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MFS 2 - Vincitore a pag. 33!
DGS
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5 febbraio, 2020 - 14:25
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alessandrino ha detto
Dunque le sfide sono così composte:

Primavera: Lady Gaga vs Stromae

Estate: Gianluca Grignani vs Macklemore

Autunno: Melanie Martinez vs Coldplay

Inverno: Fabrizio De André vs la vincitrice del ballottaggio.

La scadenza per la consegna è prevista per mercoledì 05/02 ore 15:00.

Sarete così abbinati ai tutor:

@NotturnoManto seguirà @Krishoes @chanel  @Emm

@vike seguirà @amers e @DGS

@mrnace seguirà @Salva @Vesuvius21 e il vincitore del ballottaggio fra @xello e @Juventino95  

Io mi ricordavo questo post sick Magari è stata posticipata la scadenza e me la sono persa. Forse la confusione è che nel titolo c'è scritto ore 19 rofl.

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Emm
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5 febbraio, 2020 - 14:39
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Anche io ricordavo le 15 e quindi se occorre mando subito, se no boh fate voi per me va bene in entrambi i casi!

amers

Moderatore - Mentore

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5 febbraio, 2020 - 14:44
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Ho appena mandato per evitare danni 😀 

chanel
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5 febbraio, 2020 - 14:47
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Io non riesco per le 15, avendo letto le 19 sul topic sono uscito e torno tra un po' per ricontrollare e consegnare.

alessandrino
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5 febbraio, 2020 - 19:12
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Refuso sull'orario a parte (vi chiedo scusa se vi ho mandato in confusione ma in questi giorni non sono al 100% deadbanana2) siamo pronti a scoprire quali armi avete scelto per giocarvi al meglio questi duelli "stagionali".

Vi anticipo già che questo Gala durerà meno degli altri, circa 24 ore, sia perché venerdì e sabato sarò fuori casa, sia perché così proviamo a finire prima di maggio rofl.

Ma ora bando alle ciance, a tra poco con le vostre proposte! 

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@Alby @Casadelvino @Edre @NotturnoManto @mrnace @vike 

alessandrino
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5 febbraio, 2020 - 19:15
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GALA 6 - LE 4 STAGIONI

 

PRIMAVERA

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STROMAE/@Vesuvius21 - SILENCE

Buonasera a tutti , giudici , prof , concorrenti e pubblico , oggi vedrete un perfetto esempio di flop 😂. Con tutta sincerità trovare un pezzo di Stromae affine con la primavera è stata un'impresa realmente ardua, non c'è un brano palese che avrei potuto schierare, per tal motivo ho iniziato a concepire la primavera in maniera differente dalla sola concezione stagionale. Cosa è dunque la primavera? Essa è la stagione della rinascita, dello splendore , può essere in relazione all'infanzia di individuo , a un risveglio culturale, o al semplice momento di svolta che può accadere ad ognuno di noi. 

Dopo questa incredibile epifania , molti di voi penseranno "ok dai sei riuscito a trovare il branowink" e invece nopiango, sono stato ancora più in confusione, alcuni brani potevano essere ricondotti a questo immaginario, ma probabilmente sarebbe stato un collegamento troppo forzato. Brancolando nel buio più totale (Dante ti comprendo) , ho trovato per sbaglio un pezzo "Silence" che non avevo mai sentito prima. Il brano fa parte del primo album di Stromae , ed è completamente strumentale, tranne per un'unica semplice parola che si ripete diverse volte, ovvero la stessa Silence. 

Grazie anche all'approvazione di Mr nace heart, ho deciso di puntare su questa canzone, vero è una scelta azzardosa , ma almeno concorde al tema del gala confronto ad altri brani, e anche un ulteriore possibilità di far scoprire altre caratteristiche del mio cantante.

Verso la fine del primo minuto si può rilevare nella parte strumentale , la presenza di un ruscello, di cinguettii di uccelli, che sono interrotti dalla parola Silence. Stromae con questa  parola , vuole esortare di fermarsi, mettersi in pausa, ascoltare la natura , la musica , noi stessi così da essere tutt'uno con il mondo che ci circonda.

In questo caso vi vorrei suggerire anche la visione della lezione che Stromae tiene per spiegare la nascita e la concezione di questo brano (inizialmente avrei voluto mettere solo il video di questa lezione, ma la canzone è rappresentata in maniera un pò complessa ) 

In questa lezione , Stromae ,immerso nella natura, ci dà spiegazione quindi del suo brano, di come sia importante a volte ascoltare per ritrovare la propria essenza . Ecco qui si basa la motivazione della mia scelta, quale stagione se non la primavera è la migliore per veicolare tale messaggio? Nessuna.

Durante infatti la stagione primaverile, si può sentire la rinascita del mondo, della natura, gli animali escono dal letargo, i fiori sbocciano, e l'uomo è più felice, sereno , si ricorda dell'importanza di quello che lo circonda e di come ne faccia parte.  

Concludo dicendo cosa è per me la primavera, oltre infatti a tutte le motivazioni più che condivise che Stromae ci dà , è anche la stagione in cui sono avvenute tanti avvenimenti a me importanti (le pasquette con amici, l' esame di maturità, nascita di mia nipote, fine degli esami universitari ahhe molte altre piccole cose) , inoltre suvvia chi non è pazzo di gioia quando finisce l'inverno? wink

VS

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LADY GAGA/@Krishoes - ARTPOP

La libertà, la fantasia, la mancanza di limiti e paletti. In questo gala ho lasciato che la mia mente viaggiasse, andando oltre il razionale.

Partiamo dal presupposto che trovare una canzone prettamente stagionale nella discografia di Lady Gaga sia molto difficile. C'è però una performance in particolare che mi ha fatto venire in mente la stagione scelta dal mio avversario, e per questo l'ho selezionata.

Trattasi di "Artpop", la title-track del terzo album in studio di Gaga, presentata per la prima volta al pubblico all'iTunes Festival tenutosi l'1 settembre 2013 alla Roundhose di Camden Town, Londra.

Per l'esibizione Gaga si presenta in scena vestita da Venere di Sandro Botticelli, con chiari richiami estetici a due dipinti del pittore fiorentino legati l'uno con l'altro, "La nascita di Venere" (presente anche nella cover dell'album) e la "Primavera".

Vista l'autonomia data dal tema, ho immaginato "Artpop" come un canto d'iniziazione intonato da una Gaga in versione Madre Natura, che tramite la sua voce, la musica e le parole ci fa migrare dall'inverno alla primavera.

Come to me, in all your glamour and cruelty - Gaga si rivolge agli elementi della terra, invitandoli a risvegliarsi dopo il torpore del periodo freddo, in tutta la loro bellezza e allo stesso tempo efferatezza.

And I'll undress you - Ogni dettaglio viene spogliato della neve e della brina.

The melody that you choose, can rescue you - Il passaggio fra le due stagioni viene idealmente accompagnato da una melodia.

L'arrangiamento di "Artpop" sembra richiamare un mantra, è ipnotico e non frenetico rispetto alla maggior parte delle tracce del disco. I suoni computerizzati in sottofondo riproducono il battito del cuore ("My heart can beat with bricks and strings"), il centro pulsante della natura.

Man mano che la musica procede, intravedo i boccioli schiudersi e diventare fiori. Gli stessi fiori che ritroviamo proiettati anche nel background della performance live.

Cercando qualche informazione sulla nascita del pezzo, mi è parso lampante che sia un segno l'arrivo di questo tema e che il mio avversario abbia scelto proprio la Primavera.

Intervistata da MTV nel 2011, Gaga usa parole molto precise, affermando che le prime idee del nuovo album stavano iniziando a fiorire ("All the concepts are beginning to flourish"). "Artpop" è emblematica in quanto prima traccia in assoluto ad essere stata scritta e prodotta per il disco, e per questo considerata la "spina dorsale" del lavoro.

Nel testo del brano scorgo altre metafore, che ricollego alla contrapposizione fra l'Inverno lasciato alle spalle ("Brushes with darkness won't help you create") e la Primavera che arriva a dipingere ogni dettaglio ("The color palette you choose can profit you").

È il momento in cui l'energia della vita si rigenera e fa ripartire il suo ciclo. Lo stesso succede agli animali, che escono dal loro letargo, e idealmente anche a noi, che torniamo a godere di quanto il mondo attorno a noi possa offrirci, quando le temperature iniziano ad alzarsi e i colori diventano brillanti. Tutto è in armonia, grazie all'arte della Natura ("We could, we could belong together, Artpop").

Mi piace pensare che sia proprio questa l'interpretazione originale di "Artpop", per quanto bizzarra e sopra le righe. Ma con questo tema tutto mi è apparso lecito.

D'altronde, come canta Gaga: "Come to me, with all your subtext and fantasy... I could show you all the reasons why my Artpop could mean anything".

 

ESTATE 

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MACKLEMORE/@chanel - GOOD OLD DAYS

Good Old Days è un brano di Macklemore accompagnato dalla splendida voce di Kesha. MC racconta il suo desiderio non rimurginare sul passato e di vivere pienamente il presente, così da non avere rimpianti nel suo futuro.

Contrariamente alle canzoni che ho proposto fino ad ora, con “Good Old Days” non ho nessun ricordo specifico che mi colleghi al brano. La ascolto praticamente solo in estate, la stagione che in assoluto mi porta a riflettere di più.

Il messaggio del pezzo è positivo, ma dato che sono una persona leggermente complessata e negativa, riesco a trasformarlo in un riassunto molto personale della mia estate.

In estate c’è talmente tanto tempo libero che è inevitabile non pensare alla propria vita, così com’è inevitabile che la mia nemica si faccia largo: la nostalgia. L’estate mi porta un costante desiderio di paragonare il mio passato al mio presente, sminuendo entrambi.

“Quand’ero piccolo passavo l’estate insieme ai miei fratelli e ai miei cugini, che bei tempi”.“Da adolescente avevo dei pessimi amici, ma ora farei di tutto per ritornare con loro”. “Sono riuscito a non portare a termine nulla, che bravo che sono”.

Nella mia estate è inevitabile non pensare costantemente ai miei ricordi più belli e più brutti. In certi casi ho il rimpianto di non aver portato a termine determinate cose, in altri vorrei tornare indietro nel tempo per rivivere situazioni che reputo più tra le più entusiasmanti della mia vita.

Intere giornate con 35 gradi, nulla da seguire in televisione, senza lavoro e con tutti gli amici che vanno in vacanza diventando un invito a nozze per la nostalgia che ama attaccarmi brutalmente col calore. Scrollo l’album di “Praga 2015”, riguardo i video divertenti fatti al mare con gli amici che non mi considerano più. Anche quando sono al mare con la mia migliore amica spesso non faccio altro che pensare a quanto siamo stati stupidi a non farci andare bene alcuni comportamenti dei nostri vecchi amici.

Durante il resto dell’anno ho la fortuna di avere una vita abbastanza attiva e quindi ho meno tempo per logorarmi, ma l’estate è quasi sempre stata la stagione delle torture mentali che riesco a farmi da solo.

Quando ascolto Good Old Days mi sento nostalgico persino del presente, il che è un po’ inquietante. Anche se non lo sto vivendo al meglio, temo ci saranno momenti peggiori che paragonerò a questo che quindi non mi sembrerà poi così male. Non riesco a vivere pienamente il presente perché sono sempre ancorato alle mie esperienze pregresse e questa cosa mi fa male.  

Been scared of the future, thinkin' about the past
While missin' out on now
Da tutto questo deriva anche la paura per il futuro. Se il passato sembrava migliore o comunque differente, se il presente è così negativo, come sarà il futuro? In estate mi sento di perdere il controllo della mia vita.

Spero davvero che un giorno avrò dei “Good old Days” che riuscirò a guardare con gioia perché ho vissuto una vita che mi piace vivere e che mi ha portato ad un presente soddisfacente come Macklemore.
La cosa che spero maggiormente però è che di vivere un’estate senza pensieri negativi, senza nostalgia e malinconia per quella che è stata una vita che non mi appartiene più. Non so se ci riuscirò, ma mi auguro di riuscire a godermi il calore, il mare e la spensieratezza dell’estate come gli altri.

 

VS

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GIANLUCA GRIGNANI/@amers - REGINA DELLE FARFALLE

L'estate è sempre stata la mia stagione meno preferita, avevo già scelto la canzone autunnale e quella primaverile. Stamattina ero pensierosa e la mia compagna quando ha saputo il perché mi ha semplicemente detto che io per lei sono l'estate, potevo quindi non usare questo gala per dedicarle una canzone ricordando l'estate?

E lì il flash, Regina delle farfalle era perfetta per lei e per l'estate!

 

Il brano è contenuto nel disco del 2002 Uguali e Diversi, un lavoro molto più pop dei precedenti di Grignani ma non per questo meno interessante. Regina della farfalle ha sonorità leggere e trascinanti, con un testo semplice ma diretto.

 

Ho fatto partire la musica, chiuso gli occhi e pensato a Elena.

 

Ed il sole che va a svegliare la città

 

La voce di Grignani rompe il silenzio e immagino me e lei nell'afa estiva romagnola. L'afa che non fa respirare e lei che mi obbliga, in bicicletta ovviamente, ad andare verso i colli. Gli insetti che saltellano ovunque, che per lei sono un simbolo estivo mentre per me sono reperti da studiare. Nei colli la brezza però scaccia un po' quella sensazione appiccicosa.

E mentre Grignani intona la sua dichiarazione, l'estate con lei non sembra poi così malvagia.

 

La musica mi culla e dai colli imolesi sono arrivata in Sardegna. Il mio rifugio abituale dopo un anno intenso di lavoro. Ascoltando il brano, dove non ci sono i suoni tipicamente estivi delle hit cui siamo abituati, quando parte la chitarra non riesco a non immaginarmi al mare, la sera, a guardare rapita il blu. Con qualcuno che canticchia la canzone in sottofondo. Magari davanti a un fuoco come nei migliori cliché.

Il mare sardo che da ragazzina ho odiato ora lo desideravo più di ogni altra cosa.

 

Il mare, la birra ed Elena. La sintesi perfetta.

 

Lo sai è in momenti come questi

Che io ti vorrei

Se sapessi poi volare volerei

Fino ai confini del tuo viso

 

Un sospiro e poi un altro. Non avevo mai associato questo pezzo all'estate, ora a ogni strofa mi trovavo invece a desiderarla. E la nebbia odierna quasi stona.

 

Il sole, il mare, le risate.

 

La spensieratezza e la leggerezza che solitamente si associano all'estate la stavo provando in quel momento con quella musica perfetta. Un testo d'amore che vorrei quasi cantare.

 

L'estate. L'estate che io ho sempre odiato per il caldo e per la confusione. Quella stessa estate ora la stavo bramando. E questo grazie a Grignani. E a Elena.

 

E dimmi tutti i tuoi segreti

Anche quelli più inquieti

Vedrai ti giuro ti capirò

Non so il motivo

Ma lo farò

Perché in amore io e te siamo uguali

Di un volo le due ali

 

L'estate ha anche la pioggia, che dura però al massimo qualche ora, poi torna il sereno. Qualche temporale ma passeggero. Così lei è la mia estate, con a volte qualche nuvola, qualche incomprensione, qualche litigio, ma allo stesso tempo basta uno sguardo per risolvere e capire che siamo uguali e che voliamo nella stessa direzione.

 

E tu regina delle farfalle

Fammi sognare

Nella tua valle

 

Lei è la mia Regina, è la mia estate. Come quella che mi racconta Gianluca.

 

AUTUNNO 

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MELANIE MARTINEZ/@Salva - HIGH SCHOOL SWEETHEARTS

L'Autunno è sempre stata la mia stagione preferita. Non sono mai riuscito a spiegarmelo bene, ma ho sempre trovato della poesia in essa. È come se la terra perdesse di rigogliosità ma allo stesso tempo acquistasse una nuova bellezza. Si tinge di nuovi colori caldi e freme silenziosa. Due mondi si scontrano e si uniscono. Mi piace considerarla come una stagione di "transizione", caratterizzata dalla meditazione, la nostalgia e la malinconia, ma che mantiene, grazie al ricordo dell'estate, una vena allegra. È una stagione che mi scuote tantissime sensazioni diverse, serenità, speranza, tristezza, l'autunno è tutto questo. Un tripudio di emozioni diverse, talvolta anche completamente opposte, ma è proprio questo a renderla unica. L'autunno fa dell'imprevedibilità il suo più grande tratto distintivo.

Per me era importante riuscire a trovare un brano in grado di racchiudere tutta l'essenza di questa meravigliosa stagione, ed è così che ho scelto High School Sweethearts.

Associo questo brano all'autunno per una serie di motivi diversi.
Innanzitutto, il brano è caratterizzato da questo scontro musicale, che mette così in luce questa imprevedibilità che contraddistingue l'autunno. Il pezzo si presenta infatti come una ballad. La canzone si apre con il ritornello, quasi sussurrato da Melanie, accompagnato da una base minimal, che sembra presagire un brano piuttosto lento. In realtà la canzone si sviluppa insieme alla prima strofa e il ritmo diventa più forte e sostiene la canzone grazie a un beat impreziosito dall'utilizzo da nuovi effetti sonori.
Inoltre c'è una fusione tra atmosfere diverse, una più malinconica e un'altra più sognante, che coesistono insieme in maniera equilibrata. Proprio come nell'autunno, ritroviamo così atmosfere diverse, che rendono unico il brano.

La canzone parla di una relazione nata tra i banchi di scuola. È un amore puro, giovane, dannatamente bello quanto doloroso. Melanie chiede a questo ragazzo di amarla al 100% e fa una lista di regole, alle quali lui deve sottostare. Deve riuscire così a superare i vari step che conducono al suo amore. Se lui però non si rivela in grado di soddisfarla può anche andarsene, perché lei ha finalmente capito il suo valore e non ha tempo da perdere con qualcuno che vuole solo giocare con i suoi sentimenti.

Cry Baby vuole che questa storia sia basata sull'onestà e il rispetto reciproco. È finalmente pronta per una relazione a lungo termine e non intende legarsi a un bugiardo :

Can we just be honest?
These are the requirements
If you think you can be my one and only true love
You must promise to love me
And damn it, if you fuck me over
I will rip your fucking face apart

Melanie, inizia così ad elencare le regole, che il suo ragazzo deve rispettare, per essere considerato degni di stare al suo fianco. È stanca dei giochi, e vuole essere amata per quello che è realmente. Preferisce chiudere il rapporto piuttosto che trascinarlo avanti in maniera malsana :

Step one
You must accept that I'm a little out my mind
Step two
This is a waste if you can't walk me down the finish line
Step three
Give me passion, don't make fun of my fashion
Step four
Give me more, give me more, more
Step five
You can't be scared to show me off and hold my hand
Step six
If you can't put in work, I don't know what you think this fucking is
Step seven, this one goes to eleven
If you cheat, you will die, die

Alla fine "comunica" ai suoi fidanzatini del liceo, che è meglio lasciarla perdere, perché lei non è disposta a sprecare il proprio tempo con loro :

High school sweethearts, line up
They're trying to waste my time
High school sweethearts, shut up
If you're not my type

Il brano mi rimanda immediatamente a questa splendida stagione anche perché è stato la colonna sonora proprio del mio autunno 2019, periodo in cui il rapporto con il ragazzo di cui sono innamorato ha iniziato a scricchiolare. Prima di lui ho dovuto superare un paio di delusioni d'amore, e come ben si sa gli amori adolescenziali sono sempre tra i più intensi e crudeli. Dopo aver ritrovato una certa stabilità, mi sono ritrovato in un'altra storia, nella quale sembro l'unico veramente preso. Spesso mi viene da pensare che lii sia lì solo per prendermi in giro e farmi sprecare il mio tempo. Nonostante lui sappia che a me va bene così, in realtà la cosa mi dà sui nervi, perché io sono stanco di aspettare qualcuno che probabilmente non arriverà mai. Quindi vorrei utilizzare la canzone come una sorta di sfogo, per cercare di mettere una volta per tutte le cose in chiaro e chiudere definitivamente questa "trilogia", nata con Soap e che ha visto il suo sviluppo con Carousel.

Trovo che questi brano sia perfetto per descrivere l'autunno. Il tempo in cui tutto esplode con la sua ultima bellezza, come se la natura si fosse risparmiata tutto l’anno per il gran finale.

Dal minuto 1:06:33 a 1:11:45

VS

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COLDPLAY/@DGS - EASY TO PLEASE

Autunno, una stagione malinconica per me. Gli alberi perdono le foglie, le giornate diventano sempre più corte e fredde, spesso piove o c'è la nebbia... ho scelto una canzone che rievoca queste sensazioni. Si sente il vento soffiare, i vetri fischiare, e la voce di Chris nel ritornello è un lamento; il brano ha dei toni malinconici e un po' inquietanti. La canzone recita "I'm easy to please", sono facile da accontentare. Quando lo ascolto vengo trasportato indietro nel tempo, a un momento in cui avevo bisogno di supporto ma non lo trovavo, e sarebbe stato così facile aiutarmi perché mi sarei accontentato di qualsiasi cosa. Se lo ascolto e chiudo gli occhi... cosa vedo?

E' una giornata cupa, fuori il vento soffia e fischia, il cielo è plumbeo, le foglie gialle e rosse cadono giù dall'albero del mio giardino, il quale si sta addormentando in vista del freddo. Sono solo nella mia stanza, avvolto da una copertina, sorseggio una tisana e guardo fuori. Sono tutti a scuola, i miei genitori sono al lavoro, mentre io sono rimasto a casa senza un vero motivo. Sospiro. Vorrei uscire ma non c'è nessuno con il quale possa farlo, il tempo non è bello, e se poi mi imbatto in qualcuno che conosco? I miei genitori verrebbero subito a sapere che ho saltato scuola.

Il vento soffia, è un tormento per l'albero che sta diventando sempre più spoglio. L'albero rimane immobile sotto le intemperie, lurido di guano degli uccelli, senza poter parlare o mostrare le sue emozioni a qualcuno. Nessuno può confortarlo. Vorrebbe solo essere amato, apprezzato, vorrebbe ricevere qualsiasi segno di affetto nei suoi confronti che possa alleggerire il fardello che si porta dietro. Le persone gli passano d'avanti senza nemmeno degnargli di uno sguardo; quando perde le sue foglie, le persone le spazzano via infastidite e le bruciano. L'albero è triste, eppure sarebbe così facile accontentarlo, non ci vuole molto, un gesto, un sorriso. Ma nulla.

Io sono l'albero. I'm easy to please, allora perché nessuno mi aiuta? Non ci vuole molto, un gesto, un sorriso... ma nulla. I'm easy to please. Il vento soffia, le foglie cadono, e i pezzi di me che perdo ogni giorno vengono spazzati via... sotto al mio tetto il vento non può colpirmi, le persone non possono ferirmi, forse è questo il motivo per cui non sono andato a scuola oggi? Fuori è pericoloso, qui sono al sicuro. Eppure sarebbe così facile convincermi a uscire dalla mia tana, un gesto, un sorriso... ma nulla. I'm easy to please. So easy...

 

INVERNO

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FABRIZIO DE ANDRE'/@Emm - PREGHIERA IN GENNAIO

All'assegnazione della stagione Inverno ho avuto un sussulto. Sembrava troppo semplice, avendo nel "parco brani" una canzone come "Inverno", e sebbene le insidie si nascondano spesso dietro le apparenti semplicità, mi sentivo naturalmente indirizzato di lei.
Poi un mix di chiacchierata col tutor e analisi interiore mi ha spinto quasi di forza verso un'altra strada, e ho deciso di cercare l'inverno nell'atmosfera più che nel titolo, nei piccoli dettagli più che nella citazione esplicita della neve. Nel mio vissuto, principalmente.

Se "Inverno", primo brano vagliato, mi arriva come una riflessione più "esteriore" sulla stagione, dove l'assolo di tromba sembra scaldare ed accogliere più che trasmettere un gelido rigore, brani come "La guerra di Piero" (dove sarebbe stato meglio per il soldato morire d'inverno anziché a maggio) o "Geordie" (in cui l'inverno é metafora di una vecchiaia ineluttabile) paiono non lasciare scampo ed apparire tranchant in una visione che non sento mia.
Di conseguenza ho optato per un pezzo dove l'inverno ha una connotazione più concettuale, un richiamo ad un fatto ben circostanziato e collocabile in questa stagione, e soprattutto un'apertura conclusiva che mi appartiene.

"Preghiera in gennaio" é una canzone tragica e al contempo liberatoria, che parla della morte in maniera algida, chirurgica, ma scevra di retorica e aperta al confronto.
Se collochiamo l'Inverno nel naturale ciclo delle stagioni, esso rappresenta la fine, la morte, il gelo, ma sappiamo che alla fine ci sarà una rinascita, e quindi non manca quel tocco di speranza, sebbene sembri cosi lontana.

È stata scritta in memoria di un avvenimento tragico, avvenuto nel pieno inverno di mezzo secolo fa, proprio in questo periodo: in un freddo 27 gennaio 1967, conclusasi una serata del Festival di Sanremo, si tolse la vita Luigi Tenco, di cui Faber era amico di un'amicizia senza fronzoli, spassionata, fatta di confronto più che di commiserazione.
Di ritorno dal funerale De Andrè elaborò questa canzone, cadenzata da una atmosfera lugubre, rigorosa come la stagione in cui fu composta, animato da due necessità: il ricordo, e l'esigenza di prendere posizione.
Il ricordo dell'amico, presentato come un puro, che di fronte all'odio e all'ignoranza, all'ingiustizia del mondo (che non é certo l'eliminazione a Sanremo, ma questo va cercato nella cronaca più che nel gossip) compie un atto che Faber ritiene di coraggio, ma che prima ancora ritiene che non debba essere giudicato da altri che non sia Dio.
Durissimo infatti il j'accuse nei confronti dei benpensanti, di coloro che preda del bigottismo ritenevano il suicida destinato unicamente all'Inferno e di coloro che parlavano per sentito dire, a vanvera, senza conoscere nulla. Quanto vorrei un commento di Faber oggi verso la massa di imbecilli che popola alcune piazze riempiendosi la bocca di parole di cui non conosce il significato.

Tornando al pezzo, esso mi appare confacente al tema per le immagini gravi, lugubri, che per i toni usati ben simboleggiano l'inverno preso come stagione conclusiva del ciclo della vita: la restituzione della pelle, le ossa stanche, le facce bianche, le labbra smorte, la processione di corpi dei suicidi che chiedono accoglienza in Paradiso.
A differenza di "Andrea", qui il testo cupo é accompagnato da una melodia altrettanto cupa, che crea un'atmosfera opprimente e non ci lascia scampo, impedendoci di distrarci. Le prime note sembrano ricordare una campana che suona a morto, e il tappeto musicale ad accompagnare crea un crescendo di pathos che porta all'inesorabile conclusione.

Ma come dopo l'Inverno c'è la Primavera, dopo la morte c'è la rinascita, l'attesa, la speranza: l'Inferno esiste solo per chi ne ha paura, Dio é misericordioso e quindi li accoglierà, checché ne dicano i "benpensanti". E accoglierà di certo Luigi, mai citato espressamente, ma è chiaro che è "colui che canta nel vento", e che allietera' l'eternità di Dio.

L' inverno, Tenco, il vento, la morte. Elementi a sé stanti, ma che nel racconto di Faber sono tasselli di un puzzle che raffigura una mia giornata di fine dicembre del 2009, che vorrei condividere con voi.
Nel corso delle festivita natalizie, a quello che allora era il mio fidanzato da solo un anno , ospite a casa mia a Genova, una mattina chiesi di accompagnarmi in Basso Piemonte, a visitare i cimiteri nel quale riposano i miei nonni, che erano originari di quelle zone. Era una di quelle mattine grige, gelide, dal cielo alto ma coperto da uno strato di nubi leggere.
Quasi arrivati vedemmo l'indicazione che a pochi chilometri, ma davvero 4 o 5, vi era Ricaldone. Essendo lui molto appassionato anche di Tenco (io lo conoscevo appena) mi disse che quello era il suo paese, dove aveva vissuto e dove era seppellito, e che già che eravamo in zona aveva piacere di andare a visitare il museo a lui dedicato e a dire una preghiera sulla sua tomba.
Strada lucida di un sottile velo di brina per arrivarci, cielo via via più lattoginoso, freddo pungente di alcuni gradi sotto lo zero, vento secco che soffiava tra i fiori finti, fumo che usciva dalla bocca ad ogni respiro, ghiaia crepitante sotto le suole.

Pensieri in movimento.

In quei minuti e dopo, tornando a casa, scoprii che con quel cantante sfortunato, morto da diversi decenni e di cui non sapevo quasi nulla, condividevo in primis le origini e, man mano che me lo raccontava, quel certo malessere interiore, quella continua inquietudine che divora le giornate, la tendenza ad arrotolarmi su me stesso, a ragionare eccessivamente, a impuntarmi sulle mie idee, ma anche la passione bruciante per ciò che amo, senza mezze misure.
Fu solo quella sera che, su youtube, sentii per la prima volta Preghiera in gennaio, un brano che pur nella sua tragicità combina tanti elementi della mia vita, non ultimo quello già accennato ma col quale vorrei concludere la presentazione: la speranza.
Dopo l'inverno, il ciclo si chiude e si ricomincia.
Dopo la morte, come Faber, anche io non so se ci sarà la Vita Eterna cattolica ma certo vedo il perdono, la misericordia, la pace interiore.
Io gia quel giorno un po' l'ho provata, e in cuor mio sono certo che anche lui, nel momento in cui ha omaggiato l'amico e messo in chiaro il suo pensiero, si sarà messo alle spalle il gravame invernale e si sarà sentito un po' più prossimo ad un rinascimento interiore.

VS

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MIA MARTINI/ @xello - LA NEVICATA DEL '56

Premessa doverosa: Sarà un brano noto e sarà una scelta citofonata ma non potevo non schierare questo pezzo per l’INVERNO. Quale migliore rappresentante della stagione invernale se non questo brano? Che a memoria, inoltre, è tra i brani italiani più associabili all’inverno. (Avevo in mente, per l’estate, una chicca poco nota ma la sorte così ha voluto…)

Scritto da Franco Califano e Carla Vistarini e musicato da Massimo Cantini e Luigi Lopez, La nevicata del ’56 fu presentata durante la terza partecipazione di Mia Martini al Festival di Sanremo; siamo nel 1990 e Mia riesce a conquistare il terzo Premio della Critica.

Il brano era inizialmente destinato a Gabriella Ferri ed era stato concepito come una dedica d’amore per una donna per la quale l’innamorato era arrivato ad inventarsi la nevicata affinché la città descritta fosse degna della sua bellezza. Esso rimase incantato per quindici anni dalla sua composizione e fu poi rivisitato e affidato a Mia.

La nevicata del ’56 prende spunto dalla storica nevicata del febbraio 1956, il mese più freddo del XX secolo in Italia; si raggiunsero, infatti, i - 34 gradi nell’area alpina della Valle D’Aosta e ci furono copiose nevicate ovunque, dalle Alpi a Roma alla Sicilia.

Attraverso immagini suggestive come quelle relative ad una nevicata che ha fatto storia, il brano rievoca tempi passati e ricordi di un tempo felice trascorso. Un tempo passato in cui per strada c’erano poche automobili, dove si ascoltavano le canzoni alla radio e si vedevano le partite allo stadio e dove l’unico desiderio di una bambina (la protagonista del brano) era quello di indossare un giorno lo stesso vestito indossato da sua madre. Quella bimba, Mia per l’appunto, guarda con nostalgia i tempi felici trascorsi con i suoi genitori, quei tempi in cui anche senza avere niente si era felici con poco e rievoca la vista inedita di Roma imbiancata.

La caduta della neve, per ogni bimbo, è sempre un momento magico, un evento che rimane impresso nella memoria, un momento felice da condividere con i propri genitori, i propri fratelli e i propri amici. Ricordo ancora quando nevicò qui a Napoli anni fa (avevo circa 8-9 anni); ricordo la mia incredulità per quella scena per me inedita (ero cresciuto con l'idea che a Napoli non ci sarebbe stata mai la neve, essendo una città di mare), la gioia negli occhi dei miei amici vicini di casa, la premura delle nostre madri a farci coprire alla meglio per non prendere troppo freddo e il tentativo invano di racimolare quella poca neve scesa dal cielo per comporre un pupazzo di neve. Inutile dirvi che avremmo passato volentieri la notte intera sotto quel fenomeno straordinario; immaginate la mia delusione al risveglio, quando della neve non c’era già più traccia, se non quello strato sottile sui parabrezza delle auto.

Ed è proprio la nevicata del febbraio ’56 a far da sfondo a questo pezzo straordinario, dove nostalgia, malinconia e delicatezza si intrecciano al graffio inconfondibile di Mia.

alessandrino
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5 febbraio, 2020 - 19:20
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Caro pubblico, il voto è aperto fino alle 19:00 di domani 06/02! Vi chiedo di inviarmi in privato una classifica di tutte le proposte, dal Primo all'Ottavo posto. 

@edorf @KassaD1 @Targaryen @cionfy @pesca @Evil @FiumediNy @bilirubina @Juventino95 @melrose. 

KassaD1
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5 febbraio, 2020 - 19:35
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Oddio che proposta strana quella di Stromae: devo dire che stavo per chiudere dopo il primo minuto e mezzo perché mi stava infastidendo, però quel cambio di sound mi ha preso e l'ho interpretato come una sorta di rinascita (da te citata nel topic) perché la trasformazione da un sound molto stridulo a uno più armonioso e libero.

Sorpreso dalle scelta scelta del pezzo di Macklemore, sicuramente non scontata.

Ho paura per Gaga perché ARTPOP non è una canzone per tuttitoofunny2io ci ho messo anni per apprezzarla.

Ora ascolto le altreahh

alessandrino
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chanel
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5 febbraio, 2020 - 19:43
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KassaD1 ha detto
Oddio che proposta strana quella di Stromae: devo dire che stavo per chiudere dopo il primo minuto e mezzo perché mi stava infastidendo, però quel cambio di sound mi ha preso e l'ho interpretato come una sorta di rinascita (da te citata nel topic) perché la trasformazione da un sound molto stridulo a uno più armonioso e libero.

Sorpreso dalle scelta scelta del pezzo di Macklemore, sicuramente non scontata.

Ho paura per Gaga perché ARTPOP non è una canzone per tuttitoofunny2io ci ho messo anni per apprezzarla.

Ora ascolto le altreahh  

Qual è il pezzo che ti aspettavi? Pensavo proprio quello che ho scelto sorpreso

KassaD1
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5 febbraio, 2020 - 19:49
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chanel ha detto

Qual è il pezzo che ti aspettavi? Pensavo proprio quello che ho scelto sorpreso  

Mi aspettavo un pezzo scoppiettante tipo Summer Days o Can't hold us, ma hai fatto benissimo a puntare sul lato malinconico dell'estate.

Krishoes
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5 febbraio, 2020 - 20:29
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KassaD1 ha detto
Ho paura per Gaga perché ARTPOP non è una canzone per tuttitoofunny2io ci ho messo anni per apprezzarla.

Tu cosa avresti scelto? Me curioso excited

alessandrino
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5 febbraio, 2020 - 20:53
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Prima che si chiudano le linee per troppo affollamento roflvolevo avvisarvi che, nel giudicare i duelli, non andremo troppo nello specifico con  i commenti per no lasciar trasparire quello che potrebbe essere la nostra eventuale preferenza.

Ovviamente se avrete poi bisogni di chiarimenti saremo disponibili come sempre laugh

KassaD1
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5 febbraio, 2020 - 20:57
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Krishoes ha detto Tu cosa avresti scelto? Me curioso excited

Hai fatto benissimo a scegliere ARTPOP album avisto che urla Botticelli da ogni poro, forse avrei evitato ARTPOP brano perché è una canzone particolare e devi assimilarla per bene per capirla.

Io avrei optato per Venus che ho nel cuore fin dal rilascio come promozionale oppure mi sarei buttato Gypsy (anche se te l'avrebbero criticata perché tendente all'estivo).

Krishoes
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5 febbraio, 2020 - 21:10
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KassaD1 ha detto

Krishoes ha detto Tu cosa avresti scelto? Me curioso excited

Hai fatto benissimo a scegliere ARTPOP album avisto che urla Botticelli da ogni poro, forse avrei evitato ARTPOP brano perché è una canzone particolare e devi assimilarla per bene per capirla.

Io avrei optato per Venus che ho nel cuore fin dal rilascio come promozionale oppure mi sarei buttato Gypsy (anche se te l'avrebbero criticata perché tendente all'estivo).  

Sì, avevo pensato anche a questi due pezzi mentre scorrevo la discografia, però non trovavo spunti sensati per legarli alla stagione della sfida, poi ho letto il testo di "Artpop" e tutti i riferimenti che ho trovato mi sembravano talmente azzeccati per la Primavera da farmi URLARElol

mrnace
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6 febbraio, 2020 - 13:30
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Non era facile, lo so.
Tutti bei lavori.
Alcuni persino sorprendenti.
Bravi!

primavera Due bellissime idee sorrette dalla voglia di rischiare e da un concetto ben approfondito e argomentato. Da un lato una Gaga sperimentatrice aiutata da una base ipnotica, dall'altro un ermetico Stromae ecologista e filosofeggiante. Ho le idee chiare su quale scegliere. Mi dispiace per l'altra alternativa, davvero "primaverile".

estate Entrambi alle prese con le vostre esperienze estive sincere ve la cavate egregiamente. C'è chi evitando Gianluca a torso nudo mentre armeggia in giardino punta sulla Sardegna e i suoi profumi. Chi guardandosi al passato si interroga sul futuro. Sono molto indeciso su quale preferire. Nemmeno valutando le canzoni singolarmente (nessuna delle due prevale) riesco a decidere. Cercherò nel testo.

autunno Il bello della diversità: un amante della stagione contro uno che, invece, la subisce. Una canzone più immediata, dal sound veramente malinconico (mi immagino in una vallata ad ammirare il foliage) penalizzata dal testo scricchiolante e semplicistico. L'altra canzone, più personale e rarefatto il richiamo "stagionale", contestualizzata e raccontata ottimamente. Incerto anche qui.

inverno Una equa sfida fra punti di riferimento della musica italiana. Le canzoni, riascoltarle è sempre bello, mi piacciono in egual misura. Per decidermi guarderò due aspetti. Il primo gli scritti. Uno introspettivo, armonico nella costruzione, molto piacevole ma appesantito dalla parte iniziale decisamente evitabile e non necessaria. L'altro più stringato ma efficace: curiosità sul brano con aggiunta del ricordo personale a conferma del legame con la canzone e l'artista. Il secondo aspetto è la scelta della canzone stessa, la voglia di andare oltre l'associazione più ovvia.

alessandrino
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6 febbraio, 2020 - 15:42
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Primavera: Per me, forse, la stagione più complessa da gestire; devo dire che le vostre interpretazioni del tema mi hanno colpito molto. Ho trovato i due lavori molto originali e riusciti e ho apprezzato le vostre interpretazioni. I due brani non sono immediati: quello di Stromae definirlo strano è un eufemismo ma, allo stesso tempo, funziona perchè sono riuscito a percepire perfettamente il risveglio della primavera grazie al cambio di registro nell'arrangiamento; Artpop non è fra i miei brani preferiti di Gaga ma lo trovo altrettanto centrato, non solo per la performance scelta ma anche per i riferimenti testuali che in qualche modo possono essere ricondotti ala stagione primaverile. Una sfida che mi ha stupito in positivo. 

Estate: Due brani che nelle sonorità in qualche modo hanno richiamato alla mia mente la stagione estiva, un tipo di musica che esula dai ritmi martellanti dei tormentoni ma che risulta piacevole e, almeno per me, molto più emozionante ed evocatrice di sensazioni quali la malinconia e la nostalgia che mai come in Estate mi capita di provare. Mi sono ritrovato molto nelle parole scritte da Chanel: l'estate è, anche per me, la stagione dei ricordi (e forse anche di qualche rimpianto). Il messaggio del brano è calzante per descrivere l'estate che in qualche modo è una stagione di passaggio, un ponte tra passato e futuro, che porta a riflettere, anche con malinconia, su ciò che è stato ma che in qualche modo ci spinge ad affrontare con positività ciò che sarà.  Malinconia che ho percepito anche nella bella e sentita presentazione di amers che, nel dedicare questo brano alla sua compagna, in qualche modo raccorda passato, presente e futuro. Ancora una volta ci propone un Grignani diverso ma che stupisce, che è piacevole da ascoltare e che, soprattutto nell'arrangiamento e nelle sonorità, mi fa pensare a quelle canzoni che mi piaceva ascoltare d'estate, durante i miei viaggi in macchina per raggiungere l'università. Due belle proposte, mi trovo molto in difficoltà.

Autunno: abbiamo, in questa sfida, due modi differenti di interpretare l'autunno: il primo è tangibilissimo non solo nelle atmosfere del brano ma proprio nell'arrangiamento in sé: cioè, sento proprio il vento soffiare lol è impossibile non pensare alle foglie spazzate via, al cielo plumbeo. Se devo trovare un minimo difetto è, forse, un po' la monotonia: è un bel brano, adatto, ma che mi suscita poco a livello emotivo. Dall'altra parte abbiamo un brano che, se ascoltassi per caso, non assocerei all'autunno in maniera immediata e che necessita di una contestualizzazione che, devo dire, ho trovato interessante nel suo essere legato così tanto alla sfera personale e ai momenti di riflessione malinconici che in qualche modo l'autunno ci spinge ad avere; la parte iniziale del brano, sia nell'arrangiamento che nel modo di cantare, mi ha lasciato comunque dei richiami all'autunno... sono un po' dubbioso: due proposte che nei loro pregi e difetti si equivalgono, devo pensarci. 

Inverno: la sfida che, forse per gusto personale, mi ha entusiasmato meno ma ciò non significa che non abbiate fatto entrambi un buon lavoro. La proposta di Faber è più concettuale ma altrettanto calzante: molto bella la metafora dell'inverno come la fine di tutto, la morte che lascia però spazio alla rinascita. L'intercedere quasi lugubre del brano, accompagnato da immagini cupe e forti si cala perfettamente nelle atmosfere invernali, soprattutto notturne, quando il gelo e la notte tendono a coprire tutto, non lasciando scampo a niente e a nessuno. Il brano di Mia è senza dubbio più immediato e facilmente ricollegabile alla stagione invernale, non solo per i chiari riferimenti testuali ma anche per l'arrangiamento che mi ha ricordato alcuni brani natalizi che ascoltavo quando ero piccolo: da qui la capacità della canzone, come sottolineato da Xello, di richiamare alla mente momenti passati che è sempre piacevole ricordare. 

Alby
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6 febbraio, 2020 - 16:32
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E veniamo al dolente Gala a coppie della Top 8 che mi vide eliminato piango2

Innanzitutto il livello mi sembra molto alto. Non soltanto delle canzoni, ma anche dell'impegno che ci state mettendo. Davvero dura dover scegliere in modo così diretto chi votare e chi no. 

Primavera: Due scelte rischiose, ognuna a loro modo. Il tema della primavera non è immediatissimo, però una volta esplicitato funziona in entrambe le proposte. Uno dei duelli meno facili da sciogliere. Ho optato per la canzone che mi ha fatto avvertire di più l'idea di questa stagione, ma anche per il pezzo che mi convince di più. 

Estate: Già vi voglio un gran bene, poiché entrambi non amate di base questa stagione e perché avete scelto di raccontarla con toni che trovo molto più vicini anche a me. Nonostante le scelte ardite, quel tipo di atmosfere estive le ho colte alla perfezione. Entrambi mi avete emozionato con le vostre parole e con le argomentazioni per le due canzoni. Difficilissimo dover scegliere, ma nel complesso anche qui c'è una proposta che mi è arrivata con più potenza. 

Autunno: Nelle sonorità, questa credo sia la stagione evocata in modo più efficace. Da qui il mio gradimento per entrambi i pezzi. Non ho potuto fare a meno di apprezzare, anche questa volta, la competenza con cui ci permettete di esplorare al meglio il mondo dei vostri artisti preferiti, che riuscite a farci conoscere nelle loro sfumature senza mai cadere nel banale. In linea di massima, idee abbastanza chiare sul pezzo che mi ha convinto maggiormente. 

Inverno: Qui abbiamo invece le due scelte che forse più didascalicamente si presentano come attinenti alla stagione di riferimento. Due pezzi da novanta della nostra cultura musicale, con due testi veramente bellissimi. Al netto del tema sarebbe stata davvero molto dura scegliere, ma ragionando nell'economia dell'inverno uno dei due pezzi mi ha fatto recepire meglio il mood di questa stagione. 

Edre
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6 febbraio, 2020 - 16:36
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Valutare questo galà è complesso, soprattutto perché per mantenere un po' di suspense non dobbiamo far capire a chi daremo il voto, quindi perdonatemi se sarò più breve del solito. Avete lavorato bene, ho trovato diverse interpretazioni interessanti, ma anche dei casi in cui avrei sperato in qualcosa di più.

Primavera: a posteriori possiamo dirlo tranquillamente. Era la sfida più difficile. La primavera è una stagione molto meno narrata e caratterizzata delle altre, quindi ho trovato le vostre interpretazioni equamente interessanti, soprattutto perché ho trovato dei punti in comune nella particolarità delle scelte e nell'uso dell'elettronica in entrambi i casi. Il brano di Stromae è estremamente interessante da un punto di vista musicale, è una scelta rischiosa e ha pagato perché ha mostrato un lato ancora inedito dell'artista. Il brano di Gaga, allo stesso modo, è una scelta non immediata, ma calzante, e la descrizione è stata ottimale nella descrizione del collegamento con la primavera. Da un lato si ha un brano accompagnato da una spiegazione impeccabile, dall'altro un brano molto rischioso e poco immediato, ma più centrato a primo impatto. Un ottimo lavoro da parte di entrambi, la scelta è veramente difficile.

Estate: mi fa piacere notare che nessuno dei due abbia dato all'estate la connotazione più ovvia, ossia il brano-bop che fa ballare, divertire e pensare alla spiaggia. L'estate è anche altro, ed entrambi avete dato delle interpretazioni personali molto interessanti e toccanti. Il brano di Macklemore riflette bene uno degli aspetti più interessanti della stagione estiva, accompagnato da una strumentazione che la richiama senza esagerare. Il brano di Grignani, invece, non è ciò che ci si aspetta canonicamente da un bravo estivo, ma viene collocato perfettamente nella stagione da una descrizione che mostra un lato affettivo importante ad una stagione che spesso viene associata ad altro, quando non è necessariamente così. Due interpretazioni diverse, ma accomunate dalla percezione personale di una stagione un po' troppo "usurata" dai luoghi comuni, anche qui la scelta è difficilissima.

Autunno: due brani molto interessanti, in linea con i percorsi piuttosto atipici e forti degli artisti che sono messi a confronto. Da un lato, Melanie porta un'interpretazione affettiva di una stagione che è, effettivamente, legata da sempre ad una sorta di auto-introspezione in vista del nuovo anno. Il richiamo alla scuola, che non ho capito bene se fosse anch'esso voluto o meno, per quanto mi riguarda ha contestualizzato ancor più il brano in una stagione che, in caso contrario, richiama più affettivamente che come musica. Dall'altro lato, il brano dei Coldplay è perfettamente collocato nel filone dei brani autunnali malinconici, richiama le atmosfere alla perfezione a costo, però, di una minore immediatezza. Ho apprezzato la descrizione-cartolina dell'autunno, ma nella forte immedesimazione ho perso un po' i veri motivi dietro alla scelta del brano. In questo caso, nel complesso, ho trovato la sfida forte, ma in entrambi i brani ci sono delle cose che mi danno da pensare, ossia se premiare una migliore contestualizzazione di atmosfera o di significato.

Inverno: una stagione un po' da "arma a doppio taglio", perché entrambi avevate dei brani perfetti per quella stagione, con chiari rimandi testuali all'inverno (De André, nello specifico, più di uno), ed effettivamente non schierarli sarebbe stato strano. Allo stesso tempo, mi resta un po' di amaro in bocca perché rispetto ad altre sfide non ho trovato delle interpretazioni eccessivamente originali, poiché entrambi i brani avevano comunque dei rimandi alla stagione invernale. Parlando, appunto, di richiami, il brano di Mia è collocato meglio nell'inverno da un punto di vista testuale, il brano parla effettivamente di quello ed è uno dei brani più iconici e importanti della musica italiana che narra questa stagione, dall'altro Faber è collocato meglio nell'inverno da un punto di vista di atmosfere del brano e accompagna ad esse una descrizione che si sposta un po' dal fatto che il brano sia legato a un mese invernale anche solo dal titolo. Anche qui, decisione non semplice, bisogna capire fin quando la "semplicità nella scelta" abbia aiutato l'uno o l'altro brano.

KassaD1
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6 febbraio, 2020 - 16:42
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Ho finito di ascoltare tuttopartypiù passano round e più divento bimbo di Melanie e mi dispiace per lei perché il brano dei Coldplay è stato il mio preferito.

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