Eccomi ragazzi. Come diceva Edorf, è stata una fatica riuscire a stilare una classifica perché bene o male tutti avete portato a casa un buon risultato, rendendo onore all'artista da voi rappresentato. Devo dire che non ci sono state catastrofi ma nessuna tripletta è stata da 10, per quanto mi riguarda. Ho accentuato un po' le negatività per rendere più comprensibili gli errori che ho riscontrato e per chiarire come ho steso poi la classifica (sulla quale in realtà sono ancora indeciso).

Nella valutazione mi sono basato sulla qualità delle 3 canzoni e, considerando la tripletta nella sua interezza, ho considerato i seguenti criteri: Materiale a disposizione (mi sono letteralmente sparato tutti gli album di tutti i cantanti proposti - chiaramente 15/30 secondi per canzone giusto per capire il mood di ogni album), Riconoscibilità dell'artista in base ai 3 brani proposti, Varietà della proposta e Coesione della proposta.

Team CROMA - PLASMA: avete lavorato molto meglio della scorsa volta. Credo che vi siate messi in gioco al punto giusto, portando due triplette dove si sente il gusto personale ma senza andare a togliere in termini di forza della proposta. Anche la scelta degli artisti è centrata.

Prozac+ - Crys: la tua tripletta trovo sia il giusto esempio quando si parla di equilibrio tra varietà e coesione della proposta: abbiamo un sound che fa da cappello, il punk, che viene articolato in tre sfumature diverse che vanno a completarsi, e non a confliggere, l'una dall'altra. Angelo ci offre una versione più pop dei Prozac+, dal sapore quasi sentimentalistico; Sceglimi è vero e proprio punk, casinista, divertente, in your face; Lola, che melodicamente trovo bruttina, è una ballad che non si allontana dalle atmosfere delle prime due canzoni ed ha la sua credibilità. 
Penso che Plasma abbia fatto centro affidando questo gruppo, perché, ascoltando i loro lavori, rimangono sempre sulla stessa linea musica, questo ha aiutato anche a creare una playlist piuttosto riconoscibile che, se proposta ad un pubblico, potrebbe attirare molti ascoltatori che non rimarrebbero delusi una volta che ascoltano i vari album. L'unica pecca è che, guardando il materiale a disposizione, forse si poteva scegliere una BOP più attraente di Angelo che avrebbe coperto la casella punk caciarone meglio di Sceglimi, che è meno digeribile rispetto ad altre.

Of Monsters and Men - Casadelvino: qui l'artista scelto non era tra i più semplici perché tra il primo album My Head is an Animal, il secondo Beneath the skin e il terzo FEVER DREAM c'è un cambio di mood piuttosto drastico che non era facile cogliere nel migliore dei modi. Credo che il lavoro sia stato fatto bene, seppur con qualche sbavatura: la somiglianza tra la BOP e la PERLA e lo stacco netto che hanno con il JOLLY.
Ti spiego meglio: entrambe le prime due canzoni ci portano ad un mood piuttosto cupo, caratterizzato da un climax strumentale (Destroyer lo costruisce nella strofa che esplode poi nel rit, mentre Thousand Eyes lo costruisce lungo tutta la canzone per poi esplodere nella parte finale) offrendo un po' la stessa faccia degli OMAM. Il tono cambia poi con Lakehouse che, seppur nei temi non è così lontana dalle prime due, si stacca con il suo folk, rappresentativo del primo album degli OMAM. In questo senso, trovo il JOLLY centratissimo, così come la BOP, che seppur molto recente, trovo rappresenti perfettamente la produzione musicale del gruppo: è molto vicina ai sound del secondo album. Proprio per questo motivo, avrei invece cambiato la PERLA con qualcosa che andasse a creare una maggiore linea di continuità all'interno della proposta.
Detto ciò, trovo il tutto molto riconoscibile e un'ottima promozione per il gruppo che con questa tripletta potrebbe acchiappare nuovi fan.

Team DIESIS . EMM: se l'altra volta avevo apprezzato davvero molto come avevate lavorato, non so se posso dire la stessa cosa questa volta. A tratti caotiche, a tratti compitino, le playlist le trovo tutt'e 3 con dei difetti, alcuni abbastanza evidenti.

Amy McDonald - Robyfederer: il problema principale che ho riscontrato nella tripletta di Amy è la sua dimenticabilità. L'ho dovuta ascoltare e riascoltare e ogni volta mi chiedevo quali fossero le sue canzoni e quale fosse il suo marchio di fabbrica, che alla fine ritrovo nella voce della cantante. Credo sia più un problema dell'artista che dei pezzi scelti, che in realtà non potevano essere troppo diversi da questi. 
La scelta di This is the life è sacrosanta, perché è riconoscibile, memorabile, iconica e non poteva mancare nella triade presentata. Inoltre, rappresenta molto bene chi era Amy perché i primi 3 album sono letteralmente lo stesso identico sound. Infatti, un sound molto simile lo ritroviamo con il JOLLY Don't be scared, di cui è stata presentata una versione live: ne apprezzo il rischio. La canzone trovo segua bene il filone Amy, seppur sia per forze di cose sovrapponibile alla BOP: ma il materiale quello è. 
La PERLA proposta si stacca invece da queste due proposte, andando a pescare da uno degli ultimi album della cantante. Una ballad dolce, graziosa, con un testo quasi motivazionale che però fa proprio fatica ad emergere.

Gerardina Trovato - Sparso: qui il problema è che con il materiale a disposizione si è stata presentata un'accozzaglia di suoni che si legano male tra loro e non rappresentano a pieno la qualità dell'artista (like, era davvero avanti coi tempi per i sound che ho ritrovato nei suoi album ). Ho trovato la BOP stratosferica. Davvero, un gioiellino, e non sono d'accordo con chi dice che non sia adatta ad essere un singolo: è una perfetta canzone da cantautorato impegnato, che ha ancora la sua nicchia di ascoltatori.
Non conoscendo la cantante, ho pensato che questo fosse il suo marchio di fabbrica. Poi arriva la PERLA, Forse l'anima, che mi riporta ai Mariah Carey '95 sounds e sono allo stesso tempo confuso ma entusiasta. E' un'ottima canzone, seppur un po' ripetitiva (e tra l'altro, ho visto che c'erano produzione ancora migliori di questa) e mi fa gridare: wow, che talento e versatilità. Ma è proprio un'altra roba rispetto alla prima.
E poi arriva il JOLLY, che è un'altra roba ancora. Qui, secondo me, c'è l'errore fatale: questo sound non esiste nel repertorio di Gerardina e, visto il materiale a disposizione, proprio non comprendo la scelta di presentare questo brano. Mi va un po' a far cadere tutto perché a questo punto non avrei scelto Non è un film, che è una vera perla ma va a togliere al cantautorato upbeat un po' funny di Gerardina, perché questo lato non è presente ma doveva esserlo. A fine playlist sento di non aver capito chi è Gerardina.

Hooverphonic: mamma, è tutto così ambient. Troppo ambient. Parliamo di One Hit Wonder, non può non esserci nemmeno un'opzione un pelo più mainstream. Sono molto combattuto su questa scelta perché respiro la personalità di Targaryen, si vede che è una scelta personale, una scelta sua che mi fa pensare "non credo qualcuno avrebbe portato una tripletta del genere" (lo dico dopo aver ascoltato il materiale a disposizione troppo, troppo vasto).
La proposta di scegliere Vinegar & Salt come BOP ci starebbe, se non fosse seguita dalle altre due canzoni. Qui avevo bisogno di una Mad about you o di una Anger never dies, che mi avrebbero introdotto nel loro mondo in una maniera più "pop" per poi sviscerarne gli altri aspetti più ambient/raffinati. Alla BOP segue una PERLA che è perfetta per un aperitivo in un lounge bar sofisticato. Apprezzo la specificità della proposta Plus Profond, che mi colloca subito gli Hooverphonic sotto un filone musicale ben preciso, quello del trip hop. Ma è come se fosse uno spin-off della BOP. 
Arriviamo al JOLLY: raffinata ma melodicamente piatta e ripetitiva, ma so che è probabilmente un mio problema e quindi non inciderà sul risultato. Però nella vasta produzione a disposizione questa è davvero così poco rappresentativa. Mi sembra un'altra specificazione, un'estremizzazione considerando però che mi manca quel cappello di cui parlavo con i Prozac+ che mi racchiuda le 3 proposte.

Team BEMOLLE - MONECHIAPI: qui c'è un bel lavoro nella scelta degli artisti, non troppo facili ma nemmeno esageratamente difficili. Le triplette mi convincono abbastanza: nel complesso direi good job.

L'Aura - Alpha: ricordavo di una L'Aura pop ma sofisticata, quasi avanguardistica e con questa forte influenza anglosassone nelle sue produzioni. Trovo queste caratteristiche rispettate dalla tripletta (forse un filo meno quella avanguardistica) che mi offre l'immaginario corretto dell'artista rappresentata.
Una delle triplette più convincenti e quella che porta la BOP migliore: Basta! è mainstream, è rappresentativa dell'artista e mi colloca L'Aura sotto un genere ben definito che trova risconto e verrà poi declinato con le due proposte successive. Infatti, Lettere d'amore è lo spin-off che ci sta, quello delicato che mi aggiunge un nuovo tassello alla produzione artistica di L'Aura ma avendo già costruito una base più generica sulla quale appoggiarsi (è proprio questo che mi manca negli Hooverphonic). Infine, con il JOLLY The bad side, proposta non troppo nelle mie corde e melodicamente un po' banale, si va a completare la tripletta con una nuova sfumatura: quella più pop-rock. Giusta la scelta di portare un brano in inglese e più recente perché, nonostante ciò, non sento il distacco nella proposta che rimane coesa ed eterogenea al punto giusto.

James Bay - Melrose: l'artista era uno tra i più facili, con due soli album all'attivo e due sound ben definiti. Trovo che sia stato fatto un buon lavoro nella fusione dei due sound, proponendo un bel mix rappresentativo di tutte le sfumature presenti nella sua produzione musicale, anche se mi manca un po' l'indie rock, che è il genere che l'ha reso popolare grazie con Hold back the river.
Di per sè, la scelta della BOP Let it go è ottima perché una tra le BOP più iconiche presentate in questo round di gioco. Non è più troppo ottima se ascolto Wild Love, che mi copre di nuovo lo stesso tassello già coperto con la BOP. Allora, avrei optato per HBTR proprio per darci qualcosa di più.
Il lavoro che mi lascia più contento è quello fatto con la PERLA Wasted on each other perché un po' riprende quell'indie rock che volevo sentire e lo fonde con elementi più elettronici, carratteristici del secondo album, che è qualitativamente meno forte del primo: trovo quindi centrato il voler trovare un brano che non si distacchi del tutto dal primo album e che faccia un po' da intermezzo tra i due progetti.
La playlist che hai creato, pur avendo qualche sbavatura, riesce ad offrire una produzione coesa e riconoscibile.

Kiesza - Pupi: Kiesza non era una giocata facile, ma nella tripletta proposta ritrovo qualche problema nella rappresentatività della proposta artistica.
Era importante fare attenzione all'equilibrio tra eterogeneità e rappresentatività della proposta, e qui, forse, per soddisfare la prima si è rischiato di togliere alla seconda.
Andiamo con ordine: con Giant in my heart non poteva esserci introduzione migliore, una proposta forte che ci rimanda subito al mondo della dance, dell'house, che sono il marchio di fabbrica di Kiesza ed i sottogeneri con i quali è diventata nota. Questa BOP non fa assolutamente mancare la presenza di Hideaway perché, seppur declini il genere in maniera differente, ci rimanda allo stesso cappello, in modo superlativo.
Centraa anche la PERLA Chainsaw Melody dove Leona Lewis prende possesso delle corde vocali di Kiesza. E' un bellissimo intermezzo, una nuova visione di Kiesza che avrebbe dovuto essere una parentesi tra la BOP e il JOLLY, più rappresentativi della produzione artistica della cantante.
Ma ecco che mi arriva Love Never Dies come JOLLY e io sono un attimo confuso. Crave, il secondo e più recente album di Kiesza, conserva il suo tratto distintivo: l'house, anche se più mainstream ed elettronica rispetto al primo album. Love Never Dies non rappresenta quasi per niente questo sound: è piuttosto cupa e smaniosa rispetto alle altre produzioni. Mi sarebbe servito un bel non singolo elettronico che completasse bene la tripletta... il materiale c'era.

Team SOLISTA - NOTTURNOMANTO

Alizée - NotturnoManto: non ti è capitata un'artista facile. Alizèe ha molti album all'attivo che hanno sound contrastanti tra loro e una produzione musicale fitta e non facile da rappresentare... che infatti non credo tu sia riuscito a rappresentare a pieno. O meglio, l'hai rappresentata discretamente sacrificando la coesione della tripletta. E' un po' il problema che ho ritrovato in Gerardina Trovato, anche se qui è meno estremizzato: un pout-pourri di generi che si sposano poco bene l'uno con l'altro. Avrei optato per delle produzioni intermedie tra i generi che avrebbero potuto offrirci sì visioni differenti dell'artista pur senza staccarsi troppo l'una dall'altra, rendendo il lavoro più fluido. 
I primi due pezzi sono qualitativamente ottimi. Soprattutto la BOP, che non conoscevo ed è una Moi...Lolita parte 2 che non potevo non apprezzare (anche se la domanda mi è sorta: perché rischiare con qualcosa di tanto simile che non avrebbe aggiunto qualcosa di diverso rispetto all'iconica debut song? Per fortuna ti è andata bene).
Ho apprezzato anche la PERLA Mon Chevalier, che arriva più di 10 anni dopo da L'Alizèe: una donna molto più raffinata, dolce e che si è lasciata alle spalle la lolita dei primi anni. Qui in realtà, non sento una slegatura così evidente perché è pur sempre una pop ballad. 
Il grosso problema arriva con il JOLLY Ce qui tue l'amour, che voi direte "vabé, è ballabile come la prima". No, c'è un abisso. Abbiamo il pop europeo anni 2000, la ballad intima e poi una produzione danzereccia anni 2013 che in Europa erano le peggio produzioni esistenti. Infatti si sente che non è un prodotto così di livello. Non ne vale la pena offrire qualcosa di diverso dalle due proposte precedenti se poi non è un buon prodotto, perché vai a togliere da voci importanti quali rappresentatività e coesione per qualcosa di meh. 

Chiedo venia per il ritardo ai team Bemolle/Notturno ma è stata una giornata piena e non ho avuto modo di collegarmi prima 

BEMOLLE 

L'Aura: partenza super con Basta! un brano che mi è sempre piaciuto fin da quando lo presentó a Sanremo 2008. Quando ascolto un brano solitamente è la parte musicale che prevale, è quella che mi coinvolge di più. In questo caso le due componenti si equivalgono: tanto forte è la musica quanto lo è il messaggio del testo (la frase che tu stessa hai scelto di citare come tua preferita mi ha trafitto).  Continua la declinazione della nostra artista con Lettere D'amore, un brano dalle atmosfere differenti eppure sempre riconducibile allo stile della nostra cantante. Un testo altrettanto bello, molto poetico ed evocativo accompagnato da un arrangiamento delicato e toccante, un'ottima giocata per una perla perché è un brano degno di essere scoperto. The Bad Side ci dà un'ulteriore sfaccettatura di L'Aura eppure sento che l'essenza di questa artista, nonostante tre brani così diversi, non va persa. Ho apprezzato si sia virato verso una proposta un po' più strong anche se, ammetto, sia quella delle tre che ho preferito meno. Anche la lunghezza non ha aiutato, lo avrei tagliato prima. 

James Bay: Let It go è uno di quei brani che mi trovo a canticchiare più volta durante le giornate perché rimane facilmente in testa, nonostante non sia il tipico tormentone. Un brano molto piacevole in grado di esprimere l'essenza emotiva di James e anche del genere che lo rappresenta, senza risultare stucchevole. Wasted On Each Other ci fornisce una chiave di lettura diversa di questo artista ma altrettanto convincente: una proposta più movimentata, sensuale, più vicina al mondo musicale che lo ha fatto conoscere e reso noto. Penso fosse necessaria nella composizione della tripletta una canzone del genere, sia per variare la proposta che per mostrare un lato altrettanto credibile di questo artista. L'arrangiamento moderno è uno dei miei preferiti di questo turno e sopperisce ad un approccio del cantato che non mi fa impazzire ma che si lega bene al brano. Wild Love non l'ho trovata una ripetizione del primo brano. Non so se ci fossero altri lati di James da poter esplorare vista l'esiguità della sua produzioni ma a parer mio questo brano, nella versione in cui è stato proposto, restituisce qualcosa di ancora più struggente e straziante rispetto a ciò che veniva trasmesso da Let It go. Non nego sia stato il brano che più mi ha emozionato fra tutti quelli proposti.

Kiesza: Giant in my Heart è un'ottima proposta di apertura. È la Kiesza di Hideaway, della dance, ma con ancora più energia. La struttura del brano l'ho trovata anche più interessante rispetto alla sua Hit più famosa, dunque una buona scelta. Chainsaw Melody è il brano che non ti aspetti da Kiesza, quello che ti travolge senza alcun preavviso. Non ho mai approfondito la discografia di questa artista ma mai avrei pensato, conoscendo il genere che fa, di trovare una canzone così "classica" ma allo stesso tempo così forte. E che voce poi! Penso abbia un modo anche interessante di sfruttare le sue qualità vocali non rendendo il pezzo banale o simile a qualcosa di già sentito. La sua cifra stilistica permane sempre. Love Never Dies è un po' il filler della tripletta. Non aggiunge molto della personalità dell'artista rispetto agli altri due pezzi e l'ho trovata anche abbastanza dimenticabile. Anche io, probabilmente, avrei giocato con l'house e la dance, discostandomi dalla BOP e proponendone una declinazione differente.

TEAM NOTTURNO 

Alizee: I due conduttori non sono stati molto clementi, scegliendo un'artista non così semplice da gestire e famosa veramente solo per la sua Hit (perché io oltre a quella non mi pare di aver mai sentito altro). 

L'Alizé ci riporta indietro ai tempi di Moi... Lolita, sia nel Mood del brano che nell'approccio della cantante al brano stesso. L'ho trovata una scelta molto intelligente e anche molto piacevole; si è aggirato lo scoglio di dover giocare necessariamente la sua Hit proponendo un brano sulla stessa falsa riga senza essere scontati. Mon Chevalier ci presenta un'Alizee più matura: maturità che ho trovato anche nella voce, che sembra quasi diversa rispetto a quella del primo brano. Il brano è molto piacevole nella sua dolcezza e delicatezza, non il mio preferito fra gli altri dello stesso genere, ma comunque una buona perla. Il Jolly Ce qui Tue l'Amour è quello che mi ha convinto meno dei tre. L'ho trovato slegato rispetto agli altri due e forse anche meno rappresentativo dell'artista. Sarei andato magari su qualcosa di più elegante, più personale. Rimane abbastanza inconsistente. 

Premettendo che accettiamo serenamente il verdetto e proveremo a fare meglio in seguito (e grazie al pubblico per avermi evitato lo scontro fratricida!), mi spiace aver fatto scelte evidentemente sbagliate, spero di migliorare.

Mando un abbraccio a Notturno e spendo due parole per Rob.

Al momento di scegliere i componenti del nostro team, avevo subito individuato che sotto il profilo 7 si celava Sparso. Baglioni, dai, inequivocabile. E volutamente non l'ho scelto perché, nonostante averlo visto all'opera con la Oxa a MFS, dove ci eravamo pure ben confrontati in un paio di occasioni, avevo il pregiudizio che fosse un po' fossilizzato nel suo genere e quindi poco incline a buttarsi in un gioco come questo che mi dava l'idea (sapendone molto poco) fosse proprio improntato alla ricerca e al confronto di e con realtà molto lontane da noi. Gli altri Leader lo sanno.

È iniziato il gioco e io son davvero rimasto di sasso. E anche questo gli altri Leader lo sanno! Siam partiti con la trap, e Roberto ne sapeva un sacco, ma davvero! A un certo punto se ne è uscito con dei nomi che io credevo fossero delle lampade dell'Ikea, e invece erano trapper. Solo dieci minuti prima avevo fatto un commento sui Pooh e lui mi aveva detto che lo facevo sentire vecchio. Benissimo, lì mi son sentito io quello pronto per andare a guardare gli operai lavorare in un cantiere. Anche col secondo tema, e con il terzo in corso (perché è preparatissimo pure sull'Esc, raga, che credete) è stato un elemento incredibilmente prezioso, per il gioco ok ma per la squadra in particolar modo. Sempre presente, sempre risoluto al momento di prendere una decisione con me, sempre pronto a dare un feedback su un brano di Roby e Jack, che a volte ascoltava prima ancora dei suoi, anche quando era in vacanza con la famiglia e nessuno gli avrebbe detto nulla se ci avesse appesi! Sempre sul pezzo, voglioso di divertirsi con noi, di conoscere cose nuove, di dare a noi e a tutti voi un pezzetto di sé. Per me, una scoperta PAZZESCA.

E veniamo al pezzo del ballottaggio. Io seguo Sanremo dal 1992, ma uno dei festival del mio cuore è sicuramente il 2000. Erano gli anni in cui con Sorrisi e Canzoni, mi informavo su tutto, seguivo i testi, leggevo il borsino di favoriti e sfavoriti.
Gerardina era candidata agli ultimi posti.

Poi la prima sera salì sul palco per ultima, col suo golfino rosa, abbracciata alla chitarra, con un bel sorriso e iniziò a cantare. Era un pezzo diretto, senza svolazzi vocali. Cantava di vita sregolata, di cattive compagnie, di un logoramento che ti porta a non credere più nei sogni. E dell'arrivo di un amore salvifico che porti la luce del giorno e metta fine a quella lunga notte. Avevo 13 anni, avevo tutto quello che puoi volere a 13 anni, cosa potevo capire di quel che diceva? Eppure la capii perfettamente, la sentii vicina.
E non solo io, visto che quella sera Gerardina Trovato si piazzò al primo posto provvisorio per la giuria popolare.

Roberto è davvero l'outsider di Jukebox, e se per caso alberga in voi un po' dello stesso pregiudizio che avevo io inizialmente, proviamo a regalarci tutti l'occasione di avere una sorpresa pari a quella che ebbe Gerardina Trovato, e mandiamolo al prossimo turno!

Davvero contento che questo messaggio sia giunto a destinazione, reputo destroyer e thousand eyes due indiscutibili capolavori, davvero, due soli che illuminano il mondo della musica a cui abbiamo affiancato la freschezza di un lago di emozione, quindi tanto ma tanto love a chi ci ha sostenuto e soprattutto al team croma 

Dedico questa vittoria ad Alba Reche, grazie regina, grazie grazie

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Ti spiego meglio: entrambe le prime due canzoni ci portano ad un mood piuttosto cupo, caratterizzato da un climax strumentale (Destroyer lo costruisce nella strofa che esplode poi nel rit, mentre Thousand Eyes lo costruisce lungo tutta la canzone per poi esplodere nella parte finale) offrendo un po' la stessa faccia degli OMAM

Sicuramente i climax strumentali sono innegabilmente presenti in entrambi i brani, ma il modo in cui sono sinfonicamente costruiti nei due pezzi non li rende equiparabili poichè donano proprio due tipologie di crescendo metricamente, strutturalmente e soprattutto a livello di efficacia diversi, dipingendo quindi due mood diversi.
Il primo riflessivo, di sostegno a delle voci nel momento del messaggio che porta a smuovere la mente, che parte con la voce maschile, continua con quella femminile e culmina con l'unione, scandendo le varie porzioni e rafforzando semplicemente il cuore del messaggio. Un mood tortuoso, ma che mette in moto la psiche.
Il secondo invece non ti fa riflettere, ti accarezza dolcemente il viso in posizione inerme, come sotto una pioggia a cui non puoi sottrarti ma non ti fa male, e poi esiste per farti scoppiare, senza voci, senza cori, senza parole, solo lui, solo vuoto, solo quella sinfonia con aggiunte regolari. Il mood ti scaraventa, ti strattona, è molto più cattivo, molto più crudo, molto più duro, non mette in moto la mente, non è la stessa faccia per il semplice motivo che non è una faccia, prima era una mente adesso sono proprio le viscere; quindi non lo è nè concettualmente, nè musicalmente.

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Faccio un in bocca al lupo ai due ragazzi in ballottaggio, avevano due cantanti difficili da trattare, molto. Umanamente mi dispiace per entrambi, poi ovviamente ho avuto più contatti con il mio ex-compagno di squadra notturno e penso che abbia avuto varie gatte da pelare in questa manche nella sua solitudine di team, trovo sia comunque riuscito a deliverare una terzina dalle numerose qualità, che da un nome che non mi ha mai ma dico mai esaltato minimamente come Alizèe mai mi sarei aspettato, spacca tutto baby. 

Infine mi stupisce il primo posto del pubblico per Amy, contento che questo abbia salvato la mia regina roberta, però trovo che in quella terzina ci fossero numerose pecche evidenti e devo dire che mi stupisce assai come per il pubblico fosse addirittura la migliore di tutto il lotto, i said what i said.

kissini

Avevo votato ma non ancora commentato 

Ho messo al primo posto della mia classifica James Bay perchè ho apprezzato tantissimo la tripletta  Wild love è una delle canzoni che adesso ascolto di più, è stata una piacevolissima scoperta 

Complimentissimi Casadelvino per la vittoria  la tua proposta mi è piaciuta molto e infatti ti ho messo al secondo posto

Completano il mio podio gli Hooverphonic  bellissime scelte!

In bocca al lupo a Sparso e a Notturno per la nomination 

JoJo ha detto
Nessuno che vuole discutere i miei commenti che tanto ci ho messo a deliverare? 

A parte tutto, come sempre se c'è qualcosa che non vi è andato giù siamo qui per confrontarci.

In bocca al lupo ai due sfidanti!  

In realtà penso che buona parte degli appunti che ci hai mosso siano riconducibili proprio a un diverso modo di intendere la composizione della tripletta, nel senso che quando leggevo il tuo primo commento immaginavo quale poteva essere la critica successiva e cosi via, quindi li prendiamo come spunto positivo per il futuro e andiamo avanti (meglio se tutti e quattro ), ecco magari rifuggo il "compitino" perché ci siamo sbattuti non poco ma per il resto ripeto, è un mix di punti di vista e diversa interpretazione della composizione della tripletta quindi va bene così 

Ovviamente se qualcuno del team vorrà delucidazioni più specifiche, è giusto che te le chieda lui/lei, tanto come si è capito non siamo tipi da polemica quindi si sbriga velocemente 

JoJo ha detto
Nessuno che vuole discutere i miei commenti che tanto ci ho messo a deliverare? 

A parte tutto, come sempre se c'è qualcosa che non vi è andato giù siamo qui per confrontarci.

In bocca al lupo ai due sfidanti!  

Ciao, spero di rimanere e di mettere in pratica i tuoi consigli. Il problema della tripletta di Gerardina è che appena mi è stata assegnata, ho subito pensato al jolly...amavo troppo quella canzone e il testo di Sangiorgi. Non mi sono posto se avrebbe legato con le altre, perché volevo presentare tre sfaccettature di Gerardina. Le alternative non erano molte per il jolly e sinceramente nessuna mi convinceva.