TR/ST: Are we arc?

Fortuna che non esistono le scommesse in questo gioco perché conoscendo i gusti di monechiapi avrei dato per certo un altro cantante, che poi sarebbe stato anche una delle mie scelte di riserva, ed avrei cannato di brutto. Altra bella scoperta in ogni caso, che come al solito ha richiesto più ascolti del previsto per capire da che parte lanciarmi. Forse la seconda si colloca meglio nel filone dance, ma ho amato troppo le atmosfere sospese della prima canzone. Così elegante, raffinata. Bello anche il video musicale.

Bee Gees: More than a woman

Un nome a cui non avrei mai pensato ma che venero con tutto me stesso. A volte penso veramente di essere nato nell'epoca sbagliata, altrimenti non si spiega questa mia ossessione per la musica disco di quegli anni. Solamente sul telefono avrò creato almeno tre playlist diverse con gli artisti chiave di questo genere. I loro sono tutti dei pezzi di cuore, nessuno escluso, ma mentirei se dicessi di aver avuto dubbi nel decidere quale votare. Probabilmente l'unica che avrebbe potuto darmi qualche pensiero in più sarebbe stata "How deep is your love", che trovo davvero superlativa. Intanto che voglia di organizzare una serata cinema e guardarmi di nuovo La febbre del sabato sera.

Robin Schulz: Sugar

Se c'è una cosa che faccio davvero fatica a tollerare è quando le radio italiane si fissano con un nome, lo prendono sotto la propria ala e cominciano a trasmettere tutte le canzoni dell'artista in questione pure se non sono minimamente paragonabili al singolo che l'ha lanciato a livello globale. Ecco, in "All we got" ritrovo tutte le caratteristiche appena elencate. Ha proprio quel tipo di suono fastidioso ed anche abbastanza banale che mi vedo venire passato allo sfinimento da noi senza guardarne la scarsa qualità. Dell'altra almeno apprezzo il campionamento e l'idea di adattare un pezzo piuttosto datato ai giorni nostri. Non sarà la trovata del secolo ma fa lo stesso la sua figura.

Marshmello: Friends

Sfida molto commerciale, con due tra i singoli di maggior successo del deejay statunitense. Purtroppo nessuno di questi rientra tra i miei preferiti, ma danno comunque un bello spaccato della sua musica. Al netto di tutto, complice anche il fatto che le conoscessi già bene entrambe, trovo che nella collaborazione con Anne-Marie esca meglio l'uso dell'elettronica che caratterizza gran parte delle sue produzioni. Inoltre mi sembra anche più sfrontata rispetto alla sua avversaria e mi piace la dinamicità del pezzo, un po' meno il sottotitolo "inno ufficiale della friendzone" che hanno aggiunto al video. Quello penso sia cringe e basta. Probabilmente non avrebbe raccolto mezzo punto, ma avrei amato se qualcuno avesse rischiato portando "Alone".

Gigi D'Agostino: L'amour toujours

Lui non sono mai riuscito a farmelo piacere, sarà un limite mio, ma tanto di cappello se nei suoi anni d'oro è stato in grado di farsi un nome anche al di fuori del nostro Paese. Il primo brano mi sembra quasi più un esercizio di stile, mentre al secondo riconosco oggettivamente una sorta di status iconico, quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Moloko: Sing it back

Questa da quando l'hanno messa in quello spot pubblicitario mi si è appiccicata in testa e non riesco a smettere di canticchiarla. In pratica mi manca solo l'outfit che indossa lei nel video e poi potrei fare direttamente la parodia. Molto suggestiva anche l'altra devo dire, che non credo di aver mai ascoltato prima del contest, ma dovendo fare un paragone tra le due non riesce ad uscirne vittoriosa. La sfida comunque rimane di altissimo livello, senza dubbio una delle mie preferite all'interno di questa manche.

Namasenda: Wanted

Casadelvino in questa edizione ha veramente detto black power e non potrei esserne più contento! Se con le due sfide precedenti siamo tornati indietro nel tempo, qui voliamo nel futuro senza nemmeno passare dal via. Lei non la conoscevo (toh, che novità) ma la segno seduta stante per andarmela a recuperare il prima possibile. A me questa nuova corrente hyperpop fa perdere la testa e mi auguro davvero che un domani riesca a ritagliarsi lo spazio che merita anche nella scena musicale principale. Entrambi bei pezzi, molto articolati, innovativi e spregiudicati, il primo però mi ha un po' perso nel momento in cui subentra l'artista che accompagna la cantante svedese.

Blondie: Heart of glass

Ah giusto, prima che Miley Cyrus ne facesse una cover facendola diventare sua esisteva anche questa versione Scherzi a parte. Scontro abbastanza tosto, ma a conti fatti non ho molto da aggiungere. Come trasporto del brano mi sento di confermare la mia preferenza originale, che tra lustrini e paillettes spinge ancora come quaranta anni fa.

Cascada: Evacuate the dancefloor

Qua non sarebbe potuta esserci altra sfida al di fuori di questa. Io ancora devo riprendermi dallo shock perché per anni sono stato convinto che lei fosse una cantante autonoma, invece ho scoperto da poco che il loro in realtà era un gruppo a tutti gli effetti, con tanto di formazione fissa fin dal primissimo pezzo in studio. Pur essendo la più universalmente apprezzata, "Everytime we touch" l'ho sempre trovata molto caotica e confusionaria nel momento in cui parte il ritornello, quindi l'altra vince lo scontro abbastanza agevolmente. Questi capelli bicolore comunque non li vedevo dai tempi di Susy Fuccillo e spero restino fermi nel passato insieme ai pantaloni a vita bassa.