Pechino Express: buona mediazione tra alto e basso (ma l’Isola era un’altra cosa)

Confessiamolo. Fino a qualche anno fa, quando il genere reality proliferava e la nostra tv ne offriva praticamente uno a sera, una produzione all’apparenza low-cost come Pechino Express non ce la saremmo filata di pezza (giusto per citare una delle maestre del genere): niente studio, niente conduttrice vestita Valentino, niente opinionisti linguacciuti, niente concorrenti/star strapagati. Al massimo sarebbe potuta essere una striscia pomeridiana del sabato pomeriggio con Battaglia e la Barzaghi. E invece, da quando qualcuno dall’altro ha deciso che il reality è il male dell’universo e si è fatta piazza pulita del genere, anche un surrogato come Pechino Express ha acquisito un certo fascino: il seguito nei forum e sui social ne è la prova evidente.

Questo “reality” on-the-road è riuscito in effetti a far breccia anche nel pubblico con la puzza sotto il naso che guarda solo Formigli, la Gruber e compagnia (radical) danzante (sempre che di radical si possa ancora parlare, visto che la Palombelli conduce Forum).

Il format in effetti è alquanto interessante e coniuga due aspetti ben distinti: il divertimento misto a sadismo di vedere i concorrenti arrabattarsi nelle situazioni più assurde e l’interesse per i luoghi esotici visitati e gli usi e costumi dei popoli che i viaggiatori incontrano via via nel loro percorso.

Grazie alla componente ‘antropologica’ e alla conduzione finta coatta ma in realtà assai sofisticata di Costantino Della Gherardesca, Pechino Express riesce a salvarsi in corner dalle solite accuse di trash che hanno accompagnato il suo antenato honduregno facendosi amare sia dalla sciura Maria che ama un po’ di caciara sia dalla signora Lucrezia che con le beghe della Elia non voleva sporcarsi le mani.

In quanto al cast, beh la storia dell’Isola insegna: sono i più sconosciuti e meno quotati a fornire le migliori soddisfazioni. Quanto avreste puntato sui vari Ana Laura Ribas, Carmen Di Pietro e Den Harrow? Quest’anno a Pechino Express una sconosciuta sedicente marchesa (che a quanto pare, il titolo nobiliare se l’è aggiunto da sola tra una ceretta e una pedicure mentre faceva l’estetista) ha ammaliato il pubblico con il personaggio bizzarro e sciroccato della diva che si deve adattare a dormire sul divano e mangiare aglio per cena.

Che ci volete fare? Questo passa il convento per noi amanti del reality. Tra isole, fattorie e talpe scomparse dalla circolazione ci consoliamo con l’idea che oltre a farci quattro risate impariamo anche un po’ di geografia. In tutto ciò mi pare pure superfluo dirlo ma, cari miei, l’Isola era tutta un’altra cosa.

Già che ci sono vorrei dare qualche suggerimento per un eventuale futuro cast, magari da Magnolia ci leggono: Cristina Quaranta e Arianna David (le esaurite), Vladimir Luxuria e Alessandra Mussolini (le politiche), Guendalina Tavassi e Angelica Livraghi (le romane), Ana Laura Ribas e Antonella Elia (le forever best friend), Rossano Rubicondi e Ivana Trump (trovate voi il nome).