[img align=right]http://img410.imageshack.us/img410/9674/finaleh.png[/img] L’ultima puntata domenicale di Amici pare una versione teenagers di “C’è Posta per Te” condotta dal Zanfo de Fillippi: RVM amarcord, incontri con i genitori, ricordi, pensieri, emozioni, sensazioni, desideri, vi prego fermatevi. Io e Fex ringraziamo gli affezionati lettori che ci hanno seguito nel weekend. Seduti su dei Pouff molto maschi, Luca incontra i 4 finalisti di Amici, intervistandoli uno ad uno. E Maria dov’è? Beh, il marito è collegato da Giletti, lei girerà furiosa per casa. Con somma gioia ci siamo evitati le urla del pubblico sparlante che pronosticava vincitori e vinti. Mai come quest’anno la vittoria pare un discorso ancora aperto; tolta la povera Alice, superstite della categoria danza, sempre più in decadenza, sono i tre cantanti Valerio, Luca e Alessandra ad avere buone possibilità di vincere il programma e i 200.000 euro messi in palio. A riguardo, Maria in un’intervista a Verissimo, in sui svela l’interesse sempre più crescente nei confronti dei ragazzi da parte delle case discografiche, in particolare la Emi punterà su Valerio, la Sony su Alessandra e la Warner su Luca.

Chi avrà la meglio? Valerio ha indubbiamente un’ottima tecnica e padronanza del mezzo vocale, ma pecca in presenza scenica e tende ad una interpretazione monocorde; solo su brani in cui si sente totalmente coinvolto riesce ad emozionare al meglio. L’atteggiamento indisponente, dato dalla giovane età e da una forma di autodifesa. Alice è riuscita a crescere, grazie alla sua fluidità è molto brava in hip pop e contemporaneo; un fisicità non perfetta non le permette di essere completa e a livello di un professionista, cosa quasi indispensabile per ambire alla vittoria (vedi Ambeta e Leon) Alessandra ha una grande presa sul pubblico per la sua capacità di emozionare e emozionarsi (vedi “Immobile” su tutti); cosa che però a volte le fa perdere il controllo del brano, con difetti di intonazione e tempo. Il timbro la rende interessante e particolare. Luca è imbattibile in alcuni brani riconducibili alla musica melodica italiana e napoletana e ricchi di vocalizzi mentre lo rende monocorde in alcune canzoni, soprattutto inglesi, per le quali la pronuncia incerta lo penalizza non poco. Dall’inizio del programma ha acquisito sicurezza uscendo dal guscio che lo faceva sembrare una sfinge. Che vinca il migliore!

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