Primavera

Grossomodo siete partiti allo stesso modo, non ancorandovi al dato contingente (tanto più che, come dite, non avete trovato, nelle vostre discografie, un brano palesemente primaverile) e dunque riflettendo più sul simbolismo dietro la stagione, e su concetti quali rinascita, risveglio (declinati, almeno parzialmente, in modo diverso, più naturale nel caso di Stromae, anche artistico in quello di GaGa). Anche musicalmente non sono scelte scontate, perché si tratta di due brani non immediati, anche vagamente ipnotici. Penso che il brano di Stromae sia davvero forte, sorprendente e probabilmente il più affascinante tra quelli finora scelti da Vesuvius: in realtà da solo non lo legherei a certi concetti, però, riascoltandola dal punto di vista della presentazione e della ‘lezione’ di Stromae (anche se, non comprendendo il francese, qui mi fido della sintesi di Vesuvius – che forse avrebbe potuto essere un po’ più analitico), un certo senso di misticismo si impossessa di me in modo travolgente, la mia mente inizia a immaginare culti misterici e pagani che, in una ambientazione un po’ tenebrosa, si adoperano a mettere in atto quello spirito di rinnovamento insito nella simbologia primaverile; da questo punto di vista, e con un percorso niente affatto banale, sei riuscito nell’obiettivo di raccontarci la stagione da te scelta. Per quanto riguarda Lady GaGa, ammetto che musicalmente Artpop mi cattura meno del brano di Stromae, ma del resto non sono mai riuscito ad assimilare per bene l’omonimo album. Alla canzone ho sicuramente preferito la lettura concettuale che Krishoes ha offerto della stessa, soprattutto trovo affascinante l’accento posto sulla natura ‘meta-‘ della canzone, che presenta (secondo Krishoes, e in questo lo trovo convincente) spunti primaverili nel testo ma che allo stesso tempo è Primavera essa stessa, nel suo essere l’avvio di una nuova fase artistica di GaGa. Fondamentalmente, l’obiettivo è stato centrato da entrambi, ma penso che un lavoro sia più a fuoco dell’altro, non nel senso di scrittura ma nel senso di interpretazione del tema, e chiaramente devo tenere conto di questo.

Estate

Personalmente comprendo le difficoltà che avete potuto riscontrare, l’estate è l’ultima stagione che avrei voluto avere io stesso. Trovo che, nel complesso, i vostri lavori siano i più personali e inaspettati, i più lontani (soprattutto quello di Chanel) da quello che in genere è il senso comune associato alle varie stagioni. Qua sono d’accordo con il mio collega Mrnace, è davvero difficile stabilire una preferenza netta, perché trovo centrate tanto canzoni quanto, soprattutto, presentazioni: Macklemore (e, in questo caso, anche Kesha, e, sebbene questo non sia elemento di valutazione, devo ammettere che il duetto è davvero ben riuscito) mi incanta con una canzone gentile e delicata (e qui il ritratto dell’artista finora tracciato si arricchisce di nuove sfumature) nella quale ravviso facilmente quell’intreccio di nostalgia, malinconia e anelito alla positività insito nell’estate per come essa viene vissuta da Chanel; amers, tramite Grignani, ci accompagna in una avventura estiva che definirei quasi dannunziana (nel senso di Alcyone), nella quale i confini di spazio e luogo tendono a farsi labili e a sovrapporsi, l’estate a farsi quasi figura concreta grazie all’incantesimo lanciato dalla canzone. Devo riflettere bene, perché, giudicando entrambe le presentazioni di livello, coerenti ed esplicative delle vostre motivazioni, non vorrei ritrovarmi a cercare la discriminante nei singoli brani (ammetto che per me uno – quello di Macklemore - è superiore all’altro, ma non voglio che il mio mero gusto influisca).

Autunno

Altro duello difficile da sciogliere. Sono riuscito a empatizzare con entrambe le scelte (canzone + descrizione). Salvatore e Melanie Martinez tratteggiano la componente più composita dell’autunno, una stagione che si tinge di colori diversi in modo armonico (come armonica è la fusione tra canzone in sé e spunti personali); i Coldplay e DGS paiono più tormentati e sofferenti, il loro autunno è più statico, quasi inesorabile. Nel complesso, anche qui trovo un buon bilanciamento nella qualità del lavoro però, al contrario dell’estate, trovo che, nell’unione tra atmosfere del brano e apporto personale, uno dei due mi abbia trascinato un po’ più dell’altro nella dimensione stagionale, facendomelo quasi percepire fisicamente.

Inverno

Queste sono le due scelte che potrebbero apparire le più prevedibili, avendo riferimenti alla stagione invernale sin dai titoli. In realtà, per quanto riguarda Fabrizio De André, Preghiera in Gennaio è una scelta molto meno telefonata di quello che potrebbe in apparenza sembrare, se consideriamo che il Gennaio in questione è quasi obbligato essendo quello il mese nel quale il fatto luttuoso che ha messo in moto l’ispirazione dolorosa di De André ha avuto luogo; in realtà analizzando il testo ci accorgiamo che il focus non ha nulla a che fare con stagioni varie, ed è qui che entrano in gioco la sensibilità e la prospettiva di Emm, che, passando al vaglio diverse possibilità, ci dimostra come, per sentire e per quella coincidenza del destino da lui narrata, questa canzone sia personificazione esemplare del suo interpretare, del suo vivere la stagione toccatagli in sorte. Questa è una canzone a me molto cara, che anche io ho usato in un altro gioco, come canzone rappresentatrice della Protesta sociale, per chiari motivi: arrivato a quel ‘Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia…’ ecc ecc sento il freddo penetrarmi fin dentro le ossa, grazie a una denuncia cristallina, vitrea, infrangibile che non lascia scampo alla miseria morale dei bersagli dell’invettiva; merito di Emm è stato offrire, a me in primis, un punto di vista che vada a completare e integrare quello più immediato. Mia Martini, con La nevicata del ’56, ci porta verso atmosfere più delicate e rarefatte e a delle immagini che riconducono più immediatamente alla stagione invernale, quindi anche in questo caso centrando il tema.

Sono veramente felicissimo per la vittoria, è stata una bellissima sfida e faccio i complimenti ad amers che è stata molto brava.

Per quanto riguarda il salvataggio ho apprezzato molto sia Grignani che Melanie, ma per una questione di gusto personale, oltre al fatto che aveva la stagione più difficile, salvo Melanie.

Io senza parole, felice che il mio avversario sia stato salvato dal pubblico (cosa che non penso sarebbe successa con me) quindi sfida più bella non ci poteva essere. Ringrazio tutti per la vittoria ........ detto ciò nonostante da un punto di vista personale ho stretto un legame molto più stretto con amers e xello, salvo melanie che sia in questa manche che nel percorso generale sta facendo davvero molto bene 

Grazie pubblico e grazie anche per i voti della sfida, la più combattuta.

Complimenti a Vesuvione e Stromae 

Io avrei salvato Grignani, perché quella di Amers, fra le tre, è la presentazione che ho avvertito emotivamente più vicina a me in questo gala.