Utente
24 agosto, 2015
In pieno tema con questo gioco, consiglio di recuperare questo film PAZZESCO ricolmo di riferimenti artistici, cinematografici e psicoanalitici!
Stilo con difficoltà la mia classifica.
1. DREAM, Yerka. Un'esplosione di colori e di forme, bellissimo il tema del doppio sviluppato in chiave quasi di confronto tra natura e urban ()
2. AFTERNOON, Rive. Breathtaking, veramente potente. Amo particolarmente la luce sugli alberi.
3. LA RAGAZZA CIECA, Millais. La descrizione me l'ha fatto apprezzare ulteriormente, bellissimo il concetto del doppio arcobaleno
4. LA BATTAGLIA DELLE ARGONNE, Magritte. Capisco sia stato poco apprezzato da molti in quanto 'poco in tema', ma Magritte resta uno dei miei pittori preferiti e questo quadro, che pur prima non conoscevo, è totalmente nel suo stile così elegante ed intrigante...molto bello.
5. UNWELCOME INTERVENTION, Bansky. Bansky spesso mi piace più a livello ideologico che figurativo, ma in questo caso l'opera è davvero piacevole.
Utente
6 dicembre, 2019
Pronti per il secondo viaggio? In verità non ci muoveremo affatto, se non di qualche passo. La Sala che conterrà le vostre opere è molto grande, dietro ogni paravento luminoso vi aspetta una postazione con uno sgabello, gli auricolari, un diffusore. Sì avete capito bene, sarà un viaggio interiore.
Nella seconda Sala sarete accomunati non da una tematica ma da un'identica modalità espositiva.
Andiamo per ordine. Ultimamente molti musei d'arte stanno rinnovando l'offerta per proporre un'esperienza unica al visitatore. Un pò tutti, dai grandissimi conosciuti alle maggiori pinacoteche fino ai minori musei settoriali. Solleticando la vista, l'udito e l'olfatto.
Innovativi impianti di illuminazione led restituiscono profondità e consistenza alle pennellate e esaltano l’estro dei maestri della scultura. Abili music designer definiscono percorsi sonori coerenti con le opere esposte rendendo più gradevole la permanenza. Infine la diffusione di fragranze olfattive, create per l'occasione da professionisti, è capace di trasportare con odori evocativi fra i fiori di giardini del passato. Il visitatore vive così un’esperienza unica sul piano sensoriale, attraverso una vera e propria immersione nell'opera.
Il MuseoRh, anticipatore di tendenze, creerà lo stesso percorso sensoriale diverso per ogni opera.
La seconda Sala è la Sala Sensoriale
Cosa dovrete fare? Facilissimo, trovare UNA produzione artistica perfetta per la Sala. Come? Basta cercare fra le vostre opere la più eloquente, esplicita, diretta, prepotente, unica. Quella che si presenta da sola. Proprio così per descriverla avrete a disposizione solo UNA parola. Scegliete bene nel vocabolario l'aggettivo, verbo o il sostantivo giusto. Ma non temete, avrete a disposizione anche UNA fragranza, essenza, aroma quello che vi pare, anche nomi commerciali di profumo vanno bene purchè capaci di evocare l'opera. E per finire, importantissima, UNA musica che accompagni, enfatizzi o persino che spieghi per voi l'opera. Vale tutto: musica pop, rock duro ma anche quella classica, la lirica, lounge, musica energizzante per il fitness o relax da meditazione, quella da spa, i suoni della natura ecc.. Comunicate poi al solito via MP o telegram
1)opera
2)vocabolo descrittivo
3)profumo
4)musica
Vi ricordo, non c'è una giusta/sbagliata interpretazione della Sala. Fidatevi del Vostro gusto.
Termine ultimo per presentare il tutto Venerdì 27 ore 19.00.
Un esempio? Io ho provato prima, usando sempre Caravaggio. Eccolo
Se avevamo lasciato la casa rossa di Munch sgomenti, senza sapere nè il colpevole nè la natura del delitto, con Caravaggio e il suo Scudo con testa di Medusa (1598 circa, visibile agli Uffizi) la "scena del crimine" non ci lascia alcun dubbio. Perseo c’è, ma non si vede. Le ha appena staccato la testa. Mentre il sangue sgorga copioso dalla ferita Medusa scossa dall'ultimo spasimo di vita, negli occhi ha ancora un bagliore che pietrifica, contrae i muscoli e spalanca la bocca in un ultimo disperato grido sordo di dolore.
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Utente
6 dicembre, 2019
Ragazzi per l'olfatto accetto anche due nomi, purchè il secondo sia un aggettivo specifico o comunque necessario per individuare quel preciso profumo.
Esempio: legno di cedro, caramello salato, fiore d'arancio ecc..
Intanto, sniff sniff, annusiamo questi:
Utente
7 agosto, 2013
mrnothing ha detto
Comunque ho diverse idee, ma è tremendo come per ogni opera mi manca sempre un elemento; a volte il suono, a volte il profumo, o anche un vocabolo che non sia totalmente scontato
Vero, la dove ho il profumo adatto, la canzone è forzata, la dove l'aggettivo è perfetto, la fragranza è impalpabile. Pensavo fosse più facile, quando mi sono iscritto, bravo Nacema noi qui
Utente
6 dicembre, 2019
Iniziamo il nostro viaggio interiore con una proposta distensiva, squisita e rassicurante. Su una tela è dipinto il paesaggio che si vede all’esterno, luminoso e solare. La stessa è sistemata su un cavalletto all’entrata di una grotta, appena illuminata da un fuoco. Emerge evidentemente l'abilità mimetica dell'artista alle prese con il mito della caverna di Platone, la visione del mondo da uno spazio chiuso. Magritte, l'artefice, è un anti-platonico, perché crede che la pittura possa guardare alla realtà e non alle ombre che sono costretti a osservare i prigionieri incatenati nel mito. Dove finisce la realtà e comincia la finzione? E se la realtà fosse la tela e non il paesaggio?
Indipendentemente dalle riflessioni che suscita, l'opera, come abbiamo detto prima, è rassicurante, protettiva e soprattutto accogliente. La caverna, con il crepitio del piccolo falò e il profumo sprigionato dalla legna arsa, ripara dalle intemperie. Il castello, imponente baluardo, da ospitalità a pellegrini di passaggio.
Accogliente
legni di bosco
Lasciamo la magia del fuoco, premiamo play e lasciamoci trasportare dalla prossima proposta. L’opera riprende l’immagine di Phan The Tim Phuc, la bambina vietnamita che fugge dai bombardamenti americani al Napalm e ritratta nella celebre foto di Nick Ut del 1972. Non è sola. La accompagnano due icone della subcultura statunitense. Sulla vostra sinistra possiamo vedere e sentire il capobrigata del magico mondo Disney; alla vostra destra invece Ronald McDonald clown mascotte dell'omonima catena intento a offrirci il celeberrimo cartoccio rosso. Simboli di supremazia nel loro settore (ristorazione, cinematografia, intrattenimento) e dell’America in senso esteso, politica estera, economia, affari internazionali. Un contrasto stridente e provocatorio, che sintetizza in un colpo d’occhio il pensiero di Banksy sulle responsabilità sociali e sul ruolo politico delle grandi multinazionali.
Supremazia
patatine fritte
Se Bansky ci lascia a pensare, con la prossima proposta incominciamo a farci inquieti. Osserveremo contemporaneamente l'artista e l'opera analizzando il primo autoritratto. Tecnicamente è un efficace dipinto di stampo naturalistico, ancora ottocentesco, sostenuto da pennellate che sembrano delle piccole schegge, simboli del tormento nascosto che assedia l'artista. Munch è ancora adolescente. E' turbato e ferito, il suo sguardo nasconde un mondo interiore al quale la canzone fa da colonna sonora: 'So che sembra per sempre, so che sembra che duri anni, ma un giorno tutto questo sarà finito, ti prometto che la fine non è lontana'. Dai bicchieri vicino lo studio sale un profumo intenso aromatico: la fama è ancora lontana ma la ricerca di riparo dalle sue debolezze nell'alcool, quella è davvero vicina se non già cominciata. Pochi anni più tardi il disagio e quella ferita si faranno sempre più insistenti: esporrà le sue opere innovative e troverà il muro della critica più tradizionalista, ancora lontana dal comprenderlo. La dipendenza continuerà, affossandolo, sfociando persino in ricoveri ospedalieri per crolli nervosi. Ma questo Edvard nel 1882 non poteva saperlo.
Hurt
assenzio
E' un crescendo nel turbamento, che si fa sempre più insistente. Un viaggio oscuro nonostante o forse proprio per tutto questo silenzio. Su una collina alle prime luci dell'alba con la brezza della rugiada, l'umidità che ci affoga ci fermiamo a riflettere. Su noi stessi, su cosa ci è successo. Dalla fotografia di Max emerge prepotentemente la sensazione di solitudine, ci ritroviamo inermi a subire l'assenza di qualcosa o di qualcuno; la sua scomparsa ci fagocita, ci blocca il respiro annebbiandoci la mente. Deprivati dal colore, dall'apertura restiamo paralizzati: c'è solo tanto vuoto, tanta nebbia, il dolore nel non poter osservare la bellezza di questo paesaggio ma solo questa sua essenza decadente.
Assenza
rugiada
Utente
6 dicembre, 2019
Sale sempre di più, il disagio si moltiplica, la psiche è sempre più compromessa. Si sfocia nel patologico. L'invidia è meschina, ti fa desiderare ardentemente un oggetto, un oggetto posseduto da un altro, un'altra persona, la compagna di quell'altro, il suo carisma, la sua bellezza, i soldi o un oggetto il carisma la bellezza i soldi assieme. Oppure come in questo caso, le sue gambe. Sì proprio così. La fotografia è evidente: quelle che vedete sono le gambe di un cadavere. Bellissime certo ma fredde, davvero tanto fredde. Fatale, la donna protagonista nella fotografia beatamente rapita dal cono gusto vaniglia. Fatale l'altro gelato, avvelenato. Fatale ossia inevitabile l'accaduto. Pure il profumo lo è.
Fatale
vaniglia
Da un letto ad un altro. In questo caso non è il focus della scena del crimine ma lo spettatore passivo di un fenomeno inspiegabile. Millais racconta tramite delicati tratti romantici le vicessitudini di un amore perduto: dopo aver letto l'ultima lettera dell'amata mancata il protagonista riesce a vederla, bellissima, con l'abito bianco del loro matrimonio. Come non trovare analogie lampanti con un altro protagonista tormentato? Siamo alle pagine finali di Cime Tempestose. Svuotato e consumato dal suo stesso odio, Heathcliff dà segni di squilibrio, rifiuta il cibo e vede il fantasma di Catherine, irraggiungibile, aggirarsi per la magione. Non la vede solamente, ne percepisce perfino il profumo, fiorito e così inebriante.
Irraggiungibile
acqua alle rose
Lasciamo il periodo storico e la camera da letto, spostandoci nella stanza attigua, il bagno. Non è il bagno della suite presidenziale. No, no. Yerka usa uno spazio squallido e lo rende un giardino naturale, uno stagno. Trasforma le piante in adorabili invasori motivati alla conquista. Le possiamo sentire nel loro incedere inesorabile. L’immagine è concepita per creare disagio. Proprio per questo l’odore che percepiamo è intenso quasi acre. La natura seppur ha ripreso il dominio sulle cose, le ninfee non sono ancora sbocciate, stanno crescendo, non ha ancora completato la sua opera. È un’immagine quasi “sublime”: ti fermi a contemplare la natura e la sua potenza primordiale, ma allo stesso tempo ne sei intimorito, ti crea disagio.
Shinrin-yoku
essenza di palude
Chiudiamo il viaggio tortuoso nei sensi proprio là dove finiremo tutti, nell'Inferno della Commedia, precisamente nel cerchio dei Lussuriosi. Devastante è tutta la scena: dal vortice in cui Paolo e Francesca, tenendosi per mano, sono trascinati dal vento infernale simbolicamente senza controllo delle passioni, al restante turbinio della tempesta che mostra volti e corpi sofferenti e straziati. La tecnica ad acquerello rende bene il paesaggio infernale: i colori, non ben definiti e sfumati, caratterizzano efficacemente il paesaggio irreale. Noi siamo proprio nel vortice centrale della parte alta con i due. L'odore è ricco, fumoso, balsamico ma le parole che udiamo, dopo tanta sofferenza concediamoci della dolcezza, sono quelle che Paolo rivolge all'amata:
Se vuoi un amante
Farò qualsiasi cosa tu mi chieda
E se vuoi un altro tipo d’amore
Indosserò una maschera per te
Se vuoi un partner
Prendimi la mano
O se vuoi colpirmi per la rabbia
Eccomi qui
Sono il tuo uomo
Devastante
mirra
Utente
6 dicembre, 2019
René Magritte, La condizione umana, 1935
Bansky, Napalm (Can’t Beat That Feeling), 2004
Edvard Munch, Autoritratto, 1882-1883
Max Rive, Alone
Alex Prager, Envy #1, 2005
John Everett Millais, Speak! Speak!, 1895
Jacek Yerka, Back to nature, 1983
William Blake, The Lovers Whirlwind, 1824-1827
Bravi bravi bravi bravi!!!
Pronti a perdervi fra i sensi?
Termine ultimo per indicare la top5 Lunedì 30 ore 14:00
Contattatemi pure se avete bisogno di chiarimenti sui Benefici. Li trovate tutti alla prima pagina insieme allo Scopo del Gioco e alle Regole (una sola).
@xello @KassaD1 @NotturnoManto @Emm @mrnothing @Waves of Music @Casadelvino @monechiapi @Alby @amers
Utente
11 febbraio, 2020
Complimenti, ancora una volta, a Mrnace. Per le idee, gli allestimenti, e il super lavoro.
Per il momento ho dato un'occhiata solo rapidamente, mi riguarderò tutto con calma; due le cose frustanti di questa sala:
1. Non poter avere una spiegazione diretta dei mecenati riguardo le loro scelte... che in certi casi sarebbe interessante avere.
2. Non poter spiegare direttamente la propria scelta
Ma ovviamente è il senso e il bello della sala. Certo che il contrasto tra le percezioni nostre dell'opera e quelle del mecenate potrebbe portare a classifiche di gradimento nettamente diverse l'una dall'altra. Non vedo l'ora di leggere i pensieri di tutti
Utente
25 novembre, 2017
Che bravi
Ho dato uno sguardo veloce e mi siete piaciuti tutti tranne un quadro a cui probabilmente assegnerò il boring (ovviamente li riguarderò tutti prima di fare una classifica).
Rispetto alla scorsa scala, devo dire che alcuni artisti mi hanno impressionato molto, ma molto di più e altri un po’ di meno. Ci sono state anche delle conferme inaspettate
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