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MFS 3 - Vincitore a pag.35
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Napoli

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12 gennaio, 2021 - 22:34
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Azz e che signora equipe excitedexcitedexcited

In bocca al lupo a tutti ahh

semota
Schio (Vicenza)
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Utente
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13 gennaio, 2021 - 8:18
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In bocca al lupo a tutti! excited
@NotturnoManto in teoria hai il mio telegram se no dimmi che così ci sentiamo laugh

Alby
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83
13 gennaio, 2021 - 8:25
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E aloooooooraaa!!! 

Bentrovati! excited ... io super felice di sedermi ancora una volta a questo tavolo. Ringrazio moltissimo @alessandrino per avermi fatto salire di nuovo a bordo di questa nave pazzesca! hug

Lo ringrazio soprattutto per aver reso non valutativo questo Gala 0, sarebbe stato difficilissimo (anche se mi aspetto che sarà sempre più dura deadbanana2... un grande in bocca al lupo a noi giudici e prof hug). 

Complessivamente trovo che siate partiti nel modo giusto, le nuove leve sono carichissime e altrettanto chi ha già assaporato il palco di My Favorite Singer. Sono affascinato dalle potenzialità di un cast molto eterogeneo di artisti, ma anche dagli approcci e dai "discorsi" che ho intravisto nelle intenzioni dei concorrenti. 

Qualcuno di voi è partito dall'inizio, qualcun altro in medias res facendoci quasi osservare dalla finestra del tempo dei momenti precisi della vostra vita e del rapporto che vi lega al vostro beniamino. C'è chi ha puntato sui grandi successi "bruciandoseli" in una manche senza voto (ci piace, vuol dire che vi state tenendo le perle rare per giocare strong), qualcun altro ancora ha puntato a dar voce al proprio artista con dei veri e propri autoritratti in musica, in cui alla fine riusciamo a riconoscere un po' anche i nostri tratti somatici. 

C'è chi con il proprio cantante preferito ha un legame quasi genetico e inconscio, chi ci è cresciuto insieme, chi lo ha riscoperto a posteriori, chi lo ha guardato negli occhi con la musica che pompava nel cuore, e chi lo ha guardato negli occhi con le cuffie nelle orecchie, chi lo ascolta in sottofondo, chi cerca nelle sue parole conforto e coraggio, chi è arrivato a detestarlo, chi ha faticato a comprenderlo o ha sofferto nel vederlo incompreso. 

Vogliamo questo. Vogliamo storie ed emozioni. Le vostre storie e le vostre emozioni. Fateci entrare nei pezzi che scegliete, fateci entrare nella vostra anima mentre li ascoltate. Raccontateci sensazioni, interpretazioni, aneddoti, pensieri, riflessioni, curiosità. Chi è l'artista che canta per voi? Cosa vi canta? Fateci conoscere il vostro idolo come non lo abbiamo mai conosciuto, e fateci conoscere voi come non vi abbiamo mai conosciuto, lasciando parlare la musica. 

Vi assicuro che il viaggio con il vostro Favorite Singer sarà pazzesco e irripetibile. Divertitevi! heart

Edre
Moderatore

Moderatore Junior
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13 gennaio, 2021 - 11:10
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Buondì! Rieccoci qua, al solito ringrazio Alessandrino per la rinnovata fiducia e tutti i concorrenti per aver scelto di partecipare. Questo gioco, dietro una premessa tutto sommato semplice, cela delle difficoltà enormi, e sono certo che sarà un'occasione per tutti (compresi noi giudici) di mettersi alla prova.

Non voglio ripetere ciò che gli altri membri dell'equipe hanno già detto, e voglio approfittare di questo commento per lasciare qualche suggerimento sul percorso, visto che, in futuro, il ruolo di noi giudici sarà più scollegato da voi concorrenti, dovendo mantenere quanto più possibile un'imparzialità. Ciò che diremo tra noi vi sarà indirettamente comunicato dai tutor, ma trovo che sia corretto lasciare già delle indicazioni su cosa cerchiamo singolarmente.

Abbiamo notato che tutti voi avete iniziato ad impostare un percorso, come ha già detto Alby. E come ha detto Casa il punto focale di tutto è presentare la vostra visione del "favorite singer" scelto. Mi sembra che le premesse siano buone: tra chi si è concentrato sulla propria esperienza in relazione all'artista e chi ha preferito presentare l'artista in una luce nuova, inedita e comunque personale, trovo che tutti abbiate svolto un lavoro già in linea con ciò che ci aspettiamo dal cast. 

Vorrei, però, parlare di qualcosa di più pratico. Come fare ad avanzare quanto più possibile nel gioco? La risposta a questa domanda non è assolutamente semplice e univoca. Nel corso delle edizioni abbiamo già visto percorsi diversissimi funzionare in maniera piuttosto simile. La diversità dei percorsi, però, nasce anche da considerazioni sul cantante scelto che possono aver funzionato o meno. Nell'elaborare un percorso, pensate al materiale che avete tra le mani: il vostro cantante ha diverse ere e una discografia piuttosto ampia? Il vostro cantante è già ampiamente apprezzato sul sito e in generale? Il vostro cantante ha uno stile ben preciso? Il vostro cantante è un mostro sacro?

In base alla risposta a queste domande, è chiaro che gli approcci debbano essere diversi. Se il vostro cantante ha molto materiale, allora è il caso di presentare uno spettro quanto più ampio possibile delle sue ere (e penso al percorso di Emm e Faber dello scorso anno, in cui c'è stato un grande lavoro di diversificazione). Se il vostro cantante è già di per sé apprezzato sul sito o un'icona, allora è importante far capire perché per voi sia così importante, perché c'è sempre il rischio che il legame sembri più di circostanza o dovuto solo alla fama (e qua penso ai percorsi stra-personali di Jojo/Britney e di Krishoes/Gaga, o al percorso di riscoperta basato su brani poco noti di Vike/Nelly). Se il vostro cantante non ha molto materiale o uno stile estremamente chiaro, dovete fare un lavoro certosino di correlazione con i temi dei galà per evitare che risulti troppo simile a sé stesso (e non posso non citare i percorsi di Salvatore/Melanie Martinez e Notturno/Passenger). Ciò non toglie, ovviamente, che potete interpretare un percorso a vostro modo, creando qualcosa di completamente nuovo per il contest, ma è importante aver già chiaro il modo in cui volete impostare il racconto del vostro cantante preferito.

E, nonostante tutto, la cosa resta difficile. Un buon percorso può aiutare tantissimo in finale, ma bisogna arrivare in finale a ogni costo. E qua si innesta un altro discorso valido per tutti: le valutazioni terranno sì conto di cosa si è fatto fino ad un certo punto, ma alla fine si basano principalmente sul singolo galà. Se credete di avere la canzone perfetta per superarne uno, valutate seriamente la possibilità di giocarla, a prescindere da ciò che potrebbe essere corretto a lungo termine, perché i percorsi saranno valutati in finale. E dovete arrivarci.

In più, mi soffermo su un'ultima caratteristica di quest'anno. Come potete leggere nel regolamento, non ci sarà più l'immune del pubblico. Questo dettaglio cambia ulteriormente il modo in cui giocare, perché vi porterà a cercare di impressionare la giuria e i tutor in primis. E questo può andare anche a vostro vantaggio, perché, dovendo giudicare l'intero contest con una certa responsabilità addosso, siamo portati a guardare più accuratamente a ciò che fate o potete fare in futuro. In più, siamo sempre noi tre, insomma. Se non sapete già come "prenderci", lo scoprirete.

Ultima cosa, ma altrettanto importante. Per noi non è mai semplice valutare, è capitato spesso che il livello della prova sia stato altissimo, e in tal caso, purtroppo, non si può non lavorare per confronto. Può capitare, e considerando il livello di questo galà 0 sono certo capiterà, che concorrenti con una valutazione molto buona dalla giuria finiscano al ballottaggio. Purtroppo, in un contest del genere, il ragionamento per confronto esiste, e vi chiedo di comprendere questo andando avanti e mantenere un comportamento rispettoso. In questo contest è difficile, perché portate un pezzo della vostra vita e ci sta che siate particolarmente legati ad esso o vogliate lottare per difenderlo. Ricordate che, a prescindere dai risultati, se ci avete messo in difficoltà, avete fatto comunque un ottimo lavoro, semplicemente qualcun altro ha fatto un lavoro ancora più ottimo. E può avvenire, questo non nega il valore né del vostro artista, né del vostro percorso.

Buon lavoro a tutti, allora! Mi rendo conto che questo discorso possa mettere un po' di ansia, ma vi assicuro che il senso di base è il contrario. Comunque vada, chi farà un lavoro personale e accurato sarà ricompensato. Se non dai posti in classifica, dal ricordo del suo percorso tra chi ha partecipato e giudicato.

semota
Schio (Vicenza)
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13 gennaio, 2021 - 11:59
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@alessandrino il brano per il ballottaggio se poi non si va al ballottaggio è come se non te lo avessimo mai mandato? Cioè poi si può giocare eventualmente in un Galà successivo? E per il ballottaggio dopo si può cambiare?

alessandrino
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13 gennaio, 2021 - 13:03
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semota ha detto
@alessandrino il brano per il ballottaggio se poi non si va al ballottaggio è come se non te lo avessimo mai mandato? Cioè poi si può giocare eventualmente in un Galà successivo? E per il ballottaggio dopo si può cambiare?   

Il bravo si conserva anche per i ballottaggi successivi laugh se avrete necessità di cambiarlo potrete farlo entro un'ora da quando andrete al ballottaggio

alessandrino
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13 gennaio, 2021 - 21:21
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Buonasera ragazzi e ragazze 

Simona Ventura condurrà Pechino Express? Parla Costantino della  Gherardesca. ⋆ Trash Italiano

Come procede la ricerca per il brano del primo Gala? Spero bene party Ricordo che la scadenza per la consegna è fissata alle 17:30 di domani.

Intanto approfitto di questa serata di transito per darvi alcune comunicazioni che avevo dimenticato di scrivere nel regolamento. 

Viperissima Simona Ventura GIF - Viperissima SimonaVentura TemptationIsland  - Discover & Share GIFs

Comunicazione 1:  Il brano che deciderete di destinare al ballottaggio potrà, volendo, anche essere giocato in un Gala, nel caso in cui lo riterrete adatto. Mi rendo conto che @semota mi aveva posto proprio questa domanda ma io l'avevo interpretata a metà rofl quindi chiedo venia e confermo che finchè il brano del ballottaggio non verrà utilizzato per una sfida, è possibile utilizzarlo anche in altri momenti della gara. Ovviamente vi chiedo di avvisarmi preventivamente e di mandare un brano sostitutivo per il ballottaggio, nel caso si presentasse questa eventualità. 

Comunicazione 2: Il vincitore del Gala, colui il quale si classificherà primo nella classifica dei giudici (o dovesse salire in prima posizione grazie al voto del pubblico), riceverà un piccolo bonus da utilizzare per il Gala successivo (o quando si presenterà l'occasione per farlo). Non sarà nulla di compromettente ai fini della gara: si tratterà magari di un bonus orario nella consegna, priorità nelle scelte o cose del genere. Nessun punto extra o posizioni in classifica guadagnate di default. 

 

Inoltre c'è un'altra cosa che devo comunicarvi...

Simona Ventura GIF by Isola dei Famosi - Find & Share on GIPHY

Secondo le nuove linee guida del forum, in quanto organizzatore del contest non potrò ricoprire anche il ruolo di giudice come ho fatto nelle edizioni precedenti. 

Simona Ventura Isola 12 GIF by Isola dei Famosi - Find & Share on GIPHY

A parte gli scherzi rofl mi dispiace molto lasciare andare parte del mio ruolo in questo gioco. My Favorite Singer ha rappresentato un'occasione per me su questo forum, non solo per farmi conoscere come organizzatore di giochi ma anche come persona, nel modo di pormi e di formulare i giudizi, lasciando emergere una parte di me che spesso nella vita "reale" non riesce a venire fuori: il ragazzo che non ha paura di esprimere la propria opinione in merito a qualcosa. Era divertente e allo stesso tempo appassionante dedicarmi all'ascolto e alla lettura delle proposte dei concorrenti che si sono avvicendati e mi sentivo stimolato a farlo nel migliore dei modi per rendere un giudizio che fosse il più corretto possibile nei confronti di un utente che ha messo impegno e dedizione nel presentare qualcosa di bello e di personale. Era il mio modo di rispettare la persona dietro l'utente che spesso ha deciso di aprire il suo cuore e presentare se stesso in maniera spontanea e sincera, cosa che io in primis probabilmente non sarei in grado di fare.

Lasciare il tavolo dei giudici sarà molto triste ma, ovviamente, non smetterò di dedicare attenzione al vostro lavoro, formulando nel mio piccolo i miei giudizi ma questa volta per tenerli per me, ponendomi come conduttore superpartes quale giusto che io sia. 

Temptation Island Vip Simona Ventura GIF - TemptationIslandVip SimonaVentura  Posizione - Discover & Share GIFs

Ovviamente vi lascerò nelle fide mani dei miei 3 squisiti colleghi che sono ormai rodati e ricoprono da sempre questo ruolo con imparzialità, serietà, spirito critico ed un pizzico di leggerezza, che nei giochi non guasta mai. E alla luce di tutto ciò sono contento di averli riconfermati, perché sanno benissimo come muoversi. 

XF7 diventa succursale di Arcore - è Simona Ventura Show (gif + VIDEO) -  Spetteguless

Certo non mi mancheranno le crisi su come comporre le classifiche rofl soprattutto in questa edizione che si prospetta molto promettente, con tanti artisti che fanno parte dei miei ascolti. In questo senso lascio volentieri la patata bollente 

XF8 Live puntata 3 – Il senso di X Factor per la dance - Paperblog

In bocca al lupo a tutti quanti, non vedo l'ora di ricevere le vostre proposte per il Gala 1 excited

@Iry8 @Scio16 @Ex davenport70 @amers @Alabama Monroe @AbiuraDiMe @KassaD1 @sparso @edorf @xello @semota @CrYs 

semota
Schio (Vicenza)
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13 gennaio, 2021 - 21:38
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A me dispiace però che tu non ti senta libero di dare i giudizi visto anche il modo con cui hai detto che ti predisponevi a loro. Il tuo essere super partes come conduttore ci sta nel fatto che i tuoi voti non incidano nella gara ma io vorrei i tuoi commenti come facevi prima. Magari dopo che hanno votato i giudici se si teme che il tuo giudizio li condizioni. Però ecco a me farebbe piacere sapere la tua visione visto anche che non ho seguito molto gli altri giochi che hai organizzato o a cui hai partecipato 🙈 perciò per me e anche per altri è un modo di conoscere anche te. Poi se va contro il regolamento anche commentare alzo le mani lol

Alabama Monroe

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13 gennaio, 2021 - 21:45
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Ma noi siamo curiosi di leggere anche i tuoi commenti caro alessandrino, anche quelli più spietati lol mandaceli in privato e nessuno lo saprà

Hiding Cat GIFs | Tenor

Scio16
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13 gennaio, 2021 - 22:35
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Alabama Monroe ha detto
Ma noi siamo curiosi di leggere anche i tuoi commenti caro alessandrino, anche quelli più spietati lol mandaceli in privato e nessuno lo saprà

Hiding Cat GIFs | Tenor  

Ma infatti, mandali comunque fuori gara!!! excited

alessandrino
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14 gennaio, 2021 - 13:05
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Buongiorno a tutti laugh sto ricevendo mano mano le vostre proposte: che dire, si prospetta un primo Gala molto interessante excited Se non vi rispondo significa che la consegna è andata a buon fine, altrimenti rischio di impazzire trovandomi diecimila messaggi con il mio avatar rofl

Ricordo che il termine della consegna è fissato alle 17:30 laugh

alessandrino
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14 gennaio, 2021 - 18:12
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Buonaseraaaa a tutti!

TVOI - COMMENTA IN DIRETTA LA FINALE CON SIMONA VENTURA | BubinoBlog -  Ascolti e Notizie sulla Tv

Cari giudici, tutor e pubblico, dopo un Gala 0 di presentazione, i nostri concorrenti sono pronti a calcare il palco di My Favorite Singer 3, dando inizio così alla gara vera e propria!

Trashitaliano Simona Ventura GIF - Trashitaliano SimonaVentura Snoah -  Discover & Share GIFs

In questo primo Gala è stato chiesto loro di presentarci un brano poco conosciuto del loro artista, una perla nascosta che merita di essere portata alla luce e condivisa col mondo... Saranno stati in grado di sorprendere e convincere? Lo scopriremo tra poco!

Conchiglia con perla GIF - Scarica & Condividi su PHONEKY

@Alby @Casadelvino @Edre @Emm @NotturnoManto @mrnace @Krishoes 

alessandrino
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14 gennaio, 2021 - 18:15
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MFS 3 - Gala 1

La-perla-nascosta.jpg

 

 

who am I living for | Katy Perry - Who Am I Living For Lyrics | Katy perry,  Lyrics to live by, Katy

 

Katy Perry & @KassaD1 - Who Am i Living For

Una perla nascosta nella discografia di Katy non è così tanto difficile da trovare: basta prendere un album a caso e trovare una canzone per cui i fans si sono inutilmente battuti per cercare di farla rilasciare come singolo. Lost per One of the boys, Circle the Drain per Teenage Dream, Legendary Lovers per Prism, Roulette per Witness e Tucked per Smile. Tutte canzoni che avrei potuto benissimo scegliere per questo gala, perché sono oggettivamente delle perle che avrebbero garantito a Katy altri dischi di platino. Pensandoci bene, però, portarle non vi avrebbe aiutato a capire meglio Katy ed a scoprire più di lei. Per questo motivo, ho deciso di optare per una canzone che vi permettesse di scoprire suoi nuovi lati, nuovi pezzi della sua storia, ma anche della mia.
La perla è un qualcosa di nascosto all’interno di un involucro bellissimo che la protegge con cura. Lo stesso parallelismo potremmo farlo con Teenage Dream che è una conchiglia magnifica che se aperta e osservata nel profondo nasconde una perla di raro valore, cioè Who Am I living For?. Uno dei brani più particolari e personali dell’intera discografia di Katy che permette di scoprire nuovi colori della sua voce, nuovi suoni che verranno ripresi solo con la sperimentazione avuta con Witness e molti lati del suo passato.
Prima che Katy Perry diventasse la ragazza che riesce a convertire le leggi della fisica, rimanendo su una nuvola fatta di zucchero filato, o colei che spara panna montata da dei tubi sul reggiseno, non era altro che una piccola teenager ancorata al pensiero di dover fare musica gospel cristiana per tutta la vita. Non è mai facile discostarsi dalla via percorsa per anni, a cui si è stati più o meno indirizzati, andare contro le credenze della propria famiglia e diventare tutto ciò che i tuoi genitori non avrebbero mai potuto immaginare. Katy, o meglio, Katheryn Elizabeth Hudson, è riuscita a sovvertire la sua vita, andando contro tutto e tutti: fin dalla sua infanzia, i genitori, pastori della parrocchia da lei frequentata, non hanno fatto altro che imporle dei limiti che partivano dal non leggere libri al di fuori della Bibbia, al considerare l’omosessualità come un abominio o al non usare parole annesse al diavolo o alla fortuna.
Immaginate poi passare dal fare musica cristiana gospel, al diventare una delle cantanti pop che ha raggiunto la propria fama anche grazie a canzoni, come Hot n Cold e I Kissed a Girl, legate alla sfera sessuale e meno conformi alle logiche ristagnate per anni all’interno della propria mente
Immaginate tutto quello a cui è andata incontro facendo scelte così drastiche riguardanti il suo futuro, la sua carriera e, in primo luogo, la sua felicità. Sì, alla fine, sta tutto in questo: fare quello che si vuole, percorrere determinate strade per raggiungere la propria felicità e non quella degli altri. Abbattere i muri, andare oltre a quello a cui siamo stati abituati nella nostra infanzia e adolescenza; buttarci, combattere e vivere i nostri sogni. Katy aveva il desiderio di diventare una cantante, ha troncato con le sue origini, con il suo passato e con il volere della sua famiglia che in una fase così prematura della propria vita rappresenta il mondo, tutto.
Vivere con le aspettative sulle spalle, pensare di dover indirizzare il proprio futuro a seconda del voler degli altri, per non deludere le aspettative degli altri. Per gli altri. Quante volte si sceglie di fare qualcosa per accontentare gli altri? Nella vita è giusto scegliere ciò che tu vuoi fare, senza badare al percorso che vorrebbero importi i tuoi genitori o al massimo quello che loro vorrebbero che tu facessi anche per un tuo stesso bene: 5 anni fa, il mio bene per gli altri era intraprendere una vita diversa, di non buttarmi in un percorso legato al mondo delle scienze perché, dai, che lavoro vorresti mai fare con la biologia? Meglio fare l’avvocato, ma anche il commercialista. Guarda che un amico di tua madre ha uno studio, sai quanto ci mette poco a buttarti lì dentro?

Fortunatamente, come Katy, non ho seguito ciò che i miei genitori pensavano che fosse giusto e ho deciso di fare ciò che andava bene per me stesso.

Per te stesso? Sì, per me stesso.
Per me stesso ho deciso di non rispettare le aspettative degli altri.
Per me stesso ho deciso di andare incontro a un destino non facile.
Per me stesso ho deciso di fare l’opposto di tutto quello che gli altri si erano immaginati che io facessi.
Per me stesso ho deciso di dare vita alle mie passioni.
Per me stesso ho deciso di credere nei sogni.
Per me stesso ho deciso di buttarmi nel mondo della biologia.
Per me stesso ho deciso di “fare la fame, di studiare inutilmente e di guadagnare 500 euro al mese”.

Tutto questo preambolo potrebbe sembrare fuori luogo, ma è necessario per capire al meglio la canzone da me scelta.
Who Am i Living For è un brano contenuto all’interno dell’intramontabile Teenage Dream, che sappiamo aver dato vita a una delle ere più iconiche di sempre. Molto spesso succede che il destino di un album e il modo di considerare quest’ultimo venga definito solo dai singoli estratti. Teenage Dream è l’era del mondo caramelloso, ma non è solo questo: Katy in questo album ha mostrato molte parti di sé che, per me, non sono mai state capite per via del collegamento a un’atmosfera leggera e più legata al pop.
Who Am i Living For è tutto l’opposto di quello che Katy ha mostrato durante l’era e in pochi sono riusciti a dare un peso alle sue parole.
In questo brano, Katy canta della sua battaglia personale tra la religione e la sua carriera artistica. Non necessariamente il suo credo in Dio, ma ciò che gli altri si aspettavano che lei facesse da cristiana. Si sente in conflitto perché potrebbe pensare che ciò che sta facendo ora non rispecchia il volere di Dio e non rispecchia tutto ciò a cui da piccola è stata abituata.
Una guerra che nasce dentro di lei e che non può di certo ignorare. Deve affrontarla perché ne va della sua vita: se non prendesse la strada da lei voluta, allora per cosa starebbe vivendo?
Vede le scritte sul muro, uno dei tanti riferimenti alla Bibbia, sa che non può far altro che scendere sul campo di battaglia, vedere i cieli e, allo stesso tempo, sentire il rumore delle fiamme che sembrano che la stiano invocando. Una chiamata per l’Inferno, per il mondo profano verso cui la sua carriera si sta indirizzando.

“It's never easy to be chosen, never easy to be called standing on the frontline when the bombs start to fall I can see the heavens, but I still hear the flames calling out my name”

Who Am i Living For non è una canzone unica nella discografia di Katy solo perché parla di un tema che Katy ha affrontato in pochissime canzoni, ma lo è anche per il modo con cui decide di cantare le varie parti della canzone, specialmente il ritornello in cui sembra quasi che la sua voce si stia per spezzare per quanto lei lo enfatizzi.
Con questo brano Katy è riuscita ad esplicitare la sua guerra interiore, il costo che deve pagare per intraprendere quel determinato percorso che per forza di cose la investirà di responsabilità e potrebbe portarla a commettere degli errori.
Katy deve far fede alla luce che è dentro di lei ed a ciò che lei vuole: se non lo facesse, per chi starebbe vivendo? Per gli altri e non per sé stessa.

 

Strofe: Nessuna Razza, Il Manifesto Ideologico di Caparezza

Caparezza & @AbiuraDiMe - Nessuna Razza

Per questo prima Gala ho scelto "Nessuna Razza", una piccola perla scritta nel 2003, alla quale però mi sarei legata circa dieci anni dopo. Per molto tempo è stata relegata in un piccolo cassettino della memoria, ascoltata qualche volta e poi archiviata senza troppi complimenti.

Nessuna Razza fa parte del secondo fortunato album di Michele, Verità Supposte, il quale è ricordato soprattutto per Fuori dal Tunnel e Vengo dalla luna, canzoni che gli hanno permesso di esplodere e di presentarsi al grande pubblico come Caparezza iniziando un percorso che negli anni lo porterà a scrollarsi di dosso definitivamente la figura di Mikimix, l’alter-ego che qualcun altro aveva scelto per lui agli inizi della sua carriera.

Ebbene sì, in principio «egli fu Mikimix, cantante insignificante, dal cui autodisgusto nacque il se stesso odierno.»

A cavallo tra la fine degli anni 90 e l'inizio degli anni 2000, dopo due fallimentari partecipazioni al festival di Sanremo, Michele capì che la strada che gli era stata tracciata da terzi, quella del cantante melodico dai testi morbidi e leggeri, non faceva per lui. Con le sue canzoni Michele voleva disturbare, voleva avere un peso, voleva scuotere gli animi, il suo in primis, sempre inquieto e alla ricerca di qualcosa.

Nessuna Razza è un po’ il manifesto di questa sua agitazione: i nervi a fior di pelle, la terra che brucia, il bosco che terrorizza, sono tutte immagini vivide che suggeriscono irrequietezza e insofferenza.
Come dicevo all’inizio, la canzone l’ho riscoperta nel profondo molto dopo la sua uscita, ritrovandoci dentro risposte a tante domande che mi ero fatta per quasi dieci anni.
Gli anni delle scuole medie e superiori, per alcuni i più belli, per altri (pochi) da dimenticare.
Anni passati a pensare di non essere mai abbastanza.
Ascoltandola con una maturità e con una consapevolezza diverse, mi sono ritrovata a condividere con Michele “i nervi a fior di pelle”, la rabbia di essere incompresi che ha quel sapore amaro per chi ci “ha giudicato con asprezza”, quel cinismo che inevitabilmente ho scoperto di possedere (e che odio più di ogni altra cosa, ma questa è un’altra storia).
Ma soprattutto ecco che la frase “chi è fuori dal branco conosce con fermezza ogni insicurezza” diventa un’ancora a cui aggrapparsi, un mantra da ripetere, una verità assoluta e universale: le tue insicurezze le riconosci sempre, le senti arrivare, sai esattamente quando, dove e come colpiranno.

Tornando alla canzone in sé, il fatto che faccia parte dell’album che contiene due delle canzoni più “ingombranti” della sua carriera ha fatto sì che passasse abbastanza inosservata rispetto a queste ultime. Io trovo che sia un piccolo gioiellino nascosto non solo per i motivi strettamente personali che ho provato a raccontare, ma anche per la perfetta sinergia di musica e testo, per le immagini vivide che riesce a trasmettere, e per il perfetto equilibrio tra momenti cupi e momenti fortemente energici, momenti riflessivi e momenti leggeri. Un'altalena di emozioni che ritrovo spesso nelle sue canzoni e che somiglia molto a quello che vorrei essere: con dei punti unici e singolari di profondità e tutt'intorno leggerezza e occhi aperti sul mondo.

 

Elisa - Sito Ufficiale

Elisa & @semota - In Piedi 

IN PIEDI

Criteri di scelta: il nostro grande capo ci ha chiesto di scegliere un brano poco conosciuto e ho pensato di andare a cercare un brano mai estratto come singolo. Mi sono chiesta molto se fosse meglio andare a pescare un brano della prima Elisa o quella più recente, se fosse meglio in inglese o in italiano, se puntare più sulla melodia o sul testo. Ma il pezzo che ho alla fine scelto mi è venuto subito in mente e li è sempre rimasto anche lungo tutti questi dubbi quindi è quello giusto. Per me si può considerare una perla perché racchiude non solo emozione ma anche riflessione e spero di riuscire a dimostrarvelo con il resto del mio testo.
 
Informazioni sul pezzo: “In piedi” è una canzone della ristampa “Diari Aperti (segreti svelati)” uscito verso la fine del 2019 ed è l’ultimo album di Elisa. Forse è una scelta azzardata visto che è così recente ma questa era di Elisa si è già conclusa e ad esempio nel concerto di questa estate a Ferrara non lo ha neanche cantato, cosa che mi è dispiaciuta molto.
 
Prima impressione: forse è capitato a tutti almeno una volta che al primissimo ascolto di una canzone quella vi arrivasse emotivamente magari non capendone subito il motivo ma sentendolo nel corpo. A me è capitato con questa canzone e poi ci ho pensato su quindi provo ad accompagnarvi nel percorso che io ho vissuto con questa canzone.
 
Parte emotiva: da due anni a questa parte sto lavorando sulle mie emozioni e in questo percorso ho imparato quanto sia importante quello che ci dice il nostro corpo perché il suo messaggio non è condizionato o veicolato dai nostri pensieri che molte volte ci autocreiamo per vari motivi. Il mio corpo all’ascolto di questa canzone sentiva energia soprattutto nel ritornello in cui dice “In piedi in piedi vai a prenderli i tuoi desideri, vai e digli chi sei e chi eri” “in piedi che ci siamo quasi”. Era il messaggio che mi serviva in quel momento e che è arrivato un po’ per caso o come penso io per destino. La seconda metà del 2019 non l’ho vissuta per niente bene chiusa in contrasti emotivi da cui non riuscivo ad uscire e ai quali non trovavo una via. Ho intrapreso vari percorsi di conoscenza personale che possono essere riassunti nel testo di questa canzone che ci dice che ogni persona è tante cose, non ci sono persone giuste o sbagliate, ma si deve comunque stare sempre in piedi e credere nei proprio desideri e impegnarsi per raggiungerli senza paura. 
 
Parte razionale: trovo davvero molto interessante come da una frase generalmente riconosciuta come negativa “la donna è una cosa” si possano collegare e far uscire interpretazioni totalmente nuove e opposte. Per me si può anche mettere la parola “persona” al posto di “donna” che il significato resta lo stesso. Elisa ci dice che se proprio una persona è una cosa allora è una chiave, una porta, una dimora, una storia. Le parole hanno il significato che gli vogliamo dare. Hanno una forza disarmante perché in sè portano innumerevoli significati ed emozioni. Bisogna stare attenti a come si parla o si scrive perché “le parole sfonderanno i muri” ma li creano anche.
Elisa ci dice anche che la persona “è una volta di stelle e pochi vedono che non sono mai sempre quelle” perché ognuno di noi cambia, non si deve dare l’altro per scontato. Non si può e non si deve dire “tanto sei così” perché l’altro potrebbe essere in divenire solo che non lo si sa o non lo si capisce.
La canzone si riferisce alla donna per l’aspetto storico e culturale in cui viviamo ma si può riferire a qualsiasi persona che si è sentita poco considerata o una “cosa”. Elisa ci invita a stare in piedi, a cercare di valorizzarci senza aspettare che siano gli altri a farlo.  A non fare lo sconto a chi non lo merita mettendoci sempre in secondo piano ma di attuare quel sano egoismo che ci permette di camminare a testa alta alla faccia di chi dà alla parola “cosa” un’eccezione negativa e la riferisce a noi.
 
Ci sono molte canzoni dette motivazionali e anche Elisa ne ha altre ma questa la trovo davvero speciale nel testo. Probabilmente per alcuni non sarà immediata come per me perché le canzoni ti parlano nel momento giusto e forse non per tutti è questo il momento. Trovo comunque che sia una perla che valga la pena di ascoltare e che può far riflettere.

 

WITHIN TEMPTATION: lo show Black Symphony sarà trasmesso in streaming |  Notizie

Within Temptation & @edorf - Overcome

Appena ho letto la consegna, non ho avuto nessun dubbio su quale brano giocare: "Overcome", b-side del singolo "Stand My Ground",
che anticipava il loro terzo CD di inediti "The Silent Force", il loro album più improntato al symphonic rock/metal.

Personalmente reputo "Overcome", uno dei brani più belli di quell'era discografica e lo preferisco ad alcuni brani inseriti all'interno del CD, in primis "Aquarius" e "It's The Fear".https://64.media.tumblr.com/81171cc90234df63e0d7f272895d03aa/tumblr_p4qgnp7DND1tq2cxto1_500.gif

"Overcome" tratta il tema del BULLISMO, che Sharon Den Adel, la cantante della band, ha vissuto in prima persona. Un tema caro anche a me, e chissà a quante altre persone sia sul forum che al di fuori di esso. Nella vita mi è capitato di subire aggressioni fisiche. La più grave a causa della mia fisicità. Ero un bambino robusto, un po' goffo e impacciato.
Era l'estate tra la prima e la seconda media, due ragazze del mio paese di un anno più grandi di me, una mora e l' altra bionda, mi aggrediscono fisicamente al parco del nostro paese, erano le 19 passate ad inizio settembre poco prima di tornare ognuno nelle proprie case per cenare, mentre la mora mi trattiene, la bionda mi alza la t shirt e mi graffia la pancia in diagonale dall' anca destra fino al capezzolo sinistro. già per un ragazzo è difficile subire una violenza da una donna, figurati poi quando qualche mese dopo, fu visibile a tutti che questa ragazza bionda soffriva di anoressia e quindi quando ripensi a questo avvenimento dici " Poverina, era già malata ecc..."
Una mia amica mi ha detto che pure lei, da piccola, aveva litigato con queste due ragazze e mi ha detto "Quelle due non erano due bambine ma erano DUE ARPIE!!!"
Mentre alle superiori venni bullizzato per il mio stile
Dopo la seconda superiore, fatte sempre qui nel mio paese, con l'arrivo del Wi Fi a casa, mi avvicinai sempre più a proposte musicali con sonorità rock/metal/dark/gothic ecc... e in quarta e quinta liceo ebbi l'esigenza anche di adottare un look adatto per rappresentare a meglio la mia identità e la mia diversità rispetto agli altri  e quindi mi vestivo tutto di nero, catene, borchie. Per fortuna, in classe, vi era la mia amica L. che condivideva la mia stessa passione verso determinate sonorità e tipologie di outfit così ci davamo forza a vicenda.

Questo pezzo è importante per me perché oltre a farmi riflettere su delle esperienze negative, mi ha dato modo di trovare una via d'uscita e un modo per elaborare quei ricordi e provare ad uscirne in maniera più positiva.

L'inizio è come ci si sente appena si subisce un'aggressione del genere dove ti senti solo, abbandonato
 
Where are the heroes
In my time of need
Is my cry not loud enough
Or have they gone all numb
 
Questo episodio mi è tornato in mente  a settembre 2020 quando stavo raggiungendo un traguardo per me importante: perdere 15 kg in un anno e tornare normopeso dopo essere stato sovrappeso per circa 3 anni e mezzo
 
Falling and crawling
A fight to stand up
Memory still haunts me
In the dead of night
 
A livello strumentale, il crescendo che parte dal terzo minuto mi ricorda il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli e quello scoglio sei TU perchè sei indistruttibile e vai avanti nonostante tutte le avversità che incontrerai sul tuo cammino.
Questa canzone mi infonde, allo stesso tempo, forza per affrontare il passato ed il presente, e fiducia e speranza verso un futuro più sereno, e spero che voi vogliate farne parte perchè siamo una grande famiglia.
 
I will overcome, knowing that I'm not the only oneheart
 
Vi voglio bene,
Edo.

 
Son of Marketing | [Video]: London Grammar – “Wasting My Young Years”
 

London Grammar & @Alabama Monroe - Maybe 

Hannah, Dan e Dot compongono i London Grammar, si conoscono all’università di Nottingham, esordiscono suonando in bar e pub locali e nel 2012 inizia la loro carriera proprio grazie al brano che vi ho fatto ascoltare nel gala di presentazione, Hey Now.
Nonostante non abbiano molti anni di carriera, ho preferito scegliere un artista che ho scoperto in un’età più matura, in cui quello che cercavo nella musica era più una magia, un’atmosfera speciale, rispetto a quella adolescenziale, in cui seguivo più mode passeggere e altalenanti.

 Per questo primo gala ho puntato su Maybe, un brano del primo album, If You Wait, che è stato aggiunto solo successivamente nella versione deluxe. Nonostante non sia stato estratto, è tra i miei preferiti del disco, non solo per la sua orecchiabilità, ma anche per ciò che riesce a trasmettermi.

Maybe
 potrebbe riferirsi alla continua ricerca di qualcuno che ti possa stare accanto, che esso sia un amore o un'amicizia. Oppure semplicemente al bisogno costante di un abbraccio, di una parola gentile, di coraggio, di una ragione per andare avanti. Bisogni quindi che riempiano quel senso di vuoto che caratterizza il nostro cuore e i nostri sentimenti.

A me però trasmette più un senso di ricerca interiore, una ricerca che nasce quando ad un punto della vita ci poniamo interrogativi sulla nostra esistenza e sul nostro percorso di crescita. Negli anni si subiscono dei cambiamenti, viviamo esperienze che ci fanno sperimentare dolore e sofferenza, come ad esempio una separazione, la rottura di un rapporto o una delusione. Ciò fa sì che nel tempo acquisiamo nuove caratteristiche e alcuni lati del nostro carattere possono tramutare, facendoci diventare in qualche modo persone nuove.
Nel mezzo di questa consapevolezza però affiora un sentimento di nostalgia e di smarrimento, in cui si pensa al nostro vecchio io, a quelle qualità che ci caratterizzavano tempo fa ma che abbiamo perso e non riusciamo più a trovare.
Mi ci ritrovo molto in questa descrizione: durante il mio percorso di vita ho messo da parte alcuni lati del mio carattere che forse mi contraddistinguevano più della timidezza, dell’ansia e dell’essere introverso, come ad esempio la solarità, la spontaneità e l’altruismo. Oggi mi vedo più distaccato, irruente e anche egoista, tratti che purtroppo mi hanno fatto allontanare da alcune persone. A volte, riflettendo, vorrei ritornare quello di un tempo.

Maybe viene introdotta da suoni delicati, che, se chiudo gli occhi, riescono subito a trasportarmi in un ambiante a me caro che frequentavo molto in passato, come un viale, una piazza o un parco, dandomi quindi un senso di quotidianità e familiarità. Quando Hannah comincia a cantare subentra una certa riflessione sul passato:

Live young
You did always take the weather
Be the one

Appena il ritmo cambia e la voce di Hannah diventa più potente inizia questa analisi interiore, in cui i ricordi affiorano e il luogo in cui mi trovo si riempie di gente. Dove sono? Chi sono? Mi sento perso in mezzo a questa folla. Voglio ritornare quello di un tempo.

Photographs oh you look so well
You'll take a step away from what was so near
And where are you now? Are you there?
And a face in the crowd

La speranza di ritrovarsi mista alla malinconia dei giorni trascorsi emergono con il ripetere di maybe: Sei lì, da qualche parte? Forse, forse tesoro

La parte finale, in cui Hannah grida queste parole, evidenzia questi sentimenti. Ma si aggiunge la sensazione di consapevolezza e accettazione del nostro essere. È bello rievocare vecchi ricordi, ma la vita va avanti e cambiare è normale, non potremo mai essere gli stessi di anni fa, conosceremo persone nuove, vivremo storie che cambieranno la nostra anima e il nostro cuore. Accettiamoci sempre per quello che eravamo e per quelli siamo.

 

Anna Oxa - La Stampa

Anna Oxa & @sparso - Controvento

Prendo a prestito il titolo della prova e approfitto per uscire allo scoperto, credo abbiate imparato a conoscermi sono di poche parole, raccontandovi insieme al brano un po' anche sparso.

L'aneddoto

Questa è stata davvero per me una perla nascosta, almeno per 10 anni.

Nel 2001 Anna pubblica il nuovo album “L’eterno movimento” al cui interno era presente appunto il brano presentatovi. Sarò sincero, un cd mediocre, che non mi aveva colpito particolarmente, quasi mi sono trovato ad ascoltarlo velocemente senza nemmeno approfondirlo, al punto che dopo un paio di ascolti lo spedisco dritto in soffitta.

Dieci anni dopo, nella calda Madrid mi accingo ad accompagnare il mio gruppo alla Giornata Mondiale della Gioventù. E' sera, alla tavolata fra birra e risate alcuni gruppi si alternano su di un palco. E' una serata tranquilla fino a quando sale una ragazzina di Vicenza, accompagnata da un paio di chitarre, e canta "Controvento" presentandola come un brano di Anna. Cosa? Mi dico è impossibile che sia una sua canzone, le ho tutte!! Scopro così questo gioiellino. Tornato a casa mi tuffo in soffitta a recuperare il cd.

 

 ll brano

Questo lasso di tempo ha permesso che la canzone invecchiasse come una bottiglia di whisky, e che il mio orecchio, dieci anni dopo, fosse maggiormente predisposto all'ascolto e alla comprensione del testo, che seppur immediato contiene suggestioni per nulla banali.
La musica risente delle  contaminazioni e dei profumi di terre lontane che Anna nel tempo mi ha insegnato a conoscere e amare.
La canzone, composta da un trio di compositori -Cardellini / Phil Thornalley / Stephen Andrew Booker- evidentemente proprio per parlare di lei, non è altro che una riflessione a voce alta, una presa di coscienza del cambiamento, della maturità acquisita. Se l'apertura del brano ci presenta una figura caparbia, con un temperamento irrequieto, il prosieguo del pezzo lascia il posto a una nuova versione di se, meditativa, placida e risolta.

Io mi arrendo
Alle cose più importanti
Io mi arrendo
All'idea di ritrovarti

Anna in tutti questi anni mi ha fatto porre tante domande, allietato con i suoi successi, stupito con numerosi cambiamenti e guardandola rinnovarsi continuamente mi ha insegnato, forse la cosa più importante, a mettermi in gioco. Proprio come sto provando a fare ora, qua con voi.

 

Kissing a Fool - George Michael - YouTube

Geroge Michael & @Ex davenport70 - Kissing a Fool 

"Kissing a fool" è una bellissima ballata con venature jazz che esalta la classe e la morbidezza interpretativa di George. Lanciata universalmente come singolo, sebbene riscosse consensi, non ebbe il successo sperato, o quanto meno non lo stesso dei singoli precedenti (pubblico, critica, media). E' contenuta nello straripante album con cui esordi' da solista ossia Faith del 1987 (dove comparivano tanto per intenderci I want your sex, Faith, One more try e Father figure.) Nel brano si fa un uso essenziale e misurato degli strumenti affinchè prevalga la voce vellutata di George e il messaggio, ancora oggi così condivisibile.

Nel centro del testo è racchiuso il significato del brano:

People
You can never change the way they feel
Better let them do just what they will
For they will
If you let them
Steal your heart from you
People
Will always make a lover feel a fool

Non puoi cambiare il modo di vedere della gente
lascia che facciano quello che vogliono
Perché lo faranno
Se gli permetti
Di rubarti il cuore
Le persone faranno sempre sentire uno stupido, un folle uno che ama..

Di quel periodo, parafrasando il titolo della perla nascosta, mi ricordo i primi baci "proibiti" scambiati con un vero "pazzo", mi sono rimasti come una traccia indelebile nella mente e nell'anima, di cui ho perso purtroppo totalmente le tracce. Ogni volta che sento il brano mi capita di risentire il suo sapore dolceamaro sulle mie labbra..
Buon ascolto.

 

Afterhours | Discografia | Discogs

Afterhours & @amers - Ci Sono Molti Modi

Per il Gala 0 ho scelto un brano particolare che rappresentasse al meglio una pietra miliare degli Afterhours e il loro stile della fine anni 90 mentre per presentare una perla nascosta ho deciso di portare un pezzo da Ballate per piccole iene, il loro ottavo disco pubblicato nel 2005.

Il disco, come esprime il titolo, contiene dieci ballate rock classiche cupe e mature, avvalendosi anche dell'apporto di Greg Dulli ex cantante dei The Afghan Whigs. Per me è sempre stato il continuo perfetto di Quello che non c'è e dove la band ci mostra la sua crescita musicale e personale mentre l'ho sempre percepito sottovalutato dai fan, o meglio non all'altezza del precedente e poco considerato per quello.

Ed è con Ci sono molti modi, uno dei loro capolavori, che voglio affrontare questo gala. Il pezzo parla di ciò che può diventare l'amore se sfocia in qualcosa di non controllato e patologico, quel tipo di amore che non permette di essere felici ma ci porta a una rassegnazione totale e per vivere l'unica soluzione è quella di guarire dalla malattia, per andare avanti c’è bisogno di ritrovare se stessi.

E la voce di Agnelli ci accompagna in questo racconto, prima dolcemente per poi esplodere a voler convincersi che da ciò si possa guarire. Perché se vuole sentirsi nuovamente vivo deve eliminare la causa, quell'amore diventato ormai doloroso deve essere estirpato.

È una canzone cui non ho mai associato l'amore in senso stretto ma è quella dove mi rifugio quando ho bisogno di trovare la forza per superare i momenti difficili e pesanti, quando tutto sembra andare per il peggio e necessito di mettere chiarezza tra le idee, è la canzone che mi accompagna e mi culla nei momenti di sconforto e che mi dà una svegliata. 

Affinché io possa riprendere a scorrere.

 

Come è nata "Girls just want to have fun" inno del femminismoi anni 80 di Cyndi  Lauper |

Cindy Lauper & @CrYs - Calm Inside The Storm

"You never really want anything
But what you really need is everything
I'll give you something only life can bring
The calm inside the storm
Love me a little, love me long"

Nelle parole di questa canzone ritornano i ricordi di un Cristian molto più giovane che sperava di poter dare quella calma di cui parla Cyndi, in questo meraviglioso pezzo mai uscito come singolo, alla persona che aveva accanto da quasi 8 anni.
Alla fine dei conti non è servita per quello scopo ma comunque mi ha aiutato a prendere consapevolezza sull'essere la calma per me stesso.
Mi è servita per capire che per poter aiutare qualcuno che si trova in mare aperto, in mezzo alla tempesta, bisogna prima aiutare se stessi, non in senso egoistico ma in modo di essere più stabili prima di poter tendere la mano a qualcuno per aiutarlo.
E con molto piacere che voglio presentarvi questa perla nascosta, questo piccolo gioiello che è un mix tra il pop e il synth tenuto ingiustamente relegato in un fantastico album, "True Colors" del 1986. 

 

 

Il rischio di un mondo senza i Beatles - Blog - Il Centro

The Beatles & @Iry8 - I'll Follow The Sun

I’ll Follow the Sun è, per me, una piccola perla nascosta tra i 244 brani dei Beatles sul mio famoso iPod.

 

Registrata dai Beatles nel 1964 per l’album Beatles for Sales, era in realtà stata composta qualche anno prima da Paul in uno dei suoi frequenti momenti creativi: infatti, potete trovare il brano originale datato 1960, prima ancora della formazione della band (non c’era ancora Ringo alla batteria). Questo fatto è significativo perché, nonostante il cuore del brano fosse già presente nella prima versione, la canzone nella sua forma definitiva (con l’esperienza acquisita nei primi anni da Beatles e il contributo degli altri componenti del gruppo) ha un sapore molto diverso: l’arrangiamento musicale più risolto, le armonie vocali di John e George che accompagnano il cantare melodico di Paul (i coretti sono una delle cose che più apprezzo nei Beatles), il testo un po’ cambiato e arricchito. Si dice che questa particolare canzone sia stata rispolverata e inserita nell’album come tappabuchi visto che erano a corto di pezzi nuovi. Se fosse così, la troverei una grande ingiustizia nei confronti di un brano che, a guardarlo da lontano, sembra una qualsiasi canzone orecchiabile di quegli anni ma, approfondendo, si rivela essere molto di più.

 

Mi vorrei soffermare in particolare sul testo:

 

One day, you’ll look

To see I’ve gone

For tomorrow may rain, so

I’ll follow the sun

 

One day, you’ll know

I was the one

But tomorrow may rain, so

I’ll follow the sun

 

And now the time has come,

And so, my love, I must go

And though I lose a friend,

In the end you will know

 

nella sua apparente semplicità, cifra caratteristica del periodo iniziale dei Beatles, riesce a trasmettermi l’estenuante pazienza nell’aspettare un cambiamento da parte di qualcuno, la cocente frustrazione nell’essere dati per scontati, la sofferta decisione di ricercare altrove la propria felicità, e un certo freddo cinismo nella consapevolezza (o forse speranza) che, alla fine, magari è stata l’altra persona a perderci. È una canzone con un retrogusto malinconico e amaro.

 

Per questo motivo I’ll Follow the Sun è, per me, una piccola perla nascosta tra i vari ricordi della mia adolescenza.

 

In particolare il primo anno di liceo mi ero fissata con questa canzone, la ascoltavo e la riascoltavo senza pensarci più di tanto, solo perché mi piaceva la melodia e la frase “seguirò il sole” mi divertiva. Quell’anno è coinciso con la nascita di un’amicizia molto importante per me, ed è stato con questa canzone nelle orecchie che quell’amicizia si è sviluppata, poi ha imboccato una strada leggermente diversa, e alla fine è troncata bruscamente. Eppure è stato solo dopo che, riascoltando I’ll Follow the Sun, ho esplorato la canzone in maniera più profonda, più personale, e che vi ho scoperto tutti i significati e le sfumature che ho riportato sopra. È stata una canzone catartica, che mi ha fatto uscire dalla pioggia e mi ha portata nuovamente a seguire il sole.

 

Laura Pausini partecipa alla maratona OHM Live

Laura Pausini & @xello - Un progetto di vita in comune

‘Un progetto di vita in comune’ è il non singolo di ‘Fatti sentire’, tredicesimo album di Laura Pausini pubblicato il 16 marzo 2018. La canzone fu rilasciata prima dell’uscita di ‘Fatti sentire’ come premio per coloro che pre-salvarono l’album in uscita. Un brano, questo, uscito troppo presto dai radar visto che l’interesse dei più fu assorbito totalmente poco dopo dalla pubblicazione dell’album e delle sue quattordici tracce. E quale occasione migliore per riportare l’attenzione su questa perla nascosta?

In ‘Un progetto di vita in comune’ Laura, dal mio punto di vista, smentisce quella sempreverde opinione per la quale ‘la Pausini ha fatto belle canzoni solo all’inizio della sua carriera’. E qui, inoltre, conferma la stoffa vocale ed interpretativa che la contraddistingue da sempre, quella che l’ha portata ad avere successo non solo in Italia (dove spesso e volentieri è e/o è stata fin troppo sottovalutata) ma in tutto il mondo.

Su ‘Un progetto di vita in comune’ in conferenza stampa Laura disse “Il titolo rispecchia il mio lato pragmatico e la mia esigenza di pianificare, su basi e prospettive solide. Sono pronta a superare ogni paura, a ripartire da capo, per condividere con la persona che amo non solo il quotidiano, ma un vero progetto di vita in comune, scritto a quattro mani, senza mai perdere di vista il rispetto del singolo individuo.

‘Un progetto di vita in comune’ un titolo, una frase che sento molto mia. Un progetto a cui ho ambito fin dall’adolescenza, quando ingenuamente mi ero prefissato i 25 anni come traguardo per mettere su famiglia e condividere la mia quotidianità con un’altra persona, superando mille dubbi e paure e condividendo con lei i miei sentimenti, le mie gioie e i miei sogni. Un po’ come fatto dai miei, insieme da quando erano poco più che bambini.

Col tempo però è venuta meno un po’ di ingenuità; giorno dopo giorno mi si fece sempre più chiara la consapevolezza che prima di raggiungere quel progetto bisognava raggiungerne di molti altri. Bisognava decidere cosa diventare da grande, come inserirsi in una società già di per sé complicata, come liberarsi di quella corazza e di quelle bugie raccontate negli anni. Bisognava crescere e diventare Fabio.

Raggiunta la prima età adulta, toccai con un dito quello che credevo essere il mio di progetto di vita in comune. Credevo, per l’appunto. In un istante, senza preavviso, andò a sgretolarsi quel progetto che di vita in comune non aveva nulla se non la mia unica e sola volontà. E con esso si sgretolò anche la voglia di vivere un nuovo progetto di vita in comune.

Ma la vita non è mai come si immagina. Anni doponel bel mezzo di una pandemia e ormai giunto ad una visione disincantata delle relazioni amorose, la vita mi ha dato conferma che quel qualcosa ricercato spesso con ‘affanno’ era davvero dietro l’angolo. Bisognava solo pazientare. Ed è finalmente arrivato, il mio di progetto di vita in comune. Impaziente di scriverne i capitoli e di viverne anche i punti e le virgole. Me lo merito.

 

Dolores O

The Cranberries & @Scio16 - Daffodil Lament

The Cranberries - Scio16

La Perla Nascosta

Dopo i singoli, era arrivato il momento di addentrarmi tra i brani più nascosti e preziosi della discografia dei miei mirtilli: No Need to Argue, il secondo album uscito nel 1994 e trainato da Zombie e Ode To my Family. Oltre 17 milioni di copie vendute: un successo inimmaginabile.

La dodicesima traccia si intitola Daffodil Lament. È un brano che mi viene da definire semplicemente "diverso". Nelle sonorità, attinge a piene mani nella tradizione folk irlandese e si suddivide nettamente in tre momenti concettualmente differenti (a livello sia musicale che testuale). La cosa eccezionale è che Daffodil Lament è un brano che muta, che cresce insieme a chi lo ascolta. È su questo che vorrei basare la presentazione di quella che, per me, è la perla nascosta dei The Cranberries.

Ho 15 anni, lo ascolto per la prima volta. Il brano mi sembra poco incisivo e molto dispersivo. "Daffodil" aveva un'inquietante assonanza con Buffalo Bill, qualcosa di cringe ben prima di quando il cringe avesse un nome tutto suo. Qualche tempo dopo, durante una noiosa lezione di letteratura inglese, si parlava di un componimento manifesto del naturalismo e del romanticismo inglese, scritto da William Wordsworth: "I Wandered Lonely as a Cloud", chiamato anche "The Daffodils". Così sono venuto a sapere che i Daffodils altro non erano che la giunchiglia, fiorellini gialli che attecchiscono facilmente anche sui terreni meno fertili. Il componimento di Wordsworth è quasi panteista: la natura è padrona, ci dona la pace e il silenzio necessario per ritrovare il giusto senso delle cose. Era chiaro che il lamento di questo fiore era una metafora del grido disperato della terra contro gli abusi subiti per mano dell'uomo, il tutto mascherato da semplice storia d'amore.

23 anni: arrivano i primi amori ma anche le prime sofferenze. Torno ad ascoltare questo brano. "Holdin'on. That's what I do, since I met you". Dolores non sembra più parlare alla terra, è chiaro si stia rivolgendo a se stessa, al mostro della depressione. Credo di conoscerlo molto bene anche io. "I can't sleep here": quanto vorrei gridarlo anche io, a volte, di notte. Ma ecco che l'atmosfera cambia, preceduta da un provocatorio "would you notice if I left you?". Ecco l'idea del suicidio, che alla fine viene compiuto dalla protagonista del brano. E il paradosso è che "The Daffodils look lovely today", la melodia si fa dolce, la pace agognata è arrivata. Alla fine del brano l'armonia torna angosciante e suggestiva, una celebrazione di quel gesto estremo. 

Tra pochi giorni avrò trent'anni, ecco che torno ad analizzare di nuovo questo brano per presentarlo a voi. Che stupido che sono stato: ho cercato fantasiose spiegazioni quando era tutto così semplice, bastava maturare un attimo per capirlo. È la vita. La bellezza, la tristezza, le paranoie, il dolore, la gioia, la serenità, il terrore, la pace. Tutto questo si sussegue e il Daffodil resta lì, provato ma tenace, mentre il tornado di musica ed emozioni lascia spazio alla bonaccia, poi di nuovo al gelo. Il fiore è sempre lì e torna ad emozionarmi come la prima volta. E chissà quante altre volte mi emozionerà, regalandomi sempre una riflessione diversa.

Insomma, le perle non passano mai di moda, basta saperle abbinare di volta in volta al vestito giusto.

 

 

alessandrino
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14 gennaio, 2021 - 18:21
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Scadenza voto per tutti: le 17:30 di Sabato 16/01. Chiunque del pubblico voglia votare è ben accetto! Anzi, più siete meglio è party Vi basterà mandarmi, via mp, una classifica dalla posizione 1 alla 12 di tutti i concorrenti!

 

Informo i concorrenti che già domani comunicherò il tema del prossimo Gala, in modo tale che possiate iniziare a pensare cosa schierare! La mia intenzione è quella di postarlo lunedì tardo pomeriggio, per cui consiglio a chi sarà in un eventuale ballottaggio di iniziare comunque a preparare qualcosa, così da non fare tutto con l'acqua alla gola!

In bocca al lupo a tutti! 

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alessandrino
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14 gennaio, 2021 - 18:38
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Playlist Gala 1

 

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(Manca la Canzone di Anna Oxa perché non presente su Spotify toofunny3)

Scio16
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14 gennaio, 2021 - 18:58
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alessandrino ha detto
Playlist Gala 1

 

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(Manca la Canzone di Anna Oxa perché non presente su Spotify toofunny3)

  

Non vedo l'ora di ascoltarmele tutte (e di avere i primi riscontri) smitten

Almeno noto con piacere di non essere stato tra i più prolissi, per una volta LOL 

In bocca al lupo a tutti!

semota
Schio (Vicenza)
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14 gennaio, 2021 - 19:34
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@sparso ringrazia la mia diocesi per la tua scoperta 😎 tra l’altro c’era anche una mia amica a Madrid. Ora le chiedo se era alla stessa festa lol

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Ex davenport70
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14 gennaio, 2021 - 19:36
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Scusate non mi è chiaro o forse  non ho letto bene:i concorrenti possono votare? 🦍🦆👀

alessandrino
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14 gennaio, 2021 - 19:45
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Ex davenport70 ha detto
Scusate non mi è chiaro o forse  non ho letto bene:i concorrenti possono votare? 🦍🦆👀  

Nono smile

CrYs
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14 gennaio, 2021 - 20:34
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Io troppo curioso mi sono fatto già un primo giro di ascolti... E trovo ci siano delle scelte veramente smittenheart

In bocca al lupo a tutti i miei compagni, trovo che sia veramente un ottimo inizio... hug

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