[img align=left]http://www.tgcom.mediaset.it/bin/123.$plit/C_0_articolo_402881_immagine.jpg[/img] Trattasi della serata in cui i venti campioni tentano di migliorare la loro canzone con l’innesto di persone della cui esistenza spesso gli stessi genitori sono a stento a conoscenza; tra l’altro alla fine diciannove di loro finiranno per rovinarla in maniera inenarrabile. Siam qui per testimoniarlo. Loredana Bertè, protagonista di questi due giorni, potrebbe stupire tutti e duettare con Radius e Ornella Ventura. Baudo dà la notizia della sua squalifica. Inedita pure questa. Ed eccola… [b]Loredana Bertè e Ivana Spagna[/b] Vestite come Crudelia de Mon e la figlia ossigenata, Spagna contiene in percentuale più plastica del modem a cui sono collegato ora. Come può essersi prestata a questo? Come? Parte la consueta sigla di Rischiatutto e via con Ultimo Seg… Musica e Parole. Spagna comincia a zompettare per il palco come in una coreografia di Ezralow, tra l’altro la Bertè si è ammanettata. Uuuh che artista. Sbadiglio nell’attesa che strozzi da dietro Spagna come in una scena di 24. Sembra il remake di "La morte ti fa bella". Finiscono, Baudo cerca di ammansire la Bertè, finchè gli tocca cacciarla fuori a pedate. Mi sa che si può già spegnere. [b]voto: ingiudicabile e mezzo[/b] [b]Finley e Belinda[/b] Uno dei numerosi casi della serata in cui ci si chiede "perchèèè" non ci può essere l’ospite e basta. Il cantante (che avrà anche dodici anni ma quell’alopecia è evidente, o perlomeno ha l’attaccatura dietro la nuca) si riconferma scarso, lei ha un filo di voce ma riesce ad alzare un po’. Cosa, non è dato saperlo. [b]voto: 5[/b]
[b]Tricarico e Mago Forrest[/b] La melodia più allegra dopo quella de "La morte del cigno" ci viene riproposta con dietro Forrest che dissemina addobbi di Natale per il palco e simula numeri di equilibrismo. Non c’è nulla da fare, Tricarico mi inquieta. Però sta venendo obiettivamente meglio dell’agonia proposta l’altro ieri. E ci voleva pochissimo. [b]voto: 4,5[/b] [b]Mietta e Neri per caso[/b] Agli ospiti fanno fare la loro solita canzone su richiesta di Bianca Spontaneità Guaccero. Tra l’altro non ho mai fatto caso alle facce dei neri per caso, pensavo fossero un’istituzione tipo la CIGL, non che fossero persone con dei volti propri. Abbandonati gli strumenti, Mietta si agita sulle note di queste nacchere umane. La canzone è proprio bella, lei ha una gran voce. [b]voto: 7,5[/b] [b]Max Gazzè e Marina Rei e Paola Turci[/b] Ora, io loro due non le ho mai distinte. Mi ricordo solo che ululano alla luna peggio di un lupo mannaro, hanno estensioni che raggiungono gli ultrasuoni e sono alla mano come Alba Parietti in coda alla posta. La canzone ci guadagna alla stragrande, propongo questa per l’incisione. [b]voto: 8[/b] [b]Fabrizio Moro e Gaetano Curreri[/b] Lui è la voce degli Stadio. Così, per dire. Moro canta con la solita aria di uno sveglio da dieci minuti, con i soliti vestiti. Si sgola e urla dopo mezz’ora di strofa parlata. Continua a non piacermi nonostante stavolta ci sia almeno un artista sul palco. [b]voto: 5[/b] [b]Sergio Cammariere e Gal Costa[/b] Cammariere arriva al pianoforte e si mette a suonare. Dategli una pianola e vi solleverà il mondo, e forse anche Gal Costa, su cui avrei una decina di battute che mi risparmio visto che è la classica superospite famosa in tutto il Sistema Solare di cui nessuno però aveva mai sentito parlare. Canzone decisamente migliorata da questo innesto, mooolto rilassante. Primo crollo sulla tastiera. [b]voto: 6,5[/b] [b]Frankie Hi-nrg Mc e Simone Cristicchi[/b] Cristicchi torna sul luogo del delitto accompagnando Frankie che ha uno stile molto simile al suo, forse un po’ meno melodico. I due si inseguono dai capi opposti di una scacchiera e poi si mettono a giocare. La canzone è carina, a parte che Cristicchi si impappina col testo. Solita canzone di denuncia, ci manca Cristicchi. [b]voto: 6,5[/b] Momento per il baby prodigio pianista. Di origini giapponesi, è Americano ed è adorabile quando parla italiano. E’ santarellino come la Bianchetti in chiesa, ha le narici di Michael Jackson. Divino, per carità, ma toglie la palma di più inquietante a Tricarico. Assoldato per The Ring 5, e non per la colonna sonora. [b]Tiromancino e Stefano di Battista[/b] Che dire? Di Battista lo adoro, loro pure. Ma sta canzone è un mattone, non parte mai, è triste, è qualunquista. E’ banale. E’ da sei. [b]voto: 6[/b] [b]Eugenio Bennato e Pietra Montecorvino[/b] Lei è la nonna avvinazzata di Amy Whinehouse, ci son più porri sul suo viso che nel minestrone della Findus. Per il resto ricorda "Non è una rumba, non è una samba", storica sigla di Quelli che il calcio. Troppo spazio a lei, piaciuto di più la prima sera, resta carino. [b]voto: 6,5[/b] [b]Mario Venuti e i Denovo[/b] Una di quelle più sentite in radio in questi giorni. I Denovo si chiamano così ma di nuovo hanno – forse – gli strumenti. E’ orecchiabile e ha anche un testo non troppo impegnato e non troppo banale. [b]voto: 7[/b] [b]L’aura e Rezophonic[/b] Favolosa nel rispondere alle gag di Baudo e Chiambretti, divina nell’esecuzione della canzone. Viene raggiunta in corsa da altri artisti (e ovviamente non va il microfono -.-) la canzone è meravigliosa e le armonizzazioni vengono perfetto. Questa è arte, questa è musica. Ora cerco di contenermi (ma aprite i microfoni, ho capito che volete che vinca la Tatangelo, però manco Zanforlin è così spudorato). Il pubblico applaude, è un trionfo. [b]voto 8,5[/b] [b]Gianluca Grignani e i Nomadi[/b] Che Sanremo sarebbe senza i Nomadi? Le voci a sorpresa si mescolano anche bene assieme, la canzone sa troppo di Destinazione Paradiso con gli spartiti originali mangiucchiati dai topi, resta sottotono e sotto la media. [b]voto: 6[/b] [b]Anna Tatangelo e Michael Bolton[/b] Lei come al solito è naturale come la banconota da 6 euro e novantuno, truccata (sotto consiglio del suo amico, certo) con la cazzuola da muratore. Canta bene sto testo pieno di qualunquismi e stereotipi, Bolton è un valore aggiunto, purtroppo. ‘sta qua (mi scuso con Iancu) vince. [b]voto 7,5[/b] Esibizione imbarazzante delle due veline. [b]Paolo Meneguzzi e Tony Hadley[/b] Lui è un esimio sconosciuto. A parte il pezzo in cui si accavallano in due lingue che una sull’altra fanno l’effetto della cioccolata nella caprese, anche in inglese la sua canzone ha un suo mordente. Hadley in italiano però è ridicolo "grounde, univourso, iccui io no mi seunto peurso". Peccato. [b]voto: 6[/b] [b]Little Tony e Gipsy King Family[/b] L’aria da telenovela messicana è dietro l’angolo, mancano solo Speedy Gonzales, Grecia Colmenares e un estathe. Little Tony sembra un presentatore ungherese di una manifestazione proletaria. Entrano ballerini di tango ultracentenari, l’età media sul palco supera i centosettanta. Ballerine sensuali come un congelatore. Imbarazzante, ricongelatelo. [b]voto: 4[/b] [b]Amedeo Minghi e Giuliana de Donno e Paola Berardi[/b] In altre parole, le sue badanti. La canzone è la solita, mille parole al secondo scandite solo co… mefarebbeun.. ochebalbettaenon sa… te… nereilritmo. Si chiama afasia di Wernicke, informarsi per credere. Comincio a non poterne più, han tenuto i sarcofagi per la fine e prevedo un crollo verticale d’ascolti. [b]voto: 5[/b] [b]Giò di Tonno e Lola Ponce e los Vivancos[/b] Chiambretti esordisce con battute strepitose sul cognome del primo, avendomele rubate tutte mi limito a dire "ahah si chiama tonno… ahah". Andando alla canzone, li adoro semplicemente. Non ha senso farli esibire a venti all’una, bravissimi e uniti, bell’amalgama di voci, il gruppo di Cristo e i suoi fratelli sarà stato inquadrato due volte forse. Il duetto disney merita di più. [b]voto: 7,5[/b] E’ l’una di notte. Oltre ogni umana sopportazione. [b]Michele Zarrillo e Paola e Chiara[/b] Roba che uno si aspetta Massimo Ranieri e i Gazosa l’anno prossimo. La bionda sembra sempre più Paola Barale che imita Madonna, la mora (non le so distinguere, oh) ha un che di Giorgia Palmas. Simili come Swarzenegger e De Vito nel film "gemelli", la prova vivente che il dna è un’ipotesi da verificare. La canzone è la solita nenia. [b]voto: 6[/b] [b]Toto Cutugno e Annalisa Minetti[/b] Per finire alla grande, proprio… Lei non vedeva l’ora di cantare (…), in fondo la si è vista poco ultimamente, mi pare che abbia avuto un bambino ma ha vissuto la gravidanza con molta riservatezza. Penso che pure il Times e il New York Times abbian pubblicato la foto di sta povera creatura. Considerato che erano in gara in coppia pochi anni fa, pare che ne siano passati seicento. L’importante è tenersi giovani. [b]voto: 5,5[/b] Io. non. ho. mai. visto. una. puntata. più. noiosa. In attesa della finale di sabato, sia chiaro che non accetterò risultato diverso dalle vittorie di L’aura, Mietta, Ponce e Tonno o Gazzè.