Utente
9 settembre, 2013
Abbiamo già parlato lungamente delle gioie e dei dolori della selezione finlandese di quest’anno: il tradizionale Uuden Muusikin Kilpailu è stato cancellato a bando già aperto per consentire la scelta interna di Saara Aalto (seconda classificata nella selezione finlandese del 2011 e del 2016, seconda classificata a The Voice of Finland 2012, seconda classificata a X Factor UK 2017) perché giustamente una star del suo calibro non avrebbe accettato di mettersi in gioco per arrivare seconda un’altra volta.
La selezione è quindi stata trasformata in un best of di Saara Aalto, con tre canzoni scritte e prodotte da eccellenze del panorama musicale eurovisivo che sono state sottoposte al giudizio del pubblico finlandese e di un giro di giurie internazionali. Ha vinto la favorita della vigilia, Monsters – scritta e composta da Saara assieme a Joy Deb, Linnea Deb (autori di You di Robin Stjernberg, Busy Doin’ Nothin’ di Ace Wilder, My Heart Wants Me Dead di Lisa Ajax e della vincitrice dell’Eurovision 2015 Heroes di Måns Zelmerlöw) e Ki Fitzgerald. Monsters ha vinto il voto delle giurie con quattro punti di vantaggio su Domino (la proposta nata dalla partnership fra Saara e Thomas G:son/Bobby Ljunggren) e ha DOMINATO il televoto in una vittoria che non è mai stata in discussione.
Anche quest’anno l’Estonia ha puntato sulla selezione nazionale Eestilaul, che però ha regalato molte meno gioie (e molta meno qualità) rispetto agli ultimi anni. Fin dai primi giorni l’unica favorita credibile era sembrata la proposta pop opera cantata in italiano da Elina Netšajeva, e così è stato fino alla fine in uno scenario che si è cristallizzato fino ad assumere le dimensioni del plebiscito: 113 punti su 132 raccolti da La Forza con le undici giurie internazionale prima di sbancare il televoto. Nella superfinale 100% televoto il copione si è logicamente ripetuto, con Elina che si è messa dietro senza problemi Home di Stig Rästa (già rappresentante estone nel 2015 assieme ad Elina Born) e Laura (Walk With Me) di Vajé.
Rappresenterà l’Estonia a Lisbona Elina Netšajeva, 26enne soprano di Tallinn già concorrente della terza edizione di Eesti otsib superstaari (la versione estone del format Idol) e presentatrice delle semifinali dell’edizione 2017 dell’Eestilaul. La canzone si intitola La Forza, è una ballad operatica in lingua italiana ed è scritta e composta da Mihkel Mattisen, Timo Vendt, Ksenia Kuchukova ed Elina stessa.
Sempre alla perenne ricerca di uno spunto per fare notizia, quest’anno SMRTV ha deciso di organizzare una selezione nazionale appoggiandosi a una compagnia britannica latrice di un format chiamato 1in360. All’inizio sembrava una cosa figa, con un processo di selezione aperto a cantanti di tutto il mondo e un “campus” che avrebbe dovuto tirare fuori delle canzoni straordinarie per ognuno degli undici finalisti, ma il tutto è scivolato in zona PORACCIATA quando:
- un tizio (Giovanni Montalbano) si è guadagnato la wildcard assegnata dal pubblico mandandosi qualche migliaio di preferenze grazie a un giro di bots;
- Zoe Straub (rappresentante austriaca del 2016) è stata annunciata come compositrice di alcune canzoni in gara e allo stesso tempo come membro della giuria che avrebbe selezionato la vincitrice, alla faccia del conflitto di interessi;
- il metodo di “televoto” aperto a tutti si è rivelato essere una sorta di crowfunding via PayPal delle canzoni in gara;
- il regolamento è stato cambiato in corsa almeno due o tre volte (finendo per estromettere Zoe dalla giuria, specie quando è emerso che una cantante in corsa era membro della sua stessa casa discografica);
- le semifinali della selezione, che inizialmente si era detto dovevano essere ipertecnologiche e coadiuvate da un sistema di ripresa in realtà virtuale a 360° (da lì il nome della selezione) si sono svolte in differita, riprese male e con uno streaming OSCENO da un capannone buio e orribilmente tetro di Bratislava (Slovacchia);
- l’unico cantante sanmarinese (Lorenzo Salvadori AKA Irol, già visto alle selezioni di Amici 16) ha deciso di rinunciare al suo pezzo rimasto in corsa (Who We Are) dove duettava con la maltese Jessika Muscat, perché il brano si era rivelato troppo pop e troppo poco hip hop per i suoi gusti.
Alla fine di tutto questo è proprio secondo logica che abbia vinto la scelta più poraccia di tutte: Who We Are, la canzone che Irol ha rifiutato e che Jessika ha portato fino in fondo con l’ausilio di Jenifer Brening a sostenere la parte rap. Jessika Muscat ha 28 anni ed è una cantante maltese già vista più volte alla selezione nazionale maltese, Jenifer Brening ha 21 anni, è tedesca ed è al suo esordio nel mondo della musica.
Nell’indifferenza generale la Polonia ha organizzato un’altra edizione del Krajowe Eliminacje: dieci canzoni inutili si sono giocate stasera il biglietto per l’Eurovision, ma quella che avrebbe potuto vincere tutto (In My Cabana di QUEEN Margaret) era in Svezia a giocarsi la qualificazione alla finale del Melodifestivalen. La cosa più interessante sono stati gli interval act: hanno cantato due ex rappresentanti polacchi (Kasia Moś (2017) e i Blue Cafè (2004)) più Måns Zelmerlöw, che quest’anno ha strappato a pieno titolo dalle mani di Alexander Rybak il titolo di prezzemolino della stagione eurovisiva.
Ha vinto tutto il cucuzzaro la proposta portata da Gromee feat. Lukas Meijer, un pezzo dance pop eurovisivo intitolato Light Me Up e scritto dai due interpreti assieme a Christian Rabb e Mahan Moin (quest’ultima già concorrente al Melodifestivalen 2014 con la dimenticabile Aleo). Light Me Up era stata piazzata al terzo posto delle giurie, ma è passata in testa con la vittoria del televoto che ha relegato Happy Prince al quarto posto (e non gli sarebbe bastato il terzo). Complessivamente Happy Prince si piazza secondo con Don’t Let Go, terza Monika Urlik con Momentum, nona a distanza siderale la favorita degli eurofan Isabell Otrębus con una canzone di Joy Deb ed Elise Ryd.
Il recap della finale islandese è cancellato in quanto dichiaro ufficialmente il mio stato di lutto per il quinto posto dei Fókus con Aldrei gefast upp/Battleline, la mia canzone preferita di tutta questa stagione di selezioni nazionali
Vince Ari Ólafsson con Heim/Our Choice, scritta e composta da Þórunn Erna Clausen.
Utente
2 maggio, 2016
come partire da aspettative basse e rimanere comunque deluso...
allora partiamo da Saara ... allora la canzone era l'unica delle tre che mi è rimasta e considerando il successo era prevedibile la vittoria; la nota dolente è l'esibizione fatta leggendo il manuale dei clichè eurovisivi (cambio d'abito, le bandiere...)
se c'è una favorita che rischia di floppare alla grande è lei... almeno non finirà seconda
la vicina Estonia ci da un risultato ancora più prevedibile considerando che è il motivo per cui abbiamo Estonia 3 favorita alla vittoria al momento...che poi non riesco a spiegarmelo se non con una ricerca ossessiva di un favorito perchè non vedo come possa fare meglio del Volo che senza dubbio erano più autentici niente da dire sulla performance è d'effetto, è memorabile ed è uno dei migliori usi di un abito del genere ... comunque contento del podio anche se ci doveva essere anche Misty
la polonia è una versione più debole della Norvegia dello scorso anno... però nessuna in gara mi convinceva più di tanto uindi va bene
per l'islanda ... ho riconosciuto Emmelie solo perchè cantava only teardrops... lui caruccio e tutto ma non non mi dice niente
avevo intenzione di seguire San Marino ma purtroppo non ci sono riusciso e credo di non essere il solo perchè per capire chi aveva vinto c'è voluta una visti; io mi aspettavo l'austriaca Sara convinto che avesse le maggiori chance di qualificazionie ma si vede che erano meglio i 24 punti da Malta per evitare di affondare come l'anno scorso... quasi tutte quelle proposte erano comunque decenti quindi facciamo passi avanti; migliorerei la cosa del televoto perchè partire con 5 su 11 già a dodici punti non ha senso
ora aspetto il Portogallo per salvare il fine settimana con Janeiro o Claudia sperando in un buon risultato a maggio in modo che continuino su questa linea e non facciano la fine della Germania con le loro scelte sbagliate (per quanto ho apprezatto Jamie Lee, Ann Sophie e le Elaiza )
e poi tutte le mie speranze vanno nelle selezioni interne
per chiudere ... ma Caligiore si sta facendo il tour europeo delle inali nazionali
Utente
7 agosto, 2013
cipro carina. non siamo ai livelli di la la love purtroppoè comunque la loro miglior entrata dal 2013 (sì, a me quell'anno cipro piaceva un sacco)
i paesi bassi non sono il mio genere, però la canzone non è male. bellina
armenia di una noia pazzesca
romania bella, non la vedo ottenere chissà che piazzamenti altissimi, però penso sia la loro miglior entrata da qualche anno a questa parte. mi piace
Utente
7 agosto, 2013
finlandia bella. tifavo monsters e sono contento l'abbiano scelta. da cambiare assolutamente la scenografia
l'estonia che streeeess. perché all'estero (ma anche qui...) piacciono così tanto ste cose? sta a vedere che dopo anni che mandiamo proposte valide, a rivincere con una canzone in italiano sarà l'estonia
san marino che si suicida. bastava scegliere sara de blue per avere alcune chance di passare il turno visto il livello bassissimo delle canzoni. e invece niente, hanno preso qualcosa che di più generic non esiste. non penso ce la facciano neanche sto anno
polonia debolissima
islanda noiosa. lui ha una bella voce, ma la canzone è vecchia proprio
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Oddio, qua pare davvero che gli altri paesi stiano facendo DI TUTTO per farci arrivare in Top 10. Al momento non vedo proprio brani competitivi, magari "La Forza", che associa una bella scenografia a un classico brano "da Eurovision", di quelli che ti colpiscono dal vivo ma non ascolteresti mai nella vita, ma potrebbe essere la versione 2.0 di "Grande Amore" così come di "La Voix". Tra gli altri non mi colpisce davvero nessuno, se facessi una top 10 comprensiva di quest'anno e quello scorso entrerebbero solo due brani dal 2018: Francia e Grecia. Per dire, al momento ho come quinta e sesta Estonia e Romania che non mi fanno impazzire per niente. Ma basti vedere le quote delle scommesse per capire il livello, la Repubblica Ceca è seconda/terza Cioè, dai...
Su queste finali nazionali non ho molto da dire, erano dei flop in partenza. In Islanda, Polonia e San Marino non me ne piaceva proprio nessuna, ma di certo non hanno fatto vincere le meno peggio. In Estonia preferivo i Frankie Animal e Vajé. Vedo la Finlandia come il flop mostruoso dell'anno, è tutto troppo OTT, davvero. Con una performance vocale migliore e una scenografia più semplice potrebbe anche fare bene, ma ora come ora se dovessi giocare una scommessa sul suo mancato passaggio in finale lo farei
Non me la sento di esprimermi nemmeno sulle nazioni che ancora non hanno rivelato le canzoni e faranno scelte interne, dall'Azerbaijan si aspettavano tutti il pezzone ed è uscito un cliché in musica, quindi non so... Ripongo molte aspettative sul Belgio, ma ho paura di restare deluso anche lì.
Da questa situazione potrebbe uscire vincitore chiunque, anche una Svezia nonostante un MF deludente o la Bulgaria per partito preso (ha fatto due top 5 in due anni e mo per tutti è la powerhouse dell'ESC insieme alla Svezia... Anche meno, dai). Noi potremmo anche giocarci una top 10 in un anno così scarso, certo resta il rimpianto di non aver mandato qualcosa di più sicuro, perché con il livello che c'è anche una entry troppo "safe" è una entry forte. Al momento vedo Waylon come nostro principale rivale nel prendere i voti, i brani sono differenti, ma trovo molte somiglianze nell'intenzione della proposta e probabilmente ci saranno anche nella scenografia (o l'assenza di questa). Vedremo.
Utente
9 settembre, 2013
Dopo la Svezia, l'Azerbaijan è forse la seconda nazione più competitiva nell'Eurovision del nuovo millennio: dieci partecipazioni dal 2008 a oggi hanno portato a una vittoria, cinque piazzamenti (di fila) in top5 e una serie ininterrotta di qualificazioni alla finale. É vero che dal 2014 in poi questa aura di invincibilità è andata un po' scemando (casualmente nel momento in cui si è affermata quella di Svezia e - in parte - Bulgaria), con la nazione caucasica che da quattro anni è relegata a piazzamenti di rincalzo.
Tutto sembrava pronto per l'anno della rinascita, a partire dalla scelta della cantante (Aysel Mammadova AKA Aisel, 28enne cantante jazz/soul di Baku) e dall'annuncio di un dream team di compositori eurovisivi di tutto rispetto fra cui Philipp Kirkorov (di cui abbiamo già parlato per commentare la scelta moldava) e Dimitris Kontopoulos (autore e produttore greco all'ottava partecipazione all'Eurovision, molto spesso a braccetto con Kirkorov). Le attese sono state rispettate a metà con la presentazione di questa X My Heart (la X va letta come "cross"), un pezzo pop tradizionalissimo che non ha mosso particolarmente gli animi e che sembra più destinato a seguire la falsariga del quinquennio appena trascorso.
Il testo è, come già detto, di Dimitris Kontopoulos assieme a Sandra Bjurman (già autrice delle entries azere del 2010, 2011, 2012, 2015 e 2016) su musica di Tim Bran (produttore che ha lavorato anche con i The Verve e i London Grammar e che ha curato l'arrangiamento di City Lights, entry belga del 2017).
Sidenote: qualcuno di voi ha capito cosa significhi "Luna moon me up"?
Per l'alternanza fra RTBF (broadcaster vallone) e VRT (broadcaster fiammingo) storicamente rispettata nello scegliere la proposta del Belgio all'Eurovision, è toccato quest'anno a questi ultimi tentare di recuperare credibilità per una nazione che ha ritrovato il successo con le scelte provenienti dalla Vallonia (Loic Nottet nel 2015, Blanche l'anno scorso). La scelta è ricaduta sulla 27enne Laura Groeseneken in arte SENNEK, cantautrice di genere pop/elettronica/soul proveniente da Leuven e già tastierista per il musicista belga Ozark Henry.
Il brano scelto da SENNEK e dalla VRT si intitola A Matter Of Time ed è stato leakato domenica nonostante l'uscita fosse prevista inizialmente per oggi. Si tratta di un pezzo midtempo à la James Bond, scritto e composto da Laura stessa assieme ad Alex Callier degli Hooverphonic e a Maxime Tribèche.
La nazione ospitante il 63° Eurovision Song Contest ha scelto ancora tramite il tradizionale Festival da Canção, che purtroppo non sono riuscito a seguire per impegni elettorali 26 canzoni sono state ridotte a 14 in due semifinali e sottoposte al giudizio di giurie regionali e televoto: a tutto questo si è aggiunto il drama, di cui abbiamo già parlato settimana scorsa, del ritiro del favorito d'obbligo Diogo Piçarra a seguito di accuse di plagio che ha riaperto la competizione in una gara che sembrava chiusa fin dalla presentazione del cast.
A margine di una lotta a tre abbastanza annunciata fra Cláudia Pascoal, Janeiro e Peu Madureira, le giurie hanno deciso di scombinare le carte in tavola e assegnare i loro 12 punti a Catarina Miranda e alla sua Para sorrir eu não preciso de nada (Non ho bisogno di nulla per sorridere), a seguire Cláudia Pascoal e la sua O jardim (Il giardino) con 10, Peu Madureira con Só por ela (Solo per lei) con 8, Joana Barra Vaz con Anda estragar-me os planos (Vieni a rovinarmi i piani) con 7 e il protetto di Salvador Sobral ovvero Janeiro con 6 punti per la sua "(sem título)" (Senza titolo). Messo di fronte a questa scelta, il pubblico ha deciso di rovesciare il risultato della giuria dando 12 a Cláudia, 10 a Catarina e 8 a Peu Madureira; stante il pareggio fra le prime due classificate con 22 punti a testa, le regole del FdC hanno decretato la vittoria in favore del preferito del pubblico.
Andrà a Lisbona a difendere il titolo conquistato da Amar pelos dois l'anno passato Cláudia Pascoal, 23enne di Gondomar già concorrente in due diverse edizioni di Ídolos (2010 e 2015, entrambe senza entrare nel cast finale), nella prima edizione di Factor X (2013) e nella quarta di The Voice Portugal (2017). Il brano che Cláudia porterà all'Eurovision si intitola O jardim (Il giardino), è di genere elettro/pop ed è scritto e composto da Isaura.
(Menzione d'onore per Minnie & Rhayra che con la loro Patatì Patatà mi fanno sempre molto ridere e si son piazzate al tredicesimo posto )
Utente
2 maggio, 2016
l'Azerbaijan era una scelta che ho apprezzato molto e avevo grandis aspettative che speravo si realizzassero nonostante il team che aveva scelto ma purtroppo è andata così...
si è ripetuto quello che è successo con Demy una proposta valida a cui viene data una canzone non all'altezza e infatti parliamo di una versione rivisitata di This is love... preferisco questa ma comunque è
mi aspetto un risultato simile proprio alla Grecia l'anno scorso qualificata di striscio (solo per i 24 punti da Cipro) e poi bassa in finale
nonostante tifassi Janeiro sono contento per la vittoria di Claudia penso e spero possa portare un buon risultato in modo che il Portogallo continui su questa linea... mi ha fatto piacere anche sentire Isaura (non ho capito se va anche lei)
e molto soddisfatto anche con il Belgio... non mi aspettavo qualcosa al livello di Blanche o Loic ma speravo in qualcosa di buono dopo il 2016 e sono stato accontentato... purtroppo è in una semifinale difficile ma sono positivo
nonostante tutto la Grecia resta indisturbata in cima alla mia classificaspero non facciano disastri live
Utente
7 agosto, 2013
FINALMENTE.
Grazie Portogallo e Belgio per avermi dato le PRIME canzoni che posso dire di apprezzare davvero. I Paesi Bassi mi avevano colpito ma non è stato amore incondizionato come per le altre due. Adesso però ho una top 3, I'm happy.
Dopo l'anno scorso le quote per me non hanno nessun senso e chiunque le tirerà fuori a Lisbona mi porterà a un allontanamento forzato per una pausa caffè o pipì ().
Bookmaker e scommettitori dovrebbero però spiegarmi perché il Belgio, che al momento a mio parere è l'unica (vabbè, c'è la fanwank dell'anno Estonia che lol) con un pizzico di winner feeling, è rimasto praticamente bloccato nelle retrovie. Ora al 12esimo dietro la BIELORUSSIA, Israele a caso, la Spagna (...), i Paesi Bassi, la Rep. Ceca (dai.). La striscia di risultati positivi non vale per loro?
Utente
9 settembre, 2013
Krishoes ha detto
FINALMENTE.Grazie Portogallo e Belgio per avermi dato le PRIME canzoni che posso dire di apprezzare davvero. I Paesi Bassi mi avevano colpito ma non è stato amore incondizionato come per le altre due. Adesso però ho una top 3, I'm happy.
Dopo l'anno scorso le quote per me non hanno nessun senso e chiunque le tirerà fuori a Lisbona mi porterà a un allontanamento forzato per una pausa caffè o pipì ().
Bookmaker e scommettitori dovrebbero però spiegarmi perché il Belgio, che al momento a mio parere è l'unica (vabbè, c'è la fanwank dell'anno Estonia che lol) con un pizzico di winner feeling, è rimasto praticamente bloccato nelle retrovie. Ora al 12esimo dietro la BIELORUSSIA, Israele a caso, la Spagna (...), i Paesi Bassi, la Rep. Ceca (dai.). La striscia di risultati positivi non vale per loro?
Quest'anno è un po' tutto assurdo, han scelto in 33 e al primo posto c'è ANCORA la Bulgaria di cui non sappiamo assolutamente nulla
Sul Belgio so di essere un po' di parte perchè quest'anno non mi dice chissà che, ma io scinderei quasi le partecipazioni sotto la RTBF da quelle sotto la VRT perchè son proprio due processi diversi e con persone al 100% differenti dietro. E gli ultimi tre risultati del Belgio fiammingo sono due NQ e il decimo posto di Laura Tesoro
Utente
9 settembre, 2013
Son quattro anni che l'Australia è entrata a far parte in pianta stabile del circo eurovisivo, e malgrado l'annuncio della versione asiatico/pacifica dell'Eurovision in partenza (molto teorica) ad ottobre 2018 questo equilibrio sembra destinato a non volersi interrompere. Rappresentante australiana per l'edizione che viene sarà Jessica Mauboy, 28enne cantante pop/R&B nata a Darwin e di origini indonesiane e aborigene australiane salita alla ribalta nel 2006 con il suo secondo posto nella quarta edizione di Australian Idol. Jessica ha già preso parte all'Eurovision come ospite nel 2014, con lo scopo di rappresentare l'Australia nel contest l'anno prima della sua effettiva entrata.
La canzone è scritta dal solito team DNA (Anthony Egizii e David Musumeci) che stava pure dietro alle proposte australiane del 2016 e 2017, assieme a Jessica stessa. Il titolo è #We Got Love (dimostrando che non basta venire da una nazione tecnologicamente avanzata per conoscere l'uso degli hashtag) ed è un pezzo pop con la solita produzione bombastica da Euroclub, dove sarà minimo minimo la hit del 2018
Lunedì sera, un po' a sorpresa, ha presentato pure la Croazia. Sapevamo già artista e canzone (Franka Batelić, con Crazy) entrambi scelti internamente, anche se per un po' ci avevano illuso con un possibile ritorno del DORA - la selezione croata che manca dal 2011.
L'artista prescelta da HRT si chiama Franka Batelić, ha 25 anni e viene da Rijeka. Ha debuttato nel mondo della musica a 15 anni vincendo la prima edizione di Showtime (la versione croata del format Idol), dove fra l'altro uno dei giudici era Jacques Houdek, rappresentante della nazione balcanica l'anno passato. Nel 2009 ha poi partecipato alla selezione croata per l'Eurovision con Pjesma za kraj (Canzone per la fine), arrivando settima nella finale vinta dall'irricordabile Lijepa Tena di Igor Cukrov e Andrea; il risultato è stato ripetuto nel 2010 con un altro settimo posto raccolto con la canzone Na tvojim rukama (Nelle tue braccia). Tra le altre cose Franka ha poi vinto nel 2009 la quarta edizione di Ples sa zvijezdama, la versione croata di Ballando con le stelle - e per l'angolo del gossip vi posso anche dire che è la fidanzata del centrale della nazionale di calcio Vedran Ćorluka
Dopo quattro anni di hiatus Franka si rimette in gioco all'Eurovision 2018 con questa Crazy, un pezzo pop/R&B con atmosfere alla James Bond scritto e composto da lei stessa assieme a Branimir Mihavljević e Denis Mevlja.
Anche l'Austria ha presentato abbastanza presto il suo rappresentante per il 2018: già da inizio dicembre avevamo il nome di César Sampson, 34enne cantautore e modello nato e cresciuto a Linz. César ha un pedigree eurovisivo di tutto rispetto, avendo svolto il ruolo di backing vocalists per le proposte bulgare del 2016 e 2017 (If Love Was A Crime di Poli Genova e Beautiful Mess di Kristian Kostov).
A firmare il suo brano Nobody But You è appunto la Symphonix Records, la casa discografica artefice della rinascita della Bulgaria all'Eurovision (e che adesso sembra voler prendersi buona parte d'Europa caratterizzandosi come alternativa ai "soliti svedesi" - che poi non è neanche vero perché sempre svedesi sono, ma mi capite ). Nella fattispecie gli autori sono Joacim Persson, Johan Alkenäs, Borislav Milanov, Sebastian Arman ed Eman Faiz.
Utente
2 maggio, 2016
all'annuncio di Jessica Mauboy come scelta australiana ero molto scettico perchè non ho un bel ricordo di Sea of Flags a primo ascolto non mi ha impressionato più di tanto ma la ricordo meglio parecchie canzoni già scelte (sopratutto l'Islanda che quando la immagino mi viene in mente My Turn di John Lundvik un'altra selezione proprio)
tornando a Jessica ha la fortuna di avere tutte le dirette rivali nella prima semifinale (in particolare Aisel) ed è molto più immediata di queste... l'unico dubbio dovrebbe essere il live ma sembra sia migliorata quindi diciamo che non la escuderei dalla corsa alla vittoria
molto contento di Croazia e Austria, soprattutto del secondo, ma pagano sopratutto il sorteggio sopratutto Franka mentre Cesar lo vedo ben messo sopratutto con le giurie
intanto mi iniziano a salire parecchio Slovenia e Montenegro
Utente
9 settembre, 2013
Detto della Svezia di cui abbiamo parlato in altra sede, andiamo a recuperare le scelte di questi ultimi due giorni, ovvero Irlanda (interna) e Norvegia (tramite il tradizionale Melodi Grand Prix)!
Son tanti, troppi anni che la nazione più vincente di tutti i tempi all'Eurovision sembra essere in gara soltanto "perchè deve". All'epoca sfottemmo un sacco i Jedward, ma alla luce dei fatti quello dei due gemelli già di X Factor UK è stato davvero l'ultimo tentativo serio di una nazione che da ormai qualche anno sembra non provarci più. L'ultima finale nazionale risale al 2015 (con vittoria di Molly Sterling, col senno di poi c'erano almeno due scelte migliori), da lì in poi solo rifiuti di boyband già sciolte (Nicky Byrne dei Westlife nel 2016, Brendan Murray degli Hometown nel 2017) e management del team irlandese affidato alle ultime due persone che se ne dovrebbero occupare: Louis Walsh (già mentore ed esperto di flop a X Factor UK, X Factor USA e Britain's Got Talent) e Linda Martin, vincitrice dell'Eurovision 1992 con Why Me? e inspiegabilmente ancora parte della delegazione dopo la litigata trash con Billy McGuinness durante la finale nazionale del 2014.
Quest'anno la scelta è ricaduta su Ryan O'Shaughnessy, 25enne cantautore di Skerries (Dublino) già quinto classificato nell'edizione 2012 di Britain's Got Talent ed eliminato al primo Live Show nella prima stagione di The Voice of Ireland, dove faceva parte del team di Brian Kennedy (rappresentante irlandese all'Eurovision 2006 con l'immarcescibile Every Song Is A Cry For Love). Ryan ha all'attivo un album e diversi singoli, due dei quali (No Name e Who Do You Love?, entrambi del 2012) hanno raggiunto la #3 nella classifica dei singoli irlandese.
La canzone che Ryan porterà a Lisbona si intitola Together ed è scritta da Ryan assieme a Mark Caplice e Laura Elizabeth Hughes. Vi direi di più ma è la terza volta che faccio per sentirla e non riesco ad arrivare in fondo
Il Melodi Grand Prix era partito con grandi premesse (fra cui il ritorno di ben TRE ex vincitori) ma alla fine il tutto si è sciolto abbastanza rapidamente con la presentazione dei brani in gara. A differenza degli ultimi anni c'erano poche papabili dichiarate, nessuna delle quali era compresa nel novero delle canzoni che mi piacevano e che logicamente sono state TUTTE scazzate nel primo turno di voti, dove si esprimevano televoto e giurie internazionali. Al secondo turno di voti sono passati tutti e tre gli ex vincitori del MGP (Alexander Rybak (2009) che vinse pure tutto l'Eurovision, Stella Mwangi (2011) in duetto con Alexandra Rotan, Aleksander Walmann (2017) senza JOWST), assieme alla favorita Rebecca - mentre ci hanno lasciato tra gli altri Ida Maria - che per come si è esibita un po' se lo meritava - assieme al reggaeton di Alejandro Fuentes e soprattutto al mio preferito della VITA ovvero Vidar Villa con Moren din (Tua madre), una delle canzoni più divertenti e memorabili di tutta questa stagione di selezioni nazionali
Quarte si sono piazzate Stella og Alexandra, terzo Aleksander Walmann, mentre in F2 sono giunti Rebecca e Alexander Rybak che hanno pure avuto la possibilità di ricantare. É finita come si aspettavano un po' tutti quanti, con la vittoria scontatissima di Alexander Rybak che torna all'Eurovision dopo nove anni con That's How You Write A Song, scritta e composta da lui stesso medesimo. Rybak ha 31 anni, è di evidenti origini bielorusse e ha vinto l'Eurovision Song Contest nel 2009, ottenendo quella che all'epoca era stata la vittoria più schiacciante di tutti i tempi con il brano Fairytale. Da lì in poi ha fatto uscire cinque album (di successo sempre minore, fino ad arrivare all'umiliazione del CD di carole natalizie) e ha provato a lanciare diversi artisti in sfera Eurovision, sia in Norvegia che in Bielorussia e sempre senza successo.
Utente
2 maggio, 2016
sull'irlanda niente da dire si gioca l'ultimo posto in semifinale con l'islanda
certo che sembra voglia strappare il record di NQ ai Paesi Bassi
certo lo avrà prima la Macedonia ma loro almeno ci provano
in Norvegia preferivo l'altro Alexander (Walmann) ma non posso dire di essere sorpreso del risultato
hanno scelto l'usato sicuro ma di Johnny Logan c'è ne uno solo e gli ex vincitori non si ripetono
però ha le sue possibilità di passare e poi si vedrà in finale... penso sarà importante l'ordine di uscita per lui
Utente
7 agosto, 2013
che basic l'azerbaijan
col belgio arriva una delle poche canzoni valide di quest'anno
anche il portogallo porta una bella canzone. se posso dire otto spanne sopra quella di salvador
l'inizio della canzone australiana mi faceva ben sperare, ma il ritornello non è all'altezza. così banale
la croazia bah, non è malaccio e ci sono diverse parti belline, però non convince
l'austria è forte. sono contento
secondo me l'irlanda è carinissima. così dolce
la norvegia è pessima. mamma mia quando uno vince solo per il nome però una cosa: lui non invecchia? diamine è uguale a 9 anni fa, è inquietante un 31enne che sembra ancora un 20enne
Utente
9 settembre, 2013
Per il quarto anno la scelta del rappresentante di Israele è avvenuta tramite il talent HaKokhav HaBa L'Eurovizion, mentre il brano è stato scelto internamente in un momento successivo. Tra i concorrenti c'era anche Chen Aharoni (finalista con Or nella selezione israeliana del 2011, poi visto anche a X Factor UK) ma è stato a sorpresa il primo eliminato della finale; a vincere è stata Netta Barzilai, che partita con un net rating del 74% (il format è quello internazionale di Rising Star) contro l'81% di Riki Ben Ari e il 90% di Jonathan Mergui è riuscita a rovesciare il risultato una volta giunta nella finale a 3 con un medley di Tik Tok di Kesha e Gangnam Style di PSY
Netta Barzilai ha 25 anni e viene da Hod HaSharon; è una cantante che fa uso anche della chitarra e del sintetizzatore vocale (loop station). La canzone è stata scritta da Doron Medalie (autore delle entry israeliane del 2015 e 2016) assieme a Stav Beger e si intitola Toy: si tratta di un brano ethno/pop/loop station molto particolare che si ispira al movimento #MeToo e già domina le classifiche degli scommettitori.
Ieri sera ha presentato anche la FYROM, alla ricerca di riscatto dopo aver ottenuto una sola qualificazione nelle ultime dieci partecipazioni. La scelta è ricaduta sul duo pop/rock Eye Cue di base a Skopje, attivo commercialmente dal 2008 e formato da Bojan Trajkovski e Maria Ivanovska.
Il brano con il quale gli Eye Cue rappresenteranno la repubblica balcanica a Lisbona si intitola Lost And Found, è scritto e composto da Bojan Trajkovski e Darko Dimitrov ed è un tourbillon di almeno tre generi musicali diversi (pop/reggae/EDM).
Backstory: esattamente un anno fa la Russia sceglieva Yulia Samoylova, 28enne cantante di Ukhta affetta da atrofia muscolare spinale e costretta fin da piccola su una sedia a rotelle, come propria rappresentante all'Eurovision di Kiev. L'Ucraina ha poi vietato a Samoylova di mettere piede nel proprio territorio in quanto aveva visitato la Crimea (regione ucraina controllata dalla Russia) nel 2015 per un concerto, eventualità proibita dalla propria legislatura. Ne è conseguito il ritiro della Russia dall'Eurovision, non prima di una solenne promessa a Yulia (che nessuno credeva veramente sarebbe stata mantenuta) di rappresentare la Russia all'edizione successiva.
Dopo mesi di silenzio, Channel One ha effettivamente confermato la partecipazione della cantante di Ukhta, anche se è venuto meno il suo status di "scudo" dai fischi e dalle proteste che la Russia avrebbe ovviamente ricevuto in Ucraina. La canzone si intitola I Won't Break ed è scritta e composta da Leonid Gutkin, Netta Nimrodi ed Arie Burshtein, gli stessi autori di Flame Is Burning (la canzone con cui Yulia avrebbe dovuto rappresentare la Russia a Kiev).
Utente
9 settembre, 2013
Non è stagione eurovisiva senza il lunghissimo ed estenuante "Eurovizijos" dainų konkurso nacionalinė atranka, ossia la selezione della Lituania. Quest'anno si è passati da dieci a nove serate: quattro batterie, due quarti di finale, un round di ripescaggio online, due semifinali e una finale, a cui hanno preso parte suppergiù il 90% dei concorrenti dell'anno scorso.
A differenza degli anni scorsi non ci sono state sorprese fino in fondo e a vincere è stata la favorita della vigilia, quella Ieva Zasimauskaitė che aveva vinto con massimo dei voti e bacio accademico ogni fase della competizione; seguono al secondo posto Jurgis Bruzga con 4love, al terzo i The Roop con Yes, I Do e al quarto Monika Marija con The Truth (canzone originariamente assegnata alla più quotata Erica Jennings, poi ritiratasi in polemica con il panel dei giurati). Completano il panorama dei finalisti Kotryna Juodzevičiūtė con That Girl e Paula - che a metà selezione ha deciso di cambiare il GENERE della sua canzone da europop becero a ballad acusticaper cercare un maggiore appoggio delle giurie - con 1 2 3.
Ieva Zasimauskaitė ha 23 anni ed è una cantante pop di Kaunas, già finalista della prima edizione di Lietuvos Balsas (la versione lituana del format The Voice); il brano si intitola When We're Old ed è scritto e composto da Vytautas Bikus, già compositore di This Time (entry lituana del 2015) Ieva è una veterana dell'Eurovizijos eccetera, essendosi già classificata quinta nel 2013 (in coppia con Gabrielius Vagelis), sesta nel 2014, quarta nel 2016 e nona nel 2017.
Dopo il quarto posto di Poli Genova e il secondo di Kristian Kostov, la Bulgaria sembra essersi guadagnata a pieno titolo lo status di "candidata perenne alla top10" grazie anche all'impulso del team di produzione Symphonix International (quello di Joacim Persson e Borislav Milanov per intenderci) che ha saputo restituire al paese balcanico, perenne underperformer fino al 2015, le velleità necessarie a fare costantemente bene all'Eurovision. Sicuramente i bulgari ci hanno messo del loro, creando un'aspettativa attorno alla loro scelta per il 2018 che raramente ho visto in 11 anni che seguo l'ESC: addirittura due mesi fa l'account twitter di BNT Eurovision prima aveva aperto una casting call (a cui ho tentato invano di partecipare) per costituire una giuria internazionale di eurofan che avrebbe espresso il proprio parere sulle tredici proposte prese in considerazione dalla delegazione, poi addirittura ha iniziato a lanciare una serie di indizi che lasciava intendere il possibile coinvolgimento nel progetto di ex stelle del firmamento eurovisivo (si parlava di Poli e Kristian ma pure di Sergey Lazarev, Polina Gagarina e LOREEN).
Alla fine non è stato niente di tutto questo: rappresenterà la Bulgaria a Lisbona Equinox, un supergruppo formato per l'occasione e composto da Zhana Bergendorff (vincitrice della seconda edizione bulgara di X Factor), Vladimir Mihaylov (backing vocalists per Kristian Kostov l'anno passato), Georgi "JJ" Simeonov e gli americani Trey Campbell (che è anche compositore della canzone) e Johnny Manuel. Il brano si intitola Bones, è stato descritto come una "dark, modern, silent and soulful ballad”, with "deep emotions", "very spiritual" and with a "powerful chorus"" (cit.) ed è scritto e composto appunto da Borislav Milanov e Joacim Persson assieme a Trey Campbell e Dag Lundberg (già autore di 100% di Victor & Natten al Melodifestivalen 2016).
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