Complimenti ad Alessandrino! 

La canzone mi è piaciuta molto, ma in generale ho trovato tutto il concerto molto piacevole da ascoltare. Ammetto di aver avuto un debole per Tuvaband, quindo sono molto contento per l'ottimo posizionamento ottenuto. 

Mi ha fatto molto piacere leggere che alcuni abbiano apprezzato la scelta di Lomelda, sottolineando aspetti a cui ho prestato attenzione nella scelta. Fino a meno di una settimana fa non l'avevo mai sentita nominare nemmeno io. Mi sono innamorato di lei e di questa canzone, tanto che per giorni ho fatto una proverbiale CAPA TANTA al povero Edre, linkandogli articoli di elogio come se fossero scritti su mia figlia 

Sono contento del salvataggio. La ritenevo una scelta vincente, ma ne ho effettivamente temuto un po' l'accoglienza, anche rispetto a giocate di cui potevo immaginare gli apprezzamenti dati da gusti pregressi. Devo dire che mi è piaciuto però rischiare buttando nella mischia una mezza sconosciuta, quel personaggio che magari al concerto non conosci, che ascolti mentre aspetti altri, ma che poi ti colpisce e magari a casa vai a googlare. 

Come tradizione, mi piace prendermi un po' di spazio per rendervi partecipi del processo di scelta e dei motivi per cui ho puntato su Lomelda e su Hannah Sun.  

Parto da qualche info meno emotiva, come l'aderenza alle headliners (con cui però ha anche un buon margine di differenziazione). La canzone è del 2020 e in linea con il target del concerto. Il target del concerto è giovane, ma ha valori condivisi che lo rendono un target che potremmo definire elevato, e che quindi plausibilmente accoglierebbe bene una proposta un po' meno immediata e ritmata di altre, a maggior ragione se è un concerto di cantautorato dove il cuore dell'artista e le emozioni che ha da comunicare sono centrali. Il pezzo è composto interamente da Lomelda, e per me era un punto molto importante. Abbiamo visto in questo concerto che non si tratta affatto di una cosa scontata. Anche se la traccia lo contemplava, mi sarei sentito non completamente in linea ad abbattere gli stereotipi del cantautore maschio con una cantautrice che propone un pezzo scritto con altri, in particolar modo se uomini. In più mi ha colpito anche l'immagine di Lomelda, semplice, accattivante e non necessariamente rispondente a canoni dettati dal patriarcato stesso. 

Il tema del rovesciamento del cantautorato maschile l'ho trovato anche in questa canzone, una canzone che non ha come tema questo tema (scusate il gioco di parole), ma che è molto maschile se pensiamo alla storica dinamica per cui è l'uomo innamorato e non ricambiato che imbraccia la chitarra e affida la sua sofferenza alle note, cantando invano alla donna irraggiungibile che ignora o semplicemente non ricambia il suo amore. Lomelda canta proprio questo tipo di sofferenza, una sofferenza molto profonda, ma anche nobile, che le dà la sensazione di annegare e di sentirsi spenta e incapace di emettere luce. Sono poche le cantautrici che raccontano così senza filtro il modo in cui si sentono a causa di un innamoramento non ricambiato. 

Il testo, è vero, è un po' criptico. Ma il tema è quello del cantautorato, un po' deve esserlo e Hannah Sun unisce personalità e poesia. Il testo è molto personale (Hannah è il vero nome di Lomelda) e offre immagini molto affascinanti che giocano molto con il tema della luce (Sun). Tra i commenti al videoclip su YouTube (che è bellissimo e vi consiglio) ce n'è uno che dice "Per coloro che si bruciano donando l'amore vero" ed è un po' il senso di come si sente Lomelda, che si ritrova nell'oscurità della tristezza a dare tutta la sua luce alla persona amata, ma anche rendendosi conto di aver smesso di brillare.  

“Gotta get out, gotta get good, gotta give
Sinking in again, it’s forever now
Glad you held her, glad you held him
Glad you held me too, though I didn’t know how to
Be closer to you.
Shadowed by the blue, am I shining?
I am tryng to shine
Shine
Hannah, do no harm
Hannah, do no harm
No Harm”

Sono impazzito per questi versi così forti, costruiti anche così bene con figure retoriche come l'allitterazione, l'anafora, e di nuovo l'allitterazione che crea quel contrasto tra "Shadowed" e "Shining". 

Un brano molto delicato, certo, ma anche di grande impatto. Una delicatezza che secondo me si è distinta in questo concerto, dove ha creato quel momento raccolto di intimità, di poesia, di emozione che in un concerto di cantautorato mi aspetto che ci sia. Mi è un po' dispiaciuto leggere che è risultato un po' anonimo, senza nulla di speciale da comunicare e addirittura "un intermezzo", che è un commento di Fob che mi ha lasciato un po' perplesso dopo l'elogio a Stefania Orlando (con estremo rispetto, ma a mio parere fuori contesto) in un concerto a tema cantautrici dove una proposta come quella di Lomelda è tra quelle che più si avvicinano al genere. Un genere il cui "monopolio" maschile viene ribaltato utilizzando gli stessi strumenti.