casa Britney, l’Italia Amici edizione numero 7. Come nelle migliori tragedie, è il contesto e non il messaggio in sé a creare scandalo, anzi [i]gli[/i] scandali. Lezione di recitazione, si deve improvvisare, ma l’aria è particolare, quasi tesa: la Mari sembra aver captato il tutto e trincerandosi dietro a un “io di voi non so nulla se non quello che mi fate vedere” fa iniziare questa psicanalisi de’ noartri. Il risultato è un urlo forte, da cui Sebastiano vuole fuggire con un "posso uscire” e a cui la professoressa risponde con un "adesso ti metti seduto e tiri fuori le palle”.

Quel che succede dopo è caos: in sala relax si piange (o almeno ci si prova, a Carta e zitto ‘n attimo!), in attesa del pranzo si cerca di rimediare al “fattaccio” con un chiarimento ed a pranzo sembra tutto normale, finché non entra in scena il personaggio emblema, l’autore. “Sapete di cosa parlate”, non può mettere una toppa a tutto Luca, consiglia di smettere di affrontare certi discorsi, mica si hanno sempre le stesse possibilità di coprire con “un servizio fatto dall’amico Marco col pacco di Natale” (Dan Brown scrivici un po’ un libro, va…). L’allarme sembra rientrato e la copertura di quanto accaduto appare ancora spiegabile, nonostante i tagli nella puntata serale su SkyVivo e la totale mancanza di un qualsivoglia riferimento nei pomeridiani dei giorni dopo. Il mistero s’infittisce il giorno dopo,martedì a pranzo, quando si vede Sebastiano con la maglia della “sfida”, motivazione: “ti devi spronare, non siamo soddisfatti, devi trovare la tua strada e lavori meglio sotto pressione”.In Amici Radio Marina si becca un’occhiataccia perché osa fare l’”in bocca al lupo” anche a Sebastiano. Eppure due settimane fa aveva fatto un’altra sfida , eppure nella sfida del sabato precedente Patrick dice “Per me Sebastiano ha fatto un piccolo salto” : casualità? Giovedì assistiamo alla sfida, giudice esterno fresco fresco, due prove: vince Saverio, più narrativo e personale (ha inventato parti di monologo, più personale di così che volete?). Sebastiano è stato poco personale e si è attenuto troppo all’originale. Il diretto interessato prova a ribattere: “Accetto il giudizio, io so esattamente chi sono, quei pezzi sono stati preparati così, scusa Paolo (Asso, professore di recitazione, ndS) ma non mi è stato mai detto imiti Raul Bova…”. Interviene Luca, purtroppo c’è la pubblicità. Si rientra, ma è finito il tempo, un saluto al giudice, due baci di giuda e via, ancora pubblicità. Pubblicità che tanti scopi ha avuto,ma forse per la prima volta è diventata CENSURA a tutti gli effetti. Ci si chiede solo il perché di tutto questo nascondere. Caccia al gay? Ma se in 7 anni anche un qualsiasi dipendente Istat arriverebbe alla cifra di un buon 70%! Caccia al gay dichiarato? E Zanforlin, Garrison, l’ex autore Peppi Nocera? Quale colpa, allora? Mentre nel [i]caso Barbagallo[/i] era lecito rimanere col beneficio del dubbio e pensare effettivamente a un motivo spettacolar-scolastico, adesso è impossibile non rimanere basiti di fronte a cotanta sfacciataggine nello sventolare la censura, a mani basse. Di manipolazioni ce ne sono sempre state e sempre ce ne saranno, si parla di televisione, non di realtà nuda e cruda. Scatterebbe l’imputazione delle colpe: Luca Zanforlin l’autore, Maria De Filippi la delegatrice o Sabina Gregoretti la produttrice? L’unica risposta certa è che la democrazia del televoto si sta pian piano trasformando in una dittatura sui televotati. Di fronte a questo il telespettatore può fare due cose: cambiare canale o guardare il tutto come un gioco al massacro, ridendo sadicamente, perché veramente l’arte ha lasciato spazio alle marchette.

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