[img align=right]http://img233.imageshack.us/img233/1585/img4590b.jpg[/img] La conferenza stampa della seconda edizione di Master Chef allo Spazio Luce di Via Sirtori viene introdotta da un video che viaggia dalla vittoria di Spyros ai provini di questa nuova stagione. Confermatissimi i tre giudici, già simbolo di questo format che ha conosciuto il successo su Cielo e cerca di ripeterlo su SkyUno. Le esterne, dalle prime immagini, sembrano all’altezza, se non meglio, dello scorso anno. Andrea Scrosati inaugura la conferenza sottolineando l’esclusiva su SkyUno: niente repliche su Cielo. Scrosati conferma l’impegno produttivo e definisce straordinaria la complicità creatasi tra i tre giudici. Niels Hartmann: “La sfida quest’anno era con noi stessi, ringraziamo Magnolia perché ce l’abbiamo messa tutta, a partire dalla sigla fino all’esecuzione e alle esterne. Tra i tre giudici quest’anno ci sono stati giochi nuovi e i partecipanti, più scafati, sapendo a cosa andavano incontro, erano di qualità alta. Le esterne hanno attraversato tutta l’Italia, alla ricerca di spettacolarità. È un programma molto faticoso per i tre giudici, ma ha una grande credibilità proprio grazie a loro. Se X Factor è conosciuto per la credibilità della musica, Master Chef lo è per la qualità della cucina”. Bruno Barbieri: “è un programma che ha unito l’Italia, son successe tante cose. Ha coinvolto molte persone, dal ragazzino di 10 anni al nonno di 80. È un programma interessante perché, se a X Factor se non sei intonato non puoi partecipare, qui tutti ci possono provare. Poi è chiaro che solo chi sa cucinare va avanti”. Carlo Cracco pensa che a vincere sia il migliore, chi si è comportato meglio durante l’arco della durata del programma, chi è entrato nello spirito ed è pronto ad ascoltare ciò che gli viene insegnato”. Joe Bastianich: “si vede la passione per il cibo del popolo italiano e Master Chef attira il pubblico perché tramite la passione del cibo una persona può cambiare la sua vita. I cuochi e gli imprenditori vanno via dall’Italia per via della burocrazia, Master Chef porta a casa il concetto fondamentale che il cibo sia la cosa più fondamentale per voi italiani”.

Scrosati rinnova il parallelismo con X Factor e fa riflettere sullo sforzo produttivo: “nella fase di casting di X Factor una persona canta 2-3 minuti, qui devi avere una persona che cucina, ed è estremamente più complesso per attrezzatura e tempistiche”. Ilaria Dallatana, ad di Magnolia, ringrazia tutta la squadra per il lavoro svolto, sottolinea il contrasto tra i grandi spazi delle esterne e i dettagli dei piatti e si dice orgogliosa del team che ha lavorato al programma. La Dallatana crede che il risultato sia stato anche migliore di quello dell’anno scorso. Il programma va in onda in 38 paesi, ma riesce a rimanere nazionale e a lavorare sulla cultura del Paese in cui va in onda. I giudici ci anticipano qualcosa sui concorrenti di quest’anno. Da un video si vedono età molte diverse, provenienze altrettanto eterogenee e motivazioni che già anticipano molte storie interessanti. Secondo Bastianich i concorrenti erano molto più preparati, essendosi preparati vedendo la prima edizione. Per Cracco, il livello è più elevato, proprio perché si erano psicologicamente preparati ad un percorso difficile e questo ha permesso di proporre prove più difficili. Bruno Barbieri ci anticipa un equilibrio tra i generi, con molti giovani e alcune persone più attempate. Secondo Bastianich, i concorrenti diventano un po’ come dei bambini, degli allievi che fanno “incazzare” se non ascoltano i consigli dei tre giudici. Ci sarà, come per X Factor, una grande copertura social: sito, app, Facebook, Twitter e anche Pinterest. Spazio per le domande: un giornalista scopre solo ora che il programma è già stato interamente registrato – buongiorno – e chiede quale sia stata la fine dei concorrenti dell’anno scorso. Agnese lavora a Eataly Roma, Alberico a New York, Spyros farà un programma su DeaKids, Luisa ha aperto un ristorante. Andrea Laffranchi chiede quali siano le aspettative sui risultati che si registreranno su Twitter. Secondo Scrosati, non essendoci spazio per un “quinto giudice”, che decide l’andazzo della storia, si mantiene convinto di un grande successo al giovedì sera. Si parla anche di una [b]versione Kids[/b]: Scrosati conferma l’interesse nel produrlo, pur sottolineandone la delicatezza per i partecipanti. Hartmann aggiunge che il meccanismo sarebbe vissuto più come un gioco e ci si sta ancora pensando. Un collega chiede ai giudici di definirsi musicalmente e Bastianich coglie l’occasione per alzarsi in piedi e intonare un pezzettino di “It’s not unusual to be loved”. Nessuna aspettativa sugli ascolti, difficilmente valutabili per il passaggio alla pay. Scrosati si dice però sicuro che agli abbonati piacerà la proposta di Master Chef. Scrosati non si risparmia anche una frecciatina ad Auditel, ammettendo che tantissime visualizzazioni e tantissimi risultati raggiunti da un format, non vengono rilevate dai meter. La Dallatana non fa i nomi degli ospiti, ma l’impressione è che ci saranno più cuochi e meno celebrità. Dopo l’insistenza di Dondoni, si sbottona e parla di Valentino Marcatilli, Iginio Massari, la mamma di Joe e molti altri (20 tra prime time e daytime). Conclusa la conferenza, è l’occasione di un piccolo gioco: un live cooking dei giudici con una breve sfida tra Cracco e Barbieri giudicata da alcuni dei giornalisti presenti. L’esito, manco a dirlo, è di un democratico pareggio.

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