TEMA 4: OK BOOMER!
Il JUK3BOX prende la DeLorean e decide di fare un brusco ritorno alle sue origini
Quanto spesso ci capita di dire “OK BOOMER” con accezione negativa? Eppure il nostro passato musicale è pieno di gioielli che meritano di essere custoditi, esempi di tradizione, impegno, innovazione e continue nuove scoperte da fare ancora oggi.
Sarà proprio su questo campo di battaglia che dovrete sfoderare le vostre migliori playlist.
Capito? SVEGLIAAA!!!11!
Quali sono i criteri delle assegnazioni per questa prova?
- Interpreti e cantautori/cantautrici che hanno iniziato la loro carriera negli anni 50-60-70.
- Soltanto artisti italiani.
- Le assegnazioni devono contenere almeno un artista uomo e una donna.
Come sempre, i leader saranno chiamati ad assegnare a ogni componente della propria squadra un artista che rispetti i criteri sopra elencati. Non abbiate paura a mostrarci quante più sfaccettature possibili del nostro glorioso passato musicale.
Voteranno i giudici e il pubblico. Anche quest’ultimo dovrà valutare le triplette con una classifica dal primo all’ultimo posto.
Termine per la consegna delle assegnazioni Venerdì 21 Maggio alle 15:00.
Le triplette vanno consegnate entro Lunedì 24 Maggio alle 19:00.
Utente
7 agosto, 2013
Io che leggo il prossimo tema
https://www.youtubetrimmer.com/view/?v=MjfdLnQCZME&start=109&end=115
Mi dovrò godere ancora meglio questo tema Eurovision prima dell'oblio! Tra l'altro: ma i punti cardinali sud, est e ovest in Europa non esistono?
Utente
8 febbraio, 2020
JoJo ha detto
Mi dovrò godere ancora meglio questo tema Eurovision prima dell'oblio! Tra l'altro: ma i punti cardinali sud, est e ovest in Europa non esistono?
Assolutamente sì, infatti siamo passati da uno dei tre paesi più settentrionali del continente (Norvegia, Svezia e Finlandia) ad uno dei tre più a sud (Turchia, Grecia e Cipro), cercando di spaziare anche sotto il profilo geografico, come ho premesso nella mia presentazione, anche e soprattutto per portare sonorità e culture diverse e, nel nostro caso, a tratti complementari.
Utente
7 agosto, 2013
JoJo ha detto
Io che leggo il prossimo temahttps://www.youtubetrimmer.com/view/?v=MjfdLnQCZME&start=109&end=115
Mi dovrò godere ancora meglio questo tema Eurovision prima dell'oblio! Tra l'altro: ma i punti cardinali sud, est e ovest in Europa non esistono?
Infatti ti ho messo nel mirino, il mio obiettivo sarà convertirti
Oggi mi metto a studiare, è un tema meraviglioso
Game Ranking Winner 2018/2019
Utente
4 marzo, 2015
Utente
7 agosto, 2013
Su richiesta dei giudici, posticipiamo la chiusura delle votazioni per il tema Eurovision a domani, venerdì 21 maggio, alle 19:00.
Invitiamo anche i membri del pubblico a inviarci le loro classifiche. Come avete visto nella scorsa prova, il vostro supporto può essere fondamentale per cambiare le sorti dei concorrenti!
Moderatore - Mentore
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Seguo l'Eurovision solo dal 2013, quindi per capire meglio la prova ho studiato le vostre nazioni in relazione all'ESC. Ho apprezzato chi ha scelto almeno un brano in lingua. Mi è dispiaciuto invece non vedere alcuni brani datati ma non ho penalizzato le triplette 'recenti' se ben giocate e rappresentative. Riguardo le scelte invece mi è mancata la quota Est, peccato.
Per la classifica mi trovo in difficoltà, a parte i primi tre posti (triplette quasi perfette) gli altri sono vicini. Mi prendo ancora tempo e ascolti per valutare.
Game Ranking Winner 2021/2022
Utente
30 novembre, 2019
Ho iniziato ad ascoltare solo ora, purtroppo, ma cercherò di valutare al meglio lo stesso!
Unica pecca, concordo con amers, è la mancanza dei Paesi dell'Est, vedo troppo Nord. Gli unici che sono stati attenti a questo aspetto è stato il team Croma.
Non sarà facile nemmeno questa volta fare una classifica
Utente
19 febbraio, 2018
Beh, in questo caso ne approfitto per scrivere uno straccio di presentazione.
Se ultimamente vi starete chiedendo: è possibile far parte della famiglia di Reality House senza aver mai seguito l'Eurovision? Ebbene sì, succede anche questo. Incredibile ma vero. Per questa prova mi sono dovuto addentrare in un territorio completamente inesplorato, dato che la mia conoscenza in materia fino a qualche giorno fa era paragonabile a quella delle persone che ogni anno spuntano fuori su Twitter solo per lamentarsi della mancata vittoria del nostro paese. Come se tutto questo non fosse abbastanza, a metà dell'opera ho pure scoperto di essere rimasto orfano sia della mia prima che seconda scelta... ma come recita un famoso detto popolare: "Crederci sempre, arrendersi mai". Il mentore della mia squadra lo sa bene.
Per cominciare il nostro viaggio nei Paesi Bassi dobbiamo tornare indietro di parecchio tempo. Ci troviamo nei primissimi anni '80, ancor prima dell'avvento dei lustrini e delle spalline imbottite, ed una giovane e biondissima Maggie MacNeal risplende sotto le luci dei riflettori con la sua ode alla capitale olandese, "Amsterdam". Una ballad che rimanda subito all'immaginario collettivo di quell'epoca e che si contraddistingue per la sua eleganza e la sua vena drammatica. Un gioiellino che non potevo farmi scappare.
Da qui bisogna fare un bel salto, questa volta arrivando ad un passo dall'inizio del nuovo millennio. Dopo svariati tentativi falliti ed una lunga serie di risultati tiepidini, la nazione riesce finalmente ad agguantare un quarto posto, grazie al carisma e la presenza scenica di Edsilia Rombley - nome che dalla regia mi dicono ritroviamo quest'anno fra le presentatrici del contest. Quella di "Hemel en aarde" è stata una scelta a colpo sicuro: si tratta di una canzone frizzante e dal ritmo coinvolgente, con un accenno di soul vecchia scuola che non guasta mai e che fa sempre la sua porca figura.
Il giro si conclude tornando ai giorni nostri con l'ultima (ancora per poco) vincitrice in carica, "Arcade" di Duncan Laurence. Un pezzo che probabilmente ero l'unico sul forum a non aver ancora sentito, visto il successo spropositato che ha poi ottenuto, ma che mi ha conquistato a tal punto da accantonare presto altre proposte dello stesso periodo per lasciargli lo spazio che merita. Originale ma allo stesso tempo ricercata ed emozionante, con una produzione magistrale ed un testo importante a farne da cornice. Se stavate aspettando il cosiddetto finale col botto non rimarrete delusi.
Tirando le somme, nella costruzione della mia terzina ho cercato di pormi come obiettivo quello di abbattere ogni tipo di preconcetto nei confronti di questa manifestazione, il mio prima di tutti. Ai posteri adesso spetta l'ardua sentenza.
Utente
5 aprile, 2018
Io ho quasi finito ma.... mi mancano ancora un paio di triplette.
Le ho iniziate a scrivere finito l'ESC e ora è quasi l'1 di notte quindi ciò fa capire quanto tempo ci metto a scriverle perchè ci tengo a non lasciarvi dei dubbi a riguardo su cosa mi ha convinto di più e su cosa mi ha convinto di meno.
Però ora sono stanchissimo quindi vado a dormire e domani finisco di scrivere le ultime due e dormo su pure sulle altre così vedo se posso scriverle meglio o aggiungere qualcosa.
A differenza del mio collega JoJo, io le ho trovate decisamente tutte godibili nel complesso quindi bravi
Utente
7 agosto, 2013
Buongiorno concorrenti e team leader
Siete incappati in una due giorni poco invidiabile ringrazio i nostri datori di lavoro per averci concesso questo tempo extra, perché altrimenti non sarei riuscito neanche a commentare penso
Parto col dire che non sono un fan dell'Eurovision della prima ora, penso di aver iniziato a seguire qualcosa proprio grazie ad RH. Quindi perdonatemi se non farò delle analisi approfondite rispetto alle tipologie di proposte che potrebbero incarnare quel particolare paese (anche se ammetto che alcuni brani mi hanno rimandato alla nazione non solo per l'utilizzo della lingua, ma anche per alcune sonorità che rimangono comunque riconoscibili).
Team Diesis:
Svezia: Mi sembra sia stato fatto un buon lavoro nella composizione di questa tripletta. Penso che se ci fossero stati gli Abba l'avrei consacrata! Just Nu l'ho trovata abbastanza carina (in certi punti mi veniva da cantare Volevo Dirti della Milani ); non la mia preferita e non così incisiva rispetto ad altri brani ma piacevole e orecchiabile. Le altre due le ho amate! Hero mi ha restituito proprio vibes da Eurovision: vocalità pazzesca alla Celine, sonorità che rimandano a questo evento, penso sia stata un'ottima scelta e anche una bella scoperta per me che inserirò il brano il playlist Euphoria non poteva mancare! Ottima chiusura, un pezzo fortissimo che negli anni si ricorda e che anche i meno avvezzi alla competizione ricordano senza problemi. Un brano moderno, che coinvolge e ti fa ballare. Il sound mi ha sempre fatto impazzire.
Norvegia: ascoltati i primi due brani ho pensato ci fosse una costruzione organica della tripletta con l'intenzione di proporre qualcosa di fiabesco. Nocturne è una scelta molto particolare, a tratti rischiosa, essendo un brano per lo più strumentale. È coinvolgente e ipnotico sul piano melodico ma ammetto di aver sentito la mancanza della parte cantata in alcuni punti. Fairytale mi ha conquistato al primo ascolto. Con questo utilizzo degli archi così prorompente e il mood folkloristico, è innegabile sia un pezzo che possa coinvolgere l'ascoltatore. Anche la voce di Alexander si presta perfettamente per l'accompagnamento del brano. Come dicevo prima, le due canzoni secondo si prestano entrambe ad un Mood fiabesco. Nella varietà di proposte mi sarebbe piaciuto trovare un brano che in qualche modo potesse incasellarsi bene in questo contesto. I feed you my love è stato forse il brano dei tre che mi ha convinto meno. Per quanto sia una canzone carina non si impone rispetto ad altri pezzi proposti e si perde un po' nel mucchio, al contrario delle prime due che risultano memorabili nella loro particolarità. Inoltre apprezzo la volontà di proporre varietà con tre canzoni così diverse ma mi manca un po' l'identità della Norvegia (parlo da profano). Anche l'assenza di una proposta in lingua rende questa tripletta potenzialmente associabile ad altre nazioni (Fairytale ad esempio mi ha fatto pensare all'Irlanda, Secret Garden poteva rientrare tra le proposte di qualsiasi altro paese scandinavo).
Francia: Comé-Comédie mi ha teletrasportato all'istante in un bistrot francese degli anni 60. Tra le proposte "antiche" è quella che ho apprezzato di più. Il brano è subito riconducibile alla nazione non solo per l'utilizzo della lingua madre ma soprattutto per le sonorità che lo accompagnano, tipiche della musica francese. I miei sogni si infrangono su Le dernier a qui parle, che mantiene comunque l'utilizzo della lingua francese (e qui ho apprezzato la coerenza interna della tripletta nel proporre tre brani in lingua) ma che ho trovato debole nella struttura interna. Nonostante sia particolare nelle sonorità e nel modo di approcciarsi al cantato (sembra quasi l'incontro fra il mondo arabo e le sonorità caraibiche) non esplode mai veramente e ho fatto fatica a portarlo a termine. C'è stata una ripresa però con J'ai
cherché. Una canzone un po' all'Alvaro Soler ma forse proprio per questo mi piace: era la proposta che serviva per svecchiare il trittico francese, con un brano che si inserisce in un filone pop che comunque funziona oggi come oggi. Inoltre l'alternanza francese/inglese non mi è dispiaciuta. Altro brano inserito in playlist.
Ho sentito però la mancanza di una ballad. Non so se non vi fosse l'opportunità di inserirla o se non è stata valutata.
Utente
5 aprile, 2018
Team Croma
Finlandia: con la scelta di "Edea" di Aava, la Finalndia cercò di trovare la sua "Nocturne", quindi ci muoviamo su delle atmosfere dilatate e sognanti, cambiamo decisamente registro con la vittoria storica dei Lordi con la loro "Hard Rock Hallelujah", non è di sicuro il brano migliore nella discografia e ricalca gli stilemi della baldanzosa canzone uptempo rock, però è impossibile non alzare le corna al cielo. Finiamo con una ballad, "Blackbird" la ho sempre reputata una ballad all'Adele che si muove su territori dark, che come ha detto CrYs avrebbe decisamente meritato di più all'interno dell'ESC.
Grecia: “Horepse” ci trascina immediatamente in qualche balera greca dati i suoi forti accenni folk etnici. Dalla proposta “pura” di Horepse, la musica greca si contamina con il puttan pop d'oltreoceano con “Secret Combination”, e l'incrocio è riuscito. Concludiamo con “Better Love” di Katerine Duska, soprannominata dal sottoscritto la Florence Welch greca. Il brano in sé mi piace e tutto e ci sta per concludere la tripletta ma vedendo le due proposte precedenti forse avrei visto meglio per rappresentare la Grecia negli anni'10 la epica “Oniro Mou” di Yianna Terzi, dove si percepiva maggiormente l'influenza etnica, che sarebbe stata così ben presente in tutte e tre le proposte.
Team Diesis
Svezia: “Just Nu” è un synth pop che viene chiaramente dagli anni'80, si lascia ascoltare con piacere, avvolto da questo effetto nostalgia. In “Hero”, Charlotte Perrelli serving vocals su questo euro pop da anni 2000 però vedendo che hai concluso giustamente con “Euphoria”, che è by far la miglior proposta svedese negli anni 2010, ed è un'assoluta BANGER. Personalmente avrei cercato di anticiparla da un'altra proposta rispetto a “Hero”, che seppure era di solo 4 anni antecedente al brano di Loreen, porta decisamente male i suoi anni, risulta molto più fresh “Just Nu” a confronto.
Norvegia: “Nocturne” fu una vittoria storica, un brano praticamente strumentale, dove il testo aveva un ruolo marginale, ed era giusta e doverosa la sua presenza anche perchè potrebbe essere la perfetta colonna sonora mentre si assiste ad un'aurora boreale. Altra vittoria storica fu “Fairytale” dove pare di essere in una favola ambientata in un bosco norvegese con le sue sonorità folkloristiche. Finiamo con una elettro ballad dark “I Feed You My Love”, la quale potrebbe essere una ballad più poppish dei Royksopp.
Francia: apprezzo tantissimo di aver scelto di iniziare la tripletta con un brano così vintage "Comé-comédie", che sa sin da subito di evergreen immortale. Si prosegue con un'altra scelta dotata di estremo fascino come “Le Dernier qui a parlé...”: un brano estremamente evocativo, dove mi sono immaginato di essere su qualche costa africana a scoprire le bellezze locali. Concludiamo con “J'ai cherché” di sicuro si discosta molto rispetto alle due precedenti con questa produzione che mi ha richiamato Avicii però personalmente sono catturato decisamente di meno rispetto a ciò che hai proposto prima.
Team BeMolle
Belgio: iniziamo con una proposta decisamente vintage con “Judy et cie” avvolta da un malinconico romanticismo d'altri tempi. Cambiamo decisamente registro con la proposta degli Urban Trad e la loro “Sanomi”, il folk si contamina con l'elettronica, trovo interessante il fatto di aver creato anche una lingua apposta che accompagnasse al meglio la melodia del brano, e potrebbe essere la colonna sonora mentre vedi l'alba di un giorno nuovo. Concludiamo con “Rhytm Inside”, brano con una bella produzione, che non ha nulla da invidiare alle produzioni internazionali del periodo, e mette in risalto il timbro di Loïc Nottet.
Paesi Bassi: Nonostante le numerosi partecipazioni era uno Stato che non mi immaginavo di trovare. Ho trovato tutte le tre proposte da un punto di vista musicale ricche di elementi. “Amsterdam” di Maggie MacNeal risulta decisamente vintage e onestamente credevo avesse pure qualche annetto in più invece è “solo” del 1980. “Hemel & Aarde” di Edsilia Rombley ci muoviamo sul R'n'B di fine anni anni'90 dopo un intro che mi ha richiamato come atmosfere le soundtrack di James Bond(personalmente trovo che questa sia la canzone che è più cresciuta con gli ascolti probabilmente aiutato dal fatto che sia l'unico brano del genere che è molto apprezzato nei Paesi Bassi: inizialmente alle superiori dovevamo fare uno scambio interculturale con una scuola olandese, io che speravo di trovare qualche amante di symphonic rock/metal, tutte/i parlavano di Rihanna, Beyoncè ecc...). Concludiamo con “Arcade”, bellissima canzone, ben costruita, con un bel crescendo, con una straordinaria interpretazione da parte di Duncan Laurence.
Islanda:Con “All Out Of Luck” di Selma ci muoviamo sul colorato pop dance anni'90, proseguiamo poi con la ballad “Is It True?”, sostenuta da una piacevole chitarra, ma che trovo onestamente inspiegabilmente il suo secondo posto all'ESC 2009, e poi concludiamo con la proposta musicale più estrema mai portata su quel palco “Hatrið mun sigra” degli Hatari. Sono contento di vederla giocata oltre perchè lo sanno tutti i muri su RH che la AMO VISCERALMENTE con ogni singola fibra del mio corpo, del mio cuore e della mente, trovo che molti spettatori casuali pensando alla performance non li hanno presi seriamente ma il brano per chi apprezza determinate sonorità e linee vocali più estreme è proprio PAZZESCO: questa elettronica così spinta, il significato socio-politico del brano (quando leggi una traduzione ovviamente perchè sono ben poche le persone che sanno parlare l'islandese), l'abbinata vocale “beauty and the beast”, cantante donna dalla voce eterea, uomo growler, tipica di certi sottogeneri del metal ma che viene interpretata da due interpreti maschili. Certo era una scelta un po' citofonata, oltre che per i miei gusti, perchè è decisamente facile notare delle marcate differenze tra un brano così da una ballad o da una uptempo pop però se non ci fosse stata, sarebbe mancato un tassello fondamentale nella storia dell'ESC, un po' come fu la vittoria dei Lordi per la Finlandia con “ Hard Rock Hallelujah”. Oltre al fatto che come dicevamo con Bili, su Messanger, ad inizio 2019,“Hatrið mun sigra” è tra i brani che rappresenta al meglio la concezione musicale islandese dato che essendo un paese dove c'è poco sole, fa molto freddo durante gli inverni, e a livello di numero d'abitanti sono davvero pochi (praticamente è come se fosse la città di Brescia): una delle attività ricreative più diffuse sono quelle legate al campo artistico/musicale, e molti artisti fanno della continua ricerca artistica e sonora un loro trademark, basti pensare a Bjork, Jónsi e i suoi Sigur Rós ecc.. se questa peculiarità è riscontrabile negli Hatari, lo è un po' meno nelle due proposte precedenti.
Utente
7 agosto, 2013
Bene ragazzi, per questa volta i parametri più importanti su cui dovevate concentrarvi nella costruzione della tripletta sono stati la promozione dell'ESC attraverso i brani scelti, la qualità dei brani e la storia musicale della nazione.
Non conosco bene l'ESC, lo guardo a fasi alterne e anche con non troppo interesse. Potrei dunque essere colui a cui vi rivolgete con queste triplette.
Devo dire che tutti, chi più chi meno, hanno centrato almeno uno degli obiettivi, seppur sacrificando a volte sulla forza del singolo brano. Ho trovato molte triplette fatte con lo stampino: 1) brano in lingua, spesso strambo; 2) ballad; 3) uptempo. Diciamo che avrei apprezzato qualche guizzo in più, che da qualche parte ho visto.
Team Croma - Plasma: ho apprezzato molto il lavoro di Plasma nell'assegnarvi due nazioni completamente diverse, pescando dal nord e dal sud dell'Europa... una scelta che si è rivelata vincente grazie alla differenziazione della Grecia rispetto alle altre nazioni.
Nonostante la diversità delle canzoni, entrambe le nazioni hanno proposto la tripletta cliché, che può essere sinonimo di un lavoro studiato: attenzione nel non cadere nel troppo studiato perché si rischia di infilare qualcosa di dimenticabile in nome della "tripletta quella giusta". Andiamo nel dettaglio...
Finlandia - Crys. A rappresentare la tripletta modello della Finlandia abbiamo la canzone in lingua di Edea, l'uptempo metal dei Lordi e la ballad di Norma John.
Il primo brano è quello di Edea, un brano del 1998: è piuttosto recente ma non me ne sarei accorto se non avessi googlato. Il pop-etereo di Aava porta il finlandese sul palco dell'ESC e direi che si conclude senza infamia e senza lode. I non fan non sapevano di attendere la scelta dei Lordi, fortissima perché sono rappresentativi della nazione e del contest. Ma i fan non sanno che anche questo genere va forte nel contest: proprio per questo, sono perfetti per stupirli e "comprarli". Si vola diretti verso il 2017 con Norma John e la sua ballad che è la cura alla troppa adrenalina del brano precedente. E' bizzarro perché trovo più rappresentativa questa di Edea: la produzione, la voce di Norma, mi rimandano ad un paese nordico, uno dei tanti perché non è che hanno proprio queste grandi personalità.
Forse due ballad un po' così, poco trascinanti, le avrei evitate ma devo dire che, qualitativamente, è venuta fuori una gran bella playlist. Qualità che va un po' a rosicchiare dalla voce "promozione" perché non la vedo come la playlist più adatta ad acchiappare nuovi fan, se non per i Lordi che però in mezzo alle altre due sembrano più l'eccezione che la regola.
Grecia - Casadelvino. A rappresentare la tripletta modello della Grecia abbiamo la canzone in lingua di Marianna Zorba and Manolis Manouselis, l'uptempo urban di Kalomira e la ballad di Katerine Duska.
Si entra subito nel vivo della playlist con un brano dalla forte personalità del paese rappresentato. Non solo il brano è in greco ma l'instrumental la fa da padrone con questi richiami a strumenti tipicamente greci, tipo quella specie di mandolino (dovrebbe chiamarsi bouzouki) che si sente. Archiviato il brano old school, ci addentriamo nella proposta, quasi, alla In the zone di Britney e io sto impazzendo. Una delle scelte più belle di tutto il round: non è una proposta popolare scontata ma riesce comunque ad arrivare dritta agli ascoltatori. Inoltre, la trovo così rappresentativa con questa produzione dal sapore medio-orientale (cultura che influenza molte isole greche). Ed ora perdo un po' il filo con la ballad di Katerine Duska: è qui che dico che non c'è bisogno di costruire la "playlist perfetta". Better Love è anche carina ma la trovo sentita, risentita e poco adatta a rappresentare il contest perché fin troppo basic.
Nel complesso credo che si sia fatto un lavoro qualitativamente forte e di grande rappresentazione nazionale, e forse qui il lavoro oculato è stato di Plasma che ha scelto una nazione dalla facile caratterizzazione. La promozione dell'ESC verso coloro che non lo masticano c'è ma poteva esserci di più.
Team Diesis - Emm: siete, abbastanza, resuscitati dallo scorso round dove non ero riuscito ad apprezzare nessuna delle 3 playlist da voi costruite. Noto molta diversità tra le tre playlist: non so se è sinonimo di maggiore libertà dei concorrenti o di maggiore confusione. Il fatto di non ritrovare in nessuna delle tre nella formula cliché di cui vi sto parlando dall'inizio del post potrebbe essere positivo come negativo.
Svezia - Robyfederer. Dopo Amy McDonald, scelta che ti ha penalizzata, arriva la Svezia che, come dite, non sembrava il massimo per il materiale a disposizione. Perché sempre a te?
Partiamo con Tomas Ledin e la svedesissima Just Nu from 1980! Una delle poche canzoni tradizionaliste e old style che mi coinvolge. La trovo divertente e rappresentativa del periodo e della nazione. Si vola in alto con la proposta di Charlotte Perrelli, una dance-pop track alla Confession on the dancefloor nelle strofe che poi si trasforma nella classica ESC song. Devo capire: mi fa impazzire come scelta e segue bene il filone della prima canzone, ma la trovo una scelta poco azzeccata per convincere un non fan: è proprio per colpa di queste canzoni se non segue il contest! Ma questi possono essere comprati dall'ultima scelta: l'iconica Euphoria di Loreen. Scelta scontata? Non quando è il culmine di una tripletta dal sapore dance europeo che si costruisce scalino dopo scalino, con quest'ultima esplosione in cima.
L'ho trovata una playlist musicalmente coesa e perfettamente rappresentativa dell'ESC, un contest, ai miei occhi, divertente e pieno di bops. Non è la ballad mancante ad abbassare la qualità della proposta, che però manca di varietà. Sono davvero combattuto su come valutare il fatto che non sento una vera tradizione svedese in questa playlist... ma è anche vero che se io penso alla Svezia, penso a questi sound.
Norvegia - Sparso. Una playlist che piazza tre pezzi storici per l'ESC, che conosco persino io. Non proprio un grande lavoro di ricerca, insomma.
Partiamo con i Secret Garden e il loro brano strumentale condito ogni tanto da qualche voce ultraterrena. E' stato un combattimento: la mia mano andava verso il tasto forward di Spotify mentre la testa mi diceva "no, devo finirla". Difficile. Però di qualità, polarizzante. Ma ecco che si entra nel pieno delle bop targate ESC con la famosa, ed odiosa, Fairytale di Alexander Rybak che, subito dopo Nocturne, pare un po' "l'instrumentale che si trasforma in pop song". Una canzone tremendamente stupida e per questo non troppo adatta a promuovere il contest al di fuori della cerchia dei fan anche musicalmente ben costruita... e chi ama archi, violini and so on potrebbe aver trovato pane per i suoi denti con questa tripletta. Si chiude con Margaret Berger che corre in soccorso per raccogliere un paio di nuovi fan con questi suoni industrial che si staccano dalle due proposte precedenti.
Va a completare una tripletta che, devo dire, risulta piuttosto rappresentativa dei suoni che mi aspetto da un paese nordico come la Norvegia. Trovo che sia una delle playlist qualitativamente migliori, ma non il massimo dal punto di vista promozionale e cattura nuovo pubblico.
Francia - Targaryen. Qui la tripletta cliché viene meno perché si gioca con 3 brani in lingua. E' sicuramente un buon valore aggiunto: ottima scelta da parte del team leader quella di assegnare una nazione che avrebbe permesso questo.
Metto play e mi ritrovo in un film d'epoque francese, elegante e raffinato. La proposta di Betty Mars è un'ottima introduzione alla Francia, il paese con la personalità più spiccata tra quelli proposti. E' il brano tradizionale che è corretto per rappresentare a pieno la tradizione ma deve essere seguito da due brani forti dal punto di vista promozionale perché è pur sempre una mazzata. E già ci accorgiamo che qualcosa manca con il brano di Amina che risulta piuttosto ripetitivo. Mi rimanda ad un mood sereno e positivo, però non ha un ritornello, sa un po' di nicchia, ma quella nicchia che è già tra i fan dell'ESC. Arriviamo ad Amir che ha una canzone forte ma basic tipo quella di Katerine Duska della Grecia. L'ultima canzone secondo me doveva essere proprio la più mirata all'obiettivo promozione della manifestazione, perché è quello che più si andrebbe ad ascoltare oggi se ci si affacciasse alla manifestazione. E in questo, J'ai cherché viene un po' meno, nonostante sia una canzone divertente e rappresentativa del basic pop che producono in Francia LOL.
Nel complesso, è una playlist fortemente rappresentativa della nazione assegnata e anche buona a livello qualitativo. Dal punto di vista promozione dell'ESC, invece, ai non fan non credo attraerebbe.
Team Bemolle - Mone: cos'è successo? Vi trovo sottotono. Siete stati il mio team preferito nello scorso round e invece qui mi avete un po' perso. Ho trovato alcune playlist studiate un po' maluccio, stiamo parlando di ESC ma alcune canzoni sembrerebbero più adatte ad una manifestazione dove il pubblico, di età media 45, sta seduto con un occhio mezzo aperto e l'altro chiuso.
Belgio - Alpha. Ecco, la descrizione di cui sopra potrebbe essere calzante con 2/3 della tua playlist.
Si parte con Pierre Rapsat, la quota tradizionalista. E' il Toto Cotugno belga e quel Judy, Judy raggiunge lo stesso livello di irritazione. Questa è un'opinione soggettiva perché in realtà il brano fa un discreto lavoro di introduzione alla nazione. Poi arriva il secondo brano, quello degli Urban Trad, e lo trovo il più ripetitivo dei 24 brani in gioco. Non so come questo possa rappresentare l'ESC, mi sembra più adatto per una manifestazione culturale dove si raccontano storie nazionalpopolari. Bisognava forse trovare un maggiore equilibrio tra qualità, percepita, rappresentatività del paese e promozione della manifestazione. Mi sembra che con le prime due scelte l'ultima voce sia stata proprio dimenticata. Ma da questo punto di vista ci si riprende un po' con Loic Nottet, un altro che odio ma qui sei proprio sfortunata tu, scusami. Le strofe di questa canzone sono tremendamente fastidiose, così come la voce di Loic. E' un'ottima scelta dal punto di vista rappresentativo della manifestazione e penso possa acchiappare bene chi non è fan del contest.
In generale trovo le prime due proposte estremamente di nicchia e non basta l'ultimo brano a renderla appetibile al grande pubblico: è sottotono per un ascoltatore medio che vuole avvicinarsi all'ESC. Respiro il Belgio ma ne faccio anche a meno se poi il prodotto non è accattivante.
Paesi Bassi - Melrose. Siamo un po' sulla stessa scia di Alpha, anche se qui la trovo meno di nicchia ma qualitativamente meno forte.
Si parte col solito brano tradizionalista che, questa volta, ci strappa un sorriso. Amstrrrrrrrrdam Amstrrrrrrrdam. A cute funny introduction. Ma... le prossime due canzoni sono la fiera della banalità. Si parte con Edsilia Rombley e il suo dutch, ma più che all'ESC siamo in un negozio di abbigliamento un po' cheap. Una produzione che non sa di nulla, così come la voce della cantante. Trovo il tutto da eliminata in semifinale (non ho controllato, fatemi sapere com'è andata) e non capisco come possa fare un buon lavoro di promozione della nazione e della manifestazione. Eccoci poi con Arcade Laurence, la casella ballad che non vedevamo da un po'. Si diversifica dalle altre proposte che troviamo nelle altre playlist, eppure ciò non toglie che la canzone sia una classic-basic euro ballad degli ultimi anni.
Trovo che questa playlist offra una rappresentanza territoriale piuttosto discreta e che manchi di appeal verso il non fan della manifestazione, che vi si approccia con curiosità ma ne rimane deluso. In generale c'è una buona varietà ma che mi va a livellare un po' il tutto. Avrei preferito un maggiore shift verso uno/due sound ma con delle proposte più forti.
Islanda - Pupi. La playlist dal sapore più moderno: un rischio che potrebbe sacrificare la tradizione in cambio della promozione.
Si parte con Selma e la bop dal sapore anni 2000, un po' Aqua, un po' All Saints. E' il primo brano (e siamo all'ultima playlist!) che non propone l'inflazionato brano tradizione nella prima casella di questa playlist. E' un rischio che paga perché il brano è coinvolgente e rappresentativo di un periodo musicale ben definito che trova la sua nicchia di ascoltatori ancora oggi. Arriva Yohanna e ci perdiamo un pochino, con un'altra di quelle ballad nordeuropee dimenticabili. Potrebbe rappresentare qualsiasi nazione, dov'è l'Islanda? La risposta la trovo con gli Hatari, l'uptempo che acchiappa pure il tassello lingua autoctona. Che sceltona, il metal che si fonde all'elettronica. Travolgente (io la trovo quasi sexy) per i fan come per i non fan che rimangono stupiti positivamente.
Nel complesso, come dicevo, è una playlist particolare se confrontata con tutte le altre. Una playlist fortemente promozionale e, se questo toglie un po' alla tradizione e alla storia della nazione, la rende davvero appetibile per l'obiettivo del concerto. A livello di sound c'è un buon lavoro di mix e, tra l'altro, credo che tutte e 3 le canzoni rappresentino bene quanto poi viene proposto all'interno della manifestazione.
Utente
4 febbraio, 2018
Gioie ho fatto una filippica sul perché un brano dalle atmosfere internazionali e non più folkloristiche è la scelta più adatta per rappresentare l'attuale eurovision. E poi tre scelte spintamente tradizionali nel sound avrebbero reso la playlist poco eterogenea, che ricordiamo è il fattore principale. Comunque dai l'idioma e la strumentazione tipica in 2 brani su 3 è meglio che in zero, no? 💅
Btw pazzeschi i complimenti alla Florence e Adele (dive!) anche se sinceramente non so dove tu le abbia viste uahaau però grazie ugualmente perché sono altissima musica
Amo tra la reche e la duska adittate come basic rivedrei la definizione del termine ✨😘
Utente
7 agosto, 2013
Casadelvino ha detto
Gioie ho fatto una filippica sul perché un brano dalle atmosfere internazionali e non più folkloristiche è la scelta più adatta per rappresentare l'attuale eurovision. E poi tre scelte spintamente tradizionali nel sound avrebbero reso la playlist poco eterogenea, che ricordiamo è il fattore principale. Comunque dai l'idioma e la strumentazione tipica in 2 brani su 3 è meglio che in zero, no? 💅Btw pazzeschi i complimenti alla Florence e Adele (dive!) anche se sinceramente non so dove tu le abbia viste uahaau però grazie ugualmente perché sono altissima musica
Amo tra la reche e la duska adittate come basic rivedrei la definizione del termine ✨😘
Concordo sul non dover proporre per forza 3 brani folkloristici, che avrei molto probabilmente penalizzato. Ciò non toglie che il brano della Duska risulti piuttosto basic per rappresentare un'intera nazione, soprattutto se contestualizzato al calderone dei 24 brani.
Non colgo lo shade sui brani non tradizionali, ma sono curioso di sapere a chi è diretto.
Edit: nella consegna di questa prova non c'è scritto eterogeneità, o meglio, c'erano degli obiettivi da dover raggiungere, molto più ampi della sola eterogeneità della proposta (che rimane comunque uno dei metri di giudizio).
Moderatore Junior
7 agosto, 2013
Io voglio solo sottolineare che l’unico obiettivo espresso nella consegna era:
quello di scardinare il pregiudizio più diffuso sul concorso, che la musica portata in gara sia di bassa qualità, convinceteci del contrario!
Con in più l’idea di dare uno spaccato della storia della nazione.
Noi abbiamo cercato di attenerci a ciò, anche considerando che abbiam preso le nazioni rimaste. Per questo alcuni brani possono risultare pesantini, ma miravano a quello scopo.
Inoltre voglio giustificare l’assenza di paesi dell’est con il fatto che questi purtroppo hanno una storia troppo recente all’ESC e dovevamo muoverci su più decadi. Noi eravamo partiti con l’idea di portare tre nazioni distanti geograficamente, ma essendo arrivati per ultimi ci siam accontentati di quelle con più brani convincenti a disposizione.
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