Utente
7 agosto, 2013
Sushi ha detto
Poi, caro Krissy, le valigie le facciamo prima della finale in tutti i casi praticamente, indipendentemente dalla proposta che portiamo^^
Non è vero Sushino, nel 2014 siete meritatamente andati in finale. Quel bonazzo di Sebalter era nella mia top 3 quell'anno e ancora oggi la ascolto con piacere.
Tra l'altro secondo me anche Melanie René meritava molto di più nel 2015.
Utente
6 febbraio, 2018
Qualcuno qui ha scritto che Jamala e Salvador Sobral hanno vinto per la storia e non per la canzone. Ma questa è solo falsità. Sopratutto Salvador Sobral aveva una canzone di qualità, la sorella che l'ha composta ha studiato al Berklee. Salvador Sobral ha vinto per questo, perchè aveva una canzone di qualità e l'ha interpretata in modo perfetto.
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
francescobravo76 ha detto
Per ge_aldrig_upp: ma come ti permetti di dire che la canzone della Spagna porta diabete? L'amore non porta diabete, il diabete è una malattia e non c'entra con l'amore. L'amore non porta mai il diabete. La canzone della Spagna non porta il diabete.
Scusami se intervengo anche se la cosa non riguarda me, ma questo è un discorso che non potrei condividere di meno. A mio parere c'è modo e modo di parlare di amore in un brano musicale (e in generale nella vita). Brani come quello spagnolo che ti sbattono in faccia una visione così semplice e diretta di innamoramento, onestamente, per come la vedo io sono davvero scarsi quanto a idea di base.
Mi spiego meglio. Queste canzoni tipicamente da ESC che vogliono a tutti i costi mostrare una visione così banale dell'amore non devono essere necessariamente condivisi. Per me espongono un concetto di amore davvero spicciolo e superficiale. Mi sanno davvero di falso, non posso farci nulla. E sì, anche a me fanno venire il diabete.
Che poi quei due si amino va bene, è chiaro per chi ha seguito OT, ma per me, spettatore dell'ESC non necessariamente tenuto a conoscere vita, morte e miracoli dei concorrenti, è plausibile che un brano del genere sembri costruito solo per "scena", per colpire lo spettatore facendo vedere "quanto sono teneri e innamorati quei due". In inglese si direbbe "cheesy" per una situazione del genere, e il brano spagnolo di quest'anno per me rientra in questa definizione.
Ovviamente parlo solo delle canzoni d'amore che hanno un approccio così banale, ci sono brani, come anche Amar Pelos Dois, che riescono ad essere profondi pur parlando di un sentimento così comune. Ma non è il caso di Alfred e Amaia, ecco.
Utente
9 settembre, 2013
Ieri sera, in contemporanea alla seconda serata di Sanremo, anche il Regno Unito ha scelto la propria rappresentante per l'Eurovision nell'ennesima iterazione di Eurovision: You Decide. Sei cantanti sono stati sottoposti al giudizio del pubblico britannico e di una giuria di otto elementi, mentre tre eccellenze della musica UK (Ryan Clark-Neal, Rochelle Humes e Tom Fletcher) hanno offerto pareri non richiesti in un panel che aveva soltanto diritto di parola. La presentatrice era QUEEN Mel Giedroyc assieme a Måns Zelmerlöw, fu vincitore del Melodifestivalen e dell'Eurovision Song Contest nel 2015.
La favorita d'obbligo per tutti era Asanda, ma quest'ultima ha ben pensato di andarsi a schiantare portando una delle peggiori performance vocali della stagione. Jaz Ellington, l'unico che sembrava poterle mettere i bastoni fra le ruote, ha dovuto soccombere all'inutilità della propria canzone lasciando a SuRie una vittoria arrivata totalmente a sorpresa guardando le previsioni della vigilia.
Susanna Marie "SuRie" Cork, 28 anni di Harlow (questa cosa di Harlow mi fa molto molto ridere ma è troppo lungo spiegarvi il perchè ) nell'Essex, rappresenterà il Regno Unito a Lisbona con la canzone Storm, una "ballad uptempo" - come faccia una ballad ad essere pure uptempo qualcuno me lo dovrà pur spiegare - scritta e composta da Nicole Blair, Gil Lewis e Sean Hargreaves. C'è da dire che SuRie ha già calcato il palco eurovisivo, essendo stata backing vocalist per il team belga del 2015 e 2017.
Il live della finale:
Utente
9 settembre, 2013
Ieri sera si è tenuto il primo Super Saturday dell'anno (anche se quello vero e proprio è fra due settimane) con finali nazionali in Danimarca e Italia e semifinali/quarti/eccetera in almeno una mezza dozzina di altre nazioni. Andiamo velocemente a ripercorrere i risultati di questa tornata eurovisiva
Non dirò tanto della scelta italiana perché in fin dei conti ne abbiamo già discusso in tutti i luoghi e tutti i laghi e c'è pure un topic apposito
Rappresenteranno l'Italia all'Eurovision di Lisbona Ermal Meta (36 anni, albanese di Fier) e Fabrizio Mobrici AKA Fabrizio Moro (42 anni, romano) verosimilmente con il brano Non mi avete fatto niente, scritto e composto dai due summenzionati assieme ad Andrea Febo (9° classificato a Sanremo 2002 nella categoria Giovani). Sia Meta che Moro sono veterani del Festival di Sanremo: il primo era alla sua quinta partecipazione (precedentemente 2006 con gli Ameba 4, 2010 con i La Fame Di Camilla, 2016 e 2017 da solista di cui le prime tre fra le Nuove Proposte), il secondo alla sesta (2000, 2007 tra le Nuove Proposte, 2008, 2010, 2017 tra i Big). La loro partecipazione all'Eurovision rompe la dicotomia uomo/donna che aveva perdurato fin dal nostro ritorno nel 2011, oltre a rappresentare la prima volta di un artista straniero in gara per l'Italia dai tempi di Romina Power nel 1976 e 1985.
Se seguite questo topic da diversi anni sapete di quanto io sia stato tradizionalmente scettico nei confronti della Danimarca - una nazione che dopo aver beccato l'anno giusto per vincere nel 2013 in casa dei cugini svedesi ha fatto di tutto per evitare di ripetere il risultato in tempi brevi, con proposte da (6 politico) atte a fare bella figura facendosi notare il meno possibile. Se nel 2014 l'ospitalità dei danesi era stata premiata con un posto nei dieci per la Cliché Love Song di Basim, nei due anni seguenti la smania di passare inosservati ha portato a due cocenti esclusioni in semifinale rattoppate a stento dal 20° posto di Anja Nissen nel 2017.
Fin dalla presentazione delle canzoni in gara al Dansk Melodi Grand Prix 2018 si è subito capito che la Danimarca era tornata a fare sul serio, con una selezione sicuramente fra le più valide degli ultimi anni e un buon numero di proposte destinate a far bene anche sul palco di Lisbona. Certo, c'erano anche un paio di brani sulla falsariga di quelli che avevano mosso i cuori dei danesi in questo quadriennio nero, e che in qualche modo mi aspettavo di trovare nella stretta finale grazie al metodo di voto che prevedeva solo il giudizio del pubblico - ma la Danimarca ha finalmente deciso di dare un colpo di spugna al proprio passato e ha portato in superfinale tre canzoni ugualmente valide: il pop anthem in zona Vikings di Rasmussen, il pop leggero ed orecchiabile di Anna Ritsmar (con un brano scritto da Lise Cabble, storica compositrice danese che fra i suoi crediti vanta New Tomorrow (Danimarca 2011) e Only Teardrops (Danimarca 2013)) e il pop/country di Albin Fredy.
I pronostici della vigilia sono stati rispettati in pieno e la vittoria è spettata a Jonas Flodager Rasmussen AKA Rasmussen con il 50%, davanti ad Anna Ritsmar con il 31% e Albin con il 19%. Rasmussen ha un'età indefinita fra i 32 e i 33 anni, è nato a Viborg ma risiede a Langå con la moglie e i due figli ed è un cantante ed attore teatrale apprezzato in patria; la canzone che porterà sul palco dell'Eurovision si intitola Higher Ground ed è scritta dagli svedesi Niclas Arn e Karl Eurén, autori di PIETRE MILIARI della storia della musica come Värsta schlagern (Il peggiore schlager) di Linda Bengtzing & Markoolio, Kärlekssång från mig (Una canzone d'amore da me) sempre di Markoolio e Kom (Vieni) delle Timoteij. Eurén compare anche nei crediti di La Musica di Veronika "Verona" Andersson, l'ultima canzone in italiano (e che italiano!) in gara al Melodifestivalen precisamente nel 2007
VARIE ED EVENTUALI
In Islanda la prima semifinale MIETE già due dei favoriti alla vittoria finale, il calciatore/cantante Guðmundur Þórarinson (costretto a cambiare semifinale per via di un impegno calcistico della sua squadra) e la popolare interprete Þórunn Antonía. Passano il turno il supergruppo Fókus con Aldrei gefast upp (Non arrenderti mai) - per ovvi motivi già i miei preferiti di SEMPRE - Ari Ólafsson con Heim (Casa) e a sorpresa anche l'ensemble di casalinghe disperate Heimilistónar con Kúst og fæjó (Scopa e paletta)
In Ucraina passano il turno Laud, The Erised e la fan favorite Vilna, prima al televoto ma quasi fatta fuori dalla giuria (anche se i pezzi da novanta, Tayanna e Melovin, sono in gara nella semifinale di sabato prossimo).
In Ungheria la prima semifinale premia Gergely Daniélfy, che vince la puntata con 47 punti su 50 e si pone come candidato numero uno alla vittoria con la sua Azt mondtad (Tu l'hai detto). Assieme a lui passano il turno anche Zsolt Süle (45 punti), Gàbor Heincz Biga (42) e i Leander Kills (salvati dal televoto, ma erano comunque quarti con 41). Anche qui, come in Ucraina, ci sono diverse fan favorite in gara settimana prossima (suggerisco di tenere d'occhio Tamás Horváth)
In Estonia e Lettonia continua la cavalcata delle due favorite d'obbligo, rispettivamente Elina Netšajeva (con una canzone operatica in italiano intitolata La Forza) e Madara Fogelmane.
Utente
2 maggio, 2016
mi piace la Danimarca eppure quando le avevo sentite in settimana nessuna mi aveva colpito
previsioni non sono in grado di farle visto che è nella prima metà della seconda semifinale ma e la gioca... anche se penso farà molto peggio di Anja con le gurie
Estonia io lo sapevo che facevano fuori Etnopatsy in semifinale come gli Antsud l'anno scorso
oh be per una preferita eliminata un'altra avanza ... le mie speranze sono tutte su Madara
e devo dire che l'Ucraina ha messo su una gran bella selezione... sarei soddisfatto con più della metà delle canzoni in gara
Utente
7 agosto, 2013
Anvedi er vikingo danese! Non mi dispiace. Certo, in effetti se si ripensa a tu puruppuppu piripiripuru della Cliché Love Song, questa è oro.
Mi fa morire che in Islanda so sempre fra di loro e disdicono gli impegni per altri impegni simili. Tipo un Gabbani che non viene a Sanremo perché ha la gara di pentathlon.
Ah, grazie @Krishoes per i link che mi hai messo non mi ricordo su quale topic.
EDIT: volevo pure dire che non capisco per quale ragione l'UK - col grande retroterra musicale che ha - ha portato in questi anni che ho seguito sempre robe che non mi piacciono minimamente. Pure loro poca voglia di organizzare il baraccone, a maggior ragione dopo la Brexit che non fa tanto "Europa unita"?
Utente
9 settembre, 2013
Fred ha detto
EDIT: volevo pure dire che non capisco per quale ragione l'UK - col grande retroterra musicale che ha - ha portato in questi anni che ho seguito sempre robe che non mi piacciono minimamente. Pure loro poca voglia di organizzare il baraccone, a maggior ragione dopo la Brexit che non fa tanto "Europa unita"?
In soldoni, poco interesse degli artisti di punta e poca competenza della BBC. Anche una line-up onesta come quella della selezione di quest'anno è stata ottenuta mettendo assieme un gruppo di sei semisconosciuti.
Lo stesso problema ce l'hanno avuto altri periodicamente, mi viene da pensare all'Irlanda (che naviga in acque pessime da inizio millennio, tolta la parentesi Jedward) o la Francia (che sembra in qualche modo esserne uscita) o i Paesi Bassi (prima dell'ingresso di Anouk e dei The Common Linnets).
Più che altro sul finire dello scorso decennio si era formata la convinzione in tanti paesi dell'Ovest che partecipare all'Eurovision fosse inutile perchè tanto l'Est si sarebbe preso tutto nei secoli dei secoli. Poi sono arrivate le giurie, gli scenari sono cambiati un po' (vittoria tedesca del 2010, buoni piazzamenti di Belgio e Paesi Bassi e in generale rinascita dell'Ovest a scapito dell'Est) ma i paesi che hanno continuato a stentare per forza di cose non riescono a catturare un bacino di utenza più ampio a livello di artisti e compositori. In UK addirittura è l'opinione pubblica ad essere contraria all'Eurovision e ritenerlo ancora un contest dominato da logiche politiche da cui loro per forza di cose son tagliati fuori
Utente
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
In soldoni, poco interesse degli artisti di punta e poca competenza della BBC. Anche una line-up onesta come quella della selezione di quest'anno è stata ottenuta mettendo assieme un gruppo di sei semisconosciuti.
Lo stesso problema ce l'hanno avuto altri periodicamente, mi viene da pensare all'Irlanda (che naviga in acque pessime da inizio millennio, tolta la parentesi Jedward) o la Francia (che sembra in qualche modo esserne uscita) o i Paesi Bassi (prima dell'ingresso di Anouk e dei The Common Linnets).
Più che altro sul finire dello scorso decennio si era formata la convinzione in tanti paesi dell'Ovest che partecipare all'Eurovision fosse inutile perchè tanto l'Est si sarebbe preso tutto nei secoli dei secoli. Poi sono arrivate le giurie, gli scenari sono cambiati un po' (vittoria tedesca del 2010, buoni piazzamenti di Belgio e Paesi Bassi e in generale rinascita dell'Ovest a scapito dell'Est) ma i paesi che hanno continuato a stentare per forza di cose non riescono a catturare un bacino di utenza più ampio a livello di artisti e compositori. In UK addirittura è l'opinione pubblica ad essere contraria all'Eurovision e ritenerlo ancora un contest dominato da logiche politiche da cui loro per forza di cose son tagliati fuori
Grazie per la spiegazione 🙂
Ho sentito un po' di canzoni:
TIRANA 2019!!!!!!!!!!1!!!!!1!!! Mi piace la canzone albanese, ecco.
Mi piace anche Mercy dei francesi. TIRANA o PARIGI preparateve.
Carine: Danimarca e Svizzera
Deprimente: la canzone inglese (ma perché???)
Da prenderli a cazzotti: i fidanzatini spagnoli
Da prenderlo a ceffoni: il menoso della Cechia. Mi sta sul cavolo.
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