In uno slancio di pessimismo acuto, già mi ero immaginato il ballottaggio sicuro per i Moseek (e quindi eliminazione matematica) e questa è stata l'altra sorpresa, la più piacevole per me. Sarebbe stato un peccato se una band di questo tipo non avesse potuto accedere alla serata degli inediti. Intanto perché questa sera hanno fatto due belle esibizioni (la seconda di più della prima), poi perchè secondo me loro rappresentano un po' la "Revolution" … non la canzone, ma lo slogan che ha trainato tutta la campagna pubblicitaria che è stata fatta per mesi su questa edizione.

In queste settimane mi è capitato di leggere articoli di critici o di opinionisti che, pur apprezzando l'ondata innovativa delle band, storcevano il naso sui Landlord o sottolineavano la debolezza vocale di Elisa, pronosticando (e forse augurandosi) per i Moseek una uscita prematura (che non c'è stata) sulla base di una classifica di bravura che noi conosciamo molto bene in questo paese.

Voce=bravura. Più hai voce e tecnica più sei bravo, più hai diritto a vincere. Questo è sempre valso per Sanremo (ma non era il Festival della "canzone"?), vale un po' per tutti i contesti musicali-televisivi italiani. E chi se ne frega se poi i "bravi" dalle voci per noi così irrinunciabili, non sanno interpretare, non sanno suonare, non sanno scrivere, magari difettano anche di presenza scenica e non tengono un live.

In Italia vogliamo le novità, la sperimentazione, la ricerca, la sostanza … però poi premiamo quasi sempre la voce, le note prese bene.

Questo XFactor aveva la seria intenzione di cercare, forse, una piccola "rivoluzione" in questo senso. Almeno io l'ho intesa così. Allora ho visto questo intento nella scelta della giuria, con tutti artisti particolari nel loro stile e nel loro modo di fare musica. L'ho visto in parte in gara (e forse le selezioni sbagliate non hanno seguito questo obiettivo). Le novità sono senz'altro le band, sia come elemento strutturale nel programma, sia nello specifico. Gli Urban, i Landlord e i Moseek sono tutti e tre gruppi che, in qualsiasi altro contesto, non avrebbero passato una selezione. Originali, con un genere ben definito e molto personale … hanno portato cose che a XFactor non si erano mai ascoltate.

Sarò di parte, ma la "Revolution" che cercavano a XFactor a me sembra rappresentata proprio da loro.

Ci si potrebbero aggiungere Giosada e Davide, che per bravura e versatilità (e un pizzico di follia intravista soprattutto nel primo) potranno forse, con il loro repertorio, fare qualcosa di nuovo, rispetto ai soliti schemi dei cantanti pop che escono dalle trasmissioni. Certo Elio, seppur bravissimo, non ha certo fatto assegnazioni molto "rivoluzionarie".

Questo per spiegare perché io sia particolarmente contento del passaggio dei Moseek, al di là del fatto che siano i miei preferiti. Questo per spiegare perché ho trovato quegli articoli abbastanza fuori luogo.

Perché se vuoi i cantanti che "cantano" bene, qui in Italia ne trovi ad ogni angolo della strada, nei pub, nelle pizzerie, ovunque … compresi i talent e il Festival.

E sempre lì ci troviamo. Milioni di cantanti (pochi veri interpreti), molto stereotipati, che ricordano sempre qualcuno che è venuto prima, pronti per il solito repertorio pop che viene infornato dai gruppi di autori delle varie case discografiche. Poi ci chiediamo perché facciano 2-3 dischi per poi sparire nel nulla.

Invece con una sola cantante tradizionale (Enrica), due grandi voci, molto versatili (Giosada e Davide) e due gruppi fuori dal solito coro (Urban e Moseek), penso che XFactor abbia centrato finalmente l'obiettivo di innovare (sperando di avere conferma negli inediti).

Sempre per essere di parte, penso che un piccolo merito in questo ce lo abbia Fedez. Non farà piacere a chi lo tollera poco (o lo tollera a giorni alterni), però non c'è niente da fare. Soprattutto quest'anno ha assecondato, in modo spontaneo, questa voglia di cambiamento. Aveva iniziato già lo scorso anno, guidando Madh in un percorso che nessun altro giudice avrebbe tracciato. Ha completato l'opera quest'anno, selezionandosi tre gruppi adatti allo scopo (perché poi la prima cosa è centrare le selezioni).

Magari Giosada vincerà questa edizione (la gara per me è apertissima), magari Elio arriverà in finale con due concorrenti fortissimi e meritevoli, ma gestire i gruppi è altra storia e portarsene 3 alla quinta puntata, soprattutto 2 agli inediti, facendo musica innovativa (in quel contesto), per me è la vittoria più grande che si potesse avere in una edizione che esigeva una "Revolution"