Era il marzo del 2001 e sugli schermi italiani stava per irrompere una fiction (anzi, una fisciò, come direbbe la mia amata sciura Maria) destinata a cambiare in modo inesorabile la storia del trash declinato a puntate. Un nutrito cast di attrici dalle più svariate caratteristiche, l’ambientazione nella provincia italiana, una struttura ad incastro: “Il bello delle donne” nacque come risposta Mediaset al successo di Commesse, una delle prime fiction con un cast corale completamente femminile, e il suo indubbio riscontro di pubblico, che non lo abbandonò nemmeno in contrapposizione con lo show evento di Celentano, portano la casa di produzione Janus (ora Ares) a diventare una delle più fedeli fornitrici di prodotti seriali di Cologno Monzese.

Ebbene, chi è appassionato di fiction lo sa, dici Ares e immediatamente pensi a certi punti imprescindibili e immancabili: un cast pressoché fisso e per la maggior parte composto da personaggi di indubbia beltà ma – per usare un eufemismo – dalle variegate capacità recitative (Arcuri, Garko, Eva Grimaldi, Cosima Coppola, Francesco Testi, Valeria Milillo, Alessandra Martines e Giuliana De Sio non ce li fanno mancare mai), sesso e violenza a gogò, dialoghi banalissimi, gente nuda come se piovesse, intrighi mafiosi, figli illegittimi, segreti che si scoprono puntualmente attraverso gente che origlia, nudità spiate da porte socchiuse, bambini chiusi nei collegi, particolari scabrosi e kitsch a gogò.

La premiata ditta del produttore Alberto Tarallo e dello sceneggiatore Teodosio Losito, personaggio misterioso mai apparso in pubblico e di cui nel web si trovano pochissime informazioni, premiati da ascolti obiettivamente più che discreti continuano indefessi a produrre fiction su fiction utilizzando sempre il medesimo stampino: le loro fisciò sembrano i romanzi di Danielle Steel, praticamente cambiano solo i nomi, mentre storie e vicende restano sempre le stesse.

E Baciamo le mani, l’ultima fatica Ares in onda in questi giorni su Canale5, non è infatti esente dai cliché a cui il buon Losito ci ha abituati: ritroviamo Virna Lisi (il che, intendiamoci, è un piacere, fossero tutte come lei!) già ne Il bello delle donne, Caterina e le sue figlie, Il sangue e la rosa, L’onore e il rispetto e Donne Sbagliate, Sabrina Ferilli e gli onnipresenti Francesco Testi, Martina Pinto, Federico Galante, Luigi Maria Burruano, Massimiliano Morra, Sergio Arcuri e il redivivo Massimo Bellinzoni, indimenticato parrucchiere amico e confidente dell’intero cast del Bello del donne.

La storia è, guarda caso, incentrata su vendette mafiose, omicidi, fughe, spari e violenze varie, il tutto condito in salsa rigorosamente kitsch/trash e corredato da amori proibiti (questa volta tra la Ferilli perseguitata dalla mafia e l’aitante cognato) e risvolti torbidi francamente evitabili e di cattivo gusto.

Detto tutto ciò avrei tre domande finali. Domande fondamentali per il destino nostro e delle nostre amate fisciò:

         ma questo Teodosio Losito che vita conduce? Chi frequenta? Come passa le sue giornate? No perché, sinceramente, sono parecchio in ansia. Uno che da quindici anni non fa altro che scrivere sceneggiature a base di omicidi, famiglie dove tutti odiano tutti, corna, incesti (il personaggio di Ida di Benedetto e figlio ne Il Bello delle Donne) e peccati mortali vari come minimo sta tutto il giorno con le persiane chiuse e quando esce è per andare al cimitero. A Teodò, fatti ‘na risata, esci, pianta due pomodori nell’orto, al posto di Cronaca Nera comprati Chi che ci trovi pure la tua amica Manu, vai a passeggiare in via Condotti e comprati una Vuitton.

         Quando avremo il piacere di assistere a una bella commedia targata Ares? Qualcosa di comico, allegro, divertente, dove nessuno muore. Guardate cosa arrivo a dire, anche una cosa stile Vacanze di Natale con i rutti e i peti nell’idromassaggio. Tutto purché la smettano con la Arcuri violentata dal patrigno e il padrino che entro l’ultima puntata ha ammazzato tutto il cast, fonici e cameraman compresi.

         Si può variare leggermente il cast? Non dico tanto, non pretendiamo che sostituiate Victoria Larckenco con Catherine Zeta-Jones e Angela Molina con Sophia Loren, ma almeno leggermente. Se continuate su questo strada, amici della Ares, le conseguenze potrebbero essere drammatiche. Non è che rischiamo di sorbirci un remake di Cenerentola con Garko nel ruolo della protagonista, Arcuri e Grimaldi versione sorellastre, il padrino Burruano matrigna e il duo Martines/Milillo topolini?

7 Comments

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  1. sadida83 11 anni ago

    Io il bello delle donne 4 lo vorrei SUBITO

    • Peppebax 11 anni ago

      Infatti, sicuramente sarebbe fantastico 😀

  2. dancer83tp 11 anni ago

    ma baciamo le mani di trash non ha proprio nulla, anzi , si distingue da tutto il resto alla grande quindi per cortesia non facciamo paragoni con le altre…

  3. berto 11 anni ago

    Oddio Dancer… è vero che “Baciamo le mani” è un POCHINO migliore delle altre produzioni Ares ma i clichè ci sono e sono pure tanti eh.

    Tra l’altro è di una prevedibilità da far paura. So già quello che succederà prima ancora di leggere le trame.

    Quoto Sadida. Voglio Il bello delle donne 4 SUBITO 😀

  4. Author
    Stefy87 11 anni ago

    Io rispetto il vostro punto di vista e il vostro gradimento però da qui a dire che non è trash… La storia del prete killer che pare Voldemort e che ammazza col rosario (espediente peraltro già usato in Viso d’angelo dove la Larckenco della situazione uccideva a destra e a manca per “purificare” coperta dalla suora) è così macabra, morbosa e insana che poteva venire solo al Losito.

  5. Giorgio Hullweck 11 anni ago

    Io ho avuto il piacere di conoscere Losito per la mia tesi sulla fiction italiana e vorrei tanto rivederlo, poiché è stato molto gentile e disponibile. Il Bello delle donne e’ stato un capolavoro diverso e a se’ rispetto a tutte le produzione Janus poi Ares seguite. Resta la mia serie preferita e ormai non so se vorrei una quarta serie.. Sono passati 10 anni e la storia era generalmente finita bene (solo alcuni personaggi sono rimasti inconclusi). Concordo con l’articolo sulla ripetitività delle storie (basta mafia e anni 50/60!!!) e del cast un po’ troppo fisso (ben venga il ritorno di Bellinzoni).

    • Peppebax 11 anni ago

      Ma una nuova reinterpretazione de il bello delle donne non sarebbe male, di storie se ne potrebbero creare a gogò prendendo spunto dai temi di attualità. Certo il bello delle donne si distingue molto dalla ultime fiction. Di quei personaggi e delle storie (di provincia) te ne innamoravi. Nel caso ci fosse un nuovo bello delle donne, spero che non diventi banale 🙁

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