Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
ANIMAZIONE/FANTASY
Andiamo a vedere quali sono purtroppo i film che ci salutano
Con 6 puntIi ricevuti
@amers
Ogni occasione è buona per portare un po' di Star Wars in questo forum. La saga a me piace molto, anche se mai ai livelli di Amers xD e quest'anno il campo medie della mia parrocchia lo prenderà come tema settimanale quindi se non avete mai visto un film della saga fatevi convincere da Amers che le viene facile.
Con 7 punti ricevuti
@Rio91
Sono anche amante Marvel e Spider-man ormai è in quel mondo. Ho anche visto gli altri Spider-man come filoni di film ma mai questo dell'animazione anche se aveva preso la mia curiosità per doppiatori che seguo. Mi serviva una spinta per vederlo e vista la proposta di Rio direi che lo farò sicuramente.
Utente
7 agosto, 2013
Passiamo ora ai quattro film che passano direttamente alla seconda fase, visto che c'è stato un pareggio, che sono
Quindi @xello @cionfy @L'indovino e @Wasabi vi chiedo di mandarmi per MP, Telegram, FB, IG come andate meglio il film che volete abbia accesso con voi alla seconda fase tra quelli al ballottaggio:
di @Oblivion. @Phoedred e @Alabama Monroe
Utente
7 agosto, 2013
ALTA TENSIONE/ACTION
Andiamo a vedere quali sono purtroppo i film che ci salutano
Con 2 punti ricevuti
@Rio91
Non conoscevo il film ma mi piace molto l'attore e anche il genere quindi ti ringrazio per la proposta. Forse un po' svantaggiata dall'unione delle due categorie.
Con 6 punti ricevuti
@xello
Non seguo molto il genere ma penso si possa considerare un classico e forse per questo si è dato per scontato potesse raccogliere maggiori consensi.
Con 9 punti ricevuti
@Phoedred
Questo l'ho visto al cinema con mia cugina che è appassionata dell'autore. Davvero molto bello e particolare. Dopo poco dall'inizio faccio a mia cugina "quella è la mia preferita" e tac la scena dopo muore xD
Utente
7 agosto, 2013
Passiamo ora ai tre film che passano direttamente alla seconda fase che sono
Quindi @amers @Alabama Monroe e @Wasabi vi chiedo di mandarmi per MP, Telegram, FB, IG come andate meglio il film che volete abbia accesso con voi alla seconda fase tra quelli al ballottaggio:
di @cionfy @Oblivion. e @L'indovino
Utente
7 agosto, 2013
Utente
7 agosto, 2013
Eccoci pronti a svelare quali tra i film in ballottaggio
raggiungeranno gli altri già in seconda fase!
Per la categoria ANIMAZIONE/FANTASY passa
@Alabama Monroe
Quindi salutiamo
Pinocchio di @Oblivion. che aveva ricevuto 12 voti
Mi sono segnata di guardarlo anche se mi sarebbe piaciuto leggerne una descrizione, più che altro per capire come questa versione si discosti dalle altre e cosa la valorizza tanto da giocarla.
Avatar - La via dell'acqua di @Phoedred che aveva ricevuto 16 voti
Questo film l'ho visto al cinema e mi è piaciuto davvero molto. Le tematiche della famiglia e delle diversità che possono diventare una risorsa se c'è apertura tra varie popolazioni sono affrontate molto bene. E secondo me al Cinema rendeva anche meglio.
Per la categoria ALTA TENSIONE/ACTION passa
@cionfy
Quindi salutiamo
Non è un paese per vecchi di @L'indovino che aveva ricevuto 13 voti
Non amo troppo la tensione ma il thiller mi piace quindi potrei guardarlo...anche se ""Mi permetto di annoverarlo tra i cattivi più inquietanti della storia del Cinema." forse è un po' too much per me
Everything everywhere all at once di @Oblivion. che aveva ricevuto 14 voti
Già titolo e locandina mi hanno incuriosito molto, andando un po' a cercare ho anche visto che ha vinto vari premi Oscar e che la trama potrebbe essere il mio genere quindi mi dispiace un po' sia già uscito dalla gara.
Utente
7 agosto, 2013
Dispiaciuto per l'eliminazione di Pinocchio, che sicuramente proporrò ai bimbi e me lo vedrò pure io con loro
Contento del passaggio di Prisoners; ne approfitto, visto che è passato solo grazie al ballottaggio, di consigliarvi (se amate l'alta tensione e i thriller ) di guardarlo, non ve ne pentirete!
Contento pure del passaggio di Butterfly Effect, ho notato che Synchronic ha dei punti in comune e pensavo si potessero togliere punti a vincenda, invece sono passati entrambi, meglio così!
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
Utente
7 agosto, 2013
La quinta categoria è
ITALIA
Ricordo che xello aveva priorità su tutti essendo il prima iscritto
e che è stata la categoria scelta da @Oblivion..
In ordine di iscrizione vado a svelarvi i film proposti:
@xello
@cionfy
@Oblivion.
@Phoedred
@Rio91
@L'indovino
@amers
@Alabama Monroe
@Wasabi
Questo terzo blocco vedrà presentata una categoria oggi, una domani e una giovedì e sarà aperto il voto da ora fino a domenica alle 18.00.
Ricordo che ogni utente (concorrente e pubblico) avrà a disposizione 10 punti, da distribuire a proprio piacimento per un massimo di 5 film. Non si potrà votare il proprio film.
Utente
7 agosto, 2013
IL CAPITALE UMANO
Il titolo viene dal diritto assicurativo e lo scopriamo alla fine: il capitale umano è il valore di un uomo calcolato in base all'età, allo status sociale, alle aspettative di vita. In questo caso, quanto vale la vita di un oscuro ciclista che torna dal lavoro e viene investito da un SUV.
La vicenda si svolge in un paese fittizio (Ornate, finiscono in -ate i toponimi di origine longobarda) e racconta di due famiglie quella di Giovanni Bernaschii, finanziere d'assalto e di Dino Ossola immobiliarista desideroso di emergere, a tutti i costi.
Giovanni Bernaschi si occupa di speculazioni ad alto livello e vive tra viaggi all'estero, riunioni d'affari, decisionismo. Ha una bella moglie di rappresentanza,Carla, con un passato di attrice di teatro che fa la moglie ma ha qualche pruderie intellettuale (restaurare un teatro semiabbandonato e mettere in piedi una stagione teatrale permanente). Ha un figlio, Massimiliano,cresciuto tra la noia, il bengodi e l'alcool, come avviene in questi casi. Vive in un mondo più grande di lui e nel quale basta chiedere per avere.
Dino Ossola vorrebbe fare il salto di classe da piccolo immobiliarista al mondo della finanza. Si fa prestare 600 mila euro e li mette nelle mani di Giovanni che gli ha promesso rendimenti del 40%. Oltre al denaro ha in mente la cena allo sporting al tavolo dei potenti, la partita a tennis con i grandi e infatti finisce per tradire la figlia e fare il ricattatore nei confronti di mamma Carla per rifarsi dell'investimento andato male. Dino ha una figlia, Serena, già fidanzata di Massimiliano. Non lo regge per quello che è e per il mondo in cui vive. Gira in moto, odia il SUV con gli interni in pelle di Massimiliano e si innamora di uno sballone, Luca,sottoposto a una terapia psichiatrico-riabilitativa obbligatoria per una vicenda di droga in cui ha coperto lo zio con cui vive. Luca è in terapia da Roberta, la compagna di Dino da cui aspetta due gemelli e che fa la psichiatra in una struttura pubblica.
Il film, dal punto di vista della trama ruota intorno all'investimento notturno di un ciclista, la viglia di Natale e si svolge, dopo l'investimento, in una serie di quadri (capitoli) in cui si va avanti e indietro nel tempo per seguire le dinamiche psicologiche e comportamentali dei personaggi che sono il nocciolo della vicenda.
Il film merita decisamente, ha suscitato polemiche a destra perché, nella babele del berlusconismo e del post-berlusconismo che ha intaccato gli stili di vita degli Italiani, non siamo più abituati a pensare che il marcio negli stili e nei modelli di vita possa esistere. Per il resto, la Brianza non c'entra; quel mondo esiste anche in Brianza come esiste in tutto il nord; ma il nord non è quella roba lì.
Vi consiglio la visione perchè è un film notevole, e uno dei motivi per cui lo è, si nasconde proprio nel contesto che racconta: una Brianza che, per inciso, non è quella delle "fabbrichette" e della gente che lavora, ma quella degli arricchiti che giocano pesante con la finanza e fanno i loro sporchi affari a Milano, Londra o Wall Street; o quella degli "impoveriti" che sperano, frequentando gli squali di cui sopra, di azzeccare la speculazione giusta per uscire dai guai. Interessante la serie di capitoli (4) in cui viene diviso e la dinamica psicologica che emerge di ogni personaggio.
Utente
7 aprile, 2018
I numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi, numeri solitari e incomprensibili agli altri.
Alice e Mattia sono entrambi "primi", entrambi perseguitati da tragedie che li hanno segnati nell'infanzia.
Separati da adulti, una serie di eventi li porterà a ritrovarsi, spingendo in superfice una quantità di emozioni mai confessate che costringeranno Alice e Mattia ad affrontare la domanda delle loro esistenze: due numeri primi potranno mai trovare un modo per stare insieme?
"LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI" è un film del 2010 diretto da Saverio Costanzo e tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Giordano.
Il film segna il debutto come attore di Luca Marinelli.
I protagonisti della pellicola sono Alice e Mattia, due ragazzi che hanno alle spalle una tragedia vissuta quando erano piccoli e che li ha condizionati nella crescita.
Alice, costretta a praticare sci dal padre che ne vuole fare una campionessa, si ferisce gravemente per una caduta e rimane zoppa. Ha un rapporto conflittuale con il cibo che rasenta l'anoressia e viene derisa, umiliata e mortificata dalle compagne.
Mattia, invece, custodisce un segreto che rivelerà solo ad Alice: ha sulla coscienza la scomparsa della gemella Michela, autistica, mai più ritrovata, che aveva lasciato su una panchina per andare a una festa di compleanno. Con il tempo sviluppa sempre più il suo talento per la matematica, ma anche pericolose tendenze autolesionistiche.
I due ragazzi si conoscono ai tempi del liceo e costruiscono un'amicizia taciturna ma sincera.
Mattia vede il rapporto che lo lega ad Alice come quello dei numeri primi: numeri "gemelli" perché molto vicini ma mai abbastanza da potersi toccare davvero.
L'incapacità di esternare emozioni e sentimenti porta i due ad allontanarsi e intraprendere percorsi diversi: Mattia si laurea in matematica mentre Alice abbandona gli studi per seguire la passione della fotografia.
Passano gli anni e Alice, convinta di aver intravisto Michela al mercato, cerca di contattare Mattia...
Probabilmente ne avrete sentito parlare, avrete letto il libro, visto il film, o magari entrambi. Ricordo che quando lo lessi al terzo anno di liceo, la professoressa di Lettere me lo sconsigliò definendolo un libro estremamente triste... ed in effetti aveva ragione!
Se dovessi scegliere una pellicola che tratta il tema dell'incomunicabilità, dell'incapacità di esprimere i propri sentimenti e di raccontarsi, dell'autoescludersi dal mondo e rifugiarsi in se stessi sceglierei proprio questo.
Non mi ritengo un numero primo, ma capisco la metafora in quanto anche a me capita di non essere capace ad aprirmi se non con ""pochi eletti"" mentre ho sperimentato più volte il rifugiarsi in se stessi e trovo che sia -nella giusta misura- un ottimo modo per staccare ogni tanto dal "caos" che ci circonda, rigenerarsi e imparare a conoscersi.
Riflessione personale di cui non fregherà niente a nessuno
Il film tuttavia non tratta questa tematica come un modo positivo per conoscere meglio se stessi e ricaricarsi: è una condizione non contemplata e che i protagonisti non raggiungeranno mai. Senza i traumi vissuti da piccoli e con figure genitoriali più empatiche probabilmente anche Alice e Mattia avrebbero avuto più facilità ad esprimere se stessi e i propri sentimenti. Il film è un continuo andare avanti e indietro nel tempo, proprio per sottolineare come il passato definisca il nostro presente e come i traumi subiti nell'infanzia lascino cicatrici indelebili.
Utente
2 settembre, 2020
REALITY
Quando nel 2012 "Reality" di Matteo Garrone venne presentato al festival di Cannes, ottenendo il Gran Prix della giuria, la critica Italiana fu abbastanza "tiepida" rispetto alle precedenti opere del regista. In quel periodo infatti, ci trovavamo nel pieno della crisi del genere televisivo in questione e, una pellicola di "accusa" incentrata sul mito della "facile popolarità senza particolare merito" sembrava quasi essere anacronistica rispetto ad una società che lentamente si stava allontanando dal facile richiamo di Isole, Grandi Fratelli e affini. Ecco... Sembrava! Perché, come ben sappiamo, dopo quella breve fase di stasi, dal 2016 in poi i reality sono tornati prepotentemente ad affacciarsi nel panorama televisivo nostrano e, paradossalmente, "Reality" è forse diventato oggi più attuale di quanto non lo era dieci anni fa.
Con (probabilmente ingenua) lungimiranza infatti, nell'esasperare le vicende di Luciano - un pescivendolo napoletano disposto a tutto per partecipare alla nuova edizione del Grande Fratello - Garrone introduce un elemento narrativo che nel 2012 poteva sembrare un'esasperazione quasi ridicola della trama, ma che oggi è super attuale: quello della "visbilità" pre-partecipazione ad un reality e la costruzione di una storia intorno al personaggio che ne giustifichi la sua partecipazione.
Intendiamoci, da sempre i concorrenti dei reality vengono "scelti" in maggior parte per la loro storia personale o perché - nel caso dei vip - godono di una certà popolarità in quel momento, ma, nel 2012, quando ancora il concetto di "influencer" e viralità sui social era quasi totalmente sconosciuto, questo lavoro veniva necessariamente fatto in sede di provini e, per i non famosi, l'unica vera possibilità di attirare l'attenzione degli autori era quella di riuscire a far spiccare la propria personalità e storia personale in quei 10 minuti concessi dopo ore ed ore di chilometriche file fuori dagli studi di Cinecittà.
Oggi invece, il vero provino inizia proprio dai social dove, attraverso una sapiente rete di contatti e collaborazioni, chiunque potrebbe risucire a costruirsi un "personaggio" ad hoc in grado di incuriosire l'opinione pubblica quel tanto che basta per attirare l'attenzione degli autori e venir contattato direttamente per partecipare ad un reality piuttosto che ad un programma televisivo.
Ecco, a modo suo, senza l'ausilio dei social così come li conosciamo oggi, il protagonista di "Reality" Luciano con un colpo di genio - per l'epoca, oggi è appunto la normalità- si troverà proprio a fare la stessa cosa, arrivando a compiere azioni "estreme" che poco collimano con la sua vera personalità nella speranza di ottenere quel pizzico di notorietà extra in grado di convincere gli autori del GF a farlo entrare nella casa più spiata d'Italia.
LA TRAMA
Luciano Ciotola è il classico uomo comune senza particolari velleità al di fuori del suo piccolo mondo: un modesto appartamentino in una palazzina diroccata di Napoli, sposato, padre di due bambini e gestore di una piccola pescheria insieme al cugino. Per arrotondare a fine mese, poi, organizza - con goffi risultati - delle piccole truffe legate al mondo dei robot da cucina insieme a sua moglie.
Soffocato dalla banalità del quotidiano e affascinato dall'improvviso successo che Enzo, un conoscente incontrato per caso ad un matrimonio - celebrato nel "Castello delle Cerimonie" di Real Time quando ancora non era mainstream - aveva da poco ottenuto partecipando al "Grande Fratello", Luciano decide di partire per Roma e sottoporsi lui stesso ai provini per partecipare alla trasmissione condotta da Claudia Gerini - Garrone aveva previsto anche Ilary, in un certo senso - e dare una svolta alla sua umile esistenza.
L'incontro con gli autori sembra andare bene e, telefonata dopo telefonata, Luciano sembra ormai essere convinto che di lì a breve riuscirà effettivamente ad entrare nella casa del Grande Fratello. Con una certa spavalderia inizia quindi a diffondere la notizia anche a parenti, amici e conoscenti (tutti personaggi che, come valore aggiunto alla pellicola, offrono un divertente spaccato sulla campanità genuina) e trascorre le sue giornate in attesa che arrivi la fantomatica telefonata definitiva che lo convochi a Roma per ufficializzare la sua partecipazione alla trasmissione.
Passano i giorni. L'inizio del programma si avvicina... Ma quella telefonata non sembra proprio voler arrivare. Ossessionato dall'attesa, Luciano inizia a sviluppare una vera e propria "teoria del complotto" nei suoi stessi confronti, convincendosi che in realtà la Produzione del Grande Fratello lo stia già osservando attraverso gli occhi di anonimi passanti in borghese inviati per "studiarlo" e valutare il suo eventuale inserimento nel cast.
Sicuro di aver "hackerato il sistema" dunque, il pescivendolo inizia a compiere una serie di gesti eclatanti (dare in beneficienza i pochi averi della famiglia, aiutare chiunque abbia bisogno di qualsiasi tipo di aiuto etc.) che possano renderlo "popolare" nel suo ambiente ancora prima di partecipare alla trasmissione e convincere i fantomatici inviati del Grande Fratello ad arruolarlo per raccontare in tv la sua meravigliosa storia personale.
Ovviamente l'ossessione di Luciano avrà delle serie ripercussioni sull'equilibrio familiare e sui suoi rapporti di amicizia, che, eccesso dopo eccesso, rischieranno di sgretolarsi irreversibilmente.
Ma, alla fine della fiera, Luciano avrà comunque ragione? La sua determinazione a tratti folle riuscirà a portarlo fin dentro la casa di Cinecittà regalandogli la tanto desiderata "svolta"?
A voi scoprirlo nel caso vogliate dare una chance di visione a questo film!
Utente
7 agosto, 2013
Gianni è un noto imprenditore e proprietario di un brand sportivo, uomo d'affari e conquistatore seriale di donne. In seguito alla morte della madre, Gianni si reca nella sua abitazione per prendere le ultime cose della donna, ma nel momento in cui, quasi per gioco, si siede sulla sedia a rotelle della madre, incontra Alessia, che lo crede invalido e si offre per dargli una mano. Pur di sedurla, Gianni asseconda la giovane, ma i primi problemi sorgeranno quando l'uomo incontrerà la sorella di Alessia, Chiara, di cui si innamorerà davvero per la prima volta nella sua vita.
Il fiim è quindi una commedia caustica che fa del politicamente scorretto la propria cifra per parlare di un argomento spinoso come la disabilità.
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
categoria: ITALIA
Non sono solito guardare film italiani, forse non li ritengo mai belli quanto quelli degli altri Paesi e quindi tendo a sottovalutarli. Pensiero più sbagliato non esiste, perchè anche l'Italia sforna dei piccoli capolavori e Freaks Out (del regista Gabriele Mainetti, 2016), secondo me, ne fa parte.
La storia appassionante, l'alta qualità degli attori, gli effetti speciali, la fotografia. Tutti elementi che hanno reso questo film una fiaba fantastica.
In un Roma che presto vivrà gli orrori nazisti ruotano le storie e le vite del Circo Mezza Piotta, gestito da Israel (Giorgio Tirabassi), impresario circense di origini ebraiche. Per lui lavorano quattro “mostri”, freaks, ovvero Fulvio (Claudio Santamaria), un uomo forzuto affetto da ipertricosi, simile a Chewbacca di Guerre Stellari, Cencio (Pietro Castellitto), un albino capace di controllare gli insetti, il nano calamita Mario (Giancarlo Martini) e Matilde (Aurora Giovinazzo), una ragazza che produce scariche elettriche folgorando chiunque la tocchi. I circensi dovranno fare i conti con Franz (Franz Rogowski), un folle pianista tedesco nazista dotato di poteri di chiaroveggenza. Infatti presagisce la morte di Hitler e l'arrivo di quattro esseri dotati di poteri sovrumani in grado di salvare le sorti del Terzo Reich.
I protagonisti di Freaks Out non sono eroi senza macchia e senza paura, non portano sulle spalle il destino dell’umanità. Agli occhi del mondo sono scherzi della natura, creature bestiali che a furia di essere additati come fenomeni da baraccone, iniziano a convincersene e quasi ad autocommiserarsi. Dentro di loro, però, arde un’umanità incontenibile: soffrono, gioiscono, amano e sbagliano come chiunque altro. Sono freaks dotati di superpoteri, certo, ma per prima cosa esseri umani.
Ambientare fatti così bizzarri in un momento particolarmente tragico della Storia dell’umanità potrebbe sembrare un azzardo rischioso. Mainetti riesce invece ad amalgamare perfettamente l’accuratezza storica e la vena surreale e favolistica del soggetto, rendendo la Storia protagonista al pari dei suoi freaks.
Game Ranking Winner 2017/2018
Game Ranking Winner 2020/2021
Utente
7 agosto, 2013
Trama
Stranizza d'amuri, film diretto da Giuseppe Fiorello, è ambientato in Sicilia nell'estate del 1982, quando tutta l'Italia è presa dai mondiali di calcio in Spagna, dove le imprese degli azzurri, trascinati da Paolo Rossi si preparano a conquistare la terza coppa del mondo.
La storia, ispirato a un fatto vero, è quella di Gianni (Samuele Segreto), un giovane di diciassette anni senza amici. Il ragazzo è gay e viene bullizzato per questo da alcuni suoi coetanei, subendo in silenzio ogni loro scherno. L'unica persona in cui Gianni trova conforto è la madre Lina (Simona Malato), che lo sostiene sempre, anche quando è costretta a scontrarsi con il suo compagno, Franco (Enrico Roccaforte), il proprietario dell'officina dove lavora il giovane.
La vita di Gianni, però, cambia del tutto quando incontra il sedicenne Nino (Gabriele Pizzurro). I due hanno un incidente mentre sono entrambi alla guida dei loro motorini, ma da questo sfortunato evento nasce una grande amicizia, che ben presto si trasforma in un sentimento che i ragazzi sono costretti a mantenere segreto, per la paura del forte pregiudizio di chi li circonda...
Trailer
La vicenda che ha ispirato il film
La storia vera che ha ispirato Stranizza d’amuri è quella del delitto di Giarre, un duplice omicidio avvenuto il 31 ottobre 1980 a Giarre, comune in provincia di Catania. Le vittime di questo fatto tremendo sono stati Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola: i due ragazzi erano conosciuti praticamente da tutti in paese, e venivano chiamati “i ziti”, ossia “i fidanzati”. Giorgio era dichiaratamente gay e tutti avevano saputo della sua omosessualità quando, all’età di 16 anni, fu sorpreso in auto insieme ad un altro ragazzo e denunciato dai carabinieri del luogo. Da qui il soprannome dispregiativo “puppu ‘cco bullu”, che potremmo tradurre semplicemente come “omosessuale patentato”.
Dopo essere scomparsi da due settimane, Giorgio e Antonio furono trovati mano nella mano, uccisi entrambi da un colpo di pistola alla testa. Una volta circolata la notizia, numerosi giornalisti si recarono sul luogo per raccontare quanto accaduto ma, come spesso accade in questi casi, a far da padrona in quei giorni fu soprattutto l’omertà dei compaesani dei due ragazzi. Troppo grande era, infatti, la preoccupazione di venire associati alla vicenda di una coppia omosessuale.
Utente
7 agosto, 2013
La sesta categoria è
DRAMMA
Ricordo che xello aveva priorità su tutti essendo il prima iscritto
e che è stata la categoria scelta da @L'indovino.
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@Phoedred
@Rio91
@L'indovino
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