[img align=left]http://www.raidue.rai.it/Static/immagine/318/elisarossi_xfactor_talent25.jpg[/img] Si parte col riassunto della scorsa puntata. Non sia mai che qualcuno dei cento milioni di telespettatori capitasse di qui per sbaglio per la prima volta e volesse essere aggiornato a riguardo. Insomma, bisogna aspettare l’inizio del Grande Fratello di là. Sembra che perfino la voce dell’annunciatore vada a rilento, sarò paranoico… C’è più gente tra il pubblico in studio che a casa, Facchinetti ha passato il lucido da scarpe sulla giacca senza poter fare a meno delle bretelle gialle effetto (purtroppo) le vedo – non le vedo. Ecco i giudici: Simona ha scuoiato Taz, il diavolo della Tazmania, e se l’è messo al collo, le Sisters of Soul spiccano subito per la loro somiglianza a delle bomboniere di un battesimo, Morgan è in pantaloni militari e pellicciotto. Il più normale, come sempre. Si scopre che nella puntata precedente, al momento dell’eliminazione, Morgan e Simona hanno confabulato e si sono messi d’accordo per eliminare i Sinacria senza interpellare la tutor dei gruppi. Ci si interroga sulla correttezza o meno del gesto, Mara tuttavia non è né arrabbiata né infastidita. È il momento della gara: ancora una volta ci saranno due manche e due candidati all’eliminazione, esattamente come sette giorni fa. Francesco apre il televoto e si comincia con la prima manche. Tocca alle Sisters of Soul con “Rosso Relativo” di Ferro. L’inizio è un po’ troppo improvviso, si sente un po’ di emozione soprattutto nelle armonizzazioni. In mezzo al palco immagino che la sedia a forma di mon cherì sia opera di Tomassini. L’accoglienza non riserva solo applausi, Simona e Morgan sono concordi nell’accusarle di preoccuparsi troppo della coreografia e poco della voce. La Ventura, però, ne ha ancora: a suon di “ma chi siete? Ma da dove venite?” critica i loro atteggiamenti e demolisce ciò che resta delle S.O.S.

È però il momento di Enrico Nordio, che canta “Don’t leave me this way”. La voce manca un po’, come ammesso dallo stesso Nordio in settimana, dietro di lui le stesse coreografie di settimana scorsa. Morgan rivela che Enrico ha una laringite, i commenti sono quindi più attutiti. La rockstar AmbraMarie ci canta “Because the night” di Patty Smith, inevitabile il confronto con la versione che tutti abbiamo nel cuore. Quella di Nina Moric citata in cento-centoventi servizi di Studio Aperto. Perfetta. Unico difetto le calze stile rete da pesca che gli devono essere state consigliate da Domenico Zambelli. Pubblico estasiato, giudici tutti concordi. Piccola parentesi sul “Morgan sotto processo”, e non sto parlando di nessuna detenzione illegale di sostanze. Non azzecca le canzoni, non azzecca i cantanti, i vestiti e i gusti dei succhi di frutta. Ecco i Bastard Sons of Dioniso, tre normalissimi nerd trientini che di bastardo hanno al massimo il virus sul sistema operativo del computer. “Just can’t get enough” dei Depeche Mode è la canzone scelta; nonostante l’esibizione scadentuccia, un gruppo di emo scatenati li supporta dalle ultime file della platea. Simona li critica e si becca le urla degli avvinazzati, mentre Gaudi e Mara proseguono nell’opera di santificazione dei loro protetti. Morgan e l’ex vocal coach smorzano i toni rispetto alla settimana scorsa. Quinta ad esibirsi è Elisa Rossi, impegnata nella bambinesca “On my own”. La canta con la stessa carica che aveva la Ferreri nel battere i sofficini alla cassa quattro, fuori quella voce, su. Ah, ecco l’inghippo, era in bilico su un cubo da discoteca. Francesco le recapita delle rose rosse da parte del marito/compagno/fidanzato/dog-sitter (non è stato specificato). Facchinetti anticipa l’ultima esibizione andando dal padre di Daniele, destinato a spaccare il palco con un “Think” fatto apposta per lui. Morgan cerca il pelo nell’uovo, anche Gaudi si inserisce nella discussione ma Simona morde “vuoi che la canti a cappella? Eh? Ecco, crr”. Facchinetti coglie l’occasione per ringraziare Tomassini, che se è riuscito a vestire Daniele può veramente vestire chiunque, e congeda il ragazzo. Fine prima manche. Un filmato riepiloga le sei esibizioni (ovviamente solo i momenti migliori) e si chiude il televoto. Francesco annuncia un superospite, ma ci deve essere un disguido visto che sul palco approda [b]Cesare Cremonini[/b]. Tra i coristi si intravede Monica Hill. Dopo un’esibizione interminabile e le banalità del caso, anche Cesare viene salutato. In settimana, tra l’altro, il cantautore bolognese è anche entrato nel loft per prendersi gioco di Giacomo e far due parole con tutti gli altri. Ecco il verdetto della prima manche: passano AmbraMarie, Enrico, i The Bastard Sons of Dioniso, Daniele e le Sisters of Soul. [b]Elisa Rossi al ballottaggio[/b]. Fischi dal pubblico. Simona crede che sia stato il suo accanimento verso le S.O.S. a salvarle, come fu per Ilaria l’anno scorso. Mara non reagisce manco ora. Io le sentire il polso, così per sicurezza. Seconda manche: a proposito di Giacomo, primo ad esibirsi, Simona tira fuori gli artigli: “io mi ricordo com’era Rostagno (reo di un commento fatto al “Processo”) a 18 anni, era in classe con me… No comment!”. Eccolo, il Salvietti, presentato come se settimana scorsa avesse bestemmiato sul palco, con l’innocua “Io vagabondo”. Credo sia inutile proiettare sullo schermo le sue immagini da bambino se poi l’esibizione è una serie fastidiosa di stonature. Ho visto talenti incompresi, l’anno scorso, più bravi. Devo fare lo sciopero della fame per farlo cacciare? Ma andiamo oltre… Matteo Becucci, per esempio. Canta, in italiano, “I should have known better”. L’esibizione va bene, Simona gli riconosce un certo carisma e anche Mara concorda. Ultimo gruppo della serata è quello dei Farias (quelli di “boca de rossa”, per intenderci”), che eseguono “Oye como va” di Santana. I quattro si scompigliano i capelli a vicenda e si usano reciprocamente come casse di risonanza. Nonostante questo quadretto da porno ecuadoregno faticano ad andare assieme e complessivamente mi piacciono meno di settimana scorsa. Guccini, che evidentemente starà per annunciare il ritiro dalle scene, ha scritto su un giornale che X Factor salverà la musica e che i migliori sono proprio i Farias. E di giocare 18, 47 e 81 su Venezia. Credetegli, non ne sbaglia una 😉 Siamo in dirittura d’arrivo: Serena con “Anche un uomo” di Mina trema troppo, la tensione ha decisamente la meglio. Serena affronta i giudici ricoperta di neve (o è forfora?) per la quale deve ringraziare il solito Tomassini. Ultima in gara è Noemi, per gli over 25. Difficile rendere “Albachiara”, ma non c’è niente da fare, con questa voce così particolare le farei cantare l’Ave Mar… Dancing Queen al mio matrimonio. La coreografia, per la cronaca, consisteva in un hula hoop al neon. Parentesi sui talenti incompresi (mito personale la dark che è riuscita a definire “afona” Anna Oxa), pubblicità e riepilogo delle esibizioni. Finalmente i risultati: passano Matteo, Serena, Noemi e Giacomo, [b]al ballottaggio vanno i Farias[/b]. È così uno scontro tra Morgan e Mara, Elisa contro i Farias. “What the world needs now is love” per lei e qualcosa di spagnoleggiante per i Farias. Non contenti che si stia andando pericolosamente verso mezzanotte e mezza, c’è pure il brano a cappella. “Che cosa c’è” versus “Questo piccolo grande amore”, sì tutto molto bello, però andiamo avanti, votiamo. Mara elimina Elisa, Morgan elimina i Farias e Simona, decisiva, caccia Elisa. [b]Eliminata Elisa Rossi.[/b] Bah. Morgan è esterrefatto “Simona, tu sei fuori”. Sui saluti finali viene inquadrato Tomassini che piange. La musica batte sempre sul due. Ogni battuta, a riguardo, è superflua.

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