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Uscire fuori dalla comfort zone: flop annunciato?
KassaD1
Utente 2xDIAMANTE

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1
4 novembre, 2018 - 13:51
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Sono diversi giorni che sto pensando al fatto che quasi tutti gli artisti che rilasciano singoli con uno stile diverso dalle loro precedenti hit, hanno una buona probabilità di ottenere poco successo. Secondo voi è davvero così?

Vediamo Emma, reduce da un'era di discreto successo, rilascia l'Isola, singolo totalmente inaspettato e diverso dal solito, e non riesce a ottenere neanche un misero disco d'oro. Cosa assurda per i suoi standard visto che tutti i suoi lead hanno ottenuto almeno un disco d'oro e non solo.

Poi utilmamente anche Mengoni ha rilasciato due canzoni, specialmente Voglio, che andavano fuori dai suoi canoni. Lui come lead ha sempre optato per singoli lenti e malinconici e questa scelta si è sempre rivelata giusta, non vi devo di certo dire io quanto successo abbiano avuto Sai che, ti voglio bene veramente ecc...

Per Mengoni è un po' presto giudicare, anche se l'inizio non è minimanente paragonabile agli inizi degli altri lead.

Quindi, la domanda che vi pongo: i singoli lontani dallla comfort zone del cantante sono predestinati al flop? Il pubblico italiano vuole sempre sentire la stessa canzone (vedi Alessandra Amoroso che in 10 anni di carriera non ha mai osato più di tanto)?

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matteo.m
Utente DIAMANTE

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2
4 novembre, 2018 - 14:05
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Non è vero che il pubblico vuole sempre le stesse cose. Anzi, siamo in un periodo di grandi cambiamenti, dove chi non si adegua rischia di scomparire, secondo me. 

E non è neanche vero che Alessandra propone sempre le stesse cose. Anche lei ha avuto la sua transizione sotto il profilo musicale e la sta vivendo anche ora.

Credo che "L'isola" non fosse un singolo abbastanza forte. 

Su Mengoni, è ancora presto, e credo che alla fine "Voglio" farà il suo. Ma anche qui, credo che la tua analisi non sia corretta. Mengoni è uno che ha cambiato genere varie volte. Con "Guerriero" andò da dio. Ora un po' meno. 

Non è vero che cambiare porta necessariamente ad un flop. Semplicemente bisogna farlo col materiale giusto. Secondo me non bisogna nascondersi dietro a un dito. Ci sono transizioni musicali che non vanno in porto e altre che invece funzionano benissimo. Bisogna trovare la giusta misura.

Signorina Silvani
Utente 5xP

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3
4 novembre, 2018 - 14:08
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È una domanda a cui si potrà rispondere solo tra qualche mese.

Per Mengoni ti posso dire che è molto probabile che triplichi sia l'Arena di Verona che Assago, quindi il suo spettacolo live mantiene l'appeal.

Vediamo come andrà l'intero progetto.

" Ah ... anche poeta ! "

François
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4
4 novembre, 2018 - 14:16
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Signorina Silvani ha detto
È una domanda a cui si potrà rispondere solo tra qualche mese.

Per Mengoni ti posso dire che è molto probabile che triplichi sia l'Arena di Verona che Assago, quindi il suo spettacolo live mantiene l'appeal.

Vediamo come andrà l'intero progetto.  

perchè ormai è un big. nel 2015 anche eros ramazzotti è andato male con i singoli, ma ciò non si è tradotto in palazzetti vuoti

Edre
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5
4 novembre, 2018 - 14:20
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Come ogni cosa, dipende dai brani. Se quelli proposti sono effettivamente molto forti, allora hanno il successo che meritano.

Non posso dire la stessa cosa negli ultimi casi citati, non trovo gli ultimi singoli di Emma e Mengoni allo stesso livello di altri in passato, sia discograficamente che come brani di per sé. Un caso di "uscita dalla comfort zone" che ha funzionato è stata "Direzione la vita" di Annalisa, che personalmente come brano mi fa un po' schifo (sorry toofunny2), però era molto funzionale discograficamente e ha avuto successo, giustamente.

In generale, per i grandi cantanti, fare qualcosa di diverso dal solito spiazza. È normale, ed è anche lecito. La differenza, però, sta nel fatto che in molti casi sono proprio i dischi meno "pubblico-friendly" a mettere d'accordo la critica e permettere a un artista di mostrarsi sotto una luce diversa alle persone che lavorano nella musica. Se vuoi restare nella storia della musica, secondo me, non puoi fare solo hit, devi mostrare vari lati di te che non ti classifichino solo come un hit-maker. C'è bisogno di conciliare entrambe le cose, ed è davvero difficile.

Se sei davvero un grande cantante, però, il disco meno popolare ci sta tutto, non è quello che ti distruggerà la carriera. Te lo puoi permettere e DEVI farlo, per essere artisticamente credibile. Al successivo potrai tornare a fare le solite cose, ma almeno avrai mostrato che non sai fare solo quello.

Giulio23
Utente DIAMANTE

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6
4 novembre, 2018 - 14:27
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Secondo me no, se la canzone piace puó far bene indipendentemente dal fatto che sia una canzone "tipica" di qull'artista oppure no. Tra l'altro se la mettiamo cosi capita anche spesso che un artista "stufi" perchè ripropone sempre le stesse cose (citofonare soler). Detto questo, però, succede molto frequentemente che i fan piu accaniti rimangano delusi dal cambiamento, a quel punto bisogna vedere se la canzone conquisti il grande pubblico, altrimenti si ha il flop. Prendiamo elisa, ad esempio: i fan che la seguono da sempre sono rimasti delusi degli ultimi singoli e album, d'altra parte peró è riuscita a conquistare un altro tipo di pubblico che le permette di fare certi numeri, anche se effettivamente le sue vendite sono in calo.

Capo Horn
Dovunque
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7
4 novembre, 2018 - 14:28
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Direi che il problema non è proporre una cosa diversa dai propri standard , é proprio LA cosa che proponi che ti da successo o meno. 

L'isola per Emma era un bivio interessante ma era alla fine una canzone troppo criptico che sembrava non partire mai e da una produzione cacofonica  che appesantiva l'arrangiamento. 

Voglio invece é una virata uptempo che Marco aveva già fatto nei suoi album(ma personalmente erano molto più forti quelle scelta di qui come lead single) ed ha un testo troppo autoreferenziale da manifesto di un album per poter piacere a un pubblico vasto. 

Neanche La Stessa di Alessandra era una bellissima canzone Imho, credo semplicemente che lei sia stata più fortunata nelle tempistiche del rilascio.

 

Poi ovviamente, a prescindere che una canzone sia bella o meno, entra anche come la promuovi. Per Emma sono stati fatti un bel po' di tentativi ripensandoci(Le pubblicità dei Baci, le 260 ospitate televisive) , ma non hanno aiutato molto. Stessa cosa sta facendo Marco tra download day ufficiali dello staff e promo a mitraglietta tra Sky Calcio e Fazio, vedremo se lui sarà più fortunato 

Fred
Utente 3xP

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8
4 novembre, 2018 - 14:29
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Secondo me, nel caso di Emma, "L'isola" era una canzone carina, certo fuori dai suoi canoni...ho la netta sensazione che non abbia ingranato perché la Brownie, nei periodi immediatamente precedenti al rilascio, non era reduce da una grande sovraesposizione televisiva o gossippara (aiutatemi se mi sbaglio). Io ho sempre l'impressione che lei sia, più di altri, molto aiutata dal contorno extramusicale e abbia abituato il pubblico a questo tipo di impostazione...forse, supposizione mia scema, L'isola sarebbe andata molto meglio se fosse stata nel bel mezzo di un periodo di esposizione di quelle sue degli ultimi anni. Nel senso: non era la canzone sua solita, quindi era a rischio ricezione negativa, ma se supportata da qualcosa di extramusicale avrebbe avuto più gloria...senza contorno, è stata un'improvvisata fuori dagli schemi musicali che si è persa.

Su Mengoni, è troppo presto per parlare, credo. 

Alessandra la seguo pochissimo, e nella mia percezione di osservatore esterno non è che sia uscita proprio alla stragrande dalla sua comfort zone...lo ha fatto di più Emma.

Signorina Silvani
Utente 5xP

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4 novembre, 2018 - 14:38
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Edre ha detto
Se sei davvero un grande cantante, però, il disco meno popolare ci sta tutto, non è quello che ti distruggerà la carriera. Te lo puoi permettere e DEVI farlo, per essere artisticamente credibile. Al successivo potrai tornare a fare le solite cose, ma almeno avrai mostrato che non sai fare solo quello.  

Concordo.

Il successo dei dischi precedenti concede ai cantanti la possibilità di fare un disco in modo più autonomo, provando altre strade. Vedremo queste nuove strade dove porteranno, vedremo il disco che sonorità avrà. Non cogliere il momento di tentare nuove vie, andando sul sicuro, è comunque un'occasione persa.

"Io dico che è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati".

" Ah ... anche poeta ! "

Razzo
Sicily
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10
4 novembre, 2018 - 22:31
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KassaD1 ha detto
Sono diversi giorni che sto pensando al fatto che quasi tutti gli artisti che rilasciano singoli con uno stile diverso dalle loro precedenti hit, hanno una buona probabilità di ottenere poco successo. Secondo voi è davvero così?

Vediamo Emma, reduce da un'era di discreto successo, rilascia l'Isola, singolo totalmente inaspettato e diverso dal solito, e non riesce a ottenere neanche un misero disco d'oro. Cosa assurda per i suoi standard visto che tutti i suoi lead hanno ottenuto almeno un disco d'oro e non solo.

Poi utilmamente anche Mengoni ha rilasciato due canzoni, specialmente Voglio, che andavano fuori dai suoi canoni. Lui come lead ha sempre optato per singoli lenti e malinconici e questa scelta si è sempre rivelata giusta, non vi devo di certo dire io quanto successo abbiano avuto Sai che, ti voglio bene veramente ecc...

Per Mengoni è un po' presto giudicare, anche se l'inizio non è minimanente paragonabile agli inizi degli altri lead.

Quindi, la domanda che vi pongo: i singoli lontani dallla comfort zone del cantante sono predestinati al flop? Il pubblico italiano vuole sempre sentire la stessa canzone (vedi Alessandra Amoroso che in 10 anni di carriera non ha mai osato più di tanto)?  

Ci sono artisti come Laura Pausini che non possono uscire dalla loro "confort zone" perché non adatti ad altri generi musicali. Però non concordo su Alessandra Amoroso, forse tra i pochi ex talent ad aver spaziato tra diversi generi musicali con grande successo, ne è la prova Vivere a Colori che spazia dal pop/dance di Comunque Andare, Vivere A Colori, alle ballad come, Fidati ancora di me, Stupendo fino a qui.

Il problema è che tutti non possono fare tutto.

Tanakka
Utente 3xP

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11
4 novembre, 2018 - 23:29
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Interessante. 
Ma a parte un discorso di lasciare la "comfort zone" in generale, a leggere l'OP mi balza gli occhi che, non solo Emma che sapevo ma pure Mengoni, in pratica, nella fattispecie, abbiano abbandonato una proposta più del "guore".

Che io non capirò mai cosa avesse di così brutto 'L'isola'. Voglio dire: meglio di 'Mondiale'...

Razzo ha detto

KassaD1 ha detto
Quindi, la domanda che vi pongo: i singoli lontani dalla comfort zone del cantante sono predestinati al flop? Il pubblico italiano vuole sempre sentire la stessa canzone (vedi Alessandra Amoroso che in 10 anni di carriera non ha mai osato più di tanto)?  

Però non concordo su Alessandra Amoroso, forse tra i pochi ex talent ad aver spaziato tra diversi generi musicali con grande successo, ne è la prova Vivere a Colori che spazia dal pop/dance di Comunque Andare, Vivere A Colori, alle ballad come, Fidati ancora di me, Stupendo fino a qui.

Come bpm potrà anche in parte essere, ma lei è così connotata timbricamente ecc. in una certa maniera (immagino possa assere allo stesso tempo la sua qualità ed il suo limite) che alla fine anche nelle canzoni con ritmi maggiori trova sempre il modo di lasciare una "scia" di mood 'C'è posta per te'. Non c'è verso.
Chessò, la pop/dance ha, ti lascia, di norma un atmosfera molto più "slutty", "spericolata".

Non che pure i testi aiutino: a parte che proprio non mi verrebbe mai, ma poi anche un po' venisse io mi vergognerei a farmi sentire canticchiare 'Vivere a colori'.
Insomma alcune proposte avrebbero anche alcune caratteristiche un po' diverse, ma secondo me finiscono molto per piacere ai soliti che gradiscano comunque il suo repertorio più canonico e condividano uno spirito di un certo tipo.

SabriS
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12
4 novembre, 2018 - 23:42
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Tanakka ha detto
Insomma alcune proposte avrebbero anche alcune caratteristiche un po' diverse, ma secondo me finiscono molto per piacere ai soliti che gradiscano comunque il suo repertorio più canonico e condividano uno spirito di un certo tipo.  

In realtà dopo VAC tantissime persone che prima non avevano mai apprezzato un suo disco o un suo brano hanno iniziato ad apprezzare e seguire.
Non a caso anche il pubblico dei live è lievitato in maniera assurda dopo quella proposta, quindi evidentemente ha colpito una parte di pubblico che prima non la seguiva.
A volte bisogna andare oltre le proprie convinzioni e il proprio gusto soggettivo per analizzare certe cose.
Sulla questione "vergogna", la trovo una cosa triste, al di là dei gusti, soprattutto perché il messaggio che lancia quella canzone è tutto tranne che vergognoso e, ancora oggi, la utilizzano come manifesto in tante manifestazioni sociali importanti. 

SabriS
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4 novembre, 2018 - 23:45
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Se si propone qualcosa di forte solitamente la risposta è positiva, a prescindere dalla comfort zone o meno.

Ne sono l'esempio, tra quelli citati, proprio Marco e Alessandra che hanno sbancato tutto con gli ultimi progetti proponendo una dimensione musicale diversa da ciò che il pubblico era abituato ad ascoltare con i loro album e singoli precedenti, ma pur sempre credibile, forte e convincente, con un concept preciso dietro.
Non è vero che Alessandra non si è mai mossa o che proponga la stessa canzone da dieci anni, trovo pretestuoso continuare a scriverlo. è forse quella che ha fatto il cambio più repentino in realtà, perché il passaggio da Amore Puro a Vivere a Colori (per poi continuare con 10) è proprio un viaggio da un mondo ad un altro. 

Emma ha iniziato a subire un calo già da Adesso. L'isola semplicemente non è piaciuta e il progetto Essere qui non ha convinto. Anche se continuamente riproposta, il pubblico ha quasi ignorato il tutto. Ma non è un problema solo di un singolo di lancio, è proprio a 360° anche in tutto il resto e credo stiano reagendo anche male alla cosa tentando di riparare una grossa crepa con del nastro adesivo.

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kiko13
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5 novembre, 2018 - 0:30
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Non credo che il problema sia quello di uscire dalla comfort-zone, perchè alla fine i fans assidui continuano comunque a seguire l'artista; secondo me il problema è che non sono proprio piaciute le canzoni e quindi non hanno conquistato nuova gente.

"La stessa" dell'Amoroso è piaciuta, e  facendo un confronto con i primi singoli dei suoi precedenti album, tipo Amore puro, Estranei, La mia storia con te, devo dire che è uscita dalla sua comfort-zone.

François
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15
5 novembre, 2018 - 0:40
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SabriS ha detto
Se si propone qualcosa di forte solitamente la risposta è positiva, a prescindere dalla comfort zone o meno.

Ne sono l'esempio, tra quelli citati, proprio Marco e Alessandra che hanno sbancato tutto con gli ultimi progetti proponendo una dimensione musicale diversa da ciò che il pubblico era abituato ad ascoltare con i loro album e singoli precedenti, ma pur sempre credibile, forte e convincente, con un concept preciso dietro.
Non è vero che Alessandra non si è mai mossa o che proponga la stessa canzone da dieci anni, trovo pretestuoso continuare a scriverlo. è forse quella che ha fatto il cambio più repentino in realtà, perché il passaggio da Amore Puro a Vivere a Colori (per poi continuare con 10) è proprio un viaggio da un mondo ad un altro. 

Emma ha iniziato a subire un calo già da Adesso. L'isola semplicemente non è piaciuta e il progetto Essere qui non ha convinto. Anche se continuamente riproposta, il pubblico ha quasi ignorato il tutto. Ma non è un problema solo di un singolo di lancio, è proprio a 360° anche in tutto il resto e credo stiano reagendo anche male alla cosa tentando di riparare una grossa crepa con del nastro adesivo.  

io dico che la troppa sovraesposizione ad emma non l’ha aiutata per niente. due anni come coach ad amici erano più che sufficiente, poi basta. ora, quando va in tv è come se non ci fosse neanche più l’effetto sopresa. è diventata un personaggio televisivo a tutti gli effetti. poi il fatto che abbia realizzato due progetti non proprio adatti al grande pubblico contribuisce ancora di più ad un calo. devono un po’ resettare il tutto; poi c’è anche il fatto che sui socal pubblichi cose ogni tre secondi, quindi appunto l’effetto sorpresa non c’è proprio.

Alessia Fargini
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5 novembre, 2018 - 0:47
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In linea di massima, può esserlo. È un rischio, può andarti bene come può andarti male. Conta molto come si gestisce un progetto, come lo si fa recepire al pubblico e come e quando è realizzato e pubblicato. “Non è l’inferno” oggi non vincerebbe Sanremo, nel 2012 sì perché aveva senso in quel contesto. Può essere l’album o il singolo migliore mai fatto, ma se viene proposto nel periodo sbagliato e con modalità sbagliate il pubblico è meno ricettivo.

Faccio un esempio. l’Amoroso ha pubblicato “Amore puro” vendendo solo 100 mila copie, un’inezia per lei che fino a quel momento ne vendeva il doppio con brani di minor qualità, ma dalle stesse tematiche. Era stato un mezzo flop. Ha capito che doveva guardare altrove e ha virato su singoli semplici, ma immediati. “Stupendo fino a qui” infatti non  andò bene. Il problema di Emma e Mengoni è che sono tornati dopo due anni di silenzio musicale e l’hanno fatto con brani disorientanti per il pubblico di riferimento e soprattutto non immediati. Vogliamo dire che “buona vita” o “l’isola” siano facili da far arrivare al pubblico tanto quanto una “vivere a colori”? Rischiare permette anche di capire fin dove puoi spingerti verso il tuo pubblico e quali limiti non puoi permetterti di oltrepassare. Il cambiamento devi capire quando farlo e come farlo. È questione di scelte, e anche di fortuna. 

SabriS ha detto Emma ha iniziato a subire un calo già da Adesso. L'isola semplicemente non è piaciuta e il progetto Essere qui non ha convinto. Anche se continuamente riproposta, il pubblico ha quasi ignorato il tutto. Ma non è un problema solo di un singolo di lancio, è proprio a 360° anche in tutto il resto e credo stiano reagendo anche male alla cosa tentando di riparare una grossa crepa con del nastro adesivo.  

Non sono d’accordo. “Mi parli piano”, contenuta nel progetto Essere qui, non è stata rigettata e se gestita nei posti giusti che oggi contano (Spotify) come avrebbe meritato e come viene riservato a certi suoi colleghi, avrebbe anche ottenuto il platino (ricordiamo per di più che era estate). E non sono d’accordo neanche sul fatto che il pubblico stia reagendo male a questa pezza messa, il pubblico in realtà la sta aspettando con qualcosa di forte. L’hype creato per un singolo le ha permesso di fare con “Mondiale” quasi il doppio dell’esordio, ad esempio, de “La stessa” di Alessandra e più del doppio di quanto non abbia mai fatto finora su Spotify lei con gli altri singoli. Segno che non è stanco. Emma ha ancora un grande potenziale, lo devono solo saper sfruttare stavolta. 

François
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5 novembre, 2018 - 1:03
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@Alessia Fargini sicuramente emma ha del potenziale, ma non viene sfruttato bene, perché si accontenta di gestione di serie B (o comunque non è che si accontenta, ma a lei va bene così). io ancora mi chiedo per quale motivo ha voluto lanciare l’isola come primo singolo, rinunciando ad un grande successo che avrebbe avuto con mi parli piano più disco in uscita. veramente non riesco a capire.

Alessia Fargini
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18
5 novembre, 2018 - 1:19
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François ha detto
 io ancora mi chiedo per quale motivo ha voluto lanciare l’isola come primo singolo, rinunciando ad un grande successo che avrebbe avuto con mi parli piano più disco in uscita. veramente non riesco a capire.  

Non so se sono off topic, comunque perché banalmente le piaceva. L’errore non è stato “L’isola“, ma “Effetto domino”. Ne ha sbagliate 2 su 2 e il disco ha avuto una sorte segnata. 

François
Utente 3xP

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19
5 novembre, 2018 - 1:33
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Alessia Fargini ha detto

Non so se sono off topic, comunque perché banalmente le piaceva. L’errore non è stato “L’isola“, ma “Effetto domino”. Ne ha sbagliate 2 su 2 e il disco ha avuto una sorte segnata.   

eh appunto, effetto domino ha contribuito al flop. con mi parli piano come secondo singolo sarebbe rientrata nella sua comfort zone.  

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laura2595
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20
5 novembre, 2018 - 2:05
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Alessia Fargini ha detto

Faccio un esempio. l’Amoroso ha pubblicato “Amore puro” vendendo solo 100 mila copie, un’inezia per lei che fino a quel momento ne vendeva il doppio con brani di minor qualità, ma dalle stesse tematiche. Era stato un mezzo flop. Ha capito che doveva guardare altrove e ha virato su singoli semplici, ma immediati. “Stupendo fino a qui” infatti non  andò bene. Il problema di Emma e Mengoni è che sono tornati dopo due anni di silenzio musicale e l’hanno fatto con brani disorientanti per il pubblico di riferimento e soprattutto non immediati. Vogliamo dire che “buona vita” o “l’isola” siano facili da far arrivare al pubblico tanto quanto una “vivere a colori”? Rischiare permette anche di capire fin dove puoi spingerti verso il tuo pubblico e quali limiti non puoi permetterti di oltrepassare. Il cambiamento devi capire quando farlo e come farlo. È questione di scelte, e anche di fortuna. 

 

Diciamo che con Amore Puro è vero che ha ridimensionato le vendite rispetto agli album precedenti. Ma parlare di flop ce ne passa di acqua sotto ai ponti, avrà fatto "solo" un multiplatino, ma quel multiplatino l'album lo ha raggiunto senza il sostegno di una ristampa, e soprattutto dopo 3 anni fuori dalle scene musicali. Evidentemente non hai seguito "il caso" Stupendo fino a qui, quel singolo fu gestito male, perchè dopo che Alessandra regalò il brano attraverso un download gratis, la Sony non lo ha convalidato in termini di vendita, e infatti non fu classificato dalla fimi. Ma Stupendo fino a qui, ha venduto tanto su itunes e su spotify si è accomodato in top 50 restandoci per un bel pò, se non ci fosse stato questo errore, sarebbe stato certificato multiplatino. Per quanto riguarda il cambiamento, sono d'accordo con @SabriS, in Alessandra il cambiamento c'è stato, poi se i suoi brani siano stati più immediati, rispetto ad altri, quello lo determina sempre il pubblico. Perché se l'Isola avesse fatto meglio di Vivere a colori, allora si discuteva che L'Isola è più immediata di Vivere a colori. Inoltre io non capisco perchè un artista debba necessariamente cambiare il suo stile, per carità nel caso di Alessandra mi ha fatto piacere che abbia deciso di cambiare aria, ma se non lo avesse fatto non ci avrei visto nulla di male. A volte non capisco il discorso: se decidi di cambiare allora hai le palle, altrimenti sei codardo, quindi la Pausini è una codarda visto che durante la sua signora carriera non ha mai cercato il cambiamentosadida che poi, L'isola non ha chissà quanto di diverso rispetto ai singoli precedenti di Emma, l'unico cambiamento che io ho notato è il modo in cui utilizza la voce, perchè se fosse stata impostata con un ritornello in cui avrebbe spinto con la voce, non sarebbe cambiato nulla. Ma ovviamente è un mio punto di vista, per molti di voi invece è un brano completamente diverso.

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