Utente
9 settembre, 2013
Selezioni Nazionali: PORACCIATA edition
Da un po' di tempo son finiti i tempi delle vacche grasse per la Grecia all'Eurovision: ultima top10 nel 2013 (con i Koza Mostra) per una nazione che a cavallo del 2010 ne aveva segnate otto consecutive (fra cui una vittoria e due terzi posti).
Quest'anno doveva rappresentare il ritorno a una sana e democratica selezione nazionale, con brani obbligatoriamente in greco per il 100% e possibilmente accenti di musica etnica e tradizionale Una commissione artistica aveva ridotto i brani raccolti a cinque, ma già a novembre era uscita la notizia della squalifica di due partecipanti - Duo Fina e Tony Vlachos (sì, come quello di Survivor: Cagayan!) - in quanto il sound delle loro canzoni non era abbastanza greco
Nel mentre la data della selezione nazionale è stata spostata più volte, tanto da fare iniziare a credere che la Grecia non avesse poi tutta questa voglia di organizzarla. Ma il colpo di grazia è arrivato ieri mattina, quando ERT ha annunciato la squalifica di altri due brani fra i tre superstiti (Min ksehnas ton ilio (Non dimenticare il sole) di Areti Ketime, già nota per aver performato da bambina alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi 2004, e Apo tin Thraki eos tin Kriti (Dalla Tracia a Creta) dei Chorostalites) per non aver presentato in tempo la tassa di iscrizione ammontante a 20,000 €
Finale nazionale annullata dunque, e biglietto assegnato all'unica superstite fra i cinque ossia Yianna Terzi (37enne cantautrice pop/laiko di Salonicco) con il brano Oneira Mou (I miei sogni), scritto e composto da lei stessa assieme ad Aris Kalimeris, Dimitris Stamatiou e Mihalis Papathanasiou.
La finale nazionale l'ha invece portata a termine la Bielorussia, peccato per il solito piccolo dettaglio delle accuse di brogli per far vincere il preferito di chi di dovere Fin dal giorno 1 il nome che circolava era quello di Nikita Vladimirovich Alekseev, stella nascente del panorama musicale post-sovietico già semifinalista nella quarta edizione di The Voice of Ukraine, invischiato però quasi subito in un caso di non inedito (Ermal e Fabrizio mi sentite?) dopo che è venuto fuori che lo stesso cantante aveva eseguito una versione in russo del suo brano Forever in diversi concerti prima della data di cut-off del 1° settembre 2017. Diversi fra gli 11 finalisti hanno scritto una lettera di protesta a BTRC chiedendo la squalifica di Alekseev; una (Sofi Lapina) si è ritirata senza nemmeno aspettare la risposta, in protesta con il broadcaster che le aveva scartato diverse canzoni rilasciate prima della data summenzionata.
Come è finito tutto quanto, chiederete voi?
...beh, che BTRC ha acconsentito alla partecipazione di Alekseev, prima chiedendogli di scrivere un altro brano, poi bypassando addirittura questa richiesta. E ieri sera quest'ultimo ha SBANCATO la finale nazionale prendendo più del doppio dei televoti del secondo classificato, e beccando un 12 pieno pure dalla giuria professionale (che giudicava criteri come la performance vocale, la padronanza del palco, l'originalità della canzone e l'impressione generale).
E perchè tutto questo non è evidentemente abbastanza, Alekseev è pure il peggior cantante della storia dell'Eurovision dai tempi di Piero Esteriore
Prova del mio claim, direttamente dalla finale di ieri sera:
Utente
9 settembre, 2013
Dopo una serie di fallimenti assortiti (e cercati, verrebbe da dire pensando a Slavko ) il Montenegro ha deciso quest'anno di affidarsi a una selezione nazionale come già sperimentato nel 2007 e nel 2008 - due entries che ricordo abbastanza volentieri, specialmente quella del debutto ovvero 'Ajde, kroci! (Andiamo, vieni dentro!) di Stevan Faddy.
In gara c'erano cinque cantanti, destinati ad essere ridotti a tre da un primo round per arrivare a una superfinal 100% televoto. Ha vinto Vanja Radovanović con la canzone Inje (Brina) scritta e composta da lui stesso medesimo; è una ballatona à la Claudio Villa (ma balcanica) ed è più o meno tutto quel che si sa della proposta montenegrina in questo momento
A voi il video, ammesso che vogliate catapultarvi direttamente nel 2005:
VARIE ED EVENTUALI
In Islanda passa il turno il favorito della vigilia Aron Hannes con Gold digger, già però soppiantato da Dagur Sigurðsson con Í stormi: questi due più i Fókus (che *qualcuno* sta cercando di convincere a mantenere il brano in islandese) si giocheranno la vittoria nella finale del 3 marzo prossimo. Accedono alla finale, oltre ai tre già menzionati settimana scorsa, anche gli Àttan (un duo vocale IMPROPONIBILE). Dovrebbe esserci una wildcard aggiuntiva assegnata da una giuria a una fra le sei eliminate, ma al momento in cui scrivo non si sa ancora nulla
In Ungheria Tamás Horváth, favorito del pubblico da oltre 3M di views su YouTube, continua a non piacere alla giuria e si qualifica alla finale soltanto grazie alla wildcard del televoto: come già visto l'anno scorso, se non riuscirà a convincere i giurati sarà impossibile per la sua Meggyfa (Ciliegio) conquistare la vittoria finale. Passano il turno anche la band metal AWS con Viszlát nyár (Estate addio), il duo downtempo/drum'n'bass Yesyes e il veterano dell'A Dal Viktor Király. Situazione comunque ancora decisamente aperta, contrariamente agli ultimi due anni
Capitolo repubbliche baltiche: in Lituania abbiamo il quadro delle 12 finaliste, ma è difficile fare previsioni in una nazione in cui 50 voti possono rappresentare la distanza fra il primo e il quarto del televoto. In Estonia passa il turno tra gli altri Gerli Padar (già rappresentante estone nel 2007) ma i candidati al titolo sembrano altri (Elina Netšajeva su tutti). Non ce la fa invece in Lettonia Soledad di Jenny May, l'ennesimo e spudoratissimo plagio di Despacito: al suo posto si qualificano Lauris Valters e Laura Rizzotto.
Nella seconda semifinale ucraina, invece, passano tranquillamente il turno Melovin e Tayanna (già rispettivamente terzo e seconda l'anno passato) assieme a tale Dmytro Kadnay in arte Kadnay. I primi due dovrebbero essere i candidati alla vittoria finale sabato prossimo.
Utente
23 dicembre, 2015
Praticamente tutti uomini in finale per l'Ungheria tra band, duo e cantanti singoli... nessuna donna
C'è stata anche la semifinale in Slovenia, vanno in finale: BQL (2° lo scorso anno), Indigo, Lara Kadis, Proper, Marina Martensson, Nuška Drašček (4° lo scorso anno), Lea Sirk e Ina Shai entrambe fuori lo scorso anno in semifinale.
Eliminate a sopresa ManuElla (già all'ESC nel 2016) e Nika Zorjan (5° lo scorso anno)
Utente
2 maggio, 2016
almeno dal casino greco esce la loro migliore proposta dal 2013 e già è tra le mie preferite
scontatissima la scelta di Alekseev e mi aspetto un super revamp ad opera del solito dream team ... la canzone non è neanche male ma suonava meglio in russo e l'esibizione è proprio da dimenticare certo che gli è andata anche male con il sorteggio perchè i paesi in cui è più popolare sono nell'altra semi
e infine il Montenegro torna alla ricetta vincente che gli ha dato le uniche 2 qualificazioni... purtroppo è molto poco memorabile e rischia di perdersi in semifinale
Utente
9 settembre, 2013
Nel primo decennio dei 2000 - quindi non così tanto tempo fa - cantare in una lingua diversa dalla propria era considerato una sorta di sacrilegio per i paesi del blocco ex-Yugoslavia, poi decisamente ammorbiditi in merito alla questione dopo aver scoperto che non bastava più chiamarsi Serbia, Croazia o FYROM (soprattutto) per passare in finale in carrozza. La vittoria di Salvador Sobral all'Eurovision 2017 sembra però aver riportato le lancette un po' indietro a tal proposito, con la Serbia che è tornata ad organizzare una selezione nazionale con canzoni OBBLIGATORIAMENTE in serbo - idem la Slovenia, anche se il vincitore dell'EMA potrà decidere in seguito se tradurre o meno la propria canzone (ma ne parleremo più avanti).
Il Beovizija 2018 si è svolto al Sava Centar di Belgrado, la stessa location dove si tenne l'Eurovision 2008. In gara c'erano 17 concorrenti, fra cui Rambo Amadeus (rappresentante montenegrino del 2012) che si è comunque dovuto accontentare di un modesto nono posto. Ha vinto invece con il plebiscito di televoto e giuria (12+12) la partnership fra Sanja Ilić e l'ensemble Balkanika con il brano Nova deca (Nuovi bambini), scritto e composto da Sanja stesso assieme a Tanja Ilić e Danica Krstajić.
Aleksandar "Sanja" Ilić ha 66 anni, viene da Belgrado ed è un compositore e tastierista. Ha composto le canzoni con cui la Yugoslavia ha partecipato all'Eurovision nel 1982 e 1984, per poi fondare il gruppo di musica balcanica appropriatamente chiamato Balkanika nel 1998.
Utente
9 settembre, 2013
Ieri sera si è tenuto il Super Saturday 2018, ovvero il climax di questa stagione di selezioni nazionali con le scelte di Moldavia, Slovenia, Ucraina, Ungheria e Lettonia (oltre alla Germania che aveva scelto giovedì e di cui non avevo ancora parlato). Andiamo a riassumere in breve cosa è successo e chi ritroveremo fra due mesi e mezzo sul palco di Lisbona
La Moldavia ha deciso di deliziarci con l’ennesima edizione di O melodie pentru Europa, selezione nazionale che dura ininterrottamente dal 2008. Un round preliminare a porte chiuse ha ridotto i 28 candidati a una rosa di 16 (tagliando fra gli altri il perennial candidate Sasha Bognibov, una sorta di troll che ci prova tutti gli anni con canzoni sempre più implausibili e non ha mai raggiunto un round televisivo). Fin da subito si sapeva che i DoReDos erano i vincitori preannunciati (anche solo considerato il fatto che erano spinti da Philipp Kirkorov, bad boy extraordinaire della scena musicale russa) ma si è comunque portato a termine tutto il baraccone: il gruppo folk/pop ha raccolto 104 punti sui 108 assegnati in totale dalle giurie, per poi portare a casa un vero e proprio PLEBISCITO al televoto con 3,813 voti contro i 385 del secondo classificato.
Rappresenteranno quindi la Moldavia a Lisbona i DoReDos, gruppo folk/pop di Rîbnița composto da Marina Djundiet, Eugeniu Andrianov e Sergiu Mita precedentemente già in gara nella selezione moldava (sesti nel 2015, quarti nel 2016) e vincitori dell’edizione 2017 del New Wave Europe. La canzone si intitola My Lucky Day ed è scritta e composta, come già detto, da Philipp Kirkorov (rappresentante russo all’Eurovision 1995 con Kolybelnaya dlya volkana, poi autore di Work Your Magic (Bielorussia 2007) e Shady Lady (Ucraina 2008)) e John Ballard (autore di Hold Me (Azerbaijan 2013), Shine (Russia 2014), You Are My Only One (Russia 2016) e This Is Love (Grecia 2017), già in gara al Melodifestivalen nel 1983 in coppia con Ann-Louise Hanson e nel 1984 da solista).
Una tradizione eurovisiva mai interrotta è che in tutte le edizioni della selezione nazionale slovena dove i risultati siano stati decisi da una combinazione di giurie e televoto, quest’ultimo non abbia MAI deciso il vincitore eventuale: questa circostanza si è verificata in ben otto edizioni (1999, 2001, 2002, 2003, 2004, 2006, 2009, 2017). La striscia si è allungata durante la serata di ieri, con Lea Sirk che è riuscita a costruire un vantaggio tale con le giurie che un terzo posto al televoto le è bastato per guadagnarsi la vittoria e il biglietto per Lisbona. Ne fanno le spese per il secondo anno di fila i BQL (boyband composta da due fratelli) che avevano prevedibilmente stravinto il televoto con Promise, mentre si ferma al terzo posto Nuška Drašček con Ne zapusti me znaj (Non abbandonarmi adesso) seconda al televoto e quinta con le giurie.
Lea Sirk viene da Koper, ha 28 anni e vince l’EMA alla sua quarta partecipazione (nona nel 2009, decima nel 2010, non finalista nel 2017). La canzone si intitola Hvala, ne! (Grazie, no!) ed è scritta e composta da Sirk stessa assieme a Tomy DeClerque.
Dopo l’ebbrezza della vittoria di Jamala nel 2016 e quel che ne è conseguito, l’Ucraina ha deciso di tornare a giocare pesante rivitalizzando il formato della selezione nazionale Vidbir in un nuovo format, con due semifinali da 9 canzoni da cui sono emerse sei finaliste di ottimo livello. Il vincitore è stato deciso da una combinazione 50/50 di televoto e giuria (formata da Jamala, Verka Serduchka e il produttore degli ONUKA, la band che si è esibita nell’interval act dell’ultimo Eurovision). I sei concorrenti in gara si sono esibiti prima con la loro canzone inedita e poi con un giro di cover a tema “vincitori dell’Eurovision”.
Ha vinto Kostyantyn Mykolayovich Bocharov in arte Melovin, 20enne di Odessa già vincitore dell’edizione 2015 di X Factor Ukraine e terzo classificato alla selezione ucraina del 2017. Il suo brano Under The Ladder, scritto e composto da Melovin stesso assieme a Mike Ryals e Anton Karskyi, ha dominato il televoto raccogliendo 33,81% delle preferenze totali e si è difeso con le giurie, piazzandosi secondo e portando a casa il titolo grazie anche alla sua cover di Rise Like A Phoenix di Conchita Wurst. La favorita delle giurie Tayanna, con Lelya, si piazza seconda per il secondo anno consecutivo mentre il terzo posto è appannaggio di Dmytro Kadnay con Beat of the Universe.
Se mi leggete da qualche anno sapete quanto io sia tradizionalmente critico del metodo con cui l’Ungheria sceglie il proprio vincitore, e quest’anno non ha fatto eccezione. Per il sesto anno consecutivo è stato compito della giuria scegliere i quattro finalisti destinati ad essere giudicati poi dal televoto, circostanza che chiaramente permette di tagliare prematuramente le proposte che i giurati non amano fossero anche le preferite SCHIACCIANTI del televoto: quest’anno è toccato sia a Tamás Horváth (la cui canzone Meggyfa aveva raccolto più di 4 milioni di visualizzazioni su YouTube) che alla band metal Leander Kills, entrambe messe fuori gioco consapevolmente da una giuria che ha spinto avanti le proprie preferite.
Allo stesso tempo non tutti i mali vengono per nuocere, e il popolo ungherese ha avuto l’occasione di alzare il proverbiale dito medio alla giuria premiando gli AWS che erano entrati in superfinale per il rotto della cuffia raccogliendo solo 8 punti dai giurati (per confronto Gérgely Dánielfy ne aveva presi 36, Viktor Király 30 e il duo Yesyes 28). Hanno vinto quindi gli AWS, band di genere metalcore originaria di Budakeszi e composta da Bence Brucker, Dániel Kökényes, Örs Siklósi, Áron Veress e Soma Schiszler; il brano si intitola Viszlát nyár (Estate addio) ed è scritto e composto dai cinque membri della band.
In Lettonia si è tenuta l’ennesima edizione del Supernova, che quest’anno ha tagliato un turno ed è tornato alle tre semifinali più finale. La favorita degli eurofan era stata fin da subito Madara Fogelmane con Esamība (Esistenza), ma fin dalle semifinali si è dovuta scontrare con l’idea che i lettoni volessero altro – con questo “altro” da concretizzarsi in Laura Rizzotto, dominatrice della terza semifinale con la sua wannabe James Bond theme song intitolata Funny Girl. I pronostici son stati rispettati, con Laura che ha vinto la concorrenza delle altre sette finaliste guadagnando la prima posizione sia per il televoto che per le giurie. Madara ha chiuso al terzo posto, superata anche dai Sudden Lights che avevano guadagnato la qualificazione alla finale tramite una wildcard.
Laura Rizzotto ha 23 anni, è brasiliana di Rio de Janeiro (con padre brasiliano/lettone) e risiede negli Stati Uniti. La canzone Funny Girl è scritta e composta da lei stessa medesima.
Utente
9 settembre, 2013
Giovedì sera aveva scelto la Germania, che come ogni anno si dimostra nazione estremamente competente dal punto di vista musicale ma incapace di realizzare una selezione nazionale con un meccanismo decente. Questa edizione di Unser Lied Für…, ovviamente intitolata Unser Lied Für Lissabon, si è SUPERATA in tal senso: in gara c’erano sei canzoni, giudicate al 33% da televoto, un Eurovision panel formato da 100 membri reclutati via internet in tutta Europa (purtroppo non comprendente il sottoscritto 😐 ) e una giuria internazionale formata da diciannove personalità legate al mondo dell’Eurovision (c’erano dentro ad esempio Margaret Berger (Norvegia 2013), Ruth Lorenzo (Spagna 2014), Tinkara Kovać (Slovenia 2014) e altri). Questi tre gruppi formavano ognuno una classifica da 12 a 5 punti in stile Eurovision (12-10-8-7-6-5) sulle sei canzoni in gara, che poi venivano letti in ordine progressivo (prima tutti i 5, poi tutti i 6, poi tutti i 7 e così via). Ovviamente la suspense ottenuta è stata NULLA perché l’eventuale vincitore Michael Schulte ha preso tutti e tre i 12, facendo capire che avrebbe vinto ben prima dell’annuncio ufficiale
A rappresentare la Germania all'Eurovision avremo quindi Michael Schulte, 27enne di Dollerup già terzo classificato nella prima edizione di The Voice of Germany; all'attivo ha un singolo (Carry Me Home) edito nel 2012 e giunto alla posizione #8 nella classifica tedesca. La canzone si intitola You Let Me Walk Alone, è scritta da Schulte stesso assieme a Thomas Stengaard, Nisse Ingwersen e Nina Müller ed è una ballata pop che riconduce immediatamente al mondo musicale di Ed Sheeran
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
In generale per me abbastanza tragico come Super Saturday, praticamente dei miei favoriti non ha vinto quasi nessuno
- In Moldavia ero in modalità "Tutto tranne i DoReDos", che per me hanno un brano improponibile da anni 2000 dell'ESC, che per me è un periodo davvero tragico.
- In Lettonia ero anche io sostenitore di Madara, trovo la canzone della Rizzotto inconsistente. Livello molto più basso degli altri anni, comunque.
- In Ungheria non mi piaceva quasi nessuno, gli AWS sono una bella scelta, e la apprezzo molto perché autentica e coraggiosa. Avrei preferito altri tra gli eliminati nelle fasi precedenti, ma tra le sei selezioni è quella che, per me, è finita meglio.
- In Slovenia sono felice per la mancata vittoria dei BQL, lo scorso anno meritavano di andare a Kiev, quest'anno proprio no, e temevo l'"effetto rivincita". Tra i brani in gara preferivo quelli di Ina Shai, Lara Kadis e Indigo.
- In Ucraina il mio favorito (che poteva diventare favorito assoluto della stagione) Constantine è stato segato nella prima semifinale perché aveva cantato malissimo, della finale preferivo Vilna e i The Erised, anche se entrambi con riserva. Melovin è una scelta abbastanza sicura, però.
- In Germania ho apprezzato abbastanza la selezione, meno generica degli altri anni, vedo la vincitrice come un second coming of Roman Lob, potrebbe anche fare bene. Anche lì, preferivo Ryk, però.
Al momento questa è la mia classifica:
Utente
9 settembre, 2013
Utente
2 maggio, 2016
ieri sera avevo 3 possibilità per una nuova numero 1 e invece la Grecia è ancora là in cima
risultati quasi tutti prevedibili quelli di ieri sera con l'unica sorpresa vera che viene dall'Ungheria; purtroppo la mia preferita era Meggyfa ma delle quattro superfinaliste speravo in Danielfy o Yesyes... mi consola il fatto che che non abbiano scelto Kiraly. una scelta apprezzabile in un genere non molto popolare al contest... vediamo se la striscia di qualificazioni di fila si interrompe ma soprattutto cosa le mettono vicino nell'ordine da far risaltare
l'altra preferita era Tayanna ma in Ucraina mi andavano bene quasi tutte non solo tra le finaliste (Laud,Vilna) ma anche tra quelle eliminate in semifinale (Illaria, Dilemma) quindi Melovin è comunque un'ottima scelta seppur scontata
a me Laura piace e molto l'esibizione è già pronta per Lisbona e credo pure che almeno con le giurie farà molto bene... certo è che ho sperato fino all'ultimo che scegliessero Madarasarebbe stata la numero uno indiscussa
non ho seguito la Moldavia dove avevo ascoltato solo la canzone che poi avrebbe vinto e non mi dispiace è un tentativo di ripercorrere l'anno scorso (risultato dificilmente ripetibile) ma resta il tipo di canzoni con cui di solito fanno bene... la maggiore difficoltà è superare la semifinale
scelta ok in Slovenia per una selezione abbastanza deludente dove preferivo Indigo o Ina Shai...
per la Serbia vale lo stesso discorso della Moldavia se passa la semifinale almeno a metà classifica ci arriva e considerando che se non passano sono sempre 11esimi credo abbiano molte possibibilità di farcela ci sono abbastanza vicini in semi. per me ok
per la Germania è una buona scelta che sicuramente darà risultati migliori degli ultimi anni ma preferivo Ryk
Utente
9 settembre, 2013
Dopo il 18° posto di Artsvik a Kiev, l'Armenia ha deciso di affidarsi nuovamente alla selezione nazionale Depi Evratesil che quest'anno ha scelto anche la canzone oltre all'interprete. In gara c'erano 20 artisti (ridotti a 10 da due semifinali), molti dei quali avevano già preso parte alla selezione del 2017.
La selezione si è mantenuta su un livello medio, con qualche outlier attorno ai quali han fatto gruppo gli eurofan di tutta Europa: la ballatona di Sevak Khanagyan, il pop di Asmik Shiroyan e soprattutto Kamil Show ovvero il drag act di Arsen Grigoryan, che con una performance totalmente nonsense su ritmi ispanici à la Despacito sembrava davvero potersi portare a casa la vittoria finale.
Per fortuna nostra hanno prevalso menti più fredde: Kamil è stato fatto fuori dalla giuria internazionale che gli ha assegnato soli 2 punti, contro i 12 di Sevak e i 10 del gruppo Nemra. I risultati del televoto sono scivolati senza particolare suspense, rivelando comunque che il pubblico era tendenzialmente d'accordo con la scelta della giuria (Sevak sempre primo davanti a Kamil Show). Troveremo quindi a Lisbona Sevak Khanagyan, 30enne di Metsavan già vincitore della settima edizione di X Factor Ukraine e giudice della terza edizione di The Voice of Armenia; il suo brano è intitolato Qami (Vento), è il primo brano interamente in lingua per l'Armenia in ben 13 partecipazioni all'Eurovision ed è scritto da Sevak stesso assieme ad Anna Danielyan e Viktorya Maloyan.
La Romania quest'anno ha deciso di fare le cose in grande, organizzando una selezione in stile Melodifestivalen (nel senso che ci son state cinque tappe sparse per tutta la Romania, le somiglianze si fermavano lì). Una delle semifinali si è addirittura tenuta in una MINIERA DI SALE, con temperatura esterna di 10° (non scherzo) Tutto questo è servito a scremare le SESSANTA canzoni in gara a un gruppo ristretto di quindici finaliste, che si sono affrontate ieri sera nella familiare cornice della Sala Polivalentă di Bucarest. Le semifinali erano giudicate al 100% da cinque giurati (una dei quali era Ilinca Băcilă, rappresentante rumena del 2017 con Yodel It! - che tra parentesi si è trovata a dover giudicare il suo partner Alex Florea, concorrente nella prima semifinale, e non gli ha neppure dato 12 ) mentre la finale era decisa al 100% dal televoto.
La favorita della vigilia era Feli, che a metà selezione ha deciso di tradurre la sua Bună de iubit in inglese facendola diventare una versione poraccissima di un qualsiasi scarto di Shakira. Interessante era la proposta dei Jukebox e della filippina Bella Santiago, che cantavano in rumeno pur avendo inciso pure versioni in inglese, portoghese e tagalog Queste due proposte, che rappresentavano i favoriti d'obbligo prima della finale, si sono fermate rispettivamente al terzo e al quarto posto - lasciando la vittoria alla band The Humans, che è riuscita a recuperare lo svantaggio che la separava dal duetto Alexia & Matei a metà voto (le linee sono state aperte per oltre un'ora) e a trionfare per la bellezza di 163 voti (3,277 contro 3,114). In gara c'era anche una coppia di italiani, il grossetano Erminio Sinni (già quinto classificato nella sezione Nuove Proposte a Sanremo 1993 con L'amore vero) e la giovane cantante romana Tiziana Camelin: si sono fermati al tredicesimo posto su 15 con 303 preferenze raccolte.
Staccano quindi il biglietto per Lisbona i The Humans, band pop/rock di Bucarest composta dalla cantante Cristina Caramarcu, il chitarrista Alexandru Cismaru, il tastierista Alexandru Matei, il batterista Adi Tetrade e il bassista Alin Neagoe. La canzone si intitola Goodbye ed è scritta e composta da Matei, Neagoe e Caramarcu.
Utente
2 maggio, 2016
siamo a metà strada con 10 canzoni non in inglese
l'Armenia ha fatto l'unica scelta possibile e sensata e sono contentissimo perchè era una delle mia preferite dall'inizioinsieme a Tamar che è stata un flop ... l'importante è che Mger non sia stato scelto perchè preferivo chiunque a lui anche Kamil (e mi è piaciuto grazie alle coriste )
non capisco perchè in Romania hanno dovuto fare tutte quelle semifinali con roba improbabile a essere estremamente generosi e pure quello che sembrava carino non ha retto al live (Serena con Safari su tutti)
in finale non avevo preferiti ma quella che ha vinto è ok direi il solito piazzamento da metà classifica per loro
aspetto le selezioni interne per un possibile vincitore (soprattutto Bulgaria e Azerbaijan direi)
Utente
9 settembre, 2013
Oggi Cipro e Paesi Bassi hanno presentato le loro scelte interne
Dopo due buoni risultati con i Minus One (2016) e Hovig (2017) Cipro ha deciso di affidarsi alla selezione interna per il terzo anno consecutivo. Il compositore principe (Alex Papaconstantinou) si sapeva già da settembre, mentre il cantante avrebbe dovuto essere selezionato tramite una selezione nazionale con formula di tipo "talent show". Dico avrebbe perchè a un certo punto CyBC ha deciso di risparmiarsi l'imbarazzo di replicare la terribile selezione del 2015 e ha pensato di contattare gli artisti direttamente - o forse, il livello di performer che si voleva cercare di attrarre non si sarebbe mai abbassato a mettersi in competizione con una decina di sconosciuti presi per le strade di Nicosia
In un primo periodo era circolato insistentemente il nome di Helena Paparizou (terza classificata all'Eurovision 2001 con gli Antique poi vincitrice nel 2005 da solista, in gara anche al Melodifestivalen 2014) ma alla fine ha avuto la meglio Entela Fureraj AKA Eleni Foureira, cantante, attrice e ballerina greca di chiara origine albanese. Eleni ha 30 anni, è nata a Fier in Albania (come Ermal Meta!) e ha una carriera avviatissima e luminosa in Grecia, dove ha prodotto quattro album negli ultimi sette anni. La canzone che porterà sul palco di Lisbona si intitola Fuego ed è scritta e composta da Alex Papaconstantinou assieme ad Anderz Wrethov (autore di GEMME della musica svedese come Bada nakna di Samir & Viktor, Guld och gröna skogar di Hasse Andersson e Cool Me Down di Margaret, ma anche della celeberrima Ding Dong Song (Oh You Touch My Tralala) di Gunther), Geraldo Sandell, Viktor Svensson e Didrick.
Anche la scelta dei Paesi Bassi era nota da tempo: il 9 novembre scorso la AVROTROS ha annunciato Willem "Waylon" Bijkerk, 37enne cantante country di Apeldoorn già secondo all'Eurovision 2014 come parte del duo The Common Linnets. Durante la settimana appena trascorsa Waylon ha presentato cinque brani (per promuovere il suo nuovo album The World Can Wait) fra i quali aveva scelto in precedenza la canzone con cui avrebbe rappresentato i Paesi Bassi sul palco di Lisbona.
La scelta era prevista per il 10 marzo ma è stata anticipata ad oggi per qualche motivo non ben precisato. Il brano si intitola Outlaw In 'Em, è di genere country rock ( ) ed è scritto e composto da ignoti. La presentazione sul palco dell'Eurovision sarà curata da Hans Pannecoucke, lo stesso che si è occupato dello staging olandese nel 2014, 2015 e 2016.
VARIE ED EVENTUALI
La presentazione del brano croato (Crazy di Franka Batelić) era prevista per il 26 febbraio u.s., ma qualcosa deve essere andato storto perchè siamo al 2 marzo e l'unica cosa che è fuori è un teaser di 27 secondi
In Portogallo è cominciato il Festival da Canção non senza polemiche: Diogo Piçarra, che aveva vinto a mani basse la seconda semifinale, ha deciso di ritirarsi in seguito alle polemiche sorte per un presunto plagio della sua Canção do fim (Canzone della fine) di cui la stampa portoghese aveva voluto ravvisare una somiglianza con un canto di chiesa intitolato Abre os meus olhos, presente nel volume II dell'album Cânticos do Reino della Chiesa Universale del Regno di Dio. Al suo posto è stata ripescata Susana Travassos, ma i favoriti adesso sembrano altri: in particolare Peu Madureira con Só por ela (Solo per lei), il pupillo di Salvador Sobral Janeiro con "(sem título)" (Senza titolo) e Claúdia Pascoal con il pezzo elettropop O jardim (Il giardino).
In Islanda sono state annunciate le scelte finali di lingua per le sei finaliste del Söngvakeppnin 2018: a nulla è servito il mio accorato appello ai Fókus per tenere Aldrei gefast upp in islandese, visto che il supergruppo ha deciso di optare (come mi avevano annunciato in privato ) per la versione in inglese. Restano in lingua originale la canzone delle Heimilistónar - che per la verità non aveva traduzione - e soprattutto Í stormi di Dagur Sigurðsson, che assieme ai Fókus e ad Aron Hannes costituisce il novero di favoriti per quella che forse è una delle selezioni più aperte dell'anno
Utente
2 maggio, 2016
Cipro è esattamente quello che ci i poteva aspettare da una scelta come Eleni e l'esibizione sarà sicuramentesulla stessa linea sia dal punto di vista coreografico che vocale (già immagino i coristi che dovranno cantare al suo posto)... possiamo definirlo un classico e sono molto curioso di vedere come farà a lisbona
nel frattempo we shake it
molto contento invece per la scelta dei Paesi Bassi perchè delle 5 canzoni presentate è la mia preferita
e sono sicuro che può fare molto bene in una seconda semifinale che non si sta proprio rivelando li bagno di sangue che doveva essere e dove direi che anche SanMarino sembra avere possibilità di passare se fanno la scelta giusta (a proposito poor Irol)
Utente
9 settembre, 2013
BlueBlau ha detto
Cipro è esattamente quello che ci i poteva aspettare da una scelta come Eleni e l'esibizione sarà sicuramentesulla stessa linea sia dal punto di vista coreografico che vocale (già immagino i coristi che dovranno cantare al suo posto)... possiamo definirlo un classico e sono molto curioso di vedere come farà a lisbonanel frattempo we shake it
molto contento invece per la scelta dei Paesi Bassi perchè delle 5 canzoni presentate è la mia preferita
e sono sicuro che può fare molto bene in una seconda semifinale che non si sta proprio rivelando li bagno di sangue che doveva essere e dove direi che anche SanMarino sembra avere possibilità di passare se fanno la scelta giusta (a proposito poor Irol)
Su San Marino farò un LUNGHISSIMO post a parte
Moderatore
7 agosto, 2013
ge_aldrig_upp ha detto
In Portogallo è cominciato il Festival da Canção non senza polemiche: Diogo Piçarra, che aveva vinto a mani basse la seconda semifinale, ha deciso di ritirarsi in seguito alle polemiche sorte per un presunto plagio della sua Canção do fim (Canzone della fine) di cui la stampa portoghese aveva voluto ravvisare una somiglianza con un canto di chiesa intitolato Abre os meus olhos, presente nel volume II dell'album Cânticos do Reino della Chiesa Universale del Regno di Dio.
Io dopo alcuni giorni non l'ho ancora superataAvevo già sentenziato che si tifava Portogallo anche quest'anno.
Che bella la canzone dei Paesi BassiCredo salga subito sul mio podio, forse addirittura prima Non siamo ai livelli di "Calm after the Storm" ma è davvero carina
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