Francesco Guccini: L'ultima Thule

Partiamo subito con uno dei capisaldi della storia della musica italiana, a cui torno ad approcciarmi dopo tanto tempo proprio in questa occasione. Due grandi giocate, pure abbastanza diverse tra loro, che mostrano tutta la sua evoluzione. In "Cirano" c'è un pizzico di nostalgia sia nelle tematiche ricorrenti che nelle sensazioni manifestate dal cantautore. La seconda invece rimane più asciutta, forse anche difficile da comprendere per un nuovo ascoltatore. Nel complesso propendo di più verso i suoni di quest'ultima.

Toots and the Maytals: Funky Kingston

E venne la volta del reggae. Che dire, scelta spiazzante ma che in ottica di gioco ci sta tutta e che indubbiamente si fa notare in mezzo alle altre proposte presenti nel lotto. Seppur non sia il mio elemento, mi sono lasciato coinvolgere fin troppo dal sound trascinante di questa band e spero che nessuno abbia visto le due o tre mosse di ballo che ho accennato mentre li ascoltavo camminando per strada I forti richiami alla scena soul del primo brano comunque hanno fatto la differenza nella scelta finale.

Eagles: Hotel California

Anche in questo caso preferenza piuttosto netta. Il primo brano ha un arrangiamento molto completo e trovo sia intenso non solo da un punto di vista musicale ma anche da quello lirico. Inoltre mi piace particolarmente il modo in cui riesce a mescolare insieme due generi apparentemente distanti come possono essere il country ed il rock.

Fall Out Boy: This Ain't a Scene, It's an Arms Race

Non so per quale motivo ma quando si parla di leggende della musica nella mia testa viene in automatico il collegamento con nomi del passato, solitamente ormai tramontati, perciò non mi aspettavo di imbattermi in un gruppo che ho visto nascere e che ascolto regolarmente. Curiose anche le due canzoni scelte, non proprio le prime a cui avrei pensato per loro. Tra queste la seconda penso racchiuda meglio la loro cifra stilistica. Che ricordi mi avete sbloccato però con il videoclip degli Happy tree friends.

Amy Winehouse: Back to Black

Mamma mia, che voce senza tempo. Proprio l'altra sera ho beccato un documentario sulla vita tormentata di questa cantante, e mentre scorrevano quelle immagini non potevo far a meno di pensare al vuoto che ha lasciato andandosene così presto ed a quanto ancora avrebbe potuto regalarci. Confesso che anche a me sarebbe piaciuto trovare qualche singolo minore, dato che c'erano tantissime perle a disposizione, ma questi giocati rimangono comunque due pezzi da novanta quindi non mi posso lamentare. Per gusto personale avverto maggior affinità con le sonorità del primo.

Queen: Innuendo

Innanzitutto vorrei farvi i complimenti perché nel momento in cui ho letto il nome di questo gruppo temevo di andare incontro alla sfida più banale della storia, invece avete fatto entrambi scelte ricercate e personali. Il primo brano ammetto che non lo conoscevo ed ha contribuito ad arricchire ulteriormente la mia cultura su di loro. Ma per quanto riguarda il voto non ho avuto nessuna esitazione: la complessità strutturale, le grinta trasmessa ed il crescendo del secondo pezzo rimangono su un altro livello.

Moby: Mere Anarchy

Che bello trovare questo nome! In passato sono stato ad un passo da portarlo in un altro contest, quindi già questo dovrebbe far capire quanto sia legato alla sua musica. Lui ha veramente uno stile unico ed inconfondibile. Nella sua sconfinata discografia ci sono una serie di brani a mio avviso impeccabili, tra cui spesso mi ritrovo a cambiare a rotazione il mio preferito a seconda del periodo o del momento che sto attraversando. Proprio per questa ragione ero convintissimo che la mia scelta finale sarebbe ricaduta su "Porcelain", invece ci ha pensato il nuovo pezzo a mandare all'aria tutte le mie certezze in un lampo. Cupo, sinistro, a tratti quasi disturbante. Mi è piaciuto tantissimo.

Whitney Houston: I Have Nothing

Altra grandissima perdita nel mondo musicale che continua a pesare ogni giorno che passa. Anche qua c'era il rischio di trovarsi di fronte alla sfida piaciona per antonomasia, ma alla fine devo dire che è uscito fuori uno scontro interessante ed anche molto rappresentativo. Nonostante io abbia sempre preferito la cantante nelle vesti uptempo (citofonare "It's not right but it's okay" su tutte), non posso non votare quel pezzone che mi ha riempito di brividi in ogni parte del corpo anche oggi dopo l'ennesimo ascolto.

U2: Song for Someone

Loro ammetto che mi piacciono sempre e solo presi a piccole dosi e sono contento di non vedere gli ultimissimi brani, che trovo decisamente banali. Questo qua sopra era un pezzo al quale non avevo mai prestato troppa attenzione, pur avendolo già sentito in passato, ma devo riconoscere che è veramente prodotto bene. Una canzone che ci mostra il gruppo sotto una luce più intima e delicata, con una bella dolcezza di fondo.