Eccomi pronto a lasciarvi i miei primi giudizi dell'edizione. Vi faccio solo una premessa: nei miei commenti troverete sempre degli input, dei consigli o delle critiche che a primo impatto potrebbero sembrare che io stia cercando il pelo nell'uovo e senza problemi vi dico che forse effettivamente spesso sarà così. Però vi spiego subito che ciò capiterà non perchè io voglia a forza ricercare quello spillo tra gli steli, ma solo perchè dal momento in cui dovrò stilare la classifica, per forza di cose qualcuno sarà primo, qualcuno sarà quarto, qualcuno sarà ottavo e qualcuno sarà ultimo, e vorrei solo condividere ciò che mi ha porterà a decretare tali posizionamenti, che nel caso di un insieme di ottimi lavori, potrebbero essere anche minuzie, ma che trovo giusto riportare per mettervi a conoscenza sempre di dove andare a lavorare e soprattutto per non farvi cadere dal pero dicendo prima solo cose belle (cosa che davanti a bei lavori farei più che volentieri) ma poi dovendovi posizionare a metà o a fondo classifica per un livello complessivamente alto di tutti gli avversari. Ci tenevo solo ad essere chiaro su tutto ciò, spero mi comprendiate, baci.

E cominciamo la sfilataaa:

Katheryn Elizabeth Hudson: allora parto con il dire che la cosa che più ho apprezzato del tuo lavoro è il voler subito andare a puntare su una sfumatura dell'artista che cerchi di discostarsi da quella più diffusa nell'immaginario comune, che può vagamente ricordare le sonorità di alcuni successi (penso a ET o DH), ma che alla fine della fiera è comunque una freccia unica al suo arco. Il pezzo devo dire che mi è piaciuto, è piacevole all'orecchio e lo trovo appunto intrigante soprattutto contestualizzato alla sua era di provenienza. La tua constualizzazione è molto ben sviscerata, quasi prolissa(potrei averla scritta io con questa lunghezza lol, valuta tu se ritenerlo un complimento o meno lool) e con il background sulla storia di katy che mi ha saputo sfamare la curiosità. Ciò che non mi ha convinto granchè è la virata un po' alla Emma Marrone che hai preso a una certa, con quell'anafora volta a enfatizzare un concetto che comunque avevi già ampiamente trasmesso prima, e che è risultato un volerci a forza smuovere. Btw mi è piaciuto molto questo tuo inizio nella scelta del pezzo and I feel u my biologist friend sigh.

Il fu Mikimix: Allora parto con il dire una cosa che quasi sembrerà futile, ma che per me ha aiutato a empatizzare meglio di qualsiasi altra scelta stilistica, ovvero il chiamare il tuo fav singer col nome di battesimo, un piccolo aspetto che con semplicità palesa una sincera vicinanza tra voi. Hai scelto un brano dalle immagini crude ma ricche di suggestioni, che ti permette di iniziare un percorso anche dal punto di vista temporale con la riflessione sul "la vecchia me" , "il vecchio lui", il passato da cui ci si è staccati ma da cui si ha imparato molto. Del brano dal punto di vista compositivo non mi convince solo il pre-chorus, che non trovo inserito in maniera così fluida nel pezzo, ma è un'inezia. Per il resto, ottimo inizio.

La madonna di Monfalcone: allora parto con il dire che la tua descrizione al galà di presentazione l'ho trovato un po' confusionario tra i vari link del tg, dei funny moments, delle interviste etc. Invece qua trovo esattamente l'estremo opposto, ovvero una scelta schematica che mi rimanda a una concezione un po' scolastica nel voler per forza inserire nel proprio progetto tutti i diversi aspetti che si sa che verranno considerati, rendendoli dei punti, per carità ricchi di spunti e ben redatti, esistenti come entità uniche e non relazionate tra loro, ed è un peccato. Il problema principale comunque lo riscontro nella scelta del pezzo, IP non mi dispiace, trovo che presenti un paio di immagini evocative e con un significato di fondo molto forte di cui ho compreso il perchè ti colpisca, però che nella realizzazione non mi ha convince come nell'intenzione. Si tratta di un pezzo che funziona in un palco meglio che in cuffia, e che tutto sommato non incarna l'essenza del gioiello nascosto tra i meandri della discografia che volevo trovare, magari anche per via della sua freschezza o forse soltanto perchè non lo trovo all'altezza di ciò che tutti sappiamo che Elisa è capace di fare. E un po' il senso del concetto del galà era questo, svelarci qualcosa di nascosto che ci possa dire "wow, è bello come e o più dei suoi capolavori". So che la materia e la voglia di splendere c'è, ho molta fiducia in questo, quindi keep it up!

Sharon, Ruud, Robert, Stefan, Martjin, Jeroen: Allora non ho da dire nulla musicalmente sul pezzo, perchè lo trovo veramente di una bellezza sostanziale, di un'orchestralità imponente e di un fascino evocativo non indifferente. Ciò che posso al massimo dire è che non mi aspettavo atmosfere diverse da questa da parte loro, il che non è un male assolutamente, a meno che l'intenzione non fosse colpirmi con un qualcosa di inaspettato, e su questo si può riflettere. La contestualizzazione è molto strong come inizio, e da una parte sono contento perchè si vede che c'era il bisogno di espressione, e in un contesto come la musica ciò è molto importante, ma dall'altra ovviamente è stata un bel colpo di cannone in una gara tra pistole. In ogni caso bell'inizio anche per te.

La grammatica di Londra: Allora il tuo lavoro devo dire che l'ho trovato sofisticato e riflessivo, una sofisticata introspezione che mi ha reso il tutto molto intrigante e piacevole. Ho empatizzato e mi piace come hai veicolato il messaggio, tra le tue domande e la tua analisi. Contenuto e diretto, emotivo ma attento alla componente artistica e di valorizzazione degli artisti. Mi piace anche la sincerità nel dire che non ci sono sempre stati e che comunque è stato un amore sbocciato non per giovinezza, ma per consapevolezza, è interessante. Continua così ma senza perdere la voglia di migliorare, perchè si può sempre farlo.

Oxarte che sussurra nell'orecchio agli italiani: Ma che sorpresa, che è successo? Non posso far finta di non notare in te una grande voglia di rivalsa, e dire che spero vivamente tu riesca ad averla. Cominci con un pezzo che trovo totalmente adetto al contesto, penso che pure la stessa Anna non si ricordi di aver interpretato questo pezzo, che è proprio un gioiello nascosto. Mi piace anche come ci hai raccontato con parole comuni e ricordi sinceri il tuo incontro con esso, la sua (ri)scoperta e la sua evoluzione nel tempo. Un po' anche tu come semota hai scelto una strada "divisa in punti", anche se solo due e comunque connessi, anche se la prima parte l'ho trovata un po' stoppata inaspettatamente, sento che c'era ancora qualcosa da dire ma che non si è concluso. In ogni caso, pezzo bellissimo e speriamo sia solo l'inizio di un bel percorso.

Lord George: ooh george è proprio uno degli iscritti verso la quale sono più curioso di addentrarmi, una leggenda che sento di non aver mai conosciuto abbastanza e che merita di essere approfondito. Però per questo dico subito, con questa occasione, con questo tema, perchè presentare un brano che comunque il suo nome se l'è fatto? Posso comprendere il discorso che "non ha riscosso quanto merita" e concordo, perchè è di un'eleganza astrale. Però rimane il fatto che di nascosto per me non c'è nulla. Questa perla aveva già molta luce a sua disposizone. Mi dispiace ma non sono convinto.

Manuel and friends: contentissimo della loro presenza, perchè nella prima edizione li sognai come non mai e mi dispiacque molto non vederli. Allora devo dire il pezzo è interessantissimo: cupo, ruggente, distorto, lacerante. La metafora della patologia con annesso dolore viscerale e desiderio di cura è trasmessa molto bene. Si è trattato di una scelta ben fatta, che però è venuta dopo una scelta ancora più ben fatta, ci tenevo a dirti che Elymania è stata la mia presentazione preferita, e quasi mi dispiace non averla potuta sviscerare meglio. Unico appunto, non ho colto il desiderio di svelare proprio questo gioiello come l'ho colto in altri. Ma è solo perchè il livello è altissimo, perchè hai fatto un lavoro ottimo.

Cynthia Ann Stephanie Lauper Bonina Brown: allora devo essere diretto, anche perchè ci sto mettendo tre ore a scrivere: mi aspettavo di più. Il pezzo è carino, ma è molto sovrapponibile con i brani più noti di cyndi, non è nulla di nuovo, e non mi convince come loro. Inoltre anche nella contestualizzazione, sento sincerità e dolcezza, ma non ho visto valorizzato questo pezzo, non ritrovo le caratteristiche del gioiello che stavamo cercando. Mi dispiace, ma le basi ci sono tutte.

I re di liverpool: Allora con semplicità e originalità mi hai subito saputo colpire con una scelta inaspettata e una motivazione ben veicolata. Ciò che più mi ha colpito è stato il "dissidio" tra l'arrangiamento così modesto, rustico e il significato che rimanda invece a una voglia di un vento nuovo, di cambiamento, di movimento. L'immagine della ricerca del sole la trovo calzante anche in termini metafori riguardante questo percorso che è appena agli inizi. La canzone è bella, non mi colpisce come altre, ma il lavoro è molto buono.

Laurona Pausinona: caro il mio xello sarò sincero, appena ho letto la canzone ho detto perchèèèèèè? Poi però l'ho riascoltata e ho frignato come un cretino. Però al netto di tutto mi rendo conto che sia per il mio ricordo legato ai tempi in cui ascoltavo l'album e non al pezzo di per sè. Ciò che mi dona la stesssa emozione è infatti il fatto che tu riesci a trasporti completamente in Laura, ed è ciò che cerchiamo in questo gioco, un'anima unica tra voi e i vosti fav singer. Ciò che non mi dona l'emozione intrigante che cercavo è però il testo che ho trovato esprimere un concetto un po' ridondante e un po' in cui riscontro l'accusa di luogo comune che viene fatto spesso a Laura. Come intenzioni ci sei dentro tantissimo, il lavoro è comunque buono, ma ci sono degli step da fare e su cui lavoreremo. Buona fortuna.

I mirtilli irlandesi: beh che dire Scio, mi hai scosso. Questo pezzo è magia, è un brivido dietro l'altro che culmina nel fulmine di quell " I can't sleep here", un vortice unico che mi trasporta in universi lontani e poetici, come le sue ispirazioni. La cosa che ho adorato è come hai scelto un brano nascosto, nascosto proprio da ciò che spesso ha limitato i Cranberries agli occhi di molti: i loro più grandi successi, che per molti sembrano descriverli a pieno, quando in realtà hanno così tanti gioielli che meriterebbero altrettanto. Ci hai saputo raccontare loro e te stesso, e sei partito molto bene, continua così, con queste scelte.

GALA 1 - LA PERLA NASCOSTA

Faccio un commento generico sui tre concorrenti che ho seguito in questo gala. È stato il modo migliore per far partire questa avventura, avendo avuto già modo di collaborare con loro in passato, in altri giochi e situazioni anche private.

Penso che tutti e tre siano stati in grado di offrire le perle giuste per il completamento di questa bella collana musicale. Partivo dal presupposto, ribadito a tutti loro, che il brano di questo gala si discostasse in maniera netta da quello della presentazione. Un obiettivo per me raggiunto.

Con le loro proposte ritengo abbiano aggiunto un tassello importante al loro percorso appena iniziato, donandogli già varietà.

Amers, Edorf e Scio avevano le idee piuttosto chiare su ciò che volevano portare a galla dei loro artisti e di loro stessi. I nostri scambi sono stati proficui, e ho apprezzato molto anche la volontà di mettersi in discussione proponendo delle alternative, affidandosi al mio giudizio e al mio intuito.

E ora i miei commenti sugli artisti e le proposte che dovrò classificare:

KATY PERRY
Dopo Britney Spears e Lady Gaga, è bello vedere un altro volto storico del pop femminile in gara a My Favorite Singer. E chi meglio di Kassa per farci andare a fondo nella discografia di Katy Perry?

Partiamo col piede giusto. In una manciata di righe ci hai permesso subito di scavare nel vissuto della Perry, mostrandoci la sua anima e le ferite che l'hanno forgiata, dandoci inoltre la conferma che dietro il successo duraturo c'è bisogno di grande forza di volontà. Hai spianato la strada al tuo percorso, stimolando tantissimo la nostra curiosità.

Creando un parallelismo con la tua stessa vita, ci hai fatto capire senza preamboli che il legame con la tua cantante preferita ha una profonda ragione d'essere. In più, ci hai fatto ascoltare una Katy meno scontata nell'interpretazione e nell'esecuzione vocale, che urla la sua voglia di liberarsi dalle catene di un background scomodo.

Considerando la storia di Teenage Dream e il modo in cui ci è stata raccontata tramite i singoli estratti, "Who am I living for?" è decisamente una perla nascosta.

CAPAREZZA
Quando ho ascoltato per la prima volta "Nessuna razza", senza aver letto ancora la descrizione correlata, mi è subito saltato all'orecchio un pezzo preciso della canzone: il "ma non mi pettino" del secondo verso.

Questo perché, le note di quelle quattro parole sono una chiara citazione alla melodia del "di tiepide" in "E una notte se ne va" dell'alter-ego (cit.) sanremese di Caparezza, Mikimix. Un pezzo che a me è sempre piaciuto e che ha avuto molta più fortuna in Francia che qui da noi.

Leggendo poi le tue parole, Abiura, e comprendendo le ragioni che hanno spinto il rapper a scrivere questo pezzo così arrabbiato, ho capito che il riferimento non è affatto casuale, e ci conferma il suo grande genio.

"Nessuna razza" è una 'semplice' album track, eppure suona come una hit delle sue che non skippi se le becchi in radio, con un arrangiamento curato al dettaglio che ci dona un ritornello quasi thriller con quegli effetti piazzati sulla chitarra.

Il testo ricalca lo stile al quale ci ha abituati Caparezza, che stupisce frase dopo frase con grande arguzia e originalità. E quelle frasi si intrecciano alle sensazioni che Abiura ha vissuto e che tramite questo pezzo, e le sue immagini vivide, ora rende anche nostre, con grande capacità narrativa.

ELISA
Non sapevo bene cosa aspettarmi da questo gala, perché Elisa ha percorso molti step nella sua carriera, dimostrando di sapersi destreggiare in vari generi e non solo in italiano, senza mai perdere il suo piglio.

Certamente mi ha colpito vedere la perla nascosta saltare fuori dal suo ultimo album, anzi, addirittura dalla sua ristampa. Ma questo dimostra che ogni artista va visto a tutto tondo, senza rimanere per forza ancorati alle prime glorie.

"In piedi" non è un pezzo scontato, e nemmeno immediato. Di certo non un brano che musicalmente potrebbe descrivere alla perfezione Elisa, se confrontato con tanti altri brani conosciuti o meno del suo repertorio. E posso capire le perplessità di alcuni giurati.

Ho però apprezzato il grande coraggio di Semota nel proporlo, perché con le sue parole mi ha fatto arrivare forte e chiaro il bisogno di utilizzare "In piedi" come mezzo per raccontarci della dignità di una e tante donne e delle loro fragilità. E allo stesso tempo, la loro naturale predisposizione a leccarsi le ferite e ripartire da capo, andando contro certi pregiudizi e preconcetti.

Ho trovato una grande dignità, quasi commovente, nel cantato asciutto di Elisa, che si approccia al tema femminile in prima persona, senza voler strafare. Non rinchiude il pezzo in una melodrammaticità vana, pur parlando di un tema super abusato, che con altre soluzioni vocali diventerebbe stucchevole.

LONDON GRAMMAR
La cosa più bella di My Favorite Singer, a mio parere, è il massiccio lavoro di psicoterapia che i nostri concorrenti si ritrovano ad affrontare, nel tentativo di spiegarci come la musica possa diventare una colonna sonora perfetta per vari episodi della nostra esistenza.

Alabama entra a passi spiegati nel filone di coloro che decidono di dare loro stessi al 100% mettendosi a nudo senza freni. E intuisco, conoscendolo seppur marginalmente, la difficoltà nell'esporsi in questo modo. Dobbiamo considerarlo come un regalo, da scartare con delicatezza.

"Maybe" è un brano ammaliante, dalle atmosfere quasi rarefatte, che si sposa alla perfezione con il cantato etereo della vocalist dei London Grammar. Un acclarato marchio di fabbrica. Se possa considerarsi un'effettiva perla nascosta nella discografia del gruppo, non saprei dirlo, innanzitutto perché non la conosco in maniera approfondita, ma soprattutto perché mi pare vada a ricalcare stilemi già riconoscibili in altri singoli della band.

È una bella canzone? Decisamente sì, e uno degli highlights di questo gala, però ammetto che pensando al tema, a rimanermi più impresse sono le canzoni che mi regalano una nuova visione dello stile dell'artista in gara.

ANNA OXA
Non c'è due senza tre. Uno Sparso ai nostri occhi nuovo di zecca, che dimostra già con un paio di canzoni di avere tutte le possibilità per far bene e lasciarsi alle spalle i due precedenti percorsi. Senza negare l'ovvio: la nostra platea è più predisposta verso la tua "nuova" cantante preferita.

Anna Oxa non è un'artista semplice da gestire. Potremmo schierare i suoi brani più iconici, così diversi fra loro, e probabilmente fare centro di gala in gala. Ma non è questo l'obiettivo di My Favorite Singer, e chiaramente, nemmeno il tuo. Apprezzabile.

Siamo di fronte a una trasformista che ha donato alla musica italiana svariate sfaccettature, e tu ce ne stai donando di inedite, mettendo da parte l'estro, per farci concentrare, almeno in questa prima parte di gara, sulla parte più introspettiva della sua carriera.

Tu sei anche la prova che i papiri, che anch'io scrivo, non sono per forza necessari per spiccare nella gara. L'importante è essere chiari ed esaurienti. Il tuo aneddoto ci ha aperto le porte al brano, che è stato poi raccontato con sintetica suggestione in tutti i suoi punti.

GEORGE MICHAEL
Spero di poter lavorare presto con te, davenport, perché George Michael è una delle mie icone. Faccio questa premessa per farti capire che le mie parole sono quelle di un estimatore che vuole vedere brillare la sua stella nel firmamento di My Favorite Singer.

Non ho ben compreso la scelta di "Kissing a fool" (se non come pretesto per raccontarci del tuo ricordo molto sensuale) perché, sebbene effettivamente ci presenti un George musicalmente diverso da quello conosciuto e amato dalla massa, non credo lo mostri al top delle sue possibilità.

Ripensando a quel disco, "Faith", mi lascia un po' di stucco la decisione della casa discografica di lanciare questo singolo, sia perché dopo ben sei tracce estratte su dieci di tracklist, non ritengo fosse necessario, ma anche perché ho sempre ritenuto "Kissing a fool" più un mero esercizio di stile quasi a voler dimostrare a tutti i costi che lui potesse approcciarsi anche al jazz.

Ad esempio, tra la manciata di pezzi rimanenti in quell'album, avrei preferito venisse data più attenzione a "Hand to mouth", che trovo irresistibile.

Ho amato molto leggere del ricordo che leghi a questo pezzo, hai fatto risentire anche a me il sapore dolceamaro delle labbra di un fan di George di Lodi, che si invaghì di me quando ero un fringuello e, dopo aver passato la notte insieme, mi dedicò "A different corner".

CYNDI LAUPER
Cristian to Cristian, grazie per aver scelto una cantante simbolo degli anni Ottanta, la mia decade musicale di riferimento fin da bambino.

Il brano non si discosta molto da un filone molto in voga in quegli anni, e se vogliamo ricorda già altri brani della Lauper. È venuta meno, quindi, quell'attinenza al tema che ho visto più centrata in altre proposte.

"Calm after the storm" - che curiosamente mi trasmette tutto (euforia, gioia, divertimento) tranne che calma, ma sarà stata una scelta di titolo voluta proprio a sottolinearne il contrasto - è stato il tramite per permetterti di aprire una riflessione, ma non totalmente.

Se posso permettermi, questo è un consiglio che scrivo qui ma che dico a tutti, da ex concorrente spesso in contrasto con i giudizi di alcuni giudici, sui quali ho riflettuto a posteriori: a volte dimentichiamo che in gioco ci sono i nostri artisti con le loro canzoni, e queste vengono votate e classificate. Noi, i nostri racconti, i nostri ricordi, le nostre emozioni, sono un tramite molto importante, ma non devono diventare la sola portata del pranzo.

THE BEATLES
Qui c'è la stoffa e quando si lavora bene, non c'è bisogno di spendersi in troppe parole. Forse la più completa di tutte le descrizioni perché si parte da un'analisi meramente tecnica, sul cantato e la parte strumentale, con i riferimenti alla versione originale, dandoci anche una visione d'insieme della formazione e della sua storia.

Si passa poi a sviscerare il significato profondo dietro l'apparente leggerenza delle parole, un tratto distintivo di buona parte della produzione dei Beatles. Si finisce poi all'opportuno cenno agli episodi di vita vissuta, a chiudere alla perfezione un cerchio davvero molto... rotondo. Nella classifica poi subentra, giustamente, anche il gusto, ma qui indubbiamente è stato offerto un lavoro ottimo, che va riconosciuto.

LAURA PAUSINI
Mi trovo in difficoltà perché al netto di un racconto molto a fuoco e soddisfacente sotto più punti di vista, non ritrovo nel pezzo quei criteri che a mio parere la rendono la scelta migliore per il tema assegnato.

Ho intuito la volontà di proporre una canzone che ti desse modo di raccontare chi è Xello, il tuo cambiamento e la felicità che stai ottenendo nella tua vita, e che sì, meriti ampiamente.

D'altro canto però "Un progetto di vita in comune" sembra quasi più il pretesto (così come per "Kissing a fool" di George Michael) per affidare un tema musicale alla sceneggiatura della tua realtà.

Apprezzo il volerci dimostrare che la Pausini sia ancora in grado di tirare fuori dei brani che, secondo il tuo punto di vista, le diano modo di mettere in mostra la sua forza interpretativa e vocale, ma secondo la mia visione una "perla nascosta" deve essere quella canzone che, nella sua totalità o in parte di essa, dimostri anche l'intraprendenza e il discostarsi dalle caratteristiche che hanno reso quell'artista nota nel suo campo. Che si tratti di musica o di tematiche.

Anche io aspetto ma rinnovo i ringraziamenti a chi ha speso tempo ad ascoltare e commentare.

Dico solo che ho provato a far ascoltare Daffodil Lament ad un mio ex e al mio attuale compagno, agli inizi delle due relazioni e si sono addormentati entrambi nel mentre, quindi la tecnica era addolcirvi facendovi cullare da Morfeo Non mi aspettavo vi avrebbe colpito tanto ma ne sono suuuperfelice!

Caparezza: tra gli artisti in gioco, Caparezza è probabilmente quello più lontano dal mio mondo musicale, come del resto l’universo rap in generale. Non per niente, i due brani ‘maggiori’ da te citati hanno suscitato in me ben poco interesse, attraversati come sono da un’atmosfera forse un po’ troppo improntata a un’ironia che mi parla poco (o perlomeno questi sono i miei ricordi). Al contrario, nell’ascolto di Nessuna razza ho avvertito un certo nervosismo, una inquietudine certamente palpabile che mi ha portato a vedere qualcosa di diverso in quest’artista, che, come dicevo, conosco davvero superficialmente. Trovo che, in particolare, l’introduzione strumentale sia particolarmente intrigante, carica di mistero e suggestione, e personalmente mi dispiace un po’ che il brano non si mantenga sempre sullo stesso tono: come metti in evidenza tu stessa, la canzone vive di una tensione tra cupezza e leggerezza, e nei – comunque non troppi – momenti in cui prevale quest’ultima, il mio entusiasmo si smorza un po’. È stato invece molto interessante il modo in cui, nell’ultimo paragrafo della tua presentazione, questa molteplicità di sfumature sia stata traslata e bene integrata in un discorso più personale. A prescindere da quelli che sono i miei gusti, sei stata molto brava nel veicolare le ragioni che ti fanno considerare questo brano significativo e meritevole di maggiore attenzione.

Within Temptation: Sai quanto io abbia apprezzato molte delle canzoni che in questi anni mi hai fatto conoscere di questo gruppo che è così importante per te, e questa Overcome non fa eccezione, delicata, potente, drammatica. Diverse delle cose di cui, generosamente, hai voluto metterci a conoscenza nella descrizione le sapevo e mi fa piacere che tu abbia provato il desiderio di condividerle in questo gioco, che è giusto che tutt* voi percepiate come un safe space, ed è stata suggestiva l’esperienza di lettura unita all’ascolto, perché è come se Overcome si fosse resa ottima colonna sonora di questa tua ‘pagina di diario’. Un’altra annotazione che ho trovato suggestiva del tuo commento è l’interpretazione di quel momento in cui la musica, in maniera quasi metamorfica, assume le sembianze di onde spezzate, perché anche a me piace molto andare alla ricerca di vari significati, trovare immagini più nascoste che magari non esistono nell’oggettività del brano ma che servono alla nostra immaginazione per renderci ancora più partecipi delle emozioni che il brano ci restituisce.  L’unico appunto è quello che ti è già stato fatto, nell’insieme del tuo lavoro forse viene un po' meno il senso di perla all’interno della discografia dei Within Temptation, qualche riferimento al brano che avrebbe reso il lavoro ancora più completo, anche se il fatto che si tratti di un B-Side fa comprendere anche a chi ignora la tua passione per questi artisti la tua conoscenza di ogni piega, anche le più nascoste, della loro produzione.

Anna Oxa: Third time’s a charm? Sono davvero, davvero contento di trovarti finalmente, potenzialmente competitivo e sul pezzo, dopo che lo scorso anno, con i Pooh, è andata come è andata, e un Baglioni a mio parere un po’ sottovalutato nella leggendaria prima edizione. Di questa Controvento, più ancora che dalle sonorità, che sembrano trascinare nelle terre lontane da te citate, sono stato intrigato da certe immagini oniriche e evocative del testo: molto incisivo per esempio il lacerto Sono su un treno che va tra i fatti e le parole, supera i sogni e la realtà, con questa fusione tra un’esperienza così comune come quella di prendere un treno e il trascendere in una realtà altra. In questo senso, trovo che l’unico limite di questa tua prima prova con Anna Oxa, per quanto mi riguarda, sia l’impressione che la canzone consentisse di potere essere sviscerata in maniera più approfondita, quantomeno dal punto di vista dell’artista, se non una riflessione ancora più on point dal tuo punto di vista personale (che possono essere anche delle riflessioni o impressioni, non per forza chissà quali aneddoti o confessioni sulla vostra sfera privata).

George Michael: la canzone è molto carina, anche se non c’è un aspetto in particolare che mi faccia pensare a Kissing a fool come a un brano da scoprire o da riscoprire. Il punto però, come ho già detto anche nel commento al brano di Caparezza, non sono tanto il mio gusto e le mie impressioni sui singoli brani, quanto la maniera con cui questi vengono da voi veicolati. A questo punto, dopo che i miei colleghi si sono già quasi tutti espressi, sarai anche un po’ stufo di leggerlo xD ma mi sembra manchi un tuo punto di vista più puntuale sulle motivazioni relative alla presenza di questo brano in questo gala, ma tu stesso hai già detto che proverai in futuro, se ce ne sarà possibilità, a creare una maggiore attinenza, quindi ottimo! Per quanto riguarda la tua chiusura, con quell’insight nostalgico relativo al tuo passato, devo dire che è stata una bella conclusione, spero non ti sia costato troppo rivivere quelle sensazioni per condividerle con noi <3

Afterhours: Il pezzo è davvero bello, e, nella tua sinteticità, riesco a capire le ragioni della tua scelta. Mi piace molto come il brano faccia capolino con un sound soffuso e un’atmosfera dolente e malinconica, che poi si apre a un mood più doloroso e rabbioso per terminare con una parte strumentale un po’ più placida che in qualche modo mi sembra lasciare emergere uno spiraglio di ‘positività’.

Cyndi Lauper: penso tu abbia un buon potenziale da potere sfruttare in questo gioco, infatti il tuo racconto, nella sua semplicità così personale, lascia intuire bene la rilevanza della musica della tua artista nel tuo percorso. Penso però tu abbia portato all’estremo quella sorta di errore che ho riscontrato anche in edorf, cioè la sproporzione tra apporto più personale (che, ripeto, ci sta e che hai comunque fatto bene a inserire nel discorso) e un focus sulle qualità del brano in sé a sfavore del secondo elemento, che è ovviamente importante che emerga. Corretto questo punto, sono certo che potrai rivelarti una voce fresca che può dare molto alla gara 😊

The Beatles: condivido quanto già espresso dai colleghi: sicuramente uno dei lavori migliori. La canzone è molto piacevole, anche se forse, soprattutto se confrontata con altre canzoni in gioco, tenderei a ritenerla più una chicca per appassionati che una vera e propria perla. Tu però, ed è la cosa più rilevante, hai reso bene, con una presentazione ricca e puntuale, con le varie parti che convivono molto bene nel discorso, le ragioni della scelta, fornendo uno dei quadri più esaustivi e completi.

Laura Pausini: noto che in molti hanno fatto un veloce confronto tra lo xello di quest’anno e quello che non è riuscito a brillare l’anno scorso con Mia Martini. È vero in generale che il percorso dell’anno scorso a un certo punto sembrò ristagnare, però mi piace ricordare che non mancarono episodi a mio parere più convincenti e adatti a questo tipo di gioco, e alludo agli episodi di Bambolina, bambolina e Padre davvero. Questo per dire che non mi sorprende eccessivamente scorgere uno xello sicuramente a fuoco nel raccontare come le emozioni, le sensazioni scaturite dalla musica di Laura Pausini riescano a fare un po’ da specchio a ciò che xello sente e vive. È – secondo me - parimenti vero però che, aldilà del bel parallelismo tra la tua attuale situazione e le intenzioni dell’artista, non emerge tantissimo la ragione per cui Un progetto di vita in comune dovrebbe essere ritenuta una canzone da riscoprire, e quindi viene un po’ meno l’aderenza alla traccia, quantomeno rispetto ad altri lavori. Il tuo nuovo inizio è comunque incoraggiante!

The Cranberries: parto dal presupposto un po’ over the top che se in una descrizione infili folk e riferimenti letterari mi hai già conquistato xD accantonando questo, in assoluto il mio lavoro preferito, tra canzone e riflessione su di essa. Personalmente conosco diverse parti della discografia del gruppo irlandese: per qualche tempo sono stati gli artisti preferiti di uno dei miei fratelli e dunque tramite lui, che li metteva sempre nel lettore cd, ho avuto modo di fare la conoscenza anche di canzoni altre rispetto alle loro signature songs. Il titolo Daffodil Lament, da solo, non mi riconduceva a un brano specifico, ma già dopo poche note la canzone nella sua interezza – e nella sua complessità - si è fatta spazio nella mia memoria, in tutti i sui aspetti, quelli umbratili, quelli più luminosi, quelli più malinconici e minacciosi e quelli più sereni. Parlando proprio di serenità, il tuo scritto mi ha lasciato con una bella sensazione di pace addosso. Non so come spiegare, nel momento in cui ti sei avventurato nella disamina delle tue diverse interpretazioni da una parte hai risposto bene al perché questo brano sia una perla (una canzone così mossa, trascinata da spinte così contrastanti e così magistralmente armonizzate, non può che essere tale secondo me), dall’altra ti sei aperto a una parte finale che ha fatto propri i contenuti del brano per riflettere in modo del tutto personale sulla complessità della vita, creando un connubio con la musica davvero emozionante.

Tra una burracata e un'altra con mio marito, Caterina e la figlia Leti, rispettivamente moglie e figlia del famoso Roberto, di cui vi ho parlato ardentemente in secret user2 quando ho impersonato Baylor... Va bé ma questa è un'altra faccenda e non voglio creare casini, comunque dovrei esserci.

Approfitto per ringraziare menaces per il supporto preziosissimo e le parole carine che mi ha riservato, grazie! 

Ora che è chiusa la votazione per questo primo Galà volevo ringraziare di nuovo tutti i giudici e i tutor che mi hanno fatto capire quali errori posso aver commesso (da novellino quale sono, ma non è una scusante) e posso solo dirvi che laddove dovessi accedere al Galà 2 spero di riuscire a centrare e mettere in atto quello che mi avete consigliato più o meno tutti. Grazie infinite.