Utente
19 febbraio, 2018
BlueBlau ha detto
Bella vs Laura è domani
e meno male che stasera sto impazzendonon so dove dividermi
Comunque che brutte canzoni al momento. Soldi è veramente diverse spanne sopra tutte. Le uniche che mi piacciono (ma neanche così tanto) sono Roi e Ktheju Tokes.
Zero Gravity e Bigger Than Us sono un grande MEH.
Heaven, Friend Of A Friend e La Venda per me sono proprio terribili
Slovenia, Croazia e Lettonia
Sull'Estonia ho già detto cosa penso. È basic da morire
Utente
9 settembre, 2013
Primo Super Saturday dell'anno e ben quattro scelte da commentare (Croazia, Estonia, Lettonia, Slovenia). Di tutti gli altri show, MF compreso, scriverò in un futuro prossimo perché domani mattina ho una levataccia e vorrei riuscire a sentire la sveglia
Si è cominciato in Estonia con la finale dell’Eestilaul: dodici canzoni si sono affrontate presso la Saku Suurhall di Tallinn, per un primo round giudicato 50/50 fra giuria e televoto e una superfinale 100% televoto fra le tre più votate.
Si sapeva che la sfida era in sostanza fra due proposte, una di scuola “svedese” (con un cantante svedese, Victor Crone) e una di scuola “russa” (Uku Suviste) con in mezzo Stefan Airapetjan che con Without You ha stravinto il voto delle giurie. Dopo questo voto i tre ipotetici finalisti erano appunto Stefan, i miei favoriti Lumevärv feat. INGA e Sissi AKA la figlia di Dave Benton (vincitore dell’Eurovision 2001 assieme a Tanel Padar e alla boyband 2XL). Uku ha chiuso la votazione delle giurie al sesto posto e Victor addirittura al nono.
Il televoto ha ribaltato tutto, piazzando Victor e Uku ai primi due posti, la quota LGBT ovvero Inger Fridolin al terzo e Stefan al quarto. La classifica combinata ha qualificato al round finale Stefan con 19 punti, Uku con 15 e Victor con 14, mentre Sissi si è fermata al quarto posto e i Lumevärv feat. INGA al quinto. La final 3 ha semplicemente confermato i risultati del primo turno, con Victor Crone vincitore, Uku Suviste secondo classificato e Stefan Airapetjan terzo.
Troveremo all’Eurovision in rappresentanza dell’Estonia Victor Crone, 27enne svedese nato ad Österåker, con il brano Storm scritto e composto da lui stesso assieme a Stig Rästa (rappresentante estone all’Eurovision 2015 assieme ad Elina Born), Vallo Kikas e Fred Krieger. Victor ha una carriera musicale in Svezia abbastanza avviata ed ha partecipato al Melodifestivalen 2015 in duetto con Behrang Miri, venendo eliminato al round di ripescaggio con Det rår vi inte för (Non possiamo controllarlo). Non è il primo svedese a rappresentare l’Estonia all’Eurovision: prima di lui Anna Sahlene (2002) e Sandra Oxenryd (2006).
Avevamo già detto l’anno scorso del particolare record della Slovenia: in tutte le finali nazionali in cui il vincitore è stato deciso da una combinazione di giuria e televoto (1999, 2001, 2002, 2003, 2004, 2006, 2009, 2017, 2018) ad avere l’ultima parola è stata la giuria (Ultimo mi leggi?)
Per ovviare a questo inconveniente quest’anno si è tornati alla vecchia formula di EMA, con dieci brani ridotti a due da una giuria e una superfinale 100% televoto. C’erano pochi pezzi brutti ma anche pochi degni di nota, una serie di proposte “medie” che sono state fatte un po’ tutte fuori per lasciare il campo allo scontro finale tra le due favorite della vigilia: Sebi di Zala Kralj & Gašper Šantl e Kaos dell’eterna piazzata Raiven (seconda nel 2016, terza nel 2017 e presentatrice nel 2018).
Non c’è stata storia al televoto finale, con il duo che ha prevalso con oltre il 72% delle preferenze su Raiven che deve accontentarsi dell’ennesima piazza d’onore. Rappresenteranno la Slovenia all’Eurovision Zala Kralj & Gašper Šantl, entrambi di Maribor, cantante lei polistrumentista lui. La canzone che porteranno a Tel Aviv si chiama Sebi, che significa “Loro stessi” ed è scritta e composta da loro stessi.
Quest’anno c’è stato anche il big revival della selezione croata Dora, passato un po’ in sordina perché i brani (pur belli e molto vari quanto a genere) son stati rilasciati troppo tardi e soltanto in snippet da 30 secondi. La formula era quella dello split 50/50 fra televoto e giurie regionali (10 in tutto, la cui somma è stata poi convertita nella classica scala ESC con 12 punti al primo e 1 al decimo).
Non c’è stata storia in quanto sia giuria che televoto sono stati vinti da Roko Blažević, diciassettenne di Split spinto da un team che comprendeva Jacques Houdek (13° all’Eurovision 2017 con My Friend) e Charlie Mason (autore, fra le altre cose, di Rise Like A Phoenix di Conchita). Il brano con cui Roko rappresenterà la Croazia si intitola The Dream ed è una smargiassata in stile pop/opera che mette sì in mostra le sue indubbie doti vocali, ma in un modo che sarebbe risultato datato anche quindici anni fa (tanto che lo strumentale è IDENTICO a quello di Believe Me di Julia Savicheva, rappresentante russa all’ESC 2004).
Completano il podio Lorena Bućan con Tower Of Babylon (la “quota migranti” di questa stagione di NF) e Luka Nižetić, famosissimo in patria, che ha buttato ogni chance di vittoria con una performance totalmente fuori fuoco e sopra le righe della sua Brutalero. Avevo creduto per un secondo che la mia preferita, Elis Lovrić con la ballata country All I Really Want, potesse attentare al podio dopo aver preso un sacco di voti con le giurie – ma il televoto ha distrutto le mie aspettative non piazzandola neppure nei primi dieci e condannandola all’ottavo posto finale.
Chiudiamo questa carrellata con la Lettonia: finale di un’edizione debolissima del Supernova con otto proposte tutte più o meno mediocri e nemmeno il Riga Beaver a catturare l’interesse degli eurofan (anche perché il suo “interprete” era in gara, ed è pure arrivato in finale pur senza chance alcuna 😐 ).
A vincere sono stati i Carousel con That Night, davanti a Markus Riva (secondo nel 2015, terzo nel 2016 e quinto nel 2018) con You Make Me So Crazy e a Laime Pilnīga con Awe. Vi posterei i risultati completi di pubblico e giurie ma nessuno si è ancora degnato di renderli pubblici
I Carousel sono un duo composto dalla cantante Sabīne Žuga e dal chitarrista Mārcis Vasiļevskis, che sono anche gli autori della canzone.
Utente
2 maggio, 2016
quando ho ascoltato a novembre/dicembe l'Eesti laul avevo individuato 5 canzoni che se la giocavano e sarebbero state scelte ok: Uku, Victor, Sandra, Grete e The Swingers. e avevo pure detto che avevano più possibilità i due ragazzi... direi che ci ho preso alla grandepeccato che preferivo igli altri. Non è nulla di esaltante, p ben lontana dal meglio di Stig (l'inarrivabile GtY) ma è ok nulla di più nulla di meno
Un buon vincitore in un edizione debolissima di Supernova. L'avevo ascoltata nelle scorse settimane visto che era l'unica che riscuoteva un certo interesse; oggi l'ho riascoltata non ricordando come faceva. Per me è carina, si lascia ascoltare ma sinceramente surla fondo classifica per il televoto da tutte le parti. speravo ci liberassimo definitivamente di Markus ma tanto lo rivediamo l'anno prossimo, magari si porta Aminata
Ho recuperato Dora mentre scrivevo, visto che la diretta non collaborava la mia preferita si è confermata quella che avevo adocchiato quando ho sentito gli spezzoni, Tower of Babylon. Mi andavano bene pure il duetto, Brutalero, Jure, Lea ma pure le sorelle gelato. purtroppo ci becchiamo la seconda venuta di Houdek
mi spiace tanto per Raiven. Kaos era la mia preferita e la vedevo pure fare abbastanza bene. Mi consola che Sebi mi piace e pure molto ma non so quanto possa far bene.
Utente
7 agosto, 2013
non sto riuscendo a seguire come al solito ma la selezione romena non me la perderei per niente al mondo, il televoto che contava per 1/7 la scelta non è male (sicuramente più interessante di Fuego con la coreografia di Wild dances) ma lo staging non mi è piaciuto per niente, spero lo cambino
Utente
9 settembre, 2013
Non è Eurovision se almeno una finale nazionale non viene travolta dalle accuse di complotti, e la Selecția Națională 2019 ha decisamente ricoperto questo ruolo per l'edizione in corso. Riassunto delle puntate precedenti: 24 artisti in gara, uno (Dan Bittman) si ritira a caso, due (Bella Santiago e Linda Teodosiu) vengono ammesse alla competizione sotto non si sa bene quale criterio, altri due (MIHAI e Xandra) si ritirano uno accusando favoritismi per far vincere Bella, l'altra per motivi ignoti.
In qualche modo si è arrivati alla finale di stasera, con 12 proposte a darsi battaglia per il titolo di rappresentante rumena all'Eurovision 2019. Si sapeva un po' tutti che questa finale avrebbe rappresentato uno scontro a due fra Laura Bretan, sedicenne soprano di Chicago già vincitrice di Romania's Got Talent 6 e sesta classificata in America's Got Talent 11, e Bella Santiago, popstar di origini filippine fresca vincitrice dell'ottava edizione di X Factor Romania.
Il DRAMA però ci ha voluto mettere lo zampino, nella forma di una giuria "internazionale" che avrebbe decretato per 6/7 il risultato finale (l'ultimo settimo era ovviamente il televoto - anche qui, Ultimo mi leggi?). I giurati erano Tali Eshkoli (HoD di Israele), Emmelie de Forest (vincitrice dell'Eurovision 2013 per la Danimarca), William Lee Adams e Deban Aderemi (blogger di Wiwibloggs), Alex Calancea e Șerban Cazan (produttori musicali romeni).
La votazione ha raggiunto le dimensioni quasi del plebiscito per Ester Peony, scarsamente considerata prima di questa finale ma premiata da tutti i giurati con ben 4 giudici su 6 (due dei quali CASUALMENTE i due di Wiwibloggs, che nella loro preview della selezione rumena non si erano quasi curati del brano di Ester) ad attribuirle i loro 12 punti. Bella Santiago, votata anch'essa un po' da tutti, ha avuto le gambe tagliate dallo 0 della De Forest, che non le ha permesso di superare quota 50 punti contro i 62 di Ester e i 48 di Laura Bretan.
Chiaramente, con un massimo di 12 punti da assegnare alla vincitrice del televoto, il risultato era già deciso prima di aprire la busta - con Ester che necessitava di un decimo posto su 12 per vincere la selezione ed ha ottenuto l'ottavo, portando a casa tre punti che hanno sancito matematicamente la sua vittoria. Laura e Bella, prima e terza al televoto, si sono fermate rispettivamente a cinque e sette punti dal brano vincitrice.
A rappresentare la Romania all'Eurovision avremo Ester Alexandra Crețu AKA Ester Peony, cantante alt-pop nata a Bucarest e cresciuta in Canada. Il brano si intitola On A Sunday ed è composto da Ester stessa assieme a Alexandru Șerbu su musica di Ioana Victoria Badea.
Il live dalla finale di stasera:
winner ha detto
dopo 3 ascolti I'm in love with Slovenia, non so come potrà andare, è la classica canzone che nell'immaginario collettivo dovrebbe far bene con le giurie e invece arriva ultima con 10+10
We love an underrated country (Tinkara e Maraaya, mi sentite?)
Al primo ascolto non mi dispiace, sicuramente crescerà. Se lavorano tanto potrebbe uscire qualcosa di memorabile.
Il resto lo recupero post-sessione
Heads up all the way
Cause it's too late to be afraid
There's no time to rest
I wanna go and see what's next
Utente
9 settembre, 2013
VARIE ED EVENTUALI/11
🇭🇺 Ungheria
Se i giurati ungheresi si fanno i problemi che hanno tenuto banco in Italia dalla conclusione di Sanremo ad oggi non si è decisamente visto finora, con la seconda semifinale di A Dal che sfronda sempre più il gruppo dei concorrenti da tutti i potenziali favoriti del pubblico. Vince la puntata con ben 45 punti Joci Pápai, che tutti ricorderete come rappresentante ungherese all’Eurovision 2017 con Origo, ora di nuovo in gara con questo bid legato alla canzone Az én apám (Mio padre); assieme a lui passano il turno anche KING Gergő Szekér con Madár, repülj! (Uccello, vola!) a 43 punti e Bogi Nagy con Holnap (Domani) a 42. Tra le eliminate, il pubblico ha ripescato la band metal Fatal Error con la canzone Kulcs (Chiave).
A queste quattro si aggiunge un ulteriore ripescaggio ovvero quello di Gergő Oláh con Hozzád bújnék (Vorrei coccolarmi con te), che sostituisce Help Me Out Of Here di Petruska – qualificato settimana scorsa e adesso espulso dalla gara per plagio. Le cinque canzoni nominate, più le altre tre da settimana scorsa (Acoustic Planet, Bence Vavra, The Middletonz) si affronteranno sabato nella finalissima, in quella che al momento sembra una corsa a tre fra Joci, i The Middletonz e Gergő Szekér.
🇺🇦 Ucraina
Seconda semifinale del Vidbir e prima sorpresona: la band KAZKA, finora considerata dal volgo la favorita obbligata alla vittoria con quella che alla fine è una versione super cheap di 1944 di Jamala, fallisce nel momento decisivo e si qualifica solo come terza (seconda per i giurati, addirittura quarta per il pubblico). Assieme a loro troveremo in finale il duo “Anna Maria” con My Road e soprattutto le PAZZESCHISSIME Freedom Jazz con Cupidon (Cupido), praticamente la versione femminile di Hey Mamma (Moldova 2017) di cui nessuno aveva considerato la versione studio e invece live è la cosa più pazzesca della storia fantastica meravigliosa andate a recuperarvela subito
🇱🇹 Lituania
Verdetti sempre più scontati in Lituania: nella seconda semifinale il primo per pubblico e giurie è Jurijus con Running With The Lions, che tecnicamente dovrebbe costituire il principale ostacolo alla vittoria di Monika Marija. Quest’ultima riesce nell’impresa di passare il turno anche col suo secondo brano Criminal dopo che settimana scorsa ce l’aveva già fatta con Light On – si dice che dovrebbe ritirarne uno dei due (e pagare una multa), ma finora non si sa niente e potrebbe essere un errore fatale considerato quanto vicini sono i voti
Completano il panorama delle qualificate gli Antikvariniai Kašpirovskio Dantys con Mažulė (una joke entry che non fa ridere nessuno) e Jurgis Didžiulis & Erica Jennings con Sing! (un duetto inutile). Se ci fosse un ripescato al posto del secondo brano di Monika, con ogni probabilità questo sarebbe l’altro gimmick act Alen Chicco con Your Cure.
🇮🇸 Islanda
La seconda semifinale del Söngvakeppnin qualifica prevedibilmente Friðrik Ómar, già rappresentante islandese all’Eurovision 2008 come parte degli Euroband, stavolta in gara con la ballatona strappacuore Hvað ef ég get ekki elskað? (Come faccio se non riesco ad amare?). Assieme a Friðrik passa il turno anche Tara Mobee, di origini americane, con il pop/tropical house poraccio di Betri án þín (Meglio senza di te). Quest’anno è stata istituita di nuovo una wildcard assegnata dalla giuria che prevedibilmente è andata all’unica canzone che non volevo più rivedere in alcun modo, ovvero Ég á mig sjálf (Io mi possiedo) di Kristina Skoubo Bærendsen.
Tra i vari caduti in battaglia mi preme ricordare una delle canzoni più divertenti di questa stagione di finali nazionali, ovvero Jeijó, keyrum alla leið (Yeah-yo, corriamo fino alla fine) di Elli Grill (che mi ha risposto su Twitter ), Skaði e Glymur. Il live è stato un mezzo casino dall’inizio alla fine ma vi si ama comunque
🇵🇹 Portogallo
Finite tutte le selezioni sabato sera è stata l’ora della prima semifinale del Festival da Canção, iniziato alle 22 e finito ben oltre mezzanotte. L’attesa era per la prima esibizione del favoritissimo Conan Osíris con Telemóveis (Telefonini): sicuramente c’è tanto potenziale e il primo che dovrebbe aver paura se vincesse in Portogallo è sicuramente il nostro Mahmood (perché è un po’ la stessa proposta, ma più “estrema”), resta il fatto che le giurie non l’hanno capito e l’han piazzato solo in quarta posizione, pure a fronte della chiara vittoria del televoto.
A vincere la semifinale è il capoverdiano Matay con la ballatona disneyana Perfeito (Perfetto), che con 22 punti (12 giuria + 10 televoto) batte i 19 di Conan. Passano in finale anche il duo Calema con A dois (In due) e l’inutilissima Ana Cláudia (sì, lo scrivo solo perché ha buttato fuori al tiebreaker il mio favorito João Campos) con Inércia (Inerzia).
Utente
9 settembre, 2013
🇱🇹 UPDATE LITUANIA 🇱🇹
Solo per dare un po' di soddisfazione a una nazione che pure quest'anno non si sta filando nessuno e per precisare che sì, Monika Marija ha annunciato che porterà solo una canzone alla finale della selezione lituana „Eurovizijos“ dainų konkurso nacionalinė atranka invece delle due con le quali si è qualificata, allo scopo di non disperdere i voti come già fece Claudia Faniello a Malta nel 2008.
Rientra in corsa quindi la prima esclusa della seconda semifinale - Your Cure di Alen Chicco, già 4° classificato all'ultima edizione lituana di X Faktorius.
La stessa fonte che ha dato questa notizia (il sito web lituano DELFI) annuncia anche di una possibile squalifica per l'altro favoritissimo della finale nazionale ovvero Jurijus con Run With The Lions, la cui canzone si dice fosse già disponibile a marzo 2018. Se veramente fosse squalificato - cosa di cui dubito - verrebbe tecnicamente ripescata la prima eliminata della prima semifinale, ovvero Emilija Gogolytė con Riddle.
Utente
9 settembre, 2013
Si è tenuta stasera la finale tedesca Unser Lied für Israel, con la Germania chiamata a trovare qualcuno in grado di replicare l'exploit di Michael Schulte - 4° classificato a sorpresa solo nove mesi fa a Lisbona. In gara c'erano sette canzoni e la formula era la stessa dell'anno scorso (con tre set di 12-10-8-7-6-5-4 assegnati da una giuria internazionale, una di eurofan e dal televoto). A condurre c'erano la solita Barbara Schöneberger assieme alla giornalista e conduttrice Linda Zervakis.
Parto subito coi risultati: non c'è stata granché storia dal momento che due giurie su tre (giuria internazionale e televoto) hanno assegnato il massimo dei voti al duo S!sters, non compreso fra i favoriti della vigilia. Gli eurofan, che per altro hanno immediatamente criticato la scelta, avevano dato 12 ad Aly Ryan (per me un inutile baraccone anni '80), 10 a Makeda (una big voice non all'altezza del pezzo che aveva) e 8 a Lilly Among Clouds (una proposta vagamente alternativa e un po' massacrata ingiustamente da giurie e televoto). Il pubblico a casa, che alla fine è quello che ci interessa maggiormente, ha premiato le S!sters davanti a Makeda e Linus Bruhn.
Troveremo quindi a Tel Aviv le S!sters, un gruppo vocale composto dalla 19enne Carlotta Truman e dalla 26enne Laura "Laurita" Kästel, con il brano Sister scritto e composto da Laurell Barker, Marine Kaltenbacher, Tom Oehler e Thomas Stengaard.
Tecnicamente in sé e per sè non la trovo una brutta scelta e non credo meriti il MASSACRO che sta ricevendo, ma allo stesso tempo tante cose non mi tornano nella loro vittoria - a partire dal fatto che son state inserite all'ultimo nella line-up della finale, hanno avuto la posizione migliore nel running order e uno staging della Madonna, poi ci aggiungiamo pure che Carlotta ha cantato in tour con i Revolverheld (ospiti di questa finale) e Laura è corista di Lena Meyer-Landrut (ospite pure), e soprattutto il fatto che le due cantano 'sta cosa della rivalità fra sorelle tutte convinte ma NON SONO SORELLE nè hanno alcun legame biologico
Poi per carità, meglio di tante cose che c'erano (la sopravvalutatissima Aly Ryan soprattutto, per carità io capisco tutto ma gli eurofan che la difendono e dicono che 'sta roba era una potenziale vincitrice all'Eurovision dimostrano proprio tutto il peggio della categoria) ma il 4° di Schulte quest'anno la Germania lo vede col binocolo
Live dalla finale:
Utente
2 maggio, 2016
volevo Lily riascoltandola è proprio bellina bellina
peccato che l'esibizione non è stata tanto forte
le altre erano tutte ok, chi più chi meno ma una selezione decente.
Anche la vincitrice è okcredo, non mi dice niente.
Big 5 debolissimi quest'anno tolti noi che comunque per me è un ingognita.
ah sono in fissa con Keiino e Spirits in the sky
Utente
9 settembre, 2013
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