E anche questo mondiale è finito, con tante emozioni fino all'ultima gara dell'ultima giornata

Strepitosa Benedetta Pilato nei 50 rana, per quanto condivida il campanello d'allarme sulla sua difficoltà (per ora) nei 100 e quindi le sue chance limitate in chiave Tokyo. Poi chiaro che ne parleremo meglio nel 2020, però non vorrei finisse per "specializzarsi" nella vasca singola (un po' come la Atkinson) e quindi precludersi l'appuntamento olimpico.

Mi ha un po' stupito il bronzo di Paltrinieri dopo che negli 800 Romanchuk e Wellbrock non erano sembrati assolutamente in grado di contrastarlo, però è vero che l'impegno mondiale è stato lungo e forse è arrivato all'ultimo giorno un po' scarico dopo tante prove. Meritata la vittoria del tedesco (che ha uno stile di nuotata che personalmente mi fa impazzire) e un bel rinnovo di questo duello in ottica Olimpiadi

PAZZESCA Regan Smith che fa il record del mondo dei 100 dorso in prima frazione di una staffetta americana davvero da urlo. Tra i tanti nomi "nuovi" che sono emersi in questa manifestazione (Titmus, MacNeil, in particolare anche Milàk) lei è quella che personalmente vedo più distruttiva nel futuro prossimo del nuoto mondiale. Ottima anche la Manuel che bissa il successo dei 100 stile vincendo anche i 50, mentre la Sjöström esce da questi Mondiali un po' ridimensionata (così come la Ledecky e la Hosszù)

Da notare anche il finale clamoroso della staffetta 4x100 mista maschile con Duncan Scott che con un 46.14 lanciato nella frazione a stile libero riesce a fare fuori addirittura gli Stati Uniti  ci sta che sia una staffetta che si regga principalmente su Adam Peaty, ma l'ultima frazione di Scott è stata davvero qualcosa di mai visto e che merita tanto di cappello

Infine - ma questa è una cosa mia - son felicissimo del bronzo conquistato nei 400 misti maschili da Lewis Clareburt, un ragazzo neozelandese che seguo da un sacco di tempo e che ha sfruttato un mezzo "buco" in questa gara (con 4:12 non si andava a medaglia da Montreal 2005) per riportare la sua nazione sul podio dopo l'epopea di Lauren Boyle nelle distanze lunghe al femminile