Ibisco: Luci

Che belle atmosfere che riesce a creare questo cantante, chiudendo gli occhi mi sembrava quasi di sentirlo suonare davanti a me. Questo è quello che mi piacerebbe trovare nelle nuove generazioni che scelgono di intraprendere questa strada e non quelle cose che a volte si vedono nei talent. La prima mi è venuta voglia di riascoltarla nel momento stesso in cui è finita e credo sia una delle poche volte che mi succede con una canzone che non conoscevo da quando è cominciato il contest. Mi ha coinvolto davvero tanto da un punto di vista emotivo, sia a livello di immagini che per le parole.

Arlo Parks: Hurt

Mado, lei la amo! Sfida che stavo aspettando dal momento in cui ho letto che ci sarebbe stato in gara anche questo nome e che non ha deluso le aspettative. È vero, nessuno dei due ha scelto la mia preferita in assoluto, ma quell'album è talmente immacolato da non farmi avvertire nemmeno la sua mancanza. Ricordiamo tra l'altro che lei ha fatto incetta di candidature ai premi della musica inglese dello scorso anno portandosi a casa pure una statuetta. Qui si gioca davvero su uno scarto minimo, per cui vado di pancia.

Whitemary: Niente di regolare

Fob ormai è diventato una certezza nello scovare nuovi volti della scena indipendente italiana, secondo me alcuni se li crea direttamente da solo in laboratorio altrimenti non si spiega. Con entrambe mi ci vedo già a ballare in qualche festa di dubbio gusto sperduta chissà dove, quindi in termini di qualità si equivalgono. Voto la seconda per il semplice fatto che quel motivetto ce l'ho in testa da quando è stata aperta la manche.

Matteo Romano: Virale

Fresco fresco di partecipazione a Sanremo, per cui ben presente nell'immaginario collettivo. Fermo restando che non sarebbe mai stato uno di quei nomi a venirmi in mente per questa categoria, approvo la scelta di portarlo dato che reputo sia molto promettente. Il primo pezzo non lo avevo mai sentito e tutto sommato mi ha fatto una bella impressione, a riprova di quanto appena detto sul suo potenziale, ma quello che ha presentato sul palco dell'Ariston si sposa decisamente meglio con i miei gusti.

Emanuele Aloia: Quando Dio ti ha inventata

Lui invece lo conosco soltanto per questi titoli ispirati da quadri famosi che ogni tanto apparivano sulla barra destra del forum e mi saltavano all'occhio, ma ammetto di non aver mai ascoltato mezzo secondo di qualche sua canzone, quindi non saprei nemmeno attribuirgli una faccia. Sfida che non mi ha entusiasmato molto e mi ha lasciato abbastanza tiepido. In entrambi i brani ci sono delle frasi fatte e dei luoghi comuni che mi fanno veramente cadere le braccia, per cui diciamo che è stata una sorta di gara alla meno peggio. Ma forse sono proprio io ad essere fuori target. Se non mi concentro troppo sulle parole, la seconda diventa quasi gradevole quindi preferisco votare questa.

Régina Demina: Pyromane core

Eh sì, una regina di nome e di fatto. Negli ultimi tempi mi sto rendendo conto di quante cose interessanti ci siano in giro allargando un minimo i propri orizzonti (motivo per cui sarebbe stato bello vedere in gioco la categoria Musica dal mondo) e mi è piaciuta tantissimo la scelta di andare a pescare qualcosa da un territorio talvolta inesplorato come può essere per noi quello francese. Il suo trovo sia il pacchetto completo tra tecnica vocale e direzione artistica. Moderna, ambiziosa, ma anche coerente. Nel complesso sento di avere una leggerissima preferenza per il primo brano, nonostante l'ottima chiusura del secondo che per un attimo mi aveva quasi spinto a cambiare idea.

Priyanka: Come through

Qua tocchiamo un tasto dolente perché Pupi sono mesi che cerca di convincermi in tutti i modi a guardare Drag Race con scarso successo, quindi devo stare molto attento a quello che dico e muovermi coi piedi di piombo. Intanto un merito voglio darglielo: con queste canzoni abbiamo fatto un bel passo avanti. Le ho trovate entrambe abbastanza godibili nel loro e non sono neanche campate in aria come pensavo. Si vede che dietro c'è un progetto ben studiato, anche nella realizzazione del videoclip che si mangia tranquillamente una buona metà di quelli che abbiamo noi. Quest'ultimo in particolare, tra reference iconiche e battute taglienti, mi ha strappato risate a più riprese e nel momento in cui è partita la strofa di Lemon mi ha conquistato definitivamente. Inoltre immagino che non fosse una cosa voluta, ma ho adorato che sul finale sia stato inserito a tradimento un pezzo del brano ascoltato prima. Una sorta di cerchio che si chiude.

Blanco: Ladro di fiori

Se esisteva ancora qualcuno sulla faccia della terra che non conosceva il nome di Blanco, dopo le ultime settimane penso non ne sia rimasta alcuna traccia. Su di lui ormai si sprecano giudizi a destra e manca: a chi piace, a chi non, chi lo considera un genio o chi ancora non ne coglie il fascino, ma sta di fatto che erano anni che qualcuno non riusciva ad imporsi sul mercato in questo modo e di ciò gliene va dato sicuramente atto. A me la sfida è piaciuta moltissimo e mi ha riservato anche qualche sorpresa. Ero partito certo di votare "Blu celeste", canzone che ho consumato negli ultimi mesi e sempre in grado di farmi versare fiumi di lacrime, ma la seconda devo dire che mi è arrivata in modo particolare durante l'ascolto. Non avevo mai prestato attenzione al testo e leggendolo bene penso sia un vero gioiellino all'interno della sua discografia.

Madame: Voce

Chiudiamo in bellezza con un'altra delle nuove leve della giovanissima scena musicale italiana, forse proprio quella che preferisco, anche se mi trovo d'accordo con chi dice di fare attenzione alla sovraesposizione che sta avendo nell'ultimo periodo. Ad ogni modo non ho avuto alcun dubbio sulla scelta. Come nel caso precedente, il pezzo che se vogliamo l'ha consacrata agli occhi del grande pubblico, l'avevo supportato tantissimo.